Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha: differenze tra le versioni

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|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = , nato principe di Sassonia-Coburgo-Gotha, dal 1840 al 1861 fu il marito della [[Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria del Regno Unito]] dal 1840 al 1861, che gli sopravvisse per quasi quarant'anni
}}
{{Sassonia-Coburgo-Saalfeld/Gotha}}
{{Sassonia-Coburgo-Gotha}}
Nato in [[Sassonia]], membro della famiglia dei duchi di [[Sassonia-Coburgo-Saalfeld]], imparentata con la maggior parte dei monarchi europei, sposò a vent'anni la coetanea cugina Vittoria, con cui ebbe nove figli. Con il tempo prese posizione in molte cause pubbliche, come le riforme sull'educazione e l'abolizione della schiavitù nei territori dell'[[Impero britannico]].
 
Molto coinvolto nell'organizzazione della [[Grande esposizione delle opere dell'industria di tutte le Nazioni di Londra|Great Exhibition]] del 1851, Alberto contribuì fortemente allo sviluppo della [[monarchia costituzionale]] britannica nell'[[XIX secolo|Ottocento]], persuadendo la moglie a divenire una figura tendenzialmente al di sopra delle parti nella scena politica nazionale. Morì di febbre tifoidea a 42 anni, quarant'anni prima della consorte.
 
== Biografia ==
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Alberto nacque al [[Castello di Rosenau]], presso [[Coburgo]], in [[Germania]], secondogenito del duca [[Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]] e di sua moglie, la duchessa [[Luisa di Sassonia-Gotha-Altenburg]].<ref>Hobhouse, p. 2; Weintraub, p. 20 and Weir, p. 305</ref> La futura moglie di Alberto, la regina [[Vittoria del Regno Unito|Vittoria]] (del casato di Hannover), nacque in quello stesso anno con l'aiuto della medesima levatrice, [[Charlotte von Siebold]], considerata la prima ginecologa tedesca.<ref>{{Cita libro|titolo=Ladies in the Laboratory IV |autore=Mary R. S. Creese |url=https://books.google.fr/books?id=m1RuBwAAQBAJ&pg=PA43&dq=The+Life+of+Prince+Albert%22,+++Charlotte+von+Siebold&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjLiMzF86v9AhXsQfEDHXe-BA8Q6AF6BAgHEAI#v=onepage&q=The%20Life%20of%20Prince%20Albert%22%2C%20%20%20Charlotte%20von%20Siebold&f=false |editore=Rowman & Littlefield |anno=2015 |p=43 |ISBN=9781442247420 |cid= }}</ref><ref>Weintraub, p. 20</ref> Alberto venne battezzato secondo il rito evangelico-luterano il 19 settembre 1819 nella Sala di Marmo del castello di Rosenau con l'acqua derivata dal fiume locale, l'[[Itz (fiume)|Itz]].<ref>Weintraub, p. 21</ref>
 
SuoiI suoi padrini furono la nonna paterna, [[Augusta di Reuss-Ebersdorf]], il nonno materno [[Augusto di Sassonia-Gotha-Altenburg]], l'imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena]], il principe [[Alberto di Sassonia-Teschen]] e il conte [[Emmanuel von Mensdorff-Pouilly]].<ref>Ames, p. 1 and Hobhouse, p. 2</ref> Nel 1825 il prozio di Alberto, [[Federico IV di Sassonia-Gotha-Altenburg]] morì e la sua dipartita portò a una totale ristrutturazione nella suddivisione dei domini di famiglia. Il padre di Alberto si ritrovò così duca di [[Sassonia-Coburgo-Gotha]].<ref>e.g. [[Hugh Massingberd|Montgomery-Massingberd, Hugh]] (ed.) (1977) ''Burke's Royal Families of the World''1st edition. London: Burke's Peerage, London.</ref>
 
Alberto e suo fratello maggiore [[Ernesto II di Sassonia-Coburgo-Gotha|Ernesto]] trascorsero la loro giovinezza in un clima turbolento, a causa della difficile relazione dei due genitori, che presto divorziarono.<ref>Weintraub, pp. 25–28</ref> Dopo che la loro madre venne esiliata dalla corte nel 1824, ella sposò il suo amante, [[Alexander von Hanstein]], conte di Polzig e Beiersdorf, perdendo così l'occasione di rivedere i suoi figli e morendo di cancro a soli 30 anni, nel 1831.<ref>Hobhouse, p. 4 and Weintraub, pp. 25–28</ref> L'anno successivo, il padre di Alberto si risposò con sua nipote, la principessa Antonietta Maria di Württemberg.<ref>Weintraub, pp. 40–41</ref>
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=== Il matrimonio ===
[[File:Prince Albert - Franz Xaver Winterhalter 1842.jpg|left|thumb|Il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha in un ritratto giovanile, opera di [[Franz Xaver Winterhalter]]]]
Dal 1836, l'idea del matrimonio tra Alberto e sua cugina Vittoria iniziò a balenare nella mente del loro ambizioso zio, [[Leopoldo I del Belgio|Leopoldo]], che dal 1831 era divenuto [[Sovrani del Belgio|Re dei Belgi]]belgi.<ref>Hobhouse, pp. 15–16 and Weintraub, pp. 43–49</ref> A quel tempo, infatti, Vittoria era a tutti gli effetti l'erede al trono britannico in quanto il padre di lei, [[Edoardo Augusto di Hannover (1767-1820)|Edoardo Augusto di Kent]], figlio quartogenito del re [[Giorgio III del Regno Unito|Giorgio III]], era morto quando ella era ancora piccola. A quel tempo nel Regno Unito regnava [[Guglielmo IV del Regno Unito|Guglielmo IV]], fratello maggiore di Edoardo Augusto e quindi zio di Vittoria. La madre di Vittoria, la duchessa [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]], era sorella del padre di Alberto e di Leopoldo del Belgio.
 
