Ursus arctos marsicanus: differenze tra le versioni

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|nome = Orso bruno marsicano
|immagine = Orso bruno marsicano.jpg
|didascalia = Primo piano dell'orso bruno marsicano Sandrino
|statocons = CR
|statocons_versione = iucn3.1
|statocons_ref = <ref>{{cita web|url=http://www.iucn.it/pdf/Comitato_IUCN_Lista_Rossa_dei_vertebrati_italiani.pdf|titolo=Lista Rossa dei vertebrati italiani|sito=www.iucn.it}}</ref><ref name=IUCN>{{Cita web|autore=Paolo Ciucci, Luigi Boitani 2008|sito=Liste Rosse italiane<!--|url=http://www.iucn.it/liste-rosse-italiane.php-->|titolo=The Apennine brown bear: A critical review of its status and conservation problems|url=http://www.iucn.it/scheda.php?id=539974414}}</ref>
|dominio = [[Eukaryota]]
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|suddivisione=[[Areale]]
|suddivisione_testo= [[File:Marsican-mapUrsus arctos marsicanus range (1).jpgpng|250pxcenter|200px]] Areale dell'orso marsicano dal 1800 al 2000
Area dell'orso marsicano
}}
 
L{{'}}'''orso bruno marsicano''' ('''''Ursus arctos marsicanus''''' {{zoo|[[Giuseppe Altobello|Altobello]]|1921}}) è un [[mammifero]] [[onnivoro]] della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] degli [[Ursidiursidi]]: si tratta di una [[sottospecie]] dell'[[orso bruno]] comune (''[[Ursus arctos arctos]]'') [[endemismo|endemica]] dell'[[Italia]] centro-meridionale, nella [[Regione geografica#Tipi di regioni geografiche|regione storico-geografica]] della [[Marsica]], dove, nell'[[areale]] centrale corrispondente al [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]], sopravvive una cinquantina di orsi (secondo i rilievi del 2014, [[Intervallo di confidenza|intervallo di fiducia]]: 95%, dai 45 ai 69 esemplari), più alcuni esemplari in altre aree protette limitrofe<ref name="monitoraggio">{{cita web | titolo = Stabile la popolazione di Orso | url = http://www.parcoabruzzo.it/dettaglio.php?id=29936 | accesso = | editore = Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise}}</ref>, per un totale oscillante fra i 55 e gli 85 orsi<ref name="parcoabruzzo.it">{{Cita web |url=http://www.parcoabruzzo.it/dettaglio.php?id=37061|titolo=Rapporto orso marsicano 2015|editore=Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|accesso=18 agosto 2016}}</ref>.
 
== DescrizioneAspetto ==
=== Aspetto ===
Presenta corporatura abbastanza tozza e tarchiata, anche se più slanciata rispetto a quella di altre sottospecie di orso bruno di maggiori dimensioni. La testa è grande e tondeggiante, con muso cilindrico e piuttosto schiacciato dotato di un grosso [[rinario|tartufo]] nerastro. Il [[pelo]] è bruno-fulvo uniforme su tutto il corpo, con tendenza all'inscurimento sulla parte distale degli [[arto|arti]], i quali sono grossi e forti. Gli occhi sono piccoli e di color nocciola, mentre le orecchie sono anch'esse piccole e di forma arrotondata, poste leggermente ai lati del [[cranio]]. La [[coda (anatomia)|coda]] è ridotta a un moncherino di meno di 10&nbsp;cm.
[[File:OrsoMarsicano.jpg|thumb|Giovane esemplare di orso marsicano]]
 
Presenta corporatura abbastanza tozza e tarchiata, anche se più slanciata rispetto a quella di altre sottospecie di orso bruno di maggiori dimensioni. La testa è grande e tondeggiante, con muso cilindrico e piuttosto schiacciato dotato di un grosso [[rinario|tartufo]] nerastro. Il [[pelo]] è bruno-fulvo uniforme su tutto il corpo, con tendenza all'inscurimento sulla parte distale degli [[arto|arti]], i quali sono grossi e forti. Gli occhi sono piccoli e di color nocciola, mentre le orecchie sono anch'esse piccole e di forma arrotondata, poste leggermente ai lati del [[cranio]]. La [[coda (anatomia)|coda]] è ridotta a un moncherino di meno di 10&nbsp;cm.
=== Dimensioni ===
 
