Lingua picena meridionale: differenze tra le versioni
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|regione= versante [[Mar Adriatico|adriatico]] centro-settentrionale
|periodo=dal [[I millennio a.C.]]
|scrittura= [[alfabeto greco]] adattato<ref>Valentina Belfiore, ''Quaderni del polo museale d'Abruzzo'', ''[https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/07/QUADERNO-MUSEO-VILLA-FRIGERJ.pdf Museo di Villa Frigeri] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20220204172824/https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/07/QUADERNO-MUSEO-VILLA-FRIGERJ.pdf |
|tipologia=
|fam1=[[Lingue indoeuropee]]
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|didascalia= Luoghi di ritrovamento delle iscrizioni picene
}}
La '''lingua picena meridionale'''{{ISO 639}}, o semplicemente '''lingua picena'''<ref>Da quando, nel 2016, è stata ritrovata un stele picena a Mondolfo (provincia di Pesaro e Urbino), l'aggettivo "sudpiceno" sembra sempre più inappropriato: dato che l'area di diffusione della lingua corrisponde oramai in pieno a quella in cui sono state ritrovate testimonianze della civiltà picena, sembra ormai più corretto definire la lingua semplicemente "picena"; si veda:
* Zamponi, R. & N. Zair 2023 ''L’iscrizione (sud)picena della stele di Mondolfo: proposta di una nuova lettura'', in: ''Rivista di epigrafia italica'', 86 (p. 36-41).
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* Mario Lopes Pegna, ''Popoli e lingue dell'Italia antica'', Libreria editrice L. Del Re, 1967 ( [https://books.google.it/books?id=dHYZAQAAMAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&dq=%22lingua+picena%22&q=%22lingua+picena%22&hl=it&redir_esc=y p. 170])</ref>, era parlata nel [[I millennio a.C.]] nell'area abitata dall'antico [[popolo italico]] dei [[Piceni]], corrispondente agli odierni territori delle [[Marche]] e dell'[[Abruzzo]] settentrionale. È una [[Lingue italiche|lingua italica]] [[lingue osco-umbre|osco-umbra]], appartenente al gruppo dei [[dialetti sabellici]]<ref>
*Paola Cotticelli, ''Introduzione allo studio del linguaggio'', Università degli studi di Verona, 2011-2012; ''Studi e testi'' - edizione 16, Deputazione di storia patria per le Marche, Guiffrè, 1996 (p.34)
*Nell'Enciclopedia Treccani la lingua picena è classificata come "umbro-sabellica", del gruppo "osco-umbro". Si vedano le voci: ''[https://www.treccani.it/enciclopedia/sabelli Sabelli]'' e [https://www.treccani.it/enciclopedia/popoli-e-culture-dell-italia-preromana-i-piceni_(Il-Mondo-dell'Archeologia)/ Piceni], di Giulia Rocco. Dalle stesse voci il termine "Sabelli" è riferito ai popoli italici legati a [[Sabini]] e [[Sanniti]].</ref>.
È attestata da iscrizioni ritrovate nell'area che comprende a nord la provincia di Pesaro<ref name=mondolfo/>, a sud da quella dell'Aquila, ad ovest quella di Rieti e ad est la costa adriatica<ref>Più dettagliatamente i limiti sono [[Mondolfo]] ([[Provincia di Pesaro e Urbino|PU]]), [[Sulmona]] ([[Provincia dell'Aquila|AQ]]), [[Fara Sabina]] ([[Provincia di Rieti|RI]]). Si veda: Valentina Belfiore, ''Quaderni del polo museale d'Abruzzo'', ''[https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/07/QUADERNO-MUSEO-VILLA-FRIGERJ.pdf Museo di Villa Frigeri] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20220204172824/https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/07/QUADERNO-MUSEO-VILLA-FRIGERJ.pdf |
La lingua picena meridionale è detta anche '''sudpiceno'''<ref>
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* un segno ancora indecifrato<ref>Questo segno compare solo due volte, nella stele integra di Penna Sant'Andrea I (TE1). Secondo Anna Marinetti si tratta di un suono aspirato o, in alternativa, un suono sibilante e lo traslittera come <ś>. Adriano La Regina (''Il guerriero di Capestrano e le iscrizioni paleo sabelliche'', in ''Pinna Vestinorum e il popolo dei Vestini'', a cura di L. Franchi, edizioni dell'Orto, Roma, 2010), considerando le posizioni in cui compare il grafema, ha proposto un valore aspirato e lo ha traslitterato come <h>.</ref>: {{simbolo|Alfabeto piceno - suono da identificare.JPG|20}}.