Fu dunque il sovrano belga a convincere la sorella Vittoria a organizzare l'incontro tra [[Vittoria del Regno Unito|Vittoria]] e Alberto nel maggio del 1836.<!--Weintraub, pp. 43–49--> Il re [[Guglielmo IV del Regno Unito|Guglielmo IV]], a ogni modo, si era mostrato da sempre riluttante nel creare legami coicon i duchi sassoni, proponendo invece il principe [[Alessandro di Orange-Nassau|Alessandro dei Paesi Bassi]], figlio secondogenito del re [[Guglielmo II dei Paesi Bassi]].<!--Weintraub, pp. 43–49--> Vittoria scrisse sul proprio diario: "Alberto è molto carino; i suoi capelli sono dello stesso colore dei miei; i suoi occhi sono grandi e blu e ha un bel naso oltre a una bocca molto dolce con bei denti, ma è soprattutto il suo charme e il suo contegno nell'espressione a renderlo assolutamente delizioso."<ref name="vic">Vittoria citata in Weintraub, p. 49</ref> Alessandro, d'altro canto, viene descritto come "piuttosto insignificante".<ref name="vic" />
 
Vittoria scrisse a suo zio Leopoldo per ringraziarlo "per la prospettiva di una ''grande'' felicità che avete contribuito a darmi nella persona del caro {{TA|Alberto ...}} Egli possiede ogni qualità che io possa desiderare per essere completamente felice."<ref>Weintraub, p. 51</ref> Il fidanzamento non venne ancora ufficializzato, ma le due famiglie mantennero un tacito accordo vista anche la felicità dei due giovani.<ref>Weintraub, pp. 53, 58, 64, and 65</ref>
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Vittoria ascese al trono appena diciottenne il 20 giugno 1837. Le sue lettere di questo periodo spostarono l'attenzione sulla formazione di Alberto in previsione del ruolo che avrebbe dovuto ricoprire al suo fianco, resistendo alla tentazione di sposarsi immediatamente.<ref>Weintraub, p. 62</ref> Nell'inverno del 1838–39, Alberto si recò in visita in [[Italia]] accompagnato dall'amico e consigliere [[Christian Friedrich von Stockmar|Barone von Stockmar]].<ref>Hobhouse, pp. 17–18 and Weintraub, p. 67</ref>
[[File:Victoria Marriage01.jpg|thumb|upright=1.8|Il matrimonio di Alberto e Vittoria in un dipinto di [[George Hayter|Sir George Hayter]]]]
Alberto fece poi ritorno in Inghilterra colcon il fratello Ernesto nell'ottobre del 1839 per recarsi in visita alla regina, con l'obiettivo di ufficializzare finalmente il matrimonio.<ref>Fulford, p. 42 and Weintraub, pp. 77–81</ref> La proposta ufficiale da parte della regina (come era secondo la tradizione di un monarca di sesso femminile) avvenne il 15 ottobre 1839.<ref>Fulford, pp. 42–43; Hobhouse, p. 20 and Weintraub, pp. 77–81</ref> La regina inoltre confermò tale proposta di matrimonio al proprio consiglio privato il 23 novembre di quello stesso anno,<ref>Fulford, p. 45; Hobhouse, p. 21 and Weintraub, p. 86</ref> e la coppia si sposò il 10 febbraio 1840 nella Cappella Reale del [[St.palazzo James'sdi Palace|St. James's Palace]].<ref>Fulford, p. 52 and Hobhouse, p. 24</ref> Appena prima del matrimonio, Alberto venne naturalizzato inglese attraverso un atto parlamentare,<ref>{{cita news|url=http://www.london-gazette.co.uk/issues/19826/pages/302|pubblicazione=[[London Gazette]]|titolo=No.19826, p.302|data=14 febbraio 1840|accesso=26 marzo 2010}}</ref> e gli venne garantito il titolo di ''Altezza Reale'' per ordine del consiglio. In un primo tempo, Alberto non era molto popolare presso gli inglesi in quanto veniva percepito come uno straniero e ancora più come un provinciale, proveniente da una famiglia aristocratica secondaria.<ref>Fulford, p. 45</ref>
 
Fu il primo ministro [[William Lamb, II visconte Melbourne]] a consigliare alla regina di non conferire il titolo di "Re Consorte" al marito. Persino il parlamento si rifiutò di accogliere Alberto nella parìa inglese a causa di un comune sentimento antitedesco tendente a escludere Alberto da ogni ruolo politico.<ref>Weintraub, p. 88</ref> Il governo di Melbourne si trovò presto in minoranza e l'opposizione trasse vantaggio da questa situazione per indebolire ulteriormente le sue posizioni.<!--Weintraub, p. 89--> Il parlamento si oppose alla nobilitazione di Alberto e gli garantì una pensione annua inferiore rispetto a quanto concesso ai precedenti consorti di monarchi inglesi,<ref>Weintraub, pp. 8–9 e 89</ref> {{formatnum:30000}} sterline anziché l'usuale cifra di {{formatnum:50000}} sterline.<ref>Fulford, p. 47 e Hobhouse, pp. 23–24</ref> Alberto reagì duramente a queste critiche asserendo di non necessitare di entrare a far parte della parìa inglese; egli scriveva: "Sarebbe per me quasi un passo indietro, per me che sono un duca di Sassonia, mi sento più alto io di un duca di York o di Kent."<ref>Citato in Jagow, Kurt (ed.) ''The Letters of the Prince Consort, 1831–61'' (London, 1938).</ref> Per i successivi diciassette anni, Alberto ottenne formalmente il solo titolo di "Sua Altezza Reale il Principe Alberto" sino a quando, il 25 giugno 1857, Vittoria non prese in mano la situazione garantendogli il titolo di "Principe consorte".<ref name="pc">{{cita news|url=http://www.london-gazette.co.uk/issues/22015/pages/2195|pubblicazione=[[London Gazette]]|titolo=No.22015, p.2195|data=26 giugno 1857|accesso=26 marzo 2010}}</ref>
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[[File:Prins Albert von Saksen-coburg-gotha.jpg|left|thumb|Il principe consorte Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, particolare da un ritratto di [[Franz Xaver Winterhalter]]]]
 