L'orso marsicano è una sottospecie endemica del luogo e si trova solo nell'Italia centro-meridionale. Questa sottospecie di orso bruno è più piccola del suo vicino parente settentrionale, l'[[Ursus arctos|orso euroasiatico]] (già presente sulle Alpi Orientali, dal Trentino alla Slovenia), in quanto presenta anche uno strato di peluria e di grasso molto inferiore, cosa che ha permesso alla sottospecie di adattarsi alla vita in zone che in certi periodi dell'anno presentano un clima molto più temperato e mite. Il peso varia notevolmente nel corso delle stagioni e in funzione del sesso. Infatti, i maschi sono generalmente molto più grandi delle femmine e possono raggiungere un peso che, nel periodo autunnale, può superare i 230&nbsp;kg. Le femmine, invece, raramente superano i 140&nbsp;kg.<ref>{{Cita web|url=https://www.ecotur.org/it/orso_bruno_marsicano.xhtml|titolo=Orso bruno marsicano|cognome=www.nettamente.com|nome=Nettamente -|accesso=20 maggio 2016}}</ref> Tali misure rendono comunque l'orso bruno marsicano uno dei mammiferi carnivori più grandi d'[[Italia]], sicuramente il più grande della parte centro-meridionale della penisola. È invece seconda alla [[sottospecie]] di orso bruno che vive in [[Triveneto]], alla quale spetta il titolo di carnivoro più grande d'Italia.
=== Dimensioni ===
L'orso marsicano è una sottospecie endemica del luogo e si trova solo nell'Italia centro-meridionale. Questa sottospecie di orso bruno è più piccola del suo vicino parente settentrionale, l'[[Ursus arctos|orso euroasiatico]] (già presente sulle Alpi Orientali, dal Trentino alla Slovenia), in quanto presenta anche uno strato di peluria e di grasso molto inferiore, cosa che ha permesso alla sottospecie di adattarsi alla vita in zone che in certi periodi dell'anno presentano un clima molto più temperato e mite. Il peso varia notevolmente nel corso delle stagioni e in funzione del sesso. Infatti, i maschi sono generalmente molto più grandi delle femmine e possono raggiungere un peso che, nel periodo autunnale, può superare i 230&nbsp;kg. Le femmine, invece, raramente superano i 140&nbsp;kg.<ref>{{Cita web|url=https://www.ecotur.org/it/orso_bruno_marsicano.xhtml|titolo=Orso bruno marsicano|cognome=www.nettamente.com|nome=Nettamente -|accesso=20 maggio 2016}}</ref> Tali misure rendono comunque l'orso bruno marsicano uno dei mammiferi carnivori più grandi d'[[Italia]], sicuramente il più grande della parte centro-meridionale della penisola. È invece seconda alla [[sottospecie]] di orso bruno che vive in [[Triveneto]], alla quale spetta il titolo di carnivoro più grande d'Italia.
 
== Biologia ==
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=== Comportamento ===
Si tratta di animali estremamente schivi e dalle abitudini quasi del tutto (probabilmente addirittura totalmente) notturne. I vari esemplari sono solitari e piuttosto territoriali: ciascun orso delimita un proprio territorio che si estende dai 10 ai 200&nbsp;km², a seconda della disponibilità di cibo al suo interno. Spesso gli orsi marsicani (in particolare i maschi) compiono spostamenti anche di notevole entità (spesso nella stagione riproduttiva), che li portano in alcuni casi ad attraversare zone abitate e a entrare involontariamente in contatto con la popolazione localeumana.
 
Durante l'[[inverno]], gli orsi marsicani scavano una tana più o meno profonda oppure occupano cavità nella roccia nelle quali vanno in [[letargo]] per un periodo più o meno lungo a seconda delle condizioni climatiche: a tale scopo, tra l'[[estate]] e l'[[autunno]], si nutrono abbondantemente, immagazzinando grossi cuscinetti [[adipe|adiposi]] che sfrutteranno per sopravvivere durante il periodo di inattività.
 
