Autoaffondamento della flotta francese a Tolone: differenze tra le versioni

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|Luogo = [[arsenale di Tolone]]
|Casus = [[Operazione Anton]]
|Esito = successo francese,
*i tedeschi non catturano la flotta francese
|Mutamenti_territoriali =
|Schieramento1 = {{Bandiera|FRAVichy|nome}}
|Schieramento2 = {{Bandiera|DEU 1933-1945|nome}}
|Comandante1 = {{BandieraInsegna navale|FRA|FRAVichydim=20}} [[Jean de Laborde]]<br />{{BandieraInsegna navale|FRA|FRAVichydim=20}} [[André Marquis]]
|Schieramento3 =
|Comandante1 = {{Bandiera|FRAVichy}} [[Jean de Laborde]]<br />{{Bandiera|FRAVichy}} [[André Marquis]]
|Comandante2 = {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Johannes Blaskowitz]]
|Effettivi1 = 3 [[Nave da battaglia |navi da battaglia]]<br />1 [[nave appoggio idrovolanti]]<br />4 [[Incrociatore|incrociatori pesanti]]<br />3 [[Incrociatore|incrociatori leggeri]]<br />18 [[cacciatorpediniere]]<br />13 [[Torpediniera|torpediniere]]<br />6 [[Avviso|avvisi]]<br />21 [[Sottomarino|sottomarini]]<br />diverse unità minori
|Comandante3 =
|Effettivi2 = 4 divisioni<br />2 gruppi corazzati<br />1 battaglione motociclistico
|Effettivi1 =
|Perdite1 = 3 navi da battaglia autoaffondate<br />1 nave appoggio idrovolanti autoaffondata<br />4 incrociatori pesanti autoaffondati<br />3 incrociatori leggeri autoaffondati<br />16 cacciatorpediniere autoaffondati<br />13 torpediniere autoaffondate<br />6 avvisi autoaffondati<br />12 sottomarini autoaffondati<br />12 morti<br />26 feriti
|Effettivi2 =
|Effettivi3 =
|Perdite1 = 12 morti<br />26 feriti<br />l'insieme della flotta affondata
|Perdite2 = 1 ferito
|Perdite3 =
|Perdite4 =
|Note = {{coord|43|6|44|N|5|54|25|E|scale:30000}}
}}
{{Campagnabox Mediterraneo 1940-1942}}
 
L{{'}}'''autoaffondamento della flotta francese a [[Tolone]]''' ebbe luogo il 27 novembre [[1942]] su ordine dell'Ammiragliato del [[governo di Vichy]] al fine di evitare la cattura della medesima da parte della [[Germania nazista]] nel quadro dell'Operazione Lila nel corso dell'[[Operazione Anton]]. Salvo qualche eccezione, la Marina rifiutarifiutò di raggiungere gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] o le forze dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]] al fine di far conservare alla Francia di Vichy lo status di ''neutralità'' conformemente all'[[Secondo armistizio di Compiègne|armistizio del 22 giugno 1940]].
 
== Contesto ==
=== L'armistizio ===
L'armistizio del 22 giugno 1940, « Armistizio… disonorante… » metteva, secondo il [[generale]] [[Charles de Gaulle|De Gaulle]], « a discrezione del nemico una flotta francese intatta »<ref>{{cita|Michal|p. 14}}.</ref>.
<!--
L'articolo 8<ref name="univperp">[http://mjp.univ-perp.fr/france/1940armistice.htm La convention d'armistice], sur le site de l'Université de Perpignan, ''mjp.univ-perp.fr'', consulté le 29 novembre 2008</ref> della [[Secondo armistizio di Compiègne|convenzione d'armistizio]] firmato a [[Rethondes]] il 22 giugno 1940 è così scritto : {{citazione|citazione in italiano|Secondo armistizio di Compiègne|La flotte de guerre française — à l'exception de la partie qui est laissée à la disposition du gouvernement français pour la sauvegarde des intérêts français dans son empire colonial — sera rassemblée dans des ports à déterminer et devra être démobilisée et désarmée sous le contrôle de l'Allemagne ou respectivement de l'Italie.
 
