Anni di piombo: differenze tra le versioni
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Gli '''anni di piombo''' identificano in [[Italia]] un periodo storico compreso tra la fine degli [[anni 1960]] e gli inizi degli [[anni 1980]], in cui si verificò un'estremizzazione della dialettica politica che produsse violenze di piazza, [[lotta armata]] e [[terrorismo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.raistoria.rai.it/articoli/litalia-della-repubblica-gli-anni-di-piombo/34296/default.aspx|titolo=L`Italia della Repubblica - Gli anni di piombo|autore=L`Italia della Repubblica|sito=Rai Storia|lingua=it|accesso=27 febbraio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/nicola-lofoco/anni-di-piombo-cosa-sappiamo-e-cosa-attende-ancora-risposta_a_23350468/|titolo=Anni di piombo, cosa sappiamo e cosa attende ancora risposta|sito=L’Huffington Post|data=2 febbraio 2018|lingua=it|accesso=27 febbraio 2019|dataarchivio=28 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190228004057/https://www.huffingtonpost.it/nicola-lofoco/anni-di-piombo-cosa-sappiamo-e-cosa-attende-ancora-risposta_a_23350468/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/nicola-lofoco/il-filo-rosso-e-il-filo-nero-degli-anni-di-piombo_a_23303020/|titolo=Il filo rosso e il filo nero degli anni di piombo|sito=L’Huffington Post|data=13 dicembre 2017|lingua=it|accesso=27 febbraio 2019|dataarchivio=27 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190227182149/https://www.huffingtonpost.it/nicola-lofoco/il-filo-rosso-e-il-filo-nero-degli-anni-di-piombo_a_23303020/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://genova.repubblica.it/cronaca/2014/04/30/news/anni_di_piombo_i_testimoni_dell_italia_sotto_assedio-84846271/|titolo=Anni di piombo i testimoni dell'Italia sotto assedio|sito=Repubblica.it|data=30 aprile 2014|lingua=it|accesso=27 febbraio 2019}}</ref>
L'espressione deriva dall'[[Anni di piombo (film 1981)|omonimo film]] del [[1981]] diretto da [[Margarethe von Trotta]], che trattava l'esperienza storica analoga e contemporanea vissuta dalla [[Germania Ovest]].<ref>{{cita web|autore=Giuliano Boraso|url=http://www.brigaterosse.org/brigaterosse/Arte/cinema/AnniDiPiombo.htm|titolo=Anni di piombo|sito=''brigaterosse.org''|urlarchivio=https://archive.
== Sinossi storica ==
=== Dal Sessantotto alla strage di Piazza Fontana ===
{{vedi anche|Movimento del Sessantotto|Autunno caldo|Strage di piazza Fontana}}
L'arco di tempo del periodo così chiamato non è perfettamente definito. Si considera solitamente dalla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] all'inizio degli [[Anni 1980|anni ottanta]], anche se gli anni considerati di inizio e fine possono variare in funzione delle convinzioni politiche dello storico.<ref name="MontanelliCervi">{{Cita libro|autore=Indro Montanelli|autore2=Mario Cervi|titolo=L'Italia degli anni di piombo|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1991}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comunistifriuli.it/Italia/stragidistato/cronologia%20anni%20piombo.htm|titolo=Cronologia degli anni di piombo|urlarchivio=https://archive.
Il primo caso di scontro violento del [[movimento del Sessantotto]] contro le forze dell'ordine si ebbe a [[Roma]] il 1º marzo 1968, durante la [[battaglia di Valle Giulia]]; esso fu il primo scontro in cui gli studenti in lotta non arretrarono ma fronteggiarono le forze di polizia. Il primo morto degli anni di piombo è spesso considerato l'agente di Polizia [[Antonio Annarumma]], ucciso il 19 novembre 1969 a [[Milano]], mentre il primo atto della [[Strategia della tensione in Italia|strategia della tensione]] che caratterizzò quegli anni fu la [[strage di piazza Fontana]], di matrice fascista, avvenuta a Milano il 12 dicembre [[1969]],<ref>{{Cita web|url=http://www.rifondazione-cinecitta.org/doc2.htm|titolo=Le stragi in Italia: gli anni di piombo (in Avvenimenti Italiani)|sito=''rifondazione-cinecitta.org''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071018103841/http://rifondazione-cinecitta.org/doc2.htm|urlmorto=sì}}</ref> non considerando le bombe del 25 aprile di quell'anno a [[Milano]], che non causarono morti.
