Lingua gallica: differenze tra le versioni

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{{NN|linguistica|aprile 2015}}
{{WIP|Lucio Di Madaura}}
{{Lingua
{{lingua|nome=Gallico|nomenativo=
|colore=#ABCDEF
|nome=Gallico
|regione=Europa centrale e occidentale
|nomenativo=
|periodo=[[VI secolo AC|VI secolo a. C.]] - [[VI secolo]]
|altnome=Celtico transalpino, gallico transalpino
|fam1=[[Lingue indoeuropee]]
|regione=ampie aree dell'[[Europa centrale]] e [[Europa occidentale|occidentale]]
|fam2=[[Lingue celtiche|Celtiche]]
|periodo=[[VI secolo a.C.]] (incerto) - [[VI secolo]]
|fam3=[[Lingue celtiche continentali|Celtiche continentali]]
|scrittura=[[Alfabeto etrusco]], [[alfabeto italico]], [[alfabeto greco]], [[alfabeto latino]]<ref>Solo a partire dalla [[Conquista romana della Gallia|conquista romana]].</ref>
|fam4='''''Gallico'''''
|tipologia= [[Soggetto Verbo Oggetto|SVO]] (ordine non obbligatorio, lingua non configurazionale)<ref name="Stifter 2012">{{Cita web|url=https://rootsofeurope.ku.dk/kalender/arkiv_2012/celtic_spring/Altkeltisch_-_Allgemeines_WS_2010.pdf|titolo=Old Celtic Languages (lecture notes)|lingua=en|data=2012|accesso=24 novembre 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://thetranslationcompany.com/resources/language-country/french/french-language/gaulish-language.htm|titolo=The Gaulish language|lingua=en|accesso=22 novembre 2021}}</ref>, [[Lingua flessiva|flessiva]], [[Lingua accusativa|nominativo-accusativa]]
|iso1=|iso2=cel (celtiche, altra lingua)|sil=}}
<!--Filogenesi (inserisci solo quelli necessari)-->
|fam1=[[Lingue indoeuropee]]
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|fam3=[[Lingue celtiche continentali]]
|fam4='''''Lingua gallica'''''
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<!--Codici di classificazione-->
Il '''Gallico''' è una lingua celtica estinta, parlata nelle antiche Gallie (odierne [[Francia]] e [[Italia]] settentrionale), prima del [[Latino]] Volgare del tardo [[Impero Romano]].
|iso1=
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|iso3=xtg
|Glottolog=tran1289
|sil=
 
|estratto=
Questa lingua ci è nota atraverso diverse centinaia di iscrizioni su pietra, su vasi di ceramica e altri manufatti, su monete e talvolta su metallo (piombo e in un caso zinco). Si trovano in tutta la Gallia romana, vale a dire gran parte dell'odierna Francia, così come parti di [[Svizzera]], Italia, [[Germania]] e [[Belgio]] (Meid 1994). Il Gallico è parafileticamente raggruppato con il [[Celtiberico]], il [[Lepontico]] e il [[Galato]] nel [[Lingue celtiche continentali|Celtico Continentale]].
|traslitterazione=
|mappa=Celtic languages over time.gif
|didascalia={{Legenda|#80B050|Estensione del gallico durante l'[[Età del ferro]], dopo essersi scisso dalla compagine del [[Lingua protoceltica|celtico comune]], e nel corso del [[Gallia#Gallia romana|periodo romano]]}}
}}
La '''lingua gallica''', chiamata anche, più semplicemente, '''gallico''', è una [[lingua celtica]] estinta, un tempo parlata nelle antiche [[Gallie]] (corrispondenti oggigiorno a [[Francia]], [[Gallia Cisalpina|Italia nord-occidentale]], [[Svizzera]], [[Belgio]], [[Lussemburgo]], [[Germania|Germania centro-occidentale]] e [[Paesi Bassi|Paesi Bassi meridionali]]) dal [[Celti|popolo celtico]] dei [[Galli]]; tuttavia, la diffusione capillare del [[latino volgare]] compiutasi durante il periodo del [[Tardo impero romano|Tardo Impero romano]] finì per scalzarne lo status di [[Lingua madre|prima lingua]] della maggior parte della popolazione locale, decretandone la scomparsa tra il [[V secolo]] e il [[VI secolo]].
 
