Operazione Condor: differenze tra le versioni
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{{Conflitto
|Tipo = Operazione militare
|Nome del conflitto = Operazione Condor
|Parte_di = della [[
|Immagine = Operation Condor participants.svg
|Didascalia = {{Legend|#008100|Paesi coinvolti principalmente}}{{legend|#72c934|Paesi coinvolti marginalmente}}{{legend|#000081|[[Stati Uniti]]}}
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|Luogo = [[Sud America]]
}}
L{{'}}'''Operazione Condor''' o '''Piano Condor''' ({{Inglese|Operation Condor}}; {{Spagnolo|Operación Cóndor}}; {{Portoghese|Operação Condor}}) fu un accordo che ebbe genesi negli [[anni '70]] del secolo scorso con cui i governi di sette dittature militari dell'[[America Latina]]: [[Argentina]], [[Bolivia]], [[Cile]], [[Paraguay]], [[Uruguay]], [[Perù]] (dal 1978) e [[Brasile]] (dal 1980), si impegnarono, almeno inizialmente, nello scambio di informazioni riguardanti dissidenti dei regimi e, successivamente, nella collaborazione per la violenta eliminazione degli oppositori, anche presunti, dei regimi.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Cass. pen., sez. I, 09.07.2021, n. 43693, in progettodiritti.it|p=3|url=https://docente.unife.it/arianna.thiene/allegati/Istruzioni%20per%20note%20e%20bibliografia.pdf}}</ref> In quegli anni, le polizie segrete delle dittature nel [[Cono Sud]] d'America diedero vita ad un coordinamento decentralizzato, [[Anticomunismo|anticomunista]] e segreto,<ref>{{Cita testo|lingua=en|url=http://www2.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB244/|titolo=''Southern cone rendition program: peru's participation. Operation condor crimes focus of italian indictments''}}. Peter Kornbluh. National Security Archive Electronic Briefing Book No. 244. February 22, 2008.</ref><ref>{{Cita testo|lingua=en|titolo=''Condor years''|url=https://thenewpress.com/books/condor-years}}. John Dinges. The New Press. June 1, 2005. ISBN 1-56584-977-9</ref><ref>{{Cita testo|lingua=en|titolo=''Brazil looks into Operation Condor''|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/753436.stm}}. BBC. Americas. 18 May, 2000.</ref><ref>{{Cita testo|lingua=en|titolo=''Perù Condor Operation''|url=http://www.johndinges.com/condor/documents/Peru%20and%20Condor.htm}}. Documenti declassificati della DINA sulla partecipazione del Perù all'Operazione Condor.</ref> sostenute dai servizi segreti degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]],<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Vincent|cognome=Bevins|titolo=The Jakarta method: Washington's anticommunist crusade & the mass murder program that shaped our world|edizione=First Trade Paperback Edition|data=2021|editore=PublicAffairs|lingua=en|p=305|ISBN=978-1-5417-4240-6}}</ref><ref name=":17">{{Cita pubblicazione|nome=J. Patrice|cognome=McSherry|data=2002-01|titolo=Tracking the Origins of a State Terror Network|rivista=Latin American Perspectives|volume=29|numero=1|pp=38-60|lingua=en|accesso=11 marzo 2025|doi=10.1177/0094582x0202900103}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Uki|cognome=Goñi|url=https://www.theguardian.com/world/2016/aug/09/henry-kissinger-mass-killings-argentina-declassified-files|titolo=Kissinger hindered US effort to end mass killings in Argentina, according to files|pubblicazione=The Guardian|data=9 agosto 2016|accesso=11 marzo 2025}}</ref><ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=Emanuel Pietrobon|titolo=Operazione Condor: a scuola di golpe|url=https://www.opiniojuris.it/wp-content/uploads/2021/04/Operazione-Condor-a-scuola-di-golpe-Emanuel-Pietrobon.pdf}}</ref> con lo scopo di consolidare il potere dei governi centrali<ref name="shock-doc-126">{{Cita libro|lingua=en|cognome=Klein|nome=Naomi|titolo={{cita testo|url=https://www.nytimes.com/2007/09/30/books/review/Stiglitz-t.html|titolo=Shock Doctrine}}|editore=Picador|città=New York|anno=2007|pp=126|isbn=978-0-312-42799-3}}</ref> e contemporaneamente contrastare l'influenza e la diffusione delle ideologie di [[Sinistra (politica)|sinistra]].<ref name=":4">{{Cita web
L'Operazione venne messa in atto formalmente a partire dal 25 novembre 1975 dai vertici dei servizi segreti militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay. Di fatto, su richiesta del dittatore cileno [[Augusto Pinochet]], fu il colonnello [[Manuel Contreras]], capo della polizia politica cilena, a proporre l'operazione - dando in tal modo veste ufficiale ad un'attività di collaborazione già che si perpetuava - durante un vertice militare segreto tenutosi a [[Santiago del Cile]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/3720724.stm|titolo=Condor legacy haunts South America|data=8 giugno 2005|accesso=11 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.nbcnews.com/news/latino/new-movie-explores-global-complicity-argentinas-dirty-war-rcna1964|titolo=New movie explores global complicity in Argentina's 'dirty war'|sito=NBC News|data=10 settembre 2021|accesso=11 marzo 2025}}</ref> L'Operazione si concluse negli anni immediatamente successivi alla caduta della giunta militare in Argentina del 1983.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://globalnews.ca/news/570913/argentine-dictator-videla-dies-in-prison-at-age-87/|titolo=Argentine dictator Videla dies in prison at age 87 - National {{!}} Globalnews.ca|sito=Global News|accesso=11 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://nsarchive.gwu.edu/events/operation-condor-1975-1980?page=1&utm_source=chatgpt.com|titolo=Operation Condor, 1975-1980 {{!}} National Security Archive|sito=nsarchive.gwu.edu|accesso=11 marzo 2025}}</ref>
Rimasta a lungo segreta, fu data conferma dell'esistenza dell'Operazione solo nel 1992, quando l'
Le dittature facenti parte dell'operazione Condor ricevettero massicci aiuti statunitensi, in termini di risorse economiche, addestramento e forniture militari, di preparazione e organizzazione dell{{'}}''Intelligence'', compresa la trasmissione di informazioni riguardanti le più efficaci pratiche di [[tortura]] dei prigionieri e dei dissidenti.<ref>Giuseppe Gagliano, {{cita testo|titolo=''La cooperazione tra servizi segreti e criminalità organizzata''|url=http://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/la-cooperazione-tra-servizi-segreti-e-criminalita-organizzata/}}, Osservatorio Globalizzazione, 17 agosto 2020</ref> Si appoggiarono anche alle formazioni di [[estrema destra]], che in tutti i casi contribuirono a portarle al potere, e nei momenti di crisi si organizzarono in squadroni armati ([[Squadrone della morte|squadroni della morte]]),<ref>{{Cita testo|lingua=fr|titolo=''Escadrons de la mort - l'école française''|url=http://www.mariemoniquerobin.com/escadronsdelamortsynospis.html}}. Marie-Monique Robin. synopsis. 2005.</ref> per assassinare oppositori politici e militanti di sinistra. Tra le più famigerate organizzazioni repressive di destra vi furono la [[Alleanza Anticomunista Argentina|Tripla A argentina]] e l'organizzazione [[Fronte Nazionalista Patria e Libertà|Patria y Libertad]] cilena, entrambe finanziate dalla [[CIA]].
