Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni

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Alcuni dei protagonisti di questo caso sono inoltre coinvolti anche nello scandalo dell'archivio segreto di Via Nazionale e nel [[caso Abu Omar]].
 
Nel novembre 2007 a Milano sono stati arrestati i tecnici del [[Tiger Team]] Roberto Preatoni (figlio del magnate [[Ernesto Preatoni]]) accusati a vario titolo di intrusioni telematiche e associazione a delinquere finalizzata all'illecita acquisizione di informazioni. La vicenda si inquadra nella guerra per il controllo di Brasil Telecom, con spionaggio e controspionaggio internazionale, e per la quale anche l'agenzia investigativa Kroll è stata indagata in Brasile, ove erano stati operati una serie di arresti da parte della polizia federale. Nella vicenda veniva coinvolto e successivamente assolto, anche [[Angelo Jannone]] (ex Tenente Colonnello del [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] dei [[Carabinieri]], già direttore della sicurezza aziendale di Telecom in Brasile). Jannone respingeva sin dall'inizio le accuse mossegli in particolare da Ghioni e Bernardini, ma solo con lo svolgimento del processo riusciva a dimostrare la sua innocenza.
 
==La chiusura delle indagini==
A metà luglio [[2008]] i tre PM di Milano titolari dell'inchiesta (Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civardi) depositano le 371 pagine dell'avviso di chiusura delle indagini<ref>[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf Informazione di garanzia e avviso di conclusione delle indagini - parte 1 ][http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf - parte 2 ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf |data=16 luglio 2011 }}[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_3.pdf - parte 3]</ref>, dopo aver convocati a fine giugno contemporaneamente in Procura, come ultimo atto investigativo, i vertici [[Telecom Italia|Telecom]] di allora, Marco Tronchetti Provera (ex presidente) e Carlo Buora (ex amministratore delegato) in quanto persone informate sui fatti<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/07/telecom-tronchetti-dossier-illegali.shtml?uuid=f100eb24-56f0-11dd-ac41-cd63f8eefc4e&DocRulesView=Libero Fonte: Il Sole 24 ore, 21.07.2008, "Dossier illegali Telecom, Tronchetti e Buora «vittime»"]</ref><ref>[{{Cita web |url=http://milano.repubblica.it/dettaglio/Dossier-illeciti-Telecom-ecco-latto-integrale-dei-pm/1490932 |titolo=Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, "Dossier illeciti Telecom: ecco l'atto integrale dei PM"] |accesso=22 luglio 2008 |dataarchivio=8 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180808140433/http://milano.repubblica.it/dettaglio/dossier-illeciti-telecom-ecco-latto-integrale-dei-pm/1490932 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi [[Telecom Italia|Telecom]] e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77330 Fonte: l'Unità, 21.07.2008, "Caso Telecom, i PM: la società non impedì i reati"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato [[Telecom]]. Una lunga serie di reati sono stati invece contestati a 34 persone, accusate a vario titolo di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere al cui vertice c'era l'ex capo della security [[Giuliano Tavaroli]]. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione del segreto di stato, appropriazione indebita, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento e riciclaggio. Nelle interviste rilasciate nei giorni successivi alla chiusura delle indagini, [[Giuliano Tavaroli|Tavaroli]] si difende scaricando le responsabilità sui suoi superiori, che gli avrebbero commissionate le indagini poi risultate illecite<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli/verita-tavaroli.html Fonte: La Repubblica, 21.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 1 "E Tronchetti mi disse: le abbiamo chiesto troppo"]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli-2/verita-tavaroli-2.html Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 2 "Tronchetti mi ordinò un dossier sui soldi ai DS"]</ref>. Dagli stralci degli interrogatori di [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]], ormai accessibili presso la Procura della Repubblica di Milano, si rileva che Mancini si difende scaricando le responsabilità sui superiori e chiamando in causa il Generale Pollari.<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/mancini-telecom/mancini-telecom.html Fonte: La Repubblica, 25.07.2008, "Mancini racconta la sua verità: Pollari riferiva a Tronchetti"]</ref>.
 
Dall'inchiesta viene stralciato il filone brasiliano, sulle presunte tangenti della vicenda Kroll Opportunity, per quanto nello stesso periodo in Brasile il banchiere [[Daniel Dantas]] (che otterrà l'''habeas corpus'' proprio grazie all'esistenza del procedimento milanese) ed il faccediere Nasij Nhas vengono arrestati per [[associazione per delinquere]] e riciclaggio insieme ad altre 20 persone. [[Angelo Jannone]], uno degli indagati nell'inchiesta milanese, successivamente assolto da ogni accusa, ipotizza che l'esclusione delle vicende brasiliane dall'inchiesta milanese faccia parte di una strategia dei pubblici ministeri volta ad eliminare elementi imbarazzanti rispetto alla credibilità di [[Marco Bernardini]], ''gola profonda'' dell'inchiesta milanese.
 