La posizione in cui il principe Alberto si era trovato colcon il suo matrimonio, oltre a molte distinzioni, gli contrapponeva anche non poche difficoltà, come si evince dalle sue stesse parole: "Sono molto felice e contento, ma le difficoltà maggiori che attentano alla mia dignità si concentrano nel farmi sentire solo un marito e non un vero e proprio padrone di casa."<ref>Alberto a William von Lowenstein, maggio 1840, citato in Hobhouse, p. 26</ref> La casa della regina era mandata avanti di fatto dalla sua corte, capeggiata dalla baronessa [[Louise Lehzen]]. Alberto la ricorda nelle sue lettere come il "Dragone di Casa" e fece di tutto per privarla del suo "potere" all'interno della casa e prendere personalmente le redini della direzione della corte.<ref>Fulford, pp. 59–74</ref>
 
A due mesi dal matrimonio, Vittoria rimase incinta. Alberto iniziò dunque a ricoprire ruoli pubblici; egli divenne Presidente della Società per l'Estinzione della Schiavitù (la schiavitù era già stata abolita nei territori dell'Impero britannico, ma era praticata ancora in alcune colonie oltre che negli Stati Uniti e in alcune colonie francesi).<ref>Weintraub, pp. 102–105</ref> NelA giugno del 1840, durante una passeggiata pubblica in carrozza, Alberto e Vittoria subirono un attentato da parte di [[Edward Oxford]], poi dichiarato pazzo, il quale esplose contro la reale coppia alcuni colpi di pistola andati a vuoto. Malgrado Alberto non fosse stato ferito, i giornali diedero grande risalto al suo coraggio di padre di famiglia nel difendere la moglie incinta e nel contempo la sua freddezza nell'attacco.<ref>Weintraub, pp. 106–107</ref>
 
Alberto iniziò così non solo a ottenere supporto da parte del pubblico, ma anche a ottenere influenza politica a tal punto che nell'agosto di quello stesso anno il parlamento inglese varò il [[Regency Act]] 1840 con il quale egli veniva designato reggente al trono in caso che Vittoria fosse morta prima del raggiungimento della maggiore età del nascituro.<ref>Weintraub, p. 107</ref> Il loro primo figlio fu [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria]], che prese il nome della madre, nata nel novembre di quello stesso anno. Nel corso dei successivi diciassette anni nacquero altri otto figli, tutti sopravvissuti all'età adulta, un fatto che la biografa Hermione Hobhouse accreditò all'assoluta influenza benevola di Alberto sulla cura dei figli.<ref>Hobhouse, p. 28</ref> All'inizio del 1841 Alberto riuscì a ottenere la rimozione della baronessa Lehzen dai suoi incarichi e nel settembre del 1842 ella venne costretta a lasciare l'Inghilterra in maniera permanente, il che contribuì ancora una volta a mettere in risalto la figura di Alberto.<ref>Fulford, pp. 73–74</ref>
 
Dopo l'elezione generale del 1841, Melbourne venne rimpiazzato come primo ministro da [[Sir Robert Peel]], il quale nominò il principe Alberto presidente della Commissione Reale incaricata di ridecorare il nuovo [[Palazzo di Westminster]]. Il Palazzo era infatti bruciato in un incendio sette anni prima e doveva essere ricostruito. Il lavoro della commissione era molto lento e l'architetto [[Charles Barry]] prese molte decisioni esterne al lavoro della commissione circa la decorazione degli interni e del mobilio.<ref>Ames, pp. 48–55; Fulford, pp. 212–213 e Hobhouse, pp. 82–88</ref> Alberto rimase in disparte ma si occupò invece privatamente di collezionismo e arte<!--Ames, pp. 132–146, 200–222 e Hobhouse, pp. 70–78--> aumentando la sua collezione di dipinti tedeschi e italiani (tra i quali ricordiamo ''Apollo e Diana'' di [[Lucas Cranach il Vecchio]] e ''San Pietro Martire'' del [[Beato Angelico]]) oltre a pezzi contemporanei di [[Franz Xaver Winterhalter]] ed [[Edwin Landseer]].<ref>Ames, pp. 132–146, 200–222 e Hobhouse, pp. 70–78. Nel [[1863]] la [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] di [[Londra]] ricevette in dono dal principe 25 dipinti ([http://www.nationalgallery.org.uk/server.php?search_word=Presented+by+Queen+Victoria+at+the+Prince+Consort%27s+wish%2C+1863&change=SearchResults&changeNav=1&x=18&y=9 National Gallery list] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140726053025/http://www.nationalgallery.org.uk/server.php?search_word=Presented+by+Queen+Victoria+at+the+Prince+Consort%27s+wish%2C+1863&change=SearchResults&changeNav=1&x=18&y=9 |data=26 luglio 2014 }}, accesso 4 agosto 2009) "Presented by Queen Victoria at the Prince Consort's wish".</ref> Il dottor Ludwig Gruner, di Dresda, assistette il principe Alberto nel comprare i quadri della migliore qualità.<ref>{{Cita pubblicazione|rivista=The Cornhill Magazine, New Series|autore=[[Lionel Cust|Cust, Lionel]]|titolo=The Royal Collection of Pictures|volume=XXII|pp=162-170|anno=1907|mese=Jan. to June|url=http://books.google.com/books?id=BFhOAAAAIAAJ&pg=PA162}}</ref>
 
Alberto e Vittoria subirono un nuovo attentato il 29-30 maggio 1842 dal quale uscirono ancora illesi. L'attentatore, John Francis, venne incarcerato e poi condannato a morte.<ref>Weintraub, pp. 134–135</ref> Gran parte di questa impopolarità era dovuta essenzialmente all'estrema aderenza che i due portavano al protocollo in pubblico, anche se nella vita privata la famiglia aveva un carattere perlopiù colloquiale e familiare.<ref>Ames, p. 172; Fulford, pp. 95–104 e Weintraub, p. 141</ref> All'inizio del 1844, Vittoria e Alberto compirono un viaggio a [[Coburgo]] in occasione della morte del padre di Alberto.<ref>Ames, p. 60 and Weintraub, p. 154</ref>
 
