Lingua gallica: differenze tra le versioni
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|nome=Gallico
|nomenativo=
|altnome=Celtico transalpino, gallico transalpino
|regione=ampie aree dell'[[Europa centrale]] e [[Europa occidentale|occidentale]]
|periodo=[[VI secolo a.C.]] (incerto) - [[VI secolo]]
|scrittura=[[Alfabeto etrusco]], [[alfabeto italico]], [[alfabeto greco]], [[alfabeto latino]]<ref>Solo a partire dalla [[Conquista romana della Gallia|conquista romana]].</ref>
|tipologia= [[Soggetto Verbo Oggetto|SVO]] (ordine non obbligatorio, lingua non configurazionale)<ref name="Stifter 2012">{{Cita web|url=https://rootsofeurope.ku.dk/kalender/arkiv_2012/celtic_spring/Altkeltisch_-_Allgemeines_WS_2010.pdf|titolo=Old Celtic Languages (lecture notes)|lingua=en|data=2012|accesso=24 novembre 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://thetranslationcompany.com/resources/language-country/french/french-language/gaulish-language.htm|titolo=The Gaulish language|lingua=en|accesso=22 novembre 2021}}</ref>, [[Lingua flessiva|flessiva]], [[Lingua accusativa|nominativo-accusativa]]
<!--Filogenesi (inserisci solo quelli necessari)-->
|fam1=[[Lingue indoeuropee]]
|fam2=[[Lingue celtiche]]
|fam3=[[Lingue celtiche continentali]]
|fam4='''''Lingua gallica'''''
|fam...=
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|iso1=
|iso2=cel
|iso3=xtg
|Glottolog=tran1289
|sil=
|estratto=
|traslitterazione=
|mappa=Celtic languages over time.gif
|didascalia={{Legenda|#80B050|Estensione del gallico durante l'[[Età del ferro]], dopo essersi scisso dalla compagine del [[Lingua protoceltica|celtico comune]], e nel corso del [[Gallia#Gallia romana|periodo romano]]}}
}}
La '''lingua gallica''', chiamata anche, più semplicemente, '''gallico''', è una [[lingua celtica]] estinta, un tempo parlata nelle antiche [[Gallie]] (
Insieme con il [[Lingua celtiberica|celtiberico]], parlato nella [[penisola iberica]], e il [[Lingua lepontica|leponzio]], diffuso nella porzione nord-occidentale della [[Pianura Padana]], il gallico è parte del [[Lingue celtiche continentali|celtico continentale]], una suddivisione della famiglia celtica tracciata su base geografica e contrapposta al [[Lingue celtiche insulari|celtico insulare]]. Ciononostante, le relazioni linguistiche all'interno del gruppo continentale, tra questo e il ramo insulare, e tra i due sottoinsiemi e la [[Lingua proto-celtica|lingua progenitrice]] non sono ben chiare e sono oggetto di dibattito accademico. Oltre al fatto di essere [[Parafilia (filogenesi)|parafileticamente]] raggruppato con queste due lingue, questo idioma, in un senso più ampio, può arrivare a comprendere anche il cosiddetto [[Lingua gallica cisalpina|gallico cisalpino]], inquantificate varietà di celtico parlate in buona parte dell'[[Europa centrale]] e dei [[Penisola balcanica|Balcani]] ([[Pannonia]]) e solitamente raggruppate nel [[Lingua norica|norico]], e il [[Lingua galata|galato]] della [[Anatolia|penisola anatolica]], considerabili, per somiglianze strutturali e contingenze storico-geografiche, filiazioni [[Dialetto|dialettali]] del gallico dovute all'espansione celtica del [[IV secolo a.C.|IV]] e del [[III secolo a.C.]];<ref name="Stifter 2012" /> infine, l'appartenenza al [[diasistema]] gallico del lepontico, lingua più anticamente attestata e con caratteri divergenti dal gallico, non è pacifica ma è stata talvolta postulata.<ref>{{Cita libro|autore=K. McCone|titolo=Towards a relative chronology of ancient and medieval Celtic sound change|lingua=en|città=Maynooth|editore=Maynooth University|anno=1996}}</ref>