==Notifica alle parti lese per pubblici annunci==
{{W|eventi|giugno 2010}}
Il procedimento, nonostante la chiusura delle indagini a metà del [[2007]], ha subito un rallentamento datoa dallacausa della mole delladi documentazione raccolta (169 faldoni di atti dei PM e 53 faldoni di atti del GIP). IlDi conseguenza il termine di 20 giorni per la presentazione delle memorie da parte degli indagati è quindi slittato. La documentazione è stata tutta scannerizzata con metodologia [[Optical Character Recognition|OCR]] nella prima metà di ottobre 2008, eed è stata resa disponibile dalla Procura di Milano su due DVD a disposizione degliagli imputati (34 persone che rispondono a vario titolo di: associazione a delinquere, corruzione, appropriazione indebita, accesso abusivo al sistema informatico, procacciamento e diffusione di notizie attinenti alla sicurezza; 2 aziende che rispondono della violazione della legge 231 sulla responsabilità delle società). e,Successivamente piùla tardi,documentazione è stata anche messa a disposizione delle parti lese (che si presume siano almeno {{formatnum:4200}}).
 
L'8 gennaio [[2009]] vieneè stata data informazione che le parti lese verrannosarebbero invitatestate -invitate mediante un annuncio per pubblici proclami che- consentiràconsentendo alla pubblica amministrazione di risparmiare almeno 200.000 {{formatnum:200000}} € - ad andareaccedere sul sito web del Tribunale di Milano per conoscere le future date delle udienze)<ref name="notizie.alice.it">[http://notizie.alice.it:80/notizie/cronaca/2009/01_gennaio/08/dossier_illegali_con_avvisi_via_web_risparmio_di_200_000_euro,17482924.html Fonte: Virgilio Notizie, 08.01.2009, "Dossier illegali: con avvisi via web risparmio di 200.000 Euro"]</ref>.<br />SiA assistequel poipunto allasi osserva una moltiplicazione dei procedimenti cosiddetti Telecom<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=212 |titolo=Fonte: Tribunale di Milano "Procedimento R.G. 30382/03 NR – 4728/03 GIP e 25194/08 NR – 9633/08 GIP (cosiddetto ''procedimento TELECOM'')" |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101109/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=212 |urlmorto=sì }}</ref>:
* si inizierà il 24 marzo [[2009]] con una "procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti", che verrà istruita dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Giuseppe Gennari<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 |titolo=Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101055/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 |urlmorto=sì }}</ref>;
* quasi in parallelo, il 31 marzo [[2009]] si procederà con l'"udienza preliminare" di competenza del [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] Mariolina Panasiti<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210 |titolo=Fissazione dell'udienza preliminare |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095529/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210 |urlmorto=sì }}</ref>;
* verrà dato vitaavviato il 23 aprile [[2009]] a un procedimento di "incidente probatorio" relativo a tre imputati ([[Marco Bernardini]], [[Emanuele Cipriani]] e [[Fabio Ghioni]]), di cui viene reso noto il calendario di 14 udienze terminanti il 16 giugno [[2009]]<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=211 |titolo=Incidente probatorio |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101104/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=211 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Al contempo fonti giornalistiche anticipano che molti degli imputati stanno già trattando il patteggiamento con i [[Pubblico ministero|PM]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.agi.it/milano/notizie/200811241904-cro-r012743-art.html Fonte: Agi News On, 24.11.2008 "Inchiesta Telecom: Procura chiede il processo"] |data=October 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2008/12_dicembre/15/dossier_illegali_pm_chiede_incidente_probatorio_con_3_imputati,17236699.html Fonte: Apcom, 15.12.2008, "PM chiede incidente probatorio con 3 imputati"]</ref>.
 
È probabile che molte delle parti lese si costituiranno parte civile nel procedimento, ma al momento non potranno far uso dei dossier (si dice oltre 10.000) per dimostrare le attività illegali perpetrate a loro danno e richiederne i risarcimenti in quanto la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana(Italia)|Consulta]], investita da più [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] della questione incostituzionalità della cosiddetta "legge Mastella" che ne prevederebbe la distruzione, ha rinviato la sentenza a dopo l'approvazione da parte del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] di una nuova legge sulla privacy di cui, al momento, il Parlamento non ha in programma alcuna redazione<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=308942 Fonte: Il Giornale, 25.11.2008, "Processate Telecom e la sua Security"]</ref>. I dossier inutilizzabili, raccolti illegalmente dalla [[Polis D'Istinto]], sono le cosiddette "pratiche Z", chiamate anche "pratiche celesti" dal colore della loro copertina. Al riguardo la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana(Italia)|Consulta]] esprime il proprio parere il 22 aprile [[2009]]<ref name="notizie.alice.it"/><ref name="repubblica.it">[http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/indagini-illegali/indagini-illegali/indagini-illegali.html Fonte: La Repubblica, 22.04.2009, "Intercettazioni illegali, la Consulta 'Non tutte devono essere distrutte'"]</ref>.
 
===Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti ([[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Dott. Giuseppe Gennari)===
 
====Prima udienza del 23-3-2009====
Nel corso dell'udienza i [[Pubblico ministero|pubblici ministeri]] Stefano Civardi e Nicola Piacente, titolari dell'inchiesta cosiddettocosiddetta Telecom, hanno ricordato che da due anni è pendente davanti alla Consulta un ricorso sulla legittimità della norma che prevede la distruzione dei dossier illeciti, e hanno chiesto al giudice di rivolgersi ancoranuovamente alla Consulta. Il legale dell'imputato [[John Spinelli]] ha invece sollecitato il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] a trasmettere le carte al [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] che la settimana successiva inizierà l'udienza preliminare. Alcuni legali delle parti lese hanno enunciato che stando alle attuali leggi nulla osta alla presa visione - da parte delle parti lese - dei dossier illecitamente formati a loro danno, e si sono pronunciati contro la distruzione dei dossier illegali, in quanto contengono le prove dei reati e servono per scoprire i mandanti, oltre che necessitare per i risarcimenti civili. In un caso è stato anche fatto presente che tale materiale è stato richiesto nell'ambito di altri procedimenti penali che sono attualmente sospesi in attesa dell'acquisizione subordinata al parere della Consulta, pendente già da ben due anni<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/85552 Fonte: Libero.news, 23-03-2009, "Dossier illeciti: su distruzione atti udienza Milano rinviata a 18 aprile 2009"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=678528 Fonte: Wall Street Italia, 24-3-2009, "Dossier illegali: è rebus, il GIP deciderà il 18 aprile 2009"]</ref>.
Il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] si riserva di decidere nel corso dell'udienza successiva.
 
====Seconda udienza del 18-4-2009====
Ritenendo che i dossier equivalgano al ''corpo del reato'' e la loro eliminazione comporti quindi ''l'eliminazione di una prova diretta'', il GIP decide di sollevare eccezione di costituzionalità, sospendesospendendo la procedura di distruzione degli atti illegalmente formati o acquisiti (si tratterebbe di distruggere 83 faldoni con carte e files relativi a 4287 persone e 132 società;, contenenti materiale relativamente al quale la legge chiederebbe - al momento della distruzione - solo la redazione di un verbale sostitutivo che si limiti a dar atto dell'illiceità, dei mezzi usati e dei soggetti coinvolti) e si investe la Corte costituzionale della legittimità della norma sulla distruzione di documenti acquisiti in modo illecito<ref>[http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/news_collection/awnplus_italia/2009-04-18_118359448.html Fonte: ANSA, 18.04.2009 "Dossier illegali: atti a Consulta"]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/19/Dossier_Telecom_atti_alla_Consulta_co_8_090419015.shtml Fonte: La Repubblica, 19-4-2009, "Dossier Telecom, atti alla Consulta"]</ref>.
 
====Decisione della Corte costituzionale====
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Con decreto del 2 marzo [[2010]] del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Dott. Giuseppe Gennari viene fissata per il 18 giugno [[2010]] la ripresa delle udienze per la distruzione degli atti illecitamente formati, mediante incidente probatorio come previsto dalla Corte costituzionale. Per informare di tale udienza le 110 parti lese e gli oltre 4000 dossierati si è proceduto per pubblici proclami (sito web del Tribunale di Milano<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf |titolo=Fonte: Tribunale di Milano, 02.03.2010, "Decreto di fissazione udienza distruzione atti illecitamente formati" |accesso=23 marzo 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028035114/http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf |urlmorto=sì }}</ref> e principali quotidiani italiani). Si prevede che l'incidente probatorio per dar luogo alla loro distruzione possa durare anni data la complessità e vastità dell'archivio, contenuto in un'ottantina di faldoni presso la stanza 38 del 7º piano del Tribunale di Milano attualmente ad accesso ristretto alle parti lese, a cui però non viene concesso estrarre copie della documentazione in quanto illecitamente formata e destinata alla distruzione<ref>[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/02/dossier_illegali_difesa_da_testi_emergono_lacune_indagini_pm,23208519.html Fonte: Virgilio, 2-3-2010, "Dossier illegali. Difesa: «Da testi emergono lacune indagini pm»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305032258/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/02/dossier_illegali_difesa_da_testi_emergono_lacune_indagini_pm,23208519.html |data=5 marzo 2016 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/05/dossier_illegali_18_6_udienza_distruzione_atti_durera_anni,23259948.html Fonte: Virgilio Notizie, 05.03.2010, "Dossier illegali. 18/6 udienza distruzione atti, durerà anni"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
===Udienza preliminare ([[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] Dott.ssa Mariolina Panasiti)===
{{S sezione|Italia}}
====Prima udienza del 31-3-2009====
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====Decima udienza del 2-10-2009====
<ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |titolo=Fonte: Reuters Italia, 02.10.2009, "Spie e telefoni, ex Sismi Mancini oppone segreto di Stato" |accesso=4 maggio 2019 |dataarchivio=10 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180710164524/https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=387648 Fonte: Il Giornale, 02.10.2009, "Dossier Telecom, Mancini: «Segreto di Stato»"]</ref><ref>[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 Fonte: Libero News, 2-10-2009, "Dossier illeciti: Mancini a GUP, si vuole impedire mio rientro nei servizi"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091012105215/http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 |data=12 ottobre 2009 }}</ref>[[Giuliano Tavaroli]] formalizza la sua richiesta di patteggiamento della pena a quattro anni e mezzo di reclusione e 60&nbsp;000 € di risarcimento. Marco Mancini deposita una memoria in cui invoca il segreto di Stato sui rapporti tra il [[Sismi]] e [[Telecom Italia]], riferendo di un suo incontro con un dirigente dell'[[Aise]] ed ex-appartenenti del [[Sismi]], nel quale gli è stata motivata la pendenza del procedimento per mantenerlo fuori dal servizio; sostenendo quindi che sarebbe stato deciso nelle alte sfere "di non trasmettere all'autorità giudiziaria e ai difensori elementi decisivi che lo avrebbero ulteriormente e definitivamente scagionato".
 