[[File:Osborne House c1910 - Project Gutenberg eText 17296.jpg|thumb|upright=1.4|[[Osborne House]], [[Isola di Wight]]]]
Dal 1844, Alberto si propose di modernizzare le finanze reali inglesi e, con le proprie finanze, acquistò [[Osborne House]] sull'[[Isola di Wight]] come residenza privata ove crescere i suoi figli,<ref>Fulford, p. 79; Hobhouse, p. 131 e Weintraub, p. 158</ref> pur apportandovi delle modifiche in stile rinascimentale italiano progettate dallo stesso Alberto e dall'architetto [[Thomas Cubitt]].<ref>Ames, pp. 61–71; Fulford, p. 79; Hobhouse, p. 121 e Weintraub, p. 181</ref> Alberto spianò i terreni circostanti e promosse la trasformazione della residenza in una residenza di campagna vera e propria con tanto di stalle e terreni coltivati.<ref>Hobhouse, pp. 127, 131</ref> Le sue stalle erano un modello per tutti gli agricoltori inglesi e altre ne volle edificare a Windsor,<ref>Fulford, pp. 88–89 e Hobhouse, pp. 121–127</ref> moltiplicando così anche le entrate della famiglia reale sfruttando le risorse e i possedimenti del [[Ducato di Cornovaglia]], proprietà ereditaria del principe di Galles.<ref name="dnb">[[Stanley Weintraub|Weintraub, Stanley]] (September 2004; online edition January 2008). [http://www.oxforddnb.com/view/article/274 "Albert (Prince Albert of Saxe-Coburg and Gotha) (1819–1861)"]. ''Oxford Dictionary of National Biography'', Oxford University Press. Accessed 4 August 2009 (Subscription required)</ref>
 
Al contrario di molti altri proprietari terrieri, Alberto si mosse per l'approvazione di un decreto che stabiliva un'età minima per iniziare a lavorare, soprattutto in campo agricolo e industriale.<ref>Fulford, p. 116</ref> Il chierico del consiglio privato della regina, [[Charles Greville]], scrisse di lui: "Egli è il re a tutti gli effetti."<ref>''Greville's diary'', volume V, p. 257, citato quoted in Fulford, p. 117</ref>
 
=== Riformatore e innovatore ===
[[File:Windsor Castle in Modern Times. 1841-1845.jpg|thumb|left|upright=1.8|Il principe Alberto di ritorno dalla caccia al castello di Windsor con la regina Vittoria]]
Nel 1847, Alberto venne eletto Cancelliere dell'[[Università di Cambridge]], ma solo dopo una lunga contestazione interna che gli contrapponeva [[Edward Herbert, II conte di Powis]],<ref>Fulford, pp. 195–196; Hobhouse, p. 65 and Weintraub, pp. 182–184</ref> il quale venne poi ucciso durante un incidente di caccia dal suo stesso figlio l'anno successivo.<ref>Weintraub, p. 186</ref> Alberto sfruttò la sua posizione di Cancelliere per riformare e modernizzare i curricula universitari, espandendo le materie e introducendo lo studio della storia moderna e delle scienze naturali.<ref>Fulford, pp. 198–199; Hobhouse, p. 65 and Weintraub, pp. 187 and 207</ref>
 
Quella stessa estate, Vittoria e Alberto trascorsero delle piovose vacanze nell'vestovest della Scozia a [[Loch Laggan]], quando appresero dall'archiatra di corte Sir James Clark, che il loro figlio avrebbe trovato giovamento maggiore da un clima secco e soleggiato.<!--Weintraub, pp. 189–191--> Alberto iniziò quindi le contrattazioni per l'acquisto del [[Castello di Balmoral]] con [[James Duff, IV conte di Fife]].<ref>Weintraub, pp. 189–191</ref> Nel maggio dell'anno successivo, Alberto raggiunse Balmoral per visitarlo e nela settembre del 1848 vi portò tutta quanta la famiglia.<ref>Weintraub, pp. 203 e 206</ref>
 
Le [[Primavera dei popoli|rivoluzioni del 1848]] portarono a una grave crisi economica anche in Inghilterra.<!--Weintraub, pp. 192 ff.--> Durante quell'anno, Vittoria e Alberto furono particolarmente attenti alla politica estera del segretario per gli esteri [[Henry Temple, III visconte Palmerston]], dal momento che molti dei regnanti europei imparentati con Vittoria e Alberto erano stati deposti dai loro troni o costretti ad abdicare.<ref>Fulford, pp. 119–128 e Weintraub, pp. 193, 212, 214 e 264–265</ref> In quell'anno la coppia diede alla luce la principessa [[Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha (1848-1939)|Luisa]] proprio a Osborne House, lontano da Londra sebbene l'Inghilterra non avesse subito direttamente episodi di rivoluzione.<!--Weintraub, pp. 192–201--> Durante un discorso per la Società per lo Sviluppo della Condizione della Classe Lavoratrice, di cui era Presidente, egli espresse la sua "simpatia e interesse per quelle classi della nostra comunità che sono meno fortunate perché possano essere più degne di essere parte di questo nostro Stato".<ref name="spe">Il testo è riportato in "The Condition of the Labouring Classes". ''[[The Times]]'', 19 maggio 1848; p. 6</ref>
[[File:Crystal Palace from the northeast from Dickinson's Comprehensive Pictures of the Great Exhibition of 1851. 1854.jpg|thumb|upright=1.8|L'[[Esposizione universale di Londra|Esposizione universale di Londra del 1851]] ebbe luogo nel [[Crystal Palace (palazzo)|Crystal Palace]] a [[Hyde Park]], [[Londra]]]]
Alberto si dimostrò dunque un uomo dalle idee liberali e progressiste, aperto all'emancipazione, al progresso tecnologico e scientifico, all'educazione, alle teorie di Darwin e a molti altri campi disparati.<ref>Fulford, pp. 216–217 e Hobhouse, pp. 89–108</ref> La [[Esposizione universale di Londra|Great Exhibition]] del 1851 sorse come esibizione annuale promossa dalla [[Royal Society of Arts|Society of Arts]], di cui Alberto fu presidente dal 1843, e dovette gran parte del suo successo internazionale alla personale attenzione che Alberto vi ripose.<ref name=dnb/><ref>Fulford, pp. 219–220</ref> Alberto del resto fu presidente della [[Royal Commission for the Exhibition of 1851]], conducendo dure lotte per ogni passo nella realizzazione dell'opera.<ref>e.g. Fulford, p. 221</ref> Nella [[Camera dei lord|Camera dei Lord]], [[Henry Brougham, I barone Brougham and Vaux|Lord Brougham]] protestò vivacemente contro la proposta di tenere l'esibizione a [[Hyde Park]]<ref>Fulford, p. 220</ref> adducendo il fatto che l'esposizione sarebbe stata un rapido veicolo per far convergere in Inghilterra sovversivi e rivoluzionari.<ref>Fulford, pp. 217–222</ref> Alberto del resto riteneva questi discorsi quantomai assurdi e perseverò nel suo intento, consentendo quindi alle industrie inglesi di esporre i loro prodotti e di favorire quindi l'esportazione della produzione nazionale all'estero.<ref name=dnb/>
 