Insieme con il [[Lingua celtiberica|celtiberico]], parlato nella [[penisola iberica]], e il [[Lingua lepontica|leponzio]], diffuso nella porzione nord-occidentale della [[Pianura Padana]], il gallico è parte del [[Lingue celtiche continentali|celtico continentale]], una suddivisione della famiglia celtica tracciata su base geografica e contrapposta al [[Lingue celtiche insulari|celtico insulare]]. Ciononostante, le relazioni linguistiche all'interno del gruppo continentale, tra questo e il ramo insulare, e tra i due sottoinsiemi e la [[Lingua proto-celtica|lingua progenitrice]] non sono ben chiare e sono oggetto di dibattito accademico. Oltre al fatto di essere [[Parafilia (filogenesi)|parafileticamente]] raggruppato con queste due lingue, questo idioma, in un senso più ampio, può arrivare a comprendere anche il cosiddetto [[Lingua gallica cisalpina|gallico cisalpino]], inquantificate varietà di celtico parlate in buona parte dell'[[Europa centrale]] e dei [[Penisola balcanica|Balcani]] ([[Pannonia]]) e solitamente raggruppate nel [[Lingua norica|norico]], e il [[Lingua galata|galato]] della [[Anatolia|penisola anatolica]], considerabili, per somiglianze strutturali e contingenze storico-geografiche, filiazioni [[Dialetto|dialettali]] del gallico dovute all'espansione celtica del [[IV secolo a.C.|IV]] e del [[III secolo a.C.]];<ref name="Stifter 2012" /> infine, l'appartenenza al [[diasistema]] gallico del lepontico, lingua più anticamente attestata e con caratteri divergenti dal gallico, non è pacifica ma è stata talvolta postulata.<ref>{{Cita libro|autore=K. McCone|titolo=Towards a relative chronology of ancient and medieval Celtic sound change|lingua=en|città=Maynooth|editore=Maynooth University|anno=1996}}</ref>
==Storia==
 
Questa lingua ci è nota grazie a diverse centinaia di iscrizioni (circa ottocento), spesso frammentarie e a volte non ben conservate o leggibili, realizzate su pietra, su vasi di [[ceramica]] e altri manufatti, su monete coniate e talvolta su metallo (generalmente [[piombo]], facilmente incidibile, ma in un caso [[zinco]]). Queste si trovano in tutta la Gallia romana ([[Gallia Comata|di più recente]] e [[Gallia Narbonense|più antica conquista]], ma anche nell'[[Italia settentrionale]]), tuttavia la loro distribuzione varia sensibilmente nel tempo e nello spazio.<ref>{{Cita libro|autore=W. Meid|titolo=Gaulish Inscriptions. Their interpretation in the light of archaeological evidence and their value as a source of linguistic and sociological information|lingua=en|città=Budapest|editore=Archaeolingua Alapítvány|anno=1994|p=13}}</ref> Le [[Epigrafe|epigrafi]] galliche consistono principalmente di [[Calendario|calendari]], resoconti di [[vasellame]] e altre merci, monumenti e lapidi funebri ([[Epitaffio|epitaffi]]), brevi dediche a divinità, iscrizioni su monete, dichiarazioni di proprietà e attestati legali, ma constano anche di altre tipologie di testi, come quelle che sembrano essere [[Defixiones|tavolette di maledizione]].
Le più antiche iscrizioni celtiche continentali risalgono al [[VI secolo AC|sesto secolo a. C.]] e sono in Lepontico (da alcuni considerato un dialetto del Gallico), trovate in Gallia Cisalpina e scritte in una forma dell'alfabeto italico antico. Iscrizioni in alfabeto greco del [[III secolo AC|terzo secolo a. C.]] sono state trovate nell'area delle Bocche del Reno, mentre le più tarde iscrizioni della Gallia romana sono per la maggior parte in alfabeto latino.
 
I [[Sistema di scrittura|caratteri]] con cui veniva trascritto e tramandato il gallico appartengono a diversi [[alfabeti]], variamente utilizzati a seconda dell'area geografica o delle mutate condizioni storiche: in un primo momento, nella Gallia meridionale veniva usato l'[[alfabeto greco]], importato dalla vicina ''[[Massalia]]'', mentre nella Gallia Cisalpina si usava una variante dell'[[alfabeto italico]]; in seguito alla [[Conquista della Gallia|conquista romana di queste regioni]], l'[[alfabeto latino]] divenne la scrittura predominante.
Stando a una testimonianza di [[Gregorio di Tours]], ([[VI secolo|sesto secolo d. C.]]) nelle sue zone erano ancora presenti persone parlanti il Gallico.
 
