Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni
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Alcuni dei protagonisti di questo caso sono inoltre coinvolti anche nello scandalo dell'archivio segreto di Via Nazionale e nel [[caso Abu Omar]].
Nel novembre 2007 a Milano sono stati arrestati i tecnici del [[Tiger Team]] Roberto Preatoni (figlio del magnate [[Ernesto Preatoni]]) accusati a vario titolo di intrusioni telematiche e associazione a delinquere finalizzata all'illecita acquisizione di informazioni. La vicenda si inquadra nella guerra per il controllo di Brasil Telecom, con spionaggio e controspionaggio internazionale, e per la quale anche l'agenzia investigativa Kroll è stata indagata in Brasile, ove erano stati operati una serie di arresti da parte della polizia federale. Nella vicenda veniva coinvolto e successivamente assolto, anche [[Angelo Jannone]] (ex Tenente Colonnello del [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] dei [[Carabinieri]], già direttore della sicurezza aziendale di Telecom in Brasile). Jannone respingeva sin dall'inizio le accuse mossegli in particolare da Ghioni e Bernardini, ma solo con lo svolgimento del processo riusciva a dimostrare la sua innocenza.
==La chiusura delle indagini==
A metà luglio [[2008]] i tre PM di Milano titolari dell'inchiesta (Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civardi) depositano le 371 pagine dell'avviso di chiusura delle indagini<ref>[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf Informazione di garanzia e avviso di conclusione delle indagini - parte 1 ][http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf - parte 2 ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf |data=16 luglio 2011 }}[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_3.pdf - parte 3]</ref>, dopo aver convocati a fine giugno contemporaneamente in Procura, come ultimo atto investigativo, i vertici [[Telecom Italia|Telecom]] di allora, Marco Tronchetti Provera (ex presidente) e Carlo Buora (ex amministratore delegato) in quanto persone informate sui fatti<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/07/telecom-tronchetti-dossier-illegali.shtml?uuid=f100eb24-56f0-11dd-ac41-cd63f8eefc4e&DocRulesView=Libero Fonte: Il Sole 24 ore, 21.07.2008, "Dossier illegali Telecom, Tronchetti e Buora «vittime»"]</ref><ref>
Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi [[Telecom Italia|Telecom]] e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77330 Fonte: l'Unità, 21.07.2008, "Caso Telecom, i PM: la società non impedì i reati"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato
Dall'inchiesta viene stralciato il filone brasiliano, sulle presunte tangenti della vicenda Kroll Opportunity, per quanto nello stesso periodo in Brasile il banchiere [[Daniel Dantas]] (che otterrà l'''habeas corpus'' proprio grazie all'esistenza del procedimento milanese) ed il faccediere Nasij Nhas vengono arrestati per [[associazione per delinquere]] e riciclaggio insieme ad altre 20 persone. [[Angelo Jannone]], uno degli indagati nell'inchiesta milanese, successivamente assolto da ogni accusa, ipotizza che l'esclusione delle vicende brasiliane dall'inchiesta milanese faccia parte di una strategia dei pubblici ministeri volta ad eliminare elementi imbarazzanti rispetto alla credibilità di [[Marco Bernardini]], ''gola profonda'' dell'inchiesta milanese.
==Notifica alle parti lese per pubblici annunci==
{{W|eventi|giugno 2010}}
Il procedimento, nonostante la chiusura delle indagini a metà del [[2007]], ha subito un rallentamento
L'8 gennaio [[2009]]
* si inizierà il 24 marzo [[2009]] con una "procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti", che verrà istruita dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Giuseppe Gennari<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 |titolo=Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101055/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 |urlmorto=sì }}</ref>;
* quasi in parallelo, il 31 marzo [[2009]] si procederà con l'"udienza preliminare" di competenza del [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] Mariolina Panasiti<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210 |titolo=Fissazione dell'udienza preliminare |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095529/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210 |urlmorto=sì }}</ref>;
* verrà
Al contempo fonti giornalistiche anticipano che molti degli imputati stanno già trattando il patteggiamento con i [[Pubblico ministero|PM]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.agi.it/milano/notizie/200811241904-cro-r012743-art.html Fonte: Agi News On, 24.11.2008 "Inchiesta Telecom: Procura chiede il processo"] |data=October 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2008/12_dicembre/15/dossier_illegali_pm_chiede_incidente_probatorio_con_3_imputati,17236699.html Fonte: Apcom, 15.12.2008, "PM chiede incidente probatorio con 3 imputati"]</ref>.