La regina aprì l'esposizione nell'area appositamente allestita denominata [[Crystal Palace (palazzo)|Crystal Palace]] il 1º maggio 1851 e la manifestazione ebbe un successo colossale.<ref>Fulford, p. 222 e Hobhouse, p. 110</ref> Il ricavato diede un surplus di {{formatnum:180000}} sterline che vennero impiegate dal governo per acquistare delle terre a [[South Kensington]] e stabilirvi strutture educative, oltre a quello che sarà poi noto colcon il nome di [[Victoria and Albert Museum]].<ref>Hobhouse, p. 110</ref> L'area divenne nota come "[[Albertopolis]]".<ref>Ames, p. 120; Hobhouse, p. x and Weintraub, p. 263</ref>
 
=== Famiglia e vita pubblica (1852–1859) ===
[[File:Queen Victoria, Prince Albert, and children by Franz Xaver Winterhalter.jpg|thumb|upright=1.6|left|"La Regina Vittoria e la sua famiglia", ritratto di [[Franz Xaver Winterhalter]]]]
Nel 1852 Alberto iniziò i lavori per trasformare il castello di Balmoral ed espandere i suoi possedimenti.<ref>Hobhouse, p. 145</ref> Quello stesso anno, egli venne nominato alla guida di molti uffici di governo rimasti vacanti dopo la morte di [[Arthur Wellesley, I duca di Wellington]], tra cui la guida della [[Trinity House]] e il ruolo di comandante in capo dei Granatieri Reali.<ref>Weintraub, pp. 270–274 e 281–282</ref> Con la scomparsal'esclusione del conservatore Wellington, Alberto fu in grado altresì di modernizzare l'esercito, che si presentava ormai antiquato negli armamenti e nelle strategie.<ref>Hobhouse, pp. 42–43, 47–50 e Weintraub, pp. 274–276</ref> Egli ebbe un ruolo importante anche nella guerra russo-ottomana optando per una soluzione diplomatica.<!--Weintraub, pp. 288–293--> Palmerston si presentava invece maggiormente propenso alla guerra e favoriva una politica tesa a prevenire l'espansione russa.<ref>e.g. Fulford, pp. 128, 153–157</ref> Palmerston venne escluso con delle manovre di governo dal gabinetto nel dicembre del 1853, ma nello stesso tempo la flotta russa attaccò quella ottomana ancorata a [[Battaglia di Sinope|Sinope]].<!--Weintraub, pp. 288–293--> Palmerston venne accusato dai giornali inglesi di essere sostenitore di questo inutile massacro e venne destituito per poi essere riammesso due settimane dopo e con lui ovviamente ne risentì la stessa figura di Alberto, iniziando a circolare voci di un suo arresto per tradimento nei confronti della corona inglese.<ref>Fulford, pp. 156–157 e Weintraub, pp. 294–302</ref>
 
DalDa marzo del 1854, il Regno Unito e la Russia vennero coinvolte nella [[guerra di Crimea]], anche se, fin dall'inizio, fu evidente la mancanza di preparazione ed equipaggiamento degli inglesi nello scontro.<!--Weintraub, pp. 303–322--> Il primo ministro, [[George Hamilton Gordon, IV conte di Aberdeen|George Gordon, IV conte di Aberdeen]], diede le proprie dimissioni e [[Henry John Temple, III visconte Palmerston|Palmerston]] gli succedette.<ref>Weintraub, pp. 303–322, 328</ref> A questo punto fu però necessario negoziare la fine della guerra colcon il [[Trattato di Parigi (1856)|trattato di Parigi del 1856]].<!--Weintraub, pp. 326 ff.--> Durante lo scontro, Alberto trovò anche il tempo di combinare un matrimonio tra la sua figlia quattordicenne Vittoria con il principe di Prussia [[Federico III di Germania|Federico Guglielmo]], anche se il matrimonio non venne celebrato sino al compimento del diciassettesimo anno della ragazza.<!--Weintraub, pp. 326 ff.--> Alberto, oltre al prestigioso matrimonio, si augurava che sua figlia, dotata di liberalità e acume come lui, fosse in grado di influenzare positivamente lo Stato prussiano, aprendolo anche all'alleanza con l'Inghilterra.<ref>Weintraub, pp. 326 and 330</ref>
[[File:Queen Victoria Prince Albert and their nine children.JPG|thumb|upright=1.7|Il principe Alberto, la regina Vittoria e i loro nove figli. Da sinistra a destra: la principessa [[Alice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alice]], il principe [[Arturo, duca di Connaught e Strathearn|Arturo]], il Principe Consorte, il [[Edoardo VII del Regno Unito|Principe di Galles]], il principe [[Leopoldo, duca di Albany|Leopoldo]] (di fronte a lui), la principessa [[Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha (1848-1939)|Luisa]], la regina Vittoria con la principessa [[Beatrice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Beatrice]], il principe [[Alfredo di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alfredo]], la principessa [[Vittoria, principessa reale|Vittoria]] e la principessa [[Elena di Sassonia-Coburgo-Gotha|Elena]]<ref>Finestone, p. 36</ref>]]
Alberto nel contempo continuava a svolgere brillantemente il suo ruolo pubblico e nel 1857 pubblicò una raccolta di suoi discorsi. Riconosciuto universalmente come il principale tra i promotori dell'educazione e del progresso tecnologico in Inghilterra, veniva sovente invitato a presenziare a convegni ed eventi pubblici.<ref>Darby e Smith, p. 84; Hobhouse, pp. 61–62 e Weintraub, p. 232</ref> Malgrado questo egli incontrò una certa opposizione da parte del mondo ecclesiastico<!--Weintraub, p. 232--> in particolare dopo la sua proposta di concedere il cavalierato a [[Charles Darwin]] per la pubblicazione del suo ''[[L'origine delle specie]]'', che venne rigettata dal parlamento.<ref>Weintraub, p. 232</ref>
 
