Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni
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{{P|le posizioni di alcuni degli imputati sono assunte come dati di fatto|storia|ottobre 2018}}
Lo '''scandalo Telecom-Sismi''' è una vicenda accaduta in Italia relativa a presunte intercettazioni illegali e attività di dossieraggio di cui sono stati accusati alcuni responsabili della sicurezza di [[Telecom Italia]] col coinvolgimento del [[SISMI]], venuta alla luce delle cronache nel settembre 2006.
Portò al [[rinvio a giudizio]] di 34 persone, tra cui vari dipendenti di Telecom ed agenti della [[Polizia di Stato]], dell'[[Arma dei Carabinieri]] e della [[Guardia di Finanza]].
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Tale inchiesta, che prese avvio a seguito dell'ordinanza fiume (oltre 350 pp) del 23 settembre [[2006]] del [[giudice per le indagini preliminari]] [[Paola Belsito]],<ref name="lastampa.it">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp Fonte: La Stampa "I nomi di tutti gli arrestati e i capi di imputazione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080717001039/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp |data=17 luglio 2008 }}</ref> è parte di un capitolo più vasto, che vede numerose sinergie, sollevate anche dai giornalisti d'inchiesta [[Giuseppe D'Avanzo]] e [[Carlo Bonini]], con i precedenti scandali [[Nigergate]] e [[Laziogate]] e con il [[Caso Abu Omar]]. In questo scenario sono da menzionare, in quanto attaccati telematicamente, i giornalisti [[Davide Giacalone]] e [[Fausto Carioti]] di Libero, e [[Massimo Mucchetti]] del [[Corriere della Sera]], per essere autori, tra le altre, di inchieste giornalistiche su [[Brasil Telecom]], [[TIM Brazil]] e la privatizzazione di [[Telecom Italia]].
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Nel novembre 2007 a Milano sono stati arrestati i tecnici del [[Tiger Team]] Roberto Preatoni (figlio del magnate [[Ernesto Preatoni]]) accusati a vario titolo di intrusioni telematiche e associazione a delinquere finalizzata all'illecita acquisizione di informazioni. La vicenda si inquadra nella guerra per il controllo di Brasil Telecom, con spionaggio e controspionaggio internazionale, e per la quale anche l'agenzia investigativa Kroll è stata indagata in Brasile, ove erano stati operati una serie di arresti da parte della polizia federale. Nella vicenda veniva coinvolto e successivamente assolto, anche [[Angelo Jannone]] (ex Tenente Colonnello del [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] dei [[Carabinieri]], già direttore della sicurezza aziendale di Telecom in Brasile). Jannone respingeva sin dall'inizio le accuse mossegli in particolare da Ghioni e Bernardini, ma solo con lo svolgimento del processo riusciva a dimostrare la sua innocenza.
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A metà luglio [[2008]] i tre PM di Milano titolari dell'inchiesta (Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civardi) depositano le 371 pagine dell'avviso di chiusura delle indagini<ref>[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf Informazione di garanzia e avviso di conclusione delle indagini - parte 1 ][http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf - parte 2 ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf |data=16 luglio 2011 }}[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_3.pdf - parte 3]</ref>, dopo aver convocati a fine giugno contemporaneamente in Procura, come ultimo atto investigativo, i vertici [[Telecom Italia|Telecom]] di allora, Marco Tronchetti Provera (ex presidente) e Carlo Buora (ex amministratore delegato) in quanto persone informate sui fatti<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/07/telecom-tronchetti-dossier-illegali.shtml?uuid=f100eb24-56f0-11dd-ac41-cd63f8eefc4e&DocRulesView=Libero Fonte: Il Sole 24 ore, 21.07.2008, "Dossier illegali Telecom, Tronchetti e Buora «vittime»"]</ref><ref>{{Cita web |url=http://milano.repubblica.it/dettaglio/Dossier-illeciti-Telecom-ecco-latto-integrale-dei-pm/1490932 |titolo=Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, "Dossier illeciti Telecom: ecco l'atto integrale dei PM" |accesso=22 luglio 2008 |dataarchivio=8 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180808140433/http://milano.repubblica.it/dettaglio/dossier-illeciti-telecom-ecco-latto-integrale-dei-pm/1490932 |urlmorto=sì }}</ref>.
Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi [[Telecom Italia|Telecom]] e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77330 Fonte: l'Unità, 21.07.2008, "Caso Telecom, i PM: la società non impedì i reati"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato Telecom. Una lunga serie di reati sono stati invece contestati a 34 persone, accusate a vario titolo di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere al cui vertice c'era l'ex capo della security [[Giuliano Tavaroli]]. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione del segreto di stato, appropriazione indebita, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento e riciclaggio. Nelle interviste rilasciate nei giorni successivi alla chiusura delle indagini, [[Giuliano Tavaroli|Tavaroli]] si difende scaricando le responsabilità sui suoi superiori, che gli avrebbero commissionate le indagini poi risultate illecite<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli/verita-tavaroli.html Fonte: La Repubblica, 21.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 1 "E Tronchetti mi disse: le abbiamo chiesto troppo"]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli-2/verita-tavaroli-2.html Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 2 "Tronchetti mi ordinò un dossier sui soldi ai DS"]</ref>. Dagli stralci degli interrogatori di [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]], ormai accessibili presso la Procura della Repubblica di Milano, si rileva che Mancini si difende scaricando le responsabilità sui superiori e chiamando in causa il Generale Pollari.<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/mancini-telecom/mancini-telecom.html Fonte: La Repubblica, 25.07.2008, "Mancini racconta la sua verità: Pollari riferiva a Tronchetti"]</ref>.
Dall'inchiesta viene stralciato il filone brasiliano, sulle presunte tangenti della vicenda Kroll Opportunity, per quanto nello stesso periodo in Brasile il banchiere [[Daniel Dantas]] (che otterrà l'''habeas corpus'' proprio grazie all'esistenza del procedimento milanese) ed il faccediere Nasij Nhas vengono arrestati per [[associazione per delinquere]] e riciclaggio insieme ad altre 20 persone. [[Angelo Jannone]], uno degli indagati nell'inchiesta milanese, successivamente assolto da ogni accusa, ipotizza che l'esclusione delle vicende brasiliane dall'inchiesta milanese faccia parte di una strategia dei pubblici ministeri volta ad eliminare elementi imbarazzanti rispetto alla credibilità di [[Marco Bernardini]], ''gola profonda'' dell'inchiesta milanese.
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{{W|eventi|giugno 2010}}
Il procedimento, nonostante la chiusura delle indagini a metà del [[2007]], ha subito un rallentamento
L'8 gennaio [[2009]]
▲Il procedimento, nonostante la chiusura delle indagini a metà del [[2007]], ha subito un rallentamento dato dalla mole della documentazione raccolta (169 faldoni di atti dei PM e 53 faldoni di atti del GIP). Il termine di 20 giorni per la presentazione delle memorie da parte degli indagati è quindi slittato. La documentazione è stata tutta scannerizzata con metodologia [[Optical Character Recognition|OCR]] nella prima metà di ottobre 2008 e resa disponibile dalla Procura di Milano su due DVD a disposizione degli imputati (34 persone che rispondono a vario titolo di: associazione a delinquere, corruzione, appropriazione indebita, accesso abusivo al sistema informatico, procacciamento e diffusione di notizie attinenti alla sicurezza; 2 aziende che rispondono della violazione della legge 231 sulla responsabilità delle società) e, più tardi, anche delle parti lese (che si presume siano almeno 4200).