== Antefatti ==
[[File:Augusto Pinochet foto oficial.jpg|miniatura|[[Augusto Pinochet]], dittatore del Cile dal 1973 al 1990]]
Vale la pena mettere in evidenza il contesto geopolitico entro cui fu dato inizio all'Operazione: a partire dagli [[anni '50]], infatti, in America latina si verificarono una serie di colpi di
* il generale [[Alfredo Stroessner]] salì al potere in [[Paraguay]] nel 1954;<ref name="Archive" />
* le [[Forças Armadas Brasileiras|forze armate brasiliane]] rovesciarono il governo democratico di [[João Goulart]] nel 1964;<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://jacobin.com/2021/09/paulo-freires-ideas-are-just-as-powerful-today-as-ever|titolo=Paulo Freire’s Ideas Are Just as Powerful Today as Ever|sito=jacobin.com|accesso=12 marzo 2025}}</ref>
* il
* nel 1973 prese il potere in Uruguay una [[Dittatura civile-militare uruguaiana|dittatura militare]];<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Raul O.|cognome=Garces|url=https://www.washingtonpost.com/local/obituaries/former-uruguayan-dictator-juan-maria-bordaberry-dies/2011/07/17/gIQAX54RKI_story.html|titolo=Former Uruguayan dictator Juan Maria Bordaberry dies|pubblicazione=The Washington Post|data=18 luglio 2011|accesso=12 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Francesca Lessa,Pierre-Louis Le Goff|url=https://www.aljazeera.com/opinions/2013/6/27/a-silent-anniversary-in-uruguay|titolo=A silent anniversary in Uruguay?|sito=Al Jazeera|accesso=12 marzo 2025}}</ref>
* le forze di [[Augusto Pinochet]] rovesciarono nel 1973 il governo democratico di [[Salvador Allende]];<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Hugh|cognome=O'Shaughnessy|url=https://www.theguardian.com/world/2013/sep/07/chile-coup-pinochet-allende|titolo=Chilean coup: 40 years ago I watched Pinochet crush a democratic dream|pubblicazione=The Observer|data=7 settembre 2013|accesso=12 marzo 2025}}</ref>
* una giunta militare capeggiata dal generale [[Jorge Rafael Videla]] salì al potere in Argentina nel 1976;<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Adam|cognome=Bernstein|url=https://www.washingtonpost.com/world/the_americas/jorge-rafael-videla-argentine-junta-leader-dies-at-87/2013/05/17/f22ae8d0-2f5c-11e2-a30e-5ca76eeec857_story.html|titolo=Jorge Rafael Videla, Argentine junta leader, dies at 87|pubblicazione=The Washington Post|data=17 maggio 2013|accesso=12 marzo 2025}}</ref>
È importante considerare che, da un lato, l'[[America Latina]], anche prima della [[
== Storia ==
=== La genesi dell'Operazione ===
Nonostante esistessero già dei rapporti di cooperazione in chiave anticomunista tra i vari servizi segreti delle dittature in America Latina prima del lancio dell'Operazione Condor,<ref>{{cita testo|url=http://italy.peacelink.org/latina/articles/art_8803.html|titolo=''Cile: l'Operazione Condor secondo la ricostruzione del giudice Juan Guzman''}}. Cristina Mihura. Peacelink. Latina. Articles. 27 dicembre 2004.</ref> l'origine di essa può essere fatta risalire a una serie di incontri tra i vertici delle forze di polizia repressive dei vari paesi coinvolti. Il primo di questi fu la Conferenza degli eserciti americani, tenutasi a [[Caracas]] il 3 settembre 1973, durante la quale lo stesso comandante dell'esercito brasiliano Breno Borges Fortes, propose di ''estendere lo scambio di informazioni'' tra i vari servizi di sicurezza con l’obiettivo di ''combattere il terrorismo''. Nel marzo 1974, i rappresentanti delle forze di polizia di Cile, Uruguay e Bolivia si incontrarono con Alberto Villar, vicecapo della polizia federale argentina e cofondatore del commando della morte [[Alleanza Anticomunista Argentina|Tripla A]], per definire le linee guida per una cooperazione più stretta.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Pierre Abramovici|url=https://mondediplo.com/2001/08/12condor|titolo=Latin America: the 30 years' dirty war|sito=Le Monde diplomatique|data=1º agosto 2001|accesso=13 marzo 2025}}</ref> Di fronte all'intensificarsi delle resistenze organizzate nei vari paesi, si sviluppò l'idea di una collaborazione tra i governi militari con l'intento di eliminare ogni forma di opposizione, sia all'interno che all'esterno dei confini nazionali.<ref name=":13" />
Nel maggio 1975, Jorge Fuentes, argentino, membro del [[Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (Cile)|MIR]]
=== La sviluppo nelle Americhe ed in Europa ===
Con il [[Colpo di Stato in Argentina del 1976|colpo di Stato in Argentina]] del marzo 1976 si concluse il periodo di consolidamento dei regimi dittatoriali nel [[Cono Sud]] e vennero completamente resi omogenei i loro sistemi politici e legali.<ref name=":13" /> A partire dallo stesso anno, quando l'Operazione raggiunse il culmine della sua efficienza operativa, la [[Dirección de inteligencia nacional|DINA]] cilena e la [[Secretaría de Inteligencia|SIDE]] argentina divennero le principali forze repressive dell'America Latina. In particolare, in Cile, reso innocuo il [[Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (Cile)|MIR]], Manuel Contreras si concentrò sull'organizzazione delle [[Operazioni di Calle Conferencia|Operazioni di ''Calle Conferencia'']], due missioni di intelligence clandestine volte ad eliminare la dirigenza del [[Partito Comunista del Cile]], che si era sostituito al MIR nella gestione della lotta politica contro il regime. Una settimana dopo, ebbe luogo un ulteriore incontro tra i rappresentanti delle polizie segrete dei regimi, al quale presero parte undici delegati di Argentina, Cile, Brasile ed Uruguay. Durante il vertice, si deliberò, dopo aver finito di reprimere la resistenza armata e non armata nel Cono Sud, di avviare una nuova fase dell'Operazione con l'obiettivo di estendere le operazioni di eliminazione anche al di fuori dell'America Latina per raggiungere dissidenti rifugiatisi, ad esempio, in altri paesi come Francia, Portogallo, Stati Uniti, Italia e Messico.<ref name=":15" /> Alcuni casi simbolo delle missioni al di fuori del Cono Sud furono l'omicidio di [[Orlando Letelier]], ex ministro del [[governo Allende]], avvenuto il 21 settembre 1976 a [[Washington]] in un attentato compiuto da [[Michael Townley]]<ref>{{Cita web|url=https://www.derechos.org/koaga/vii/2/cuya.html|titolo=Ko'aga Rone'eta - La "Operacion Condor": El Terrorismo De Estado De Alcance Transnacional|accesso=15 marzo 2025}}</ref> ed il tentato omicidio ai danni di [[Bernardo Leighton]] e sua moglie avvenuto a Roma ed organizzato da [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano delle Chiaie]].<ref>{{Cita pubblicazione|anno=1985|mese=novembre|titolo=Anita Fresno y Bernardo Leighton|editore=Rivista Cosas|lingua=es|url=https://www.archivochile.com/Experiencias/test_relat/EXPtestrelat0034.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://hemeroteca.lavanguardia.com/preview/1975/10/10/pagina-19/34224797/pdf.html?search=leighton|titolo=Hemeroteca - La Vanguardia - Home|sito=hemeroteca.lavanguardia.com|accesso=15 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cultura/2024/07/18/news/storie_di_storia__60_dina_la_storia_della_polizia_segreta_di_pinochet-423402071/|titolo=Storie di Storia / 60. DINA: la storia della polizia segreta di Pinochet|sito=la Repubblica|data=18 luglio 2024|accesso=15 marzo 2025}}</ref> In totale, il numero delle vittime transfrontaliere dell'Operazione è in generale stimato tra le 400 e le 500 persone.<ref name=":2" /><ref name=":17" />
=== I ''desaparecidos'' ed i voli della morte ===
{{Vedi anche|Desaparecidos|Voli della morte}}
Per cancellare fisicamente ogni traccia sia dell'opposizione sia dei metodi coercitivi di repressione e al contempo per creare un clima di terrore diffuso nella popolazione, finalizzato a scoraggiare qualsiasi forma di resistenza, le polizie segrete, in particolare in Argentina e Cile, iniziarono a detenere i dissidenti clandestinamente,<ref>Cioè illegalmente e segretamente, senza che il detenuto fosse formalmente accusato di un reato o che venisse registrata ufficialmente la sua detenzione</ref> per poi internarli in dei centri di detenzione, come ad esempio l{{'}}''[[ESMA|Escuela Superior de Mecanica de la Armada]]'' vicino Buenos Aires, ed infine assassinarli.<ref>{{Cita web|lingua=en
=== La conclusione dell'Operazione ===
Le relazioni tra le dittature di Cile e Argentina iniziarono a scricchiolare nel 1978 per delle contese relative alle frontiere marittime nel [[
=== La scoperta degli Archivi del terrore ===
{{Vedi anche|Archivi del terrore}}
Tra il 1975 e il 1985, le dittature sudamericane e i loro servizi di intelligence furono responsabili della morte e della scomparsa di decine di migliaia di persone, ma la natura segreta delle operazioni repressive rende complesso definire una cifra univoca di vittime dell'Operazione.<ref>{{Cita libro|autore=Patrice McSherry|titolo=State violence and genocide in Latin America: the Cold War years