Alberto fu anche padre amorevole e la governante dei suoi figli, la baronessa [[Sarah Lyttelton]] lo descriveva come paziente e gentile, giocherellone e felice di trascorrere del tempo coicon i suoi figli.<ref>Il diario di Lady Lyttelton è citato in Fulford, p. 95 e la sua corrispondenza in Hobhouse, p. 29</ref> Si mostrò commosso alladella partenza della figlia maggiore nel 1858 alla volta della [[Prussia]] dopo l'ufficializzazione del fidanzamento colcon il principe ereditario tedesco,<ref>Fulford, p. 252 e Weintraub, p. 355</ref> e mostrò disappunto per il fatto che il figlio primogenito, il [[Edoardo VII del Regno Unito|Principe di Galles]], non rispondesse correttamente all'intenso programma educativo che egli personalmente aveva disegnato per lui, non esitando a punirlo personalmente.<ref>Fulford, pp. 253–257 e Weintraub, p. 367</ref> All'età di sette anni il principe di Galles aveva sei ore al giorno di istruzione, tra le quali spiccavano un'ora di tedesco e un'ora di francese.<ref>Fulford, p. 255</ref>
 
=== Gli ultimi anni ===
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Durante un viaggio a Coburgo nell'autunno del 1860 Alberto ebbe un incidente in carrozza e ne uscì leggermente leso, anche se le sue condizioni gli fecero presagire che il suo tempo era ormai giunto al termine.<ref>Weintraub, pp. 392–393</ref>
 
Nel 1861 morì la madre della regina Vittoria (zia anche di Alberto) e Alberto decise di prendersi anche le incombenze della suocera in campo pubblico malgrado fosse egli stesso malato di problemi cronici allo stomaco.<ref>Hobhouse, pp. 150–151 e Weintraub, p. 401</ref> Nell'Ad agosto di quell'anno Vittoria e Alberto visitarono il [[Curragh Camp]], in Irlanda, dove il principe di Galles stava prestando servizio militare.<ref>Weintraub, p. 404</ref>
 
Da novembre Vittoria e Alberto tornarono a Windsor e il principe di Galles fece ritornòritorno a [[Cambridge]] dove era studente. Due dei cugini di Alberto, il re [[Pietro V del Portogallo]] e il principe [[Ferdinando Maria Luís di Sassonia-Coburgo-Gotha e di Braganza|Ferdinando del Portogallo]], morirono di febbre tifoidea.<ref>Weintraub, p. 405</ref> Nel contempo, il principe di Galles venne coinvolto in un'avventura galante con l'attrice irlandese Nellie Clifden.<ref>Hobhouse, p. 152 e Weintraub, p. 406</ref> Alberto non esitò a recarsi personalmente dal figlio per discutere con lui della scandalosa relazione che stava intrattenendo.
 
Il 9 dicembre di quell'anno [[Sir William Jenner, I baronetto|William Jenner]] gli diagnosticò una febbre tifoidea, alla quale si aggiunse poi un'improvvisa congestione polmonare, che portò Alberto alla morte alle 22:50 del 14 dicembre 1861 nella Blue Room del [[Castello di Windsor]], alla presenza della regina e di cinque dei suoi figli. La figlia Vittoria si trovava all'epoca in Germania, Leopoldo in Francia, Alfredo in mare con la marina inglese e Beatrice (la più piccola) era rimasta all'esterno della stanza.<ref>Darby e Smith, p. 3; Hobhouse, p. 156 e Weintraub, pp. 425–431</ref> Malgrado la diagnosi dell'epoca, moderni studi hanno dimostrato che con tutta probabilità Alberto doveva essere ammalato da almeno due anni e che la malattia che lo portò alla morte fu un cancro ai polmoni.<ref>Hobhouse, pp. 150–151</ref>
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La regina Vittoria fu profondamente colpita dalla morte di Alberto e decise di vestire il lutto per tutti i restanti giorni della sua lunga vita da vedova, così come diede ordine di mantenere le stanze del principe consorte inalterate come al giorno della morte di Alberto, tradizione che ancora oggi si conserva.<ref>Darby e Smith, pp. 1–4 e Weintraub, p. 436</ref> Vittoria si ritirò quasi completamente dalla vita pubblica, il che parzialmente contribuì a rovinare quanto suo marito aveva costruito nel tentativo di mostrare al popolo una monarchia fresca e attiva come istituzione nazionale e morale e come esempio per tutti.<ref>Weintraub, pp. 441–443</ref>
 
Il corpo di Alberto venne temporaneamente sepolto nella [[Cappella di San Giorgio (castello di Windsor)|StCappella George'sdi ChapelSan Giorgio]] del [[Castello di Windsor]].<ref>Darby e Smith, p. 21 e Hobhouse, p. 158</ref> Il mausoleo di [[Frogmore]], ove le sue spoglie vennero poi traslate l'anno successivo, non venne completato però sino al 1871.<ref>Darby e Smith, p. 28 e Hobhouse, p. 162</ref> Il sarcofago, dove poi venne sepolta anche la regina, venne ricavato dal più grande blocco di granito mai scavato in Inghilterra.<ref>Darby e Smith, p. 25</ref> Malgrado Alberto non avesse mai voluto che venisse eretto un monumento con la sua effigie in vita, la regina personalmente si preoccupò di erigere centinaia di monumenti alla sua memoria e non solo nel Regno Unito, ma in tutto l'Impero britannico.<ref>Darby and Smith, pp. 2, 6, 58–84</ref> Tra i più importanti ricordiamo la [[Royal Albert Hall]] e l'[[Albert Memorial]] di Londra.
 