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=== Le stragi neofasciste ===
{{Vedi anche|Strategia della tensione in Italia}}
Il periodo si caratterizza soprattutto per diverse [[strage|stragi]], tutte ad opera di organizzazioni o elementi di [[estrema destra]] oppure [[neofascismo|neofascisti]], spesso con l'appoggio diretto o il favoreggiamento di settori deviati dello Stato italiano (su alcuni fatti non si è ancora fatta completa luce). Tra il [[1968]] e il [[1974]] in Italia furono compiuti 140 attentati, tra i quali:
[[File:Strage di piazza * 12 dicembre [[1969]]: [[strage di piazza Fontana]] a [[Milano]] (17 morti e 88 feriti; il più cruento di quegli anni, e il secondo più sanguinoso di sempre in Italia dopo la [[strage di Bologna]] del [[1980]]);
* 22 luglio [[1970]]: [[strage di Gioia Tauro]] (6 morti e 66 feriti);
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Sul finire degli [[Anni 1960|anni sessanta]] l'economia italiana era cresciuta rapidamente e il miglioramento del tenore di vita, iniziato con il [[miracolo economico italiano]], era percettibile. La mortalità infantile si era fortemente ridotta e l'[[analfabetismo]] era praticamente scomparso.
In quegli anni si stava anche formando una crescita culturale
La continua crescita del [[Partito Comunista Italiano]] non era ben vista dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], che valutarono il passaggio a forme d'intervento più incisive, rispetto al precedente finanziamento della sinistra non comunista<ref>{{Cita libro|autore=Frances Stonor Saunders|titolo=La guerra fredda culturale. La CIA e il mondo delle lettere e delle arti|editore=Fazi|città=Roma|anno=2004}}</ref>.
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{{Vedi anche|Organizzazioni armate di destra in Italia|Organizzazioni armate di sinistra in Italia}}
Le stragi contribuirono a far precipitare il clima già agitato. Se già c'erano turbolenze e manifestazioni di piazza che degeneravano in guerriglia urbana, il livello dello scontro si alzò sempre di più. Per gli attentati vennero immediatamente accusate anarchici o persone di sinistra che poi si riveleranno estranee, come [[Giuseppe Pinelli]] (morto durante un interrogatorio precipitando in circostanze misteriose da una finestra della Questura di Milano) e [[Pietro Valpreda]]. Comparvero all'opinione pubblica indizi di depistaggi e di collusioni occulte di settori dello stato (successivamente confermati) e si cominciò a parlare di «strage di Stato».
Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre [[1970]] l'ex comandante fascista [[Junio Valerio Borghese]], a capo del [[Fronte Nazionale (Italia)|Fronte Nazionale]], tentò un [[colpo di Stato]] passato alla storia come «[[Golpe Borghese]]» e che, per motivi non chiariti, venne improvvisamente annullato mentre era in fase di avanzata esecuzione.
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Almeno fino al [[sequestro Moro]] le azioni brigatiste ricevettero l'ammirazione da parte di strati della popolazione, in particolar modo da alcuni di quei gruppi sociali politicamente attivi dalla fine degli anni sessanta, mentre le loro azioni terroristiche erano condannate come opere di fascisti provocatori dalla stampa di sinistra<ref>p.260-261, Robert Lumley, ''Dal 68 agli anni di piombo - Studenti e operai nella crisi italiana'', Giunti, 1998
</ref>.
Nel 1974 nacquero, sempre nell'area della sinistra rivoluzionaria, i [[Nuclei Armati Proletari]], che presero piede soprattutto nell'Italia centro meridionale, attivi fino al 1978, con particolare focus presso il sottoproletariato, i disoccupati e le carceri. La cui azione più eclatante avvenne nel maggio 1975 con il [[Sequestro Di Gennaro e rivolta nel carcere di Viterbo]], quando ottennero l'accettazione delle loro condizioni prima di liberare il giudice Di Gennaro sequestrato.
=== Le leggi speciali ===
I partiti di governo – la [[Democrazia Cristiana]], il [[Partito Socialista Italiano]], il [[Partito Socialista Democratico Italiano]], il [[Partito Repubblicano Italiano]] e il [[Partito Liberale Italiano]] – rafforzati dal sostegno del [[Partito Comunista Italiano]], trovarono l'intesa politica per elaborare una serie di leggi per far fronte alla situazione di crisi che il Paese stava vivendo.
