|latino = Archidioecesis Hydruntina
|titolo = [[arcivescovo]]
|titolare = [[DonatoFrancesco NegroNeri]], [[Ordine dei frati minori cappuccini|O.F.M.Cap.]]
|emeritinomina =
|emeriti = [[Donato Negro]]
|vicario = GiuseppeMarcello MengoliMangia
|stato = Italia
|ritoliturgico = [[rito romano|romano]]
|eretta = [[I secolo]]
|stemma =
|mappa = Arcidiocesi di Otranto.png
|suffraganeadi = [[arcidiocesi di Lecce]]
|regione = [[Regione ecclesiastica Puglia|Puglia]]
|battezzati = 188184.000300
|popolazione = 189187.000200
|proporzione = 9998,5
|sacerdotisecolari = 10294
|sacerdotiregolari = 21
|sacerdoti = 123115
|battezzatipersacerdote = 1.528602
|diaconi = 54
|religiosi = 23
|religiose = 178120
|vicariati = 7
|parrocchie = 80
|indirizzo = Piazza Basilica 1, 73028 Otranto, Italia
|sito = www.diocesiotranto.it
|anno = 20202024
}}
[[File:Basilica di Santa Caterina Galatina.jpg|thumb|La [[basilica di Santa Caterina d'Alessandria]] di [[Galatina]], fondata nel [[XIV secolo]].]]
[[File:Chiesa Concattedrale di Castro.jpg|thumb|L'ex cattedrale dell'Annunziata di [[Castro (Puglia)|Castro]], sede della [[Diocesi di Castro di Puglia|diocesi omonima]] fino al [[1818]].]]
L{{'}}'''arcidiocesi di Otranto''' (in [[lingua latina{{latino|latino]]: ''Archidioecesis Hydruntina''}}) è una sede della [[Chiesa cattolica in Italia]] [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Lecce]] e appartenente alla [[regione ecclesiastica Puglia]]. Nel [[2019]]2023 contava 188184.000300 battezzati su 189187.000200 abitanti. È retta dall'[[arcivescovo]] [[DonatoFrancesco NegroNeri]], [[Ordine dei frati minori cappuccini|O.F.M.Cap.]]
== Territorio ==
==Storia==
===Primo millennio===
Secondo la tradizione, che non ha alcuna attendibilità storica<ref>D'Angela, ''Note sull'introduzione del cristianesimo nel Basso Salento'', pp. 35-36.</ref>, la comunità cristiana di Otranto, come molte altre della [[Puglia]], sarebbe stata fondata dall'[[apostolo]] [[Pietro apostolo|san Pietro]], nel suo viaggio verso [[Roma]]. «Nell'antica Calabria romana – così era denominata l'attuale penisola salentina –, le prime attestazioni di presenza cristiana sono dell'inizio del [[IV secolo]] ed è verosimile pensare che le comunità di [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], [[Lecce|Lupiae]] e Otranto fossero già sedi vescovili».<ref name="beweb">Dal sito ''Beweb - Beni ecclesiastici in web''.</ref>
Tuttavia la prima menzione dell'esistenza della diocesi di Otranto risale alla fine del [[VI secolo]]. Nell'epistolario di [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]] è ricordato in diverse occasioni il vescovo Pietro di Otranto. Nel novembre [[595]] il papa nomina Pietro visitatore delle chiese di [[Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni|Brindisi]], di [[Arcidiocesi di Lecce|Lecce]] e di [[Diocesi di Nardò-Gallipoli|Gallipoli]] rimaste prive dei loro rispettivi vescovi, con l'incarico di vegliare sulla preservazione del patrimonio ecclesiastico delle suddette chiese e sulla nomina dei nuovi prelati. Nel luglio [[599]] il pontefice scrive al suo amministratore in Puglia, Sergio, perché incarichi il vescovo di Otranto a procedere all'arresto dello schiavo fuggitivo Pietro, che appartiene al fratello del papa. Ancora al 599 risale la menzione di Pietro in una lettera all'amministratore Sergio (di giugno o luglio) in relazione ad una controversia tra il vescovo idruntino e il diacono Fruniscendo. Infine, Pietro è documentato nella lettera di settembre [[601]] ancora come amministratore della Chiesa di Brindisi, e nella quale è incaricato di concedere le [[Reliquia|reliquie]] di [[Leucio d'Alessandria|san Leucio]] al monastero di San Leucio presso [[Roma]], da cui erano state trafugate.<ref>Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), [http://digital.casalini.it/2728306133 ''Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604)''], Roma, École française de Rome, 2000 , vol. II, pp. 1776-1777.</ref>
Nel [[VII secolo]] sono noti altri due vescovi di Otranto, che presero parte a due [[sinodo|sinodi]] [[roma]]ni. Nel [[649]] il vescovo Andrea partecipò al [[Concilio Lateranense (649)|concilio lateranense]] convocato da [[papa Martino I]] per condannare l'[[eresia]] [[Monotelismo|monotelita]]. Per lo stesso motivo, il vescovo Giovanni fu presente al [[Concilio di Roma (680)|concilio romano]] convocato da [[papa Agatone]] nel [[680]], i cui atti furono letti e approvati durante le sessioni del [[Concilio di Costantinopoli III|terzo concilio di Costantinopoli]], iniziato il 7 novembre dello stesso anno.