====Undicesima udienza del 2-11-2009====
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===== L'apposizione del segreto di Stato da parte del governo Berlusconi IV =====
Il 22 dicembre 2009, anche a seguito della sentenza 106/2009 della [[Corte costituzionale]], il governo Berlusconi IV ha posto il [[segreto di stato]] sulle indagini sui dossier illegali di [[Telecom Italia|Telecom]], per i quali era indagato l'ex numero due del [[Sismi]], [[Nicola Mancini]]<ref name=galbiati>{{collegamento interrotto|1=[http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=06-01-2010&pdfIndex=46 Walter Galbiati, "Governo, segreto di Stato sui dossier illegali di Telecom", ''La Repubblica'', 6 gennaio 2010] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. Secondo il governo<ref>Lettera n. 52280/181.6/2/07.XI.I del 22 dicembre 2009 al GIP di Milano dr.ssa Mariolina Panasiti, in riferimento all'ordinanza della stessa del 13 novembre 2009</ref>, le richieste a [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] si riferirebbero ad "argomenti riguardanti rapporti tra servizi di informazioni italiani e stranieri; assetti organizzativi del Sismi e qualifiche e incarichi ricoperti dai suoi dirigenti; rapporti di dipendenti del Sismi con soggetti esterni al servizio stesso; ordini e direttive interni riguardanti rapporti con soggetti esterni; profili attinenti modalità ed obiettivi operativi; contenuto dei rapporti con informatori e criteri di gestione degli stessi", ossia le "relazioni internazionali tra servizi di informazione e gli ''[[interna corporis]]'' degli organismi informativi", lo svelamento dei quali "potrebbe da un lato minare la credibilità degli organismi informativi nei rapporti con le strutture collegate, dall'altro pregiudicarne la capacità ed efficienza operativa con grave nocumento per gli interessi dello Stato".<ref name=galbiati/>
 