Allo stesso modo molti luoghi vennero dedicati alla memoria del principe Alberto, così come il [[lago Alberto]] in [[Africa]], le [[montagne del principe Albert]] in [[Antartide]], la città di [[Prince Albert (Saskatchewan)|Prince Albert]] nel [[Saskatchewan]], oppure la [[Albert Medal]] voluta dalla [[Royal Society of Arts]]. Da lui presero il nome quattro reggimenti ddell'esercito: [[11th (Prince Albert's Own) Hussars]]; [[Prince Albert's Light Infantry]]; [[Prince Albert's Own Leicestershire Regiment of Yeomanry Cavalry]] e [[The Prince Consort's Own Rifle Brigade]].
 
Molte furono le biografie scritte su di lui dopo la sua morte, la maggior parte delle quali descritte con tono elogiativo ed enfatico a segno della devozione popolare acquisita da Alberto durante gli anni del suo operato. [[Theodore Martin]] compose un ''magnum opus'' di cinque libri su Alberto, opera che venne autorizzata e supervisionata personalmente dalla regina Vittoria, a tal punto che i critici letterari dicono che all'interno dell'opera è visibile la mano della regina inglese, anche se rimane una delle principali opere sul personaggio.
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* [[Alfredo, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alfredo]] (6 agosto 1844 - 31 luglio 1900). Sposa, nel 1874, [[Marija Aleksandrovna Romanova]]; ebbero sei figli
* [[Elena di Sassonia-Coburgo-Gotha|Elena]] (25 maggio 1846 - 9 giugno 1923). Sposa, nel 1866, [[Cristiano di Schleswig-Holstein]]; ebbero sette figli
* [[Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha (1848-1939)|Luisa]] (18 marzo 1848 - 3 dicembre 1939). Sposa, nel 1871, [[John Campbell, IX duca Argyll|John CampbellCampbel, IX Duca di Argyll]]; non ebbero figli
* [[Arturo, duca di Connaught e Strathearn|Arturo]] (1º maggio 1850 - 16 gennaio 1942). Sposa, nel 1879, [[Luisa Margherita di Prussia]]; ebbero tre figli
* [[Leopoldo, duca di Albany|Leopoldo]] (7 aprile 1853 - 28 marzo 1884). Sposa, nel 1882, [[Elena di Waldeck e Pyrmont]]; ebbero due figli
* [[Beatrice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Beatrice]] (14 aprile 1857 - 26 ottobre 1944). Sposa, nel 1885, [[Enrico di Battenberg]]; ebbero quattro figli, di cui due maschi affetti da emofilia e una femmina portatrice sana.
 
Insieme alla moglie Vittoria, il principe Alberto è considerato il "nonno d'Europa" in quanto antenato comune delle principali casate regnanti d'Europa e questo fu in particolare dovuto agli ottimi matrimoni contratti dai suoi figli. Un esempio di questa situazione può essere trovato nel fatto che tre dei maggiori regnanti coinvolti nella prima guerra mondiale su lati opposti fossero o suoi nipoti o sposati a suoi nipoti:
 
* il kaiser [[Guglielmo II di Germania]] era figlio della figlia Vittoria;
* il re [[Giorgio V del Regno Unito]] era figlio del figlio Edoardo;
* lo zar [[Nicola II di Russia]] era sposato con la [[Aleksandra Fëdorovna Romanova|zarina Alessandra]], figlia della figlia Alice.
 
Altre sue nipoti sedevano come regine consorti sui troni di [[Grecia]], [[Norvegia]] e [[Romania]].
 
NelA 2023eccezione quasidi [[Alberto II di Monaco]] nel [[2025]] tutti i regnanti europei sono discendenti del principe Alberto: [[Carlo III del Regno Unito]], [[Filippo VI di Spagna]], [[MargheritaFederico IIX di Danimarca]], [[Harald V di Norvegia]] e [[Carlo XVI Gustavo di Svezia]].
 
Sono pure suoi discendenti gli ex re [[Guglielmo II di Germania]], [[Costantino II di Grecia]], [[Pietro II di Jugoslavia]] e [[Michele I di Romania]].
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|5 = [[Augusta di Reuss-Ebersdorf]]
|10 = [[Enrico XXIV di Reuss-Ebersdorf|Enrico XXIV, conte Reuss di Ebersdorf]]
|20 = [[Enrico XXIIIXIX di Reuss-Ebersdorf|Enrico XXIIIXIX, conte Reuss di Ebersdorf]]
|21 = [[Sofia Teodora di Castell-Remlingen]]
|11 = [[Carolina Ernestina di Erbach-Schönberg]]
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</div>
 