==Fonologia Storia ==
*vocali:
**brevi: a, e, i, o u
**lunghe ā, ē, ī, (ō), ū
*semivocali: w, y
*occlusive:
**sorde: p, t, k
**sonore: b, d, g
*sonanti
**nasali: m, n
**liquide r, l
*sibilanti: s
*affricate: t<sup>s</sup>
 
Il gallico rappresentò la lingua viva di una reale comunità di parlanti in un periodo compreso tra il [[VI secolo a.C.]]<ref>Secondo le conclusioni raggiunte dalla [[glottocronologia]], la lingua gallica sarebbe sorta come varietà indipendente e riconoscibile alla fine del [[II millennio a.C.]] {{Cita web|url=https://digilib.phil.muni.cz/bitstream/handle/11222.digilib/100049/A_Linguistica_54-2006-1_6.pdf?sequence=1|titolo=ON APPLICATION OF GLOTTOCHRONOLOGY FOR CELTIC
[χ] è allofono di /k/ davanti a /t/.
LANGUAGES|lingua=en|accesso=21 novembre 2021}}</ref> e il [[VI secolo|VI secolo dell'era moderna]]. Si deve comunque notare che gli estremi di questo intervallo, soprattutto quello relativo agli esordi del gallico, sono ipotetici e non ben definiti.
 
Le più antiche iscrizioni celtiche continentali risalgono alla fine del [[VII secolo a.C.|VII]] o all'inizio del [[VI secolo a.C.]] e sono in [[Lingua leponzia|leponzio]] (da alcuni considerato un [[dialetto]] del gallico), trovate in [[Gallia Cisalpina]] e scritte in una forma adattata dell'antico [[alfabeto italico]]. Le iscrizioni in [[alfabeto greco]] del [[III secolo a.C.]] che sono state trovate nell'area delle [[Bocche del Rodano (dipartimento)|Bocche del Rodano]] rappresentano le più antiche iscrizioni in lingua gallica, mentre le più tarde iscrizioni della Gallia romana sono per la maggior parte in [[alfabeto latino]] e la loro datazione non supera la prima parte del [[IV secolo]].
===Ortografia===
[[Image:RIG G-172.jpg|thumb|300px|iscrizione RIG G-172 CΕΓΟΜΑΡΟC ΟΥΙΛΛΟΝΕΟC ΤΟΟΥΤΙΟΥC ΝΑΜΑΥCΑΤΙC ΕΙωΡΟΥ ΒΗΛΗ CΑΜΙ CΟCΙΝ ΝΕΜΗΤΟΝ "Segomaros, figlio di Uillo, ''toutious'' (capo tribù) di Namausos, dedicò questo santuario a Belesama"]]
 
Anche se cessarono le iscrizioni, la cui interruzione fu probabilmente dovuta a sconvolgimenti politici, impoverimento economico e culturale della [[Gallia#Gallia nella tarda antichità|Gallia tardoantica]] e alle [[Invasioni barbariche|migrazioni di popoli barbarici]], la lingua continuò a essere usata, specialmente in contesti non urbani, in territori poco raggiunti dalle reti commerciali e dalle vie di comunicazione, e dalle fasce non elitarie della popolazione, dunque laddove la penetrazione del latino risultava più difficile e meno vantaggiosa.
Alfabeto di [[Lugano]], usato in [[Gallia Cisalpina]] per il Lepontico:
 
:AEIKLMNOPRSTΘUVXZ
Stando a una testimonianza di [[Gregorio di Tours]] ([[VI secolo|VI secolo d.C.]]), nelle sue zone erano ancora presenti persone parlanti il gallico.
 
La lingua gallica ha lasciato numerosi elementi lessicali, grammaticali e sintattici in gran parte delle lingue oggi dette [[Lingue galloromanze|galloromanze]], tra cui il gruppo della [[lingua d'oïl]], il [[Gallo (lingua)|gallo]], l'[[lingua francoprovenzale|arpitano]], il [[lingua ladina|ladino]], il [[lingua romancia|romancio]], il [[lingua friulana|friulano]] e il [[lingue gallo-italiche|gallo-italico]].
 
Oggigiorno la lingua gallica è usata dal gruppo musicale folk svizzero [[Eluveitie]]: alcune loro canzoni sono scritte e cantate in lingua gallica, in realtà una forma linguistica "ricostruita" grazie a una collaborazione con l'[[Università di Vienna]].
 
