Mercè Rodoreda: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseNascita = 10 ottobre
|AnnoNascita = 1908
|LuogoMorte = GironaGerona
|GiornoMeseMorte = 13 aprile
|AnnoMorte = 1983
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}}
 
Figura di primo piano della [[letteratura]] catalana del [[secolo XX secolo]],<ref name=":0">{{Cita|Arnau 2003}}.</ref> le sue opere sono state tradotte in più di 30 [[Lingua (linguistica)|lingue]].<ref group="Note">[[Lingua araba|arabo]], [[Dialetto aranese|aranese]], [[Lingua basca|basco]], [[Lingua bulgara|bulgaro]], [[Lingua ceca|ceco]], [[Lingua cinese|cinese]], [[Lingua croata|croato]], [[Lingua danese|danese]], [[Lingua ebraica|ebraico]], [[lingua estone|estone]], [[Lingua finlandese|finlandese]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua galiziana|galiziano]], [[Lingua giapponese|giapponese]], [[Lingua greca moderna|greco]], [[Lingua hindi|hindi]], [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua islandese|islandese]], [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua lituana|lituano]], [[Lingua norvegese|norvegese]], [[Lingua olandese|olandese]], [[Lingua polacca|polacco]], [[Lingua portoghese|portoghese]], [[Lingua romena|romeno]], [[Lingua russa|russo]], [[Lingua sarda|sardo]], [[Lingua serba|serbo]], [[Lingua slovacca|slovacco]], [[Lingua slovena|sloveno]], [[Lingua spagnola|spagnolo]], [[Lingua svedese|svedese]], [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua ungherese|ungherese]], [[Lingua vietnamita|vietnamita]]</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/traduccions.php|titolo=Traducciones|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|data=|lingua=es|accesso=28 aprile 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018212912/http://www.mercerodoreda.cat/es/traduccions.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref>
 
La sua produzione comprende tutti i generi letterari;<ref>{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/diversitat-autora.php|titolo=Diversidad de la autora|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|accesso=13 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018202728/http://www.mercerodoreda.cat/es/diversitat-autora.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> Rodoreda coltivò sia la [[poesia]] che il [[teatro]] e il [[racconto]], sebbene si distingua maggiormente nel [[romanzo]]. Un altro aspetto fu scoperto postumo, la [[pittura]], che era rimasta in secondo piano per l'importanza che Rodoreda dava alla propria scrittura:{{Citazione|Scrivo perché mi piace scrivere. Se non sembrasse esagerato direi che scrivo per piacere a me stessa. Se per caso quello che scrivo piace agli altri, tanto meglio. Ma forse è qualcosa di più profondo. Forse scrivo per affermarmi. Per sentire che sono... E finisco qui. Ho parlato di me e di cose essenziali della mia vita, con una certa mancanza di misura. E l'eccesso mi ha sempre fatto molta paura.<ref>{{Cita|Rodoreda 1992|p. 27}}.</ref>|Mercè Rodoreda, Prologo di ''Lo specchio rotto''.|lingua=}}
 
== Biografia ==
=== Infanzia (1908-1921) ===
Mercè Rodoreda nacque il 10 ottobre [[1908]] in una piccola casa con giardino di via San Antonio, ora via Manuel Angelon, nel quartiere di San Gervasio de Cassolas, [[Barcellona]]. Fu figlia unica di Andreu Rodoreda Sallent e Montserrat Gurguí Guàrdia; entrambi erano grandi amanti della [[letteratura]] e del [[teatro]] e parteciparono a lezioni di [[Arte drammatica|recitazione]] impartite da [[Adrià Gual]]<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1908-1921.php|titolo=Cronologia 1908-1921|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=cat|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018204902/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1908-1921.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref><ref name=":2">{{Cita|Massip 2007}}.</ref> nella ''Scuola di Arti Drammatiche'', divenuta in seguito Istituto del Teatro. Sua madre nutriva anche un grande interesse per la [[musica]].<ref name=":5" />
 
Rodoreda frequentò solo due anni di scuola primaria, dal [[1915]] al 1917, e in due diverse scuole: il Col·legi de Lourdes nel quartiere di Sarrià, ed un'altra più vicino a casa, in via Pàdua, all'altezza di via Vallirana, a Barcellona. Il nonno materno, Pere Gurguí, era un ammiratore di [[Jacint Verdaguer]], del quale era anche amico, ed aveva collaborato come redattore nelle riviste ''[[La Renaixensa]]'' e ''L'Arc de Sant Martí.''<ref name=":5" /><ref name=":8">{{Cita libro|autore=Arnau, Carme|titolo=Mercè Rodoreda un viatge entre paraules i flors|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/docs/infantesa_es.pdf|anno=1999|editore=Fundació Caixa de Girona|città=Girona|pp=7-16|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018210829/http://www.mercerodoreda.cat/es/docs/infantesa_es.pdf|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> Nel 1910 Pere Gurguí fece fare un monumento in memoria di Jacint Verdaguer nel giardino di casa sua, nel quale c'era un'incisione con le due opere più importanti dell'autore, ''Canigó'' e ''[[L'Atlàntida]]''. Questo spazio divenne il luogo di feste e riunioni di famiglia.<ref name=":8" /> La figura del nonno segnò intensamente Mercè, che arrivò a considerarlo come suo "maestro". Gurguí le trasmise un profondo sentimento catalanista e un amore per la [[lingua catalana]] e per i [[Fiore|fiori]], che si vedono ben riflessi lungo tutta l'opera di Mercè Rodoreda.
 
{{Citazione|Ricordo la sensazione di essere a casa quando, sporgendomi dalla ringhiera della terrazza sul tetto, vedevo cadere sul prato e sulle ortensie i fiori blu della jacaranda. Non saprò mai spiegarlo, mai mi sono sentita tanto a casa come quando vivevo nella casa di mio nonno con i miei genitori.<ref>{{cita|Arnau 1999}}.</ref>|Mercè Rodoreda, ''Imatges d'infantesa''.}}
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Durante l'infanzia lesse soprattutto gli autori catalani classici e moderni, tra cui [[Jacint Verdaguer]], [[Raimondo Lullo|Ramon Llull]], [[Joan Maragall]], [[Josep Maria de Sagarra]] e [[Josep Carner]], influenzata sicuramente dall'ambiente bohemien che si respirava nella casa familiare.<ref name=":8" />
 
