Paul Robeson: differenze tra le versioni

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Robeson nacque a [[Princeton]], [[New Jersey]], da un'insegnante<ref name="BE">''Le Garzantine - Cinema'', Garzanti, 2000, pag. 990-991</ref> e da uno schiavo divenuto pastore protestante<ref name="DA">''Il chi è del cinema'', De Agostini, 1984, Vol. II, pag. 451</ref>. Nonostante la difficile infanzia (la madre morì quando egli aveva sei anni), dimostrò un'incredibile serie di talenti (sportivi, umanistici e artistici), ottenendo eccellenti risultati alla [[Rutgers University]], dove vinse una borsa di studio e dove eccelse nell'atletica e nel football<ref name="DA"/>. Mentre frequentava la facoltà di legge alla [[Columbia University]] (dove più tardi si laureò), iniziò a recitare e debuttò come attore professionista in ''Symon the Cyrenian''<ref name="DA"/>. Dopo la laurea in legge lasciò quasi subito gli ambienti giuridici per dedicarsi alla carriera musicale come cantante, grazie a una voce di [[Basso (voce)|basso]]-[[baritono]] particolarmente profonda e ricca di risonanze<ref name="DA"/>.
 
Negli anni venti Robeson si sposò con Eslanda "Essie" Cardoso Goode, una ricercatrice e biologa del ''Presbyterian Hospital'' di [[New York]]. Nel 1925, dopo aver già recitato con successo in molti spettacoli teatrali, debuttò nel [[cinema]] con il film muto ''[[Body and Soul (film 1925)|Body and Soul]]'' e, nello stesso anno, rinunciò a una parte nel film ''Lulu Belle'', nel quale avrebbe dovuto interpretare un personaggio che {{CitazioneSenza necessariafonte|ricalcava i luoghi comuni sulle persone [[afroamericano|afroamericane]]; Robeson trovò ciò particolarmente offensivo}}, e perciò rifiutò la parte. Continuò a esibirsi sulle scene teatrali in musical come ''[[Porgy and Bess]]'' di [[George Gershwin]] e ''[[Show Boat (musical)|Show Boat]]'' di [[Jerome Kern]]<ref name="BE"/>.
 
Ottenne molto successo sia sul mercato [[statunitense]] che [[Gran Bretagna|inglese]], e così negli [[anni 1930|anni trenta]] trascorse diverso tempo in [[Inghilterra]]<ref name="DA"/>, esibendosi costantemente in concerti sempre affollati e comparendo con la sua figura imponente in diversi film di produzione britannica, come ''[[Bozambo, il gigante nero]]'' (1935), e ''[[King Solomon's Mines (film 1937)|King Solomon's Mines]]'' (1937)<ref name="DA"/>. Iniziò a studiare la storia e le tradizioni del suo continente d'origine, l'[[Africa]], e in qualche anno arrivò a parlare una ventina di lingue, di cui una decina fluentemente.
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=== Gli anni della guerra fredda ===
Durante la [[guerra fredda]], la sua fiera opposizione al [[razzismo]] e il suo impegno nella [[Storia del movimento per i diritti civili degli afroamericani (1896-1954)|lotta per i diritti deidegli neriafroamericani]] gli procurarono l'atteggiamento ostile del [[governo degli Stati Uniti]]. Le sue idee politicamente orientate a sinistra e le numerose amicizie nate durante i concerti tenuti in [[Unione Sovietica]]<ref name="BE"/> portarono le autorità statunitensi a sequestrargli il passaporto nel 1950, cosicché Robeson non poté ritirare il [[Premio Lenin per la pace|Premio Stalin per la pace]] assegnatogli dall'Unione Sovietica nel 1952, ricevendolo solo sei anni più tardi, nel 1958<ref name="DA"/>. Il grande regista [[Sergej Michajlovič Ėjzenštejn]] lo avrebbe voluto come protagonista del film ''The Black Napoleon'', un progetto che però non venne mai realizzato<ref name="BE"/>. Robeson suscitò scandalo perché si rifiutò di aiutare gli americani imprigionati in Urss e non volle riconoscere la realtà del [[Gulag]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tim Tzouliadis|titolo=I dimenticati. Storia degli americani che credettero in Stalin}}</ref>.
 
Riavuto il passaporto, Robeson e la moglie compirono viaggi con varie tappe per il mondo. La ''tournée'' proseguì ancora nel 1963, quando la coppia rimise piede negli Stati Uniti, ma nel 1966 Eslanda morì per un tumore. Per Robeson iniziò un periodo di indebolimento psicofisico che lo condusse a passare la maggior parte del tempo ricoverato in ospedale e a vivere gli ultimi anni in totale isolamento e povertà ad [[Harlem]]<ref name="BE"/>. Intanto, da tutto il mondo, amici, gente comune, politici, artisti gli scrissero lettere di incoraggiamento per sostenerlo e, nel 1968, per il suo settantesimo compleanno, gli dedicarono una festa a [[Londra]], alla quale presero parte molti attori e artisti celebri.
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[[Categoria:Cantanti folk]]
[[Categoria:Sportivi afroamericani]]
[[Categoria:Giocatori di football americano statunitensi del XX secolo]]
[[Categoria:Attivisti statunitensi]]
[[Categoria:Attivisti contro il razzismo]]