== Fonologia ==
* [[vocali]]
** brevi: a, e, i, o u
** lunghe ā, ē, ī, (ō), ū
* [[semivocali]]: w, y
* [[Consonanti occlusive|occlusive]]
** sorde: p, t, k
** sonore: b, d, g
* [[sonanti]]
** nasali: m, n
** liquide r, l
* [[sibilanti]]: s
* [[affricate]]: t<sup>s</sup>
 
[χ] è [[allofono]] di /k/ davanti a /t/.
 
=== Ortografia ===
 
Alfabeto di [[Lugano]], usato in [[Gallia Cisalpina]] per il lepontico:
:A E I K L M N O P R S T Θ U V X Z
 
L'alfabeto di Lugano non distingue fra occlusive sonore e sorde: ad esempio P rappresenta /b/ o /p/, T sta per /t/ o /d/, K per /g/ o /k/.
Z sta probabilmente per /t<sup>s</sup>ʦ/. U /u/ e V /w/ sono distinte. Θ sta probabilmente per /t/ e X per /g/.
 
Alfabeto greco orientale, usato nel sud della [[Gallia Transalpina]]:
:α β γ δ ε ζ η θ ι κ λ μ ν ξ ο π ρ σ τ υ χ ω
:αβγδεζηθικλμνξοπρστυχω
 
χ è usato per [χ], θ per /t<sup>s</sup>ʦ/, ου per /u/, /ū/, /w/,
η e ω sia per le brevi che per le lunghe /e/, /ē/ e /o/, /ō/, mentre ι sta per la /i/ breve e ει per /ī/. Notare che il [[Sigma (lettera greca)|sigma]] nell'alfabeto greco orientale assomiglia a una C (sigma lunata).
 
Alfabeto latino (monumentale e corsivo) in uso nella Gallia romana:
:A B C D Ð E F G H I K L M N O P Q R S T U V X Z
:ABCDÐEFGHIKLMNOPQRSTUVXZ
:''a b c d ð e f g h i k l m n o p q r s t u v x z''
:''abcdðefghiklmnopqrstuvxz''
 
G e K sono talvolta usati in modo intercambiabile. ''Ð''/''ð'', ''ds'' e ''s'' possopossono rappresentare /t<sup>s</sup>ʦ/. X, ''x'' sta per [χ] o /ks/. EV può essere usato in modo interscambiabile con OV (e.g. L-3, L-12). Q è usata solo raramente (es. ''Sequanni'', ''Equos'') e potrebbe essere un arcaismo. Ð e ð sono qui usate per rappresentare la lettera ''Tautau Gallicumgallicum'' (Eska 1998), che non è stata ancora codificata da [[Unicode]]. Diversamente da Ð, la barra centrale sitaglia estendecompletamente tuttoa attraversometà il glifo senza debordare ai lati.
 
=== Leggi fonetiche ===
 
* Il Gallicogallico settentrionale e orientale cambiò le [[Approssimante labiovelare|labiovelari]] sorde PIE ''k<sup>w</sup>'' in ''p'' (da cui [[Pceltico-CelticoP]]), ununo sviluppo osservato anche nel [[Britonicobrittonico]] (così come in Grecogreco e in alcune [[lingue italiche]]), mentre l'altro Celticoceltico, il '[[celtico-Q-Celtico]]', conservò la labiovelare. Perciò nel Gallicogallico del nord-est la parola per "figlio" era ''mapos'' (DelmarreDelamarre 2003 pp. 216-217&nbsp;216–217), contro l'Irlandeseirlandese primitivo ''maqi'' (Sims-Williams 2003 pp.430-431&nbsp;430–431). Similmente una delle parole per "cavallo" in Gallicogallico del nord-est era ''epos'' mentre l'Anticoantico Irlandeseirlandese ha ''ech''; Ilil Gallicogallico del sud-ovest, invece, aveva ''eqos'', tutte derivate dall'Indoeuropeoindoeuropeo ''*ekuosĕkwŏs'' (DelmarreDelamarre 2003 pp.163-164&nbsp;163–164).
* La labiovelare sonora ''g<sup>w</sup>'' divenne ''w'', p. es. ''uediiumi'' < ''g<sup>w</sup>ediūmi'' "Io prego".
* Il nesso consonantico PIE ''t<sup>s</sup>tds'', ''dz'' divenne /t<sup>s</sup>tz/, pronnciatoscritto ''ð'', p.es. ''neððamon'' da ''*nedz-tamo'' (Oldantico Irishirlandese ''nesa'', 'più vicino/il più vicino').
* Il dittongo PIE ''ew'' divenne ''ow'', e più tardi ''ō'', p. es. ''*teutā'' > ''touta'', ''totatōta'' ("tribù, territorio tribale", Anticoda confrontare con l'antico Irlandeseirlandese ''tuath'').
 