La diocesi di Otranto, come tutte quelle dell'Italia meridionale e della Sicilia, continuò a dipendere spiritualmente da Roma anche dopo l'inserimento del Salento nell'[[impero bizantino]] a partire delladalla metà del [[VI secolo]]. Nel [[732]] circa, tuttavia, l'[[imperatore bizantino]] [[Leone III Isaurico]] separò le diocesi dell'Italia bizantina dal [[patriarcato di Roma]] e le sottomise al [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarcato di Costantinopoli]], imponendo progressivamente il [[rito greco]].
Nel [[IX secolo]] Otranto fu elevata al rango di arcidiocesi [[Autocefalia|autocefala]], ossia non dipendente da nessun [[metropolita]]; così appare nella ''[[Notitia Episcopatuum]]'' di [[Leone VI il Saggio]], databile all'inizio del [[X secolo]].<ref>Jean Darrouzès, [http://www.scribd.com/doc/268014527/Jean-Darrouzes-Notitiae-Episcopatuum-Ecclesiae-Constantinopolitanae ''Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes''], Parigi 1981, ''Notitia 7'', p. 273, nº 68 (''Idrous'').</ref>
Sono noti due arcivescovi di Otranto. L'arcivescovo Marco prese parte al [[Concilio di Costantinopoli IV|concilio di Costantinopoli]] dell'[[879]] che riabilitò il patriarca [[Fozio di Costantinopoli|Fozio]] e firmò gli atti tra gli arcivescovi Luciano di [[Arcidiocesi di Tirana-Durazzo|Durazzo]] e Arsenio di [[Metropolia di Lemno e Agiostrati|Lemno]].<ref>Darrouzès, ''Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae…'', p. 51.</ref> Nel [[921]] un arcivescovo di Otranto non identificato riceveva una lettera dal [[Patriarchi di Costantinopoli|patriarca di Costantinopoli]] [[Nicola I Mistico]], in cui tra l'altro si accennava alla morte cruenta di uno stratega bizantino ad [[Ascoli Satriano]] nell'aprile di quell'anno.<ref name="corsi14">Corsi, ''L'Episcopato di Otranto nel corso del Medioevo'', p. 14.</ref>
Nell'ambito di una generale ristrutturazione amministrativa ed ecclesiale dei possedimenti bizantini in Italia, nel [[968]] l'imperatore [[Niceforo II Foca|Niceforo Foca]] autorizzò il patriarca [[Polieucte di Costantinopoli|Polieucte]]<ref>V. Grummel, ''Les regestes des actes du patriarchat de Constantinople'', I, Paris, 1932, p. 226, nº 792.</ref> ad erigere la sede [[metropolita]]na di Otranto, dando al metropolita Pietro il titolo di [[primate (ecclesiastico)|primate]] del [[Salento]] e la facoltà di consacrare i vescovi [[Diocesi suffraganea|suffraganei]] di [[Arcidiocesi di Acerenza|Acerenza]], di [[Diocesi di Tursi-Lagonegro|Tursi]], di [[Diocesi di Gravina in Puglia|Gravina]], di [[Arcidiocesi di Matera-Irsina|Matera]] e di [[Diocesi di Tricarico|Tricarico]]. Non è chiaro se queste disposizioni abbiano avuto reale effetto, in quanto le ''Notitiae Episcopatuum'' bizantine dell'[[XI secolo]] menzionano una sola sede suffraganea di Otranto, quella di Tursi.<ref>Darrouzès, ''Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae…'', ''Notitia 10'', p. 333, nº 675; e ''Notitia 13'', p. 370, nº 797 (''Toursikon'').</ref>