=== Alimentazione ===
La loro dieta è composta per quasi il 90% di vegetali: si nutrono infatti di radici, tuberi, frutta, bacche e altro materiale vegetale come frutta selvatica (castagne, nocciole, ciliegie, amarene, prugne e pere). Spesso tale dieta può risultare povera di nutrienti; inoltre, non trattandosi di animali erbivori, essi abbisognano di grandi quantità di cibo per sopravvivere, soprattutto in primavera, quando i vegetali freschi sono ancora rari. In questo periodo l'orso tende a consumare una percentuale più alta di cibo carneo, nutrendosi preferenzialmente di piccoli animali, sia vertebrati che invertebrati, oltre ad animali di taglia media, come conigli o uccelli. Solo sporadicamente uccide mammiferi più grossi, come giovani cervi o cinghiali, daini e camosci, come anche non disdegna le carcasse nelle quali si dovesse imbattere.
 
La leggenda popolare che vuole l'orso come spietato uccisore di capi di bestiame, oltre che dei cani da guardia e dei pastori, risulta fondamentalmente errata e legata a episodi sporadici, dato che questi animali preferiscono rifuggire la presenza dell'uomo. È però vero che alcune volte l'orso ha attaccato il bestiame domestico, in particolare galline, capre, pecore o vitelli. Tuttavia, si tratta di episodi per lo più concentrati in primavera., che Avrebberoavrebbero comunque causato le persecuzioni di questi animali perpetratesi nei secoli. Gli orsi vengono sporadicamente uccisi per avvelenamento e con trappole poste dai bracconieri<ref>{{Cita news | cognome = Hooper | nome = John | titolo = Italy battles to save the last of its wild bears | pubblicazione = [[The Guardian]] | data=24 agosto 2004 | url = http://www.guardian.co.uk/international/story/0,,1287759,00.html | accesso=16 agosto 2007}}</ref>. {{Senza fonte|La principale causa di mortalità rimanenel comunqueperiodo 1970-2023 (23 casi noti) è dovuta agliall'uccisione incidentitramite stradaliarma da fuoco.}}<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=450|titolo=Rapporto Orso marsicano 2023 {{!}} Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|sito=www.parcoabruzzo.it|p=48|accesso=2025-01-08}}</ref>
 
=== Riproduzione ===
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== Habitat ==
[[File:Gagliano Aterno - Convento di Santa Chiara 17.jpg|thumb|Orso bruno marsicano imbalsamato ed esposto presso il [[Museo dell'orso (Gagliano Aterno)|museo dell'orso]] di [[Gagliano Aterno]]]]
 
L'[[habitat]] dell'orso bruno marsicano è teoricamente abbastanza variabile: si adatta infatti a una varietà di ambienti diversi, anche se legati alle immediate vicinanze di una copertura [[bosco|boschiva]], soprattutto faggete e querceti, tipiche delle [[Foreste montane decidue degli Appennini|foreste dell'Appennino centrale]]. A causa della presenza umana, tuttavia, questi animali si sono rifugiati in aree via via sempre più impervie e con elevata copertura boschiva. Pare che durante l'estate si spostino verso aree a quota maggiore con copertura [[prato (agricoltura)|prativa]] e cespugliosa, mentre durante l'inverno prediligano aree [[roccia|rocciose]], possibilmente lontane da qualsiasi tipo di attività umana.
 