▲L'8 gennaio [[2009]] viene data informazione che le parti lese verranno invitate - mediante un annuncio per pubblici proclami che consentirà alla pubblica amministrazione di risparmiare almeno 200.000 € - ad andare sul sito web del Tribunale di Milano per conoscere le future date delle udienze)<ref name="notizie.alice.it">[http://notizie.alice.it:80/notizie/cronaca/2009/01_gennaio/08/dossier_illegali_con_avvisi_via_web_risparmio_di_200_000_euro,17482924.html Fonte: Virgilio Notizie, 08.01.2009, "Dossier illegali: con avvisi via web risparmio di 200.000 Euro"]</ref>.<br />Si assiste poi alla moltiplicazione dei procedimenti cosiddetti Telecom<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=212 |titolo=Fonte: Tribunale di Milano "Procedimento R.G. 30382/03 NR – 4728/03 GIP e 25194/08 NR – 9633/08 GIP (cosiddetto ''procedimento TELECOM'')" |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101109/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=212 |urlmorto=sì }}</ref>:
* si inizierà il 24 marzo [[2009]] con una "procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti", che verrà istruita dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Giuseppe Gennari<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 |titolo=Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101055/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 |urlmorto=sì }}</ref>;
* quasi in parallelo, il 31 marzo [[2009]] si procederà con l'"udienza preliminare" di competenza del [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] Mariolina Panasiti<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210 |titolo=Fissazione dell'udienza preliminare |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095529/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210 |urlmorto=sì }}</ref>;
* verrà
Al contempo fonti giornalistiche anticipano che molti degli imputati stanno già trattando il patteggiamento con i [[Pubblico ministero|PM]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.agi.it/milano/notizie/200811241904-cro-r012743-art.html Fonte: Agi News On, 24.11.2008 "Inchiesta Telecom: Procura chiede il processo"] |data=October 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2008/12_dicembre/15/dossier_illegali_pm_chiede_incidente_probatorio_con_3_imputati,17236699.html Fonte: Apcom, 15.12.2008, "PM chiede incidente probatorio con 3 imputati"]</ref>.
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È probabile che molte delle parti lese si costituiranno parte civile nel procedimento, ma al momento non potranno far uso dei dossier (si dice oltre 10.000) per dimostrare le attività illegali perpetrate a loro danno e richiederne i risarcimenti in quanto la [[Corte costituzionale (Italia)|Consulta]], investita da più [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] della questione incostituzionalità della cosiddetta "legge Mastella" che ne prevederebbe la distruzione, ha rinviato la sentenza a dopo l'approvazione da parte del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] di una nuova legge sulla privacy di cui, al momento, il Parlamento non ha in programma alcuna redazione<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=308942 Fonte: Il Giornale, 25.11.2008, "Processate Telecom e la sua Security"]</ref>. I dossier inutilizzabili, raccolti illegalmente dalla [[Polis D'Istinto]], sono le cosiddette "pratiche Z", chiamate anche "pratiche celesti" dal colore della loro copertina. Al riguardo la [[Corte costituzionale (Italia)|Consulta]] esprime il proprio parere il 22 aprile [[2009]]<ref name="notizie.alice.it"/><ref name="repubblica.it">[http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/indagini-illegali/indagini-illegali/indagini-illegali.html Fonte: La Repubblica, 22.04.2009, "Intercettazioni illegali, la Consulta 'Non tutte devono essere distrutte'"]</ref>.
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Nel corso dell'udienza i [[Pubblico ministero|pubblici ministeri]] Stefano Civardi e Nicola Piacente, titolari dell'inchiesta
Il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] si riserva di decidere nel corso dell'udienza successiva.
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Ritenendo che i dossier equivalgano al ''corpo del reato'' e la loro eliminazione comporti quindi ''l'eliminazione di una prova diretta'', il GIP decide di sollevare eccezione di costituzionalità,
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Accogliendo parzialmente le eccezioni sollevate dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]], con nota ''22.04.2009 - Decisione sulle “intercettazioni”'' la Consulta dichiara in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali<ref name="repubblica.it"/>. Infatti, là dove la norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, ecc.) in un'udienza camerale celebrata dal GIP che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto, la Consulta ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 240 del codice di procedura penale in due punti<ref>[http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=88220&idCat=120 Fonte: Kataweb, 22.04.2009, "Intercettazioni da non distruggere, la nota della Consulta"]</ref>:
* i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio (art.401, commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti;
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Da una prima interpretazione si direbbe quindi che la distruzione possa comunque avvenire: servirà però una procedura leggermente più complessa - l'incidente probatorio - che comunque si limiterà ad approfondire solo la formazione, l'acquisizione e la raccolta di tali documenti, ma non il loro contenuto. Pertanto difficilmente potranno tornare utili alle parti lese per ottenere risarcimenti in sede civile o anche solo dimostrare l'esistenza di calunnie o attività di discredito compiuta a loro danno.
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Con decreto del 2 marzo [[2010]] del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Dott. Giuseppe Gennari viene fissata per il 18 giugno [[2010]] la ripresa delle udienze per la distruzione degli atti illecitamente formati, mediante incidente probatorio come previsto dalla Corte costituzionale. Per informare di tale udienza le 110 parti lese e gli oltre 4000 dossierati si è proceduto per pubblici proclami (sito web del Tribunale di Milano<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf |titolo=Fonte: Tribunale di Milano, 02.03.2010, "Decreto di fissazione udienza distruzione atti illecitamente formati" |accesso=23 marzo 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028035114/http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf |urlmorto=sì }}</ref> e principali quotidiani italiani). Si prevede che l'incidente probatorio per dar luogo alla loro distruzione possa durare anni data la complessità e vastità dell'archivio, contenuto in un'ottantina di faldoni presso la stanza 38 del 7º piano del Tribunale di Milano attualmente ad accesso ristretto alle parti lese, a cui però non viene concesso estrarre copie della documentazione in quanto illecitamente formata e destinata alla distruzione<ref>[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/02/dossier_illegali_difesa_da_testi_emergono_lacune_indagini_pm,23208519.html Fonte: Virgilio, 2-3-2010, "Dossier illegali. Difesa: «Da testi emergono lacune indagini pm»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305032258/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/02/dossier_illegali_difesa_da_testi_emergono_lacune_indagini_pm,23208519.html |data=5 marzo 2016 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/05/dossier_illegali_18_6_udienza_distruzione_atti_durera_anni,23259948.html Fonte: Virgilio Notizie, 05.03.2010, "Dossier illegali. 18/6 udienza distruzione atti, durerà anni"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
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{{S sezione|Italia}}
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L'udienza si è svolta parzialmente, in quanto molti difensori degli imputati si sono astenuti per adesione allo sciopero di protesta indetto dalla camera penale. I difensori delle persone offese, che non hanno facoltà di astenersi, sono stati sollecitati dal giudice a depositare gli atti di costituzione di parte civile e le richieste di citazione dei responsabili civili. Quindi, nel corso della prossima udienza sarà nuovamente possibile depositare la costituzioni di parte civile.