Una svolta decisiva nella ricostruzione delle vicende e dei numeri di vittime relative all'Operazione si ebbe nel 22 dicembre
== L'Operazione Condor sotto i regimi militari latino-americani ==
=== Argentina ===
{{Vedi anche|Guerra sporca}}
La dittatura civico-militare in Argentina, data la sua instabilità, passò, dal 1976 al 1983, nelle mani di diverse giunte militari. Ognuna di queste lasciò perpetuare le attività di intelligence e repressione dell'Operazione in collaborazione con gli stati membri ed, in particolare, con Cile ed Uruguay. Il programma di repressione dell'opposizione in Argentina, applicato in gran parte in concomitanza con l'Operazione Condor, prese in seguito il nome di [[guerra sporca]] ({{Spagnolo|Guerra sucia}}). Durante gli anni della repressione furono aperti in tutto il Paese circa 400 campi di detenzione,<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.telegraph.co.uk/culture/3673470/Argentinas-dirty-war-the-museum-of-horrors.html|titolo=Argentina's dirty war: the museum of horrors|sito=The Telegraph|data=17 maggio 2008|accesso=15 marzo 2025}}</ref> tortura ed eliminazione dell'opposizione.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.globalresearch.ca/operation-condor-trial-us-backed-conspiracy-to-kidnap-disappear-torture-and-kill-latin-american-opponents-of-dictatorships/5447901|titolo=Operation Condor Trial: US-Backed Conspiracy to "Kidnap, Disappear, Torture and Kill" Latin American Opponents of Dictatorships - Global Research|pubblicazione=Global Research|data=7 maggio 2015|accesso=14 marzo 2025}}</ref> I gerarchi argentini, come quelli del resto delle altre dittature, non si fecero problemi a sostenere la causa del Piano tramite la coercizione, gli assassinii, gli arresti extragiudiziali e la produzione di falsa documentazione. Si conta quindi che tra il 1976 e il 1983 furono assassinate tra le {{m|30000}} e le {{m|40000}} persone,{{m|10000}} delle quali sparirono nei [[voli della morte]], per mano dei carnefici della dittatura di [[Jorge Rafael Videla]]<ref>{{Cita testo|lingua=en|titolo=''Argentina: Human Rights Watch''|url=https://hrw.org/wr2k2/americas1.html}}. Report</ref> e dei suoi successori.<ref>{{Cita testo|lingua=en|titolo=''Kissinger approved Argentinian dirty war''|url=https://www.theguardian.com/world/2003/dec/06/argentina.usa}}. The guardian. World. 6 dicembre 2003.</ref><ref>{{Cita testo|lingua=en|titolo=''Kissinger to argentines on dirty war: the quicker you succeed the better''|url=http://www2.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB104/}}. Carlos Osorio, Assisted by Kathleen Costar. National Security Archive Electronic Briefing Book No. 104. December 4, 2003</ref>
==== Vicende dell'Operazione in Argentina ====
Dopo il 25 novembre 1975, data della fondazione formale dell'Operazione, il 20 settembre 1976, il comandante in capo della SIDE incontrò il suo pari cileno a Santiago per coordinarsi sulle azioni relative agli obiettivi fondamentali del Piano Condor. Gli incontri sostanzialmente servivano a concordare i termini dell'impegno da parte dell'Argentina per attuare meccanismi efficaci per localizzare, identificare, perseguitare e assassinare i dissidenti dei regimi.<ref name=":16">{{Cita pubblicazione|titolo=Report on Operation Condor, October 1, 1976|lingua=en|url=https://nsarchive2.gwu.edu/NSAEBB/NSAEBB416/docs/19761001%20Special%20Operations%20Forces%20small.pdf}}</ref>
Tra il 24 e il 27 settembre dello stesso anno, i membri della SIDE e la controparte uruguaiana iniziarono a collaborare per eliminare completamente l'OPR-33, un'organizzazione terroristica uruguaiana a Buenos Aires. Alla SIDE argentina sono attribuiti altresì gli omicidi del generale cileno [[Carlos Prats]], degli ex deputati uruguaiani [[Zelmar Michelini]] e [[Héctor Gutiérrez Ruiz]], così come dell'ex presidente della Bolivia, [[Juan José Torres]], a Buenos Aires.<ref name=":16" />
La SIDE collaborò anche nel colpo di Stato del generale boliviano [[Luis García Meza Tejada]] con l'aiuto dell'italiano [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]] e del criminale di guerra nazista [[Klaus Barbie]].<ref>{{Cita libro|autore=Magnus Linklater|autore2=Isabel Hilton|autore3=Neal Ascherson|titolo=The Fourth Reich: Klaus Barbie and the Neo-Fascist Connection|url=https://archive.org/details/fourthreichklaus0000link|anno=1984|editore=Hodder and Stoughton|città=Londra|lingua=en|ISBN=978-0340344439}}</ref>
[[File:2ª Marcha de la Resistencia 9 y 10 diciembre 1982.jpg|thumb|Protesta nel 1982 delle Madri in Plaza de Mayo|362x362px]]
A partire dall'aprile del 1977, un gruppo di madri i cui figli erano stati dichiarati misteriosamente scomparsi, ''[[desaparecidos]]'' (che presero poi il nome di [[Madri di Plaza de Mayo|Madri di Piazza di Maggio]]), iniziarono a manifestare pacificamente ogni giovedì davanti alla [[Casa Rosada]] sulla piazza per chiedere la verità riguardo alla sorte dei propri figli. Già nel dicembre 1977, due suore francesi ed altre fondatrici del movimento scomparvero misteriosamente attirando, tra l'altro, l'attenzione internazionale. Anni dopo, vennero identificati i loro cadaveri tra i corpi ritrovati sulle sponde atlantiche nel dicembre 1977 a sud di Buenos Aires e vennero dunque classificate come vittime dei voli della morte.<ref>{{Cita web|url=https://www.ipsnews.net/2005/07/argentina-remains-of-mothers-of-plaza-de-mayo-identified/|titolo=ARGENTINA: Remains of Mothers of Plaza de Mayo Identified|sito=Inter Press Service|data=8 luglio 2005|accesso=15 marzo 2025}}</ref> Nonostante ciò, altri membri del movimento continuarono la lotta per la giustizia negli anni successivi.
==== Vittime dell'Operazione in Argentina ====
===== Carlos Prats =====
Mentre preparava di nascosto la fuga dal Paese, il 30 settembre 1974, verso l'una di notte, nei pressi della propria abitazione a [[Buenos Aires]], Prats venne ucciso assieme alla moglie Sofia Cuthbert dall'esplosione di un [[Bomba (ordigno)|bomba]] radiocontrollata che era stata collocata sulla sua [[Fiat 125]] giorni prima.<ref>{{Cita web|lingua=es|autore=Fabian Bosoer|url=https://www.clarin.com/opinion/general-prats-guerra-terror_0_XNtqrRXtH9.html|titolo=El general Prats, la guerra y el terror|sito=Clarín|data=27 settembre 2024|accesso=15 marzo 2025}}</ref> L'esplosione fu tanto potente da scagliare i detriti fino al nono piano dell'edificio antistante. Pochi mesi prima dell'omicidio di Prats, in una missiva, Perón gli scriveva:<ref name=":18">{{Cita web|lingua=es|url=https://web.archive.org/web/20110422190743/http://www.jornada.unam.mx/2000/05/22/mun6.html|titolo=mun6|sito=web.archive.org|data=2011-04-22|accesso=16 marzo 2025}}</ref><blockquote>Vi esorto ancora una volta a esercitare la massima cautela. Vi scrivo tutto questo perché prendiate sul serio questi allarmanti incidenti. Siete indispensabili per il vostro popolo, ma ancora di più per il vostro Paese in difficoltà... Non dimenticatelo! Abbiate cura di voi stessi!</blockquote>Ad ordire l'attentato sembrano essere stati [[Michael Townley]], sua moglie, la cilena [[Mariana Callejas]], e l'agente della DINA Juan Morales Salgado.<ref>{{Cita web|url=https://www.pagina12.com.ar/2000/00-05/00-05-10/pag12.htm|titolo=Página/12|accesso=15 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=es|url=http://www.lanacion.cl/prontus_noticias/site/artic/20070622/pags/20070622174030.html|titolo=Documento clave revela cómo la DINA investigó a Prats|accesso=15 marzo 2025|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20071007085852/http://www.lanacion.cl:80/prontus_noticias/site/artic/20070622/pags/20070622174030.html}}</ref>
==== Coniugi Zaffaroni ====
I coniugi Zaffaroni, uruguaiani, furono rapiti e scomparvero in Argentina il 27 settembre 1976. Entrambi furono portati in un campo di detenzione e poi furono trasferiti in Uruguay.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Atto di cattura dei coniugi Zaffaroni|lingua=es|url=https://nsarchive2.gwu.edu/NSAEBB/NSAEBB185/19760928%20Entregados%20a%20OCOAS.pdf}}</ref> Il rapimento ebbe in seguito risonanza nel 1992, quando venne ritrovata la figlia della coppia, Mariana Zaffaroni, separata dai propri genitori ad un anno e sei mesi dalla nascita.<ref>{{Cita web|url=https://sitiosdememoria.uy/zaffaroni-islas-mariana|titolo=Zaffaroni Islas, Mariana {{!}} Sitios de Memoria Uruguay|sito=sitiosdememoria.uy|accesso=15 marzo 2025}}</ref>
==== Conseguenze dell'Operazione ====
