Fabio Capello: differenze tra le versioni
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|SquadreGiovanili = {{Carriera sportivo
|sport = calcio
|19??-1962|Pieris|
|1962-1964|SPAL|
}}
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|Cognome = Capello
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita = 18 giugno
|AnnoNascita = 1946
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = ex calciatore
|Attività2 =
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , di ruolo [[centrocampista]]
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Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della {{Calcio SPAL|N}}, con la quale ha esordito in [[Serie A|massima serie]] nella stagione [[Serie A 1963-1964|1963-1964]], ha speso la propria carriera agonistica tra [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], [[Juventus Football Club|Juventus]] e [[Associazione Calcio Milan|Milan]], vincendo quattro campionati (tre con la Juventus e uno con il Milan) e due [[Coppa Italia|Coppe Italia]] (una con la Roma e una con il Milan). Dal 1972 al 1976 ha collezionato 32 presenze in [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale maggiore]] realizzando 8 gol, compreso quello che ha permesso all'Italia di vincere per la prima volta in casa dell'{{NazNB|CA|ENG|M}} a [[Wembley Stadium (1923)|Wembley]] nel 1973.
Conclusa la carriera da calciatore, ha intrapreso una proficua carriera da allenatore, affermandosi come uno dei migliori tecnici della propria generazione.<ref>{{cita web|url=https://www.espn.com/soccer/news/story/_/id/1513513/fabio-capello|autore=Gabriele Marcotti|titolo=Greatest Managers, No. 20: Capello|data=6 agosto 2013|lingua=en}}</ref> Nel suo palmarès può vantare la vittoria di cinque [[Campionato italiano di calcio|campionati italiani]] (quattro con il Milan e uno con la Roma) e due [[Primera División (Spagna)|spagnoli]] (entrambi con il [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]]), quattro [[Supercoppa italiana|Supercoppe italiane]] (tre con il Milan e una con la Roma) nonché una [[UEFA Champions League]] nella stagione [[UEFA Champions League 1993-1994|1993-1994]] e la [[Supercoppa UEFA]] del [[Supercoppa UEFA 1994|1994]], entrambe con il Milan. Dal 2007 al 2012 è stato il [[commissario tecnico]] dell'Inghilterra, che ha guidato al
== Biografia ==
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Durante gli anni trascorsi a [[Ferrara]], Capello conobbe Laura, che diventerà sua moglie nel 1969; dal matrimonio ebbero due figli.<ref name="Tedde"/>
Grande intenditore di vini e amante del viaggio, della caccia e dell'arte astratta, Capello ha raccontato di non aver mai voluto mescolare la propria famiglia con il lavoro nel mondo del calcio, negando
== Caratteristiche tecniche ==
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=== Allenatore ===
{{Citazione|Quando si arrabbia sono pochi quelli che osano guardarlo negli occhi, e se ti offre una possibilità e tu non la sfrutti puoi anche andare a vendere salsicce fuori dallo stadio. Nessuno va da lui a parlargli dei suoi problemi. Capello non è tuo amico. Non chiacchiera con i giocatori, non
La forte personalità di Fabio Capello lo rese un allenatore severo, esigente e inflessibile, tanto da ricevere il soprannome di "sergente di ferro": durante le sue gestioni imponeva un rigido rispetto delle regole, soprattutto in ritiro, sostenendo che non osservarle comportasse un danno per lo spogliatoio.<ref name="performancestrategies">{{Cita web|url=https://www.performancestrategies.it/blog/leadership-e-management/capello-sergente-di-ferro/|titolo=Le caratteristiche del sergente di ferro|data=12 luglio 2019}}</ref> Il punto di forza di Capello risiedeva nel riuscire ad adattarsi alle diverse squadre in cui lavorava, studiando i giocatori a disposizione e riconoscendo tra loro i veri e i falsi ''leader'', ponendosi così un obiettivo da raggiungere;<ref name="performancestrategies"/> inoltre, considerava importante osservare e imparare dagli altri colleghi in panchina, in modo da riproporre poi le idee più valide ai propri giocatori, i quali a loro volta dovevano essere stimolati dai migliori elementi della rosa.<ref name="performancestrategies"/> Il modulo più usato durante la sua carriera da allenatore è stato il [[4-4-2]], caratterizzato da una robustezza difensiva e da un gioco basato sulla velocità e sulle ripartenze.<ref>{{Cita web|url=https://www.fmita.it/2090-il-modulo-4-4-2|titolo=Il modulo 4-4-2|data=23 gennaio 2015}}</ref>
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Ne divenne una presenza fissa nella prima metà degli anni 1970, totalizzando 32 presenze e 8 reti,<ref name="DizionarioCalcio125">{{cita|Sappino|p. 125}}.</ref> tra le quali spiccò negli annali il gol segnato il 14 novembre 1973 a [[Wembley Stadium (1923)|Wembley]], grazie al quale l'Italia vinse per la prima volta nella sua storia in casa dell'{{NazNB|CA|ENG|M}}, e garantendosi la partecipazione al {{WC|1974}} in [[Germania Ovest]], dove l'Italia uscì al primo turno. In quel torneo realizzò il gol del definitivo 2-1 nella partita persa contro la {{NazNB|CA|POL|M}},<ref name="DizionarioCalcio124" /> ma l'eliminazione dal torneo fu, secondo lo stesso Capello, uno dei ricordi più amari della sua carriera.