In ragione dell'emergenza terrorismo, si producono alcuni significativi interventi legislativi, sottoposti anche al vaglio della Corte costituzionale<ref>Ad esempio la sentenza 15/1982 della Corte Costituzionale afferma: «È comunque nella logica del discorso la constatazione che terrorismo ed evasione da un lato, prolungamento della custodia preventiva dall'altro, stanno tra loro in rapporto di causa ad effetto: ne sono prova documentale le riforme, in senso nettamente liberale, adottate progressivamente in materia a partire dal ripristino della vita democratica e l'inversione di tendenza a partire dal decreto legge 11 aprile 1974, n. 99, convertito nella legge 7 giugno 1974, n. 220, che venne adottato appunto in coincidenza con il dilagare della violenza».</ref>, che rafforzano, tra l'altro, i poteri di intervento e di uso delle armi da parte delle [[Polizia|forze di polizia]], ma sempre nel rispetto delle riserve di legge e di giurisdizione, previste dalla Costituzione.
* Significativa è l'approvazione della [[legge Reale]] (n. 152 del 22 maggio [[1975]]), che introdusse una serie di misure repressive.<br />La legge in questione suscitò molte polemiche e fu sottoposta a referendum, attuato l'11 giugno [[1978]], da cui emerse il favore da parte dell'[[opinione pubblica]]: il 76,46% votò per il mantenimento e il 23,54% per l'abrogazione<ref>{{Cita news|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=F&dtel=11/06/1978&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S|titolo=Archivio Storico delle Elezioni – Referendum dell'11 giugno 1978|pubblicazione=Ministero dell'Interno|accesso=10 aprile 2016}}</ref>.
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[[File:Via Fani Roma, 16 marzo 1978.jpg|thumb|left|upright=1.4|L'[[agguato di via Fani]], in cui persero la vita i cinque componenti della scorta di [[Aldo Moro]] (16 marzo 1978).]]
Il 16 marzo [[1978]] avvenne l'[[agguato di via Fani]] a Roma, con lo sterminio della scorta, il sequestro e il successivo assassinio dell'allora presidente della Democrazia Cristiana [[Aldo Moro]], consumato il 9 maggio [[1978]] da un commando delle [[Brigate Rosse]], che definirono l'azione come «attacco al cuore dello Stato»<ref name="MontanelliCervi" />. Durante il processo presso la Corte d'assise di [[Roma]] la moglie di Moro, [[Eleonora Chiavarelli]], affermò che i mitra della scorta si trovavano nei bagagliai delle auto per il fatto che «questa gente le armi non le sapeva usare perché non facevano mai esercitazioni di tiro, non avevano abitudine a maneggiarle, tanto che il mitra stava nel portabagagli. Leonardi ne parlava sempre. "Questa gente – diceva – non può avere un'arma che non sa usare. Deve saperla usare. Deve tenerla come si deve. La deve tenere a portata di mano. La radio deve funzionare, invece non funziona." Per mesi si è andati avanti così. Il maresciallo Leonardi e l'appuntato Ricci non si aspettavano un agguato, in quanto le loro armi erano riposte nel borsello e uno dei due borselli, addirittura, era in una foderina di plastica
Nel corso degli anni alcuni collaboratori hanno dichiarato che durante una visita a Washington, Moro ebbe un duro scontro con l'allora Segretario di Stato [[Henry Kissinger]] (contrario a un'eventuale entrata del PCI nel governo italiano)<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,1044_01_1982_0246_0009_14999195/|titolo=Guerzoni conferma: Kissinger ebbe un duro scontro con Moro|pubblicazione=La Stampa|data=11 novembre 1982|accesso=30 agosto 2015}}</ref><ref name="piombo">{{Cita libro|autore=Sergio Zavoli|titolo=La notte della Repubblica|città=Roma|editore=Nuova Eri|anno=1992}}</ref>. Secondo [[Sergio Flamigni]], [[Steve Pieczenik]] (consigliere del Presidente degli Stati Uniti [[Jimmy Carter]]) fu il regista del «depistaggio del lago della Duchessa», con l'approvazione di [[Francesco Cossiga]] mentre, nello stesso giorno, qualcuno faceva in modo che fosse scoperto il covo BR di via Gradoli<ref>Sergio Flamigni, ''Operazione lago della Duchessa'', ''Left'', 4 maggio 2007.</ref>.