L'apposizione del [[segreto di stato]] sul caso Telecom-Sismi ha sollevato numerose critiche. Secondo [[Giuseppe D'Avanzo]], "a vista d'occhio, non c'è alcuna connessione tra [[Segreto di Stato#Il D.P.C.M. del 8 aprile 2008|questi "interessi supremi"]] e il ''lavoro sporco'' del Sismi di Niccolò Pollari"<ref name=rep/>.
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====Dodicesima udienza del 1-2-2010====
===== La richiesta di patteggiamento di Telecom e Pirelli =====
Il 2 febbraio [[2010]] [[Telecom]] e Pirelli, finite imputate in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, hanno presentato una istanza di patteggiamento per un totale di 7 milioni di Euro, concordata con i PM. Si prevede che la posizione delle due società possa quindi essere stralciata nell'udienza odierna dal GUP. Inoltre da un lato la magistratura ha riconosciuto l'assenza di responsabilità delle due aziende e l'adozione dei modelli organizzativi imposti dalla legge 231/2001, dall'altro la piena collaborazione alle indagini.<br />La somma è così composta:
* 1.250&nbsp;000 € per il capo di imputazione a carico di Telecom e Pirelli, divisi in:
** 750&nbsp;000 € alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri dell'Interno, delle Finanze e della Giustizia;
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=====Tronchetti Provera dà mandato per azioni legali a sua tutela=====
Nel frattempo l'ex presidente di [[Telecom Italia]], oggi di [[Pirelli & C.|Pirelli]], Marco Tronchetti Provera, che non è indagato e ha sempre smentito di essere stato a conoscenza di eventuali attività illecite condotte dalla security dell'azienda, dà mandato ai suoi legali di avviare nei confronti di Emanuele Cipriani azioni legali in ogni sede, civile e penale, a tutela della reputazione sua e dei suoi familiari<ref>[{{Cita web |url=http://www.affaritaliani.it/cronache/telecom_tronchetti_tavaroli_cipriani12022010.html |titolo=Fonte: Affari Italiani, 12.02.2010, "Dossier Telecom / Emanuele Cipriani accusa: «Lavoravo per Tronchetti»"] |accesso=16 febbraio 2010 |dataarchivio=15 febbraio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100215170341/http://www.affaritaliani.it/cronache/telecom_tronchetti_tavaroli_cipriani12022010.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/02/cipriani-processo-dossier-telecom-gup.shtml?uuid=8075fd2a-17d0-11df-98df-2ccd3ce8776b&DocRulesView=Libero Fonte: Sole 24 ore, 12.02.2010, "Cipriani accusa Tronchetti al processo Telecom"]</ref>.<br />In passato, nell'unico interrogatorio a cui è stato sottoposto il 27 giugno [[2008]] durante le indagini, Tronchetti Provera ha sostenuto ripetutamente di non essere al corrente dell'attività parallela della security di Tavaroli, né che la schedatura di massa dei lavoratori fosse nel suo interesse o delle sue società: "Non ho mai dato disposizione alle persone di mia fiducia, che erano intorno a me, non ho mai dato disposizione di muoversi in modo da poter ottenere qualcosa attraverso strumenti che non fossero quelli della gestione aziendale (…) quello di cui mi sono reso conto è che all'esterno lui ha venduto il mio nome, e molto, questo è sicuro, cioè lui ha venduto un rapporto con me che non esisteva, non esisteva e non è mai esistito".
 
====Quattordicesima udienza del 26-02-2010====
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====Quindicesima udienza del 2-3-2010)====
Sono stati ascoltati tre dei testi richiesti dalla difesa di Emanuele Cipriani, tutti dipendenti Telecom dell'Area Security, che hanno confermato frequenti contatti diretti e indiretti tramite le segretarie tra Giuliano Tavaroli, ex-capo della Security di Pirelli e Telecom, e Marco Tronchetti Provera. È stato inoltre fatto presente da un teste che Tavaroli possedeva il numero dell'utenza mobile di Tronchetti Provera e si sentivano spesso. La difesa di Cipriani commenta l'udienza facendo notare come dalle testimonianze emerga il fatto che vi furono lacune nelle indagini dei Pubblici Ministeri sui rapporti tra la security e il vertice delle due società<ref>[{{Cita web |url=http://www.affaritaliani.it/ultimissime/flash.asp?ticker=020310190453 |titolo=Fonte: Affari Italiani, 02.03.2010, "Inchiesta Telecom. Testi confermano contatti Tavaroli-Tronchetti"] |accesso=3 marzo 2010 |dataarchivio=12 settembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140912163204/http://www.affaritaliani.it/ultimissime/flash.asp?ticker=020310190453 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[Fonte: Il Sole 24ore, 02.03.2010, "Dossier illegali: testimoni parlano di contatti tra Tavaroli e Tronchetti"]</ref><ref>[Fonte: Virgilio.it, 02.03.2010, "Dossier illegali. Difesa: «Da testi emergono lacune indagini pm»"]</ref>
 