È probabile che molte delle parti lese si costituiranno parte civile nel procedimento, ma al momento non potranno far uso dei dossier (si dice oltre 10.000) per dimostrare le attività illegali perpetrate a loro danno e richiederne i risarcimenti in quanto la [[Corte costituzionale
===Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti (
====Prima udienza del 23-3-2009====
Nel corso dell'udienza i [[Pubblico ministero|pubblici ministeri]] Stefano Civardi e Nicola Piacente, titolari dell'inchiesta
Il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] si riserva di decidere nel corso dell'udienza successiva.
====Seconda udienza del 18-4-2009====
Ritenendo che i dossier equivalgano al ''corpo del reato'' e la loro eliminazione comporti quindi ''l'eliminazione di una prova diretta'', il GIP decide di sollevare eccezione di costituzionalità,
====Decisione della Corte costituzionale====
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Con decreto del 2 marzo [[2010]] del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Dott. Giuseppe Gennari viene fissata per il 18 giugno [[2010]] la ripresa delle udienze per la distruzione degli atti illecitamente formati, mediante incidente probatorio come previsto dalla Corte costituzionale. Per informare di tale udienza le 110 parti lese e gli oltre 4000 dossierati si è proceduto per pubblici proclami (sito web del Tribunale di Milano<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf |titolo=Fonte: Tribunale di Milano, 02.03.2010, "Decreto di fissazione udienza distruzione atti illecitamente formati" |accesso=23 marzo 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028035114/http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf |urlmorto=sì }}</ref> e principali quotidiani italiani). Si prevede che l'incidente probatorio per dar luogo alla loro distruzione possa durare anni data la complessità e vastità dell'archivio, contenuto in un'ottantina di faldoni presso la stanza 38 del 7º piano del Tribunale di Milano attualmente ad accesso ristretto alle parti lese, a cui però non viene concesso estrarre copie della documentazione in quanto illecitamente formata e destinata alla distruzione<ref>[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/02/dossier_illegali_difesa_da_testi_emergono_lacune_indagini_pm,23208519.html Fonte: Virgilio, 2-3-2010, "Dossier illegali. Difesa: «Da testi emergono lacune indagini pm»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305032258/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/02/dossier_illegali_difesa_da_testi_emergono_lacune_indagini_pm,23208519.html |data=5 marzo 2016 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/05/dossier_illegali_18_6_udienza_distruzione_atti_durera_anni,23259948.html Fonte: Virgilio Notizie, 05.03.2010, "Dossier illegali. 18/6 udienza distruzione atti, durerà anni"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
===Udienza preliminare (
{{S sezione|Italia}}
====Prima udienza del 31-3-2009====
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====Decima udienza del 2-10-2009====
<ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |titolo=Fonte: Reuters Italia, 02.10.2009, "Spie e telefoni, ex Sismi Mancini oppone segreto di Stato" |accesso=4 maggio 2019 |dataarchivio=10 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180710164524/https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=387648 Fonte: Il Giornale, 02.10.2009, "Dossier Telecom, Mancini: «Segreto di Stato»"]</ref><ref>[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 Fonte: Libero News, 2-10-2009, "Dossier illeciti: Mancini a GUP, si vuole impedire mio rientro nei servizi"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091012105215/http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 |data=12 ottobre 2009 }}</ref>[[Giuliano Tavaroli]] formalizza la sua richiesta di patteggiamento della pena a quattro anni e mezzo di reclusione e 60 000 € di risarcimento. Marco Mancini deposita una memoria in cui invoca il segreto di Stato sui rapporti tra il [[Sismi]] e [[Telecom Italia]], riferendo di un suo incontro con un dirigente dell'[[Aise]] ed ex-appartenenti del [[Sismi]], nel quale gli è stata motivata la pendenza del procedimento per mantenerlo fuori dal servizio; sostenendo quindi che sarebbe stato deciso nelle alte sfere "di non trasmettere all'autorità giudiziaria e ai difensori elementi decisivi che lo avrebbero ulteriormente e definitivamente scagionato".