L'ultimo metropolita greco di Otranto è stato Ipazio, che nel [[1054]], unico fra tutti i vescovi dell'Italia bizantina, prese parte al sinodo convocato dal patriarca [[Michele I Cerulario|Michele Cerulario]] a Costantinopoli durante il quale venne ufficializzata la rottura con la Chiesa occidentale; Ipazio è probabilmente lo stesso metropolita che nel [[1066]] prese parte al sinodo riunito nella capitale imperiale dal patriarca [[Giovanni VIII Xifilino]]. Sembra tuttavia che il [[Sede titolare|titolo]] di Otranto continuò ad essere assegnato a Costantinopoli, anche dopo la fine del dominio bizantino nella penisola salentina; infatti Giovanni, "arcivescovo di Otranto", è menzionato in un decreto sinodale dell'imperatore [[Niceforo III Botaniate]] del [[1079]].<ref>Corsi, ''L'Episcopato di Otranto nel corso del Medioevo'', p. 16. Kehr, ''Italia pontificia'', IX, p. VIII.</ref>
===Secondo millennio===
A partire dalla metà dell'[[XI secolo]] ebbe fine la dominazione bizantina nel [[Salento]]. Questo determinò il ritorno di Otranto sotto l'autorità e l'obbedienza [[roma]]na. Questo passaggio tuttavia non fu traumatico. Già nel [[1067]] infatti, è documentato il primo vescovo di [[rito latino]], Ugo, che prese parte al [[Concilio di Melfi II|secondo concilio di Melfi]]; Ugo è ancora menzionato nel [[1068]], quando partecipò ad un concilio lateranense a Roma, e nel [[1071]], quando fu tra i consacranti della nuova chiesa abbaziale di [[Montecassino]].<ref>Corsi, ''L'Episcopato di Otranto nel corso del Medioevo'', p. 16. Kehr, ''Italia pontificia'', IX, p. 409.</ref>
Nel [[1088]], alla presenza di Roffredo, metropolita di [[Arcidiocesi di Benevento|Benevento]] e legato pontificio, fu consacrata la nuova cattedrale di Otranto; in quest'occasione fu presente anche l'arcivescovo idruntino Guglielmo. Nel [[1105]] [[papa Pasquale II]] confermò agli arcivescovi idruntini tutti i privilegi goduti in precedenza e in particolare il titolo primaziale e l'uso della croce patriarcale.
Durante l'episcopato di Gionata, tra il [[1163]] ed il [[1165]], la cattedrale fu «arricchita dell'eccezionale mosaico pavimentale, unico per ampiezza e per i temi rappresentati».<ref name="beweb"/>
Ignoto è il periodo in cui fu costituita la [[provincia ecclesiastica]] "latina" di Otranto; le prime notizie al riguardo risalgono solo alla seconda metà del [[XII secolo]]<ref>Corsi, ''L'Episcopato di Otranto nel corso del Medioevo'', p. 17. Kehr, ''Italia pontificia'', IX, p. 409.</ref>; il ''Provinciale Vetus'' di Albino (circa 1190) e il catalogo di Cencio Camerario riportano cinque [[Diocesi suffraganea|diocesi suffraganee]]: [[Diocesi di Castro di Puglia|Castro]], [[Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca|Ugento]], [[Diocesi di Alessano|Alessano]], [[Diocesi di Nardò-Gallipoli|Gallipoli]] e [[Arcidiocesi di Lecce|Lecce]].
Benché non più sotto la giurisdizione del patriarcato di Costantinopoli, il [[rito greco]] continuò a sopravvivere ancora per molti secoli. Segno di questa continuità fu la fondazione del [[monastero di San Nicola di Casole]], nei pressi di Otranto, eretto nel [[1098]] per volontà del principe [[Boemondo di Taranto]] e della moglie [[Costanza di Francia|Costanza]], che fu un centro di studi greco-bizantini fino alla sua distruzione nel [[XV secolo]].
Nel [[1480]] la città fu espugnata dai [[Impero ottomano|Turchi]] guidati da [[Gedik Ahmet Pascià]], che fecero strage della popolazione durante la [[battaglia di Otranto]]; trovarono la morte centinaia di persone, noti come i [[santi martiri di Otranto]], tra cui anche l'arcivescovo [[Stefano Pendinelli]], uccisi ''[[in odium fidei]]'', e per questo beatificati nel [[1771]] e canonizzati il 12 maggio [[2013]] da [[papa Francesco]].