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{{Citazione|Dal 1969 al 1975 si contano 4.584 attentati, l'83 percento dei quali dichiara impronta della destra eversiva (cui si addebitano ben 113 morti, di cui 50 vittime delle stragi e 351 feriti), la protezione dei servizi segreti verso i movimenti eversivi appare sempre più plateale.|Tribunale di Savona, ufficio del giudice per le indagini preliminari, Decreto di archiviazione procedimento penale 2276/90 R.G. pag 23 a 25<ref>Tribunale di Savona, ufficio del giudice per le indagini preliminari, Decreto di archiviazione procedimento penale 2276/90 R.G. pag 23 a 25, citato nel libro intervista al generale dei carabinieri Nicolò Bozzo: {{Cita libro|autore=Michele Ruggiero|titolo=Nei secoli fedele allo Stato|anno=2006|città=Genova|editore=Fratelli Frilli Editori|isbn=978-88-7563-239-7|p=229}}</ref>.}}
== Il terrorismo politico dopo gli anni di piombo ==▼
La fine degli anni di piombo non significò la fine del terrorismo ma il succedersi di singoli attentati e singoli episodi tendenti ad agire sui conflitti sociali e politici non riuscì più a mettere in pericolo la forma costituzionale-parlamentare dello Stato.▼
Le azioni terroristiche del triennio 1978-1981 intimorirono l'opinione pubblica e diedero l'impressione che fosse in atto qualcosa di inarginabile: qualcuno, drammatizzando, parlò di soglia della guerra civile<ref name="piombo"/>. In realtà (ma lo si capì solo a posteriori) quegli attacchi terroristici erano colpi di coda pericolosi, ma senza prospettive: il generale [[Carlo Alberto dalla Chiesa]] era stato investito delle più ampie responsabilità per la lotta al terrorismo e mise presto a segno qualche colpo di grande efficacia<ref name="Fango">{{Cita libro|autore=Indro Montanelli|autore2=Mario Cervi|titolo=L'Italia degli anni di fango|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1993}}</ref>.
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Il 29 maggio [[1982]] fu approvata definitivamente la legge n. 304, che prevedeva forti sconti di pena per chi avesse dato «contributi utili alla lotta contro l'eversione». Per le organizzazioni terroristiche fu una legge devastante, poiché molti militanti iniziarono a collaborare con i giudici rivelando i nomi dei complici<ref name="Fango" />.
Da
Il politologo [[Ernesto Galli della Loggia]] esaminò il problema dell'anomalia italiana in riferimento al terrorismo mettendo in luce come l'Italia sia il solo grande Paese europeo ove il terrorismo politico abbia una sua lunga cittadinanza (con l'eccezione dell'[[Irlanda del Nord]] e dei [[Paesi Baschi]], che hanno problematiche differenti). La sua analisi, che imputa questa caratteristica a un fondo di violenza proprio della società italiana, suscitò consensi e dissensi<ref>{{Cita news|autore=Ernesto Galli della Loggia|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/27/BRIGATISMO_SENZA_FINE_co_9_070427086.shtml|titolo=Brigantismo senza fine|pubblicazione=Corriere della Sera|data=27 aprile 2007|accesso=2 maggio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140503025418/http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/27/BRIGATISMO_SENZA_FINE_co_9_070427086.shtml}}</ref>.▼
La fine degli anni di piombo fu segnata anche dalla fine di quella che era definita "giurisprudenza d'emergenza". Nel giugno 1985 una sentenza della [[Corte di cassazione|Corte di Cassazione]] ridusse l'ampiezza della responsabilità in concorso morale, che prima veniva applicata agli appartenenti ad una banda armata semplicemente in quanto aderenti ad essa, ponendo quindi in primo piano la responsabilità personale dell'effettuazione dell'azione criminale per valutarne il giudizio penale<ref> {{Cita news|titolo=I limiti del concorso morale|pubblicazione=La Stampa|autore=Roberto Martinelli|data=1985-06-04|url=https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/giacomo-mancini/IT-AFS-043-002220/1985-fiora-pirri-ardizzone-dalla-data-della-grazia-3-giugno-85-cf-anche-g-mancini-interrogazione#lg=1&slide=1|accesso=2025-01-13|via=https://patrimonio.archivio.senato.it}}</ref>.
▲== Il terrorismo politico dopo gli anni di piombo ==
▲La fine degli anni di piombo non significò la fine del terrorismo ma il succedersi di singoli attentati e singoli episodi tendenti ad agire sui conflitti sociali e politici non riuscì più a mettere in pericolo la forma costituzionale-parlamentare dello Stato.