Il 30 maggio 1920 prese parte all'opera drammatica ''Quince días de reinado'' nel Col·legi Nuestra Señora de Lourdes. In quella stessa occasione recitò anche il poema ''La negra'' in lingua catalana.<ref name=":28">{{Cita news|lingua=cat|autore=Palau, Montse|autore2=Massip, Francesc|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/cronoteatre.pdf|titolo=Mercè Rodoreda i el teatre|pubblicazione=Associació d'Escriptors en Llengua Catalana.|data=1999|accesso=12 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303180726/http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/cronoteatre.pdf|dataarchivio=3 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 1921, a causa della morte del nonno materno Pere Gurguí, suo zio Juan si stabilì nella casa della famiglia e ne cambiò lo stile di vita imponendo austerità e ordine convenzionali. Mercè Rodoreda lo aveva già idealizzato dalle lettere che aveva ricevuto anteriormente e finì per sposarsi a vent'anni con lui, di quattordici anni più grande.<ref name=":5" /> A causa del grado di consanguineità, ebbero bisogno di una dispensa papale.<ref name=":6">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1928-1938.php|titolo=Cronologia 1928-1938|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018205455/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1928-1938.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref>
 
=== Gioventù (1921-1939) ===
Dopo il matrimonio, gli sposi andarono a [[Parigi]] in viaggio di nozze, e in seguito si stabilirono in una casa di via Zaragoza a Barcellona. Suo marito era andato in [[Argentina]] molto giovane ed era tornato con una piccola fortuna.<ref name=":29">{{Cita testo|autore=|titolo=Mercè Rodoreda a 'Aleph, Lectores contades'|tipo=Programma televisivo|editore=|città=|data=2000|url=http://video.xtec.cat:8080/ramgen/edu3tv/video/tvc/aleph/001_65622.rm|formato=rm|accesso=12 ottobre 2016|dataarchivio=19 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161019005828/http://video.xtec.cat:8080/ramgen/edu3tv/video/tvc/aleph/001_65622.rm|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il 23 luglio 1929 nacque il loro unico figlio, Jordi Gurguí i Rodoreda. Da questo momento, Mercè Rodoreda cominciò a fare prove letterarie per riuscire a liberarsi dalla dipendenza economica e sociale che avrebbe contraddistinto la sua vita da sposata. Fu così che cominciò a concepire la scrittura come un mestiere.<ref name=":6" /> Ogni giorno si rinchiudeva per un po' nella colombaia blu che c'era nella casa materna di Manuel Angelon, e che in seguito le servì come possibile ispirazione per scrivere [[La piazza del Diamante]].<ref name=":36">{{Cita web|url=http://lletra.uoc.edu/ca/autora/merce-rodoreda|titolo=Mercè Rodoreda, els fruits de l'exili. Actualitat literària sobre Mercè Rodoreda|autore=Ibarz, Mercè|sito=LletrA, la literatura catalana a internet|editore=Universitat Oberta de Catalunya|accesso=12 ottobre 2016}}</ref> In questo periodo scrisse versi, una commedia teatrale (ad oggi scomparsa) e un romanzo.<ref name=":36" /> Nel frattempo fu proclamata la [[Seconda Repubblica spagnola|Seconda Repubblica]].
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Nella primavera del 1934, Mercè Rodoreda pubblicò la sua seconda opera ''Del que hom no pot fugir'' nelle edizioni della rivista ''Clarisme''.<ref name=":4" /><ref name=":7">{{Cita|Real Mercadal 2005|p. 77}}.</ref> Nel maggio di quello stesso anno vinse il ''Premi del Casino Independent dels Jocs Florals de Lleida'' con il racconto ''La sireneta i el delfí'', attualmente perduto.<ref name=":7" />
 
Dopo aver scritto questa seconda opera, Joan Puig i Ferreter, direttore di Edicions Proa, le fece visita e si mostrò interessato alla pubblicazione della sua nuova opera, ''Un dia en la vida d'un home,'' che vide la stampa nell'autunno dello stesso anno.<ref name=":4" /> Rodoreda fece il suo primo ingresso nel mondo letterario grazie all'aiuto dello stesso Puig i Ferreter che le aprì le porte di El Club dels Novel·listes, formato da autori come Armand Obiols, Francesc Trabal o [[Joan Oliver i Sallarès|Joan Oliver]], membri di lunga data anche di ''La Colla de Sabadell'' (il gruppo di Sabadell).<ref name=":37">{{Cita testo|autore=Soler Serrano, Joaquín|titolo=Mercè Rodoreda: a fondo|tipo=Intervista di Joaquín Soler Serrano a Mercè Rodoreda nel programma televisivo "A fondo" di RTVE andata in onda nel 1980|editore=Editrama|città=Barcellona|data=1998|serie=Videoteca de la memoria literaria, n. 8|accesso=12 ottobre 2016|isbn=84-8264-119-0}}[https://www.ivoox.com/merce-rodoreda-soler-serrano-1-2-audios-mp3_rf_320026_1.html Podcast dell'intervista]</ref> In quel periodo, approfondì la lettura dei romanzi di [[Fëdor Dostoevskij]].<ref name=":37" />
 
Dal 1935 al 1939 pubblicò un totale di sedici racconti per bambini nel giornale ''La Publicitat'', nella sezione "Un momento con i bambini"<ref>{{Cita|Cortés Orts 1997|p. 105}}.</ref>, e altri racconti su giornali come ''La Revista'', ''La Veu de Catalunya'' e ''Mirador''.<ref name=":36" />
 
Nel 1936 fu pubblicato il suo quarto romanzo ''Crim'' (''Crimine''). Successivamente Rodoreda avrebbe rifiutato questo romanzo assieme ai tre precedenti, considerandoli frutto dell'inesperienza.<ref name=":6" /><ref>{{Cita web|url=http://www.lletra.cat/expo/mercerodoreda/|titolo=Joc de miralls|sito=Lletra, la literatura catalana a internet|editore=Universitat Oberta de Catalunya|accesso=13 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130602231651/http://www.lletra.cat/expo/mercerodoreda/|dataarchivio=2 giugno 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Guerra civile ====
Quando scoppiò la [[Guerra civile spagnola]], Rodoreda collaborò con l'incarico di revisore del catalano nel Commissariato di propaganda della [[Generalitat de Catalunya|Generalitat de Catalunja]]. In questo ambiente conobbe scrittrici contemporanee come Aurora Bertrana e Maria Teresa Vernet, e strinse amicizia con Susina Amat, Julieta Franquesa, Anna Murià e Carme Manrubia.<ref name=":6" />
 