Nel [[XVI secolo]] [[Pietro Antonio Di Capua]] partecipò attivamente al [[concilio di Trento]] e nel [[1567]] indisse un concilio [[Provincia ecclesiastica|provinciale]] per l'attuazione delle decisioni tridentine. In questo periodo post-conciliare, si dette avvio al processo di completa latinizzazione della liturgia, su pressione dei pontefici e delle congregazioni della [[curia romana]]. Dopo l'obbligo del rito latino imposto dall'arcivescovo Pedro Corderos nel [[sinodo]] del [[1583]], erano ancora dodici, su un totale di quaranta, le parrocchie dell'arcidiocesi officiate in [[rito greco]].<ref>Primaldo Coco, ''Vestigi di grecismo in Terra d'Otranto'', Grottaferrata, 1922, p. 151.</ref> Storici locali hanno spesso sottolineato come la fine del rito greco nel Salento sia avvenuta spesso in modo cruento, come a [[Calimera]] nel [[1663]], quando «l'ultimo protopapa greco venne ucciso dai latini, quindi il rito greco vi fu distrutto, bruciate le memorie e i documenti e sottoposta la parrocchia all'arcivescovo latino di Otranto».<ref>G. Morosi, ''Studi sui dialetti greci in Terra d'Otranto''.</ref> In realtà, scrive Mauro Cassoni, a Calimera, come in alti centri dell'arcidiocesi, ancora alla fine del [[XVII secolo|Seicento]] e nella prima metà del [[XVIII secolo|Settecento]] sono documentati matrimoni di ''chierici'', in "abito clericale", come consuetudine nella Chiesa di rito greco.<ref>Mauro Cassoni, [http://www.emerotecadigitalesalentina.it/file/741#page/1/mode/1up ''Il tramonto del rito greco in Terra d'Otranto''], in ''Rinascenza salentina'' 1934, pp. 14-15.</ref>
«Con il XVII-XVIII secolo, come in tutto il Mezzogiorno d'Italia, anche in Terra d'Otranto si assistette a un massiccio radicamento spagnolo nel territorio, ottenuto con il controllo regio delle nomine episcopali. Dei quattordici vescovi otrantini di questi due secoli, nove provenivano dal [[Napoli|Napoletano]], 2 da [[Madrid]] e uno da [[Lisbona]]; molti avevano origini nobili e più di qualcuno si distinse per cultura. Considerevole anche il numero di coloro che giungevano dalle file dei religiosi: troviamo un [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniano]], un [[Ordine di Santa Maria della Mercede|mercenario]], due [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] e quattro [[Chierici Regolariregolari Teatiniteatini|teatini]].»<ref name="beweb"/>
Anche a Otranto, come in altre diocesi salentine, il [[seminario]] fu istituito tardivamente. Nel [[1750]] i [[Compagnia di Gesù|gesuiti]] avevano fondato a Galatina un collegio per la formazione dei sacerdoti; cinque anni dopo venne fondato dall'arcivescovo Nicolò Caracciolo il seminario a Otranto. Dalle relazioni delle visite canoniche fatte dagli arcivescovi, si ricava che nel Settecento c'erano nel territorio all'incirca quaranta parrocchie, ma solo quattro di queste superavano i 2.000 abitanti; alto era poi il numero delle [[confraternita (Chiesa cattolica)|confraternite]], nel [[1676]] ne vengono censite ottantuno.
Nel [[1818]], in occasione della revisione delle circoscrizioni ecclesiastiche nel [[Regno delle Due Sicilie]] con la [[Bolla pontificia|bolla]] ''[[De utiliori]]'' di [[papa Pio VII]], la provincia ecclesiastica di Otranto fu ridotta a tre suffraganee, Gallipoli, Lecce e Ugento; mentre le altre due diocesi furono soppresse: Alessano fu unita a Ugento, mentre il territorio di Castro fu annesso a quello di Otranto.
Il 28 settembre [[1960]], perse la diocesi di [[arcidiocesi di Lecce|Lecce]] (oggi arcidiocesi), che dopo una secolare [[Diocesi suffraganea|suffraganeità]] all'arcidiocesi di Otranto, con la [[Bolla pontificia|bolla]] ''Cum a nobis'' di [[papa Giovanni XXIII]], divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede.
Il 5 ottobre [[1980]] [[papa Giovanni Paolo II]] fu [[pellegrinaggio|pellegrino]] a Otranto in occasione delle celebrazioni per il V centenario dal [[martirio cristiano|martirio]] dell'arcivescovo Pendinelli e di altri 800 fedeli di Otranto.
Il 20 ottobre 1980, mantenendo il rango di [[arcidiocesi]], Otranto ha perso il titolo metropolitico ed è divenuta una [[Diocesi suffraganea|sede suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Lecce]].
NelIl 16 luglio [[1988]] alcuni cambiamenti territoriali portano alla cessione delle [[parrocchie]] di [[Depressa]] e [[Sant'Eufemia (Tricase)|Sant'Eufemia]] (comune di [[Tricase]]) alla [[diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca]], e della parrocchia di [[Borgagne]] (comune di [[Melendugno]]) all'[[arcidiocesi di Lecce]]; contestualmente Otranto ha annesso tre parrocchie del comune di [[Galatina]] dalla [[diocesi di Nardò-Gallipoli]].<ref>{{la}} [[Congregazione per i vescovi]], [https://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-81-1989-ocr.pdf Decreto ''Ad liberius''], AAS 81 (1989), pp. 107-108.</ref>
==Cronotassi dei vescovi==
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
[[File:Stephanus de Pendinellis.jpg|upright|thumb|[[Stefano Pendinelli]], arcivescovo di Otranto ([[1451]] - [[1480]]).]]
