Giacomo David: differenze tra le versioni
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Presezzo
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1750
|LuogoMorte = Bergamo
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1830
|Attività = tenore▼
|Epoca = 1700
|Epoca2 = 1800
▲|Attività = tenore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Giacomo David.jpg
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==Biografia==
Padre dell'altrettanto famoso [[Giovanni David|Giovanni]] e marito del soprano Paola Borelli (1750 ca.–post 1830),<ref>Giorgio Appolonia, ''Il soprano Paola Borelli'', in id., ''«Il dolce suono mi colpì di sua voce». Giuseppe Viganoni da Almenno e i tenori bergamaschi del primo Ottocento'', Bergamo, Monti editore (Centro Studi Valle Imagna), 2010, pp. 91-92.</ref> si sa pochissimo degli inizi della sua carriera. Avendo avuto tra i propri insegnanti, tra gli altri, [[Nicola Sala]]<ref>J. Green, ''op. cit''., pag. 163.</ref>, egli si esibì comunque a partire dagli anni settanta nei principali teatri italiani, ed in particolar modo al [[Teatro di San Carlo|San Carlo]] di Napoli, al [[Teatro San Benedetto]] e a [[La Fenice]] di Venezia, alla cui inaugurazione prese anzi parte personalmente interpretando il ruolo di ''Eraclide'' ne ''I giuochi d'Agrigento'' di [[Paisiello]].
Nel 1791 egli si esibì per la prima volta a [[Londra]], dove il suo cognome Davide fu ''anglicizzato'' in via definitiva in David, forma con la quale sarebbe passato alla storia, insieme al figlio. A Londra si esibì al [[Haymarket Theatre|King's Theatre in the Haymarket]] in uno dei suoi ruoli preferiti, il protagonista del ''Pirro'' di Paisiello, e partecipò, il 17 maggio, nelle [[Hannover Square Rooms]], ad un concerto di beneficenza dove eseguì, tra l'altro, l'aria per tenore "''Cara deh torna''", composta appositamente per l'occasione da [[Franz Joseph Haydn|Haydn]].<ref>A lui Haydn aveva anche entusiasticamente destinato il ruolo protagonistico di ''Orfeo'' nella sua ultima opera ''[[L'anima del filosofo]]'', che non fu però poi rappresentata e vide la luce solo oltre un secolo e mezzo più tardi, nel 1951, al [[Maggio Musicale Fiorentino]], col la partecipazione di [[Maria Callas]] nella parte di ''Euridice'' [cfr. {{en}} Eve Barsham, ''Orpheus in England'', in Patricia Howard (a cura di), ''C.W. von Gluck: Orfeo'', Cambridge University Press, Cambridge/New York/Melbourne, 1981 (edizione consultata: collana ''Cambridge Opera Handbooks'', ''paperback'', 2010, ISBN 0-521-29664-1, p. 65)]</ref>
▲Padre dell'altrettanto famoso [[Giovanni David|Giovanni]] e marito del soprano Paola Borelli (1750 ca.–post 1830),<ref>Giorgio Appolonia, ''Il soprano Paola Borelli'', in id., ''«Il dolce suono mi colpì di sua voce». Giuseppe Viganoni da Almenno e i tenori bergamaschi del primo Ottocento'', Bergamo, Monti editore (Centro Studi Valle Imagna), 2010, pp. 91-92.</ref> si sa pochissimo degli inizi della sua carriera. Avendo avuto tra i propri insegnanti, tra gli altri, [[Nicola Sala]]<ref>J. Green, ''op. cit''., pag. 163.</ref>, egli si esibì comunque a partire dagli anni settanta nei principali teatri italiani, ed in particolar modo al [[Teatro di San Carlo|San Carlo]] di Napoli, al [[Teatro San Benedetto]] e a [[La Fenice]] di Venezia, alla cui inaugurazione prese anzi parte personalmente interpretando il ruolo di ''Eraclide'' ne ''I giuochi d'Agrigento'' di [[Paisiello]].