Dopo il ripristino delle garanzie costituzionali in Argentina, furono avviate indagini per perseguire penalmente gli artefici dell'Operazione Condor.<ref>{{Cita web|url=https://www.amnesty.it/il-processo-alloperazione-condor-un-passo-avanti-storico-nella-lotta-contro-limpunita-in-america-del-sud/|titolo=Il processo all'Operazione Condor, un passo avanti storico nella lotta contro l'impunità in America del Sud|sito=Amnesty International Italia|data=5 marzo 2013|accesso=16 marzo 2025}}</ref><ref name="repubblica.it">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2016/05/28/news/argentina_condannati_militari_dittatura-140765253/|titolo=Argentina, pesanti condanne a militari per l'operazione Condor|sito=la Repubblica|data=27 maggio 2016|accesso=16 marzo 2025}}</ref>
Per quanto riguarda le indagini e le inchieste giornalistiche relative all'omicidio di [[Carlos Prats|Prats]],<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/3596316.stm|titolo=Vital rights ruling in Argentina|data=24 agosto 2004|accesso=16 marzo 2025}}</ref> fu attestata la complicità di [[Manuel Contreras]] e [[Michael Townley]] come agenti della DINA, di [[Martín Ciga]] della [[Alleanza Anticomunista Argentina|Tripla A]] e dei terroristi italiani [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano delle Chiaie]] e [[Vincenzo Vinciguerra]].<ref name=":18" />
[[Jorge Rafael Videla]], guida e dittatore del paese dal 1976 al 1981, fu condannato all'ergastolo per tortura, omicidio ed altri crimini nel 1985, ma, già nel 1990, gli fu concessa l'amnistia dall'allora presidente [[Carlos Saúl Menem|Carlos Menem]].<ref name=":22" /> Dopo la scoperta degli [[Archivi del terrore|Archivi del Terrore]], [[Adolfo Scilingo]], ex membro dell'apparato repressivo della dittatura argentina, rivelò al giornalista [[Horacio Verbitsky]] le responsabilità dei vertici della Giunta militare. Scilingo non solo si confessò, ma presentò anche documenti ufficiali che attestavano come gli ordini relativi a torture e sparizioni forzate fossero stati emessi direttamente dagli stessi più alti livelli del regime.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2015/01/01/news/operazione_condor_processo_italia-104112981/|titolo=Via libera del governo: si farà il processo italiano contro l'Operazione Condor|sito=la Repubblica|data=01 gennaio 2015|accesso=17 marzo 2025}}</ref> Così, nell'aprile 2010, la Corte Suprema dell'Argentina annullò la grazia concessa ai vertici della dittatura militare. Otto mesi dopo, Jorge Videla fu di nuovo incarcerato per la tortura e l'omicidio di 31 prigionieri. Nel 2012 fu nuovamente condannato per aver sistematicamente ordinato la separazione dei neonati dai loro genitori prigionieri politici. Si ritiene che almeno 400 neonati siano stati sottratti ai genitori mentre erano detenuti.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2013/05/17/news/argentina_morto_ex_dittatore_videla-59005963/|titolo=Argentina, morto l'ex dittatore Jorge Videla.Confessò la repressione: "7-8mila morti"|sito=la Repubblica|data=17 maggio 2013|accesso=16 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/17/videla-morto-lex-dittatore-si-e-spento-a-87-anni-a-buenos-aires/597344/|titolo=Videla morto, l'ex dittatore si è spento a 87 anni a Buenos Aires|sito=Il Fatto Quotidiano|data=17 maggio 2013|accesso=16 marzo 2025}}</ref> Da allora, più di 100 bambini dati in adozione a militari sono stati riuniti alle loro famiglie biologiche.<ref name=":22">{{Cita news|lingua=en|url=https://www.bbc.com/news/world-latin-america-22570888|titolo=Argentina ex-military leader Jorge Rafael Videla dies|pubblicazione=BBC News|data=17 maggio 2013|accesso=16 marzo 2025}}</ref> In un'altra intervista rilasciata nel 2012, Videla ammise la strage di circa {{m|8000}} persone. Mai pentitosi dei propri crimini, affermò anche che la repressione che aveva ordinato fu il prezzo che l'Argentina doveva pagare per ''vincere la guerra contro la sovversione.''<ref name=":22" /><ref>{{Cita libro|autore=Ceferino Reato|titolo=Disposición final: la dictadura por dentro y la confesión de Videla sobre los desaparecidos|dataoriginale=1 marzo 2016|editore=Sudamericana|lingua=es}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rai.it/dl/tg3/articoli/ContentItem-cfe05ef1-4545-42ca-90ea-d6e5de738cd2.html|titolo=Tg3 - Morto Videla, il dittatore mai pentito|sito=Tg3|accesso=16 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20150603141750/http://www.corriereweb.net/oltre-il-confine/35-argentina-le-confessioni-dell-ex-dittatore-videla|titolo=Argentina, le confessioni dell’ex dittatore Videla {{!}} Oltre il confine|sito=web.archive.org|data=3 giugno 2015|accesso=16 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita testo|lingua=en|titolo=''Stolen babies: Argentina convicts two military dictators''|url=http://www2.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB383/}}. Carlos Osorio. National Security Archive Electronic Briefing Book No. 383. July 5, 2012</ref> Il dittatore morì il 17 maggio 2013 nel carcere di Marcos Paz di Buenos Aires, in cui scontava la pena per i crimini commessi.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/esteri/foto/05-2013/videla/1/videla-morte-un-dittatore_926c888c-befd-11e2-be2c-cd1fc1fbfe0c.shtml#1|titolo=Videla, morte di un dittatore|sito=Corriere della Sera|accesso=16 marzo 2025}}</ref>
Il 5 marzo 2013 venne aperto un procedimento giudiziario a carico di venticinque ex ufficiali di Argentina e Uruguay, tra cui lo stesso ex-dittatore [[Jorge Rafael Videla|Jorge Videla]] ed il suo amico e successore [[Reynaldo Bignone]], con l'accusa di aver ordinato di far rapire, sparire, torturare ed uccidere 171 oppositori politici tra gli anni '70 e '80.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://nsarchive2.gwu.edu/NSAEBB/NSAEBB416/|titolo=Operation Condor on trial: legal proceedings on latin american rendition and assassination program open in Buenos Aires|sito=nsarchive2.gwu.edu|curatore=Carlos Osorio|accesso=16 marzo 2025}}</ref> Il 27 maggio 2016, al termine del processo, cinque degli imputati, tra cui il generale Videla, non furono condannati perché invalidi o deceduti; due furono assolti e quindici furono condannati a pene comprese tra 8 e i 25 anni di reclusione.<ref name=":19">{{Cita web|lingua=fr|url=https://www.rfi.fr/fr/ameriques/20160528-proces-plan-condor-argentine-18-ex-militaires-condamnes-bignone|titolo=Procès du plan Condor en Argentine: 15 ex-militaires condamnés|sito=RFI|data=28 maggio 2016|accesso=16 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Hugh Bronstein|url=https://www.reuters.com/article/us-argentina-rights-idUSKCN0YJ01Z/|titolo=Argentine court finds 15 guilty in Operation Condor conspiracy|pubblicazione=Reuters|data=28 maggio 2016}}</ref> Tra gli imputati, l'ultimo dittatore argentino Reynaldo Bignone fu condannato a 20 anni di carcere. Le accuse si basarono sulle prove emerse dagli [[Archivi del terrore|Archivi del Terrore]] e su un'altra serie di documenti statunitensi declassificati.<ref name=":20">{{Cita news|lingua=fr|url=https://www.lemonde.fr/ameriques/article/2016/05/28/en-argentine-quinze-ex-militaires-condamnes-pour-le-plan-condor_4928072_3222.html#ZT4SdfoBx7E6yOs5.99|titolo=En Argentine, quinze ex-militaires condamnés pour l’opération Condor|data=28 maggio 2016|accesso=16 marzo 2025}}</ref> Il processo non si distinse tanto per le condanne in sé, quanto per il suo valore storico: fu uno dei primi riconoscimenti legali dell'esistenza dell'Operazione Condor e fu la prima volta che membri delle forze armate furono condannati per il loro coinvolgimento nel Piano. La sentenza ebbe importanza anche perché favorì in seguito l'apertura di procedimenti simili in altri Paesi del Cono Sud.<ref name="repubblica.it"/><ref name=":19" /><ref name=":20" /><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Uki|cognome=Goñi|url=https://www.theguardian.com/world/2016/may/27/argentinas-last-military-dictator-jailed-over-role-in-operation-condor|titolo=Argentina's last military dictator jailed for role in international death squad|pubblicazione=The Guardian|data=27 maggio 2016|accesso=16 marzo 2025}}</ref>
===Bolivia===
Le vicende storiche del tardo secondo dopoguerra della Bolivia, caratterizzate, come nel resto dei paesi dell'America Latina, dall'instabilità politica e da una serie di ingerenze militari nel governo della Nazione, favorirono l'ascesa al potere del dittatore militare [[Hugo Banzer Suárez]] nel 1971. Il regime fu instaurato dopo il rovesciamento del regime di sinistra di [[Juan José Torres]] con l'assistenza degli Stati Uniti.<ref>{{Cita libro|autore=Matt Kennard|titolo=La extorsión|dataoriginale=22 luglio 2019|editore=Capitán Swing Libros|lingua=es|ISBN=978-841-204264-1}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=es|url=https://web.archive.org/web/20100611081837/http://www.lostiempos.com/diario/actualidad/nacional/20100609/eeuu-apoyo-el-golpe-de-banzer_74693_139059.html|titolo=EEUU apoyó el golpe de Banzer|sito=web.archive.org|data=11 giugno 2010|accesso=16 marzo 2025}}</ref>