* Benedetto ? † (circa [[431]])<ref>Questo vescovo è citato da [[Ferdinando Ughelli]] nell{{'}}''Italia Sacra'' al capezzale del morente vescovo [[Paolino di Nola]] in Campania; tuttavia nei successivi riesami dei codici manoscritti utilizzati dall'Ughelli l'aggettivo ''Hydruntinus'', associato a Benedetto, è stato interpretato con ''Hyacinthinus''. Lanzoni, ''Le diocesi d'Italia…'', p. 317.</ref>
* Pietro I † (prima del [[595]] - dopo il [[601]])<ref>Ughelli ha interpretato come vescovo di Otranto il Sabino (o Sabiniano) menzionato in una lettera di [[papa Gregorio I|Gregorio Magno]] del [[599]], che in realtà era vescovo di [[Diocesi di Nardò-Gallipoli|Gallipoli]]; questo lo ha costretto a sdoppiare l'unico ''Petrus'' in Pietro I e Pietro II. Lanzoni, ''Le diocesi d'Italia…'', p. 317.</ref>
* Andrea † (menzionato nel [[649]])
* Giovanni † (menzionato nel [[680]])
* Marco † (menzionato nell'[[879]])<ref>Eubel e Gams, ma recentemente anche Corsi (''L'Episcopato di Otranto nel corso del Medioevo'', p. 13) collocano il vescovo Marco nella seconda metà dell'[[VIII secolo]] (circa 770 in Ughelli). Vedere anche: Jean Darrouzès, ''Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae...'', p. 51; ''Cronotassi, iconografia e araldica dell'episcopato pugliese'', Bari, 1984, p. 262.</ref>
* ''Anonimo'' † (menzionato nel [[921]])<ref name="corsi14"/>
* Pietro II † (menzionato nel [[968]])
* ''Anonimo'' † (menzionato nel [[1022]] circa)
* Ipazio † (menzionato nel [[1054]])
* Cristoforo † (seconda metà dell'[[XI secolo]])<ref>[[Vitalien Laurent]], ''Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin'', vol. V/1, Paris, 1963, nº 922.</ref>
* ''Anonimo'' † (menzionato nel [[1066]])<ref>Questo anonimo vescovo è spesso identificato nelle cronotassi con il precedente Ipazio, benché il nome del metropolita di Otranto che prese parte a [[Costantinopoli]] al sinodo riunito dal patriarca [[Giovanni VIII Xifilino]] resti ignoto. Corsi, ''L'Episcopato di Otranto nel corso del Medioevo'', p. 16. Kehr, ''Italia pontificia'', IX, p. 409.</ref>
* Ugo † ([[1067]] - dopo il [[1071]])
** Giovanni † (menzionato nel [[1079]]) (antivescovo di [[rito greco]])
* Guglielmo † (menzionato nel [[1088]])
* Berardo † (prima di agosto [[1090]] - dopo marzo [[1101]])<ref name="kehr410">Kehr, ''Italia pontificia'', IX, p. 410 (note al nº 4).</ref>
* ''Anonimo'' † (menzionato nel [[1106]])
* ''Anonimo'' † (menzionato nel [[1112]])<ref name="kehr410"/>
* Pietro IV † (prima del [[1118]]<ref name="kehr410"/> - dopo il [[1126]])
* Girolamo † (menzionato nel [[1154]])
* Gionata † (prima del [[1163]] - dopo il [[1179]])<ref name="kamp">Kamp, ''Kirche und Monarchie…'', vol. 2, pp. 714–723.</ref>
* Lucio † ([[1182]] - [[1185]])<ref>Vescovo ignoto alle fonti citate in questa voce. Documentato da: ''Cronotassi, iconografia e araldica dell'episcopato pugliese'', Bari, 1984, p. 262.</ref>
* Guglielmo di Aversa † (prima di agosto [[1189]] - dopo giugno [[1200]])<ref name="kamp"/><ref>L'anonimo vescovo, ''regis Hungarorum promotus'' ("promosso dal re d'Ungheria"), menzionato da Eubel nel 1198 (''Hierarchia catholica'', I, p. 279), non fu vescovo ''Hydruntinus'', ma ''Jadertinus'', ossia di [[Arcidiocesi di Zara|Zara]] in [[Dalmazia]].</ref>