Rimase in nazionale ancora per due anni. La sua ultima partita fu l'amichevole {{NazNB|CA|PRT|M}}-Italia del 22 dicembre 1976, terminata 2-1 per i padroni di casa.
=== Allenatore ===
Prima di conseguire la qualifica da allenatore
==== Milan ====
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===== Il ritorno in panchina e il ciclo di successi =====
Capello abbandonò nuovamente la scrivania in favore del campo quando il Milan, nel giugno del 1991, ebbe necessità di sostituire [[Arrigo Sacchi]], chiamato a dirigere la nazionale italiana.<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/06/20/nasce-il-milan-dell-austerita.html|titolo=Nasce il Milan dell'austerità|autore=Licia Granello|pubblicazione=la Repubblica|data=20 giugno 1991|p=35}}</ref> Accolto da un'iniziale perplessità per la sua scarsa esperienza in panchina ed etichettato frettolosamente come uno ''yes man'' dei vertici societari, Capello accettò di raccogliere la difficile eredità del tecnico romagnolo, capace ''a posteriori'' di segnare la storia del calcio, e inaugurò uno dei più prolifici cicli di vittorie della sponda rossonera di [[Milano]]. Fra il 1991 e il 1996, infatti, la squadra allenata dal [[Bisiacaria|bisiaco]] si aggiudicò quattro scudetti,<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/04/07/lo-scudetto-senza-sacchi.html|titolo=Lo scudetto senza Sacchi|autore=Licia Granello|pubblicazione=la Repubblica|data=7 aprile 1992|p=31}}</ref> di cui tre consecutivi ([[Serie A 1991-1992|1991-1992]], [[Serie A 1992-1993|1992-1993]], [[Serie A 1993-1994|1993-1994]], [[Serie A 1995-1996|1995-1996]]), e una [[UEFA
[[File:Milan AC 1991-92 - Silvio Berlusconi e Fabio Capello.webp|thumb|Capello (a destra) e il presidente milanista [[Silvio Berlusconi]] nel precampionato 1991-1992]]
Capello ereditò in larga parte giocatori e schemi tattici del predecessore Sacchi, rimpiazzando il centrocampista [[Carlo Ancelotti]] con il giovane [[Demetrio Albertini]] e inserendo il portiere titolare [[Sebastiano Rossi]].<ref name="Marcotti">{{cita|Marcotti}}.</ref> La prima stagione alla guida del Milan si concluse in modo trionfale, con la vittoria dello scudetto da imbattuti, fatto senza precedenti nella storia del calcio italiano.<ref name="Marcotti"/> Nell'estate del 1992 il Milan, sborsando 15 miliardi di lire per assicurarsi la promettente [[centrocampista#offensivi|ala]] del {{Calcio Torino|N}} [[Gianluigi Lentini]], concluse [[trasferimenti più costosi nella storia del calcio|la più costosa operazione di calciomercato della storia]] fino a quel momento;<ref name="Marcotti"/> in rossonero arrivarono poi anche [[Fernando De Napoli]], [[Stefano Eranio]], [[Jean-Pierre Papin]], [[Dejan Savićević]] e [[Zvonimir Boban]].<ref name="Marcotti"/> Il forte organico, che poteva già contare su nomi del calibro di [[Marco van Basten]], [[Ruud Gullit]], [[Paolo Maldini]] e [[Frank Rijkaard]], fu gestito dall'allenatore friulano con un impiego frequente del ''[[Glossario calcistico#Turnover|turnover]]'', di cui Capello è stato tra i precursori in ambito calcistico.<ref name="Marcotti"/> Lo schema tattico prevedeva l'adozione di Rijkaard e Albertini quali centrocampisti difensivi che consentivano alle ali maggiore libertà di attacco.<ref name="Marcotti"/> La squadra dominò il campionato di [[Serie A 1992-1993]], confermandosi campione,<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/football/2007/dec/14/newsstory.sport17|titolo=How Capello won his nine league titles|autore1=Paolo Bandini|autore2=Sid Lowe|data=14 dicembre 2007|accesso=18 marzo 2016|lingua=en}}</ref> e raggiunse da imbattuta la [[Finale della UEFA Champions League 1992-1993|finale di UEFA Champions League]], dove venne sconfitta per 1-0 dall'{{Calcio Olympique Marsiglia|N}}.