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'''Segalara''' è una [[Frazionepiccola (geografia)|frazione]]località del comune di [[Sala Baganza]], in [[provincia di Parma]].
 
LaIl localitàcentro abitato dista 3,94&nbsp;km dal capoluogo.<ref name="La Frazione di Segalara"/>
 
== Geografia fisica ==
[[File:Segalara (Sala Baganza) - panorama sulla Pianura Padana 2019-09-16.jpg|thumb|left|Panorama sulla pianura dal borgo]]
Il piccolo centro abitato, adiacente alla localitàfrazione di [[Talignano]] e al [[Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega]], sorge alla quota di 245&nbsp;m [[s.l.m.]],<ref name="La Frazione di Segalara"/> sulla sommità del colle [[Appennino Parmense|appenninico]] di Segalara, che divide la valle del [[fiume Taro]] dalla piccola valle del torrente [[Scodogna]], suo affluente destro.;<ref name="Dall'Aglio 1006">{{cita|Dall'Aglio|p. 1006}}.</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1631066892.html|titolo=Il castello di Segalara|accesso=17 luglio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305055344/http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1631066892.html|urlmorto=sì}}</ref> nella zona sono presenti numerosi reperti [[fossili]].<ref>{{cita|Molossi|p. 469}}.</ref>
 
== Origini del nome ==
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La posizione dominante sulla val Taro rendeva la cima del rilievo ideale per la costruzione di un fortilizio difensivo, che vi fu eretto forse già in età [[bizantina]].<ref name="Delsante 19"/>
 
Tuttavia, il più antico documento che faccia riferimento alla fortificazione è quasi certamente un atto notarile di compravendita risalente al 3 febbraio 1034, in cui tal Alberto alienò a un sacerdote di nome Rodolfo i beni da lui posseduti in ''Castro Taloniano''; nonostante vi sia menzionato l'adiacente borgo di Talignano, il castello è identificabile con forte probabilità proprio nel maniero di Segalara.<ref>{{cita|Delsante|p. 18}}.</ref><ref>{{cita|Dall'Aglio|p. 1006}}.</ref> Il fortilizio fu menzionato anche nel 1054, nel rogito notarile che ne sancì la vendita da parte di Alberto da Viarolo, figlio di Maginfredo, al suo familiare Rodolfo da Viarolo.<ref>{{cita|Affò, 1793|p. 324.}}</ref>
 
La località fu nominata nel 1187 in una [[Bolla pontificia|bolla]] emanata dal [[papa Gregorio VIII]], che confermò al [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] di [[Parma]] il possesso di numerosi beni nel Parmense, tra cui alcune terre a ''Segalaria''.<ref name="Delsante 19"/><ref>{{cita|Affò, 1793|p. 397.}}</ref>
Nei primi anni del secondo millennio la storia di Segalara s'intreccia con le vicissitudini che coinvolgono i numerosi ordini religiosi presenti a Parma. Nell'anno 1187 il Papa Gregorio VIII emana una bolla in favore del Monastero di San Paolo, con la quale ratifica la proprietà del colle di Segalara da parte dello stesso.
 
Interessante e chiaro è l'atto notorio del 1290, attraverso il quale, in applicazione del testamento di Ugo Rossi, vengono istituiti quattro benefici ecclesiastici, fra cui l'oratorio di Segalara. La menzione di un Rossi fa supporre che questo luogo fosse già entrato a far parte dei feudi della famiglia [[Rossi di Parma]]<ref>Antonio Schiavi, La diocesi di Parma, vol. II, Parma, 1940.</ref>.
In epoca imprecisata il territorio passò sotto il controllo dei conti [[Sanvitale]], che ne risultavano proprietari nel 1258, ma in seguito subentrarono i [[Rossi di Parma|Rossi]], forse già alla fine del [[XIII secolo]];<ref name="Delsante 19"/> il più antico documento che colleghi la famiglia a Segalara è il testamento del 29 giugno 1290 del prevosto Ugo Rossi, che istituì quattro [[Beneficio ecclesiastico|benefici]], tra cui quello relativo all'oratorio di Segalara.<ref name="Delsante 19"/><ref>{{cita|Dall'Aglio|p. 1010}}.</ref><ref>{{cita|Schiavi}}.</ref>
 