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La sottospecie, un tempo diffusa in tutta la zona a est degli [[Appennini]] dalle [[Marche]] alla [[Puglia]]<ref>{{cita web|url=http://www.storiadellafauna.com/wp-content/uploads/2020/03/Tarquinio-Testimonianze-storiche-della-presenza-dellorso-bruno-marsicano-in-Abruzzo-e-nelle-aree-limitrofe.pdf|titolo=Testimonianze storiche della presenza dell'orso bruno marsicano in Abruzzo e nelle aree limitrofe|autore=Gianluca Tarquinio|data=giugno 2001|accesso=19 dicembre 2021}}</ref>, è confinata in una ristretta porzione degli [[Appennino centrale|Appennini centrali]], con particolare riferimento all'area del [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] e alla sua Zona di Protezione Esterna.
Questa sottospecie è presente stabilmente, e si riproduce, anche in due altre aree protette in Abruzzo:
* nel [[parco nazionale della Maiella]]<ref>{{cita web|url=http://www.parcomajella.it/natura/fauna-del-parco/mammiferi/orso-bruno-marsicano/?alto_contrasto=1%3Fvideo%3DDMLOdHEJDL0%3Fvideo%3DS03M2wBqG48|titolo=Orso bruno marsicano|editore=parcomajella.it|accesso=16 ottobre 2016|dataarchivio=19 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161019010902/http://www.parcomajella.it/natura/fauna-del-parco/mammiferi/orso-bruno-marsicano/?alto_contrasto=1%3Fvideo%3DDMLOdHEJDL0%3Fvideo%3DS03M2wBqG48|urlmorto=sì}}</ref>, dove si riproduce sicuramente dal 2018 e forse addirittura dal 2014;
* nella [[riserva naturale guidata Monte Genzana e Alto Gizio]].
Oltre la metà circa della popolazione totale vive in [[Abruzzo]]; in particolare, esemplari maschi erratici frequentano ogni anno, oltre alle tre aree protette sopra citate, anche il [[Parco naturale regionale Sirente-Velino|Sirente-Velino]] e il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga|Gran Sasso]]. Ad esempio, nel 2013 si era verificato l'investimento di un orso sull'[[Autostrada A24 (Italia)|autostrada A24]], in prossimità [[L'Aquila|dell'Aquila]] e vicino ai confini delle due aree.
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Sporadici gli avvistamenti nell'alto [[Molise]], nei [[Monti Reatini|Monti del Reatino]] ([[Lazio]]) e nei [[Monti Sibillini]] ([[Marche]]-[[Umbria]]), dove la specie potrebbe essersi irradiata<ref>{{cita libro|autore=Spagnesi M., De Marinis A.M. (a cura di)|titolo=Mammiferi d'Italia - Quad. Cons. Natura n.14|url=http://www2.minambiente.it/pdf_www2/dpn/pubblicazioni/qcn/qcn_14.pdf|editore=Ministero dell'Ambiente - Istituto Nazionale Fauna Selvatica|anno=2002|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090619030838/http://www2.minambiente.it/pdf_www2/dpn/pubblicazioni/qcn/qcn_14.pdf|dataarchivio=19 giugno 2009}}</ref>.
Importante zona di frequentazione dell'orso marsicano sono i [[Monti Ernici]] (Lazio/Abruzzo): inoltre esemplari erratici vengono annualmente documentati nell'areale dei [[Monti Simbruini]] tra Lazio e Abruzzo. Di importante valore naturalistico la presenza di un esemplare in espansione territoriale che nel 1998 ha frequentato il [[Parco regionale naturale dei Monti Lucretili|parco dei Monti Lucretili]] (Lazio)<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2015/04/08/scienza/ambiente/viaggi-e-turismo/monti-lucretili-sulle-tracce-dei-lupi-TvV7Lp25dsPyWe0vNkz7eJ/pagina.html|titolo=Monti Lucretili, sulle tracce dei lupi|autore=Francesco Salvatore Cagnazzo|editore=La Stampa|data=8 aprile 2015|accesso=23 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160826044238/http://www.lastampa.it/2015/04/08/scienza/ambiente/viaggi-e-turismo/monti-lucretili-sulle-tracce-dei-lupi-TvV7Lp25dsPyWe0vNkz7eJ/pagina.html|dataarchivio=26 agosto 2016|urlmorto=sì}}</ref>, di cui è rimasta sconosciuta la provenienza e la sorte.<br>
Inoltre, il 9 maggio [[2020]] è stata documentata per la prima volta la presenza dell'orso bruno marsicano, con un giovane maschio, all'interno del [[parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]],<ref>{{cita web|url=https://www.rete8.it/cronaca/481-parco-nazionale-del-gran-sasso-e-monti-della-laga-torna-lorso-bruno/|titolo=Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga: torna l’orso bruno, il video|autore=Anna Di Giorgio|data=11 maggio 2020}}</ref> con ulteriori segnalazioni di "sconfinamenti" non confermati durante il mese di maggio e del successivo giugno, presumibilmente per via della [[Misure di confinamento nel mondo dovute alla pandemia di COVID-19#Italia|quarantena nazionale imposta per contenere il COVID-19]]; un ulteriore esemplare di orso è stato ripreso all'interno del parco del Gran Sasso l'11 agosto mentre si cibava di un [[cavallo]] morto, che difendeva da [[Canis lupus italicus|lupi]] e [[Gyps|grifoni]].<ref>{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/08/11/lorso-mangia-un-cavallo-e-lo-difende-da-lupi-e-grifoni-lavvistamento-nel-parco-del-gran-sasso/5896821/|titolo=L’orso mangia un cavallo e lo difende da lupi e grifoni: l’avvistamento nel Parco del Gran Sasso|editore=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=11 agosto 2020|accesso=13 agosto 2020}}</ref>
 