<ref>{{Cita web|url=http://www.uefa.com/uefachampionsleague/season=1992/overview/index.html#199293+uefa+champions+league |titolo=1992/93: French first for Marseille |data=26 maggio 1993 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160316135412/http://www.uefa.com/uefachampionsleague/season%3D1992/overview/index.html }}</ref> Nel corso della stagione il club rossonero stabilì una striscia di imbattibilità di 58 partite di Serie A, dal 26 maggio 1991 al 21 marzo 1993, record per il calcio italiano.<ref name="Marcotti"/><ref>{{Cita web|url=http://www.uefa.com/memberassociations/news/newsid=1745954.html|titolo=The longest unbeaten runs in European football|data=4 febbraio 2016|accesso=18 marzo 2016|lingua=en}}</ref>
[[File:Milan AC - Scudetto 1993-94 - Fabio Capello.jpg|thumb|left|Capello, allenatore del Milan, viene portato in trionfo dai propri giocatori dopo la vittoria del quattordicesimo scudetto rossonero, nella stagione 1993-1994.]]
Nel costruire la squadra per la stagione 1993-1994, Capello fece acquistare, tra gli altri, [[Christian Panucci]] e [[Marcel Desailly]].<ref name="Marcotti"/> Impiegando quest'ultimo davanti alla difesa, il tecnico consentì al resto del centrocampo di proporsi con maggiore copertura ed efficacia in avanti.<ref name="Marcotti"/> Pur sconfitto nella [[Coppa Intercontinentale 1993 (calcio)|Coppa Intercontinentale]] dal {{Calcio San Paolo|N}} e nella [[Supercoppa UEFA 1993|Supercoppa UEFA]] dal {{Calcio Parma|N}}, competizioni a cui partecipò in luogo dello [[Caso Valenciennes-Olympique Marsiglia|squalificato]] Olympique Marsiglia, in ambito nazionale il Milan riuscì ad aggiudicarsi lo scudetto per la terza volta di fila<ref name="Marcotti"/> e contestualmente si aggiudicò la [[UEFA Champions League 1993-1994|UEFA Champions League]] battendo per 4-0 in [[finale della UEFA Champions League 1993-1994|finale]] il {{Calcio Barcellona|N}} allenato da [[Johan Cruijff]].<ref name="Marcotti"/><ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/sport/blog/2012/mar/28/barcelona-milan-champions-league-1994|titolo=Barcelona v Milan revisited: The night in 1994 the Dream died|autore=Sid Lowe|data=28 marzo 2012|accesso=10 aprile 2015}}</ref> A causa degli infortuni patiti da numerosi elementi dell'attacco rossonero, van Basten ''in primis'', il Milan realizzò appena 36 gol in 34 partite di campionato, ma confermò la solidità del reparto arretrato, con soli 15 gol subiti (miglior difesa della Serie A).<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/football/blog/2010/aug/11/fabio-capello-england-milan|titolo=Cornered Fabio Capello knows precisely how to square the circle|autore1=Rob Bagchi|data=11 agosto 2010|accesso=18 marzo 2016}}</ref> La linea difensiva milanista dell'epoca, composta dai quattro italiani [[Mauro Tassotti]], [[Franco Baresi]], [[Alessandro Costacurta]] e Maldini, è ancora considerata una delle più valide di tutte le epoche.