Ci fu un tentativo di ricostituzione delle Brigate Rosse, con la formazione delle [[Nuove Brigate Rosse]], che pur praticando attentati e omicidi, fino al 2006, non trovarono più nella società italiana, cambiata rispetto agli anni '70, aree entro cui riprodursi fino a creare una rete terroristica simile a quella sviluppata dalle Brigate Rosse a cui si ispiravano.
== Il dibattito storico ==
▲Il politologo [[Ernesto Galli della Loggia]] esaminò il problema dell'anomalia italiana in riferimento al terrorismo mettendo in luce come l'Italia sia il solo grande Paese europeo ove il terrorismo politico abbia una sua lunga cittadinanza (con l'eccezione dell'[[Irlanda del Nord]] e dei [[Paesi Baschi]], che hanno problematiche differenti). La sua analisi, che imputa questa caratteristica a un fondo di violenza proprio della società italiana, suscitò consensi e dissensi<ref>{{Cita news|autore=Ernesto Galli della Loggia|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/27/BRIGATISMO_SENZA_FINE_co_9_070427086.shtml|titolo=Brigantismo senza fine|pubblicazione=Corriere della Sera|data=27 aprile 2007|accesso=2 maggio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140503025418/http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/27/BRIGATISMO_SENZA_FINE_co_9_070427086.shtml}}</ref>.
Alcuni commentatori hanno sostenuto che, in contrapposizione con le spinte innovative espresse dalla società nel [[Sessantotto]], «il terrorismo riuscì paradossalmente nell'obiettivo che non era riuscito alla strategia stragista: soffocare la partecipazione democratica, ricacciare i cittadini spaventati nelle proprie case, far prevalere la logica della repressione e della paura. Gli "anni di piombo" segnarono la fine di quella stagione, che poi regredì nel cosiddetto "[[Riflusso nel privato|riflusso]]" degli [[anni '80]]»<ref>{{Cita news|autore=Marco Boato|titolo=La contraddizione degli anni Settanta|pubblicazione=[[Mondoperaio]]|data=n. 6/2014}}</ref>. Secondo altri commentatori, come [[Indro Montanelli]] e [[Massimo Fini]], gli anni di piombo sono stati una conseguenza del Sessantotto<ref>{{Cita news|autore=Massimo Fini|titolo=Caro Capanna, ti autoassolvi con troppa disinvoltura|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]]|data=5 settembre 2014}}</ref>, in cui i contestatori seri erano quelli che impugnarono la pistola diventando terroristi<ref>{{cita web|url=https://www.dailymotion.com/video/x1kdyk4_la-storia-d-italia-di-indro-montanelli-09-il-sessantotto-e-la-politica-di-berlinguer_shortfilms|titolo=La Storia d'Italia di Indro Montanelli – 09 – Il sessantotto e la politica di Berlinguer|accesso=10 aprile 2016}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Luciano Gulli|url=http://www.ilgiornale.it/news/quelli-parte-sbagliata-non-feci-68-me-ne-vanto.html|titolo=Quelli dalla parte sbagliata: non feci il '68, me ne vanto|pubblicazione=[[il Giornale]]|data=30 gennaio 2008|accesso=10 aprile 2016}}</ref>.
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{{Div col}}
* [[Andrea Frezza]], ''[[Il gatto selvaggio]]'', [[1968]].
* [[Edoardo Bruno]], ''[[La sua giornata di gloria]]'', [[1969]].
* [[Salvatore Samperi]], [[Cuore di mamma (film 1969)|''Cuore di mamma'',]] [[1969]].
*[[Luigi Zampa]], ''[[Contestazione generale]]'', [[1970]].
Riga 200 ⟶ 208:
* [[Damiano Damiani]], ''[[Io ho paura]],'' [[1977]].
* [[Massimo Pirri]], ''[[Italia: ultimo atto?]]'', [[1977]].
* [[Dante Guardamagna]], ''[[Occidente (film)|Occidente]]'', [[1978]].
* [[Rainer Werner Fassbinder]], ''[[La terza generazione]]'', [[1979]].
* [[Dino Risi]], ''[[Caro papà (film)|Caro Papà]]'', [[1979]].
Riga 206 ⟶ 215:
*[[Marco Tullio Giordana]], ''[[Maledetti vi amerò]]'', [[1981]].