====Sedicesima udienza del 5-3-2010====
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====Diciassettesima udienza del 9-3-2010====
Viene tenuta l'audizione di [[Marco Tronchetti Provera]], chiamato in causa da Emanuele Cipriani, in quanto all'epoca dei fatti legale rappresentante di Telecom e Pirelli<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE61P09F20100226 Fonte: Reuters, 26.02.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti convocato dal gup il 9 marzo"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. L'istanza presentata dal giornalista del Corriere della Sera, Luigi Ferrarella, con la richiesta di far assistere i giornalisti all'udienza durante la parte relativa all'audizione del teste viene respinta dal GUP, per l'opposizione - in un secondo giro di verifiche esperite dal GUP dopo essersi consultato col proprio capo - dell'avvocato dell'imputato Marco Bernardini a cui ha fatto seguito il PM Piacente<ref>[http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5336 Fonte: ANSA riportata da Giornalisti per la Costituzione, 09.03.2010, "Dossier illegali: giornalisti in aula? No. Avvocato dice no."]</ref>. Pertanto l'udienza si svolge a porte chiuse, come già tutte le precedenti di questa fase preliminare. Tronchetti Provera non rilascerà neppure interviste ai giornalisti al termine dell'udienza: "...sono qui come testimone e quindi testimonio. Ho sempre risposto a tutto ... risponderò nelle sedi istituzionali, sarebbe un grave errore parlare fuori. Queste sono le regole e io le rispetto... Nei verbali ci sono tutte le risposte date ai magistrati che hanno fatto quattro anni di indagine e non quattro minuti di chiacchiere in corridoio..." E ha anche aggiunto che "le cose dette come testimone non possono essere riportate fuori dall'aula"<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=Y7YpggYPlp8&fmt=8 Video: Tronchetti Provera nei corridoi del Tribunale in attesa dell'audizione (09.03.2010)]</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/interni/tronchetti_gip_dalema_e_quel_fondo_segreto/10-03-2010/articolo-id=428218-page=0-comments=1 Fonte: Il Giornale, 09.03.2010, "Tronchetti dal gip: D'Alema e quel fondo segreto"]</ref>.<br />
Nella sua deposizione durata tre ore (la continuazione dell'audizione è rimandata alla prossima udienza) Tronchetti Provera ha ribadito quanto sostenuto già in precedenza il 27 giugno [[2008]], quando era stato sentito dai Pubblici Ministeri: non è mai stato a conoscenza delle attività di dossieraggio illecito né le ha mai commissionate; non ha mai conosciuto l'investigatore Emanuele Cipriani; i suoi rapporti con il capo della sua Security, Tavaroli, avevano carattere sporadico (55 volte in 4 anni) e Tavaroli agiva di propria iniziativa. Fonti legali riferiscono inoltre che durante l'audizione Tronchetti Provera ha pronunciato molti "non ricordo" e "non sapevo".<ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_10/ferrarella-tronchetti-giudice_609204e6-2c10-11df-b239-00144f02aabe.shtml Fonte: Corriere della Sera, 09.03.2010, "Tronchetti Provera al giudice: «La security agiva da sola»"]</ref><ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280HA20100309 |titolo=Fonte: Reuters, 09.03.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti: «Rispondeo nelle sedi istituzionali» |accesso=4 maggio 2019 |dataarchivio=11 luglio 2012 |urlarchivio=https://archive.todayis/20120711061335/http://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280HA20100309 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280JG20100309 |titolo=Fonte: Reuters Italia, 09.03.2010, "Informazioni sulla societàPUNTO 2-Spie e telefoni, Tronchetti: Tavaroli agiva per suo conto" |accesso=4 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095607/http://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280JG20100309 |urlmorto=sì }}</ref>
 
====Diciottesima udienza del 15-3-2010====
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Il 29 ottobre 2012 la sentenza del processo d'appello ha poi assolto (come richiesto dal procuratore generale) [[Francesco Storace]] "perché il fatto non sussiste", e tutti gli altri imputati, tra cui Mirko Maceri, l'avv. [[Romolo Reboa]], Niccolò Accame e Pierpaolo Pasqua, mentre è stata ridotta la pena ad un'ex collaboratrice dello staff.
 
Le motivazioni della sentenza confermeranno che né Storace né gli altri imputati commisero alcun reato, ma l'ex Governatorepresidente del Lazio fu vittima dell'altrui comportamento illecito. Sempre in data 5 maggio [[2010]], i legali di [[Emanuele Cipriani|Cipriani]], con riguardo agli articoli pubblicati dalla stampa nella stessa giornata<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://it.notizie.yahoo.com/19/20100505/tpl-laziogate-uno-scandalo-tra-intrighi-1204c2b.html Fonte: 05.05.2010, " Laziogate: Uno Scandalo Tra Intrighi, Investigatori Privati e Politici"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, fanno pubblicare in rettifica: "Il Sig. Cipriani è estraneo ai fatti ed al processo riguardanti l'Onorevole Storace e nessun collegamento lo lega alle persone negli stessi coinvolte"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/regioni-LAZIOGATE__PRECISAZIONE_LEGALI_CIPRIANI__ESTRANEO_AI_FATTI-491272--.html Fonte: ASCA, 05.05.2010, "Laziogate. Precisazione legali Cipriani:«Estraneo ai fatti»"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
=== Il caso Vieri (2006) ===
Prendendo spunto dall'ordinanza del 23 settembre [[2006]] del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Paola Belsito<ref name="lastampa.it"/>, i media riferiscono il ritrovamento di un dossier sul calciatore [[Christian Vieri]]. Da tale dossier, subito secretato, emergeva che il calciatore era stato pedinato e ne erano stati acquisiti illegalmente i tabulati telefonici. Nell'aprile [[2007]], Vieri inizia una causa civile contro [[Telecom Italia|Telecom]] e contro l'{{Calcio Inter|N}} di [[Massimo Moratti]], depositando una perizia medica di parte e alcuni atti dell'indagine penale, chiedendo un risarcimento per danni all'immagine, alla vita di relazione e per mancati guadagni e chiedendo un risarcimento di 12&nbsp;000&nbsp;000 € a Telecom e di 9&nbsp;250&nbsp;000 € all'Inter. Vieri chiede inoltre che sia revocato lo scudetto vinto "a tavolino" dall'Inter nel 2006 e la sospensione dalle cariche di Presidente e Vice Presidente dell'Inter (rispettivamente di Massimo Moratti e Rinaldo Ghelfi).<ref>[http://www.ilgiornale.it/sport/vieri_revocate_scudetto_2005-06_e_interdite_moratti/03-04-2010/articolo-id=434725-page=0-comments=1 Fonte: Il Giornale, 03.04.2010, "Vieri: «Revocate lo scudetto 2005-2006 e interdite Moratti»"]</ref>. Tra i testimoni "eccellenti": [[Emanuele Cipriani]] (sentito a metà del [[2010]], che ha confermato la versione di Vieri) e [[Marco Tronchetti Provera]] (sentito il 26 novembre [[2010]])<ref>[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/26/causa_vieri-inter_tronchetti_in_tribunale_per_testimoniare,26706295.html Fonte: Virgilio, 26.10.2010, "Causa Vieri-Inter, Tronchetti in tribunale per testimoniare"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305032130/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/26/causa_vieri-inter_tronchetti_in_tribunale_per_testimoniare,26706295.html |data=5 marzo 2016 }}</ref>
 