====Undicesima udienza del 2-11-2009====
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===== L'apposizione del segreto di Stato da parte del governo Berlusconi IV =====
Il 22 dicembre 2009, anche a seguito della sentenza 106/2009 della [[Corte costituzionale]], il governo Berlusconi IV ha posto il [[segreto di stato]] sulle indagini sui dossier illegali di [[Telecom Italia|Telecom]], per i quali era indagato l'ex numero due del [[Sismi]], [[Nicola Mancini]]<ref name=galbiati>{{collegamento interrotto|1=[http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=06-01-2010&pdfIndex=46 Walter Galbiati, "Governo, segreto di Stato sui dossier illegali di Telecom", ''La Repubblica'', 6 gennaio 2010] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. Secondo il governo<ref>Lettera n. 52280/181.6/2/07.XI.I del 22 dicembre 2009 al GIP di Milano dr.ssa Mariolina Panasiti, in riferimento all'ordinanza della stessa del 13 novembre 2009</ref>, le richieste a [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] si riferirebbero ad "argomenti riguardanti rapporti tra servizi di informazioni italiani e stranieri; assetti organizzativi del Sismi e qualifiche e incarichi ricoperti dai suoi dirigenti; rapporti di dipendenti del Sismi con soggetti esterni al servizio stesso; ordini e direttive interni riguardanti rapporti con soggetti esterni; profili attinenti modalità ed obiettivi operativi; contenuto dei rapporti con informatori e criteri di gestione degli stessi", ossia le "relazioni internazionali tra servizi di informazione e gli ''[[interna corporis]]'' degli organismi informativi", lo svelamento dei quali "potrebbe da un lato minare la credibilità degli organismi informativi nei rapporti con le strutture collegate, dall'altro pregiudicarne la capacità ed efficienza operativa con grave nocumento per gli interessi dello Stato".<ref name=galbiati/>
L'apposizione del [[segreto di stato]] sul caso Telecom-Sismi ha sollevato numerose critiche. Secondo [[Giuseppe D'Avanzo]], "a vista d'occhio, non c'è alcuna connessione tra [[Segreto di Stato#Il D.P.C.M. del 8 aprile 2008|questi "interessi supremi"]] e il ''lavoro sporco'' del Sismi di Niccolò Pollari"<ref name=rep/>.
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====Dodicesima udienza del 1-2-2010====
===== La richiesta di patteggiamento di Telecom e Pirelli =====
Il 2 febbraio [[2010]]
* 1.250 000 € per il capo di imputazione a carico di Telecom e Pirelli, divisi in:
** 750 000 € alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri dell'Interno, delle Finanze e della Giustizia;
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=====Tronchetti Provera dà mandato per azioni legali a sua tutela=====
Nel frattempo l'ex presidente di [[Telecom Italia]], oggi di [[Pirelli & C.|Pirelli]], Marco Tronchetti Provera, che non è indagato e ha sempre smentito di essere stato a conoscenza di eventuali attività illecite condotte dalla security dell'azienda, dà mandato ai suoi legali di avviare nei confronti di Emanuele Cipriani azioni legali in ogni sede, civile e penale, a tutela della reputazione sua e dei suoi familiari<ref>
====Quattordicesima udienza del 26-02-2010====
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====Quindicesima udienza del 2-3-2010)====
Sono stati ascoltati tre dei testi richiesti dalla difesa di Emanuele Cipriani, tutti dipendenti Telecom dell'Area Security, che hanno confermato frequenti contatti diretti e indiretti tramite le segretarie tra Giuliano Tavaroli, ex-capo della Security di Pirelli e Telecom, e Marco Tronchetti Provera. È stato inoltre fatto presente da un teste che Tavaroli possedeva il numero dell'utenza mobile di Tronchetti Provera e si sentivano spesso. La difesa di Cipriani commenta l'udienza facendo notare come dalle testimonianze emerga il fatto che vi furono lacune nelle indagini dei Pubblici Ministeri sui rapporti tra la security e il vertice delle due società<ref>
====Sedicesima udienza del 5-3-2010====
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====Diciassettesima udienza del 9-3-2010====
