Protopithecus: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il genere dei [[Propithecus|sifaka]]|Propithecus}}
{{Tassobox
|nome=''Protopithecus''
|immagine=
|regno=[[Animalia]]
|dominio=[[Eukaryota]]
|phylum=[[Chordata]]
|classe=[[Mammalia]]
|superordine=
|ordine=[[Primates]]
|sottordine=[[Haplorrhini]]
|infraordine=[[Simiiformes]]
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|famiglia=[[Atelidae]]
|sottofamiglia=[[Atelinae]]
|genere=†'''Protopithecus'''<br /><small>Lund, 1838</small>
|specie=
|suddivisione=[[Specie (tassonomia)|Specie]]
|suddivisione_testo=
* ''P. bonariensis''
* ''P. brasiliensis''
}}
'''''Protopithecus''''' (il cui nome significa "prima scimmia") è un [[Genere (tassonomia)|genere]] estinto di [[Scimmie del Nuovo Mondo|scimmia del Nuovo Mondo]] di grandi dimensioni vissuto durante il [[Pleistocene superiore]], circa 0.126–0.012 milioni di anni fa, i cui fossili sono stati ritrovati nelle caverne di Toca da Boa Vista in [[Brasile]], così come in altri luoghi del paese.<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.academia.edu/1832433|titolo=Paleobiology of Protopithecus brasiliensis, a Plus-Size Pleistocene Platyrrhine from Brazil|cognome=Lauren|nome=Halenar-Price|data=2012|via=www.academia.edu}}</ref> Nello stesso sito di Toca da Boa Vista sono stati anche scoperti i fossili di un'altra grande scimmia atelina, ma meno robusta, ''[[Caipora bambuiorum|Caipora]]''.<ref name="Cartelle">{{cita pubblicazione|cognome=Cartelle|nome=Castor|cognome2=Hartwig|nome2=W. C.|titolo=A new extinct primate among the Pleistocene megafauna of Bahia, Brazil|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences|volume=93|numero=13|pp=6405-6409|data=1996}}</ref>
==Descrizione==
Con un peso stimato di 22,6 chilogrammi (50 libbre), ''Protopithecus'' rappresenta la più grande scimmia del Nuovo Mondo conosciuta. Con braccia leggermente più lunghe delle gambe, ''Protopithecus'' aveva probabilmente un aspetto simile a quello delle [[Ateles|scimmie ragno]], sebbene le ossa degli arti fossero quasi il doppio di spessore. La sua testa, invece, era più simile a quella di una [[Alouatta|scimmia urlatrice]], che presenta una mascella inferiore protesa in avanti per fare spazio alla grossa golare delle dimensioni di una mela, con cui producono il loro iconico richiamo. In quanto tale, ''Protopithecus'' stesso potrebbe essere stato in grado di emettere versi simili.<ref>{{cita web|url=http://discovermagazine.com/1996/sep/megamonkey880|titolo=Mega-monkey|data=1º settembre 1996|sito=Discover Magazine}}</ref>
==Classificazione==
==Paleobiologia==
▲Il protopiteco fu il primo primate fossile proveniente dalle Americhe a venire descritto, nel [[1838]]. Tuttavia, gli unici resti noti erano un [[femore]] e un [[omero]] parziali; solo di recente è stato descritto uno [[scheletro]] completo, proveniente da una grotta nello stato di [[Bahia]] (la stessa località dove furono rinvenuti i primi fossili). Il protopiteco è considerato un tipico appartenente ai Platyrrhini, ma il suo scheletro mostra una curiosa combinazione di caratteristiche: il [[cranio]] simile a quello delle scimmie urlatrici e le [[zampe]] allungate come quelle degli ateli rendono difficile stabilire a quale gruppo appartenesse il protopiteco. Negli stessi luoghi è stata rinvenuta anche una gigantesca scimmia ragno, ''[[Caipora bambuiorum]]''.