== Grammatica ==
 
C'eranoSussistevano alcune similitudini di area o areali (o genetiche, vedi Italoitalo-Celticoceltico) con la [[grammatica latina]], e lo [[storico]] francese A. Lot dedusse che questo avrebbe aiutato la rapida adozione del Latinolatino nella Gallia Romanaromana.
 
=== Casi ===
 
Il Gallicogallico ha sei o sette [[Caso (linguistica)|casi]] (Lambert 2003 pp.51-67&nbsp;51–67). In comune con il Latinolatino ha il [[nominativo]], il [[vocativo]], l'[[accusativo]], il [[genitivo]] e il [[dativo]]; doveladdove il Latinolatino ha un [[ablativo]], il Gallicogallico ha uno [[strumentale]] e potrebbe avere anche un [[locativo]]. Ci sono maggiori evidenze per i casi comuni (nominativo e accusativo) e per i temi comuni (temi in ''-o-'' e in ''-a-'') che per i casi meno frequenti nelle iscrizioni, o temi più rari come quelli in ''-i-'', in ''-n-'' e in occlusivoconsonante occlusiva. La seguente tabella riassume i suffissi di caso che sono conosciuti con più sicurezza. La casella in bianco significa che la forma non è attestata.
 
{| border="1" cellpadding="5" cellspacing="0" style="border-style:collapse; border-color: #AAA"
|+'''Singolare'''
|-
! Caso
Riga 109 ⟶ 139:
 
{| border="1" cellpadding="5" cellspacing="0" style="border-style:collapse; border-color: #AAA"
|+'''Plurale'''
|-
! CaseCaso
! tema in -a
! tema in -o
Riga 146 ⟶ 176:
Di alcuni casi si conosce l'evoluzione storica, ad esempio il dativo singolare con tema in ''-a-'' è ''-ai'' nelle iscrizioni più antiche, e diventa dapprima ''-e'' e infine ''-i''.
 
=== Numerali ===
Numerali ordinali dal graffito di [[La Graufesenque]]:
 
# ''cintux<nowiki>[</nowiki>so'' (Gallese[[Lingua gallese|gallese]] ''cyntaf'', Anticoantico irlandese ''cétae'', Irlandese[[Lingua irlandese|irlandese moderno]] 'céad', Bretone[[Lingua bretone|bretone]] 'kentañ' = "primo")
# ''allos'' (Gallesegallese ''ail'', AIrantico irlandese ''aile'', (Irlandeseirlandese moderno 'eile') = altro, Bretonebretone 'all '="altro")
# ''tritios'' (Gallesegallese ''trydydd'', AIrantico irlandese ''treide'' (- non esiste in Irlandeseirlandese moderno))
# ''pentuar<nowiki>[</nowiki>ios'' (Gallesegallese ''pedwerydd'', AIrantico irlandese ''cethramad'', (Irlandeseirlandese moderno 'ceathrú')
# ''pinpetos'' (Mediomedio Gallesegallese ''pymhet'' (e adesso ''pumed''), AIrantico irlandese ''cóiced'', (Irlandeseirlandese moderno 'cúigiú')
# ''suexos'' (forse scambiato con ''suextos'', Gallesegallese ''chweched'', AIrantico irlandese ''seissed'', (Irlandeseirlandese moderno 'séú')
# ''sextametos'' (Gallesegallese ''seithfed'', AIrantico irlandese ''sechtmad'', Irlandeseirlandese moderno 'seachtú')
# ''oxtumeto<nowiki>[</nowiki>s'' (Gallesegallese ''wythfed'', AIrantico irlandese ''ochtmad'', Irlandeseirlandese moderno 'ochtú')
# ''namet<nowiki>[</nowiki>os'' (Gallesegallese ''nawfed'', AIrantico irlandese''nómad'', Irlandeseirlandese moderno 'naoú', Bretonbretone ''navet'')
# ''decametos, decometos'' (Gallesegallese ''degfed'', AIrantico irlandese ''dechmad'', Irlandese modernoceltiberico 'deichniú'dekametam'', Celtibericoirlandese moderno ''dekametamdeichniú'')
 