Alla [[Teatro alla Scala|Scala]] aveva esordito nel 1782 e ricomparve poi costantemente dopo la fine del secolo. Nel 1801 partecipò anche all'inaugurazione del [[Teatro Verdi (Trieste)|Regio Teatro Nuovo]] di Trieste eseguendo, il 20 e 21 aprile, due prime rappresentazioni: l'''Annibale in Capua'' di [[Antonio Salieri|Salieri]] (''Scipione'') e la ''Ginevra di Scozia'' di Mayr (''Polinesso'').
▲Nel 1791 egli si esibì per la prima volta a [[Londra]], dove il suo cognome Davide fu ''anglicizzato'' in via definitiva in David, forma con la quale sarebbe passato alla storia, insieme al figlio. A Londra si esibì al [[Haymarket Theatre|King's Theatre in the Haymarket]] in uno dei suoi ruoli preferiti, il protagonista del ''Pirro'' di Paisiello, e partecipò, il 17 maggio, nelle [[Hannover Square Rooms]], ad un concerto di beneficenza dove eseguì, tra l'altro, l'aria per tenore "''Cara deh torna''", composta appositamente per l'occasione da [[Franz Joseph Haydn|Haydn]].<ref>A lui Haydn aveva anche entusiasticamente destinato il ruolo protagonistico di ''Orfeo'' nella sua ultima opera ''[[L'anima del filosofo]]'', che non fu però poi rappresentata e vide la luce solo oltre un secolo e mezzo più tardi, nel 1951, al [[Maggio Musicale Fiorentino]], col la partecipazione di [[Maria Callas]] nella parte di ''Euridice'' [cfr. {{en}} Eve Barsham, ''Orpheus in England'', in Patricia Howard (a cura di), ''C.W. von Gluck: Orfeo'', Cambridge University Press, Cambridge/New York/Melbourne, 1981 (edizione consultata: collana ''Cambridge Opera Handbooks'', ''paperback'', 2010, ISBN 0-521-29664-1, p. 65)]</ref>
Raramente all'estero, egli fu però particolarmente longevo, essendo la sua carriera perdurata, pare, fino al primo ventennio dell'Ottocento, con un repertorio basato su autori come, oltre ai citati Paisiello e Mayr, [[Ferdinando Bertoni|Bertoni]], [[Cimarosa]], [[Pietro Alessandro Guglielmi|Guglielmi]], [[Giuseppe Sarti|Sarti]], [[Nicola Antonio Zingarelli|Zingarelli]] ed in particolare [[Francesco Bianchi]], nella cui produzione operistica ebbe spesso modo di lavorare insieme ai [[Castrato (musica)|castrati]] [[Girolamo Crescentini]] e [[Gaspare Pacchierotti]], ed al soprano [[Brigida Banti]], che condividevano i suoi ideali e i suoi gusti musicali e canori.<ref name="CEL">R. Celletti, p. 112</ref>▼
▲Alla [[Teatro alla Scala|Scala]] aveva esordito nel 1782 e ricomparve poi costantemente dopo la fine del secolo. Nel 1801 partecipò anche all'inaugurazione del [[Teatro Verdi (Trieste)|Regio Teatro Nuovo]] di Trieste eseguendo, il 20 e 21 aprile, due prime rappresentazioni: l'''Annibale in Capua'' di [[Antonio Salieri|Salieri]] (''Scipione'') e la ''Ginevra di Scozia'' di Mayr (''Polinesso'').
Punto di riferimento<ref>
▲Raramente all'estero, egli fu però particolarmente longevo, essendo la sua carriera perdurata, pare, fino al primo ventennio dell'Ottocento, con un repertorio basato su autori come, oltre ai citati Paisiello e Mayr, [[Ferdinando Bertoni|Bertoni]], [[Cimarosa]], [[Pietro Alessandro Guglielmi|Guglielmi]], [[Giuseppe Sarti|Sarti]], [[Nicola Antonio Zingarelli|Zingarelli]] ed in particolare [[Francesco Bianchi]], nella cui produzione operistica ebbe spesso modo di lavorare insieme ai [[Castrato|castrati]] [[Girolamo Crescentini]] e [[Gaspare Pacchierotti]], ed al soprano [[Brigida Banti]], che condividevano i suoi ideali e i suoi gusti musicali e canori.<ref name="CEL">R. Celletti, p. 112</ref>
▲Punto di riferimento<ref>assieme ai suoi contemporanei [[Giuseppe Viganoni]] e [[Adamo Bianchi]]</ref> di una vera e propria scuola ''tenoristica'' bergamasca, alla quale appartennero figure come [[Andrea Nozzari]] e il figlio Giovanni, suoi allievi e poi coppia aurea dell'operismo rossiniano, e come [[Domenico Donzelli]], [[Giovanni Battista Rubini]] e [[Marco Bordogni]],<ref name="GEML">Caruselli, II, voce: ''David, Giacomo'', p. 334</ref> David morì, rimpianto, nella sua città, nel 1830.