* ''Anonimo'' † (menzionato nel [[1203]])<ref name="kamp"/>
* ''Anonimo'' † (menzionato a novembre [[1215]] e a febbraio [[1218]])<ref name="kamp"/>
* Tancredi degli Annibali † (prima di giugno [[1219]] - dopo agosto [[1235]] deceduto)<ref name="kamp"/>
* Giocondo Paladini ? † (circa [[1240]] - [[1253]])<ref>Secondo Kamp (p. 719, nota 53), il vescovo Giocondo Paladini introdotto da Ughelli nella cronotassi di Otranto, si basa probabilmente su un documento del 1229, che dovrebbe essere spurio, perché di certo Tancredi è documentato fino ad agosto 1235. Secondo Hubert Houben ([http://www.treccani.it/enciclopedia/otranto_%28Federiciana%29/ v. Otranto], nell'Enciclopedia Federiciana, 2005), la sede di Otranto rimase vacante dalla morte di Tancredi (1235/1236) fino alla nomina di Matteo de Palma nel 1253.</ref>
* Matteo de Palma † (3 maggio [[1253]] - circa [[1282]]<ref>Matteo è documentato per l'ultima volta nel mese di giugno 1276 (Kamp, ''Kirche und Monarchie…'', vol. 2, p. 720).</ref> deceduto)
** Tancredo di Montefusco † ([[1282]] - [[1283]]) (vescovo eletto)
* Giacomo † (19 agosto [[1283]] - agosto [[1309]] deceduto)
* [[Tommaso (arcivescovo di Otranto)|Tommaso]] † (15 aprile [[1310]] - [[1320]] deceduto)
* Luca, [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] † (30 gennaio [[1321]] - [[1329]] deceduto)
* Orso Minutolo † (23 gennaio [[1329]] - 27 giugno [[1330]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno|Salerno]])
* Giovanni, O.P. † (27 giugno [[1330]] - [[1345]] deceduto)
* Rinaldo (o Reginaldo) † (12 dicembre [[1345]] - 4 gennaio [[1351]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Patrasso|Patrasso]])
* Filippo di Lanzano † (20 maggio [[1351]] - [[1363]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Capua|Capua]])<ref>Morì prima di prendere possesso della sede capuana.</ref>
* [[Giacomo d'Itri]] † (20 dicembre [[1363]] - 18 gennaio [[1376]] nominato patriarca di [[Patriarcato latino di Costantinopoli|Costantinopoli dei Latini]])
** [[Giacomo d'Itri]] † (18 gennaio [[1376]] - 6 novembre [[1378]] scomunicato)<ref>Scomunicato da [[Urbano VI]] per essere stato uno dei responsabili dello [[Scisma d'Occidente]] con l'elezione dell'[[antipapa Clemente VII]] che aveva avuto luogo a [[Fondi]] il 20 settembre [[1378]]. (Salvatore Fodale, «Giacomo da Itri». In: ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Vol. LIV, ''ad vocem'', [http://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-da-itri_%28Dizionario_Biografico%29/(Dizionario-Biografico) on-line])</ref> (amministratore apostolico)
* ''Obbedienza avignonese:''
** Guglielmo da Urbino, [[Ordine dei frati minori|O.F.M.]] † (15 gennaio [[1379]] - [[1393]] deceduto) (amministratore apostolico)<ref>Patriarca titolare di [[Patriarcato latino di Costantinopoli|Costantinopoli dei Latini]] dell'obbedienza avignonese.</ref>
** Riccardo † (29 marzo [[1393]] - ?)
* ''Obbedienza romana:''
** Tirello Caracciolo † ([[1380]] - ?)
** Pietro † ([[1382]] o [[1385]] - 12 aprile [[1389]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Taranto|Taranto]])