Nel 1937 Mercè Rodoreda vinse il [[Premio Joan Crexells]] per la sua opera non ancora pubblicata ''Aloma''.<ref>{{Cita testo|autore=|titolo=[[Premio Joan Crexells]]|editore=Ateneo Barcelonés|città=|data=}}Consultato il 13 ottobre 2016</ref> In questo stesso anno, pose fine al matrimonio separandosi dal marito.<ref name=":6" /> Il suo presunto amante,<ref name=":29" /> [[Andrés Nin|Andreu Nin i Pérez]], fu arrestato il 16 giugno davanti alla sede del suo partito ne [[La Rambla]] a Barcellona, e giorni più tardi fu torturato e assassinato dagli agenti della polizia sovietica per ordine del Generale Alexander Orlov nella prigione di [[Alcalá de Henares]].<ref>{{Cita news|autore=Vigña, Ángel|url=https://elpais.com/diario/2007/04/22/domingo/1177213961_850215.html|titolo=Un agente estalinista, cerebro del asesinato de Nin|pubblicazione=El País|data=22 aprile 2007|accesso=13 ottobre 2016}}</ref>
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=== Esilio (1939-1972) ===
Sebbene Rodoreda non avesse mai partecipato attivamente alla vita politica, il 23 gennaio [[1939]] partì per la [[Francia]], lasciando il figlio in custodia alla propria madre, nella speranza che l'esilio sarebbe durato poco.<ref name=":22">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1939-1953.php|titolo=Cronología 1939-1953|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018212027/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1939-1953.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> Fu proprio la madre a consigliarla di riparare all'estero, temendo ripercussioni a causa delle attività di collaborazione con le pubblicazioni in catalano e con alcune riviste di sinistra intrattenute da Mercè negli anni precedenti.<ref name=":37" /> Partita da Barcellona con altri intellettuali del tempo, Rodoreda raggiunse Girona a bordo di un [[bibliobus]] di proprietà del Ministero della Cultura della Generalità di Catalogna. Proseguì il cammino per Max Perxés, nella municipalità di [[Agullana]], e attraversò la frontiera amministrativa a [[Le Perthus]]. Entrò nello stato francese il 30 gennaio, e dopo aver pernottato a [[Le Boulou]], si diresse a [[Perpignano]], dove, trascorsi tre giorni, raggiunse in treno [[Tolosa]].<ref name=":21">{{Cita|Real Mercadal 2008|p. 64}}.</ref>
 
{{Citazione|Terminò la guerra, e dovemmo uscire dalla Spagna. Io, non per niente, perché non avevo mai fatto politica, ma il fatto di aver scritto in catalano, e per aver collaborato con riviste, diciamo "di sinistra", eccetera, eccetera. E consigliata da mia madre, pensai che passati tre, quattro o cinque mesi sarei tornata a casa mia, ma poi andò per le lunghe.<ref name=":37" />|Mercè Rodoreda nell'intervista ''A fondo''.}}
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==== Fuga dai nazisti ====
[[File:Pont jour.jpg|alt=Il ponte di Beaugency.|miniaturathumb|283x283pxupright=1.3|Il ponte di [[Beaugency]].]]
Mercè Rodoreda, assieme ad altri scrittori rifugiati in Francia, dovette fuggire da Parigi a metà giugno 1940, a causa dell'avanzata dei soldati tedeschi che procedevano in direzione di [[Orléans|Orleans]] per la via di [[Artenay]]. Josep Maria Esverd riuscì a trovare un furgoncino per fuggire dalla Francia, ma il giorno dopo venne sequestrato dalle truppe francesi.<ref name=":37" /> Dopo un tentativo fallito di prendere il treno, dovettero fuggire a piedi verso sud. L'obiettivo era attraversare il [[Loira|fiume Loira]] per poter entrare nella zona non occupata, ma poco prima di arrivare a Orleans la videro in fiamme. Tutti i ponti erano stati distrutti in quel tratto di fiume e quindi dovettero deviare dal percorso stabilito.<ref name=":21" />
 
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A Limoges Mercè si stabilì in una stanza al numero 12 di via de les Filles de Nôtre Dame. Il 5 giugno 1941 il suo compagno Armand Obiols fu arrestato, e lei rimase sola fino a ottobre dello stesso anno.<ref name=":21" /> Durante quel periodo, Armand Obiold fu costretto ai lavori forzati in una cava a [[Saillat-sur-Vienne]], prima di essere destinato a [[Bordeaux]], dove poté godere di migliori condizioni di vita.<ref name=":29" /> Quando Obiols venne trasferito, Rodoreda riprese le sue attività di studio, partecipando ad un circolo dedicato alla lettura e all'apprendimento dell'inglese.<ref name=":18">{{Cita|Real Mercadal 2008|p. 65}}.</ref>
 
Nei mesi successivi, la relazione tra Mercè Rooreda e Armand Obiols fu soprattutto a distanza, e si poterono vedere di persona solo sporadicamente. Fu solo a fine agosto 1943 che Rodoreda si trasferì al numero 43 di via Chauffor a Bordeaux, dove si riunì con il suo amante. A Bordeaux visse momenti molto duri e si dedicò al [[cucito]], parole sue, "fino all'abbruttimentoabbrutimento" in un magazzino per la maggior parte del giorno, un lavoro che non le lasciava il tempo di scrivere.<ref name=":18" />
 
{{Citazione|Ho fatto camicie da donna da confezione per nove franchi e ho patito molta fame. Ho conosciuto gente molto interessante e il cappotto che porto è l'eredità di una ebrea russa che si suicidò con il Veronal. A Limoges si tennero un mio ovario, ma ciò che non lascerò in Francia saranno la mia energià e gioventù, fino ai cinquant'anni penso di conservare un certo ''genre fregate'' [...] E, soprattutto, voglio scrivere, ho bisogno di scrivere, niente mi dà così tanto piacere da quando sono venuta al mondo come un libro appena pubblicato che odora di inchiostro fresco. Mi dispiace di non essere andata via con voi, mi sarei sentita di più in compagnia, avrei lavorato, mi pesano tutti questi anni inutili, demoralizzanti, ma mi vendicherò. Farò in modo che sano utili, stimolanti, che i miei nemici tremino. Alla minima occasione tornerò a fare un ingresso trionfale. Nessuno mi potrà fermare.<ref>{{Cita web|url=http://www.lletra.cat/expo/mercerodoreda/|titolo=Mercè Rodoreda Joc de Miralls >> Mercè Rodoreda, per ella mateixa >> Cartes d'exili|sito=Lletra: literatura catalana a internet|editore=Universitat Oberta de Catalunya|accesso=13 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130602231651/http://www.lletra.cat/expo/mercerodoreda/|dataarchivio=2 giugno 2013|urlmorto=sì}}</ref>|Mercè Rodoreda, Estratto dalla lettera ad Anna Murià (Bordeaux, 19 dicembre 1945).}}
 