La désignation de ces ports sera faite d'après les ports d'attache des navires en temps de paix. Le gouvernement allemand déclare solennellement au Gouvernement français qu'il n'a pas l'intention d'utiliser pendant la guerre, à ses propres fins, la flotte de guerre française stationnée dans les ports sous contrôle allemand, sauf les unités nécessaires à la surveillance des côtes et au dragage des mines.
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== Preludio ==
=== Aspetto politico ===
I negoziati tra la Germania e la Francia di Vichy si erano conclusi con la decisione che Tolone dovesse rimanere una roccaforte sotto il controllo di Vichy, e difesa contro gli alleati e i francesi di [[Charles de Gaulle]]. [[Erich Raeder]], comandante della ''[[Kriegsmarine]]'', era dell'opinione che gli ufficiali della [[Marine nationale|Marina militare francese]] avrebbero obbedito alle clausole dell'armistizio, e quindi al loro dovere di non lasciare che le navi cadessero nelle mani di qualsiasi nazione estera. Raeder era stato indotto a credere che l'obiettivo tedesco fosse quello di utilizzare il sentimento anti-britannico in vigore tra i marinai francesi per schierarli al fianco degli italiani, mentre Hitler propendeva per il sequestro forzato della flotta.
 
Il piano di Hitler era che i marinai tedeschi acquisissero le navi francesi e le trasferissero in [[Italia]]; gli ufficiali tedeschi espressero perplessità a questo piano, ma, come spesso succedeva con Hitler, le loro obiezioni furono ignorate. Gli ordini per l'attuazione del piano ''Lila'' (Fall Lila) furono impartiti il 10 novembre 1942.
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L'ammiraglio francese [[Jean de Laborde]] ricevette immediatamente ordine di opporsi al disegno tedesco, ma di fare il possibile per evitare ogni spargimento di sangue. Se ciò non fosse stato possibile, avrebbe dovuto procedere all'autoaffondamento della flotta.
 
Quando i tedeschi occuparono Fort Lamalgue, arrestando il generale [[André Marquis]], l'ammiraglio Jean de Laborde, prontamente avvisato dal contrammiraglio [[Arnaud Dornon]], ordinò immediatamente l'affondamento della flotta. Ciò mentre gran parte delle forze tedesche venivano bloccate dalle sentinelle francesi con fantasiose richieste burocratiche (dimostrando la scarsa volontà delle due parti di fare uso delle armi)<ref>Nico Sgarlato, ''L'autoaffondamento di Tolone'', articolo di "Eserciti nella Storia", pag. 21: "Il grosso delle forze tedesche era in ritardo ed era stato bloccato dalle sentinelle con assurde pretese burocratiche; la situazione appariva kafkiana ma, evidentemente, entrambe le parti avevano intenzione di limitare il ricorso alle armi"</ref>.
 
Nel frattempo le valvole di allagamento delle navi erano già state aperte, e poco dopo esplosero anche le prime cariche esplosive. La nave ammiraglia ''[[Strasbourg (incrociatore da battaglia)|Strasbourg]]'' bruciò per diversi giorni, mentre altre navi come l'incrociatore ''Colbert'' e il ''Dupleix'' saltarono in aria. Alcuni sommergibili come il ''Casablanca'', il ''Marsouin'', ''Le Glorieux'' e l{{'}}''Iris'', contravvenendo gli ordini, lasciarono Tolone per dirigersi verso porti amici o neutrali<ref>Nico Sgarlato, ''L'autoaffondamento di Tolone'', articolo di "Eserciti nella Storia", pag. 21: "oltre al già citato "Casablanca", il Marsouin" raggiunse Algeri, il "Le Glorieux" riparò ad Orano e l'"L'Iris" si consegnò a Barcellona"</ref>.
 
La maggior parte della flotta francese fu resa inutilizzabile, e solo quattro cacciatorpediniere furono immediatamente recuperati; ad essi si aggiunse poco più tardi anche il ''Valmy'', che fu riportato a galla. Tutte queste imbarcazioni furono trasferite in Italia. Fu solo molto più tardi che i tedeschi riuscirono a recuperare ulteriori nove unità.
 