Viene tenuta l'audizione di [[Marco Tronchetti Provera]], chiamato in causa da Emanuele Cipriani, in quanto all'epoca dei fatti legale rappresentante di Telecom e Pirelli<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE61P09F20100226 Fonte: Reuters, 26.02.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti convocato dal gup il 9 marzo"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. L'istanza presentata dal giornalista del Corriere della Sera, Luigi Ferrarella, con la richiesta di far assistere i giornalisti all'udienza durante la parte relativa all'audizione del teste viene respinta dal GUP, per l'opposizione - in un secondo giro di verifiche esperite dal GUP dopo essersi consultato col proprio capo - dell'avvocato dell'imputato Marco Bernardini a cui ha fatto seguito il PM Piacente<ref>[http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5336 Fonte: ANSA riportata da Giornalisti per la Costituzione, 09.03.2010, "Dossier illegali: giornalisti in aula? No. Avvocato dice no."]</ref>. Pertanto l'udienza si svolge a porte chiuse, come già tutte le precedenti di questa fase preliminare. Tronchetti Provera non rilascerà neppure interviste ai giornalisti al termine dell'udienza: "...sono qui come testimone e quindi testimonio. Ho sempre risposto a tutto ... risponderò nelle sedi istituzionali, sarebbe un grave errore parlare fuori. Queste sono le regole e io le rispetto... Nei verbali ci sono tutte le risposte date ai magistrati che hanno fatto quattro anni di indagine e non quattro minuti di chiacchiere in corridoio..." E ha anche aggiunto che "le cose dette come testimone non possono essere riportate fuori dall'aula"<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=Y7YpggYPlp8&fmt=8 Video: Tronchetti Provera nei corridoi del Tribunale in attesa dell'audizione (09.03.2010)]</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/interni/tronchetti_gip_dalema_e_quel_fondo_segreto/10-03-2010/articolo-id=428218-page=0-comments=1 Fonte: Il Giornale, 09.03.2010, "Tronchetti dal gip: D'Alema e quel fondo segreto"]</ref>.<br />
Nella sua deposizione durata tre ore (la continuazione dell'audizione è rimandata alla prossima udienza) Tronchetti Provera ha ribadito quanto sostenuto già in precedenza il 27 giugno [[2008]], quando era stato sentito dai Pubblici Ministeri: non è mai stato a conoscenza delle attività di dossieraggio illecito né le ha mai commissionate; non ha mai conosciuto l'investigatore Emanuele Cipriani; i suoi rapporti con il capo della sua Security, Tavaroli, avevano carattere sporadico (55 volte in 4 anni) e Tavaroli agiva di propria iniziativa. Fonti legali riferiscono inoltre che durante l'audizione Tronchetti Provera ha pronunciato molti "non ricordo" e "non sapevo".<ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_10/ferrarella-tronchetti-giudice_609204e6-2c10-11df-b239-00144f02aabe.shtml Fonte: Corriere della Sera, 09.03.2010, "Tronchetti Provera al giudice: «La security agiva da sola»"]</ref><ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280HA20100309 |titolo=Fonte: Reuters, 09.03.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti: «Rispondeo nelle sedi istituzionali» |accesso=4 maggio 2019 |dataarchivio=11 luglio 2012 |urlarchivio=https://archive.
====Diciottesima udienza del 15-3-2010====
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Il 29 ottobre 2012 la sentenza del processo d'appello ha poi assolto (come richiesto dal procuratore generale) [[Francesco Storace]] "perché il fatto non sussiste", e tutti gli altri imputati, tra cui Mirko Maceri, l'avv. [[Romolo Reboa]], Niccolò Accame e Pierpaolo Pasqua, mentre è stata ridotta la pena ad un'ex collaboratrice dello staff.
Le motivazioni della sentenza confermeranno che né Storace né gli altri imputati commisero alcun reato, ma l'ex
=== Il caso Vieri (2006) ===
Prendendo spunto dall'ordinanza del 23 settembre [[2006]] del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Paola Belsito<ref name="lastampa.it"/>, i media riferiscono il ritrovamento di un dossier sul calciatore [[Christian Vieri]]. Da tale dossier, subito secretato, emergeva che il calciatore era stato pedinato e ne erano stati acquisiti illegalmente i tabulati telefonici. Nell'aprile [[2007]], Vieri inizia una causa civile contro [[Telecom Italia|Telecom]] e contro l'{{Calcio Inter|N}} di [[Massimo Moratti]], depositando una perizia medica di parte e alcuni atti dell'indagine penale, chiedendo un risarcimento per danni all'immagine, alla vita di relazione e per mancati guadagni e chiedendo un risarcimento di 12 000 000 € a Telecom e di 9 250 000 € all'Inter. Vieri chiede inoltre che sia revocato lo scudetto vinto "a tavolino" dall'Inter nel 2006 e la sospensione dalle cariche di Presidente e Vice Presidente dell'Inter (rispettivamente di Massimo Moratti e Rinaldo Ghelfi).<ref>[http://www.ilgiornale.it/sport/vieri_revocate_scudetto_2005-06_e_interdite_moratti/03-04-2010/articolo-id=434725-page=0-comments=1 Fonte: Il Giornale, 03.04.2010, "Vieri: «Revocate lo scudetto 2005-2006 e interdite Moratti»"]</ref>. Tra i testimoni "eccellenti": [[Emanuele Cipriani]] (sentito a metà del [[2010]], che ha confermato la versione di Vieri) e [[Marco Tronchetti Provera]] (sentito il 26 novembre [[2010]])<ref>[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/26/causa_vieri-inter_tronchetti_in_tribunale_per_testimoniare,26706295.html Fonte: Virgilio, 26.10.2010, "Causa Vieri-Inter, Tronchetti in tribunale per testimoniare"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305032130/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/26/causa_vieri-inter_tronchetti_in_tribunale_per_testimoniare,26706295.html |data=5 marzo 2016 }}</ref>
