Miniatura: differenze tra le versioni
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Una '''miniatura''' è la [[pittura]] ornamentale con cui venivano decorati i [[manoscritto|manoscritti]] e i [[libro|libri]] antichi.<br />
In origine il termine aveva un significato più ristretto: la miniatura era l'immagine realizzata per decorare le lettere iniziali dei capitoli in un manoscritto, tradizionalmente di colore rosso. Il termine deriva verosimilmente dal [[Lingua latina|latino]] ''minium'' ([[minio]]), un particolare minerale dal quale si ricavava il colore rosso<ref>Oggi con il nome “minio” si indica il tetrossido di tripiombo, un colore rosso. Tuttavia nell'antichità la parola ''minium'' indicava invece il [[solfuro di mercurio]], oggi chiamato cinabro, anch'esso rosso. Causa di questa confusione è l'imprecisione della terminologia chimica pre-scientifica legata più all'aspetto ottico che a quello materiale del composto.</ref>. A partire dal [[XIV secolo]], il diffondersi di illustrazioni di piccolo formato fece sì che il significato di "miniatura" passasse ad indicare dipinti, oggetti e forme di dimensioni ridotte.
Oltre al vocabolo “miniatura” esiste in italiano anche il termine meno utilizzato di ''alluminatura'' o ''illuminatura'' (molto simili ai termini francese e inglese per miniatura, che sono rispettivamente ''enluminure'' e ''illumination''): si suppone che derivi dai colori luminosi e vibranti che risaltano sulla pagina scritta, ma non ci sono fonti al riguardo. Franco Brunello rimanda invece all'[[allume]], chiamato nel Medioevo ''lume'', che veniva mescolato ai coloranti come legante per ottenere [[Lacca (oggetto)|lacche]]<ref>Luigi Grassi e Mario Pepe, ''Dizionario dei termini artistici'', pag. 527.</ref>.
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== Mondo ebraico ==
La peculiare situazione ebraica ha visto la dispersione della popolazione in piccole comunità separate, che riuscirono a mantenersi autonome sul piano culturale, rielaborando, secondo la propria dottrina, le influenze, anche artistiche, circostanti. Le rigide disposizioni bibliche sul divieto di rappresentazione della divinità hanno spesso confuso gli osservatori inesperti. In realtà solo in ambiti circoscritti di particolari libri liturgici la decorazione è stata del tutto evitata.
In ogni caso va tenuto presente che, al contrario del sistema occidentale, nella decorazione testuale ebraica il testo è del tutto separato dalle immagini. Lo sviluppo della miniatura ebraica si è avuto in ambiti diversi dai tradizionali [[centro scrittorio|centri scrittori]] a causa delle
== Mondo islamico ==
Anche nel mondo islamico è esistita una fiorente attività di miniatori, che per secoli hanno decorato i libri. Va ricordato che l'introduzione di tipografie in queste aree geografiche fu molto tarda e questo fece sì che la professione di miniatore resistesse più a lungo incontrastata.
Anche i luoghi comuni relativi alla aniconicità (assenza di rappresentazione di figure umane) dell'[[arte islamica]] devono essere sfatati. Se è vero che il [[Corano]] per la sua particolare sacralità non riceveva alcuna decorazione, se non “astratta” e geometrica, altri testi mostrano invece una grande quantità di immagini.
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=== Persia ===
L'[[arte persiana]] (e quella ottomana) ha una lunga tradizione nell'uso di miniature. In quest'ambito esse sono di natura illustrativa e sviluppandosi dalla più antica tradizione di decorazione del testo sono diventate illustrazioni a foglio singolo conservate in appositi album (a differenza di queste alla controparte occidentale ad [[acquerello]], non si applica il nome di miniatura).
[[Reza Abbasi]] ([[1565]] - [[1635]]) è considerato uno dei più rinomati miniaturisti persiani che si siano cimentati in quest'arte, con una preferenza per soggetti naturalistici. Le opere conservate sono reperibili nei maggiori musei del [[Occidente (civiltà)|mondo occidentale]]: lo [[Smithsonian Institution|Smithsonian]], il [[Louvre]] ed il [[Metropolitan Museum of Art di New York]].
== Tecniche di esecuzione e materiali ==
La tecnica alla base della miniatura è la tempera, cioè la dispersione di un pigmento o di una lacca in un legante, che permette al colore di aderire al supporto o alla preparazione. I pigmenti sono sostanze per lo più minerali, chimicamente inerti, che hanno bisogno di un adesivo per rimanere in posizione. Le lacche sono invece sostanze vegetali (di solito liquidi) trattate con allume per permetterne la preparazione come pigmenti solidi. Molto più raro è invece l'uso di coloranti applicati direttamente. I colori si mescolavano poco e talvolta non del tutto: l'artista lavorava "tono su tono", a colore asciutto, e giocava con i leganti per ottenere le sfumature a partire dallo stesso pigmento. Per ottenere le ombre viene usata la tecnica della [[Lavatura d'inchiostro]]. Dal [[XV secolo]], con la comparsa del [[guazzo]], le campiture sono definite da un contorno [[Ocra rossa|ocra]] realizzato in punta di pennello.
=== Pigmenti, lacche, coloranti e leganti ===
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* [[Miniatura (ritratto)]]
* [[De arte illuminandi]]
* [[De
* [[Solfuro mercurico]]
* [[Minio]]
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