==== Parigi ====
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Ai [[Giochi floreali|Giochi Floreali]] della Lingua Catalana celebrati a Londra nel 1947, vinse il suo primo Fiore Naturale con sei [[Sonetto|sonetti]]: ''Rosa'', ''Amor novell'', ''Adam a Eva'', ''Ocell'' e altri due sonetti senza titolo.<ref>{{Cita|Rodoreda 1984}}.</ref> Con il poema ''Món d'Ulises'', Rodoreda ottenne per la seconda volta il riconoscimento Fiore Naturale dei Giochi Floreali del 1948 a Parigi; il poema fu pubblicato in ''La Nostra Revista'' nello stesso anno.<ref>{{Cita|Rodoreda 1948}}.</ref> ''Albes i nits'' la portò alla terza vittoria del concorso dei Giochi Floreali e, di conseguenza, fu nominata "Maestro del Gaio Sapere" a [[Montevideo]] nel 1949.<ref>{{Cita|Rodoreda 1949}}.</ref> In quello stesso anno visitò [[Barcellona]] per la prima volta dopo il suo esilio.
 
Nel 1951 si avvicinò alla pittura, interessata soprattutto dalle opere di artisti come [[Pablo Picasso]], [[Paul Klee]] e [[Joan Miró]], e produsse delle proprie creazioni. In una lettera ad Armand Obiols del 1954 spiega di possedere già "uno stile e un mondo" nella pittura, tuttavia riconosce che il suo posto è nella scrittura.<ref name=":19" /> Armand Obiols invece cominciò a lavorare come traduttore per l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]] e, due anni più tardi, nel 1953, si trasferì definitivamente a [[Ginevra]].<ref>{{Cita|Rovira i Virgili 2002|p. 427}}.</ref>
 
==== Ginevra ====
Nell'anno 1954, Mercè Rodoreda e Armand Obiols si trasferirono in un appartamento al n. 19 della viaRue du VioletVidollet, in un quartiere borghese della città di Ginevra. In questa città "molto noiosa, adatta per scrivere", si sentì sempre esiliata.<ref name=":33">{{Cita|Vilallonga, Mariàngela 2008|p. 71}}.</ref><ref name=":40">{{Cita|Vilallonga, Mariàngela 2008|pp. 73-74}}.</ref> Nello stesso anno in cui Obiols si trasferì a [[Vienna]] per motivi di lavoro, Rodoreda fece ritorno a Barcellona per assistere al matrimonio del suo unico figlio, Jordi Gurguí i Rodoreda.<ref name=":29" />
 
{{Citazione|Vivo in un appartamento molto carino, sopra un parco, con di fronte una casa di sette piani, ma abbastanza lontana. Da un lato si vede parte di un lago, e dall'altro, il Salève. La vista dal mio terrazzo è una montagna abbastanza brutta, perché ha molte parti spoglie e sembra che sia malata. CuandoQuando la giornata è limpida, vedo la cima del Monte Bianco.<ref name=":40"/>|Mercè Rodoreda, Intervista di Baltasar Porcel a Mercè Rodoreda (1972).}}
 
Nel 1956 vinse il Premio per il Saggio Joan Maragall con ''Tres sonets i una cançó,'' pubblicato nel supplemento letterario della Gazzetta delle Lettere di ''La Nova Revista''.<ref name=":42">{{Cita|Rodoreda 1956}}.</ref> Fu premiata anche con il Premio Joan Santamaria per il suo racconto ''Carnaval'', che le fu consegnato nello stesso anno a Barcellona.<ref name=":29" />
 
Nel 1958 viene pubblicato il libro ''Vint-i-dos contes'', una raccolta di ventidue racconti edita in [[Italia]] col titolo ''Colpo di Luna''; la raccolta vinse l'anno precedente il prestigioso il premio letterario ''[[Víctor Català]]''.<ref name=":23">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1954-1959.php|titolo=Cronología 1954-1959|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018205458/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1954-1959.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> ''Colpo di luna'' è un mosaico di racconti di amori improvvisi e sfioriti, storie di vita quotidiana, pervase da un profondo realismo, eclatanti per la loro drammatica e ordinaria semplicità. Alcuni di questi racconti erano già stati pubblicati in Messico durante l'esilio in Francia, mentre altri erano inediti. L'autrice confessò che questo libro proveniva da un crisi stilistica che comportò un differente livello letterario tra i vari racconti, sebbene fossero connessi da una unità tematica.<ref>{{Cita|Arnau 1974|p. 105}}.</ref>
 
In alcuni appunti inediti che parlano di Ginevra, Rodoreda rivela che in quel periodo frequentò scrittori come Eugeni Xammar, [[Julio Cortázar]] e sua moglie, e [[Jorge Semprún]].<ref name=":34">{{Cita|Vilallonga, Mariàngela 2008|p. 76}}.</ref>
 
Durante la sua lunga permanenza a Ginevra creò un primo giardino che più avanti avrebbe ripetuto a Romanyá de la Selva. La grande quantità di fiori che la circondavano le servì d'ispirazione per cominciare a ritrarre i fiori che sarebbero finiti per formare ''Flors de debò'' all'interno di ''Viatges i Flors'', assieme ai viaggi che avrebbe scritto a Romanyá;<ref name=":33" /> questo libro non venne pubblicato fino al 1980.<ref>{{Cita web|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/obra.php#1322|titolo=Mercè Rodoreda - Obra|sito=Associació d'Escriptors en Llengua Catalana|accesso=13 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160419023218/http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/obra.php#1322|dataarchivio=19 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>
 