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<ref>[http://www.lastampa.it:80/redazione/cmsSezioni/cronache/200904articoli/43071girata.asp Fonte: La Stampa, 23-4-2009, "Intercettazioni, centinaia al processo"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090426041553/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200904articoli/43071girata.asp |data=26 aprile 2009 }}</ref> Rappresenta la prima vera udienza preliminare. Si terminano di raccogliere le ultime costituzioni di parte civile e si ascoltano le prime eccezioni degli avvocati degli imputati. Da alcune parti offese è stata formulata la richiesta di citazione come responsabili civili dei ministeri dell'Interno, della Difesa e dell'Economia, in quanto le indagini hanno rivelato che informazioni riservate sul conto di alcune parti offese erano state fornite o dai poliziotti o dai carabinieri o dai finanzieri che sono coinvolti nell'inchiesta. Per consentire ai legali degli imputati di esaminare le richieste di costituzioni di parte civile viene concesso un mese. Pertanto la seconda udienza viene rinviata al 22 maggio, cancellando le cinque udienze già previste per l'incidente probatorio prima di tale data.
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<ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |titolo=Fonte: Reuters Italia, 02.10.2009, "Spie e telefoni, ex Sismi Mancini oppone segreto di Stato" |accesso=4 maggio 2019 |dataarchivio=10 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180710164524/https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=387648 Fonte: Il Giornale, 02.10.2009, "Dossier Telecom, Mancini: «Segreto di Stato»"]</ref><ref>[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 Fonte: Libero News, 2-10-2009, "Dossier illeciti: Mancini a GUP, si vuole impedire mio rientro nei servizi"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091012105215/http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 |data=12 ottobre 2009 }}</ref>[[Giuliano Tavaroli]] formalizza la sua richiesta di patteggiamento della pena a quattro anni e mezzo di reclusione e 60 000 € di risarcimento. Marco Mancini deposita una memoria in cui invoca il segreto di Stato sui rapporti tra il [[Sismi]] e [[Telecom Italia]], riferendo di un suo incontro con un dirigente dell'[[Aise]] ed ex-appartenenti del [[Sismi]], nel quale gli è stata motivata la pendenza del procedimento per mantenerlo fuori dal servizio; sostenendo quindi che sarebbe stato deciso nelle alte sfere "di non trasmettere all'autorità giudiziaria e ai difensori elementi decisivi che lo avrebbero ulteriormente e definitivamente scagionato".
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I difensori dell'ex agente della Cia [[John Spinelli]] hanno depositato una richiesta di patteggiamento per una pena di 3 anni di reclusione, 400 euro di multa e 150.000 di "restituzione per equivalente" rispetto a un'ipotesi di corruzione. È stato interrogato Marco Mancini, che ha invocato il [[segreto di Stato]]. Il GUP, sulla base che "all'imputato non viene contestata l'esecuzione materiale di un delitto sul quale già astrattamente non rileva che vi sia un segreto di Stato" bensì "è stata contestata una condotta di comunicazione di dati che appare essere astrattamente compatibile con la facoltà di prova di relazioni personali eventualmente coperte dal segreto di Stato, ed eventualmente - sotto tale profilo - anche lecite, con le persone con le quali tale divulgazione di dati possa essere eventualmente avvenuta; ovvero con la prova di contatti, indipendentemente da quanto con i contatti stessi realizzato, ascrivibili a relazioni coperte dal segreto di Stato" ha pertanto proceduto chiedendo "conferma dell'esistenza del segreto di Stato come opposto dall'imputato Marco Mancini al presidente del Consiglio dei ministri" per verificare se "i rapporti tra Mancini ed Emanuele Cipriani, Giuliano Tavaroli, Stefano D'Ambrosio, e degli altri personaggi parimenti indicati a verbale, debbano essere considerati coperti dal segreto di Stato". Stante l'interpello alla presidenza del Consiglio sul segreto di Stato opposto da Mancini, la prossima udienza è rinviata al 1º febbraio [[2010]].<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/223137 Fonte: Libero, 02.11.2009, "Dossier illeciti: ex agente CIA Spinelli patteggia a 3 anni"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.leggo.it/articolo.php?id=34277&sez=CRONACA Fonte: Leggo, 14.11.2009, "Dossier illegali: il GUP: «Su segreto di stato decida il Premier»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304202840/http://www.leggo.it/articolo.php?id=34277&sez=CRONACA |data=4 marzo 2016 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/223360 Fonte: Libero.News, 14-11-2009, "Dossier illeciti: GUP Milano: segreto di stato essenziale per definire processo"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
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L'apposizione del [[segreto di stato]] sul caso Telecom-Sismi ha sollevato numerose critiche. Secondo [[Giuseppe D'Avanzo]], "a vista d'occhio, non c'è alcuna connessione tra [[Segreto di Stato#Il D.P.C.M. del 8 aprile 2008|questi "interessi supremi"]] e il ''lavoro sporco'' del Sismi di Niccolò Pollari"<ref name=rep/>.
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===== La richiesta di patteggiamento di Telecom e Pirelli =====
Il 2 febbraio [[2010]] Telecom e Pirelli, finite imputate in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, hanno presentato una istanza di patteggiamento per un totale di 7 milioni di Euro, concordata con i PM. Si prevede che la posizione delle due società possa quindi essere stralciata nell'udienza odierna dal GUP. Inoltre da un lato la magistratura ha riconosciuto l'assenza di responsabilità delle due aziende e l'adozione dei modelli organizzativi imposti dalla legge 231/2001, dall'altro la piena collaborazione alle indagini.<br />La somma è così composta:
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In seguito alla sentenza 126/2009 della Corte costituzionale e alla conferma dell'apposizione del [[segreto di stato]], in questa udienza Marco Mancini potrebbe essere [[proscioglimento|prosciolto]] per improcedibilità, come già avvenuto per l'indagine circa il [[caso Abu Omar]]<ref name=galbiati/>
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<ref name="Fonte 2010">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52170girata.asp Fonte: La Stampa, 12.02.2010, "Dossier Telecom, caso riaperto"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100216010422/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52170girata.asp |data=16 febbraio 2010 }}</ref>
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<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2010/febbraio/13/Cipriani_accusa_Tronchetti_denuncia_co_8_100213042.shtml Fonte: Corriere della Sera, 12-2-2010, "Cipriani accusa Tronchetti e stravolge tutto per riavere i soldi sequestrati"]</ref> È tutta dedicata alle dichiarazioni spontanee dell'investigatore Emanuele Cipriani, titolare della Polis D'Istinto. Cipriani, che a differenza di quasi tutti i restanti imputati non ha ottenuto il consenso all'accordo con i Pubblici Ministeri per patteggiare la pena proprio per una questione di quantum del risarcimento, davanti al Giudice delle Indagini Preliminari chiama pesantemente in causa Tronchetti e legge una memoria di nove pagine in cui sono elencati le attività svolte per conto di Tronchetti Provera. In essa Cipriani ribadisce di avere agito per conto di Tronchetti, sostenendo di aver preparato i dossier Telecom/Pirelli "nell'esclusivo interesse di Marco Tronchetti Provera" e che "il motivo delle indagini era quello di fornire elementi al presidente che potessero essergli di aiuto in difficili trattative societarie, in affari che dovevano concludersi e nella gestione delle assemblee".<br />Confermando tutte le dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari ma fa marcia indietro sulle tante accuse da lui lanciate contro Marco Mancini, che nel frattempo si è avvalso del "segreto di Stato" per non rispondere al GUP, da cui aveva sempre raccontato di aver ricevuto notizie riservate<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ilgiornale.it/interni/dossier_telecom_cipriani_lavoravo_tronchetti_le_indagini_erano_lui/cronaca-giustizia-telecom-dossier_illeciti-spioni-cipriani-tronchetti_provera/12-02-2010/articolostampa-id=421396-page=1-comments=1 Fonte: Il Giornale, 12-2-2010, "Dossier Telecom, Cipriani: «Lavoravo per Tronchetti. Le indagini erano per lui»"] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />Cipriani conclude: "Sono stato in tutta evidenza strumentalizzato e poi messo da parte... Nel corso degli interrogatori ho più volte e reiteratamente invitato il PM a svolgere tutte le indagini utili, per verificare la realtà di quanto io gli avevo dichiarato, attraverso esami testimoniali; indagini bancarie; verifiche circa l'agenda del dottor Marco Tronchetti Provera per accertare la eventuale coincidenza tra l'oggetto delle investigazioni e gli incontri che avrebbe di lì a poco effettuato: nulla di ciò è stato fatto, ed io mi ritrovo ad essere imputato, sostanzialmente da solo".<br />La difesa di Cipriani chiede al GIP la citazione di Marco Tronchetti Provera e di altre 16 persone, tutti dipendenti di Pirelli e Telecom, tra cui 6 dirigenti definiti "di massimo grado", da ascoltare come testimoni "per approfondire e fare chiarezza" e chiede di essere "messo a confronto con i [...] coimputati Iezzi e Tavaroli".