Questa lingua ci è nota grazie a diverse centinaia di iscrizioni (circa ottocento), spesso frammentarie e a volte non ben conservate o leggibili, realizzate su pietra, su vasi di [[ceramica]] e altri manufatti, su monete coniate e talvolta su metallo (generalmente [[piombo]], facilmente incidibile, ma in un caso [[zinco]]). Queste si trovano in tutta la Gallia romana ([[Gallia Comata|di più recente]] e [[Gallia Narbonense|più antica conquista]], ma anche nell'[[Italia settentrionale]]), tuttavia la loro distribuzione varia sensibilmente nel tempo e nello spazio.<ref>{{Cita libro|autore=W. Meid|titolo=Gaulish Inscriptions. Their interpretation in the light of archaeological evidence and their value as a source of linguistic and sociological information|lingua=en|città=Budapest|editore=Archaeolingua Alapítvány|anno=1994|p=13}}</ref> Le [[Epigrafe|epigrafi]] galliche consistono principalmente di [[Calendario|calendari]], resoconti di [[vasellame]] e altre merci, monumenti e lapidi funebri ([[Epitaffio|epitaffi]]), brevi dediche a divinità, iscrizioni su monete, dichiarazioni di proprietà e attestati legali, ma constano anche di altre tipologie di testi, come quelle che sembrano essere [[Defixiones|tavolette di maledizione]].
I [[Sistema di scrittura|caratteri]] con cui veniva trascritto e tramandato il gallico appartengono a diversi [[alfabeti]], variamente utilizzati a seconda dell'area geografica o delle mutate condizioni storiche: in un primo momento, nella Gallia meridionale veniva usato l'[[alfabeto greco]], importato dalla vicina ''[[Massalia]]'', mentre nella Gallia Cisalpina si usava una variante dell'[[alfabeto italico]]; in seguito alla [[Conquista della Gallia|conquista romana di queste regioni]], l'[[alfabeto latino]] divenne la scrittura predominante.
== Storia ==
Il gallico rappresentò la lingua viva di una reale comunità di parlanti in un periodo compreso tra il [[VI secolo a.C.]]<ref>Secondo le conclusioni raggiunte dalla [[glottocronologia]], la lingua gallica sarebbe sorta come varietà indipendente e riconoscibile alla fine del [[II millennio a.C.]] {{Cita web|url=https://digilib.phil.muni.cz/bitstream/handle/11222.digilib/100049/A_Linguistica_54-2006-1_6.pdf?sequence=1|titolo=ON APPLICATION OF GLOTTOCHRONOLOGY FOR CELTIC
Le più antiche iscrizioni celtiche continentali risalgono al [[VI secolo a.C.]] e sono in [[Lingua leponzia|leponzio]] (da alcuni considerato un [[dialetto]] del gallico), trovate in [[Gallia Cisalpina]] e scritte in una forma dell'[[alfabeto italico]] antico. Iscrizioni in [[alfabeto greco]] del [[III secolo a.C.]] sono state trovate nell'area delle bocche del [[Reno]], mentre le più tarde iscrizioni della Gallia romana sono per la maggior parte in [[alfabeto latino]].▼
LANGUAGES|lingua=en|accesso=21 novembre 2021}}</ref> e il [[VI secolo|VI secolo dell'era moderna]]. Si deve comunque notare che gli estremi di questo intervallo, soprattutto quello relativo agli esordi del gallico, sono ipotetici e non ben definiti.