** Giovanni † (25 gennaio [[1390]] - ?)
** Filippo † (16 aprile [[1395]] - [[1417]] deceduto)
* [[Aragonio Malaspina]] † (23 febbraio [[1418]] - [[1424]] deceduto)
* Nicolò Pagano † (1º dicembre [[1424]] - [[1451]] deceduto)
* [[Stefano Pendinelli]] † (16 giugno [[1451]] - 1º agosto [[1480]] deceduto)
* [[Serafino da Squillace]], O.F.M. † (20 ottobre [[1480]] - [[1514]] deceduto)
* Giovanni Giacomo Dino, O.F.M. † ([[1514]] - [[1514]] deceduto)
* Fabrizio Di Capua † (29 marzo [[1514]] - [[1526]] dimesso)
* [[Alessandro Cesarini (XVI secolo)|Alessandro Cesarini]] † (9 aprile [[1526]] - 22 marzo [[1536]] dimesso)
* [[Pietro Antonio Di Capua]] † (22 marzo [[1536]] - [[1579]] deceduto)
* Pedro Corderos † (21 ottobre [[1579]] - [[1585]] deceduto)
* [[Marcello Acquaviva]] † (25 febbraio [[1587]] - [[1606]] dimesso)
* Lucio (de) Morra † (20 novembre [[1606]] - [[1623]] deceduto)
* Diego Lopez de Andrada, [[Ordine di Sant'Agostino|O.E.S.A.]] † (20 novembre [[1623]] - 22 agosto [[1628]] deceduto)
**''Sede vacante (1628-1635)''
** Fabrizio degli Antinori † ([[1630]] - 13 novembre [[1630]] nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Siracusa|Siracusa]]) (vescovo eletto)
* Gaetano Cossa, [[Chierici regolari teatini|C.R.]] † (7 maggio [[1635]] - [[1655]] deceduto)
* [[Gabriel Adarzo de Santander]], [[Ordine di Santa Maria della Mercede|O. de M.]] † (24 settembre [[1657]] - aprile [[1674]] deceduto)
* Ambrogio Maria Piccolomini, [[Olivetani|O.S.B.Oliv.]] † (27 maggio [[1675]] - circa [[1682]] deceduto)
* Ferdinando de Aguinar y Saavedra † (24 aprile [[1684]] - dicembre [[1689]] deceduto)
* Francesco Maria d'Aste † (22 maggio [[1690]] - 12 luglio [[1719]] deceduto)
**''Sede vacante (1719-1722)''
* Michele Orsi † (2 marzo [[1722]] - giugno [[1752]] deceduto)
* [[Marcello Papiniano Cusani]] † (12 marzo [[1753]] - 11 febbraio [[1754]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Palermo|Palermo]])
* Nicolò Caracciolo, C.R. † (1º aprile [[1754]] - 23 settembre [[1766]] dimesso)
* Giulio Pignatelli, [[Congregazione cassinese|O.S.B.]] † (16 febbraio [[1767]] - 20 giugno [[1784]] dimesso<ref>Il 25 giugno 1784 fu nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno|Salerno]].</ref>)
** ''Sede vacante (1784-1792)''
* [[Vincenzo Maria Morelli]], C.R. † (27 febbraio [[1792]] - 22 agosto [[1812]] deceduto)
** ''Sede vacante (1812-1818)''
* Andrea Mansi, O.F.M. † (6 aprile [[1818]] - 1º marzo [[1832]] deceduto)
* Vincenzo Andrea Grande † (20 gennaio [[1834]] - 13 febbraio [[1871]] deceduto)
* Giuseppe Caiazzo, [[Ordine di Sant'Agostino|O.S.A.]] † (23 dicembre [[1872]] - 25 luglio [[1883]] deceduto)
* [[Rocco Cocchia]], [[Ordine dei frati minori cappuccini|O.F.M.Cap.]] † (9 agosto [[1883]] - 23 maggio [[1887]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Chieti-Vasto|Chieti]])<ref>Internunzio apostolico in [[Brasile]], fu rappresentato in sede da Domenico Cocchia, amministratore apostolico.</ref>
* Salvatore Maria Bressi, O.F.M.Cap. † (23 maggio [[1887]] - 23 gennaio [[1890]] deceduto)
* Gaetano Caporali, [[Missionari del Preziosissimo Sangue|C.Pp.S.]] † (23 giugno [[1890]] - 23 novembre [[1911]] deceduto)
* [[Giuseppe Ridolfi]] † (10 agosto [[1912]] - 12 agosto [[1915]] dimesso<ref>Nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di [[Diocesi di Irenopoli di Isauria|Irenopoli di Isauria]].</ref>)
** ''Sede vacante (1915-1918)''
** Nicola Giannattasio † (7 dicembre [[1916]] - ?) (arcivescovo eletto)
* [[Carmelo Patanè]] † (11 gennaio [[1918]] - 7 luglio [[1930]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Catania|Catania]])
* [[Cornelio Sebastiano Cuccarollo]], O.F.M.Cap. † (24 ottobre [[1930]] - 10 luglio [[1952]] dimesso<ref>Nominato arcivescovo titolare di [[ArcidiocesiSede titolare di Proconneso|Proconneso]].</ref>)
* [[Raffaele Calabria]] † (10 luglio [[1952]] succeduto - 12 luglio [[1960]] nominato arcivescovo coadiutore di [[Arcidiocesi di Benevento|Benevento]]<ref>Contestualmente nominato arcivescovo titolare di [[Arcidiocesi di Eliopoli di Fenicia|Eliopoli di Fenicia]].</ref>)