Sebbene le sue grandi dimensioni abbiano indotto a supporre uno stile di vita parzialmente o principalmente terrestre, Halenar (2011) nei suoi studi non ha trovato alcun adattamento alla locomozione terrestre nello scheletro di ''Protopithecus'', che mostra invece una morfologia caratteristica delle scimmie arboricole, sebbene, dato il peso stimato, è improbabile che fosse in grado di nutrirsi mentre rimaneva sospeso dai rami, come i generi ''[[Ateles]]'' e ''[[Brachyteles]]''. È possibile, quindi, che si trattasse di un quadrupede arboricolo in grado di muoversi anche a terra nei momenti di necessità, paragonabile ad un [[Hominidae|ominide]] o ai grandi [[Lemuriformes|lemuri estinti del Madagascar]].<ref name="Halenar">{{cita pubblicazione|cognome=Halenar|nome=Lauren B.|titolo=Reconstructing the Locomotor Repertoire of ''Protopithecus brasiliensis''|rivista=The Anatomical Record|volume=294|numero=12|pp=2048-2063|data=dicembre 2011}}</ref>
==
Altri animali fossili ritrovati a Toca da Boa Vista includono un altro grande [[Atelidae|atelide]], ''[[Caipora bambuiorum]]'', così come l'[[orso]] ''[[Arctotherium|Arctotherium brasiliensis]]'', i [[bradipi terricoli]] ''[[Catonyx|Catonyx cuvieri]]'' e ''[[Nothrotherium|Nothrotherium maquinense]]'', il [[Desmodus|pipistrello vampiro]] ''[[Desmodus draculae]]'', il [[Canidae|canide]] ''[[Protocyon|Protocyon troglodytes]]'', il [[Machairodontinae|machairodonte]] ''[[Smilodon populator]]'', [[Myrmecophaga tridactyla|formichieri giganti]], [[Pecari tajacu|pecari dal collare]], [[Cerdocyon thous|volpi]] e [[Procyon cancrivorus|procioni cancrivori]], [[Conepatus semistriatus|puzzole delle amazzoni]] e [[Lama guanicoe|guanachi]].<ref name="Cartelle"/>
Non è chiaro in che ambiente vivesse ''Protopithecus''. Originariamente, si pensava che durante il [[Pleistocene superiore]] la maggior parte del [[Brasile]] fosse ricoperta da una vegetazione tropicale aperta a [[cerrado]]; tuttavia, se ''Protopithecus'' e ''Caipora'' fossero stati effettivamente scimmie arboricole, la loro presenza suggerisce che la regione presentasse anche una fitta foresta chiusa durante questo periodo.<ref name="Cartelle"/><ref>{{cita libro |cognome=Eisenberg |nome=John F. |cognome2=Redford |nome2=Kent H. |titolo=Mammals of the Neotropics, Volume 3: Ecuador, Bolivia, Brazil |anno=1989 |editore=University of Chicago Press |isbn=9780226195421 |p=247}}</ref> È possibile che la regione presentasse un ambiente alternato tra savane aperte e secche e foreste umide chiuse durante il cambiamento climatico del Pleistocene superiore.<ref name="Halenar"/>
==Curiosità==
{{vedi anche|Ameranthropoides loysi}}
Tra il 1917 e il 1920 una spedizione capitanata dallo svizzero Francois de Loys uccise uno strano primate al confine tra [[Colombia]] e [[Venezuela]]. L'animale, {{
Uno scritto datato 1962, firmato da Enrique Tejera, uno dei partecipanti alla spedizione di De Loys, e apparso nel 1962 sul giornale ''Diario El Universal'' di Caracas sembra tuttavia dirimere definitivamente la questione, attestando la tesi del falso.
Tejera afferma che la scimmia altro non era che una [[Ateles|scimmia ragno]] addomesticata, che era stata regalata a De Loys dopo che, per una malattia, le era stata amputata la coda. Tempo dopo la scimmietta era morta, e De Loys, che Tejera definiva "un burlone", aveva deciso di scattarle una fotografia in posa come se fosse ancora viva. Anche dalla lettera di Tejera emergerebbe che l'autore dello "scherzo" zoologico fosse Montandon, che avrebbe sapientemente ritoccato l'istantanea facendo sparire, nello sfondo, un arbusto dal confronto col quale si sarebbero facilmente potute desumere le piccole dimensioni della scimmia.<ref>Enrique Tejera, ''Lettera a Guillermo José Schael'', in ''Diario El Universal'', Caracas, 19 luglio 1962</ref>
== Note ==
▲Tra il 1917 e il 1920 una spedizione capitanata dallo svizzero Francois de Loys uccise uno strano primate al confine tra [[Colombia]] e [[Venezuela]]. L'animale, {{citazione necessaria|di cui non rimane che una fotografia}}, assomiglia incredibilmente a una scimmia ragno, ma secondo i resoconti aveva un'altezza di almeno un metro e mezzo, ben superiore a quella degli ateli attuali. Secondo de Loys il primate era anche privo di coda, e quindi costituirebbe la prova dell'esistenza di [[scimmie antropomorfe]] nelle Americhe. L'esemplare ricevette anche un nome scientifico (''[[Ameranthropoides loysi]]''), ma è probabile che fosse una scimmia ragno, forse di specie sconosciuta. È anche possibile che fosse uno degli ultimi discendenti delle platirrine giganti come ''Caipora'' e ''Protopithecus''.
<references/>
==Bibliografia==
* Hartwig, W. C. & Cartelle, C. (1996) A complete skeleton of
* Lund, P. W. (1838) Blik paa Braziliens dyreverden for sidste
== Collegamenti esterni ==
▲* Hartwig, W. C. & Cartelle, C. (1996) A complete skeleton of the giant South American primate ''Protopithecus''. Nature 381(6580):307-311.
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|mammiferi|paleontologia}}
▲* Lund, P. W. (1838) Blik paa Braziliens dyreverden for sidste jordomvaeltning. Det Kong. Danske Viden. Selsk. Natur. Matem. Afhand. 8:61-144.
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