<ref>{{Cita web|url=http://www.espnfc.com/club/juventus/111/blog/post/2834534/gianluigi-buffon-record-cements-his-legacy-greatest-keeper|titolo=Gianluigi Buffon record cements his legacy as greatest keeper of all-time|autore=James Horncastle|accesso=21 marzo 2016|data=21 marzo 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/football/blog/2016/mar/21/gianluigi-buffon-clean-sheet-record-juventus-torino-sebastiano-rossi|titolo=Gianluigi Buffon humble as clean sheet record tumbles, but delight not universal|autore=Paolo Bandini|data=21 marzo 2016|accesso=21 marzo 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/football/blog/2009/may/08/joy-of-six-great-defences|titolo=The Joy of Six: Great defences|autore=Rob Smyth|data=8 maggio 2009|accesso=9 marzo 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/nazionale/2013/11/19/news/rivoluzione_filosofica_prandelli-71352856/|titolo=Nazionale: 2013, addio al catenaccio|autore=Enrico Currò|data=19 novembre 2013}}</ref><ref>{{Cita|Foot|p. 228}}.</ref><ref>{{Cita web|url=http://it.eurosport.com/calcio/la-storia-della-tattica-da-sacchi-a-guardiola_sto4735853/story.shtml|titolo=La storia della tattica: da Sacchi a Guardiola|autore=Mattia Fontana|data=19 agosto 2014|accesso=10 marzo 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.calciomercato.it/news/162238/VIDEO---Speciale-squadre-nella-leggenda-Milan-93-94-vs-Inter-09-10.html|titolo=Speciale squadre nella leggenda, Milan '93-'94 vs Inter '09-'10|autore=Jonathan Terreni|data=19 giugno 2012|accesso=10 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160310140544/http://www.calciomercato.it/news/162238/VIDEO---Speciale-squadre-nella-leggenda-Milan-93-94-vs-Inter-09-10.html|dataarchivio=10 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> Della compattezza difensiva dell{{'}}''undici'' di Capello beneficiò il portiere Rossi, la cui porta, nel campionato di [[Serie A 1993-1994]], rimase inviolata per 929 minuti di gioco consecutivi, dal 12 dicembre 1993 al 27 febbraio 1994, stabilendo un record<ref>{{Cita web|url=http://www.calcioromantico.com/a-spasso-nel-tempo/sebastiano-rossi-imbattibile-testa-calda/|titolo=Sebastiano Rossi, imbattibile testa calda|accesso=7 ottobre 2015|data=17 febbraio 2014}}</ref> che sarà battuto solo nel campionato di [[Serie A 2015-2016]], dallo juventino [[Gianluigi Buffon]].<ref>{{Cita web|url=http://www.football-italia.net/81599/buffon-sets-new-serie-record|titolo=Buffon sets new Serie A record|data=20 marzo 2016|accesso=20 marzo 2016}}</ref>
[[File:Ritornoconcoppa 1994.jpg|thumb|Capello (a destra) al ritorno in Italia con il trofeo della Champions League, dopo la vittoriosa finale del 1994 ad Atene contro il {{Calcio Barcellona|N}}.]]
Con le partenze di Van Basten e Papin, Capello ottenne il ritorno a Milano dell'olandese Gullit, ceduto appena un anno prima alla {{Calcio Sampdoria|N}}, e l'ingaggio della mezzapunta [[Paolo Di Canio]]. L'inizio della stagione 1994-1995 sembrò favorevole, con la vittoria della terza [[Supercoppa italiana 1994|Supercoppa italiana]] consecutiva contro la Sampdoria; ma ben presto vide i rossoneri stentare in campionato, abdicando precocemente nella difesa dello scudetto, e, sul finire dell'anno solare, uscire sconfitti dalla [[Coppa Intercontinentale 1994 (calcio)|Coppa Intercontinentale]] contro gli argentini del {{Calcio Velez|N}}.<ref name="Marcotti"/> Nei mesi seguenti la squadra si riprese parzialmente, aggiudicandosi a febbraio la [[Supercoppa UEFA 1994|Supercoppa UEFA]], battendo l'{{Calcio Arsenal|N}},<ref>{{Cita web|url=http://www.uefa.com/uefasupercup/history/season=1994/|titolo=1994: Masterful Milan march on|accesso=18 marzo 2016}}</ref> e raggiungendo per la terza volta consecutiva la [[finale della UEFA Champions League 1994-1995|finale]] di [[UEFA Champions League 1994-1995|UEFA Champions League]], dove venne
