Segalara: differenze tra le versioni
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'''Segalara''' è una
== Geografia fisica ==
[[File:Segalara (Sala Baganza) - panorama sulla Pianura Padana 2019-09-16.jpg|thumb|left|Panorama sulla pianura dal borgo]]
Il piccolo centro abitato, adiacente alla
== Origini del nome ==
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La posizione dominante sulla val Taro rendeva la cima del rilievo ideale per la costruzione di un fortilizio difensivo, che vi fu eretto forse già in età [[bizantina]].<ref name="Delsante 19"/>
Tuttavia, il più antico documento che faccia riferimento alla fortificazione è quasi certamente un atto notarile di compravendita risalente al 3 febbraio 1034, in cui tal Alberto alienò a un sacerdote di nome Rodolfo i beni da lui posseduti in ''Castro Taloniano''; nonostante vi sia menzionato l'adiacente borgo di Talignano, il castello è identificabile con forte probabilità proprio nel maniero di Segalara.<ref>{{cita|Delsante|p. 18}}.</ref><ref>{{cita|Dall'Aglio|p. 1006}}.</ref> Il fortilizio fu menzionato anche nel 1054, nel rogito notarile che ne sancì la vendita da parte di Alberto da Viarolo, figlio di Maginfredo, al suo familiare Rodolfo da Viarolo.<ref>{{cita|Affò, 1793|p. 324.}}</ref>
La località fu nominata nel 1187 in una [[Bolla pontificia|bolla]] emanata dal [[papa Gregorio VIII]], che confermò al [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] di [[Parma]] il possesso di numerosi beni nel Parmense, tra cui alcune terre a ''Segalaria''.<ref name="Delsante 19"/><ref>{{cita|Affò, 1793|p. 397.}}</ref>
In epoca imprecisata il territorio passò sotto il controllo dei conti [[Sanvitale]], che ne risultavano proprietari nel 1258, ma in seguito subentrarono i [[Rossi di Parma|Rossi]], forse già alla fine del [[XIII secolo]];<ref name="Delsante 19"/> il più antico documento che colleghi la famiglia a Segalara è il testamento del 29 giugno 1290 del prevosto Ugo Rossi, che istituì quattro [[Beneficio ecclesiastico|benefici]], tra cui quello relativo all'oratorio di Segalara.<ref name="Delsante 19"/><ref>{{cita|Dall'Aglio|p. 1010}}.</ref><ref>{{cita|Schiavi}}.</ref>
Nel 1303, i Rossi, cacciati da [[Parma]] da [[Giberto III da Correggio]], trovarono riparo nei loro possedimenti di [[Castello di Mancapane (Collecchio)|Collecchio]], [[Neviano de' Rossi|Neviano]] e Segalara, ma due anni dopo, in seguito all'uccisione di un inviato di Giberto per mano di Palamede Rossi, le truppe correggesche conquistarono e distrussero i tre fortilizi rossiani.<ref name="Delsante 19"/><ref name="Capacchi 255">{{cita|Capacchi|p. 255}}.</ref><ref>{{cita|Affò, 1795|pp. 133-140}}.</ref> I Rossi ritornarono a Segalara nel 1316, dopo l'allontanamento di Giberto da Parma, e ricostruirono il maniero.<ref name="Capacchi 255"/>
Nel [[XV secolo]] la zona continuò a essere teatro di scorrerie, che provocarono danni alla popolazione; per questo motivo, nel 1440 gli abitanti furono esentati dal pagamento delle imposte.<ref name="Delsante 19"/> Nel 1481 [[Pier Maria II de' Rossi]] fece munire il palazzo fortificato,<ref>{{cita|Pezzana|pp. 309-312}}.</ref> in vista della guerra contro il [[ducato di Milano]], ma l'anno seguente, a [[guerra dei Rossi|conflitto già iniziato]], il Conte morì, lasciando Segalara e altre terre al figlio naturale [[Bertrando de' Rossi (1429)|Bertrando]]; quest'ultimo, alleatosi con [[Ludovico il Moro]], al termine degli scontri mantenne il possesso di tutte le proprietà ereditate dal padre, mentre i fratelli furono costretti alla fuga.<ref name="Capacchi 255"/><ref>{{cita|Pezzana|pp. 314-315}}.</ref>
In seguito alla morte di Bertrando senza eredi diretti nel 1502, le sue proprietà passarono al nipote [[Troilo I de' Rossi]], [[Contea di San Secondo|marchese di San Secondo]].<ref name="Capacchi 255"/><ref>{{cita|Delsante|p. 20}}.</ref><ref>{{cita|Arcangeli, Gentile|p. 17}}.</ref>
Nel 1635 ebbe fine il lungo dominio dei Rossi su Segalara, in quanto il [[duca di Parma]] [[Odoardo I Farnese|Odoardo I]] confiscò a [[Troilo IV de' Rossi|Troilo IV]] tutti i suoi beni.<ref name="Delsante 27">{{cita|Delsante|p. 27}}.</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.parmaelasuastoria.it/ita/Rondani-Ruzzi.aspx?idMostra=38&idNode=300#rossi%252520federi|titolo=Rossi Troilo|accesso=21 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151120171535/http://www.parmaelasuastoria.it/ita/Rondani-Ruzzi.aspx?idMostra=38&idNode=300#rossi%252520federi|urlmorto=sì}}</ref> Nel 1653 [[Scipione I de' Rossi]] si impegnò a versare un'ingente somma alla Camera ducale in cambio della restituzione delle proprietà appartenute al fratello, ma non fu in grado di ottemperare al pagamento e nel 1665 rinunciò ufficialmente a tutti i feudi appenninici, tra cui Segalara.<ref name="Capacchi 255"/><ref name="Delsante 27"/>