Secondo il GUP le parole di Cipriani devono finire all'esame della Procura della Repubblica per essere valutate. Da un lato vi potrebbe essere la necessità di valutare la posizione di Tronchetti Provera, che allo stato dei fatti non risulta fin qui indagato, dall'altro si potrebbe configurare una calunnia nei suoi confronti. Ma anche, ancor più grave, una calunnia nei confronti degli stessi PM, poiché è Cipriani a dichiarare: "Ho più volte invitato i pm a svolgere tutte le indagini utili, verifiche circa l'agenzia di Tronchetti... Nulla di tutto ciò è stato fatto...". Durante l'udienza in aula si percepisce una forte tensione, soprattutto tra GUP e Pubblici Ministeri. Commenta il GUP, in Udienza: "Non potevo fare diversamente, io sono un pubblico ufficiale". Qualora la Procura della Repubblica ritenesse di essere stata calunniata e si avvalesse dell'art. 11 cpp, si avrebbe la trasmissione degli atti alla procura di Brescia, dove altri magistrati avrebbero il compito di effettuare nuovi accertamenti e magari potrebbero giungere a conclusioni diverse da quelle dei PM di Milano<ref name="Fonte 2010"/>
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Al termine della deposizione, il [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] trasmette gli atti alla Procura della Repubblica, perché valuti l'apertura di un'inchiesta o eventualmente gli estremi del reato di calunnia, e convoca come testimone all'udienza del 26 febbraio [[2010]] [[Marco Tronchetti Provera]]. Commenta la difesa di Cipriani: "Riteniamo che questa iniziativa sia assolutamente corretta in quanto le circostanze lette in aula da Cipriani, se provate, costituiranno certamente motivo di indagine".<br />Successivamente, a tre giorni dall'udienza, Marco Tronchetti Provera comunica tramite i suoi legali che "per impegni pregressi" non sarà presente in aula. È pertanto possibile che la sua audizione avvenga nell'udienza successiva, il 2 marzo [[2010]] o, nel caso non si presentasse spontaneamente, il GUP potrebbe disporre il suo accompagnamento coatto<ref>[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/02_febbraio/22/dossier_illegali_tronchetti_non_sara_davanti_a_gup_il_26_2,23103610.html Fonte: VirgilioNotizie, 22.02.2010, "Dossier illegali: Tronchetti non sarà davanti a gup il 26/2"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305040812/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/02_febbraio/22/dossier_illegali_tronchetti_non_sara_davanti_a_gup_il_26_2,23103610.html |data=5 marzo 2016 }}</ref>.
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Nel frattempo l'ex presidente di [[Telecom Italia]], oggi di [[Pirelli & C.|Pirelli]], Marco Tronchetti Provera, che non è indagato e ha sempre smentito di essere stato a conoscenza di eventuali attività illecite condotte dalla security dell'azienda, dà mandato ai suoi legali di avviare nei confronti di Emanuele Cipriani azioni legali in ogni sede, civile e penale, a tutela della reputazione sua e dei suoi familiari<ref>{{Cita web |url=http://www.affaritaliani.it/cronache/telecom_tronchetti_tavaroli_cipriani12022010.html |titolo=Fonte: Affari Italiani, 12.02.2010, "Dossier Telecom / Emanuele Cipriani accusa: «Lavoravo per Tronchetti»" |accesso=16 febbraio 2010 |dataarchivio=15 febbraio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100215170341/http://www.affaritaliani.it/cronache/telecom_tronchetti_tavaroli_cipriani12022010.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/02/cipriani-processo-dossier-telecom-gup.shtml?uuid=8075fd2a-17d0-11df-98df-2ccd3ce8776b&DocRulesView=Libero Fonte: Sole 24 ore, 12.02.2010, "Cipriani accusa Tronchetti al processo Telecom"]</ref>.<br />In passato, nell'unico interrogatorio a cui è stato sottoposto il 27 giugno [[2008]] durante le indagini, Tronchetti Provera ha sostenuto ripetutamente di non essere al corrente dell'attività parallela della security di Tavaroli, né che la schedatura di massa dei lavoratori fosse nel suo interesse o delle sue società: "Non ho mai dato disposizione alle persone di mia fiducia, che erano intorno a me, non ho mai dato disposizione di muoversi in modo da poter ottenere qualcosa attraverso strumenti che non fossero quelli della gestione aziendale (…) quello di cui mi sono reso conto è che all'esterno lui ha venduto il mio nome, e molto, questo è sicuro, cioè lui ha venduto un rapporto con me che non esisteva, non esisteva e non è mai esistito".
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Marco Tronchetti Provera e gli altri due testi citati, adducendo legittimo impedimento non si presentano.