Anche a seguito di ciò, la campagna acquisti per la stagione 1995-1996 fu di primo livello: il ''patron'' rossonero [[Silvio Berlusconi]] consegnò all'allenatore bisiaco, tra gli altri, due tra i maggiori attaccanti del panorama internazionale dell'epoca, [[Roberto Baggio]] e [[George Weah]]. Capello, che già disponeva di Di Canio, Lentini, Savićević, Eranio, [[Roberto Donadoni]] e [[Marco Simone]], dovette gestire una notevole abbondanza di uomini nel ruolo di ala<ref name="Marcotti"/> e lo fece con un uso sapiente del ''turnover'', modificando occasionalmente il modulo [[4-4-2]] in un [[4-3-3]] in cui la punta centrale Weah, nel frattempo insignita del [[Pallone d'oro 1995]], era supportata da Baggio e Savićević, consentendo così ai due ''[[playmaker]]'' di giocare vicini a centrocampo.<ref name="Marcotti"/> Il Milan chiuse la stagione aggiudicandosi lo scudetto, il quarto in cinque anni, con un margine di otto punti sulla seconda classificata, la Juventus campione uscente.<ref>{{Cita web|url=http://www.acmilan.com/en/news/show/153894|titolo=MILAN-JUVE HISTORY|data=19 settembre 2014|accesso=18 marzo 2016}}</ref>
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Rinforzata dagli acquisti di [[Walter Samuel]], [[Emerson Ferreira da Rosa|Emerson]] e soprattutto [[Gabriel Batistuta]],<ref name="Asrtalenti"/> la squadra di Capello volò da subito in testa alla classifica del campionato [[Serie A 2000-2001|2000-2001]] e riuscì a mantenere per tutta la stagione un buon vantaggio sulla Juventus inseguitrice.<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/online/campionato/fabioroma/fabioroma/fabioroma.html|titolo=Capello lancia Tommasi ma nasconde la sua Roma|data=30 dicembre 2000}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2000/settembre/01/Emergenza_Batistuta_ga_0_000901478.shtml|titolo=Emergenza Batistuta|autore=Gaetano Imparato|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=1º settembre 2000}}</ref> Il 17 giugno 2001, nell'ultima giornata di campionato, battendo il [[Parma Calcio 1913|Parma]] per 3-1 la Roma si laureò campione d'Italia per la terza volta nella sua storia:<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2001/giugno/18/giorno_piu_bello_della_mia_ga_0_0106184521.shtml|titolo=«Il giorno più bello della mia vita»|autore=Gaetano Imparato|autore2=Stefano Boldrini|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=18 giugno 2001}}</ref> per il tecnico bisiaco fu il quinto trionfo in carriera.<ref name="Asrtalenti"/>
Due mesi più tardi, il 19 agosto, i ''giallorossi'' trionfarono per la prima volta anche in [[Supercoppa italiana 2001|Supercoppa italiana]], superando la {{Calcio Fiorentina|N}} di [[Roberto Mancini]].<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2001/agosto/20/Roma_tre_volte_super_ga_0_0108206581.shtml|titolo=La Roma è tre volte super|autore=Ruggiero Palombo|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=20 agosto 2001}}</ref> Fu l'unico trofeo di quella stagione per Capello, poiché nel campionato [[Serie A 2001-2002|2001-2002]], pur guidando una squadra ulteriormente rinforzata dal talento di un giovane [[Antonio Cassano]], nonostante il simbolico titolo di ''campione d'inverno'',<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2002/gennaio/07/Totti_piedi_magici_senza_fuorigioco_ga_0_0201073009.shtml|titolo=Totti, piedi magici senza fuorigioco|autore=Antonello Capone|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=7 gennaio 2002}}</ref>
==== Juventus ====
[[File:Capello autografo.jpg|thumb|Capello, tecnico della Juventus, firma un autografo a metà degli anni duemila.]]