Nel settembre [[2012]] il Tribunale di Milano accoglie solo in parte le richieste di Vieri, condannando la Telecom e l'Inter a versare in solido 1&nbsp;000&nbsp;000 € al giocatore, cifra successivamente ridotta a 80&nbsp;000 € con la sentenza d'appello di luglio [[2015]].<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Inter/22-07-2015/inter-vieri-spiato-ma-deve-restituire-milione-telecom-club-120666398857.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 22.07.2015, "Inter, Vieri "spiato", ma deve restituire un milione a Telecom e club"]</ref> Nel gennaio [[2018]] la seconda sezione civile della Corte d'appello di Milano rigetta l'impugnazione della sentenza del 2015 da parte di Vieri, obbligando il calciatore a rifondere la Telecom e l'Inter di 33&nbsp;000 € complessivi.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/09-01-2018/caso-inter-telecom-vieri-bocciato-nuovo-appello-deve-pagare-spese-240784452944.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 09.01.2018, Caso Inter-Telecom, Vieri "bocciato" dal nuovo Appello: deve pagare le spese]</ref> Infine, la Corte di Cassazione conferma nel giugno 2018 la sentenza d'appello.<ref>[https://www.calciomercato.com/news/inter-respinto-il-ricorso-di-vieri-contro-telecom-solo-80-mila-e-69527 Fonte: Calciomercato.com, 29.06.2018, Inter, respinto il ricorso di Bobo Vieri contro Telecom Italia: 'solo' 80 mila euro di risarcimento per l'ex attaccante]</ref>
 