* [[Gaetano Pollio]], [[Pontificio istituto missioni estere|P.I.M.E.]] † (8 settembre [[1960]] - 5 febbraio [[1969]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno|Salerno]])
* [[Nicola Riezzo]] † (28 aprile [[1969]] - 27 gennaio [[1981]] ritirato)
* [[Vincenzo Franco]] † (27 gennaio [[1981]] - 8 aprile [[1993]] ritirato)
* [[Francesco Cacucci]] (8 aprile [[1993]] - 3 luglio [[1999]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Bari-Bitonto|Bari-Bitonto]])
* [[Donato Negro]], dal (29 aprile [[2000]] - 19 aprile 2023 ritirato)
* [[Francesco Neri]], O.F.M.Cap., dal 19 aprile 2023
==Vescovi oriundi dell'arcidiocesi==
* FrancoBruno CoppolaMusarò ([[ MaglieAndrano]], 3128 marzogiugno [[1957]]1948), arcivescovo, titolo personale, titolare di [[Diocesi di VindaAbari| VindaAbari]], [[Nunziatura apostolica|nunzio apostolico ]] in [[Chiesa cattolica in BelgioEgitto| BelgioEgitto]] e delegato presso l'[[Lega Araba|Organizzazione della Lega degli Stati Arabi]] ▼
*[[Benigno Luigi Papa]], [[Ordine dei frati minori cappuccini|O.F.M.Cap.]] ([[Spongano]], 25 agosto [[1935]]), [[vescovo emerito|arcivescovo emerito]] di [[Arcidiocesi di Taranto|Taranto]], già [[amministratore apostolico]] di [[Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela|Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela]]
*BrunoFranco MusaròCoppola ([[AndranoMaglie]], 2831 giugnomarzo [[1948]]1957), arcivescovo, titolo personale, titolare di [[Diocesi di AbariVinda|AbariVinda]], [[nunzio apostolico]] in [[Chiesa cattolica in EgittoBelgio|Egitto]] e delegato presso l'[[Lega Araba|Organizzazione della Lega degli Stati ArabiBelgio]]
*[[Vincenzo Pisanello]] ([[Galatina]], 3 maggio 1959), vescovo di [[Diocesi di Oria|Oria]]
▲*Franco Coppola ([[Maglie]], 31 marzo [[1957]]), arcivescovo, titolo personale, titolare di [[Diocesi di Vinda|Vinda]], [[Nunziatura apostolica|nunzio apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Belgio|Belgio]]
*[[VincenzoGiuseppe PisanelloMengoli]] ([[GalatinaCollepasso]], 316 maggiomarzo [[1959]]1965), vescovo di [[Diocesi di OriaSan Severo|OriaSan Severo]]
==Statistiche==
L'arcidiocesi nel 20192023 su una popolazione di 189187.000200 persone contava 188184.000300 battezzati, corrispondenti al 9998,5% del totale.
{{tabella dati diocesi}}
|-
|-
| 2019 || 188.000 || 189.000 || 99,5 || 123 || 102 || 21 || 1.528 || 5 || 23 || 178 || 80
|-
| 2021 || 185.760 || 188.260 || 98,7 || 121 || 100 || 21 || 1.535 || 4 || 23 || 120 || 80
|-
| 2023 || 184.300 || 187.200 || 98,5 || 115 || 94 || 21 || 1.602 || 4 || 23 || 120 || 80
|}
* [[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.it/books?id=ctUCAAAAQAAJ&pg=PA297 ''Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], Venezia, 1870, vol. XXI, pp. 297–306
* [[Francesco Lanzoni]], ''[https://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n339/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)]'', vol. I, Faenza, 1927, p. 317
* Cosimo D'Angela, [httphttps://www.diocesiugento.org/allegati/UFF15/c5ad5514note-1510sullintroduzione-4e3adel-9d10cristianesimo-0eea07c13bdc_Cosimo%20D%20Angela.pdfnel-basso-salento/ ''Note sull'introduzione del cristianesimo nel Basso Salento''], in ''Il Basso Salento. Ricerche di storia sociale e religiosa'', a cura di Salvatore Palese, Galatina, 1982, pp. 42–44
*Pasquale Corsi, [http://www.emerotecadigitalesalentina.it/file/790#page/1/mode/1up ''L'Episcopato di Otranto nel corso del Medioevo''], in ''L'IdomeoIdomeneo'', vol. IV, 2002, pp. 9–20
* Francesco Danieli, ''Otranto'', in ''Storia delle Chiese di Puglia'', a cura di S. Palese - L.M. de Palma, Bari, Ecumenica Editrice, 2008, pp. 281–300
*{{la}} [[Paul Fridolin Kehr]], [https://web.archive.org/web/20150923181525/http://collections.stanford.edu/publicdomain/bin/detail?fileID=300733734 ''Italia Pontificia''], IX, [[Berlino|Berolini]], 1962, pp. 408–421
== Collegamenti esterni ==
*[[Annuario pontificio]] del 20202024 e precedenti, in {{Catholic-hierarchy}}
*[https://www.diocesiotranto.it Sito ufficiale] dell'arcidiocesi di Otranto
*{{gcatholic|otra0}}
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