Il segno di separazione tra due parole è costituito da tre punti sovrapposti<ref name=mobili/><ref>Fanno eccezione; l'iscrizione sul Guerriero di Capistrano, l'iscrizione sulla pisside di Campovalano, in cui si usa la ''[[scriptio continua]]'', e la stele di Falerone, in cui come separatori tra parole sono usati i tratti verticali.</ref
===Dall'impossibilità di leggere le iscrizioni alla loro traduzione ===
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La maggior parte delle iscrizioni sono incise su [[stele]] o su [[Cippo (stele)|cippi]] di [[arenaria]] o [[calcare]]. Altre, invece, si trovano su statue o oggetti bronzei. Spesso sono relative a contesti funerari. In alcuni casi le iscrizioni sono frammentarie<ref name=elenco/>.
A volte i testi ricorrono alla [[deissi]]: il pronome "io" si riferisce talvolta al monumento (secondo lo schema dell{{'}}''oggetto parlante''<ref>Come nell'iscrizione della statua di Capestrano e nella pisside di Campovalano.</ref>), altre volte invece si riferisce all'autore del testo. Il pronome "tu", similmente, a volte si riferisce al lettore e altre volte al destinatario dell'iscrizione<ref name=mobili/>. In alcuni testi si nota anche una ricerca di ritmicità, ottenuta attraverso l'[[allitterazione]] di suoni o attraverso la ripetizione degli stessi suoni all'inizio di due o più parole. In questi casi è lecito pensare che la sintassi e la struttura del testo siano influenzate da questo intento, con ripercussioni sulla distribuzione naturale delle parole nel discorso<ref name=mobili/>.
L'elenco completo è il seguente, in cui ogni iscrizione è preceduta dalla sigla con la quale è nota in letteratura, formata dalla provincia di ritrovamento<ref>Sigle provinciali:
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*{{cita web |nome=Alberto |cognome=Calvelli |titolo=Lingua e Scrittura |capitolo=I Piceni |lingua=it |editore=Antiqui |url=http://www.antiqui.it/piceni/lingua.htm }};
* Pompilio Bonvicini, ''Iscrizioni picene'', Andrea Livi Editore, 2001; Giovanni Colonna, ''Piceni popolo d'Europa'', De Luca, 1999 (capitolo sulla lingua);
* Quaderni del polo museale d'Abruzzo, ''[https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/07/QUADERNO-MUSEO-VILLA-FRIGERJ.pdf Museo di Villa Frigeri] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20220204172824/https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/07/QUADERNO-MUSEO-VILLA-FRIGERJ.pdf |
{| class=wikitable style=text-align:left;
! sigla !! oggetto !! luogo di ritrovamento !! materiale !! datazione !! luogo di conservazione e note !! parole<br />leggibili
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| AQ3 || cippo frammentario || [[Castel di Ieri]] || calcare || - || [[Museo archeologico nazionale di Napoli]] || 6
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| BA1 || elmo || [[Canosa di Puglia|Canosa]] || bronzo || IV-III secolo a.C.|| [[Museo archeologico nazionale di Firenze]]<ref name=mobili>{{en}} ''Mnamon, ancient writing systems in the Mediterranean'', pagina ''[http://mnamon.sns.it/index.php?page=Lingua&id=69&lang=en South Picene epigraphic corpus]''</ref><ref name=babo>I due elmi con iscrizioni rinvenuti a Bologna e a Canosa di Puglia sono utili per lo studio della lingua, ma non per determinare l'area geografica in cui questa lingua si era diffusa, essendo oggetti mobili di cui è assai arduo identificare l'origine.