''La perla del Llac'' fu il titolo di un potenziale romanzo dell'autrice che rimase incompleto, e si trova nell'archivio del [[Institut d'Estudis Catalans]]. Il titolo corrisponde al nome di un ristorante sulla sponda del [[Lago Lemano]], in un angolo di Ginevra che Mercè Rodoreda frequentava, vicino all'edificio delle Nazioni Unite, dove l'autrice mangiava abitualmente; dalle sale da pranzo dei piani superiori, poteva godere di una gran visuale.<ref name=":34" /> Nel Prologo di ''Mirall trencat'' (''Lo specchio rotto''), gli occhi della protagonista Teresa Goday de Valldaura erano gli stessi della dama del Lemano.<ref name=":35">{{Cita|Vilallonga Mariàngela 2008|p. 77}}.</ref>
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Nel 1958 presentò ''Una mica d'història'' al [[Premi Sant Jordi de novel·la|Premio Joanot Martorell]] ma non vinse perché premio fu attribuito a Ricard Salvat con ''Animals destructors de lleis''; il romanzo venne tuttavia pubblicato nel 1967 con il titolo di ''Jardí vora el mar''.<ref name=":23" /> Scrisse anche il racconto ''Rom Negrita'' per il volume ''Los 7 pecats capitals vistos per 21 contistas'' che in seguito avrebbe fatto parte del volume ''Semblava de seda''. Dal 1958, e senza rompere con Rodoreda, Armand Obiols manterrà una relazione sentimentale con una donna a Ginevra fino alla sua morte.<ref name=":29" />
 
Nel 1959 Mercé comincia a scrivere il romanzo probabilmente più conosciuto della sua carriera, intitolato ''Colometa'', ma pubblicato nel 1962 con il nome ''La plaça del Diamant ([[La piazza del Diamante]])'' dal Club dels Novel·listes.<ref name=":23" /> Nel 1960 lo aveva presentato al [[Premi Sant Jordi de novel·la]], anteriormente conosciuto come Premi Joanot Martorell, senza però vincere.<ref name=":24">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1960-1970.php|titolo=Cronología 1960-1970|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018205218/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1960-1970.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> Joan Fuster lo inviò ugualmente a El Club dels Novel·listes, che in quel momento era diretto da [[Joan Sales]]. Sales rimase colpito dal romanzo e contattò Mercè Rodoreda,<ref name=":24" /> la quale, a partire da quel momento, trovò nel Club lo spazio in cui pubblicare la sua opera letteraria.<ref>{{Cita|Gomila 2005}}.</ref> Quando uscì nel 1962, il romanzo non era esattamente quello che aveva presentato al Premi Sant Jordi, ma era stato rivisto, ampliato e corretto su indicazione di Sales, di Obiols e dell'autrice stessa.<ref name=":38">{{Cita TV| autore = Josep M. Gurguí, Margarida Puig, Isabel Parés, Montserrat Casals, Núria Folch, Pere Gimferrer, Josep Maria Castellet.| trasmissione = TVE| titolo = Mercè Rodoreda, vida secreta| data = 2008}}</ref>
| autore = Josep M. Gurguí, Margarida Puig, Isabel Parés, Montserrat Casals, Núria Folch, Pere Gimferrer, Josep Maria Castellet.
| trasmissione = TVE
| titolo = Mercè Rodoreda, vida secreta
| data = 2008
}}</ref>
 
''La plaça del Diamant'' ([[La piazza del Diamante]]) è considerata come la principale opera in [[lingua catalana]] della letteratura europea del dopoguerra. Ambientata nel quartiere barcellonese di [[Gràcia]], narra la storia di Colometa, una donna come molte altre alla quale la guerra distruggerà la vita e le illusioni. ''La plaça del Diamant'' è sia un romanzo storico che psicologico e di costume.<ref name=":38" />
 
{{Citazione|Spiegare la genesi di ''La piazza del Diamante'' potrebbe essere interessante, ma è possibile spiegare come si forma un romanzo, quali impulsi lo provocano, quale volontà così forte fa sì che si continui, che si debba terminare lottando ciò che si è cominciato facilmente? Dire che lo pensai a Ginevra guardando la montagna del Salève o passeggiando per La Perla del Lago, basterebbe? [...] Lo scrissi febbrilmente, come se ogni giorno di lavoro fosse l'ultimo della mia vita. Lavoravo accecata, al pomeriggio correggevo ciò che avevo scritto al mattino, facendo in modo che, nonostante la fretta con cui scrivevo, il cavallo non mi sfuggisse di mano, afferrando bene le redini affinché non deviasse dal cammino. [...] Fu un periodo di grande tensione nervosa, che mi lasciò mezza ammalata.<ref name=":35"/>|Mercè Rodoreda, Prologo di ''La Piazza del Diamante'' (26a26ª edizione)}}
 
Nel 1965 Rodoreda mosse i primi passi verso la pubblicazione delle sue Opere Complete a seguito di una richiesta di Joaquim Molas. Esse vedranno la luce solo nel 1977. L'opera completa non includeva alcuna delle sue prime quattro opere (''Sóc una dona honrada?'', ''Del que hom no pot fugir'', ''Un dia de la vida d'un home'' i ''Crim'') perché Mercè le considerava frutto della sua inesperienza. Accettò di riscrivere ''Aloma'' per adeguarla al livello delle altre sue opere attuali; il libro sarà rieditatoriedito nel 1969.<ref name=":24" />
 
Nel 1966 venne pubblicata ''La via delle camelie'' (El carrer de les Camèlies), che ricevette il Premio Sant Jordi senza che l'autrice avesse presentato la propria candidatura. Con questo stesso romanzo ricevette anche il Premio della Critica Serra d'Or nel 1967 e il Premio Ramon Llull per il romanzo nel 1969.<ref name=":30">{{Cita web|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/pagina.php?id_sec=1798|titolo=Mercè Rodoreda - Biografia|sito=Associació d'Escriptors en Llengua Catalana|accesso=12 ottobre 2016}}</ref>
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A partire dal 1970 le sue opere cominciarono ad essere tradotte in altre lingue. Il suo primo romanzo tradotto fu ''La piazza del Diamante,'' pubblicato in spagnolo nel 1965.<ref name=":24" /> Nel 1971, la morte del suo compagno di lunga data Armand Obiols, nell'Ospedale dell'Università di Vienna, accentuò il suo sentimento di esilio. Questo fatto, e la scoperta di un'altra amante di Obiols, la fece sentire ancor di più sola e distrutta nelle terre svizzere. In quei giorni scrisse un piccolo ma impressionante resoconto sui giorni difficili che passò in ospedale; il documento è conservato nell'archivio del [[Institut d'Estudis Catalans|IEC]].<ref name=":38" />
 
