Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni

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Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi [[Telecom Italia|Telecom]] e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77330 Fonte: l'Unità, 21.07.2008, "Caso Telecom, i PM: la società non impedì i reati"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato Telecom. Una lunga serie di reati sono stati invece contestati a 34 persone, accusate a vario titolo di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere al cui vertice c'era l'ex capo della security [[Giuliano Tavaroli]]. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione del segreto di stato, appropriazione indebita, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento e riciclaggio. Nelle interviste rilasciate nei giorni successivi alla chiusura delle indagini, [[Giuliano Tavaroli|Tavaroli]] si difende scaricando le responsabilità sui suoi superiori, che gli avrebbero commissionate le indagini poi risultate illecite<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli/verita-tavaroli.html Fonte: La Repubblica, 21.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 1 "E Tronchetti mi disse: le abbiamo chiesto troppo"]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli-2/verita-tavaroli-2.html Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 2 "Tronchetti mi ordinò un dossier sui soldi ai DS"]</ref>. Dagli stralci degli interrogatori di [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]], ormai accessibili presso la Procura della Repubblica di Milano, si rileva che Mancini si difende scaricando le responsabilità sui superiori e chiamando in causa il Generale Pollari.<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/mancini-telecom/mancini-telecom.html Fonte: La Repubblica, 25.07.2008, "Mancini racconta la sua verità: Pollari riferiva a Tronchetti"]</ref>.
 
Dall'inchiesta viene stralciato il filone brasiliano, sulle presunte tangenti della vicenda Kroll Opportunity, per quanto nello stesso periodo in Brasile il banchiere [[Daniel Dantas]] (che otterrà l'''habeas corpus'' proprio grazie all'esistenza del procedimento milanese) ed il faccediere Nasij Nhas vengono arrestati per [[associazione per delinquere]] e riciclaggio insieme ad altre 20 persone. [[Angelo Jannone]], uno degli indagati nell'inchiesta milanese, successivamente assolto da ogni accusa, ipotizza che l'esclusione delle vicende brasiliane dall'inchiesta milanese faccia parte di una strategia dei pubblici ministeri volta ad eliminare elementi imbarazzanti rispetto alla credibilità di [[Marco Bernardini]], ''gola profonda'' dell'inchiesta milanese.
 
==Notifica alle parti lese per pubblici annunci==
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====Prima udienza del 23-3-2009====
Nel corso dell'udienza i [[Pubblico ministero|pubblici ministeri]] Stefano Civardi e Nicola Piacente, titolari dell'inchiesta cosiddettocosiddetta Telecom, hanno ricordato che da due anni è pendente davanti alla Consulta un ricorso sulla legittimità della norma che prevede la distruzione dei dossier illeciti, e hanno chiesto al giudice di rivolgersi ancoranuovamente alla Consulta. Il legale dell'imputato [[John Spinelli]] ha invece sollecitato il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] a trasmettere le carte al [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] che la settimana successiva inizierà l'udienza preliminare. Alcuni legali delle parti lese hanno enunciato che stando alle attuali leggi nulla osta alla presa visione - da parte delle parti lese - dei dossier illecitamente formati a loro danno, e si sono pronunciati contro la distruzione dei dossier illegali, in quanto contengono le prove dei reati e servono per scoprire i mandanti, oltre che necessitare per i risarcimenti civili. In un caso è stato anche fatto presente che tale materiale è stato richiesto nell'ambito di altri procedimenti penali che sono attualmente sospesi in attesa dell'acquisizione subordinata al parere della Consulta, pendente già da ben due anni<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/85552 Fonte: Libero.news, 23-03-2009, "Dossier illeciti: su distruzione atti udienza Milano rinviata a 18 aprile 2009"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=678528 Fonte: Wall Street Italia, 24-3-2009, "Dossier illegali: è rebus, il GIP deciderà il 18 aprile 2009"]</ref>.
Il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] si riserva di decidere nel corso dell'udienza successiva.
 
====Seconda udienza del 18-4-2009====
Ritenendo che i dossier equivalgano al ''corpo del reato'' e la loro eliminazione comporti quindi ''l'eliminazione di una prova diretta'', il GIP decide di sollevare eccezione di costituzionalità, sospendesospendendo la procedura di distruzione degli atti illegalmente formati o acquisiti (si tratterebbe di distruggere 83 faldoni con carte e files relativi a 4287 persone e 132 società;, contenenti materiale relativamente al quale la legge chiederebbe - al momento della distruzione - solo la redazione di un verbale sostitutivo che si limiti a dar atto dell'illiceità, dei mezzi usati e dei soggetti coinvolti) e si investe la Corte costituzionale della legittimità della norma sulla distruzione di documenti acquisiti in modo illecito<ref>[http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/news_collection/awnplus_italia/2009-04-18_118359448.html Fonte: ANSA, 18.04.2009 "Dossier illegali: atti a Consulta"]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/19/Dossier_Telecom_atti_alla_Consulta_co_8_090419015.shtml Fonte: La Repubblica, 19-4-2009, "Dossier Telecom, atti alla Consulta"]</ref>.
 
====Decisione della Corte costituzionale====
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====Decima udienza del 2-10-2009====
<ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |titolo=Fonte: Reuters Italia, 02.10.2009, "Spie e telefoni, ex Sismi Mancini oppone segreto di Stato" |accesso=4 maggio 2019 |dataarchivio=10 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180710164524/https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=387648 Fonte: Il Giornale, 02.10.2009, "Dossier Telecom, Mancini: «Segreto di Stato»"]</ref><ref>[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 Fonte: Libero News, 2-10-2009, "Dossier illeciti: Mancini a GUP, si vuole impedire mio rientro nei servizi"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091012105215/http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 |data=12 ottobre 2009 }}</ref>[[Giuliano Tavaroli]] formalizza la sua richiesta di patteggiamento della pena a quattro anni e mezzo di reclusione e 60&nbsp;000 € di risarcimento. Marco Mancini deposita una memoria in cui invoca il segreto di Stato sui rapporti tra il [[Sismi]] e [[Telecom Italia]], riferendo di un suo incontro con un dirigente dell'[[Aise]] ed ex-appartenenti del [[Sismi]], nel quale gli è stata motivata la pendenza del procedimento per mantenerlo fuori dal servizio; sostenendo quindi che sarebbe stato deciso nelle alte sfere "di non trasmettere all'autorità giudiziaria e ai difensori elementi decisivi che lo avrebbero ulteriormente e definitivamente scagionato".
 
====Undicesima udienza del 2-11-2009====