Ligonchio: differenze tra le versioni

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Fino al 31 dicembre [[2015]] ha costituito un [[Comune (Italia)|comune]] autonomo, che confinava con i comuni di [[Busana]], [[Collagna]], [[Sillano Giuncugnano]] (LU) e [[Villa Minozzo]], ed era parte della [[Comunità montana dell'Appennino Reggiano]].
 
== Geografia fisica ==
[[File:Map of comune of Ligonchio (province of Reggio Emilia, region Emilia-Romagna, Italy).svg|Territorio dell'ex comune di Ligonchio nella provincia di Reggio Emilia|miniatura|sinistra|213x213px]]
=== Territorio ===
[[File:Ligo 133.jpg|thumb|left|L'[[Appennino reggiano]] e la Pietra di Bismantova da [[Ospitaletto (Ligonchio)|Ospitaletto]].]]
Il municipio ({{M|949 |ul=m [[s.l.m.]]slm}}) è situato in prossimità del [[Monte Cusna]], incastonato tra la Valle dell'[[Ozola]] e quella del [[Secchia]] ed è al centro del [[Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano]]; da segnalare in un contesto florofaunistico, la presenza di strutture di notevole aspetto architettonico come le due [[Centrale Idroelettrica Ligonchio|Centrali idroelettriche]].
 
Quando era comune autonomo, Ligonchio era il capoluogo comunale più alto dell'[[appennino reggiano]].
 
Il paese, che sorge su una costa a cavallo delle valli dell'[[Ozola]] e della Rossendola, è articolato in due nuclei principali, ''Ligonchio di Sopra'' e ''La Valla'', sede del Municipiomunicipio e della Parrocchiaparrocchia. Ligonchio è collegato alla [[strada statale 63 del Valico del Cerreto|strada statale 63]] (la strada più importante dell'[[Appennino reggiano]]) e quindi a [[Reggio Emilia]] tramite la strada provinciale 18 che si distacca dalla statale nei pressi di [[Busana]]; la stessa provinciale collega Ligonchio con la [[Toscana]] (il paese di [[Sillano]] in [[Garfagnana]]) attraverso il [[Passo della Pradarena]], il più alto valico stradale asfaltato dell'[[Appennino Settentrionale]] con i suoi {{M|1579 |u=m [[s.l.m.]]slm}}
 
Il territorio municipale, oltre che dal capoluogo, è formato dalle frazioni di Caprile, [[Cinquecerri]], [[Giarola (Ligonchio)|Giarola]], [[Campo (Ligonchio)|Campo]], [[Montecagno]], [[Ospitaletto (Ligonchio)|Ospitaletto]], [[Piolo (Ligonchio)|Piolo]] e [[Vaglie]], per un totale di {{M|61,.70 |u=km²}}; confina a ad est con [[Villa Minozzo]] e a sud con il comune [[provincia di Lucca|lucchese]] di [[Sillano Giuncugnano]]. I municipi confinanti sono [[Collagna]] a ovest, e [[Busana]] a nord.
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Ligonchio}}
 
== Origine del nome ==
Il toponimo è assai probabile derivi dal latino ''lacus'', che sta per "lago", "fontana" o "serbatoio d'acqua", attraverso il diminutivo ''lacunculus''<ref>{{Cita libro|titolo=Nomi d'Italia|annooriginale=2009|editore=Istituto Geografico De Agostini|città=Novara|p=207|capitolo=Nomi d'Italia: A-Z|ISBN=978-88-511-1412-1}}</ref>.
 
== Storia ==
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L'origine del nome Ligonchio non è precisa; nei documenti antichi viene denominato ''Aligante'', ''Ligonchium'', ''Ligontum'' e ''Ligustrum''. Quest'ultimo sembra derivare dalla parola "Ligure", infatti in epoca remota i gruppi di uomini che migrarono dalle regioni del Mediterraneo verso l'Italia settentrionale furono chiamati [[Liguri]].
 
Nel 1076 [[Matilde di Canossa]] cedette la corte di Ligonchio alla Badia di Frassinoro per ricavarne proventi da destinare alla fortificazione di [[Carpineti]], eretta per difendere gli eventuali attacchi dell'Imperatore di Germania [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] contro [[Papapapa Gregorio VII]]. Ligonchio riemerge nel 1158 nei documenti di Federico I di Svevia, facente parte, con [[Piolo (Ligonchio)|Piolo]], dei feudi dei Dalli di [[Sillano]] (famiglia che governò l'Appennino, tra alterne vicende, fino alla [[Rivoluzione francese]]).
 
Nel [[1383]] la Rocca di Ligonchio e Piolo passarono alla famiglia dei Vallisneri. Nel [[1431]] Ligonchio, con Piolo e [[Vaglie]], si consegnò a [[Niccolò d'Este]]. La Villa di Ligonchio fece parte per un secolo e mezzo della podesteria di Minozzo, per entrare in possesso delle famiglie Bertocchi e Bernardi assieme a [[Ospitaletto (Ligonchio)|Ligonchio]], Predare e Canova.
 
Verso la metà del XVII secolo il duca [[Rinaldo d'Este (1618-1672cardinale 1617)|Rinaldo d'Este]] vendette Ligonchio ai conti Ferrarini per 17.000{{formatnum:17000}} scudi. Nel [[1750]] passò alla [[Becchi (famiglia)|famiglia Becchi]] e poi ai conti [[Cantuti Castelvetri]]. Durante la Rivoluzione Francese Ligonchio fu dichiarato Comunecomune sotto il cantone di Minozzo e con la [[Restaurazione]] del 1815 riottenne l'autonomia. Il 7 settembre [[1920]] il comune di Ligonchio fu duramente colpito da un [[Terremoto della Garfagnana e della Lunigiana del 1920|terremoto che devastò la Garfagnana e la Lunigiana]]. Due anni dopo entrò in funzione la [[Centrale idroelettrica di Ligonchio e Predare|centrale idroelettrica]]<ref name="resistenzamappe.it">[{{cita web|url= https://resistenzamappe.it/extraurbani/zona_libera_montefiorino/ligonchio_centrale_idroelettrica |sito= Resistenza mAPPe -|titolo= Ligonchio, Centrale Idroelettrica] }}</ref>, un impianto che cambiò il tessuto economico locale, fino ad allora incentrato su pastorizia e un'agricoltura di sussistenza.
 
