Lingue scitiche: differenze tra le versioni
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Le '''lingue scitiche''' (talvolta considerate come un unico idioma, lo '''scitico''') sono le [[lingue indoiraniche]] del periodo antico e tardo-antico, parlate nella vasta regione eurasiatica nota come [[Scizia]]<ref>Villar, ''Gli Indoeuropei e le origini dell'Europa'', p. 581.</ref>. {{
== Classificazione ==
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== Storia ==
Gli [[Sciti]] migrarono dall'[[Asia centrale]] verso l'[[Europa orientale]] nell'[[VIII secolo a.C.|VIII]] e nel [[VII secolo a.C.]], occupando quella zona che oggi è la [[Russia]] meridionale e l'[[Ucraina]], nonché parti della [[Moldavia]] e della [[Dobrugia]]. Dopo l'invasione degli [[Unni]] nel [[V secolo d.C.]] sparirono dalla storia, e vennero probabilmente assimilati dai popoli [[slavi]] e [[popolazioni turche|turchi]]. Tuttavia, nel [[Caucaso]] la [[lingua osseta]] sopravvive fino a oggi e nell'Asia centrale alcune lingue appartenenti agli idiomi iranici orientali, da affiliarsi ai gruppi orientali, noti storicamente come [[Saci]], come il [[lingua pashtu|pashtu]], le [[lingue del Pamir]] e lo [[lingua yaghnobī|yaghnobī]], sono tuttora parlate.
== Note ==
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[[Categoria:Lingue iraniche orientali|Scitico]]
[[Categoria:Lingue estinte|Scitico]]
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