=== RomanyáRomanyà de la Selva (1972-1983) ===
[[File:Rodoreda romanya.jpg|alt=El senyal|miniaturathumb|263x263pxupright=1.2|''El senyal vell,'' chalet di Romanyá de la Selva dove Rodoreda visse dal 1972 al 1980 e scrisse le sue ultime opere.]]
Nel 1972, a seguito della morte del suo amante a Vienna, e del ritrovamento di alcune amiche del tempo della guerra civile spagnola, Mercé tornò in Catalogna e si stabilì nello chalet di Carme Manrubia a Romanyà de la Selva.<ref name=":35" /><ref name=":31">{{Cita|Vilallonga, Borja 2008|pp. 85-86}}.</ref> ''El senyal'' di Romanyà de la Selva - oggi chiamato ''El Senyal Vell''<ref name=":32">{{Cita|Vilallonga, Borja 2008|p. 87}}.</ref> ''-'' era uno chalet di proprietà dell'amica Carme Manrubia. La sua amicizia con Carme Manrubia risale a quando le due lavoravano per il Commissariato di propaganda del [[Generalitat de Catalunya|Governo della Catalogna]] durante la guerra civile spagnola.<ref name=":31" /> In questa casa vivrà per sei anni, finché non si costruìrà una casa propria nel 1979 a Romanyá. Il nome scelto dalle due amiche per la casa, El Senyal, fa riferimento al marchio di Caino nell'opera [[Demian (romanzo)|Demian]] di [[Hermann Hesse|Herman Hesse]].<ref name=":31" />
 
Nella casa di Manrubia completò il suo romanzo più ambizioso, ''Mirall trencat'' (''Lo specchio rotto'') che aveva iniziato anni prima a Ginevra. Quest'opera, pubblicata nel 1974, viene considerata quella in cui Rodoreda giunge alla perfezione stilistica. Sempre in quella residenza scrisse ''Viatges a uns quants pobles'' all'interno di ''Viatges i flors'' (''Viaggi e fiori'', 1980) e il romanzo ''Quanta, quanta guerra...''<ref name=":32" /> che, pubblicati nel 1980, le fecero vincere il [[Premio Ciudad de Barcelona|Premi Ciutat de Barcelona]]. In questo stesso anno fece il discorso di apertura della [[Festa della Mercè]] a Barcellona,<ref name=":25">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1971-1983.php|titolo=Cronología 1971-1983|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018202037/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1971-1983.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> vinse il Premio per la sua produzione letteraria in lingua catalana (Premio d'onore della Letteratura Catalana) giungendo alla sua definitiva affermazione come scrittrice.<ref name=":30" /> Nel 1978 venne pubblicato ''Semblava de seda i altres contes'', una raccolta di racconti scritti durante tutta la sua vita.<ref name=":25" />
 
Il progetto di convivenza di Mercè Rodoreda e Manrubia fallisce.<ref>{{Cita|Vilallonga, Borja 2008|p. 92}}.</ref> Nel 1977 Mercé compra un terreno nel quale fa costruire una casa a fianco di quella di Manrubia, che verrà terminata nel 1979. Secondo Anna Maria Saludes i Amat, questo abbandono della casa di Manrubia sarebbe stato causato dalla difficile convivenza tra le due amiche, e dalla necessità di Rodoreda di condurre una vita in solitudine tipica del suo carattere.<ref>{{Cita|Saludes i Amat 2003}}.</ref>
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==== Morte ====
[[File:Romanya-rodoreda-tomba2.jpg|alt=Tomba di Mercè Rodoreda nel cimitero di Romanyá.|miniatura|Tomba di Mercè Rodoreda nel cimitero di Romanyá.]]
Nel pomeriggio del 13 aprile 1983, Mercè Rodoreda muore in una clinica della città di [[GironaGerona]] a causa di un [[cancro al fegato]] in stadio avanzato.<ref name=":30" /> Durante i suoi ultimi giorni di ricovero all'ospedale di Girona, Mercè Rodoreda si riconciliò con i membri della sua famiglia, avvisati da Joan Sales.<ref name=":38" /> Come spiega un'amica intima di Rodoreda, Isabel Parés, quando diagnosticarono il cancro a Rodoreda, l'autrice entrò in stato di depressione e smise di lottare per poter sopravvivere.<ref name=":38" />
{{Citazione|La morte fuggì dal cuore e quando
non ebbi più la morte dentro
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== Pubblicazioni postume ==
Il riconoscimento letterario della figura di Mercè Rodoreda arrivò poco prima della sua morte con l'ottenimento del Premio d'Onore delle Lettere Catalane nel 1980. Tuttavia, fu riconosciuta e valorizzata ancora di più dopo la sua morte. Rodoreda era una persona molto riservata e si è scoperto che, in ambito artistico, era molto più poliedrica di quanto non abbia lasciato intendere. Sono state pubblicate postume due opere dell'autrice: la prima nel 1986, ''La mort i la primavera,'' pubblicata dal Club Editor a Barcellona, e la seconda nel 1991, ''Isabel i Maria, pubblicata'' da Edicions Tres i Quatre a Valencia.<ref>{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/obra-literaria-novela.php|titolo=Obra literaria, Novela|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=cat|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018213814/http://www.mercerodoreda.cat/es/obra-literaria-novela.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref>
 