== Popolazione ==
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Anche se la stima del 1969 non è scientificamente paragonabile con l'analisi genetica a tappeto del 2021, è ragionevole affermare che la popolazione ursina non ha registrato crescite, nonostante gli sforzi sia finanziari sia "umani" compiuti negli ultimi decenni, e risulta sempre a rischio di [[estinzione]], in virtù sia del numero, del numero elevato dei decessi, in gran parte legato a cause umane (dolose o accidentali) sia del basso tasso riproduttivo<ref>''Animali in via d'estinzione: orso bruno marsicano'' ([http://www.ecoo.it/articolo/animali-in-via-di-estinzione-orso-bruno-marsicano-in-pericolo/14497/ online]) nel sito di «Ecoo»</ref>.
Secondo alcune ricerche contribuisce anche il fatto che nel parco nazionale d'Abruzzo e nella sua zona di protezione esterna la densità di orsi raggiunge quasi i 40 esemplari per 1.000&nbsp;km², elevata per questa specie. In questa situazione, le femmine possono lasciar passare anche sei anni fra un parto e l'altro, con conseguenze demografiche negative per l'orso. Da qui la considerazione che sarebbe auspicabile che l'orso colonizzasse stabilmente, con femmine riproduttive, anche altre aree protette, come il [[parco nazionale della Maiella]] (cosa che fortunatamente sta già avvenendo, con alcune nascite di orsetti), le aree del [[Parco naturale regionale Sirente-Velino|Velino - Sirente]] (dove una giovane femmina è stata avvistata nel 2021), i [[Monti Simbruini]], i [[Monti Ernici]], il [[Monte Terminillo]], il [[parco nazionale dei Monti Sibillini]] e il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga|parco nazionale del Gran Sasso]], dove l'orso è presente, più o meno stabilmente, ma solo con individui maschi.<ref>{{cita pubblicazione |nome1=V. |cognome1=Gervasi |nome2=P. |cognome2=Ciucci |titolo=Demographic projections of the Apennine brown bear population Ursus arctos marsicanus (Mammalia: Ursidae) under alternative management scenarios |lingua=en |rivista=The European Zoological Journal |volume=85 |numero=1 |anno=2018 |pp=243–253243-253 |doi=10.1080/24750263.2018.1478003 }}</ref>
 