==Caratteristiche artistiche==
Giacomo David rappresenta il prototipo del tenore baritonale di fine settecento, dotato di notevole volume di voce, ma non privo di squillo sia pure eseguito in ''falsettone''. La caratteristica che lo contraddistinse rispetto ai suoi contemporanei fu comunque la grande capacità virtuosistica che gli assicurò, in vita, una fama senza pari e che iniziò a porre le basi del mito del ''tenore'' quale si sarebbe poi affermato in epoca romantica.<ref name="GEML"/> Anche i suoi ingaggi, del resto, aumentarono parallelamente: nel 1786, per la prima volta nella storia del [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]] di [[Torino]], il compenso corrisposto ad un tenore per la stagione di carnevale fu superiore a quello del [[Castrato (musica)|castrato]] che fungeva da "primo uomo".<ref>ma sempre inferiore (la metà) a quello della prima donna. John Rosselli, ''Singers of Italian opera. The history of a profession'', Cambridge University Press, Cambridge, 1995, ISBN 0-521-42697-9, pagg. 129-130</ref> ▼
Virtuosista acrobatico senza pari, egli però fu anche tra coloro (gli ultimi [[
▲Giacomo David rappresenta il prototipo del tenore baritonale di fine settecento, dotato di notevole volume di voce, ma non privo di squillo sia pure eseguito in ''falsettone''. La caratteristica che lo contraddistinse rispetto ai suoi contemporanei fu comunque la grande capacità virtuosistica che gli assicurò, in vita, una fama senza pari e che iniziò a porre le basi del mito del ''tenore'' quale si sarebbe poi affermato in epoca romantica.<ref name="GEML"/> Anche i suoi ingaggi, del resto, aumentarono parallelamente: nel 1786, per la prima volta nella storia del [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]] di [[Torino]], il compenso corrisposto ad un tenore per la stagione di carnevale fu superiore a quello del [[castrato]] che fungeva da "primo uomo".<ref>ma sempre inferiore (la metà) a quello della prima donna. John Rosselli, ''Singers of Italian opera. The history of a profession'', Cambridge University Press, Cambridge, 1995, ISBN 0-521-42697-9, pagg. 129-130</ref>
▲Virtuosista acrobatico senza pari, egli però fu anche tra coloro (gli ultimi [[castrato|castrati]], già citati, Girolamo Crescentini e Gaspare Pacchierotti, i tenori [[Matteo Babini]] e [[Giovanni Ansani]], le ''primedonne'' Brigida Banti, [[Luísa Todi|Luísa Todi de Agujar]] e [[Giuseppina Grassini]]) che si opposero alla deriva del ''[[belcanto]]'' nella seconda metà del Settecento, con la sua corsa incontrollata verso le vette assurde dei superacuti e la coloratura fine a sé stessa, e che cercarono invece di recuperare, come ha scritto [[Rodolfo Celletti]], "''la passione e il vigore''" che avevano caratterizzato la stagione aurea del canto nel primo Settecento e che contribuirono quindi a porre le basi di quello che sarebbe stato, di lì a poco, "''il gran finale rossiniano''".<ref name="CEL"/>
==Ruoli creati==
L'elenco seguente potrebbe non essere esaustivo, ma è significativo della carriera di David.