Nel 2002, anch'essa postuma, fu pubblicata una raccolta di tutta la produzione poetica rodorediana con il titolo ''Agonia de Llum'', estratto dal titolo del poema XXXVIII del libro di poesia donato da Abrham Mohino e pubblicato da Angle Editorial. Comprende centocinque poemi divisi in cinque parti, tanto inediti quanto già pubblicati in riviste anteriormente.<ref>{{Cita|Miralles 2003}}.</ref>
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|1934
|''Un dia de la vida d'un home''
|align="left"|Il protagonista di questo romanzo è Ramón Rampell, un uomo gentile, timido e influenzabile, vittima della moglie che da sempre lo tiene sotto pressione. Quando l'uomo è vecchio e stanco della routine, decide di seguire gli impulsi amorosi verso la moglie di un amico. Dopo varie riflessioni e incontri sporadici tra i due, si decidono a consumare l'amore. Questa potenziale relazione adultera non verrà mai consumata per le insicurezze che nascono nei due all'ultimo momento, e che fanno si che lei si penta, faccia marcia indietro e lasci Ramón solo nella stanza della casa per appuntamenti. Distrutto dal dolore, torna a casa a piedi e, senza che nessuno si renda conto di ciò che sta succedendo, Ramon va a dormire.<ref>{{Cita|Cortés Orts 1997|pp. 321-323}}.</ref>
|-
|1936
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|''Aloma''
(''Aloma.'' Trad. it. 1987)<ref name=":46">{{Cita web|url=http://www.visat.cat/traduccions-literatura-catalana/cat/llibres-traduits/10/2/prosa/merce-rodoreda.html|titolo=Llibres traduïts de Mercè Rodoreda - Italià|sito=VISAT. La revista digital de literatura i traducciò del PEN Català|accesso=14 ottobre 2016}}</ref>
|align="left"|Romanzo che racconta la storia d'amore tra una adolescente solitaria e idealista, Aloma, e il fratello di sua cognata, Robert. Questa relazione comporta un malessere familiare e anche il fallimento della relazione stessa. Scritto con narratore onnisciente e monologo interiore, il romanzo trasporta il lettore nel complicato mondo di Aloma, che sarà obbligata ad affrontare il suo futuro e quello del figlio che porta in grembo.<ref>{{Cita web|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/obra.php?id_publi=9602|titolo=Obra - Aloma|sito=Associació d'Escriptors en Llengua Catalana|accesso=11 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160314221109/http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/obra.php?id_publi=9602|dataarchivio=14 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
|-
|1958
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|''La plaça del Diamant''
(''La piazza del Diamante.'' Trad. it. 1990)<ref name=":46" />
|align="left"|Racconto della vita di una ragazza che affronta un processo di perdita dell'identità. Il romanzo si sviluppa dalla Seconda Repubblica Spagnola fino agli inizi del dopoguerra. La protagonista è Natalia, una giovane orfana di madre, che conosce Quimet nel tendone della Piazza del Diamante durante la Grande Festa di Gracia, e con il quale si sposerà l'anno seguente. In quel momento inizia un processo di perdita di identità e completa sottomissione al potere di Quimet. Smette di essere Natalia per diventare "Colometa".<ref>{{Cita web|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/obra.php?id_publi=9603|titolo=Obra - La plaça del Diamant|sito=Associació d'Escriptors en Llengua Catalana|accesso=11 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160314220133/http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/obra.php?id_publi=9603|dataarchivio=14 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
|-
|1966
|''El carrer de les Camèlies''
(''Via delle Camelie.'' Trad. it. 1991)<ref name=":46" />
|align="left"|Racconta l'infanzia e la maturità di una bambina abbandonata in via delle Camelie, chiamata Cecilia C., che viene cresciuta dalla coppia di genitori che la trovarono, finché scappa per andare a cercare i suoi genitori biologici che non conosce.<ref name=":27">{{Cita web|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/obra.php?id_publi=9613|titolo=Obra - El carrer de les Camèlies|sito=Associació d'Escriptors en Llengua Catalana|accesso=11 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160412095853/http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/obra.php?id_publi=9613|dataarchivio=12 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref> Si muoverà tra gli ambienti marginali della prostituzione e della miseria, e sperimenterà diverse relazioni amorose e sessuali riducendo la sua vita ad un vagabondare senza meta per le strade della città, finché un giorno realizza il sogno di andare a El Liceu come una principessa. Sente però che non era quello il suo mondo, e, delusa, ritorna a casa, in quella via delle Camelie che l'aveva vista crescere.<ref name=":27" />
|-
|1967
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|''Mirall trencat''
(''Lo specchio rotto.'' Trad. it. 1992)<ref name=":46" />
|align="left"|Racconto della tragica vita di tre generazioni della ricca famiglia Valldaura-Farriols agli inizi del ventesimo secolo. Il romanzo principalmente ruota attorno alla matriarca della famiglia, Teresa Goday, e in seguito anche a Maria, che appartiene alla generazione più giovane della famiglia. Tratta il tema della morte in modo simbolico, descriventodescrivendo l'ascesa e il declino dei membri della famiglia. La storia viene presentata in modo frammentato e con voci multiple, come uno specchio frantumato in cui ogni pezzo di vetro è un momento della vita dei personaggi.<ref>{{Cita|Oriol i Giralt 1988}}.</ref>
|-
|1978
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=== Libri ===
* {{Cita libro|autore=Contrí Cicerol, Imma|autore2=Cortés Orts, Carles|titolo=Aproximació a 'Quanta, quanta guerra...' de Mercè Rodoreda|anno=2000|editore=Librería Compás|città=Alicante|pp=19-20|cid=Contrí Cicerol, Cortés Orts 2000|ISBN=84-86776-39-2}}
* {{Cita libro|autore=Cortés Orts, Carles|titolo=Les primeres novel·les de Mercè Rodoreda (1932-1936)|url=https://rua.ua.es/dspace/bitstream/10045/10024/1/Cort%c3%a9s%20Orts,%20Carles.pdf|anno=2001|editore=Digitalizzato da [https://hdl.handle.net/10045/10024&#124;Fundación Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes]|città=Alicante|cid=Cortés Orts 1997|ISBN=84-699-6385-6|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161019021648/https://rua.ua.es/dspace/bitstream/10045/10024/1/Cort%c3%a9s%20Orts,%20Carles.pdf|dataarchivio=19 ottobre 2016}}(Tesi dottorale del 1997)
* {{Cita libro|autore=Cortés Orts, Carles|titolo=II Jornades d'Estudi, Vida i obra de Caterina Albert i Paradís|url=https://books.google.it/books?id=7zfaLEghIMIC&pg=PAii&lpg=|anno=2001|editore=Publicacions de l'Abadia de Montserrat|città=|lingua=cat|pp=203-230|cid=Cortés Orts 2001|ISBN=84-8415-391-6|oclc=51097307}}
* {{Cita libro|autore=Cortés Orts, Carles|titolo=La superació del pas del temps en els personatges de Mercè Rodoreda (alguns paral·lels amb l'obra de Virginia Woolf, Marcel Proust i Thomas Mann)|url=https://rua.ua.es/dspace/bitstream/10045/4643/3/CarlesRUA6.pdf|anno=2002|editore=Publicacions de l'Abadia de Montserrat|città=|cid=Cortés Orts 2002|ISBN=978-84-8415-333-7}}
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* {{Cita libro|autore=Rodoreda, Mercè|altri=traduzione italiana a cura di Giuseppe Tavani|titolo=La piazza del Diamante|anno=2008|editore=La Nuova Frontiera|città=Roma|cid=Rodoreda 2008|ISBN=978-88-8373-121-1}}
* {{Cita libro|autore=Rovira i Virgili, Antoni|titolo=Cartes de l'exili, 1939-1949|anno=2002|editore=L'Abadia de Montserrat|città=Barcellona|cid=Rovira i Virgili 2002|ISBN=84-8415-406-8}}
* {{Cita libro|autore=Soldevila, Llorenç|titolo=Una novel·la són paraules. Introducció a l'obra de Mercè Rodoreda|anno=2000|editore=Edicions Proa|città=Eines|lingua=cat|cid=Soldevila 2000|ISBN=84-8256-802-7|oclc= 807114505}}
 
