Via Regina: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|descrizione=la [[Strade statali in Italia|moderna strada statale italiana]] che collega [[Como]] con [[Valsolda]]|titolo=Strada statale 340 Regina}}
{{Infobox struttura militare
|Nome = Via Regina
|Nome originale = Strada regale<br/>Via Regia
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|Immagine =Po river near Cremona.jpg
|Didascalia =Il fiume Po nei pressi di Cremona. Una delle destinazioni terminali della ''via Regina'' era il porto fluviale di Cremona
|Stato = {{simbolo|Vexilloid of the Roman Empire.svg}} [[Impero romano]]
|Stato attuale = {{ITA}}
|Suddivisione = [[Lombardia]]
|Tipologia = [[Strade romane|strada romana]]
|Utilizzatore = {{simbolo|Vexilloid of the Roman Empire.svg}} [[Impero romano]]<br/>{{TA|{{simbolo|Vexilloid of the Roman Empire.svg}} [[Impero romano d'Occidente]]}}
|Lunghezza = circa 130 [[Miglio (unità di misura)|miglia romane]]
|Inizio = ''Cremona'' ([[Cremona]])''
|Fine = ''Clavenna'' ([[Chiavenna]])
|Stile =
|Funzione strategica = mettere in comunicazione il porto fluviale di [[Cremona]] con la [[Valtellina]] e quindi con la moderna [[Svizzera]]
|Termine funzione strategica =
|Inizio costruzione = [[I secolo d.C.]]
|Termine costruzione =
|Costruttore =
|Altezza =
|Demolizione =
|Condizione attuale = Nonnon più esistente
|Proprietario attuale =
|Percorribile =
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|Ref =
}}
'''''Via Regina''''' è il nome di due [[strade romane]] omonime ma distinte che collegavano, nellaconsiderando loroil interezzapercorso complessivo delle due vie di comunicazione, il porto fluviale di ''Cremona'' (la moderna [[Cremona]])'' con ''Clavenna'' ([[Chiavenna]]) passando da ''[[Mediolanum]]'' ([[Milano]]). In particolare, la prima strada iniziava da Milano''Mediolanum'', giungeva a ''Comum'' ([[Como]]) e terminava a Chiavenna''Clavenna'', mentre la seconda strada iniziava a Milano''Mediolanum'' e terminava a ''Cremona''.
 
Il nome ''Regina'' deriva probabilmente dal [[toponimo]] della [[Rezia (provincia romana)|provincia romana della Rezia]] in quanto la strada conduceva, attraverso la [[Valchiavenna]], in questa regione, il cui territorio corrisponde alla moderna [[Svizzera]]. Dal [[Medioevo]] la ''via Regina'' iniziò a essere chiamata '''strada regale''' e '''via Regia'''.
 
La ''via Regina'' era costeggiata, in diversi tratti, da diversi corsi d'acqua, tra cui l'[[Adda]], che permettevano al traffico terrestre che la percorreva di essere affiancato dal traffico fluviale. Lungo il suo tragitto, che iniziava in corrispondenza del porto fluviale di Cremona, che si trovava lungo il [[Po]] e che era pertanto collegato al [[Mare Adriatico]], la ''via Regina'' giungeva al [[porto fluviale romano di Milano]], costeggiava poi la riva occidentale del [[lago di Como]]. L'antica ''via Regina'' dà il nome alla [[strada statale 340 Regina]], [[Strade statali in Italia|moderna arteria statale italiana]] che collega [[Como]] con [[Valsolda]], comune della [[provincia di Como]] che confina con la moderna Svizzera in direzione di [[Lugano]].
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A Cremona l'antica strada romana coincideva con corso Garibaldi, via Ghinaglia e via Dattaro. Dalla città alla Cascina Cerro (presso [[Farfengo (Grumello Cremonese ed Uniti)|Farfengo]]) l'antico tracciato coincide con la vecchia Castelleonese, una strada caduta in disuso negli anni cinquanta del [[XX secolo]] dopo la costruzione della parallela [[Strada statale 415 Paullese|strada statale Paullese]]. Questo tracciato è stato in gran parte risistemato nel [[2006]] dall'[[Provincia di Cremona|Amministrazione Provinciale di Cremona]] ed adibito a pista ciclabile.
 