==== La collaborazione con Klaus Barbie ====
{{Vedi anche|Klaus Barbie}}
Furono gli stessi [[Stati Uniti]], nel 1951, ad aver organizzato la fuga del generale nazista [[Klaus Barbie]] dall'[[Europa]] alla [[Bolivia]].<ref name=":21">{{Cita web|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/Klaus-Barbie|titolo=Klaus Barbie {{!}} SS Officer, Gestapo, Lyon {{!}} Britannica|sito=www.britannica.com|data=5 febbraio 2025|accesso=16 marzo 2025}}</ref> [[Klaus Barbie|Barbie]], dopo aver servito il [[Terzo Reich]] come capo della [[Gestapo]] presso [[Lione]] durante la [[seconda guerra mondiale]] (ruolo con cui si procurò l'appellativo di ''Boia'' o ''Macellaio di Lione''), fu arruolato nel '47 dagli Stati Uniti per svolgere attività di ''intelligence'' in [[occupazione della Germania|Germania]], per poi fuggire attraverso l'Italia e poi in Sudamerica. Nel Paese, a quanto pare, Barbie fu reclutato dal governo di Banzer per dare consiglio riguardo ai metodi di tortura. La lunga permanenza di Barbie in Bolivia e il suo ruolo come consigliere di Banzer possono essere ricondotti alla sua connessione con l'intelligence statunitense dopo la seconda guerra mondiale. Una volta in Bolivia, Barbie adottò lo pseudonimo di Klaus Altman e visse a [[La Paz]], collaborando con gli Stati Uniti per gestire traffici di armi con i governi anticomunisti del Terzo Mondo.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.archives.gov/iwg/research-papers/barbie-irr-file.html|titolo=Analysis of the IRR File of Klaus Barbie|sito=National Archives|data=15 agosto 2016|accesso=16 marzo 2025}}</ref> L'identità di Barbie fu svelata nei primi [[anni '70]], dopodiché fu estradato in Francia nel 1983 per essere processato per crimini di guerra. Fu condannato in via definitiva all'ergastolo, ma morì in prigione dopo soli quattro anni di reclusione.<ref name=":21" />
==== Conseguenze dell'Operazione ====
In Bolivia Banzer governò fino al 1978, perpetuando una repressione violenta contro ogni sorta d'opposizione. Sotto la sua dittatura, circa 19.000 persone fuggirono cercando asilo all'estero, 15.000 furono arrestate, più di 8.000 torturate e almeno 155 scomparvero.<ref name=":23">{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/7925694.stm|titolo=Hidden cells reveal Bolivia's dark past|data=5 marzo 2009|accesso=16 marzo 2025}}</ref> Nonostante il suo regime sia stato rovesciato nel 1978 dal generale [[Juan Peréda Asbun|Juan Pereda]], Banzer riuscì a conservare una notevole influenza politica, che gli permise di essere rieletto democraticamente presidente della Bolivia nel 1997. Nel 2001, dopo la diagnosi di un cancro ai polmoni, si dimise per ritirarsi a vita privata. Il 26 dicembre dello stesso anno un giudice federale argentino emise un mandato di cattura internazionale per il dittatore, richiedendo sua estradizione in Argentina.<ref>{{cita testo|titolo=''Banzer al capolinea del Plan Condor''|url=http://www.selvas.eu/news14.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304100948/http://www.selvas.eu/news14.html}}. Giovanna Vitrano. Selvas. 28 dicembre 2001.</ref> Banzer morì nel a Santa Cruz de la Sierra nel 2002 senza mai essere stato perseguito penalmente per le proprie azioni, nonostante già dal 1999, dalla declassificazione di una serie di documenti, fosse dimostrata la violenza e la complicità del suo regime nell'Operazione Condor.<ref name=":23" />
Anni dopo, nel 2009, durante delle ricerche che si stavano svolgendo nel seminterrato dell'edificio del Ministero degli Interni, alcuni operai scoprirono corridoi nascosti che conducevano a celle segrete, utilizzate per detenere e torturare circa 2.000 prigionieri politici durante il regime della dittatura militare. Tra i prigionieri rinchiusi in queste celle vi fu anche il viceministro degli Interni Marcos Farfán, all'epoca militante dell'[[Esercito di Liberazione Nazionale (Bolivia)|Esercito di Liberazione Nazionale]]. Farfán fornì successivamente una testimonianza dettagliata riguardo alle torture subite durante la prigionia, mirate a estorcergli informazioni su [[Che Guevara]], che allora combatteva in Bolivia.<ref name=":23" />
=== Brasile ===
Nel 1964, il Brasile cadde sotto il controllo di una giunta militare che mantenne il potere fino al 1985. Sin dal sua instaurazione, il regime adottò una serie di politiche di repressione contro i movimenti guerriglieri di sinistra particolarmente violente, in misura maggiore rispetto ad altri paesi latinoamericani come il Cile o l'Argentina, che raggiunsero la massima brutalità durante la presidenza di [[Emílio Garrastazu Médici]]. A partire dalla fine degli [[anni '70]] e all'inizio degli [[anni '80]], il regime visse un processo di graduale transizione democratica, che terminò nel 1985 con l'elezione di [[João Figueiredo]] come [[presidente del Brasile]]. È dato per certo che, durante il regime, circa 434 persone furono uccise o rapite e furono violati i diritti umani di 377 persone, di cui 196 ancora vive.<ref name="time.com">{{Cita web|lingua=en|autore=Dom Phillips|url=https://time.com/3629031/brazil-torture-report-truth-commission/|titolo=Brazil Confronts Horrors of the Past With Torture Report’s Release|sito=TIME|data=10 dicembre 2014|accesso=13 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/ecco-la-verita-sui-crimini-della-dittatura-brasiliana?utm_source=chatgpt.com|titolo=Ecco la verità sui crimini della dittatura brasiliana|sito=il manifesto|data=10 dicembre 2014|accesso=17 marzo 2025}}</ref>
A proporre queste stime è ''Commissione nazionale per la verità'', istituita con la legge 12528/2011 con l'obiettivo di indagare su presunti crimini contro i diritti umani commessi nel periodo compreso tra il 1964 ed il 1985, e quindi anche nell'ambito dell'Operazione Condor. L'indagine si è basata su una serie di documenti provenienti da archivi in Brasile, Argentina, Stati Uniti e Paraguay, che confermano il coinvolgimento di organi e agenti della dittatura brasiliana in operazioni clandestine.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20170827004321/http://cnv.gov.br/institucional-acesso-informacao/a-cnv.html|titolo=A CNV - CNV - Comissão Nacional da Verdade|sito=web.archive.org|data=27 agosto 2017|accesso=17 marzo 2025}}</ref> Già nel 2000 il presidente [[Fernando Henrique Cardoso]] aveva ordinato la divulgazione di alcuni fascicoli militari relativi all'Operazione.<ref>{{Cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/753436.stm|titolo=BBC News {{!}} AMERICAS {{!}} Brazil looks into Operation Condor|sito=news.bbc.co.uk|accesso=17 marzo 2025}}</ref>
=== Cile ===
Nel Cile di Pinochet, subito dopo il colpo di Stato, arrivarono militari brasiliani "esperti" nelle tecniche di tortura, rapimento e incarcerazione degli oppositori, nonché di smantellamento delle organizzazioni dichiarate illegali. I servizi segreti cileni riuscirono, grazie all'organizzazione dell'Operazione Condor, ad assassinare numerosi personaggi scomodi al regime all'estero, come [[Orlando Letelier]]<ref name="CondorYears">{{cita libro|autore=John Dinges|titolo=The Condor Years: How Pinochet and His Allies Brought Terrorism to Three Continents|url=https://archive.org/details/condoryearshowpi00ding|lingua=en|città=New York|editore=The New Press|p=322|anno=2004}}</ref><ref>{{Cita testo|lingua=en|url=http://www.constantinereport.com/operation-condor-references/|titolo=Operation Condor References}}. Constantine Report. October 23rd, 2007.</ref><ref>{{Cita testo|lingua=es|url=http://docs.tercera.cl/especiales/2001/condor/datos/dato02.htm|titolo=''Los crímenes de la Operación Cóndor''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080413142911/http://docs.tercera.cl/especiales/2001/condor/datos/dato02.htm }}. La Tercera. 2001.</ref>. [[Augusto Pinochet|Pinochet]] godette anch'egli dell'aiuto del neofascista [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]]<ref name="CondorYears" /> e degli Stati Uniti, che gli commissionarono il golpe del
Secondo la commissione che ha stilato il [[Rapporto Rettig]], pubblicato nel
Nei primi giorni della sua dittatura, le persone coinvolte in attività considerate "sovversive" al suo regime furono soprattutto studenti che vennero prelevati da scuola e tradotti all'Estadio Chile dove vennero seviziati con scariche elettriche<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.amnesty.org/en/latest/news/2013/09/life-under-pinochet-they-were-taking-turns-electrocute-us-one-after-other/|titolo=Life under Pinochet: “They were taking turns to electrocute us one after the other”|sito=Amnesty International|data=11 settembre 2013|accesso=16 marzo 2025}}</ref>.