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Sono stati ascoltati tre dei testi richiesti dalla difesa di Emanuele Cipriani, tutti dipendenti Telecom dell'Area Security, che hanno confermato frequenti contatti diretti e indiretti tramite le segretarie tra Giuliano Tavaroli, ex-capo della Security di Pirelli e Telecom, e Marco Tronchetti Provera. È stato inoltre fatto presente da un teste che Tavaroli possedeva il numero dell'utenza mobile di Tronchetti Provera e si sentivano spesso. La difesa di Cipriani commenta l'udienza facendo notare come dalle testimonianze emerga il fatto che vi furono lacune nelle indagini dei Pubblici Ministeri sui rapporti tra la security e il vertice delle due società<ref>{{Cita web |url=http://www.affaritaliani.it/ultimissime/flash.asp?ticker=020310190453 |titolo=Fonte: Affari Italiani, 02.03.2010, "Inchiesta Telecom. Testi confermano contatti Tavaroli-Tronchetti" |accesso=3 marzo 2010 |dataarchivio=12 settembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140912163204/http://www.affaritaliani.it/ultimissime/flash.asp?ticker=020310190453 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[Fonte: Il Sole 24ore, 02.03.2010, "Dossier illegali: testimoni parlano di contatti tra Tavaroli e Tronchetti"]</ref><ref>[Fonte: Virgilio.it, 02.03.2010, "Dossier illegali. Difesa: «Da testi emergono lacune indagini pm»"]</ref>
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Viene sentito Fabio Ghioni<ref>[http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%205.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf Trib. Milano, 05.3.2010 (ud.), GUP Panasiti (caso Telecom) Trascrizione dell'udienza di esame dell'imputato Ghioni nelle forme dell'incidente probatorio (parte prima)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120822172305/http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%205.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf |data=22 agosto 2012 }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2026.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf |titolo=Trib. Milano, 5-3-2010 (ud.), GUP Panasiti (caso Telecom) Trascrizione dell'udienza di esame dell'imputato Ghioni nelle forme dell'incidente probatorio (parte seconda) |accesso=18 marzo 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095606/http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2026.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2012.4.2010,%20Caso%20Telecom.pdf |titolo=Trib. Milano, 5-3-2010 (ud.), GUP Panasiti (caso Telecom) Trascrizione dell'udienza di esame dell'imputato Ghioni nelle forme dell'incidente probatorio (parte terza) |accesso=18 marzo 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095606/http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2012.4.2010,%20Caso%20Telecom.pdf |urlmorto=sì }}</ref> - che dirigeva il ''Tiger Team'', una struttura che negli intenti avrebbe dovuto proteggere la rete Telecom ma che di fatto ha eseguito attività di hackeraggio - il quale afferma che Marco Tronchetti Provera fosse a conoscenza dell'attacco informatico che il [[Tiger Team]] di Telecom stava portando a Kroll<ref>[http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE6240PV20100305 Fonte: Reuters, 05.03.2010, "Spie e telefoni. Ghioni: «Tronchetti sapeva di attacco a Kroll»] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140821202900/http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE6240PV20100305 |data=21 agosto 2014 }}</ref>. Ghioni, tra le altre ammissioni, ha riferito che il 50% del valore delle fatturazioni dei consulenti esterni rientravano poi a Telecom come "operazioni non convenzionali" all'interno di quello che era soprannominato "fondo del presidente", riferendolo pertanto a Marco Tronchetti Provera, e usato per "operazioni non convenzionali", lasciando quindi intendere che Tronchetti sapesse tutto quello che faceva la Security delle sue due aziende<ref>[http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2450972&yy=2010&mm=03&dd=06&title=telecom_tavaroli_informava_tro Fonte: Il Fatto Quotidiano, 06.03.2010, "Telecom: "Tavaroli informava Tronchetti"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100311172353/http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2450972&yy=2010&mm=03&dd=06&title=telecom_tavaroli_informava_tro |data=11 marzo 2010 }}</ref>.
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Viene tenuta l'audizione di [[Marco Tronchetti Provera]], chiamato in causa da Emanuele Cipriani, in quanto all'epoca dei fatti legale rappresentante di Telecom e Pirelli<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE61P09F20100226 Fonte: Reuters, 26.02.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti convocato dal gup il 9 marzo"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. L'istanza presentata dal giornalista del Corriere della Sera, Luigi Ferrarella, con la richiesta di far assistere i giornalisti all'udienza durante la parte relativa all'audizione del teste viene respinta dal GUP, per l'opposizione - in un secondo giro di verifiche esperite dal GUP dopo essersi consultato col proprio capo - dell'avvocato dell'imputato Marco Bernardini a cui ha fatto seguito il PM Piacente<ref>[http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5336 Fonte: ANSA riportata da Giornalisti per la Costituzione, 09.03.2010, "Dossier illegali: giornalisti in aula? No. Avvocato dice no."]</ref>. Pertanto l'udienza si svolge a porte chiuse, come già tutte le precedenti di questa fase preliminare. Tronchetti Provera non rilascerà neppure interviste ai giornalisti al termine dell'udienza: "...sono qui come testimone e quindi testimonio. Ho sempre risposto a tutto ... risponderò nelle sedi istituzionali, sarebbe un grave errore parlare fuori. Queste sono le regole e io le rispetto... Nei verbali ci sono tutte le risposte date ai magistrati che hanno fatto quattro anni di indagine e non quattro minuti di chiacchiere in corridoio..." E ha anche aggiunto che "le cose dette come testimone non possono essere riportate fuori dall'aula"<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=Y7YpggYPlp8&fmt=8 Video: Tronchetti Provera nei corridoi del Tribunale in attesa dell'audizione (09.03.2010)]</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/interni/tronchetti_gip_dalema_e_quel_fondo_segreto/10-03-2010/articolo-id=428218-page=0-comments=1 Fonte: Il Giornale, 09.03.2010, "Tronchetti dal gip: D'Alema e quel fondo segreto"]</ref>.<br />
Nella sua deposizione durata tre ore (la continuazione dell'audizione è rimandata alla prossima udienza) Tronchetti Provera ha ribadito quanto sostenuto già in precedenza il 27 giugno [[2008]], quando era stato sentito dai Pubblici Ministeri: non è mai stato a conoscenza delle attività di dossieraggio illecito né le ha mai commissionate; non ha mai conosciuto l'investigatore Emanuele Cipriani; i suoi rapporti con il capo della sua Security, Tavaroli, avevano carattere sporadico (55 volte in 4 anni) e Tavaroli agiva di propria iniziativa. Fonti legali riferiscono inoltre che durante l'audizione Tronchetti Provera ha pronunciato molti "non ricordo" e "non sapevo".<ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_10/ferrarella-tronchetti-giudice_609204e6-2c10-11df-b239-00144f02aabe.shtml Fonte: Corriere della Sera, 09.03.2010, "Tronchetti Provera al giudice: «La security agiva da sola»"]</ref><ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280HA20100309 |titolo=Fonte: Reuters, 09.03.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti: «Rispondeo nelle sedi istituzionali» |accesso=4 maggio 2019 |dataarchivio=11 luglio 2012 |urlarchivio=https://archive.is/20120711061335/http://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280HA20100309 }}</ref><ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280JG20100309 |titolo=Fonte: Reuters Italia, 09.03.2010, "Informazioni sulla societàPUNTO 2-Spie e telefoni, Tronchetti: Tavaroli agiva per suo conto" |accesso=4 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095607/http://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280JG20100309 |urlmorto=sì }}</ref>