Tra la Cascina Cerro e [[Cappella Cantone]] l'antico tracciato si sovrappone al tracciato della strada statale Paullese, per deviare poi verso [[San Bassano]]. Qui vi si trovava il passaggio per attraversare il vecchio corso del fiume [[Serio]] (odierno [[Serio Morto]]): è da notare che l'antica dedicazione della chiesa parrocchiale del comune è dedicata a [[Martino di Tours|San Martino di Tours]], il protettore dei viandanti, tant'è che gli sono dedicati molti edifici di culto lungo le vie romee. Si prosegue quindi verso San Giacomo, un gruppo di cascine con oratorio dove vi si trovava una stazione per il cambio dei cavalli; poco oltre, a San Latino, il tracciato divide ancor'oggi l'abitato in due parti amministrative, [[Castelleone]] e [[Gombito]].
[[File:Cartagerundo.JPG|thumb|upright=2.0|L'[[isola Fulcheria]], ovvero il territorio posto fra i fiumi [[Serio]] e [[Adda]], le cui acque fino al [[Medioevo]] divagavano formando il [[lago Gerundo]]. Era costeggiato dalla ''via Regina''. Le bonifiche iniziate dall'[[XI secolo]] dai monasteri [[benedettini]] e [[cistercensi]], prima e dalle autorità civili poi, portarono gradualmente al prosciugamento delle acque del lago Gerundo facendo scomparire definitivamente l'isola Fulcheria]]
 
La strada proseguiva verso nord-ovest secondo un andamento rettilineo ai margini meridionali dell'[[Isola Fulcheria]], che è scomparsa nel [[Medioevo]]. Presso l'abitato di [[Rovereto (Credera Rubbiano)|Rovereto]] (frazione di [[Credera Rubbiano]]) sono state rinvenute tracce dell'antica pavimentazione. La traccia dell'antica strada è ben identificabile fino a [[Roncadello (Dovera)|Roncadello]] di [[Dovera]]. Oltre l'[[Adda]] il suo percorso è rintracciabile tra [[Tribiano]] e Milano (lungo la roggia Serbellona, che costeggia la vecchia Paullese). A ''[[Mediolanum]]'', in particolare, le [[Porte e pusterle di Milano|porte cittadine]] attraverso le quali passava la ''via Regina'' erano [[Porta Comasina (romana)|Porta Comasina]] e [[Porta Tosa (romana)|Porta Tosa]]. In particolare, in corrispondenza di quest'ultima, era situato il [[porto fluviale romano di Milano]]. Nel complesso la ''via Regina'' era lunga circa 130 [[Miglio (unità di misura)|miglia romane]].
 
InNel dettagliocomplesso, il percorso delladelle due ''via Regina'' attraversava, o lambiva, le seguenti località: ''Clavenna'' ([[Chiavenna]]), ''Iera'' ([[Gera Lario]]), ''Domaxium'' ([[Domaso]]), ''Dungum'' ([[Dongo]]), ''Menasium'' ([[Menaggio]]), ''Argenium'' ([[Argegno]]), ''Laelium'' ([[Laglio]]), ''Multrasium'' ([[Moltrasio]]), ''Coenobium'' ([[Cernobbio]]), ''Comum'' ([[Como]]), ''Albesium'' ([[Albese con Cassano]]), {{Senza fonte|''[[Erba (Italia)|Herba]]'', dove intersecava la ''[[via Mediolanum-Bellasium]]'', ''Inverigum'' ([[Inverigo]]), ''Caratum'' ([[Carate Brianza]]), ''Serenium'' ([[Seregno]]), dove incrociava la ''[[via Mediolanum-Bellasium]]'', ''Dexium'' ([[Desio]]), ''Balsemum'' ([[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]), ''Sextus ab Urbe Lapis'' ([[Sesto San Giovanni]]),}} ''[[Mediolanum]]'' ([[Milano]]), dove intersecava la ''[[via Gallica]]'', la ''[[via delle Gallie]]'', la ''[[via Spluga]]'', la ''[[via Mediolanum-Bellasium]]'', la ''[[via Mediolanum-Bilitio]]'', la ''[[via Mediolanum-Brixia]]'', la ''[[via Mediolanum-Placentia]]'', la ''[[via Mediolanum-Ticinum]]'' e la ''[[via Mediolanum-Verbannus]]'', per poi proseguire verso ''Linatum'' ([[Linate]]), ''Cantium'' ([[Canzo (Peschiera Borromeo)|Canzo]]), ''Piscaria'' ([[Peschiera Borromeo]]), ''Ad Octavum'' ([[San Martino Olearo]]), ''Trebianum'' ([[Tribiano]]), ''Palus'' ([[Paullo]]), ''Agellum Gomperticum'' ([[Zelo Buon Persico]]), ''Dovaria'' ([[Dovera]]), ''Roboretus'' ([[Rovereto (Credera Rubbiano)]]), ''Mons Odanus'' ([[Montodine]]), ''Capella'' ([[Cappella Cantone]]), ''Grumellum'' ([[Grumello Cremonese ed Uniti]]), ''Ad Sextum'' ([[Sesto ed Uniti]]) e ''Cremona'' ([[Cremona]]), dove intersecava la ''[[via Postumia]]''.
 