Tuttavia, l'Estadio Chile non fu l'unico luogo in cui avvennero i maltrattamenti nei confronti delle persone "sovversive". Altri luoghi furono, ad esempio, [[Villa Grimaldi (Santiago del Cile)|Villa Grimaldi]] e [[Pisagua]], oltre al fatto che quello dell'elettroshock non fu l'unico metodo di tortura. Un altro metodo fu anche il ''waterboarding''.<ref>{{cita web|url=https://www.wcl.american.edu/hrbrief/14/2correa.pdf|titolo=Copia archiviata|accesso=23 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170613145508/https://www.wcl.american.edu/hrbrief/14/2correa.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
==== Vittime dell'Operazione in Cile ====
==== Charles Horman ====
Il generale [[Pedro Espinoza (militare)|Pedro Espinoza]] è finito in carcere per l'assassinio di [[Charles Horman]], con una pena di sei anni.<ref>{{Cita testo|lingua=es|titolo=Charles Horman: El americano bueno|url=http://www.derechos.org/nizkor/chile/libros/reporter/capII15.html}}</ref>
===== Orlando Letelier =====
[[Orlando Letelier]], ministro del governo di [[Salvador Allende]], destituito dal golpe, fu assassinato con un'[[autobomba]] il 21 settembre 1976, assieme alla sua segretaria, mentre si trovava in esilio a [[Washington]]. Ancora una volta la responsabilità è stata individuata nella [[Dirección de inteligencia nacional|DINA]], in stretta collaborazione con la [[CIA]]. Nel 1993 il generale dell'esercito cileno [[Manuel Contreras]] fu riconosciuto da una corte cilena come uno dei mandanti dell'assassinio di [[Orlando Letelier]], ed è finito in carcere militare con una condanna a 7 anni di reclusione.<ref>{{Cita testo|lingua=en|titolo=''National Agenda: Murder Trial Marks a Change in How Chile Does Business: Case of Orlando Letelier shows new respect for human rights under civilian rule''|url=http://articles.latimes.com/1993-03-02/news/wr-167_1_human-rights}}. William R. Lomg. Los Angeles Times. Justice. March 02, 1993</ref><ref>{{cita testo|titolo=''Cile, il regime alla sbarra''|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/01/cile-il-regime-alla-sbarra.html}}. Repubblica. Archivio. 1º giugno 1995.</ref>
In una lettera aperta, apparsa sul [[Los Angeles Times]] il 17 dicembre 2004, il figlio di [[Orlando Letelier]], Francisco, scrisse che l'omicidio del proprio padre era ascrivibile all'Operazione Condor, ovvero a «una rete di intelligence utilizzata da sei dittatori sudamericani dell'epoca, per eliminare i dissidenti».
Cinque giorni prima dell'assassinio di Letelier, [[Henry Kissinger]] aveva cassato un comunicato del Dipartimento di Stato agli ambasciatori USA, dove si chiedeva ai governi dei Paesi Sudamericani di cessare con gli omicidi politici. Secondo Kissinger questo documento è stato distorto dal NARA, poiché lui intendeva fornire all'ambasciatore USA in Uruguay un altro sistema per far pressioni sul governo di [[Montevideo]], visto che costui temeva per la propria stessa vita<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/northamerica/usa/7579042/Henry-Kissinger-cancelled-warning-against-political-assassinations.html|19 aprile 2010|titolo=Henry Kissinger "cancelled warning against political assassinations"}} Alex Spillius. Washington. The telegraph.</ref>.
==== Conseguenze dell'Operazione ====
Augusto Pinochet, ex dittatore del Cile dal 1973 al 1990, finì i suoi giorni detenuto, sotto processo per i crimini contro l'umanità del suo regime militare. Il giudice Juan Guzmán, che lo aveva inseguito da anni, gli notificò personalmente il mandato di arresto nella sua residenza alla [[Dehesa]], alle porte di Santiago, dove viveva dal ritorno da Londra.<ref>{{cita testo|titolo=''Cile, ordine di arresto per Pinochet''|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/dicembre/02/Cile_ordine_arresto_per_Pinochet_co_0_0012024879.shtml}}. RoccoCotroneo. Corriere della sera. Archivio. 2 dicembre 2000.</ref> Augusto Pinochet è stato accusato di essere il mandante dei crimini commessi dalla «carovana della morte», omicidi di 77 oppositori politici; insieme con lui, sono finiti in carcere sei ex ufficiali dell'esercito, tra cui il generale [[Sergio Arellano Stark]], esecutore materiale della carovana della morte.
Augusto Pinochet è stato riconosciuto come il mandante dell'omicidio di Orlando Letelier ed è stato ricercato negli Stati Uniti.<ref>{{cita testo|titolo=''Anche gli Usa potrebbero processare Pinochet''|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/gennaio/09/Anche_gli_Usa_potrebbero_processare_co_0_990109385.shtml}}. Corriere della sera. Archivio. Mappamondo. 9 gennaio 2009.</ref><ref>{{cita testo|titolo=''Gli Usa potrebbero chiedere l'estradizione di Pinochet''|url=http://www.repubblica.it/online/mondo/pinochet/letelier/letelier.html}}. Repubblica. Mondo. 11 aprile 2000.</ref>
Il 16 ottobre 2008, la Corte Suprema cilena ha condannato a sei anni di carcere il generale Sergio Arellano Stark, comandante della "[[Carovana della morte]]", una spedizione militare itinerante che subito dopo il golpe dell'11 settembre 1973 assassinò decine di oppositori di sinistra in tutto il paese. Altri quattro ufficiali criminali: l'ex giudice militare della città di [[Linares (Cile)|Linares]], Carlos Romero, il colonnello Mario Cazenave e i sottufficiali Jose Parada e Julio Barrios, sono stati condannati ciascuno a quattro anni per lo stesso episodio.
===Paraguay===
Tra il 1954 e il 1989, e cioè quando il Paraguay fu governato da [[Alfredo Stroessner]], la tortura, così come gli omicidi a sfondo politico e le sparizioni forzate, fu usata intensamente. Come in diversi altri stati del Centro e Sud America, i metodi di tortura furono principalmente la picana elettrica, i pestaggi e il ''waterboarding''.<ref>
==== Conseguenze dell'Operazione ====
Nel 1997 il dittatore [[Alfredo Stroessner]] è stato condannato in contumacia, dal [[Corte internazionale di giustizia|Tribunale dell'Aia]], per crimini contro l'umanità e ha vissuto gli ultimi anni della sua vita in esilio a [[Brasilia]].<ref>{{cita testo|titolo=''Alfredo Stroessner''|url=http://www.dittatori.it/stroessner.htm}}. Dittatori.</ref>
===
Sotto la dittatura militare di [[Francisco Morales Bermúdez]] (1975-1980), i servizi segreti peruviani parteciparono ad almeno tre operazioni che si possono ricondurre al ''modus operandi'' e ai fini stessi dell’Operazione: il sequestro del cittadino argentino [[Carlos Maguid]], avvenuto il 12 aprile 1977; la deportazione di tredici oppositori politici peruviani (tra cui [[Javier Diez Canseco]], [[Hugo Blanco]] e [[Genaro Ledesma]]), sequestrati in Perù nel 1978 e poi consegnati alle autorità argentine nella città di [[Jujuy]] <ref name=":24">{{Cita web|lingua=es-PE|autore=Diario La Primera|url=http://www.diariolaprimeraperu.com/online/politica/morales-si-estuvo-en-plan-condor_104690.html|titolo=Morales sí estuvo en Plan Cóndor {{!}} Política {{!}} Diario La Primera|sito=www.diariolaprimeraperu.com|accesso=2025-05-30|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160509014604/http://www.diariolaprimeraperu.com/online/politica/morales-si-estuvo-en-plan-condor_104690.html|dataarchivio=2016-05-09}}</ref> e il sequestro e la tortura di quattro militanti argentini [[montoneros]] nel giugno del 1980.<ref>{{Cita web|lingua=es|autore=La República|url=https://larepublica.pe/politica/2019/07/08/francisco-morales-bermudez-que-es-la-operacion-condor-por-el-que-se-ratifico-la-condena-al-expresidente-peruano|titolo=Francisco Morales Bermudez: Qué es la Operación Cóndor, por el que se ratificó la condena al expresidente peruano|sito=larepublica.pe|data=2019-07-08|accesso=2025-05-30}}</ref>
==== Vittime dell'Operazione in Perù ====
=====
Carlos Maguid, militante dei [[Montoneros]], tra cui era noto con lo pseudonimo ''Héctor,'' fu arrestato 6 giugno 1970. Tra le accuse a suo carico c’erano il coinvolgimento nel rapimento di un generale avvenuto il 29 maggio dello stesso anno e la diffusione di materiale di propaganda antigovernativa. Il processo al quale venne sottoposto dopo essere stato torturato, venne bruscamente interrotto quando Maguid, davanti al giudice, dichiarò apertamente di essere stato arrestato solo perché peronista. Fu condannato a 18 anni di carcere, ma fu amnistiato nel 1973.<ref>{{Cita web|lingua=es|url=https://robertobaschetti.com/maguid-carlos-alberto/|titolo=Maguid, Carlos Alberto – Roberto Baschetti|accesso=2025-05-30}}</ref> Dopo essersi rifugiato in Perù, dove lavorava come docente universitario di sociologia, fu rapito il 12 aprile 1977 a Lima da un commando dell’Esercito argentino. Fu portato alla ESMA, dove poi venne ucciso.<ref>{{Cita web|url=https://www.pagina12.com.ar/1999/99-02/99-02-07/pag10.htm|titolo=Página/12|sito=www.pagina12.com.ar|accesso=2025-05-30}}</ref>