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| BO1 || elmo || [[Bologna]] || bronzo || IV-III secolo a.C. || [[Museo civico archeologico (Bologna)|Museo civico archeologico di Bologna]]<ref name=
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| CH1 || stele<br />([[stele di Crecchio]]) || [[Crecchio]]|| arenaria || V secolo a.C. || [[Museo archeologico nazionale di Napoli]]<ref>Ritrovata nel 1855.</ref> || 25
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| MC? || frammento || [[Fiordimonte]] || calcare || IV secolo a.C. || Museo «Raffaele Campelli» di [[Pievebovigliana]]<ref>*Touring Club, ''[https://www.touringclub.it/destinazione/localita/museo/211399/museo-raffaele-campelli-valfornace Museo «Raffaele Campelli»]'';
*Gabriella Giacomelli, ''[https://studietruschi.org/cms/wp-content/uploads/2021/06/SE31_17.pdf Una nuova iscrizione picena] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20220217173339/https://studietruschi.org/cms/wp-content/uploads/2021/06/SE31_17.pdf |
*Raoul Zamponi, ''[https://books.google.it/books?id=g3QWEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=anna+marinetti+piceni&hl=it&source=gbs_navlinks_s South Picene]'', Routledge, 2021 (p. 104);
*Enrico Benelli, ''L’iscrizione di Fiordimonte: un documento epigrafico senone?'', in E. Percossi Serenelli (a cura di), ''Pievebovigliana fra Preistoria e Medioevo'', Loreto 2002, Comune di Pievebovigliana, pp. 69-73;
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| PU2|| stele || [[Mondolfo]] || arenaria e calcare<ref name=ps>Come è tipico della formazione geologica "a colombacci", che deve il suo nome alla presenza di sottili strati calcarei di colore bianco ("colombacci") intercalati all'arenaria.</ref> || V secolo a.C. || ?<ref>Valentina Belfiore e Andrea Gaucci, ''[https://www.studietruschi.org/wp-content/uploads/2021/08/SE82_13.pdf Mondolfo - Pesaro e Urbino - stele iscritta]'' (con tentativo di trascrizione e traduzione), in ''Rivista di epigrafia italica''.</ref> || ?
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| RI1 || cippo || [[Cures Sabini|Cures]]<br />([[Fara Sabina]]) || calcare || metà del<br />V secolo a.C. ||[[Abbazia di Farfa#Monastero|Museo dell'Abbazia di Farfa]]<ref>Il cippo di Cures è l'unica testimonianza scritta picena insieme al Guerriero di Capestrano a non presentare l'andamento bustrofedico dell'iscrizione, ma linee di testo separate da “a capo”. [https://www.museofarainsabina.it/cippo-di-cures/ Museo di Fara in Sabina]
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| TE1 || cippo || [[Sant'Omero]] || arenaria || VI - metà<br />V sec. a.C. || [[Museo archeologico Francesco Savini|Museo archeologico civico di Teramo]]<ref>Il cippo di Sant'Omero fu rinvenuto nel 1843 da Giovanni Spinozzi, a circa un chilometro ad est della masseria Branella, nei pressi di una tomba in un colle sovrastante la valle. È stato esposto al museo civico di Teramo almeno dal 1961, ma dai primi anni ottanta del Novecento è stato dato per disperso. Si veda: Raoul Zamponi, ''[https://books.google.it/books?id=g3QWEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=anna+marinetti+piceni&hl=it&source=gbs_navlinks_s South Picene]'', Routledge, 2021 (tavola 1.1 - South Picene inscriptions). Nel 2021, dopo circa quarant'anni, è stato ritrovato tra altri reperti dimenticati di proprietà comunale. Si veda: ''[https://certastampa.it/43582-paola-di-felice-il-ritrovamento-dei-reperti-e-una-sconfitta.html Paola di Felice: il ritrovamento dei reperti... è una sconfitta ]'' (Comunicato stampa della direttrice del museo di Teramo).</ref> || 9
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| TE2 || stele con bassorilievo<br />di figura umana || [[Bellante]] || arenaria || - || [[Museo archeologico nazionale di Napoli]]<ref name="bellante">* Paola Di Felice (a cura di), ''La Stele di Bellante'', Ricerche&Redazioni, 2021. ISBN 978-88-85431-44-7
* [https://www.ekuonews.it/06/12/2019/stele-di-bellante-progetto-del-comune-per-valorizzare-lopera/ “Stele di Bellante”, progetto del Comune per valorizzare l’opera] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20220205100931/https://www.ekuonews.it/06/12/2019/stele-di-bellante-progetto-del-comune-per-valorizzare-lopera/|
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| TE3 || stele || [[Bellante]] || arenaria || fine VI sec. a.C. || [[Museo archeologico nazionale di Napoli]] || 1
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Nella tabella sottostante, a titolo di esempio, si riportano il testo e le varie ipotesi di traduzione della stele di [[Loro Piceno]] (MC1), ritrovata nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre erano in corso i lavori di demolizione di un piccolo edificio lungo la circonvallazione<ref>* Giovanni Cicconi, ''Notizie storiche di Loro Piceno'', A. Giuffrè, 1958;
* Cronache maceratesi, articolo ''[https://www.cronachemaceratesi.it/2012/11/15/il-castello-di-loro-piceno-perche-venderlo-e-a-quale-prezzo/257603/ Il castello di Loro Piceno - Perché venderlo? E a quale prezzo?]'', 15 novembre 2012;
* {{en}} Raoul Zamponi, ''South Picene'', Routledge World Languages, 2021 (p. 82). ISBN 9781000345902.</ref>.