Il gallico era molto più simile al latino di quanto le moderne lingue celtiche non lo siano rispetto a quelle [[Lingue romanze|romanze]]. Basti pensare che i numeri ordinali in latino sono: ''prímus, secundus/alter, tertius, quártus, quíntus, sextus, septimus, octávus, nónus, decimus''.
==Corpus==
Il corpus delle iscrizioni galliche è pubblicato nel ''Recueil des Inscriptions Gauloises'' (R.I.G.), in quattro volumi:
 
== Corpus ==
#Vol. 1: iscrizioni in alfabeto greco, a cura di Michel Lejeune (epigrafi da G-1 a G-281)
Il corpus delle iscrizioni galliche è pubblicato nel ''Recueil des Inscriptions Gauloises'' (R.I.G.), organizzato in quattro volumi:
#Vol. 2.1: iscrizioni in alfabeto etrusco ([[Lepontico]], epigrafi da E-1 a E-6), e iscrizioni in alfabeto latino su pietra (epigrafi da L1 a L-16), a cura di Michel Lejeune
#Vol. 2.2: iscrizioni in alfabeto latino su utensili (ceramica, piombo, vetro ecc.), a cura di Pierre-Yves Lambert (epigrafi da L-18 a L-139)
#Vol. 3: i calendari di Coligny (73 frammenti) e di Villards d'Heria (8 frammenti), a cura di Paul-Marie Duval e Georges Pinault
#Vol. 4: iscrizioni su monete, a cura di Jean-Baptiste Colbert de Beaulieu e Brigitte Fischer (338 epigrafi)
 
# Vol. 1: iscrizioni in alfabeto greco, a cura di Michel Lejeune (epigrafi da G-1 a G-281)
Il più lungo testo conosciuto in Gallico fu trovato nel [[1983]] a L'Hospitalet-du-Larzac ({{coor dm|43|58|N|3|12|E|}}) nell'Aveyron. È scritto in alfabeto latino corsivo su due piccoli fogli di piombo. Il contenuto è un incantesimo magico riguardante una certa Severa Tertionicna e una congrega di streghe (''mnas brictas'' "donne magiche"), ma il significato esatto del testo rimane sconosciuto.
# Vol. 2.1: iscrizioni in [[Lingua etrusca#Alfabeto|alfabeto etrusco]] (lepontico, epigrafi da E-1 a E-6), e iscrizioni in alfabeto latino su pietra (epigrafi da L1 a L-16), a cura di Michel Lejeune
# Vol. 2.2: iscrizioni in alfabeto latino su utensili (ceramica, piombo, vetro ecc.), a cura di Pierre-Yves Lambert (epigrafi da L-18 a L-139)
# Vol. 3: i calendari di Coligny (73 frammenti) e di Villards d'Heria (8 frammenti), a cura di Paul-Marie Duval e Georges Pinault
# Vol. 4: iscrizioni su monete, a cura di Jean-Baptiste Colbert de Beaulieu e Brigitte Fischer (338 epigrafi)
 
Il più lungo testo conosciuto in gallico fu trovato nel [[1983]] a [[L'Hospitalet-du-Larzac]], nell'[[Aveyron]]. È scritto in alfabeto latino corsivo su due piccoli fogli di piombo. Il documento è composto da due laminette, sovrapposte, messe sull’apertura di una urna cineraria. Il testo intero è costituito da circa 60 linee e 170 parole (o frammenti di parole). È stato scritto da due mani differenti. Il primo testo sembra mettere in scena una lotta tra streghe. La riutilizzazione della lamina sembra avere voluto beneficiare della forza magica del testo precedente, donando più carica al secondo testo, ma la seconda mano sembrerebbe essere meno latinizzata della prima. Per quanto concerne il contenuto, si tratta di un incantesimo magico riguardante una certa Severa Tertionicna e una congrega di streghe (definite ''mnas brictas'', ossia "donne magiche, dotate di poteri magici"), ma il significato esatto del testo rimane sconosciuto.
Il Calendario di Coligny fu trovato vicino a [[Lione]], in Francia con una statua identificata come [[Apollo]]. Il Calendario di Coligny è un calendario lunisolare che divide l'anno in due parti con i mesi sottintesi. SAMON "estate" e GIAMON "inverno". La data di SAMON- xvii è identificata come TRINVX[tion] SAMO[nii] SINDIV.
 