Nell'estate 2004 divenne l'allenatore della Juventus,<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/it/cmc/news/200422/cmc_65751.html|titolo=Capello nuovo allenatore|data=28 maggio 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040604232304/http://www.juventus.com/it/cmc/news/200422/cmc_65751.html}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/2004/e/sezioni/economia/agnumb/stecapello/stecapello.html|titolo=L'ultimo regalo di Umberto "Porto Capello alla Juventus"|data=
Anche la [[Juventus Football Club 2005-2006|stagione successiva]], seppure iniziata malamente con la sconfitta 0-1 in [[Supercoppa italiana 2005|Supercoppa italiana]] contro l'Inter ai [[tempi supplementari]], si concluse con la vittoria dello scudetto, il ventinovesimo della storia bianconera e l'ottavo in carriera per Capello, dopo la vittoria per 2-0 contro la {{Calcio Reggina|N}} sul campo neutro del [[Stadio San Nicola|San Nicola]] di [[Bari]].<ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/Primo_Piano/2006/05_Maggio/14/capello.shtml|titolo=Capello: "A testa alta"|data=14 maggio 2006}}</ref> I due titoli vennero tuttavia revocati a seguito dello scandalo di [[Calciopoli]], scoppiato nel maggio del 2006. Durante l'intero biennio con Capello la squadra torinese stabilì un primato, rimanendo in testa alla classifica per 76 giornate di [[Serie A]] (dal 12 settembre 2004 al 14 maggio 2006),<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/Primo_Piano/2006/05_Maggio/03/veleni.shtml|titolo=Uno scudetto al veleno|autore=Riccardo Pratesi|data=14 maggio 2006}}</ref> mentre in ambito europeo furono due formazioni inglesi, il {{Calcio Liverpool|N}} poi laureatosi campione d'Europa nel [[UEFA Champions League 2004-2005|2004-2005]], e l'{{Calcio Arsenal|N}} poi finalista nel [[UEFA Champions League 2005-2006|2005-2006]], a spegnere i sogni di gloria dei bianconeri in [[UEFA Champions League]], sempre ai quarti di finale.
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[[File:CapelloMadrid.JPG|thumb|left|Capello nel 2007, alla sua seconda esperienza alla guida del [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]].]]
Nell'estate 2006, dopo il declassamento d'ufficio della Juventus in [[Serie B]] a causa dei già citati eventi di Calciopoli, Capello fece ritorno al Real Madrid, dove ritrovò ai suoi ordini Cassano.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/sport/calcio/capello-madrid/capello-madrid/capello-madrid.html|titolo=Capello al Real, dieci anni dopo "Contento, spero di fare bene"|data=5 luglio 2006}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2006/07_Luglio/06/capello.shtml|titolo=Capello II, re di Madrid|autore=Riccardo Pratesi|data=6 luglio 2006}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2006/07_Luglio/12/capello.shtml|titolo=Capello, primo atto Real|data=12 luglio 2006}}</ref> Dopo un inizio di stagione difficoltoso, che vide tra l'altro l'esclusione dello stesso Cassano dalla rosa,<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/sport/calcio/cassano-litigio-capello/cassano-litigio-capello/cassano-litigio-capello.html|titolo=Cassano litiga con Capello, il Real lo mette fuori rosa|data=30 ottobre 2006}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/sport/calcio/cassano-perdonato/cassano-perdonato/cassano-perdonato.html|titolo=Real Madrid, Cassano perdonato Capello lo riammette in squadra|data=10 novembre 2006}}</ref> i madrileni riuscirono a migliorare i propri risultati: pur eliminati dal {{Calcio Bayern Monaco|N}} negli ottavi di [[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League]] e dal {{Calcio Betis|N}} negli ottavi di finale di [[Coppa del Re 2006-2007|Coppa di Spagna]],<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it//2007/febbraio/21/Orgoglio_Raul_Capello_tira_fiato_ga_10_070221005.shtml|titolo=Orgoglio Raul, Capello tira il fiato|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=21 febbraio 2007}}</ref> si imposero sul [[Primera División 2006-2007 (Spagna)|fronte nazionale]] sopravanzando il {{Calcio Barcellona|N}} per l'esito favorevole degli [[El Clásico|scontri diretti]].<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/sport/calcio/campionato-spagnolo/campionato-spagnolo/campionato-spagnolo.html|titolo=Capello campione con il Real Madrid dopo tante liti e un finale thrilling|data=17 giugno 2007}}</ref>