== Il traffico fluviale ==
Il trasporto terrestre della ''via Regina'' era integrato con un'intensa viabilità acquatica che sfruttava i corsi e gli specchi d'acqua che la costeggiavano. Le vie d'acqua, in epoca romana, grazie alle [[Chiatta|chiatte]], erano in grado di trasportare fino a 500 [[quintale|quintali]] di merce per ogni barcone che viaggiava su un [[canale artificiale]] e 300 su una chiatta fluviale, contro gli 8-20 di un carro che percorreva le strade terrestri<ref name="Cita|cita-Autori -vari|p. 18-p18">{{Cita|Autori vari|p. 18}}.</ref>. [[Plinio il Vecchio]] definì "immensi" i laghi del Nord Italia, tanto era la loro capacità anche di trasportare merci<ref name="Cita|cita-Autori -vari|p. 18-p18"/>:
 
{{citazione|[...] trenta sono i fiumi che il Po mena seco nell'Adriatico, oltre gli immensi laghi che in esso si sgravano [...]|Plinio il Vecchio, ''[[Naturalis historia]]''<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=https://books.google.it/books?id=WHjtFQzkHh4C&pg=PA344&lpg=PA344&dq=trenta+sono+i+fiumi+che+il+P%C3%B2+mena+seco+nell%27-+Adriatico,+oltre+agli+immensi+laghi+che+in+esso+si+sgravano&source=bl&ots=OCLE2pJ-3X&sig=RJIizh8iSKW_yTH32JJL2z5-AIs&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiOy-ugvZTSAhVI2ywKHaarCdAQ6AEIHDAA#v=onepage&q=trenta%20sono%20i%20fiumi%20che%20il%20P%C3%B2%20mena%20seco%20nell'-%20Adriatico%2C%20oltre%20agli%20immensi%20laghi%20che%20in%20esso%20si%20sgravano&f=false|titolo=Le storie di Polibio da Megalopoli volgarizzate sul testo greco dello Schweighauser e corredate di note da I. Kohen (1855)|accesso=16 febbraio 2017|formato=|editore=}}</ref>}}
 
Infatti i laghi, a differenza del mare, sono contraddistinti da venti moderati e costanti e sono caratterizzati da una scarsa agitazione delle loro acque: tutto questo facilitò, anche in tempi antichi, il trasporto fluviale e lacustre<ref name="Cita|cita-Autori -vari|p. 18-p18"/>. Il sistema integrato terrestre-fluviale era infatti basato sull'utilizzo di bestie da soma che trainavano le chiatte quando queste ultime navigavano i fiumi controcorrente<ref name="Cita|cita-Autori -vari|p. 21-p21">{{Cita|Autori vari|p. 21}}.</ref>.
 
La ''via Regina'', in particolare, era costeggiata, in diversi tratti, da diversi corsi d'acqua, tra cui l'[[Adda]], che permettevano al traffico terrestre che la percorrevano di essere affiancato da traffico fluviale. In particolare, lungo il suo tragitto, che iniziava in corrispondenza del porto fluviale di Cremona, infrastruttura portuale che si trovava lungo il [[Po]] e che era pertanto collegata al [[Mare Adriatico]], la ''via Regina'' giungeva al [[porto fluviale romano di Milano]] e costeggiava poi la riva occidentale del [[lago di Como]].
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In epoca [[Protostoria|protostorica]], [[Como]] era un importante centro di intermediazioni di commerci tra [[Etruschi]] e [[Celti]], soprattutto a partire dal V secolo a.C., in concomitanza con il declino di [[Marsiglia]], [[Colonizzazione greca|antica colonia greca]], e il conseguente spostamento dei traffici commerciali sulla via dei valichi alpini.
 