Il calendario di Coligny fu riesumato vicino a [[Lione]], in [[Francia]], insieme con una statua identificata come [[Apollo]]. Il calendario di Coligny è un calendario lunisolare che divide l'anno in due parti con i mesi sottintesi. SAMON "estate" e GIAMON "inverno". La data di SAMON- xvii è identificata come TRINVX[tion] SAMO[nii] SINDIV.
Un altro testo importante è la tavola plumbea di Chamalières (L-100), scritta su piombo in scrittura corsiva latina, in dodici linee, apparentemente una maledizione o un incantesimo indirizzato al dio Maponos. Fu sepolta vicino a una sorgente.
 
Un altro testo importante è la tavola plumbea di Chamalières (L-100), scritta su piombo in scrittura corsiva latina, in dodici linee, apparentemente una maledizione o un incantesimo indirizzato al dio [[Maponos]]. Fu sepolta vicino a una sorgente.
Il graffito di La Graufesenque, Millau ([http://pedagogie.ac-toulouse.fr/culture/divers/lagraufesenque.htm]) ({{coor dms|44|05|36|N|3|05|33|E|}}), scritto in Latino corsivo su un piatto di ceramica, è la nostra più importante fonte per i numerali gallici. Fu probabilmente scritto in una fabrica di ceramica, riferendosi alle fornaci numerate da 1 a 10.
 
Il graffito di [http://pedagogie.ac-toulouse.fr/culture/divers/lagraufesenque.htm La Graufesenque] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050305121013/http://pedagogie.ac-toulouse.fr/culture/divers/lagraufesenque.htm |data=5 marzo 2005 }} ([[Millau]]), scritto in latino corsivo su un piatto di ceramica, è la nostra più importante fonte per i numerali gallici. Fu probabilmente scritto in una fabbrica di ceramica, riferendosi alle fornaci numerate da 1 a 10.
 
<!--
Un certo numero di brevi iscrizioni sono state trovate su ---whorls--- o spindle whorls. Sono tra le ultime testimonianze del Gallico. Questi/e ---whorls--- sembra venissero presentate alle giovani ragazze dai loro corteggiatori, e portano iscrizioni come ''moni gnatha gabi / buððutton imon'' (L-119) "ragazza mia, dammi un bacio" e ''geneta imi / daga uimpi'' (L-120) approssimativamente "io sono una bella ragazza". Le fusaiole incise, usate come pesi da telaio o volanti da fuso, erano un tipico oggetto femminile, ecco spiegata la natura "erotica" di tali iscrizioni.
-->
 
Le iscrizioni trovate in Svizzera sono rare, però molti [[Toponimo|toponimi]] moderni sono derivati da nomi gallici, così come nel resto della Gallia. C'è una statua di una dea seduta con un orso, [[Artio]], trovata a Muri vicino a [[Berna]], con l'iscrizione latina DEAE ARTIONI LIVINIA SABILLINA, che suggerisce un gallico ''Artiyon-'' "dea orsa". Un certo numero di monete con iscrizioni galliche in alfabeto greco furono trovate in Svizzera, es. RIG IV Numeri 92 ([[Lingoni|Lingones]]) e 267 ([[Leuci]]). Una spada risalente al [[Cultura di La Tène|periodo di La Tène]] fu trovata a Port vicino a [[Bienne]], sulla lama l'iscrizione KORICIOC, probabilmente il nome del [[fabbro]]. La più importante iscrizione trovata nella zona elvetica è la tavoletta di zinco di Berna, con l'iscrizione ΔΟΒΝΟΡΗΔΟ ΓΟΒΑΝΟ ΒΡΕΝΟΔΩΡ ΝΑΝΤΑΡΩΡ, e apparentemente dedicata a [[Gobannus]], il dio celtico della [[metallurgia]]. Nel suo ''[[De bello Gallico]]'', [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] riferisce che furono trovati tra gli [[Elvezi|Helvetii]] resoconti di [[Censimento|censimenti]] scritti in alfabeto greco.
 