* [[Margarethe von Trotta]], ''[[Anni di piombo (film 1981)|Anni di piombo]]'', [[1981]].
*[[Pier
* [[Bernardo Bertolucci]], ''[[La tragedia di un uomo ridicolo]]'', [[1981]].
* [[Damiano Damiani]], ''[[Parole e sangue]]'', [[1981]].
Riga 300 ⟶ 309:
* [[Antonella Beccaria]], ''Pentiti di niente - Il sequestro Saronio, la banda Fioroni e le menzogne di un presunto collaboratore di giustizia'', Viterbo, Nuovi Equilibri, 2008, ISBN 978-88-6222-049-1.
* {{en}} [[Tore Bjǿrgo]] (a cura di), ''Terror from Extreme Right'', Londra, Frank Cass, 1995.
*{{Cita libro|titolo=Il terrorismo italiano 1970/1980|autore=[[Giorgio Bocca]]|edizione="nuova edizione"|collana=Biblioteca Universale Rizzoli|annooriginale=1978|data=1981|editore=Rizzoli|città=Milano|cid=Bocca, 1981}}
* [[Giorgio Bocca]], ''Gli anni del terrorismo - Storia della violenza politica in Italia dal '70 ad oggi'', Roma, Armando Curcio Editore, 1989.
* [[Carlo Bordini]] e Andrea Di Consoli (a cura di), ''Renault 4 - Scrittori a Roma prima della morte di Moro'', Roma, Avagliano, 2007.
Riga 316 ⟶ 326:
* Indro Montanelli e Mario Cervi, ''L'Italia degli anni di fango (1978-1993)'', Milano, Rizzoli, 1993, ISBN 88-17-42729-2.
* [[Paolo Persichetti]], ''Esilio e castigo - Retroscena di un'estradizione'', Reggio Calabria, La Città del Sole, 2006.
* [[Michele Ruggiero]], ''Nei secoli fedele allo Stato - L'Arma, i piduisti, i golpisti, i brigatisti, le coperture eccellenti, gli anni di piombo nel racconto del generale [[Nicolò Bozzo]]'', Genova, Fratelli Frilli, 2006.
* [[Marco Maria Sambo]], ''Contro chi - La primavera spezzata di Ezio Tarantelli'', Roma, Castelvecchi, 2005.
* [[Frances Stonor Saunders]], ''La guerra fredda culturale - La CIA e il mondo delle lettere e delle arti'', Roma, Fazi, 2004.
*{{Cita libro|titolo=Mai più senza fucile! Alle origini dei NAP e delle BR|cognome=Alessandro Silj|cognome2=|curatore=Pio Baldelli (Prefazione)|anno=1977|editore=Vallecchi|città=Firenze}}
*[[Luca Telese]], ''Cuori neri. Dal [[rogo di Primavalle]] alla morte di Ramelli'', Sperling & Kupfer, 2006.
*[[Sergio Zavoli]], ''La notte della Repubblica'', Roma, Nuova Eri, 1992, ISBN 88-04-33909-8.
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==Altri progetti==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita video|titolo=Two Hours Of Italian Communist Music « Hot Autumn» And « Years Of Lead»|url=https://archive.org/details/two-hours-of-italian-communist-music-hot-autumn-and-years-of-lead|accesso=2025-02-24|cid=Communist Music}}
* {{Cita web|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/dossier/dossier-anni-spietati/36/1/default.aspx|titolo=Dossier Anni di Piombo, filmati e interviste a storici|pubblicazione=La Storia siamo Noi|accesso=16 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161006232544/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/dossier/dossier-anni-spietati/36/1/default.aspx|urlmorto=sì}}
* {{Cita web|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=502|titolo=Anni Spietati. Una città e il terrorismo 1969-1982|pubblicazione=La Storia siamo Noi|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080425225803/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=502}}
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* {{cita web |url=http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/elenco_vit.htm |titolo=Elenco vittime del terrorismo |accesso=27 agosto 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131023110332/http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/elenco_vit.htm# |urlmorto=sì }}
* [http://www.misteriditalia.it/ Misteri d'Italia] - Sito d'approfondimento sui misteri e casi italiani degli anni di piombo e della strategia della tensione
* {{Cita web|url=http://www.antimafiaduemila.com/200805175820/articoli-arretrati/chi-finanzia-lo-stragismo-e-il-terrorismo-in-italia.html|titolo=Chi finanzia lo stragismo e il terrorismo in Italia?|sito=
{{Anni di piombo}}
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