==== Conseguenze dell'Operazione ====
In un articolo pubblicato nel 2015, Bermúdez, salito al potere nel 1975 con un ''golpe'' e dimessosi definitivamente nel 1980, affermò che il proprio governo, "impegnato nella transizione democratica", non aveva preso parte all’Operazione Condor.<ref>{{Cita web|lingua=es|autore=Por CNN Español|url=https://cnnespanol.cnn.com/2017/01/17/condenan-a-cadena-perpetua-en-italia-a-expresidente-de-peru-por-operacion-condor|titolo=Condenan a cadena perpetua en Italia a expresidente de Perú por Operación Cóndor|sito=CNN|data=2017-01-17|accesso=2025-05-30}}</ref> Poco dopo, le stesse affermazioni furono definitivamente smentite da documenti declassificati della CIA e cablogrammi diffusi da [[WikiLeaks|Wikileaks]], che confermano i legami del suo governo con l'Operazione.<ref name=":24" />
Grazie anche alle successive declassificazioni, nel 2017, la Corte d'Assise di Roma condannò in primo grado otto ex alti ufficiali e funzionari dei regimi militari di Bolivia, Cile, Perù e Uruguay per il rapimento di 23 cittadini italo-americani. Tra i condannati, anche lo stesso dittatore Francisco Morales Bermúdez, oltre a [[Pedro Richter Prada]] (ex Primo Ministro) e [[Germán Ruiz Figueroa]] (ex capo dei servizi di intelligence peruviani).<ref>{{Cita web|url=https://www.lapresse.it/cronaca/2017/01/17/desaparecidos-italiani-8-ergastoli-e-19-assolti-in-processo-condor/|titolo=Desaparecidos italiani: 8 ergastoli e 19 assolti in processo Condor - LaPresse|sito=www.lapresse.it|data=2017-01-17|accesso=2025-05-30}}</ref>
Nel luglio del 2019, la Corte d’Appello di Roma confermò la condanna all’ergastolo per Morales Bermúdez e per molti altri militari e funzionari dei paesi americani, riconoscendo, di fatto, la loro responsabilità per omicidio volontario pluriaggravato.<ref>{{Cita web|lingua=es|autore=La República|url=https://larepublica.pe/politica/2019/07/08/francisco-morales-bermudez-italia-condena-a-cadena-perpetua-al-expresidente-peruano-y-23-militares-de-america-latina-operacion-condor|titolo=Justicia italiana ratifica condena de cadena perpetua a expresidente Morales Bermúdez|sito=larepublica.pe|data=2019-07-08|accesso=2025-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/08/operazione-condor-24-ergastoli-a-ex-capi-di-stato-e-007-sudamericani-per-23-italiani-desaparecidos/5310162/|titolo=Operazione Condor, 24 ergastoli a ex capi di Stato e 007 per 23 italiani uccisi|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2019-07-08|accesso=2025-05-30}}</ref>
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L’Uruguay attraversò un lento deterioramento delle istituzioni democratiche a partire dagli anni '60 del secolo scorso che culminò con il golpe militare del 27 giugno 1973 posto in atto da [[Juan María Bordaberry]], presidente legittimo dal 1972. Il regime dittatoriale si mantenne fino al 12 giugno 1976, quando fu rovesciato da un altro golpe.<ref>{{Cita libro|nome=Vania|cognome=Markarian|titolo=The Uruguayan Coup d’État in Historical Perspective: An Ever Longer Path toward Authoritarianism|url=https://www.cambridge.org/core/books/coups-detat-in-cold-war-latin-america-19641982/uruguayan-coup-detat-in-historical-perspective/6EEF968C41C6937C247C1CF2B67E63E6|accesso=2025-05-31|data=2025|editore=Cambridge University Press|pp=111–130|ISBN=978-1-009-34483-8}}</ref><ref name=":25">{{Cita web|url=https://www.mpf.gob.ar/plan-condor/paises/Uruguay/?utm_source=chatgpt.com|titolo=Uruguay {{!}} Plan Condor|sito=www.mpf.gob.ar|accesso=2025-05-31}}</ref>
La dittatura si caratterizzò per una brutale repressione,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=José Miguel|cognome=Busquets|nome2=Andrea|cognome2=Delbono|data=2016-12-03|titolo=La dictadura cívico-militar en Uruguay (1973-1985): aproximación a su periodización y caracterización a la luz de algunas teorizaciones sobre el autoritarismo|rivista=Revista de la Facultad de Derecho|numero=41|pp=61–102|lingua=es|accesso=2025-05-31|doi=10.22187/rfd201624|url=https://revista.fder.edu.uy/index.php/rfd/article/download/556/840}}</ref> che si strutturò sulla base di diversi organismi militari che si coordinarono anche con i servizi di intelligence del resto dei paesi coinvolti nell’Operazione. Tra i principali attori vi erano: il Servicio de Información de Defensa (SID), dipendente dalla Junta de Comandantes en Jefe, l’Organismo Coordinador de Operaciones Antisubversivas (OCOA), dipendente dal Comando Generale dell’Esercito, la Dirección Nacional de Informaciones e Inteligencia (DNII) e il Cuerpo de Fusileros Navales (FUSNA).<ref name=":25" /><ref name=":26">{{Cita web|lingua=es|url=https://www.fiscales.gob.ar/lesa-humanidad/la-side-y-orletti-las-claves-del-eje-argentina-uruguay-en-la-operacion-condor/|titolo=La SIDE y Orletti, las claves del eje Argentina-Uruguay en la Operación Cóndor|accesso=2025-05-31}}</ref>
L’Uruguay partecipò all’Operazione fin dalla sua costituzione a Santiago del Cile nel 1975, accettando lo scambio di informazioni, il sequestro e il trasferimento clandestino di prigionieri politici. Venne confermato in seguito che il SID coordinava operazioni con i servizi argentini (SIDE) e altri paesi, usando canali telefonici, teletipici e incontri tra funzionari.<ref name=":25" />
La repressione venne organizzata in una serie di interventi che colpirono organizzazioni quali il [[Tupamaros|Movimiento de Liberación Nacional-Tupamaros]], il [[Partito Comunista Paraguaiano|Partito Comunista]], la [[Unión Artiguista de Liberación]] (UAL) e il Partido por la Victoria del Pueblo (PVP).<ref name=":25" /> Tra i casi di repressione più significativi si ricordano i rapimenti di membri del Partido por la Victoria del Pueblo (PVP) nel 1976 e il rapimento dei figli di prigionieri politici.<ref name=":26" />
Analogamente agli altri regimi autoritari dell'America Latina, i militari uruguaiani avviarono a partire dal 1973 una pratica sistematica di tortura nei confronti dei prigionieri politici. Ma, a differenza delle altre dittature americane, in Uruguay anche i medici assunsero un ruolo attivo non solo nell'esecuzione, ma anche nel perfezionamento della tortura.<ref>{{Cita libro|lingua=es|titolo=Muertes en las prisones uruguayas|titolotradotto=Morte nelle prigioni uruguaiane|url=https://www.smu.org.uy/dpmc/pracmed/temas/ddhh/tortura/f042587.pdf|anno=1984|editore=Servicio Paz y Justicia}}</ref>
Anche dopo la restaurazione della democrazia nel 1985, per molti anni, la normativa nel Paese ha ostacolato il perseguimento dei responsabili dell'Operazione.<ref name=":25" /> Nel 2022, il Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulle Sparizioni Forzate o Involontarie ha sollecitato le autorità uruguaiane ad adottare una politica volta a superare il silenzio sulle violenze della dittatura e a promuovere l’azione giudiziaria contro i responsabili dell’Operazione Condor nel Paese.<ref>{{Cita web|lingua=es|url=https://www.dw.com/es/uruguay-la-onu-denuncia-desaparici%C3%B3n-de-mujeres-y-ni%C3%B1os/a-62496962|titolo=Uruguay: la ONU denuncia desaparición de mujeres y niños – DW – 16/07/2022|sito=dw.com|accesso=2025-05-31}}</ref>
== Influenze straniere ==
=== Stati Uniti ===
==== Il contesto storico e ideologico ====