=== Vicende a Firenze nel 2008 ===
A distanza di due anni dalla prima ventata di arresti, a Firenze si apre un'indagine fotocopia dello ''scandalo Telecom-Sismi'': anche nel caso di Firenze, al vertice dell'organizzazione era l'ex capo della security di una grossa azienda [[Gucci]]. A seguire le indagini è il PM Ettore Squillace Greco, titolare dello stralcio fiorentino dell'inchiesta lombarda<ref>[http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali.html Fonte: La Repubblica, 21.10.2008, "Firenze, 7 arresti per archivi paralleli - Coinvolti agenti e investigatori privati"]</ref><ref>[{{Cita web |url=http://firenze.repubblica.it:80/dettaglio/Gucci-dossier-illegali-su-clienti-e-fornitori:-7-arresti/1531033?ref=rephp |titolo=Fonte: La Repubblica, 22.10.2008, "Spy story alla Gucci, sette in manette: dossier illegali su clienti e fornitori. Tra gli arrestati l'ex del detective coinvolto nel caso Telecom"] |accesso=23 ottobre 2008 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304200012/http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Gucci-dossier-illegali-su-clienti-e-fornitori:-7-arresti/1531033?ref=rephp |urlmorto=sì }}</ref>. L'inchiesta era partita dal suicidio di un agente di polizia avvenuto a Montevarchi il 18 settembre 2006. A seguito dell'ordinanza del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Anna Sacco, sono state effettuate ventidue perquisizioni (tra cui le abitazioni di due poliziotti e due carabinieri in servizio a Firenze e di un finanziere che lavora a Latina), anche in alcune sedi della [[Gucci]] (a Scandicci/Casellina, Roma e Milano)<ref>[http://www.agi.it/firenze/notizie/200810211723-cro-rt11245-art.html Fonte: AGI, 22.10.2008, "Investigatori fiorentini, i nomi degli arrestati"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081024123100/http://www.agi.it/firenze/notizie/200810211723-cro-rt11245-art.html |data=24 ottobre 2008 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/moddettregione.php?id=328580&img=&idregione=&nome=&articolo=FIRENZE:%20INDAGINE%20SU%20AGENZIE%20INVESTIGAZIONI,%20PERQUISITE%20SEDI%20GUCCI Fonte: ASCA, 21.10.2008, "Firenze: indagine su agenzie investigative, perquisite sedi Gucci"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://iltempo.ilsole24ore.com:80/interni_esteri/2008/10/22/942303-dossier_illegali_spunta_gucci.shtml Fonte: Il Tempo, 22.10.2008, "Dossier illegali, spunta Gucci] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081025102634/http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2008/10/22/942303-dossier_illegali_spunta_gucci.shtml |data=25 ottobre 2008 }}</ref><ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Dossier-illegali-Gucci-perquisita-arrestati-in-sette/2045757/6 Fonte: L'Espresso, 22.10.2008, "Archivi su 1800 tra fornitori, clienti, concorrenti e lavoratori dell´azienda - Dossier illegali, Gucci perquisita, arrestati in sette"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081025014220/http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Dossier-illegali-Gucci-perquisita-arrestati-in-sette/2045757/6 |data=25 ottobre 2008 }}</ref>. Vengono effettuati sette arresti (cinque in carcere e due ai domiciliari) per corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio e accesso abusivo ai sistemi informatici. Coinvolti, oltre che i titolari delle agenzie di investigazioni Sia, Kim e Ciani di Firenze, anche alcuni dipendenti delle stesse. Tre degli arrestati risultano aver lavorato con Emanuele Cipriani, all'epoca titolare della Polis D'Istinto (tra di questi vi sarebbe anche la sua ex-compagna, già segretaria della Polis D'Istinto per quasi un decennio)<ref>[http://corrierefiorentino.corriere.it/cronache/articoli/2008/10_Ottobre/22/telecom_sia_cipriani.shtml Fonte: Corriere Fiorentino, 22.10.2008, "Dalla Telecom alla Sia, gli uomini di Cipriani"]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.055news.it/notizia.asp?idn=18604 Fonte: 55news.it, 23.10.2008, "Spioni a Firenze: scoperto traffico illecito di dati riservati, sette persone arrestate"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />
La prima udienza si tiene il 5 giugno [[2009]], col [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] di Firenze, dott. Michele Barillaro, che rinvia a giudizio quattro indagati e accetta il patteggiamento di un quinto. Le accuse vanno da corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio all'accesso abusivo ai sistemi informatici. Gli indagati avrebbero fornito informazioni riservate dietro compenso ad agenzie investigative, tra cui la Polis d'Istinto. A costituirsi parte civile vi è anche l'avvocatura dello Stato per danno d'immagine al ministero delle Finanze<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.radionostalgia.fm/firenze/945-intercettazioni-indagini-firenze-quattro-a-processo-uno-patteggia.html Fonte: Radionostalgia, 06.05.2009, "Intercettazioni, indagini a Firenze: quattro a processo, uno patteggia"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
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=== Vicende a Roma nel 2012 ===
Il mandato di arresto per l'utilizzo da parte della [[Global Security Service]], dello stesso Bernardini, di una talpa infiltrata nella Procura di Roma giungerà nel luglio [[2012]] da parte del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Antonella Minunni su richiesta del [[Pubblico Ministero|PM]] Dott. Carlo Lasperanza. In quel periodo [[Marco Bernardini]] si trovava in Italia in quanto sentito la settimana precedente al procedimento cosiddetto Telecom a Milano. Secondo i magistrati a occuparsi di consultare illecitamente il registro degli indagati (Rege) su commissione (operava su richiesta anche di un'agenzia specializzata in pratiche auto: la Nuova Flaminia Srl) era un Carabiniere in servizio nell'Ufficio Primi Atti di Piazzale Clodio, a Roma, tale Alessandro Prili. Bernardini avrebbe svolto accertamenti su un finanziere, Giuseppe Pinna, che all'aeroporto di Fiumicino si era impegnato a far passare tra i bagagli ordinari un carico di 110 chili di cocaina in cambio di 20&nbsp;000 euro. Ad aiutarlo, secondo gli inquirenti, anche un operatore e un ufficiale della Guardia di Finanza in servizio presso la Procura della Repubblica di Roma. Oltre a un appartenente alla Capitaneria di Porto, verosimilmente di Roma. A Marco Bernardini vengono concessi gli arresti domiciliari.<ref>[{{Cita web |url=http://www.online-news.it/2012/07/22/una-talpa-in-procura-di-roma-arrestato-ex-agente-del-sisde/ |titolo=Fonte: OnLine-News, 22.07.2012, "Una talpa in Procura di Roma, arrestato ex agente del Sisde"] |accesso=23 luglio 2012 |dataarchivio=24 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140224042515/http://www.online-news.it/2012/07/22/una-talpa-in-procura-di-roma-arrestato-ex-agente-del-sisde/ |urlmorto=sì }}</ref>
 
== Note ==