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Vengono sentiti due testimoni, dipendenti della Security Telecom, previsti dalla difesa di Emanuele Cipriani, che confermano l'''Operazione Screening'' (volta a verificare l'affidabilità dei dipendenti Telecom mediante accertamenti sui loro precedenti penali), il fatto che tali richieste venivano "dall'alto" e che la Security Telecom aveva costanti contatti con Cipriani<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.agi.it/milano/notizie/201003151827-cro-rmi0069-inchiesta_telecom_teste_a_cipriani_elenchi_dipendenti Fonte: AGI, 15.03.2010, "Inchiesta Telecom: teste, a Cipriani elenchi dipendenti"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
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Prosegue l'audizione di Marco Tronchetti Provera e vengono sentiti gli ultimi testimoni previsti dalla difesa di Emanuele Cipriani (Massimo Ghioni). Il legale di Cipriani anticipa che al termine dell'udienza chiederà la trasmissione degli atti ai PM, in quanto è stato delineato un sistema esteso di attività criminali che al momento è rimasto impunito e occorre procedere all'iscrizione nel registro degli indagati di tutti coloro che hanno ammesso il reato e hanno fatto delle chiamate in correità<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=370941 Fonte: ADNkronos, 16.03.2010, "Dossier illegali: difesa Cipriani annuncia richiesta atti a pm"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
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[[Emanuele Cipriani|Cipriani]] riprende le dichiarazioni spontanee attaccando [[Marco Tronchetti Provera|Tronchetti]]: "La tesi del dottor Marco Tronchetti Provera, mi sia consentito dire, è sembrata più volte lacunosa e in contrasto con gli atti depositati e le ultime affermazioni dei testi"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.milanofinanza.it/trader/dettaglio_news_trader.asp?id=201004091333431325&chkAgenzie=TMFI&sez=trader&titolo=Dossier%20illegali:%20Cipriani,%20lacunosa%20testimonianza%20Tronchetti%20Provera Fonte: MilanoFinanza, 09.04.2010, "Dossier illegali. Cipriani: «Lacunosa testimonianza Tronchetti Provera»"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />Cipriani afferma inoltre di aver svolto per conto di Pirelli operazioni di spionaggio industriale nei confronti delle concorrenti Michelin (operazione "Paperino") e Yokohama (operazione "Banzai"), anche con riguardo alle corse automobilistiche. Menzionando come quest'ultima (relativa al processo produttivo ''C3M'' della Michelin) gli fosse stata commissionata nel [[1997]] congiuntamente dal capo della Security e dal responsabile della Divisione R&D Pirelli, e l'operazione, fatturata a Pirelli come attività di ''competitive intelligence'' oppure ''operazione relativa a spionaggio industriale'', si fosse protratta fino al [[2002]]<ref>[http://www.agi.it/cronaca/notizie/201004091225-cro-rt10090-inchiesta_telecom_cipriani_pirelli_spio_michelin_e_yokohama Fonte: AGI, 9-4-2010, "Inchiesta Telecom. Cipriani: «Pirelli spiò Michelin e Yokohama»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100511091358/http://www.agi.it/cronaca/notizie/201004091225-cro-rt10090-inchiesta_telecom_cipriani_pirelli_spio_michelin_e_yokohama |data=11 maggio 2010 }}</ref>.
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Prima delle conclusioni dei PM, vengono rese spontanee dichiarazioni da parte di Angelo Jannone che, facendo puntuale riferimento ad atti del procedimento, evidenzia l'assoluta inattendibilità di Ghioni Fabio, suo principale accusatore nelle indagini preliminari ma che, incalzato dall'avvocato Mauro Mocchi, difensore di Jannone, ha ritrattato ogni accusa nei confronti del suo ex collega. Jannone al termine delle sue spontanee dichiarazioni ha chiesto la trasmissione degli atti indicati all'Ufficio di Procura, affinché procedesse per calunnia aggravata nei confronti di Ghioni. Ma i PM hanno fatto rilevare al GUP che se ciò avvenisse in questa fase diverrebbe incompatibile lo stesso Giudice. Dei 34 imputati originari, i PM presenti in aula (Dott.ri Nicola Piacente e Stefano Civardi) ne richiedono il rinvio a giudizio di 14, avendo in molti chiesto il patteggiamento (tra cui [[Emanuele Cipriani]], [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] e [[Guglielmo Sasinini]]). Le ipotesi di reato contestate a vario titolo ai diversi indagati sono: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreto d'ufficio, appropriazione indebita, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento e riciclaggio. Il rinvio a giudizio anche per Mancini, nonostante il segreto di Stato, sarebbe stato richiesto dai PM in quanto è stato ritenuto che agli atti ci fossero abbastanza elementi per farlo<ref>[http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-801301/dossier-illegali-procura-milano-chiede/ Fonte: Il SOle 24ore, 14-4-2010, "Dossier illegali: procura Milano chiede rinvio a giudizio per 14 persone"]</ref>.<br /><!--
Per 3 ulteriori imputati - un ufficiale e due agenti infedeli appartenenti alle forze di polizia - già oggetto di ripetute denunce fin dal [[novembre]] [[2000]], data la lentezza di indagini e procedimento, le accuse sarebbero prescritte; pertanto i PM hanno sollecitato nei loro confronti il non doversi procedere.<br />
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-->Sono inoltre 16 le persone fisiche e giuridiche (tra cui [[Giuliano Tavaroli]], [[Telecom Italia|Telecom]] e Pirelli) la cui posizione è stralciata da tempo, in quanto hanno avanzato richiesta di patteggiamento della pena<ref name="it.notizie.yahoo.com">[http://it.notizie.yahoo.com/4/20100419/tts-oittp-dossier-udienza-milano-ca02f96.html Fonte: Reuters, 19.04.2010, "Spie e telefoni, legale Pirelli: dossieraggio da gruppo autonomo"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100423081954/http://it.notizie.yahoo.com/4/20100419/tts-oittp-dossier-udienza-milano-ca02f96.html |data=23 aprile 2010 }}</ref><ref>[http://it.notizie.yahoo.com/4/20100414/tts-oittp-telecom-rinvio-richiesta-ca02f96.html Fonte: Reuters, 14.04.2010, "Spie e telefoni, chiesto rinvio per Mancini, Cipriani e altri 12"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100419040821/http://it.notizie.yahoo.com/4/20100414/tts-oittp-telecom-rinvio-richiesta-ca02f96.html |data=19 aprile 2010 }}</ref>.<br />L'[[Avvocatura dello stato]] (che rappresenta la Presidenza del Consiglio e i ministeri dell'Economia e Finanze, dell'Interno e l'Agenzia delle Entrate) durante l'udienza rinuncia alla citazione di Pirelli come responsabile civile a fronte del risarcimento di 750.000 € previsto dall'accordo di patteggiamento. Viene anticipato che per analogo motivo nelle prossime udienze verrà depositato un analogo atto di rinuncia alla citazione di Telecom come responsabile civile a fronte di analoga somma. Insiste invece per il rinvio a giudizio dei 14 imputati come richiesto dai PM<ref>[ Fonte: Virgilio.it, 14-4-2010, "Dossier illegali/ Avvocatura stato rinuncia a citare Pirelli"]</ref>.