Da [[Como]] la via privilegiata dei commerci con i [[Celti]] conduceva a [[Lugano]] e al [[passo del Monte Ceneri]], e da lì a [[Bellinzona]], altro importante centro della [[cultura di Golasecca]]. La strada conduceva infine verso il [[passo del San Bernardino]] ed il [[passo del San Gottardo]]. La riva del lago di Como era ampiamente frequentata, e le fonti epigrafiche menzionano i nomi dei popoli stanziati sulle sue sponde: gli ''Ausuciates'' di [[Ossuccio]], gli ''Aneuniates'' di [[Dubino|Olonio]], i ''Clavennates'' di [[Chiavenna]] e i ''Bergalei'' della [[val Bregaglia]]. Alla [[Conquista romana della Gallia Cisalpina|conquista romana]] di [[Como]], il territorio era ben organizzato e sull<nowiki>'</nowiki>''[[oppidum]]'' comense gravitavano ben 28 ''castella''<ref>[[Tito Livio]], 33,36,9.</ref>.
 
Sulla via di comunicazione protostorica su cui gli antichi Romani costruirono poi la ''via Regina'', i traffici dovevano essere ridotti a scambi locali. Si ignora il fatto che i [[Reti]], che distrussero l<nowiki>'</nowiki>''oppidum'' comense nell'[[89 a.C.]], siano scesi o meno dalle montagne che si trovavano appena sopra ''Comum'' verso le rive del lago per colonizzare questo territorio decidendo poi di modificare l'originario percorso della strada, visti i maggiori traffici che iniziarono a percorrerla dopo l'insediamento dei Reti.
 
Dopo la trasformazione di Como in [[colonia romana]] da parte di [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], si iniziò una politica di realizzazione di nuovi insediamenti abitati verso le Alpi<ref>''"Egli voleva che fosse aperta la via attraverso le [[Alpi]], per dove erano soliti passare i mercanti con grande pericolo e con l'obbligo di forti pedaggi"'': [[Gaio Giulio Cesare]], [[De bello Gallico]], 3,1,1.</ref>, che fu realizzata in modo più ampio e chiaro in [[Augusto|epoca augustea]]. Il rifacimento della rete viaria per facilitare il transito alpino rientrò proprio in questo contesto politico e sociale<ref>[[Strabone]]: ''"Sopra Como, situata ai piedi delle Alpi, ..... i passi montani che attraversano il territorio, che una volta erano pochi e difficili da superare, ora sono numerosi, sicuri dagli uomini e di transito facile, per quanto è possibile in seguito ai lavori compiuti. Cesare Augusto infatti aggiunse alla eliminazione dei briganti la costruzione di strade..."'' 4,6,6.</ref>.
 
Nel [[15 a.C.]], [[Druso maggiore|Druso]] e [[Tiberio]] conquistarono tutto l'arco alpino ''a mari supero ad inferum'' stabilendo i confini dell'[[Impero romano]] fino al [[Danubio]]. Nel [[12 a.C.]] venne tracciata anche la strada che da [[Altino (città romana)|Altino]] saliva al [[Passo di Resia|passo Resia]] scendendo poi nella valle danubiana. La strada venne sistemata dal figlio di Druso, [[Claudio]], vendendovenendo per questo motivo chiamata ''[[via Claudia Augusta]]''. In questo quadro storico va inserita anche la costruzione della ''via Regina''. Il nome "Regina" deriva probabilmente dal [[toponimo]] "[[Rezia (provincia romana)|Rezia]]", in quanto la strada conduceva, attraverso la [[Valchiavenna]], in questa [[provincia romana]].
 
Gli storici non sono tutti concordi sul ruolo che la ''via Regina'' dovette svolgere: alcuni<ref>v. Giovanni Coradazzi, op. cit.</ref> lo ritengono essenziale, mentre altri<ref>v. [[Giorgio Luraschi|G. Luraschi]], ''Via Regina: inquadramento storico'', in ''L'antica via regina'', op. cit., pp. 59-76.</ref> credono invece fosse secondario, come via utilizzata prevalentemente per traffici locali, alla quale si preferiva la via d'acqua, da [[Como]] o da [[Bellagio]], verso [[Samolaco]].
 