▲Le più antiche iscrizioni celtiche continentali risalgono
Stando a una testimonianza di [[Gregorio di Tours]] ([[VI secolo|VI secolo d.C.]]), nelle sue zone erano ancora presenti persone parlanti il gallico.▼
Anche se cessarono le iscrizioni, la cui interruzione fu probabilmente dovuta a sconvolgimenti politici, impoverimento economico e culturale della [[Gallia#Gallia nella tarda antichità|Gallia tardoantica]] e alle [[Invasioni barbariche|migrazioni di popoli barbarici]], la lingua continuò a essere usata, specialmente in contesti non urbani, in territori poco raggiunti dalle reti commerciali e dalle vie di comunicazione, e dalle fasce non elitarie della popolazione, dunque laddove la penetrazione del latino risultava più difficile e meno vantaggiosa.
Oggigiorno la lingua gallica è usata dal gruppo musicale folk svizzero [[Eluveitie]]: alcune loro canzoni sono scritte e cantate in lingua gallica, "ricostruita" grazie a una collaborazione con l'università di Vienna.▼
▲Stando a una testimonianza di [[Gregorio di Tours]] ([[VI secolo|VI secolo d.C.]]), nelle sue zone erano ancora presenti persone parlanti il gallico.
La lingua gallica ha lasciato numerosi elementi lessicali, grammaticali e sintattici in gran parte delle lingue oggi dette [[Lingue galloromanze|galloromanze]], tra cui il gruppo della [[lingua d'oïl]], il [[Gallo (lingua)|gallo]], l'[[lingua francoprovenzale|arpitano]], il [[lingua ladina|ladino]], il [[lingua romancia|romancio]], il [[lingua friulana|friulano]] e il [[lingue gallo-italiche|gallo-italico]].
▲Oggigiorno la lingua gallica è usata dal gruppo musicale folk svizzero [[Eluveitie]]: alcune loro canzoni sono scritte e cantate in lingua gallica, in realtà una forma linguistica "ricostruita" grazie a una collaborazione con l'
== Fonologia ==
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Alfabeto di [[Lugano]], usato in [[Gallia Cisalpina]] per il lepontico:
:A E I K L M N O P R S T Θ U V X Z
L'alfabeto di Lugano non distingue fra occlusive sonore e sorde: ad esempio P rappresenta /b/ o /p/, T sta per /t/ o /d/, K per /g/ o /k/.
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Alfabeto greco orientale, usato nel sud della [[Gallia Transalpina]]:
:α β γ δ ε ζ η θ ι κ λ μ ν ξ ο π ρ σ τ υ χ ω
χ è usato per [χ], θ per /ʦ/, ου per /u/, /ū/, /w/,
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Alfabeto latino (monumentale e corsivo) in uso nella Gallia romana:
:A B C D Ð E F G H I K L M N O P Q R S T U V X Z
:''a b c d ð e f g h i k l m n o p q r s t u v x z''
G e K sono talvolta usati in modo intercambiabile. ''Ð''/''ð'', ''ds'' e ''s'' possono rappresentare /ʦ/. X, ''x'' sta per [χ] o /ks/. EV può essere usato in modo interscambiabile con OV (e.g. L-3, L-12). Q è usata solo raramente (es. ''Sequanni'', ''Equos'') e potrebbe essere un arcaismo. Ð e ð sono qui usate per rappresentare la lettera ''
=== Leggi fonetiche ===
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* Il gallico settentrionale e orientale cambiò le [[Approssimante labiovelare|labiovelari]] sorde PIE ''k<sup>w</sup>'' in ''p'' (da cui [[celtico-P]]), uno sviluppo osservato anche nel [[brittonico]] (così come in greco e in alcune [[lingue italiche]]), mentre l'altro celtico, il [[celtico-Q]], conservò la labiovelare. Perciò nel gallico del nord-est la parola per "figlio" era ''mapos'' (Delamarre 2003 pp. 216–217), contro l'irlandese primitivo ''maqi'' (Sims-Williams 2003 pp. 430–431). Similmente una delle parole per "cavallo" in gallico del nord-est era ''epos'' mentre l'antico irlandese ha ''ech''; il gallico del sud-ovest, invece, aveva ''eqos'', tutte derivate dall'indoeuropeo ''*ĕkwŏs'' (Delamarre 2003 pp. 163–164).