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Hanno luogo le requisitorie degli avvocati.<br />I difensori di Pirelli sostengono che durante le ricostruzioni in aula gli imputati hanno tentato di stravolgere i fatti facendo leva sul teorema che "i vertici non potevano non sapere"; teorema che "ignora fatti ed elementi che se messi in fila forniscono un quadro bene diverso da quello emerso finora e che invece è stato ben colto dalla Procura nel corso di quattro anni di indagini".<br />Argomentano al contrario che dall'intera indagine viene dimostrato, "senza ombra di dubbio, quale fosse la genesi delle attività illegali e il modus operandi degli imputati (Tavaroli e Cipriani) che, in accordo tra loro, avevano dato vita a un gruppo totalmente autonomo e autoreferenziale" rispetto a società e vertici aziendali.<br />Con riguardo alle accuse di spionaggio dei segreti industriali Michelin, affermano che Pirelli "non chiese mai nulla di tutto ciò", anzi "esigenze informative e di verifica assolutamente legali e di prassi comune nel grandi gruppi industriali, vengono stravolte da un gruppo organizzato di persone in accordo tra loro e trasformate alla bisogna in pretesti per dare il via a operazioni che nulla hanno a che vedere con le richieste iniziali, effettuate con modalità mai concordate con il management e in molti casi a danno della stessa Pirelli". Aventi come sola finalità quella "di sottrarre quanto più denaro possibile alla Pirelli".<br />Con riguardo alle accuse di spionaggio dei segreti industriali Yokohama affermano che "fu Pirelli a sospettare di essere vittima di spionaggio industriale sui disegni dei battistrada di sua produzione che, prima ancora di essere resi noti, venivano imitati, brevettati e introdotti sul mercato giapponese". Pertanto, concludono i legali di Pirelli, fu Pirelli, vittima di contraffazione; per quanto gli imputati la descrivono ora come autrice di illeciti e acquirente di segreti industriali. E a dimostrare l'estraneità della società viene citato il metodo poco ortodosso di quando "uno dei legali di Cipriani" (subito revocato quando si seppe dell'episodio) offrì "a Pirelli, che rifiutò, un cd asseritamente contenente un archivio dei dossier prima che questo fosse decriptato dai magistrati inquirenti"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/news-DOSSIER_ILLECITI__LEGALE_PIRELLI__FATTI_STRAVOLTI_A_BENEFICIO_MEDIA-910427-ORA-.html Fonte: ASCA, 19-4-2010, "Dossier illeciti. Legale Pirelli: «Fatti stravolti a beneficio media»"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.leggonline.it/articolo.php?id=57296 Fonte: Leggo, 19-4-2010, "Pirelli, Tronchetti Provera: necessario spin-off di Pirelli Re"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />I difensori delle parti civili chiedono invece ai PM di effettuare "doverose indagini" per approfondire le accuse ribadite in aula da [[Emanuele Cipriani|Cipriani]] a [[Marco Tronchetti Provera]], che non è mai stato indagato nella vicenda: "confidiamo all'attenzione della pubblica accusa, finora stranamente silente, dalla quale attendiamo le doverose determinazioni su persone sulle quali sono emerse chiare notizie di reato"<ref name="it.notizie.yahoo.com"/>.
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Ha luogo la requisitoria degli avvocati di [[Emanuele Cipriani]] i quali chiedono il suo proscioglimento dal reato di appropriazione indebita, in quanto in qualità di investigatore ha svolto la propria attività per Pirelli e Telecom, a cui ha poi regolarmente fatturato, nel loro interesse e dietro richieste dei loro vertici aziendali. Inoltre viene sostenuto che l'investigatore fiorentino non ha mai fatto parte di alcuna associazione a delinquere<ref>[http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-807566/dossier-illegali-difesa-cipriani/ Fonte: Il Sole 24ore, 3-5-2010, "Dossier illegali. Difesa Cipriani: fatturava lavori, no appropriazione"]</ref>.
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Vengono ascoltate le dichiarazioni spontanee di Angelo Jannone che, per oltre 2 ore, ha ripercorso tutta la sua esperienza in Telecom, in Italia prima ed in Brasile dopo, e confutato punto per punto le dichiarazioni di Ghioni e Bernardini, concludendo “Ritengo di poter affermare, certo di non essere in alcun modo smentito, che tutte le fonti di prova relative ai fatti che mi sono stati contestati, non sono solo contraddittorie e smentiscono in modo incisivo la credibilità delle già confuse e poco conducenti chiamate in correità che mi riguardano, quelle di Ghioni e Bernardini, ma offrono un quadro ben diverso circa il mio ruolo in questa vicenda."
fonte AGI {{collegamento interrotto|1=[http://www.informatica-oggi.it/archives/0003603.html] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }} Gli avvocati di Jannone Mocchi e Patrucchi hanno chiesto il proscioglimento di Jannone da ogni accusa.
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Nelle motivazioni dell'udienza preliminare del 28 maggio il GUP scrive che i vertici Telecom ''erano perfettamente consapevoli'' dei dossier illeciti firmati dalla security, le cui attività ''erano idonee a soddisfare e corrispondere a specifici interessi delle aziende e del gruppo dirigente, rappresentato dal Presidente e dall'amministratore Delegato'', tramite una ''gravissima intromissione nella vita privata delle persone, mossa da logiche partigiane nella contrapposizione tra blocchi di potere economici e finanziari, che tendono a beneficiare non l'azienda come tale, ma chi ne è il proprietario di controllo''<ref>La Nazione, martedì 15 giugno 2010, pag. 20</ref>.
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Dopo quattro anni dalla sentenza di primo grado, a dieci anni dal rinvio a giudizio, viene aperto il 03.11.2016, avanti la corte d’Assise d’Appello di Milano presieduta dal giudice Dott. Sergio Silocchi. Il sostituto procuratore generale Dott.ssa Daniela Meliota chiede il non luogo a procedere per prescrizione per tutti gli imputati, eccetto che per Bernardini e Cipriani, per i quali chiede 5 anni di carcere per rivelazione del segreto di Stato<ref>[http://www.askanews.it/regioni/lombardia/dossier-illegali-telecom-fissato-appello-dopo-quasi-4-anni_711894257.htm Fonte: askanews, 13.09.2016, "Dossier illegali Telecom: fissato appello dopo quasi 4 anni"]</ref><ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/08/dossier-illegali-pg-milano-vicenda-di-gravita-inaudita-e-chiede-prescrizione-appello-quasi-4-anni-dopo-primo-grado/3176498/ Fonte: Il Fatto Quotidiano, 08.11.2016, "Dossier illegali, pg Milano: “Vicenda di gravità inaudita” e chiede prescrizione. Appello quasi 4 anni dopo primo grado"]</ref>.