== Titoli e trattamento ==
* '''26 agosto 1819 - 12 novembre 1826''': ''[[Sua Altezza Serenissima]], il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Saalfeld, duca di Sassonia, principe di Sassonia-Coburgo-Saalfeld''
* '''12 novembre 1826 - 6 febbraio 1840''': ''[[Sua Altezza Serenissima]], il principe Alberto di Sassonia-Coburgo e Gotha, duca di Sassonia, principe di Sassonia-Coburgo e Gotha'' <ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/19826/page/302|titolo=The London Gazette, 14 febbraio 1840}}</ref>
* '''7 febbraio 1840 - 25 giugno 1857''': ''[[Sua Altezza Reale]], il principe Alberto di Sassonia-Coburgo e Gotha, duca di Sassonia, principe di Sassonia-Coburgo e Gotha''<ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/19821/page/241|titolo=The London Gazette, 7 febbraio 1840}}</ref>
* '''25 giugno 1857 - 14 dicembre 1861''': ''[[Sua Altezza Reale]], il principe Alberto di Sassonia-Coburgo e Gotha, principe consorte, duca di Sassonia, principe di Sassonia-Coburgo e Gotha.''<ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/22015/page/2195|titolo=The London Gazette, 26 giugno 1857}}</ref>
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze britanniche ===
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Garter UK ribbon.pngsvg
|nome_onorificenza = Reale Cavaliere compagno (soprannumerario) del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (KG)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Giarrettiera
|motivazione =
|data = 16 dicembre [[1839]]<ref> https://archive.org/stream/cu31924092537418#page/n145/mode/2up </ref>
}}
{{Onorificenze
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|collegamento_onorificenza = Ordine del Bagno
|motivazione =
|data = Gran Maestro e Primo e Principale Cavaliere Gran Croce, 31 maggio 1843; Cavaliere Gran Croce, 6 marzo 1840<ref> https://www.thegazette.co.uk/London/issue/25641/page/5385 </ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 337 ⟶ 338:
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Michele e San Giorgio
|motivazione =
|data = 15 gennaio 1842<ref> https://archive.org/stream/cu31924092537418#page/n425/mode/2up </ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 344 ⟶ 345:
|collegamento_onorificenza = Ordine del Cardo
|motivazione =
|data = 17 gennaio [[1842]]<ref> https://archive.org/stream/cu31924092537418#page/n171/mode/2up </ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 351 ⟶ 352:
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Patrizio
|motivazione =
|data = 20 gennaio 1842, con precedenza su tutti gli altri Cavalieri<ref> https://archive.org/stream/cu31924092537418#page/n189/mode/2up </ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 358 ⟶ 359:
|collegamento_onorificenza = Ordine della Stella d'India
|motivazione =
|data = 25 giugno 1861<ref> https://www.thegazette.co.uk/London/issue/22523/page/2622 </ref>
}}
 
Riga 367 ⟶ 368:
|collegamento_onorificenza = Ordine della Casata Ernestina di Sassonia
|motivazione =
|data = febbraio 1836<ref> https://zs.thulb.uni-jena.de/rsc/viewer/jportal_derivate_00244577/Sachsen_Coburg_Gotha_165771801_1837_0030.tif?logicalDiv=jportal_jparticle_00473385 </ref>
}}
 
Riga 376 ⟶ 377:
|collegamento_onorificenza = Ordine di Leopoldo
|motivazione =
|data = 1839<ref> H. Tarlier, Almanach royal officiel, publié, exécution d'un arrête du roi, 1854, p. 37 </ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = Order of the Rautenkrone ribbon.png
Riga 382 ⟶ 383:
|collegamento_onorificenza = Ordine della corona fiorata
|motivazione =
|data = 1839<ref> Staatshandbuch für den Freistaat Sachsen (1860), "Königliche Ritter-Orden" p. 4 </ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = D-SxWe-Order of the White Falcon BAR- Ribbon bar.pngsvg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Falco Bianco (Granducato di Saxe-Weimar-Eisenach)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Falco Bianco
|motivazione =
|data = 13 gennaio 1840<ref>{{Cita web |url=https://zs.thulb.uni-jena.de/rsc/viewer/jportal_derivate_00183885/Staatshandbuch_Film_Nr_13_0217.tif |titolo=Copia archiviata |accesso=16 agosto 2019 |dataarchivio=30 luglio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190730041802/https://zs.thulb.uni-jena.de/rsc/viewer/jportal_derivate_00183885/Staatshandbuch_Film_Nr_13_0217.tif |urlmorto=sì }}</ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = Order of the Golden Fleece Ribribbon bar.gifsvg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro (Spagna)
|collegamento_onorificenza = Toson d'Oro
Riga 401 ⟶ 402:
|collegamento_onorificenza = Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|motivazione =
|data = 13 dicembre 1842<ref> L. Cibrario, Notizia storica del nobilissimo Ordine supremo della santissima Annunziata. Sunto degli statuti, catalogo dei cavalieri, Eredi Botta, 1869, p. 110 </ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = Order_of_the_Elephant_Ribbon_bar.svg
Riga 407 ⟶ 408:
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Elefante
|motivazione =
|data = 10 gennaio 1843<ref name="Pedersen470"> Jørgen Pedersen. Riddere af Elefantordenen, 1559–2009, Syddansk Universitetsforlag, 2009, p. 470. ISBN 978-87-7674-434-2.</ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = Ord.S.Stef.Ungh. - GC.png
Riga 424 ⟶ 425:
|collegamento_onorificenza = Ordine della Corona del Württemberg
|motivazione =
|data = 1843<ref> Königlich-Württembergisches Hof- und Staats-Handbuch, "Königliche Orden", 1858, p. 31</ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = D-HAN-B-Order Saint George BAR.png
Riga 430 ⟶ 431:
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Giorgio (Hannover)
|motivazione =
|data = 1853<ref> Hof- und Staats-Handbuch des Königreich Hannover, "Königliche Orden und Ehrenzeichen", 1859, p. 37 </ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = Seraphimerorden ribbon.svg
Riga 436 ⟶ 437:
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Serafini
|motivazione =
|data = 12 febbraio 1856<ref>https://www.thegazette.co.uk/London/issue/21851/page/624 </ref>
}}
 
Riga 473 ⟶ 474:
|immagine =Flagge Herzogtum Sachsen-Coburg-Gotha (1911-1920).svg
|periodo = ''Principe ereditario''<br />[[1844]]-[[1861]]
|precedente = [[Ernesto II di Sassonia-Coburgo-Gotha|Ernesto di Sassonia-Coburgo-Gotha]]<br />Poi sovrano colcon il nome di Ernesto II
|successivo = [[Alfredo di Sassonia-Coburgo-Gotha]]<br />Poi sovrano colcon il nome di Alfredo
}}
{{Box successione
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|successivo=[[Henry Pelham-Clinton, V duca di Newcastle]]
}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|storia}}
 
[[Categoria:Nati nel castello di Rosenau]]
[[Categoria:Coniugi dei sovrani del Regno Unito|Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha]]