Per quanto riguarda il significato, ci sono due termini oggetto di fitto dibattito: ''apaes'' e ''púpúnis'', ricorrenti anche in altre epigrafi (con varie desinenze). Secondo alcuni studiosi i termini sembrano individuare ruoli pubblici, ma non è facile da individuare e comprendere quali di preciso, riferendosi ad una realtà che non conosciamo da questo punto di vista<ref name=marinetti/>; c'è anche chi sostiene l'ipotesi che ''púpúnis'' sia un termine etnico che indica il nome del popolo piceno<ref name=regina/>. Secondo altri, invece, ''Apaes'' è un nome proprio di persona<ref name=
Il testo inizia sul lato destro della stele, in basso, e procede verso l'alto.
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L'iscrizione di [[Bellante]] (TE2) fu rinvenuta nel 1867 (o 1869) nell'alveo di un torrente, in una località all'epoca denominata "Castel S. Andrea".
L'iscrizione contorna una figura umana centrale, con le braccia poste in modo analogo a quelle del Guerriero di Capestrano. Nel 2019 ne è stata realizzata una copia conforme da porre nel paese di ritrovamento<ref name=bellante/>.
Il testo della stele è riportato nella tabella seguente, con traslitterazione e una proposta di traduzione.
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*{{de}} Helmut Rix, ''Sabellische Texte: die Texte des Oskischen, Umbrischen und Südpikenischen'', Heidelberg 2002, ISBN 978-3825308537;
*{{en}} Rex E. Wallace, ''The Sabellic languages of ancient Italy'', in ''Languages of the World: Materials 371'', Lincom, Munich, 2007;
*{{fr}} Vincent Martzloff, ''Questions d’exégèse picénienne'', in: ''Autour de Michel Lejeune. Actes des journées d'études organisées à l'Université Lumière'', 2009. pp.
* [[Adriano La Regina]], ''[https://archive.org/stream/AdrianoLaRegina.IlGuerrieroDiCapestranoELeIscrizioniPaleosabelliche/2.Capestrano_djvu.txt Il Guerriero di Capestrano e le iscrizioni paleosabelliche]'', in ''«Pinna Vestinorum e il popolo dei Vestini'', a cura di Luisa Franchi dell'Orto, L'Erma di Bretschneider, Roma 2011, (pp.
*Valentina Belfiore, ''[https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/07/QUADERNO-MUSEO-VILLA-FRIGERJ.pdf La scrittura in Abruzzo - Antichi testi: considerazioni generali] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20220204172824/https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/07/QUADERNO-MUSEO-VILLA-FRIGERJ.pdf |
*Andrea Gaucci, Valentina Belfiore, ''Mondolfo (Pesaro-Urbino). Stele iscritta'', in ''Studi Etruschi'' - vol. LXXXII - 2019;
* Laura Montagnaro, ''Mnamon, antiche scritture del Mediterraneo'', pagina ''[http://mnamon.sns.it/index.php?page=Scrittura&id=62 Sudpiceno - scrittura]'' e ''[http://mnamon.sns.it/index.php?page=Lingua&id=69&lang=it Sudpiceno - lingua]'';
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