Linea Gustav: differenze tra le versioni
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La '''linea Gustav''' (o "'''linea invernale'''") fu una [[Linee difensive tedesche in Italia|linea fortificata difensiva approntata in Italia]] su disposizione di [[Hitler]] del 4 ottobre 1943 dall'[[organizzazione Todt]] durante la [[campagna d'Italia (1943-1945)|campagna d'Italia]] nella [[seconda guerra mondiale]]. Il nome deriva dalla compitazione della lettera "G" nell'alfabeto tedesco.
Divideva in due la [[penisola]] italiana: a nord
Venne sfondata il 18 maggio [[1944]], a fronte dell'avanzata alleata e i tedeschi si dovettero attestare sulla [[linea Hitler]], posta poco più a nord.
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[[File:Bundesarchiv Bild 146-2005-0004, Italien, Monte Cassino.jpg|thumb|left|upright=1.2|L'[[abbazia di Montecassino]] bombardata]]
Le forze tedesche, dopo lo [[sbarco a Salerno]] nel settembre del 1943, furono costrette ad arretrare lungo la penisola, ma opposero una prima resistenza
Dal lato tirrenico, a partire dal 19 luglio 1943 si ebbero ripetuti bombardamenti dell'[[aeroporto di Aquino]] ed il 10 settembre di quello stesso anno, due giorni dopo la pubblicità dell'[[armistizio di Cassibile]] avvenuta col [[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|proclama Badoglio]], il [[bombardamento di Montecassino]] da parte delle truppe anglo-americane che colse impreparata la popolazione della città di [[Cassino]], distruggendone l'[[Abbazia]] e causando molte vittime tra i civili. Aspri combattimenti ci furono per la conquista delle posizioni da [[San Pietro Infine]], a [[San Vittore del Lazio]], a [[Cervaro (comune)|Cervaro]], che videro protagoniste le truppe del [[Primo Raggruppamento Motorizzato]] dell'[[Esercito Cobelligerante Italiano]], che pure parteciparono [[battaglia di Montelungo]]
=== Il versante adriatico ===
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I tedeschi individuarono nove linee d’arresto provvisorie su cui poter guadagnare il maggior tempo possibile per poi arretrare su una decima, ampio dispositivo più fortificato e più difendibile da un punto di vista morfologico, la cosiddetta Linea Gustav o Bernhard che si estendeva, per diversi chilometri anche in profondità, da Gaeta ad Ortona. Nella sua parte più avanzata a nord del fiume Sangro, i Britannici la soprannominarono Linea del Sangro, mentre i tedeschi Linea Sigfrido. Nel settore affidato al LXXVI Panzerkorps lungo la costa adriatica, il generale Traugott Herr, con a disposizione solo la 16ª Divisione Panzer e la 1ª Divisione Paracadutisti, mise in atto concretamente la tattica voluta dal generale Kesselring, disponendo i propri piani per attestarsi il più a lungo possibile su tre posizioni ritardatrici prima di arretrare sulla Gustav-Bernhard: la prima linea difensiva era denominata Barbara e correva da San Salvo fino a [[Colli a Volturno]] passando per Lentella e Celenza. La parte orientale correva a ridosso del fiume Trigno e si estendeva in profondità su una seconda linea ritardatrice facente sempre parte della Linea Barbara, che partiva da Vasto e passava per Cupello, Furci e Carunchio. La terza, seppur appartenente al dispositivo della Gustav-Bernhard, era conosciuta come Linea avanzata del Sangro e partiva a sud di Fossacesia e Mozzagrogna per poi passare nell’entroterra a Roccascalegna, Torricella, Gamberale e Castel di Sangro.<ref>S. Malatesta, ''La Tigre sulla Linea Gustav. 1943 - le battaglie dell'8ª Divisione indiana dal fiume Sangro a Ortona'', Menabò, 2020, pp. 49-53</ref>
I tedeschi, ritiratisi alla fine dell'ottobre 1943 dalla linea sul fiume Trigno presso [[Vasto]], incalzati dall'VIII Armata del generale [[Bernard Law Montgomery]], fecero saltare in aria i ponti sul Sangro,
Avendo temporeggiato nell'annientare tutte le guarnizioni tedesche,
Le operazioni dei canadesi e neozelandesi, dispiegati da Montgomery per attaccare i tedeschi a Ortona, nella [[campagna del fiume Moro]] nei primi di dicembre del '43, durarono fino alla fine dell'anno, senza successo per la conquista di Orsogna e Guardiagrele.