La condizione di salute dell'orso marsicano desta preoccupazione, a causa del basso numero di esemplari rimasti, che si accoppiano tra loro riducendo la variabilità genetica e diventando sempre più soggetti a malattie:
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{| class="wikitable sortable" style="text-align:right;"
|-
| colspan="57" |'''Numero di femmine riproduttive attese (fonte PATOM) e presenti (fonte [http://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=450 Rapporto Orso Marsicano])'''
|-
| colspan="57" |''Pur essendo le femmine di orso piuttosto stanziali, alcuni esemplari possono frequentare nello stesso anno due o più aree: sono state conteggiate nell'area più frequentata''
|-
! Area !! km² idonei !! Numero di femmine attese !! Numero di femmine presenti 2019
!Numero di femmine presenti 2021 !! Numero di femmine presenti 2023
|-
|[[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]], sua Zona di Protezione Esterna ed aree attigue, compresa la riserva del Monte Genzana
| 814,2
| 22
| 17
| 17
| 16
|-
|[[Monti Ernici]] [[Monti Simbruini]]
| 492,2
| 14
| 0
| 0
| 0
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| 287,6
| 7
| 0
| 0
| 0
Riga 181 ⟶ 186:
| 220,4
| 5
| 0
| 0
| 0
Riga 187 ⟶ 193:
| 198,6
| 4
| 0
| 0
| 0
Riga 194 ⟶ 201:
| 3
| 0
| 0
| 1
|-
|[[Monte Nerone]]
| 157,1
| 3
| 0
| 0
| 0
Riga 205 ⟶ 214:
| 143,6
| 3
| 0
| 0
| 0
Riga 213 ⟶ 223:
| 2
| 3
| 2
|-
|[[Monte Cucco (Umbria)|Monte Cucco]]
| 127,4
| 2
| 0
| 0
| 0
Riga 223 ⟶ 235:
| 103,0
| 1
| 0
| 0
| 0
Riga 229 ⟶ 242:
| 97,4
| 1
| 0
| 0
| 0
Riga 237 ⟶ 251:
| 0
| 1
| 0
|-
|[[Valnerina]]
| 85,1
| 1
| 0
| 0
| 0
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| 74,5
| 1
| 0
| 0
| 0
Riga 256 ⟶ 273:
|'''19'''
|'''21'''
|'''19'''
|-
|''Percentuale femmine presenti / femmine attese''
Riga 262 ⟶ 280:
|''27,1%''
|''30,0%''
|''27,1%''
|}
 
Riga 288 ⟶ 307:
20|doi=10.1073/pnas.1707279114|url=http://www.pnas.org/lookup/doi/10.1073/pnas.1707279114}}</ref>
 
Applicando tecnologie di analisi genomica e bioinformatica allo studio di una specie si possono inferire molte informazioni interessanti sulla sua storia evolutiva, sull’impatto che hanno avuto le attività dell’uomo sulle caratteristiche genetiche e sul rischio di estinzione. Sequenziando il genoma completo di 5 orsi bruni marsicani, uno studio coordinato dall'Università di Ferrara ha ricostruito la storia demografica di questa caratteristica [[sottospecie]] endemica italiana e le relazioni evolutive con le altre sottospecie europee. Lo studio fornisce un valido esempio dell'investigazione genomica ([[genomica della conservazione]]) applicata alla [[biologia della conservazione]].<ref>{{Cita web|url=https://www.unife.it/it/notizie/2020/scienza/endemixit|titolo=Dalla farfalla di Ponza alla lucertola delle Eolie {{!}} Endemixit, genomica contro l’estinzione|sito=Università degli studi di Ferrara|lingua=it|accesso=2022-05-04}}</ref> I risultati principali derivati dall'analisi genomiche di questi 5 orsi marsicani sono stati:
 
* i livelli di [[Inincrocio|inbreeding]] e di [[Omozigosi|omozigosità]] sono molto alti, di gran lunga superiori rispetto a quelli delle altre popolazioni europee di orso bruno, indicando che la popolazione è stata molto piccola e isolata per un lungo periodo di tempo (circa 4 mila anni secondo la stima genomica);<ref name=":1">{{Cita news|autore=Margherita Fronte|titolo=Io ti salverò col tuo DNA|pubblicazione=[[Focus (periodico 1992)|Focus]]|data=marzo 2021|pp=70-73 (441)}}</ref><ref name=":2" />
 
* inaspettatamente, alcune regioni del genoma dove si trovano i geni che codificano per i recettori olfattivi (particolarmente importanti in una specie macrosmoticamacrosmatica per esplorare l’ambiente circostante) e per le componenti del sistema immunitario, si sono mantenute altamente variabili (probabilmente per l'effetto della [[selezione bilanciante]] che è stato maggiore rispetto a quello della deriva);<ref name=":32">{{Cita web|url=https://www.focus.it/education/webinar/biodiversita-webinar|titolo=Biodiversità, la ricchezza che stiamo perdendo|sito=Focus.it|accesso=2021-09-03}}</ref><ref name=":2" />
 