Nel settembre [[2012]] il Tribunale di Milano accoglie solo in parte le richieste di Vieri, condannando la Telecom e l'Inter a versare in solido 1 000 000 € al giocatore, cifra successivamente ridotta a 80 000 € con la sentenza d'appello di luglio [[2015]].<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Inter/22-07-2015/inter-vieri-spiato-ma-deve-restituire-milione-telecom-club-120666398857.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 22.07.2015, "Inter, Vieri "spiato", ma deve restituire un milione a Telecom e club"]</ref> Nel gennaio [[2018]] la seconda sezione civile della Corte d'appello di Milano rigetta l'impugnazione della sentenza del 2015 da parte di Vieri, obbligando il calciatore a rifondere la Telecom e l'Inter di 33 000 € complessivi.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/09-01-2018/caso-inter-telecom-vieri-bocciato-nuovo-appello-deve-pagare-spese-240784452944.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 09.01.2018, Caso Inter-Telecom, Vieri "bocciato" dal nuovo Appello: deve pagare le spese]</ref> Infine, la Corte di Cassazione conferma nel giugno 2018 la sentenza d'appello.<ref>[https://www.calciomercato.com/news/inter-respinto-il-ricorso-di-vieri-contro-telecom-solo-80-mila-e-69527 Fonte: Calciomercato.com, 29.06.2018, Inter, respinto il ricorso di Bobo Vieri contro Telecom Italia: 'solo' 80 mila euro di risarcimento per l'ex attaccante]</ref>
=== Vicende a Firenze nel 2008 ===
A distanza di due anni dalla prima ventata di arresti, a Firenze si apre un'indagine fotocopia dello ''scandalo Telecom-Sismi'': anche nel caso di Firenze, al vertice dell'organizzazione era l'ex capo della security di una grossa azienda [[Gucci]]. A seguire le indagini è il PM Ettore Squillace Greco, titolare dello stralcio fiorentino dell'inchiesta lombarda<ref>[http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali.html Fonte: La Repubblica, 21.10.2008, "Firenze, 7 arresti per archivi paralleli - Coinvolti agenti e investigatori privati"]</ref><ref>
La prima udienza si tiene il 5 giugno [[2009]], col [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] di Firenze, dott. Michele Barillaro, che rinvia a giudizio quattro indagati e accetta il patteggiamento di un quinto. Le accuse vanno da corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio all'accesso abusivo ai sistemi informatici. Gli indagati avrebbero fornito informazioni riservate dietro compenso ad agenzie investigative, tra cui la Polis d'Istinto. A costituirsi parte civile vi è anche l'avvocatura dello Stato per danno d'immagine al ministero delle Finanze<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.radionostalgia.fm/firenze/945-intercettazioni-indagini-firenze-quattro-a-processo-uno-patteggia.html Fonte: Radionostalgia, 06.05.2009, "Intercettazioni, indagini a Firenze: quattro a processo, uno patteggia"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
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=== Vicende a Roma nel 2012 ===
Il mandato di arresto per l'utilizzo da parte della [[Global Security Service]], dello stesso Bernardini, di una talpa infiltrata nella Procura di Roma giungerà nel luglio [[2012]] da parte del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Antonella Minunni su richiesta del [[Pubblico Ministero|PM]] Dott. Carlo Lasperanza. In quel periodo [[Marco Bernardini]] si trovava in Italia in quanto sentito la settimana precedente al procedimento cosiddetto Telecom a Milano. Secondo i magistrati a occuparsi di consultare illecitamente il registro degli indagati (Rege) su commissione (operava su richiesta anche di un'agenzia specializzata in pratiche auto: la Nuova Flaminia Srl) era un Carabiniere in servizio nell'Ufficio Primi Atti di Piazzale Clodio, a Roma, tale Alessandro Prili. Bernardini avrebbe svolto accertamenti su un finanziere, Giuseppe Pinna, che all'aeroporto di Fiumicino si era impegnato a far passare tra i bagagli ordinari un carico di 110 chili di cocaina in cambio di 20 000 euro. Ad aiutarlo, secondo gli inquirenti, anche un operatore e un ufficiale della Guardia di Finanza in servizio presso la Procura della Repubblica di Roma. Oltre a un appartenente alla Capitaneria di Porto, verosimilmente di Roma. A Marco Bernardini vengono concessi gli arresti domiciliari.<ref>
== Note ==
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