I ''Nautae Comenses'' gestivano i commerci ed erano i dominatori assoluti del lago. Per tale motivo, quando [[Milano]] diventò [[Sedi imperiali romane|capitale dell'Impero romano d'occidente]], l'autorità comasca dotata di ampi poteri sarà il ''praefectus classis cum curis civitatis''<ref>''Notitia dignitatum occidentis'', 42,7,9. v. anche: G. Luraschi, ''Il praefectus classis cum curis civitatis nel quadro politico e amministrativo del basso impero'', in RAC, 159, 1977, pp. 151-174.</ref>: la specificità di [[Como]] non era tanto il controllo del traffico terrestre, ma quello della navigazione<ref>Sarà sul lago che nel [[395]] per sedare i [[Germani]] e nel [[401]] per combattere [[Alarico]], con una ''parva puppis'' [[Stilicone]] ''supervolat'': Claud, De IV consulatu Honorii, 8,440.. Sempre attraverso il lago fuggono invano i martiri cristiani Fedele, [[Gusmeo e Matteo]]</ref>.
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I primi documenti che la chiamano "via Regina" sono gli [[Statuto comunale|statuti comunali]] di [[Como]] del [[1335]], mentre in atti e documenti precedenti viene chiamata ''strada regale'' ([[1352]]) o ''via Regia'' ([[1256]]). La ''via Regina'' è documentata dalle ''tabulae geographicae'', cioè le carte militari romane che Castorius trascrisse nel III secolo e che sono giunte a noi con il nome di [[Tavola Peutingeriana]]. In essa il tracciato, con l'aggiunta delle miglia che intercorrono tra una località e l'altra, è il seguente (i [[Sistema di numerazione romano|numeri romani]] indicano le [[Pietra miliare|distanze miliari]]):
 
* ''[[Coira|Curia]]'' - XXXII - ''[[Splügen|Lapidaria]]'' - XVII - ''[[Passo dello Spluga|Conu Aureu]]'' - X - ''[[Madesimo|Tarvessedo]]'' - XX - ''[[Chiavenna|Clavenna]]'' - XVIII - ''[[Lago di Como|(Ad lacum)]]'' - XV - ''[[Como]]''.
 
Questo tracciato è confermato anche dall<nowiki>'</nowiki>''[[Itinerario antonino]]'', del II secolo, giunto a noi in copia del IV secolo. Esso riporta due itinerari:
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* ''[[Coira|Curia]]'' - XX - ''[[Tinizong-Rona|Tinnetione]]'' - XV - ''[[Bondo (Bregaglia)|Muro]]'' - XX - ''[[Samolaco|Summolacu]]'' - XV - ''[[Como]]''.
 
Da queste tavole si deduce che per spostarsi da [[Como]] a [[Coira]], giunti a [[Samolaco]] e [[Chiavenna]], si potevano seguire tre itinerari: o la via dello [[Passo dello Spluga|Spluga]] (la ''[[Via Spluga]]'' detta anche ''Via Iulia Drusilla'' , '' Via Drusilla Augusta'', che saliva per l'omonima valle), o la via del [[Passo del Giulio|Giulio]] attraverso la [[val Bregaglia]], oppure la via del [[passo del Settimo]], sempre per la [[val Bregaglia]].
 
La ''via Regina'' arrivava a ''Summus Lacus'' (l'odierna [[Samolaco]] in "cima al lago", durante i tempi in cui il [[lago di Mezzola]] e il [[lago di Como]], erano un unico specchio d'acqua) e poi proseguiva in Valchiavenna con il nome di ''[[via Francisca]]''.
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==Bibliografia==
* {{cita pubblicazione |quotes= |autore =Autori vari |anno=2014 |mese= |titolo=Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus |rivista= |editore = Soprintendenza Archeologia della Lombardia |volume= |numero= |paginepp= |id= |url= http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239 |lingua= |accesso=16 gennaio 2017 |abstract= |cid=Autori vari |dataarchivio=16 febbraio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216131918/http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239 |urlmorto=sì }}
* AA. VV, ''L'antica via regina, Raccolta di studi della società archeologica comense'', Como 1995.
* G. Coradazzi, ''La via regina nella storia, nelle strutture, nei documenti'', in RAC 173, Como 1991.
* Valerio Ferrari, ''Toponomastica di San Bassano'', atlante toponomastico della Provincia di Cremona, volume 11, [[Cremona]], 2006, ISBN non disponibile.
* Valerio Ferrari, ''Pellegrini, greggi e traditori lungo l'antica Via Regina'', Tessere di geostoria cremasca e dintorni, volume 3, [[Cremona]], 2023, ISBN 979-12-80950-26-0.
* [[Mariuccia Zecchinelli]], ''La strada regina nella storia e nel paesaggio'', c. nani ed, Como 1960.
 
==Voci correlate==