* La labiovelare sonora ''g<sup>w</sup>'' divenne ''w'', p. es. ''uediiumi'' < ''g<sup>w</sup>ediūmi'' "Io prego".
* Il nesso consonantico PIE ''ds'', ''dz'' divenne /tz/, scritto ''ð'', p.es. ''neððamon'' da ''*nedz-tamo'' (antico irlandese ''nesa'', 'più vicino/il più vicino').
* Il dittongo PIE ''ew'' divenne ''ow'', e più tardi ''ō'', p. es. ''*teutā'' > ''touta'', ''tōta'' ("tribù, territorio tribale", da confrontare con l'antico irlandese ''tuath'').
== Grammatica ==
=== Casi ===
Il gallico ha sei o sette [[Caso (linguistica)|casi]] (Lambert 2003 pp. 51–67). In comune con il latino ha il [[nominativo]], il [[vocativo]], l'[[accusativo]], il [[genitivo]] e il [[dativo]];
{| border="1" cellpadding="5" cellspacing="0" style="border-style:collapse; border-color: #AAA"
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# ''oxtumeto<nowiki>[</nowiki>s'' (gallese ''wythfed'', antico irlandese ''ochtmad'', irlandese moderno 'ochtú')
# ''namet<nowiki>[</nowiki>os'' (gallese ''nawfed'', antico irlandese''nómad'', irlandese moderno 'naoú', bretone 'navet')
# ''decametos, decometos'' (gallese ''degfed'', antico irlandese ''dechmad'', celtiberico ''dekametam'', irlandese moderno ''deichniú'')
Il gallico era molto più simile al latino di quanto le moderne lingue celtiche non lo siano rispetto a quelle [[Lingue romanze|romanze]]. Basti pensare che i numeri ordinali in latino sono: ''prímus, secundus/alter, tertius, quártus, quíntus, sextus, septimus, octávus, nónus, decimus''.
== Corpus ==
Il corpus delle iscrizioni galliche è pubblicato nel ''Recueil des Inscriptions Gauloises'' (R.I.G.), organizzato in quattro volumi:
# Vol. 1: iscrizioni in alfabeto greco, a cura di Michel Lejeune (epigrafi da G-1 a G-281)
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# Vol. 4: iscrizioni su monete, a cura di Jean-Baptiste Colbert de Beaulieu e Brigitte Fischer (338 epigrafi)
Il più lungo testo conosciuto in gallico fu trovato nel [[1983]] a [[L'Hospitalet-du-Larzac]], nell'[[Aveyron]]. È scritto in alfabeto latino corsivo su due piccoli fogli di piombo. Il
Il calendario di Coligny fu
Un altro testo importante è la tavola plumbea di Chamalières (L-100), scritta su piombo in scrittura corsiva latina, in dodici linee, apparentemente una maledizione o un incantesimo indirizzato al dio [[Maponos]]. Fu sepolta vicino a una sorgente.
Il graffito di [http://pedagogie.ac-toulouse.fr/culture/divers/lagraufesenque.htm La Graufesenque] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050305121013/http://pedagogie.ac-toulouse.fr/culture/divers/lagraufesenque.htm |data=5 marzo 2005 }} ([[Millau]]), scritto in latino corsivo su un piatto di ceramica, è la nostra più importante fonte per i numerali gallici. Fu probabilmente scritto in una fabbrica di ceramica, riferendosi alle fornaci numerate da 1 a 10.