=== Articoli ===
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Arnau, Carme|url=http://www.raco.cat/index.php/Marges/article/view/93593/156627|titolo=Una segona edició «en veu baixa»: 'Vint-i-dos contes', de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Els Marges, numero 2|data=1974|pp=105-114|accesso=12 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Arnau 1974}}
* {{Cita testo|lingua=cat|autore=Arnau, Carme|titolo=Mercè Rodoreda. Un viatge entre paraules i flors|editore=Fundació Caixa de Girona|città=Girona|data=1999|url=http://www.mercerodoreda.cat/docs/infantesa.pdf|cid=Arnau 1999|accesso=12 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140514090925/http://www.mercerodoreda.cat/docs/infantesa.pdf|dataarchivio=14 maggio 2014}}Riproduzione del testo di: Rodoreda, Mercè, "Imatges d'infantesa" in ''Serra d'Or XXIV'', 1982.
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Arnau, Carme|url=http://projectetraces.uab.cat/tracesbd/avui/av00767c.pdf|titolo=Mercè Rodoreda, vint anys després|pubblicazione=Avui (Supplemento Cultura)|data=10 aprile 2003|p=III|accesso=5 aprile 2016|formato=PDF|cid=Arnau 2003}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Cortés Orts, Carles|url=https://hdl.handle.net/10045/2166|titolo=El simbolisme en la narrativa de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Revista de Catalunya, numero 96|data=maggio 1995|pp=95-104|accesso=11 ottobre 2016|cid=Cortés Orts 1995}}ISSN 0213-5876
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* {{Cita news|lingua=es|autore=María Piñol, Rosa|url=http://www.xtec.cat/~jducros/Merce%20Rodoreda.html|titolo=La poesía secreta de Mercè Rodoreda aflora con el libro Agonia de llum|pubblicazione=[[La Vanguardia]]|data=11 dicembre 2002|accesso=17 maggio 2016|cid=María Piñol 2002}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Massip, Francesc|url=http://projectetraces.uab.cat/tracesbd/avui/av07518.pdf|titolo=Rodoreda teatral|pubblicazione=Avui (Supplemento Cultura)|data=8 novembre 2007|p=10|accesso=11 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Massip 2007}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Massip, Francesc|url=http://www.pamsa.cat/pamsa/revista/sdo/577.html|titolo=El teatre de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Serra d'Or, numero 577|data=gennaio 2008|pp=29-32|cid=Massip 2008|accesso=14 ottobre 2016|dataarchivio=19 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161019003129/http://www.pamsa.cat/pamsa/revista/sdo/577.html|urlmorto=sì}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Miralles, Carles|url=http://projectetraces.uab.cat/tracesbd/avui/av00767a.pdf|titolo=La poesia de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Avui, supplemento Cultura|data=10 aprile 2003|accesso=13 ottobre 2016|cid=Miralles 2003}}
* {{Cita news|lingua=es|autore=Moliner, María|url=http://www.raco.cat/index.php/Asparkia/article/view/108074/154707|titolo=Una reflexión acerca de la psiqué de la mujer contemporánea a través de la voz femenina en la literatura. Las mujeres de Mercé Rodoreda|pubblicazione=Asparkía: investigació feminista, numero 4|data=1994|pp=87-100|accesso=11 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Moliner 1994}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Oller, Dolors|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/rodoreda_entrevista.pdf|titolo=L'entrevista que mai no va sortir|pubblicazione=La Vanguardia, supplemento Cultura y Arte|data=2 luglio 1991|cid=Oller 1991|accesso=14 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131017033307/http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/rodoreda_entrevista.pdf|dataarchivio=17 ottobre 2013|urlmorto=sì}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Porta Espluga, Roser|url=http://www.pamsa.cat/pamsa/revista/sdo/577.html|titolo=Les primeres novel·les de Mercè Rodoreda: antisentimentalisme i humor|pubblicazione=Serra d'Or, numero 577|editore=Abadia de Montserrat|data=gennaio 2008|pp=15-19|cid=Porta Espluga 2008|accesso=14 ottobre 2016|dataarchivio=19 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161019003129/http://www.pamsa.cat/pamsa/revista/sdo/577.html|urlmorto=sì}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Real Mercadal, Neus|url=http://www.raco.cat/index.php/RevistaGirona/article/view/118583/151768|titolo=L'exili francès: París|pubblicazione=Revista de Girona, numero 247|data=marzo-aprile 2008|pp=64-70|accesso=11 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Real Mercadal 2008}}
* {{Cita news|autore=Rodoreda, Mercè|titolo=Món d'Ulisses|pubblicazione=La Nostra Revista, numeri 35-36|data=novembre-dicembre 1948|p=367|cid=Rodoreda 1948}}
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* {{Cita news|autore=Saludes i Amat, Anna Maria|url=http://projectetraces.uab.cat/tracesbd/avui/av02139.pdf|titolo=Les tres cases de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Avui|data=6 novembre 2003|p=30|accesso=13 ottobre 2016|cid=Saludes i Amat 2003}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Vilallonga, Borja|url=http://www.raco.cat/index.php/RevistaGirona/article/view/118586/151771|titolo=El recer celest a Romany|pubblicazione=Revista de Girona, numero 247|data=marzo-aprile 2008|pp=85-93|accesso=12 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Vilallonga, Borja 2008}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Vilallonga, Mariàngela|url=http://www.raco.cat/index.php/RevistaGirona/article/view/118584/151769|titolo=L'eclosió literària Ginebra|pubblicazione=Revista de Girona, numero 247|data=marzo-aprile 2008|pp=71-77|accesso=12 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Vilallonga, Mariàngela 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140424085942/http://www.raco.cat/index.php/RevistaGirona/article/view/118584/151769|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=sì}}
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20120928055305/http://www.mercerodoreda.cat/ Pagina web della Fundació Mercè Rodoreda]. in catalano, inglese, spagnolo e tedesco.
* [https://web.archive.org/web/20130602231651/http://www.lletra.cat/expo/mercerodoreda/ Esposizione virtuale multilingue dedicata a Mercè Rodoreda], realizzata da LletrA, Letteratura catalana in linea della [https://www.uoc.edu UOC] (Università Aperta della Catalogna), dalla Fundaciò Mercè Rodoreda e dalla Institució de les Lletres Catalanes. In catalano, inglese, spagnolo e tedesco.
* [https://web.archive.org/web/20100327132850/http://www.lletra.com/noms/mrodoreda/index.html Mercè Rodoreda in Lletra, Letteratura Catalana in linea], in spagnolo.