Nell'estate [[1944]] il comune di Ligonchio venne liberato dai [[Resistenza italiana|partigiani]] ed incluso nel territorio della [[Repubblica partigiana di Montefiorino|Repubblica di Montefiorino]].<ref>[{{cita web|url= http://resistenzamappe.it/regione/montagna/ligonchio |sito= Resistenza mAPPe -|titolo= Ligonchio (RE)] }}</ref>. In seguito all'offensiva nazifascista il paese venne nuovamente occupato e bruciato. In autunno il paese tornò nuovamente nelle mani dei partigiani. Il 10 aprile [[1945]] i tedeschi, ormai in ritirata, piombarono sul paese per distruggere la centrale idroelettrica. Dopo quattro giorni di scontri i partigiani riuscirono a respingere i nazisti e a sventare la distruzione degli impianti.<ref name="resistenzamappe.it" />.{{Immagine multipla
 
}}Il referendum del 31 maggio 2015 ha sancito la fusione di Ligonchio con i comuni limitrofi di [[Busana]], [[Collagna]] e [[Ramiseto]]; i cittadini hanno anche scelto la denominazione del nuovo comune, [[Ventasso]].<ref>{{Cita web|url = http://www.assemblea.emr.it/fusione-di-comuni/comunicati-stampa/comunicatodettaglio_view?codComunicato=63822|titolo = Comunicati stampa |sito= Assemblea legislativa. Regione Emilia-Romagna|accesso = 2015-06-24}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.assemblea.emr.it/fusione-di-comuni/fusioni-in-corso/alto-appennino-reggiano|titolo = Alto Appennino reggiano, al referendum vince il sì alla fusione dei 4 Comuni del Crinale |sito= Assemblea legislativa. Regione Emilia-Romagna|accesso = 2015-06-24|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150626135045/http://www.assemblea.emr.it/fusione-di-comuni/fusioni-in-corso/alto-appennino-reggiano|dataarchivio = 26 giugno 2015}}</ref>
 
{{Immagine multipla
|larghezza = 100
|immagine1 = Ligonchio-Stemma.png
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|immagine2 = Ligonchio-Gonfalone.png
|didascalia2 = Gonfalone dell'ex comune
}}
}}Il referendum del 31 maggio 2015 ha sancito la fusione di Ligonchio con i comuni limitrofi di [[Busana]], [[Collagna]] e [[Ramiseto]]; i cittadini hanno anche scelto la denominazione del nuovo comune, [[Ventasso]].<ref>{{Cita web|url = http://www.assemblea.emr.it/fusione-di-comuni/comunicati-stampa/comunicatodettaglio_view?codComunicato=63822|titolo = Comunicati stampa — Assemblea legislativa. Regione Emilia-Romagna|accesso = 2015-06-24}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.assemblea.emr.it/fusione-di-comuni/fusioni-in-corso/alto-appennino-reggiano|titolo = Alto Appennino reggiano, al referendum vince il sì alla fusione dei 4 Comuni del Crinale — Assemblea legislativa. Regione Emilia-Romagna|accesso = 2015-06-24|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150626135045/http://www.assemblea.emr.it/fusione-di-comuni/fusioni-in-corso/alto-appennino-reggiano|dataarchivio = 26 giugno 2015}}</ref>
 
=== Simboli ===
Lo stemma di Ligonchio era stato riconosciuto con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 21 agosto 1959 e si blasonava: ''d'argento, ai due [[Giglio dal piè nodrito|gigli dal piè nodrito]] di rosso, uniti, contrapposti in palo''.<ref>{{cita web |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detailprintDetail.html?32 |titolo= Ligonchio, DPCM 1959-08-21, riconoscimento di stemma |editoresito= Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali |posizione= busta 021, fascicolo 3896 |accesso= 257 luglioottobre 2021 |dataarchivio= 19 novembre 2021 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20211119143244/http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?32 |urlmorto= sì2024 }}</ref>
 
Il gonfalone, concesso con DPR del 6 ottobre 1959, era un drappo partito di rosso e di bianco.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/106eea84-184f-4522-9122-9e610b5d2cf8/920-ligonchio|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Ligonchio|accesso=2024-10-07|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
*A Ligonchio di Sopra si trova l'antico oratorio di San Rocco al cui interno si trova la statua del Santosanto che, secondo la leggenda, avrebbe liberato Ligonchio dalla Pestepeste del [[1635]] e ogni anno viene ricordato con una processione che si conclude con la benedizione e la distribuzione dei panini benedetti che secondo la tradizione, se conservato nella madia, funzionano come amuleto contro le malattie.
*[[Chiesa di Sant'Andrea Apostolo (Ventasso)|Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo]].
 
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* [[Appennino reggiano]]
* [[Ventasso]]
* [[Chiesa di Sant'Anna (Ventasso)]]
* [[Iva Zanicchi]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita testo | url = http://www.ligonchio.net/ | titolo = Sito istituzionale dell'ex comune| editore = Comune di Ligonchio | accesso = 16 dicembre 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171217014745/http://www.ligonchio.net/ | dataarchivio = 17 dicembre 2017 | urlmorto = sì }}
 
{{Portale|Emilia}}