È ampiamente documentato che molti esponenti di alto livello della politica e delle forze armate statunitensi, tra cui senza dubbio [[Henry Kissinger]] e [[Cyrus Vance]] (rispettivamente Segretari di Stato dal 1973 al 1977 e dal 1977 al 1980), fossero a conoscenza dell'Operazione Condor. Nonostante questo, la portata del coinvolgimento diretto del governo statunitense è ancora divisiva e comunque oggetto di dibattito. Il contesto geopolitico in cui gli Stati Uniti operavano era piuttosto complesso e caratterizzato perlopiù dall'intensa [[Guerra fredda|rivalità con l'Unione Sovietica]] e da una crescente preoccupazione per l'espansione del comunismo in America Latina. Dopo la [[Crisi dei missili di Cuba]] e l'uccisione di [[Che Guevara]], il governo statunitense iniziò ad adottare una serie di politiche interventiste per contenere la diffusione di ideologie marxiste in Sud America. Si potrebbe dire che l'Operazione Condor, con i suoi obiettivi anti-comunisti dichiarati, fosse parte integrante di questa strategia.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Giles|cognome=Tremlett|url=https://www.theguardian.com/news/2020/sep/03/operation-condor-the-illegal-state-network-that-terrorised-south-america|titolo=Operation Condor: the cold war conspiracy that terrorised South America|pubblicazione=The Guardian|data=2020-09-03|accesso=2025-06-30|citazione=Their fantasies were overblown, but not entirely baseless. In 1965, the Argentinian revolutionary Ernesto “Che” Guevara had waved an emotional goodbye to his comrade-in-arms Fidel Castro, leaving Cuba. He vowed to initiate a new phase of revolutionary activity, extending guerrilla warfare across Latin America. Che was killed while carrying out his mission in Bolivia in 1967, but the US by then viewed revolution in Latin America as an existential threat – recalling how Russian nuclear weapons had reached Cuban soil during the 1962 missile crisis. In a bid to strengthen anti-communist forces, the US pumped money and weapons to armed forces across the region, vastly increasing the power of the military within these states and eventually, as the American journalist John Dinges has written, ending up in an “intimate embrace with mass murderers running torture camps, body dumps, and crematoriums”.}}</ref> In effetti, già nel 1946, in linea con la politica anticomunista e con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la cooperazione e la stabilità nel continente, fu fondata a Panama la [[Istituto dell'emisfero occidentale per la cooperazione alla sicurezza|Scuola delle Americhe]] (SOA), un centro di addestramento militare gestito direttamente dal governo degli Stati Uniti, destinato a ufficiali delle forze armate latinoamericane. Ivi si diplomarono oltre 60 mila militari, di cui una gran parte divenne tristemente nota per aver perpetrato impunemente [[Crimine contro l'umanità|crimini contro l'umanità]] ed essere stata coinvolta nelle vicende dell'Operazione.<ref name=":3" /><ref>{{Cita libro|lingua=en|titolo=The School of the Americas: military training and political violence in the Americas|anno=2004|url=https://archive.org/details/schoolofamericas00lesl|titolotradotto=La Scuola delle Americhe: addestramento militare e violenza politica nelle Americhe|data=2004|editore=Duke University Press}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cittadellaspezia.com/2011/11/26/scuola-delle-americhe-centro-per-militari-latinoamericani-98227/|titolo=Scuola delle Americhe, centro per militari latinoamericani|sito=Città della Spezia|data=2011-11-26|accesso=2025-06-01}}</ref>
In sintesi, i documenti declassificati rivelano la piena consapevolezza da parte degli Stati Uniti delle operazioni clandestine condotte nel Cono Sud, ma anche la cautela con cui l’amministrazione Nixon-Kissinger si approcciò alla crescente violenza politica nella regione, cercando di bilanciare il sostegno ai regimi militari con la necessità di proteggere gli interessi strategici degli Stati Uniti.
Più o meno nel 1976, la CIA iniziò a collaborare attivamente con i servizi segreti di Cile, Paraguay, Uruguay e Bolivia.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.cia.gov/library/reports/general-reports-1/chile/#10|titolo=CIA Activities in Chile — Central Intelligence Agency|sito=www.cia.gov|accesso=2025-06-30|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150629130149/https://www.cia.gov/library/reports/general-reports-1/chile/#10|dataarchivio=2015-06-29}}</ref> La collaborazione si intensificò in modo significativo a partire dal 1978. Un cablogramma del '78 pubblicato nel 2001 dal [[The New York Times]], inviato dall'ambasciatore statunitense in Paraguay, Robert White, al Segretario di Stato [[Cyrus Vance]], confermò che i responsabili dei servizi segreti sudamericani comunicavano tra loro regolarmente tramite un'apposita struttura statunitense situata nei pressi del Canale di Panama.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Harry W. Shlaudeman|data=8º febbraio 1976|titolo=The Third World War and South America|lingua=en|url=https://nsarchive2.gwu.edu/NSAEBB/NSAEBB416/docs/0000A02E.pdf}}</ref>
==== Declassificazione ====
Durante la presidenza di [[Bill Clinton|Clinton]] (1993-2001), gli Stati Uniti iniziarono a declassificare dei documenti che confermarono il coinvolgimento della CIA e del governo statunitense nel tentativo di rovesciare il presidente cileno Salvador Allende fin dai primi anni '70. Alcuni di questi documenti riguardano specificatamente il ''[[Colpo di Stato in Cile del 1973|Golpe Cileno]]'' del '73 che depose Allende. Dei nuovi rapporti declassificati sotto l'amministrazione [[Joe Biden|Biden]], che risalgono ai giorni tra l'8 e l'11 settembre 1973, confermano la strategia diplomatica e il sostegno statunitense alle forze che preparavano il colpo di stato. Nonostante questo, se da una parte è piuttosto documentato il coinvolgimento di [[Richard Nixon|Nixon]] e [[Henry Kissinger|Kissinger]] nel piano volto a rovesciare il governo di [[Unidad Popular]], dall'altra, i documenti finora desecretati non hanno mai offerto prove precise circa una decisione diretta di mettere in atto il ''golpe'' ai danni di [[Salvador Allende|Allende]].<ref>{{Cita web|autore=Karim El Sadi|url=https://www.antimafiaduemila.com/home/terzo-millennio/232-crisi/97049-plan-condor-gli-stati-uniti-declassificano-documenti-sul-golpe-di-pinochet.html|titolo=''Plan Condor'': gli Stati Uniti declassificano documenti sul golpe di Pinochet|sito=Antimafia Duemila {{!}} Fondatore Giorgio Bongiovanni|data=2023-08-30|accesso=2025-06-30}}</ref>
Nel 2019, gli Stati Uniti completarono la consegna di 47.000 pagine all'Argentina, documenti che rivelano l'ampiezza della consapevolezza di Washington e delle potenze europee riguardo agli eventi in Sud America, così come il loro disinteresse per le violazioni dei diritti umani.<ref name="Archive" />
==== Il ruolo di Henry Kissinger ====
{{Citazione|Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell'irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli|[[Henry Kissinger]]}}
Fu rilevante il ruolo di Henry Kissinger, [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] degli Stati Uniti durante le amministrazioni [[Richard Nixon|Nixon]] e [[Ford]], nei rapporti diplomatici con i governi del Cono Sud durante gli anni dell'Operazione. Divenne noto in seguito, grazie anche alla declassificazione di alcuni documenti della CIA, che Kissinger non solo fosse a piena conoscenza dell'esistenza dell'Operazione Condor, ma anche che fosse in contatto con molti dei gerarchi e dittatori latinoamericani, primo fra tutti lo stesso [[Augusto Pinochet|Pinochet]], ma anche il ministro degli Esteri argentino [[Cesar Guzzetti]], che Kissinger incontrò a New York il 7 ottobre 1976 per discutere delle strategie repressive della dittatura militare argentina.<ref>{{Cita web|url=https://nsarchive.gwu.edu/document/30304-document-18-department-state-memorandum-conversation-us-chilean-relations-kissinger|titolo=Department of State, Memorandum of Conversation, "U.S.-Chilean Relations," [Kissinger conversation with Pinochet], SECRET, June 8, 1976 {{!}} National Security Archive|sito=nsarchive.gwu.edu|accesso=2025-06-01}}</ref>
== Responsabilità civile e penale ==
=== Responsabilità civile ===
{{Aggiornare|anno=2015|mese=03|arg=politica|arg2=America}}
In Italia, il 1º gennaio 2015 è incominciato il processo contro i responsabili dell'Operazione Condor.<ref>{{cita testo|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2015/01/01/news/operazione_condor_processo_italia-104112981/?ref=HREC1-29|titolo=''Si farà in Italia il processo contro l'Operazione Condor''}}. Daniele Mastrogiacomo. Repubblica. Cronaca. 1º gennaio 2015.</ref> A febbraio 2015, 9 imputati sono processati per la scomparsa di 30 persone di origine italiana.<br/>
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III Corte di Assise di Roma.</ref>
Una controversia è in corso sull'assegnazione del
== Note ==
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[[Categoria:Colpi di Stato promossi dagli Stati Uniti]]
[[Categoria:Eventi degli anni 1970]]
[[Categoria:
[[Categoria:Presidenza di Ronald Reagan]]
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