Nel 1303, i Rossi, cacciati da [[Parma]] da [[Giberto III da Correggio]], trovarono riparo nei loro possedimenti di [[Castello di Mancapane (Collecchio)|Collecchio]], [[Neviano de' Rossi|Neviano]] e Segalara, ma due anni dopo, in seguito all'uccisione di un inviato di Giberto per mano di Palamede Rossi, le truppe correggesche conquistarono e distrussero i tre fortilizi rossiani.<ref name="Delsante 19"/><ref name="Capacchi 255">{{cita|Capacchi|p. 255}}.</ref><ref>{{cita|Affò, 1795|pp. 133-140}}.</ref> I Rossi ritornarono a Segalara nel 1316, dopo l'allontanamento di Giberto da Parma, e ricostruirono il maniero.<ref name="Capacchi 255"/>
 
Nel [[XV secolo]] la zona continuò a essere teatro di scorrerie, che provocarono danni alla popolazione; per questo motivo, nel 1440 gli abitanti furono esentati dal pagamento delle imposte.<ref name="Delsante 19"/> Nel 1481 [[Pier Maria II de' Rossi]] fece munire il palazzo fortificato,<ref>{{cita|Pezzana|pp. 309-312}}.</ref> in vista della guerra contro il [[ducato di Milano]], ma l'anno seguente, a [[guerra dei Rossi|conflitto già iniziato]], il Conte morì, lasciando Segalara e altre terre al figlio naturale [[Bertrando de' Rossi (1429)|Bertrando]]; quest'ultimo, alleatosi con [[Ludovico il Moro]], al termine degli scontri mantenne il possesso di tutte le proprietà ereditate dal padre, mentre i fratelli furono costretti alla fuga.<ref name="Capacchi 255"/><ref>{{cita|Pezzana|pp. 314-315}}.</ref>
 
In seguito alla morte di Bertrando senza eredi diretti nel 1502, le sue proprietà passarono al nipote [[Troilo I de' Rossi]], [[Contea di San Secondo|marchese di San Secondo]].<ref name="Capacchi 255"/><ref>{{cita|Delsante|p. 20}}.</ref><ref>{{cita|Arcangeli, Gentile|p. 17}}.</ref>
 
Nel 1635 ebbe fine il lungo dominio dei Rossi su Segalara, in quanto il [[duca di Parma]] [[Odoardo I Farnese|Odoardo I]] confiscò a [[Troilo IV de' Rossi|Troilo IV]] tutti i suoi beni.<ref name="Delsante 27">{{cita|Delsante|p. 27}}.</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.parmaelasuastoria.it/ita/Rondani-Ruzzi.aspx?idMostra=38&idNode=300#rossi%252520federi|titolo=Rossi Troilo|accesso=21 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151120171535/http://www.parmaelasuastoria.it/ita/Rondani-Ruzzi.aspx?idMostra=38&idNode=300#rossi%252520federi|urlmorto=sì}}</ref> Nel 1653 [[Scipione I de' Rossi]] si impegnò a versare un'ingente somma alla Camera ducale in cambio della restituzione delle proprietà appartenute al fratello, ma non fu in grado di ottemperare al pagamento e nel 1665 rinunciò ufficialmente a tutti i feudi appenninici, tra cui Segalara.<ref name="Capacchi 255"/><ref name="Delsante 27"/>
 
Nel 1682 la Camera ducale alienò al marchese Gian Antonio Canossa la tenuta di Segalara, senza però cedere i diritti politici o fiscali sulla zona, amministrata dalla comunità del luogo.<ref>{{cita|Delsante|p. 29}}.</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Castello ===
[[File:Castello (Segalara, Sala Baganza) - facciata nord 2 2019-09-16.jpg|thumb|left|Facciata nord-est del castello]]
[[File:Castello (Segalara, Sala Baganza) - lato sud della corte 2019-09-16.jpg|thumb|Lato sud-ovest della corte del castello]]
{{Vedi anche|Castello di Segalara}}
Edificato originariamente forse già in età [[bizantina]], il castello, menzionato per la prima volta nell'XI secolo, passò in seguito sotto il controllo dei Sanvitale, per essere acquisito verso la fine del XIII secolo dai Rossi; distrutto nel 1305 dalle truppe di Giberto da Correggio, fu ricostruito dai Rossi dopo il 1316; fortificato dal conte Pier Maria nel 1481, fu ereditato l'anno seguente dal figlio Bertrando, alleatosi con Ludovico il Moro contro i propri fratelli; trasmesso nel 1502 al nipote Troilo, fu rinforzato nel 1547 dai suoi eredi; trasformato nel tempo in palazzo nobiliare con annessa corte rurale, fu confiscato nel 1635 a Troilo IV de' Rossi dal duca Odoardo I Farnese, ma riacquistato nel 1653 da Scipione de' Rossi, che tuttavia nel 1665 fu costretto a restituirlo alla Camera ducale a causa dell'impossibilità di ottemperare al pagamento del suo debito; alienato nel 1682 al marchese Gian Antonio Canossa, fu ristrutturato in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]] nel 1765; venduto nel 1799 a Giuseppe Franceschi dalle eredi dell'ultimo discendente della casata, fu successivamente frazionato in più unità immobiliari e diviso tra diversi proprietari. L'edificio a corte, sviluppato su una pianta a U, conserva intatto il portale ad [[arco a tutto sesto]] in laterizio dell'antico maniero; a lato del settecentesco androne d'ingresso, sorge il neoclassico oratorio della Concezione di Maria Vergine, coronato da un piccolo campanile in mattoni.<ref name="Capacchi 255"/><ref>{{cita|Delsante|pp. 19-33}}.</ref>
Con il dominio dei [[Rossi di Parma|Rossi]] il castello, o castrum, di Segalara inizia ad acquistare nel territorio parmense una rilevanza crescente: questi, infatti, colgono più dei loro predecessori l'importanza strategica del colle di Segalara che, con i [[Castello di Roccalanzona|castelli di Roccalanzona]] e [[Felegara]] ad ovest, e di [[San Vitale Baganza]] e, in seguito, [[Torrechiara]] ad est, formerà l'asse difensivo della media valle del Taro.
 