{| class="wikitable"
!Ruolo
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!Autore
!Teatro
!data prima esecuzione
|-
|Conte Ernesto
|L'incognita perseguitata<ref>invece che di prima assoluta, potrebbe trattarsi semplicemente di una prima cittadina, peraltro quasi contemporanea alla ''première'': secondo il ''Grove Dictionary'' (Michael F. Robinson e Mary Hunter, ''Anfossi, Pasquale'', I, p. 134), infatti, questa si sarebbe tenuta a Roma, al [[
|dramma giocoso
|[[Pasquale Anfossi]]
|[[
|estate 1773
|-
|
|Zon-Zon principe di Kibin-kin-ka<ref>opera riportata dal ''Grove Dictionary'' (Elizabeth Forbes, ''Davide [David], Giacomo'', I, p. 1088) come debutto (milanese) di David; non viene specificato il ruolo interpretato</ref>
|dramma giocoso
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|dramma per musica (opera seria)
|[[Pietro Alessandro Guglielmi]]
|[[Teatro Regio (Torino)|Nuovo Teatro Regio
|26 dicembre 1774
|-
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|-
|Osroa
|
|dramma per musica
|[[Giuseppe Sarti]]
Riga 146 ⟶ 144:
|dramma per musica (opera seria)
|Felice Alessandri
|[[Teatro Verdi (Padova)|Teatro Nuovo
|12 giugno 1780
|-
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|13 agosto 1787
|-
|
|Giunone e Lucina
|componimento drammatico (cantata) con balli e cori
Riga 353 ⟶ 351:
|-
|Catone
|
|dramma per musica (opera seria)
|Giovanni Paisiello
Riga 458 ⟶ 456:
|-
|Neleo
|
|dramma serio per musica
|[[Domenico Cimarosa]]
Riga 464 ⟶ 462:
|12 giugno 1797
|-
|
|
|opera seria
|[[Giuseppe Curcio|Giuseppe Maria Curcio]] (Curci)
Riga 472 ⟶ 470:
|-
|Ulisse
|
|dramma per musica
|Giovanni Paisiello
Riga 479 ⟶ 477:
|-
|Antigono
|
|dramma per musica
|[[Antonio De Santis]]
Riga 486 ⟶ 484:
|-
|Gionata
|oratorio (azione sacra)
|Pietro Alessandro Guglielmi
Riga 493 ⟶ 491:
|-
|Don Rodrigo
|
|opera seria (1ª versione)
|Nicola Antonio Zingarelli
Riga 507 ⟶ 505:
|-
|Scipione
|[[Annibale in Capua]]
|dramma serio per musica
|[[Antonio Salieri]]
|[[Teatro Verdi (Trieste)|Regio Teatro Nuovo
|20 aprile 1801
|-
|Polinesso
|
|dramma eroico-serio per musica
|[[Giovanni Simone Mayr]]
Riga 521 ⟶ 519:
|-
|Tito Manlio
|
|melodramma
|[[Giuseppe Nicolini]]
Riga 535 ⟶ 533:
|-
|Polluce
|
|melodramma serio
|[[Vincenzo Federici (
|Teatro alla Scala di Milano
|Gennaio 1803
Riga 556 ⟶ 554:
|-
|Ottavio
|
|melodramma eroico
|[[Joseph Weigl]]
Riga 563 ⟶ 561:
|-
|Motezuma
|
|melodramma eroico
|[[Ercole Paganini]]
Riga 570 ⟶ 568:
|-
|Marco Albino
|
|melodramma serio
|[[Carlo Mellara]]
Riga 584 ⟶ 582:
|-
|Eacide
|
|opera seria
|[[Luigi Mosca]]
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== Bibliografia ==
* Salvatore Caruselli (a cura di), ''Grande enciclopedia della musica lirica'', Longanesi &C. Periodici S.p.A., Roma, ''ad nomen''
* Rodolfo Celletti, ''Storia del belcanto'', Discanto Edizioni, Fiesole, 1983, pp.
* {{en}} Janet Green, ''Musical Biographies'', I. Squire, London, 1904
* {{en}} Stanley Sadie (a cura di), ''The New Grove Dictionary of Opera'', Grove (Oxford University Press), New York, 1997 (ISBN 978-0-19-522186-2)
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*[[Domenico Donzelli]]
*[[Debora e Sisara]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Musica classica}}
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