Malgrado il successo, Capello venne esonerato dal presidente [[Ramón Calderón]] pochi giorni dopo.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/sport/calcio/capello-esonerato/capello-esonerato/capello-esonerato.html|titolo=Real Madrid, esonerato Capello e ora strada spianata per Schuster|data=28 giugno 2007}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2007/06_Giugno/28/capello.shtml|titolo=Ufficiale: Capello esonerato|data=28 giugno 2007}}</ref>
==== Nazionale inglese ====
Nel dicembre 2007 venne chiamato alla guida della [[Nazionale di calcio dell'Inghilterra|nazionale inglese]], reduce dalla mancata qualificazione
Confermato in panchina,<ref>{{cita web|url=http://www.channel4.com/news/articles/uk/capello+keeps+job+as+england+manager/3698397.html|titolo=Capello keeps job as England coach|data=2 luglio 2010|lingua=en}}</ref> il tecnico friulano condusse gli inglesi a [[Qualificazioni al campionato europeo di calcio 2012|qualificarsi]]
==== Nazionale russa ====
[[File:Russia-Moldova (6).jpg|thumb|Capello sulla panchina russa nel 2014]]
Nell'estate 2012 divenne il commissario tecnico della [[Nazionale di calcio della Russia|nazionale russa]].<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2012/luglio/05/Voci_Mosca_sara_Capello_della_ga_10_120705043.shtml|titolo=Voci da Mosca: sarà Capello il c.t. della Russia|autore=Giorgio Kudinov|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=5 luglio 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2012/luglio/21/Capello_gia_Mosca_oggi_sara_ga_3_120721004.shtml|titolo=Capello è già a Mosca e oggi sarà allo stadio|autore=Giorgio Kudinov|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=21 luglio 2012}}</ref> L'esordio avvenne il 15 agosto, con un pareggio nell'amichevole contro l'{{NazNB|CA|URY|M}}.<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2012/08/15/news/capello_deschamps_van_gaal_amichevoli_internazionali-41004158/|titolo=Capello, esordio senza squilli|data=15 agosto 2012}}</ref> Nell'autunno 2013 la selezione russa conquistò l'[[Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2014 - UEFA - Fase a gironi, gruppo F|accesso diretto]] al
==== Jiangsu Suning ====
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== Controversie ==
Nell'estate 1994 fu interrogato per il presunto coinvolgimento in una ''[[combine]]'', dopo che la sconfitta casalinga del Milan contro la {{Calcio Reggiana|N}} (all'ultimo turno di [[Serie A 1993-1994|campionato]]) aveva consentito ai reggiani di salvarsi, causando contestualmente la retrocessione del {{Calcio Piacenza|N}}.<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/08/11/milan-reggiana-capello-testimone.html|titolo=Milan-Reggiana, Capello testimone|pubblicazione=la Repubblica|data=11 agosto 1994|p=30}}</ref> Nei mesi successivi, dopo un'altra gara con i reggiani, fu squalificato per una giornata per accuse di parzialità rivolte all'arbitro [[Loris Stafoggia]].<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/11/24/accuse-all-arbitro-squalificato-capello.html|titolo=Accuse all'arbitro, squalificato Capello|pubblicazione=la Repubblica|data=24 novembre 1994|p=27}}</ref>
Durante il periodo alla Juventus, di comune accordo con la società, vietò ai propri calciatori di interrompere il gioco per consentire le cure mediche agli avversari infortunati,<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/sport/calcio/serie_a/pallafuori/pallafuori/pallafuori.html|titolo=Capello: "L'avversario è a terra? Non mandiamo più la palla fuori"|data=4 dicembre 2004}}</ref> ritenendo che questi potessero trarne un vantaggio illecito.<ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/primi_piani/calcio/2004/pp_1.0.594548044.shtml|titolo="Dico stop ai falli di svenimento"|data=4 dicembre 2004}}</ref>
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|| [[Associazione Calcio Milan 1978-1979|1978-1979]] || [[Serie A 1978-1979|A]] || 8 || 0 || [[Coppa Italia 1978-1979|CI]] || 0 || 0 || [[Coppa UEFA 1978-1979|CU]] || 3 || 0 || - || - || - || 11 || 0
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|| [[Associazione Calcio Milan 1979-1980|1979-1980]] || [[Serie A 1979-1980|A]] || 3 || 0 || [[Coppa Italia 1979-1980|CI]] || 1 || 1 || [[Coppa dei Campioni 1979-1980|
|-
!colspan="3"|Totale Milan || 65 || 4 || || 12 || 1 || || 10 || 4 || || - || - || 87 || 9
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{{Portale|biografie|calcio}}
[[Categoria:Calciatori della
[[Categoria:Allenatori di calcio campioni d'Europa di club]]
[[Categoria:Allenatori di calcio campioni d'Italia]]
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