==Fonti==
* Delamarre, X. (2003). ''Dictionnaire de la Langue Gauloise'' (2nd ed.). Paris: Editions Errance. ISBN 2-287772-237-6
* Eska, Joseph F. (1998) "Tau Gallicum". ''Studia Celtica'' '''32'''
* Lambert, Pierre-Yves (2003) ''La language gauloise'' (2nd ed.) Paris: Editions Errance. ISBN 2-87772-224-4
* Meid, Wolfgang (1994) ''Gaulish Inscriptions''. Budapest: Archaeolingua. ISBN 963-846-06-6
* Sims-Williams, Patrick (2003) ''The Celtic Inscriptions of Britain: phonology and chronology, c.400-1200'' Oxford: Blackwell. ISBN 1-4051-0903-3
 
==Collegamenti esterni==
*{{en}} [http://www.orbilat.com/Encyclopaedia/G/Gaulish_language.html L.A. Curchin, "Gaulish language"]
*{{en}} [http://indoeuro.bizland.com/tree/celt/gaulish.html Il Gallico sul TIED]
*{{en}} [http://technovate.org/web/coligny.htm Il calendario di Coligny]
*{{en}} [http://www.tartanplace.com/hcustom/allsaints.html altro sito sul calendario di Coligny]
*{{en}} [http://titus.fkidg1.uni-frankfurt.de/didact/idg/kelt/gallbs.htm due esempi di iscrizione al progetto TITUS]
* {{fr}} [http://www.musee-antiquitesnationales.fr/documents/FPlangues.pdf Lingue e scritture nela Gallia romana] di Hélène Chew del Musés des Antiquites Nationale
 
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== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Alex Mullen - Coline Ruiz Darasse, ''Gaulish: Language, Writing, Epigraphy'', Saragozza, Prensas de la Universidad de Zaragoza, 2018 ISBN 978-84-17358-76-1
* Xavier Delamarre, ''Dictionnaire de la Langue Gauloise'', 2ª ed., Parigi, Errance, 2003 ISBN 2-87772-237-6
* Joseph F. Eska, «Tau Gallicum», ''Studia Celtica'', 1998, 32.
* Pierre-Yves Lambert, ''La language gauloise'', 2ª ed., Parigi, Errance, 2003 ISBN 2-87772-224-4
* Wolfgang Meid, ''Gaulish inscriptions. Their interpretation in the light of archaeological evidence and their value as a source of linguistic and sociological information'', Budapest, Archaeolingua Alapítvány, 1994, ISBN 963-8046-06-6
* Patrick Sims-Williams, ''The Celtic Inscriptions of Britain. Phonology and chronology, c.400-1200'', Oxford, Blackwell, 2003 ISBN 1-4051-0903-3
 
== Voci correlate ==
* [[Galli]]
* [[Gallia]]
* [[Lepontico]]
* [[Lingue celtiche]]
* [[Lingue celtiche continentali]]
* [[Lingua insubre]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://ifc.dpz.es/recursos/publicaciones/38/77/21mullenruiz.pdf|titolo=The Gaulish Language|lingua=en|accesso=14 ottobre 2021}}
* {{cita web|url=https://ifc.dpz.es/recursos/publicaciones/38/77/21mullenruiz.pdf|titolo=The Gaulish Language|lingua=en|accesso=14 ottobre 2021}}
* {{cita web|1=http://www.orbilat.com/Encyclopaedia/G/Gaulish_language.html|2=L.A. Curchin, "Gaulish language"|lingua=en|accesso=8 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180218100057/http://www.orbilat.com/Encyclopaedia/G/Gaulish_language.html|dataarchivio=18 febbraio 2018|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://indoeuro.bizland.com/tree/celt/gaulish.html|2=Il gallico sul TIED|lingua=en|accesso=8 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050310221937/http://indoeuro.bizland.com/tree/celt/gaulish.html|dataarchivio=10 marzo 2005|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://technovate.org/web/coligny.htm|2=Il calendario di Coligny|lingua=en|urlmorto=sì|accesso=8 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110717220835/http://technovate.org/web/coligny.htm|dataarchivio=17 luglio 2011}}
* {{cita web|http://www.tartanplace.com/hcustom/allsaints.html|Altro sito sul calendario di Coligny|lingua=en}}
* {{cita web|http://titus.fkidg1.uni-frankfurt.de/didact/idg/kelt/gallbs.htm|Due esempi di iscrizione al progetto TITUS|lingua=en}}
* {{fr}} [https://web.archive.org/web/20061124071826/http://www.musee-antiquitesnationales.fr/documents/FPlangues.pdf Lingue e scritture nella Gallia romana] di Hélène Chew del Musés des Antiquites Nationale
 
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