I tedeschi avevano ricevuto ordine da Hitler di non abbandonare assolutamente la città di Ortona, considerata punto strategico di alta importanza per il mare, e così gli abitanti furono sfollati nelle campagne, e il centro minato e preparato per accogliere con trappole varie gli alleati canadesi. Gli anglo-canadesi, comandati dal generale Vokes, mandato da Montgomery, attaccarono da contrada San Donato, arrivando a piazza di Porta Caldari, penetrando infine al centro, via il corso Vittorio Emanuele, fino alla piazza della cattedrale. Per i combattimenti in ogni vicolo corpo a corpo, e per la difficoltosa conquista della città, quasi rasa al suolo, Ortona fu giudicata come una "Piccola Stalingrado". Anche il comune di [[Orsogna]] subì bombardamenti gravissimi nel dicembre del '43,<ref>S. Malatesta, ''Orsogna 1943. Le battaglie per la Linea Gustav nella “Cassino dell’Adriatico”'', Menabò, Ortona, 2016, pag. 16, 92, 95, 110</ref>, durante una campagna militare dei neozelandesi. Tuttavia prima del 1944, Orsogna non riuscì ad essere conquistata, a causa dell'orografia del terreno, della cattiva preparazione militare,
Nel dicembre del [[1943]] fino al giugno dell'anno successivo, la piana della Marrucina (tra Orsogna e Ortona), verrà bombardata dagli Americani e dai tedeschi in ritirata, che mineranno ogni paese con razzie e uccisioni, onde rallentare l'avanzata alleata. I primi centri ad essere distrutti sono Orsogna e Poggiofiorito, con la vicina Crecchio (dove il 9 settembre si era nascosto il re [[Vittorio Emanuele III]] nel castello. Orsogna verrà liberata solo nel giugno dell'anno 1944, come detto, con grandi perdite e distruzione quasi totale del paese.
Successivamente caddero i paesi limitrofi di [[Miglianico]] e [[Tollo]]. Anche quest'ultimo paese verrà quasi completamente distrutto dai bombardamenti alleati,
Nel novembre 1943, con l'arrivo degli alleati giunti sia da [[Fossacesia]] che da [[Castel Frentano]], i tedeschi, tornando alla linea del Sangro, sono respinti da [[Lanciano]], in una morsa mortale.
La cittadina si era ribellata all'[[occupazione militare]] il 6 ottobre e nella repressione che seguì furono uccise 11 persone per rappresaglia, tra cui [[Trentino La Barba]],
La linea del fronte proseguiva da Lanciano lungo il fiume da [[Sant'Eusanio del Sangro]] a [[Casoli]], [[Gessopalena]], [[Torricella Peligna]], [[Montenerodomo]] e [[Pizzoferrato]], dalla parte del fiume Aventino verso [[Lama dei Peligni]], [[Taranta Peligna]], [[Lettopalena]], [[Palena]], fino a [[Roccaraso]] e [[Castel di Sangro]]. I nazisti avevano occupato questi centri,
=== La battaglia del Sangro e la Brigata Maiella ===
{{Vedi anche|Battaglia del Sangro|Brigata Maiella|Eccidio di Pietransieri}}
[[File:Gessopalena 1.jpg|thumb|upright=1.3|Veduta del borgo vecchio di Gessopalena, distrutto dai tedeschi il primo giorno del 1944]]
Tra il novembre del [[1943]] e l'aprile del successivo anno, i tedeschi giungono presso la [[Val di Sangro]] da Torino di Sangro e Paglieta, nonché da Lanciano. [[Casoli]], paese più popoloso dopo la vicina [[Atessa]], è dichiarata "città libera" per gli sfollati, e così i nazisti raggiungono [[Gessopalena]], dove ai primi del 1944 si consuma l'eccidio di Sant'Agata. Nel tentativo di rallentare gli alleati, i tedeschi adottano infatti la tattica della "terra bruciata". Il borgo roccioso di pietra calcarea della Maiella viene minato dalle fondamenta, con gli abitanti rinchiusi dentro le case, e fatto saltare in aria la notte del primo dell'anno. Successivamente i tedeschi raggiungono [[Taranta Peligna]] e Lettopalena, dove mettono in pratica lo stesso procedimento. Il borgo di Lettopalena viene cancellato, mentre il borgo di Taranta viene pesantemente bombardato dagli alleati.▼
[[File:Pietransieri2.jpg|thumb|left|Cappella commemorativa ai martiri dell'eccidio di Pietransieri]]
▲Tra il novembre del [[1943]] e l'aprile del successivo anno, i tedeschi giungono presso la [[Val di Sangro]] da Torino di Sangro e Paglieta, nonché da Lanciano. [[Casoli]], paese più popoloso dopo la vicina [[Atessa]],
Colledimacine e Torricella vengono bombardate dagli alleati, affinché i tedeschi non possano compiere gli stessi gesti. Gli alleati vengono aiutati dal comandante [[Ettore Troilo]], capo della resistenza partigiana della Brigata Maiella. Tuttavia Torricella perde il castello baronale e numerosi civili, a Palena è fatta saltare in aria la copertura della [[chiesa di San Falco]] dagli alleati, mentre è in funzione la messa, e quasi tutto il borgo vecchio di [[Montenerodomo]] viene distrutto.