* l'accumulo di mutazioni deleterie dovuto alla deriva è molto marcato in alcuni geni coinvolti nell'energetica mitocondriale e in altri correlati ad una riduzione dell'aggressività. Come conseguenza di ciò, oltre ad avere una scarsa efficienza energetica, gli orsi marsicani sarebbero più mansueti rispetto ad altre popolazioni di orsi bruni europei anche per ragioni genetiche. Un'ipotesi è che, modificando il comportamento in questa popolazione, le mutazioni dei geni associati all'aggressività abbiano avuto come conseguenza quella di favorire la sopravvivenza dell’orso in contesti strettamente correlati alla presenza umana diminuendo così la percezione di pericolo da parte dell’uomo e quindi anche la persecuzione di questi animali. Alternativamente, la perdita di aggressività potrebbe essere dovuta ad un processo casuale, operato dalla [[deriva genetica]], dal quale l'orso marsicano potrebbe averne tratto beneficio.<ref name=":1" /><ref name=":32" /><ref name=":2" />
 
Le molte informazioni raccolte dai ricercatori, a partire da questo studio e proseguendo con il progetto italiano di genomica della conservazione [[Endemixit]] (attualmente si sono sequenziati e analizzati i genomi completi di altri 10 individui)<ref name=":32" />, hanno delineato un panorama relativamente rassicurante per quanto riguarda la salute della specie e del suo patrimonio genetico. Nel genoma dell'orso bruno marsicano, a lungo isolato dai suoi cugini europei e con una piccola dimensione di popolazione, sono visibili chiare tracce di adattamento al suo ambiente, una ristretta area del [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]],<ref name=":32" /> che lo qualificano come endemismo sul quale, per il momento, non sembrano necessarie strategie di ripopolamento con individui provenienti da altre popolazioni europee, spesso molto impattanti sull'unicità e sugli adattamenti locali che si sono evoluti nel corso dei millenni di isolamento.<ref name=":1" /><ref name=":32" />
 
In base al ''Rapporto Orso Marsicano 2024'', nel decennio 2005-2014 gli orsi nati nel [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] erano stati 68 e quelli rinvenuti morti 26, mentre nel 2015-2024 sono stati registrati - grazie alla specifica attività sviluppata e messa a punto con il contributo dell’[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]] - in area Parco un totale di 104 cuccioli nati e 23 ritrovati mortiː<ref>Questi dati, ovviamente, se presi in termini assoluti dicono relativamente poco, perché è noto che non tutti gli orsi che muoiono, molti per cause naturali, vengono rinvenuti morti, e perché il tasso di mortalità dei cuccioli al primo anno, secondo quello che dice la scienza ufficiale, è del 50% circa. Quindi, nel decennio 2015-2024 ci si potrebbero attendere ottimisticamente all'incirca 52 orsi al primo anno di età, con una media di 5,2 orsi per anno, che comunque è un dato più che doppio rispetto alla media di quelli morti, pari a 2,3 per anno solare.</ref> si rileva pertanto come le nascite nell’ultimo decennio siano aumentate del 53% (104 vs 68), mentre la mortalità si è ridotta del 12% (23 vs 26).<ref name="RapportoOrso2024">{{cita web | titolo = Rapporto Orso 2024 | url = https://www.parcoabruzzo.it/pdf/NatProtetta-2025.pdf | accesso = 06 agosto 2025 | editore = Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|pagina =5 - 6}}</ref> Il numero di nuclei familiari rilevati nel decennio è passato da 34 a 51, da cui ne deriva che il valore medio per anno dei nuclei familiari è passato da 3,4 per anno nel decennio 2005-2014 a 5,1 nel decennio 2015-2024.<ref name="RapportoOrso2024"/>
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Marsica]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=httphttps://www.parcoabruzzo.it/paginascheda-orso.php?id=450/| titolo=Tutte le edizioni del "Rapporto Orso bruno marsicano"}}
* {{cita web |url=http://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=461/| titolo=Piano di Azione per la Tutela dell'Orso bruno Marsicano "PATOM"}}
* {{cita web|http://www.orsobrunomarsicano.com/|Orso bruno marsicano}}
* {{cita web|http://www.life-arctos.it/|Progetto Life Arctos}}