Nel 1682 la Camera ducale alienò al marchese Gian Antonio Canossa la tenuta di Segalara, senza però cedere i diritti politici o fiscali sulla zona, amministrata dalla comunità del luogo.<ref>{{cita|Delsante|p. 29}}.</ref>
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Castello ===
[[File:Castello (Segalara, Sala Baganza) - facciata nord 2 2019-09-16.jpg|thumb|left|Facciata nord-est del castello]]
[[File:Castello (Segalara, Sala Baganza) - lato sud della corte 2019-09-16.jpg|thumb|Lato sud-ovest della corte del castello]]
{{Vedi anche|Castello di Segalara}}
Edificato originariamente forse già in età [[bizantina]], il castello, menzionato per la prima volta nell'XI secolo, passò in seguito sotto il controllo dei Sanvitale, per essere acquisito verso la fine del XIII secolo dai Rossi; distrutto nel 1305 dalle truppe di Giberto da Correggio, fu ricostruito dai Rossi dopo il 1316; fortificato dal conte Pier Maria nel 1481, fu ereditato l'anno seguente dal figlio Bertrando, alleatosi con Ludovico il Moro contro i propri fratelli; trasmesso nel 1502 al nipote Troilo, fu rinforzato nel 1547 dai suoi eredi; trasformato nel tempo in palazzo nobiliare con annessa corte rurale, fu confiscato nel 1635 a Troilo IV de' Rossi dal duca Odoardo I Farnese, ma riacquistato nel 1653 da Scipione de' Rossi, che tuttavia nel 1665 fu costretto a restituirlo alla Camera ducale a causa dell'impossibilità di ottemperare al pagamento del suo debito; alienato nel 1682 al marchese Gian Antonio Canossa, fu ristrutturato in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]] nel 1765; venduto nel 1799 a Giuseppe Franceschi dalle eredi dell'ultimo discendente della casata, fu successivamente frazionato in più unità immobiliari e diviso tra diversi proprietari. L'edificio a corte, sviluppato su una pianta a U, conserva intatto il portale ad [[arco a tutto sesto]] in laterizio dell'antico maniero; a lato del settecentesco androne d'ingresso, sorge il neoclassico oratorio della Concezione di Maria Vergine, coronato da un piccolo campanile in mattoni.<ref name="Capacchi 255"/><ref>{{cita|Delsante|pp. 19-33}}.</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=[[Ireneo Affò]]|titolo=Storia della città di Parma|anno=1793|editore=Stamperia Carmignani|volume=Tomo secondo|città=Parma|cid=Affò, 1793}}
* {{cita libro|autore=[[Ireneo Affò]]|titolo=Storia della città di Parma|anno=1795|editore=Stamperia Carmignani|volume=Tomo quarto|città=Parma|cid=Affò, 1795}}
* {{cita libro|autore=Mario Calidoni, Maria Cristina Basteri, Gianluca Bottazzi, Caterina Rapetti, Sauro Rossi|titolo=Castelli e borghi|città=Parma|editore=MUP Editore|anno=2009|ISBN=978-88-7847-241-9|cid=Castelli e borghi}}
* {{cita libro|autore=[[Guglielmo Capacchi]]|titolo=Castelli parmigiani|città=Parma|anno=1979|editore=Artegrafica Silva|cid=Capacchi}}
* {{cita libro|autore=Italo Dall'Aglio|titolo=La Diocesi di Parma|volume=II Volume|città=Parma|anno=1966|editore=Scuola Tipografica Benedettina|cid=Dall'Aglio}}
* {{cita libro|autore=Ubaldo Delsante|titolo=La Villa Lalatta di Talignano|città=Parma|anno=1996|editore=Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza|cid=Delsante}}
* {{cita libro|autore=[[Lorenzo Molossi]]|titolo=Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla|città=Parma|anno=1832-1834|editore=Tipografia Ducale|cid=Molossi}}
* {{cita libro|autore=Donata Paini|titolo=Segalara nel tempo|città=Sala Baganza|editore=Tipolitotecnica|collana=Centro Studi della Val Baganza|volume=Quaderno n. 22|anno=2009|cid=Paini}}
* {{cita libro|autore=Angelo Pezzana|wkautore=Angelo Pezzana (storico)|titolo=Storia della città di Parma continuata|volume=Tomo quarto|città=Parma|anno=1852|editore=Reale Tipografia|cid=Pezzana}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Romanini, Massimo Aquilante, Corrado Mornese, Carlo Fornari, Gustavo Buratti, Giorgio Bouchard|titolo=Gherardo Segalelli. Attualità di un eretico|città=Collecchio|anno=2000|editore=Comune di Collecchio|url=https://dolcinosegarelli.it/wp-content/uploads/2023/11/a.gherardo-segalelli-attualita-di-un-eretico.pdf|accesso=25 luglio 2025|cid=Gherardo Segalelli. Attualità di un eretico}}
* {{cita libro|autore=Antonio Schiavi|titolo=La diocesi di Parma|città=Parma|editore=Unione Tipografica Parmense|volume=II|anno=1940|cid=Schiavi}}
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