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== Altre inchieste e vicende collegate ==
=== Il ''Laziogate'' (2005) ===
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A partire dal [[2005]] nasce uno scandalo, noto come [[Laziogate]] che vede coinvolti l'allora presidente della [[Regione Lazio]], [[Francesco Storace]], e alcuni responsabili del servizio informatico regionale con l'accusa di interferenza nel corretto svolgimento delle [[elezioni regionali italiane del 2005|elezioni regionali del 2005]] (poi vinte dal centro-sinistra), tramite una specifica attività condotta dal servizio informatico regionale tendente ad ostacolare la lista [[Alternativa Sociale]] di [[Alessandra Mussolini]]. Stando alle accuse, Storace si sarebbe avvalso sia di uomini propri<ref>[[Corriere della Sera|Corriere]], Luglio 2006 http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/07/Procura_Milano_indagato_per_corruzione_co_10_060707018.shtml</ref> sia della rete facente capo all'investigatore fiorentino [[Emanuele Cipriani]] anche per far spiare e preparare dossier fasulli su [[Piero Marrazzo]], suo concorrente, come la Mussolini, per la presidenza della [[Regione Lazio]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.levanteonline.net/italia/cronaca/1302-richiesta-di-condanna-per-storace-per-lo-scandalo-laziogate.html Fonte: Il Levante, 20.04.2010, "Richiesta di condanna per Storace per lo scandalo Laziogate"] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />Nel marzo [[2007]] due imputati minori patteggiano davanti al GUP: 10 mesi a Salvatore Gallo (investigatore privato), 3 mesi di reclusione - poi convertiti in sanzione pecuniaria - a Dario Pettinelli (collaboratore dell'ex presidente della Regione); mentre Fabio Sabbatani Schiuma (predecessore di Vincenzo Piso alla vicepresidenza del consiglio comunale) viene prosciolto dalle accuse già in sede di udienza preliminare<ref>{{Cita news | titolo = Laziogate: patteggiamenti | editore = Corriere della Sera | data = 16 marzo 2007 | url = http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/16/Laziogate_patteggiano_Gallo_Pettinelli_co_10_070316026.shtml | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131219012340/http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/16/Laziogate_patteggiano_Gallo_Pettinelli_co_10_070316026.shtml | accesso = 17 dicembre 2009 | urlmorto = sì }}</ref>. Prosegue il procedimento per gli altri sette imputati con l'accusa di [[accesso abusivo a sistema informatico]]. Il 15 aprile [[2010]] vi è la requisitoria, con sette richieste di condanna e una di assoluzione<ref>{{Cita news | titolo = Lazio-gate, per Storace il pm chiede due anni = Ultime Notizie | data = 16 aprile 2009 | url = http://www.ultimenotizie.tv/notizie-di-cronaca/notizie-roma/lazio-gate-per-storace-il-pm-chiede-due-anni.html | 4 = | accesso = 22 aprile 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100424104107/http://www.ultimenotizie.tv/notizie-di-cronaca/notizie-roma/lazio-gate-per-storace-il-pm-chiede-due-anni.html | urlmorto = sì }}</ref>. Il 5 maggio [[2010]] giunge la sentenza di condanna di primo grado: 1 anno e sei mesi di reclusione per [[Francesco Storace]], 2 anni per Nicolò Accame (suo ex portavoce), 1 anno per Mirko Maceri (ex-direttore tecnico della società Laziomatica), Nicola Santoro (ex-collaboratore di Storace e figlio del magistrato della commissione elettorale presso la corte d'appello di Roma che escluse Alternativa Sociale dalle elezioni), [[Romolo Reboa]] (l'avvocato che aveva patrocinato l'autore dell'esposto contro Alternativa Sociale) e Pierpaolo Pasqua (investigatore privato), 8 mesi a Vincenzo Piso (di Alleanza Nazionale ed ex-vicepresidente del consiglio comunale per il quale il PM aveva invece chiesto l'assoluzione) e Tiziana Perreca (ex-collaboratrice di Storace). Assolto invece un altro imputato per il quale il PM aveva invece chiesto 1 anno di reclusione. A tutti vengono concesse le attenuanti generiche e la sospensione della pena<ref>[http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/05/05/news/laziogate_condannato_storace_rubarono_i_dati_all_anagrafe-3828632/ Fonte: La Repubblica, 05.05.2010, "Laziogate: condanna a 18 mesi per Storace"]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/news-LAZIOGATE__UNO_SCANDALO_TRA_INTRIGHI__INVESTIGATORI_PRIVATI_E_POLITICI-914301-ORA-.html Fonte: ASCA, 05.05.2010, "Laziogate, la sentenza"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
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Nel frattempo, nel luglio [[2012]], si conclude con due condanne il processo nato dal filone toscano dell'inchiesta milanese sui dossier illegali. Il Tribunale di Firenze condanna a un anno il poliziotto Alessia Cocomello e a otto mesi il dipendente dell'agenzia delle Entrate Spartaco Vezzi (pene sospese per il beneficio della condizionale) in quanto "illegittimamente si avvalevano delle notizie segrete acquisite anche effettuando abusivo accesso alla banca dati telematica del ministero dell'interno" su istigazione dell'investigatore privato fiorentino Emanuele Cipriani (assolti invece dall'accusa di corruzione). Secondo l'accusa le persone spiate sono state circa un migliaio. Assolti invece gli altri imputati (un poliziotto, S.B., e un carabiniere, G.D.).<ref>[http://www.gonews.it/articolo_143801_Dossier-illegali-aiutarono-Cipriani-condanne.html Fonte: ANSA, 09.07.2012 ""Dossier illegali: aiutarono Cipriani, due condanne] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120712035942/http://www.gonews.it/articolo_143801_Dossier-illegali-aiutarono-Cipriani-condanne.html |data=12 luglio 2012 }}</ref>
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Nello scandalo della protezione civile scoppiato nel febbraio [[2010]] si torna a parlare di [[Global Security System]], la società di investigazione romana di [[Marco Bernardini]] e [[Gianpaolo Spinelli]]. Secondo il rapporto di settecento pagine dei [[Raggruppamento operativo speciale|Ros]] di Firenze risalente al 15 ottobre [[2009]], che ha poi portato a una serie di arresti tra funzionari pubblici e imprenditori a cui la [[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]] commissionava gli appalti pubblici, un socio di quella società, E. P., sarebbe stato incaricato dal sodalizio di coloro che si sentivano indagati di monitorare i mezzi di comunicazione per raccogliere articoli e registrazioni televisive in cui si parlasse dei criteri di spartizione degli appalti relativi ai Mondiali di Nuoto, al G8 alla Maddalena, alle celebrazioni per l'Unità d'Italia. Per far ciò, P. avrebbe richiesto illecitamente all'imprenditore Rossetti, del Salaria Sport Village, i dati anagrafici di alcuni giornalisti per effettuare su di loro aggiornamenti in banche dati riservate, in quanto "soggetti coinvolti nella vicenda mediatica"<ref>{{Collegamento interrotto|1=[http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=26501&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez= Fonte: Il Messaggero, 15.02.2010, "Regali anche per la rotatoria del Salaria Sport Village"] |data=novembre 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
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{{Interprogetto/notizia|L'archivio segreto di Via Nazionale|data=2 ottobre 2007}}
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*{{cita web | 1 = http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp | 2 = Fonte: La Stampa "Ordinanza 23.09.2006 GIP Dott.ssa Paola Belsito: il nome di tutti gli arrestati e i capi di imputazione | accesso = 29 settembre 2007 | dataarchivio = 17 luglio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080717001039/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp | urlmorto = sì }}
*[https://web.archive.org/web/20080104005128/http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,RaiTre-Report%5E21331,00.html Il servizio della trasmissione televisiva Report 25.03.07 sullo scandalo Telecom - video ][https://web.archive.org/web/20080818120127/http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0%2C7246%2C243%5E1071124%2C00.html - trascrizione integrale del testo]
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