Nel 1635 la situazione economica dei Rossi è ormai disastrosa e la [[Camera Ducale]] confisca loro tutti i possedimenti cedendo la tenuta di Segalara, nel 1682, al Marchese [[Gian Antonio Canossa]] proveniente da [[Pontremoli]], come ricompensa per i suoi incarichi di corte. La tenuta di Segalara resterà alla famiglia Canossa sino al 1800 per essere poi ceduta alla famiglia Franceschi e in seguito suddivisa fra altri proprietari<ref>Donata Paini, Segalara nel tempo, Centro Studi della Val Baganza, n. 22, Tipolitotecnica, Sala Baganza (Parma), 2009.</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=[[Ireneo Affò]]|titolo=Storia della città di Parma|anno=1793|editore=Stamperia Carmignani|volume=Tomo secondo|città=Parma|cid=Affò, 1793}}
* {{cita libro|autore=[[Ireneo Affò]]|titolo=Storia della città di Parma|anno=1795|editore=Stamperia Carmignani|volume=Tomo quarto|città=Parma|cid=Affò, 1795}}
* {{cita libro|autore=Mario Calidoni, Maria Cristina Basteri, Gianluca Bottazzi, Caterina Rapetti, Sauro Rossi|titolo=Castelli e borghi|città=Parma|editore=MUP Editore|anno=2009|ISBN=978-88-7847-241-9|cid=Castelli e borghi}}
* {{cita libro|autore=[[Guglielmo Capacchi]]|titolo=Castelli parmigiani|città=Parma|anno=1979|editore=Artegrafica Silva|cid=Capacchi}}
* {{cita libro|autore=Italo Dall'Aglio|titolo=La Diocesi di Parma|volume=II Volume|città=Parma|anno=1966|editore=Scuola Tipografica Benedettina|cid=Dall'Aglio}}
* {{cita libro|autore=Ubaldo Delsante|titolo=La Villa Lalatta di Talignano|città=Parma|anno=1996|editore=Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza|cid=Delsante}}
* {{cita libro|autore=[[Lorenzo Molossi]]|titolo=Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla|città=Parma|anno=1832-1834|editore=Tipografia Ducale|cid=Molossi}}
* {{cita libro|autore=Donata Paini|titolo=Segalara nel tempo|città=Sala Baganza|editore=Tipolitotecnica|collana=Centro Studi della Val Baganza|volume=Quaderno n. 22|anno=2009|cid=Paini}}
* {{cita libro|autore=Angelo Pezzana|wkautore=Angelo Pezzana (storico)|titolo=Storia della città di Parma continuata|volume=Tomo quarto|città=Parma|anno=1852|editore=Reale Tipografia|cid=Pezzana}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Romanini, Massimo Aquilante, Corrado Mornese, Carlo Fornari, Gustavo Buratti, Giorgio Bouchard|titolo=Gherardo Segalelli. Attualità di un eretico|città=Collecchio|anno=2000|editore=Comune di Collecchio|url=https://dolcinosegarelli.it/wp-content/uploads/2023/11/a.gherardo-segalelli-attualita-di-un-eretico.pdf|accesso=25 luglio 2025|cid=Gherardo Segalelli. Attualità di un eretico}}
* {{cita libro|autore=Antonio Schiavi|titolo=La diocesi di Parma|città=Parma|editore=Unione Tipografica Parmense|volume=II|anno=1940|cid=Schiavi}}