La battaglia proseguirà per Gamberale e Quadri (quest'ultimo minato e fatto brillare dalle truppe tedesche, distruggendo il paese vecchio), e infine a [[Castel di Sangro]] (distruzione della parte bassa del paese dal bombardamento alleato), e a [[Roccaraso]]. In quest'ultima si compì nel settembre 1943 l'efferato [[eccidio di Pietransieri]]. Anche il paese vicino di Roccacinquemiglia viene raso al suolo dai nazisti, nonché una parte di [[Rocca Pia]]. Ivi sorgeva una prigione di civili, occupata dagli sfollati di Lettopalena (distante oltre 20 km),
=== Lo sfondamento e l'avanzata alleata ===
{{Vedi anche|Operazione Diadem}}
Nel marzo 1944 gli alleati riuscirono a spingere indietro i tedeschi, costringendoli a ritirarsi ad [[Ateleta]] prima e a [[San Pietro Avellana]] poi, fino a raggiungere la valle del [[Volturno]] in territorio molisano. Solo
== Territorio ==
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=== Abruzzo ===
[[Ortona]], [[San Vito Chietino]], Contrada Caldari, [[Miglianico]], [[Tollo]], [[Canosa Sannita]], [[Crecchio]], [[Arielli]], [[Poggiofiorito]], [[Frisa]], [[Orsogna]], [[Paglieta]], [[Atessa]], [[Fara San Martino]], [[Gessopalena]], [[Lama dei Peligni]], [[Taranta Peligna]], [[Lettopalena]], [[Colledimacine]], [[Torricella Peligna]], [[Montenerodomo]], [[Palena]], [[Pizzoferrato]], [[Gamberale]], [[Quadri]], [[Castel di Sangro]], [[Alfedena]], [[Roccaraso]], [[Castelguidone]].
=== Molise ===
[[Colli a Volturno]], [[Rionero Sannitico]], [[Isernia]], [[Venafro]], [[Castel San Vincenzo]], [[Rocchetta a Volturno]]
=== Campania e Lazio ===
[[Mignano Monte Lungo]], [[Minturno]], Santa Maria Infante, [[Cassino]], [[Pico (Italia)|Pico]], [[Ausonia (Italia)|Ausonia]], [[Coreno Ausonio]], [[Castelforte]], [[Formia]], [[Vallemaio]], [[Gaeta]], [[Vallerotonda]], Spigno Saturnia, Campodimele.
== Cimiteri di guerra ==
*[[Cimitero di guerra del Commonwealth di Cassino]]
*[[Cimitero militare polacco di Montecassino]]
*[[Cimitero militare canadese di Ortona]]
*[[Cimitero militare britannico
*Cimitero militare *
==Galleria d'immagini==
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File:Ortona cimitero canadese 01.jpg|Monumento commemorativo della battaglia di Ortona, piazza Plebiscito,
File:Ortona 2006 -Moro River Canadian War Cemetery- by-Raboe 02.jpg|La chiesa di San Donato nel cimitero canadese di Ortona.
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== Bibliografia ==
* Grassi Lorenzo, ''Linea Gustav - Passi nella memoria'', Autoprodotto, 2018.
* Gerhard Muhm, ''La tattica tedesca nella campagna d'Italia'', in ''Linea gotica avamposto dei Balcani,'' a cura di Amedeo Montemaggi, Roma,
* Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli, ''La Guerra in Casa'', edizioni Territori Link, DVD 2006-2007-2008-2009-2011
* Max Franceschelli, ''La Linea Gustav, Chieti e Provincia'', edizioni E'dicola, 2006
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== Voci correlate ==
* [[Battaglia di Montelungo]]
* [[Battaglia di
* [[Battaglia di Ortona]]
* [[Battaglia di Orsogna]]
* [[Bombardamento dell'abbazia di Montecassino]]
* [[Brigata Maiella]]
* [[Eccidio di Pietransieri]]
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* [[Linea Bernhardt]]
* [[Linea Hitler]]
* [[Marocchinate]]▼
* [[
* [[I Raggruppamento Motorizzato]]
* [[Organizzazione Todt]]
* [[Sbarco a Salerno]]
* [[Sbarco di Anzio]]
▲* [[Marocchinate]]
* [[Torre di Capodiferro]]
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
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