== Navi affondate ==
In totale furono mandate a fondo {{formatnum:235000}} tonnellate di naviglio: 3 corazzate, 7 incrociatori, 18 cacciatorpediniere, 13 torpediniere, 6 [[avviso (nave)|avvisi]], 12 [[sommergibile|sommergibili]], 9 [[pattugliatore|pattugliatori]] e [[dragamine]], 19 navi di supporto, 1 [[nave scuola]], 28 rimorchiatori e 4 bacini galleggianti<ref name="Netmarine">{{cita|Netmarine}}.</ref>. Tutte le navi di grosso tonnellaggio furono affondate, alcune furono recuperate dalla [[Regia Marina]] che, insieme ad alcune navi di tonnellaggio inferiore rimaste intatte, le immise nella propria flotta, anche se spesso non furono mai realmente operative<ref>{{cita web|url=http://www.regiamarina.net/detail_text_with_list.asp?nid=79&lid=2|titolo=Navi straniere|autore=Pierluigi Malvezzi|accesso=17 novembre 2015}}</ref>. Cinque unità sfuggirono all'affondamento: 4 [[sommergibile|sommergibili]] (''[[Marsouin]]'', {{nave||Casabianca|sommergibile|2}}, ''[[Le Glorieux]]'', {{nave||Iris|sommergibile|2}}) e una nave, la ''Léonor Fresnel''.
 
{{div col}}
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# ''[[Épée]]''/''L'Adroit''
 
; [[Torpediniera|torpediniereTorpediniere]]
# {{nave||Trombe|cacciatorpediniere|2}}
# {{nave||Bordelais|cacciatorpediniere|2}}
# ''[[{{nave||Le Mars]]''|cacciatorpediniere|2}}
# ''[[{{nave||La Palme]]''|cacciatorpediniere|2}}
# ''[[Le Hardi]]''
# ''[[Fleuret]]''/''Foudroyant''
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# ''[[Le Flibustier]]''/''Bison''
# ''[[Lansquenet]]''/''Cyclone''
# ''[[{{nave||Le Corsaire]]''|cacciatorpediniere|2}}/''Siroco''
# ''[[La Bayonnaise]]''
# ''[[La Poursuivante]]''
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; [[Sommergibile|Sommergibili]]
# ''[[Sirène]]''
# ''[[Naïade (Q124)|Naïade]]''
# {{nave||Naiade|sommergibile|2}}
# ''[[Thétis]]''
# {{nave||Diamant|sommergibile|2}}
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# {{nave||Fresnel|sommergibile|2}}
# ''[[Achéron]]''
# {{nave|''[[Vénus (Q187)|Vénus|sommergibile|2}}]]''
# {{nave||Aurore|sommergibile|2}}
 
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== Bibliografia ==
* William Shirer, ''Storia del Terzo Reich'', Giulio Einaudi Editore, Torino, 1963.
* {{fr}}Henri Noguères, ''Le Suicide de la flotte française à Toulon'', Éditions J'ai lu Leur aventure, n° A120/121
* Robert Aron, ''Grands dossiers de l'histoire contemporaine'', éd. Librairie Académique Perrin, Paris, 1962-1964 ; rééd. CAL, Paris, cap. « Le sabordage de la flotte, 27 novembre 1942 », ppp.&nbsp;223-239
* {{fr}}Albert Marvin, ''Opération Lila, Toulon 1942 : la flotte Française se saborde''
* {{fr}}J.J Antier, ''La Flotte se saborde Toulon 1942''
* {{fr}}Hannsjörg Kowark, ''Hitler et la flotte française''
* {{fr}}Pierre Varillon, ''Le sabordage de la flotte Toulon, 27 novembre 1942''
* {{fr}}''L'héroïque sabordage de la flotte Française à Toulon, 27 novembre 1942'', photographies prises par André Piernic
* {{fr}}Marc Saibène, ''Toulon et la marine 1942-1944''
* {{fr}}P. Auphan, ''L'Honneur de servir''
* {{fr}}Lettres et notes de l'amiral Darlan, Coutau-Begarie
* {{fr}}J. le Corbeille, ''La flotte aurait pu quitter Toulon, mais…''
* {{fr}}A. Vuillez, ''Les vingt derniers jours de la flotte''
* {{fr}}J. de Laborde, ''Rapport officiel sur le sabordage de la flotte''
* {{fr}}Georges Van Gaver, ''Journal de guerre'', suivi de ''Récit du sabordage de la flotte à Toulon'', éd. Prolégomènes, 2008, ISBN 978-2-917 584-03-3
* {{cita libro|cognome=Michal|nome=Bernard|anno=1968 |titolo=Les grandes énigmes de la résistance|editore=les Amis de l'Histoire|cid=Michal|lingua=en}}
 
== Voci correlate ==