<!--
Un certo numero di brevi iscrizioni sono state trovate su ---whorls--- o spindle whorls. Sono tra le ultime testimonianze del Gallico. Questi/e ---whorls--- sembra venissero presentate alle giovani ragazze dai loro corteggiatori, e portano iscrizioni come ''moni gnatha gabi / buððutton imon'' (L-119) "ragazza mia, dammi un bacio" e ''geneta imi / daga uimpi'' (L-120) approssimativamente "io sono una bella ragazza". Le fusaiole incise, usate come pesi da telaio o volanti da fuso, erano un tipico oggetto femminile, ecco spiegata la natura "erotica" di tali iscrizioni.
-->
Le iscrizioni trovate in Svizzera sono rare, però molti [[Toponimo|toponimi]] moderni sono derivati da nomi gallici, così come nel resto della Gallia. C'è una statua di una dea seduta con un orso, [[Artio]], trovata a Muri vicino a [[Berna]], con l'iscrizione latina DEAE ARTIONI LIVINIA SABILLINA, che suggerisce un gallico ''Artiyon-'' "dea orsa". Un certo numero di monete con iscrizioni galliche in alfabeto greco furono trovate in Svizzera, es. RIG IV Numeri 92 ([[Lingoni|Lingones]]) e 267 ([[Leuci]]). Una spada risalente al [[Cultura di La Tène|periodo di La Tène]] fu trovata a Port vicino a [[Bienne]], sulla lama l'iscrizione KORICIOC, probabilmente il nome del [[fabbro]]. La più importante iscrizione trovata nella zona elvetica è la tavoletta di zinco di Berna, con l'iscrizione ΔΟΒΝΟΡΗΔΟ ΓΟΒΑΝΟ ΒΡΕΝΟΔΩΡ ΝΑΝΤΑΡΩΡ, e apparentemente dedicata a [[Gobannus]], il dio celtico della [[metallurgia]]. Nel suo ''[[De bello Gallico]]'', [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] riferisce che furono trovati tra gli [[Elvezi|Helvetii]] resoconti di [[Censimento|censimenti]] scritti in alfabeto greco.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Alex Mullen - Coline Ruiz Darasse, ''Gaulish: Language, Writing, Epigraphy'', Saragozza, Prensas de la Universidad de Zaragoza, 2018 ISBN 978-84-17358-76-1
*
*
* Pierre-Yves Lambert, ''La language gauloise'', 2ª ed., Parigi, Errance, 2003 ISBN 2-87772-224-4
* Wolfgang Meid, ''Gaulish inscriptions * Patrick Sims-Williams, ''The Celtic Inscriptions of Britain
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{cita web|
* {{cita web|1=http://www.orbilat.com/Encyclopaedia/G/Gaulish_language.html|2=L.A. Curchin, "Gaulish language"|lingua=en|accesso=8 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180218100057/http://www.orbilat.com/Encyclopaedia/G/Gaulish_language.html|dataarchivio=18 febbraio 2018|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://indoeuro.bizland.com/tree/celt/gaulish.html|2=Il gallico sul TIED|lingua=en|accesso=8 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050310221937/http://indoeuro.bizland.com/tree/celt/gaulish.html|dataarchivio=10 marzo 2005|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://technovate.org/web/coligny.htm|2=Il calendario di Coligny|lingua=en|urlmorto=sì|accesso=8 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110717220835/http://technovate.org/web/coligny.htm|dataarchivio=17 luglio 2011}}
* {{cita web|http://www.tartanplace.com/hcustom/allsaints.html|Altro sito sul calendario di Coligny|lingua=en}}
* {{cita web|http://titus.fkidg1.uni-frankfurt.de/didact/idg/kelt/gallbs.htm|Due esempi di iscrizione al progetto TITUS|lingua=en}}
* {{fr}} [https://web.archive.org/web/20061124071826/http://www.musee-antiquitesnationales.fr/documents/FPlangues.pdf Lingue e scritture nella Gallia romana] di Hélène Chew del Musés des Antiquites Nationale
{{Lingue celtiche}}
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