Italianizzazione dell'Alto Adige: differenze tra le versioni
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[[File:Tirolo-Südtirol-Trentino.png|thumb|Tirolo storico: mentre la parte meridionale del [[Tirolo]], odierno Trentino, era di lingua italiana, la parte centrale, passata anch'essa all'Italia nel 1919, era abitata a grande maggioranza da popolazioni di lingua tedesca.<ref name="Istituto Provinciale di Statistica della Provincia autonoma di Bolzano "/>]]
Con '''italianizzazione dell'Alto Adige''' si intende quel processo, imposto dalle autorità italiane, avvenuto successivamente alla [[prima guerra mondiale]], che vide l'
Con il decreto dd. 08.08.1923 n. 12637 Gab. emesso dal Prefetto [[Giuseppe Guadagnini|Guadagnini]] in attuazione del R.D. 21.1.1923, n. 93,venne vietato l'uso del termine [[Tirolo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ecovalsugana.net/images/biblioteca//vicende_agricole.pdf|titolo=Sulle vicende agricole della Valsugana|p=141}}</ref> Vennero poi, in aggiunta, vietate tutte le manifestazioni di commemorazione o ricordo dei caduti in divisa austro-ungarica, per paura che potessero trasformarsi in manifestazioni patriottiche anti-italiana.<ref>{{Cita web|url=https://www.pacedifesa.org/wp-content/uploads/2020/11/Quaderno-n.1-2019-G.Giannini.pdf|titolo=La italianizzazione dell'Alto Adige durante il regime fascista|autore=Giorgio Giannini|p=10}}</ref>
Il 24 ottobre 1923<ref>Karl Wieninger, ''Südtiroler Gestalten'', Athesia 1977, pag. 339 (libro con biografie di personaggi sudtirolesi).</ref>, un [[Decreto#Decreti dell.27autorit.C3.A0 amministrativa|decreto prefettizio]] mise fine all'insegnamento in tedesco nella provincia<ref>[http://www.consiglio-bz.org/it/banche-dati-raccolte/archivio-storico.asp "Manuale dell'Adige Adige 2009"], pag. 23, edito dalla Giunta provinciale di Bolzano</ref> recependo le disposizioni nazionali del decreto del Re del 1º ottobre 1923, n. 21852; in risposta a ciò, si assistette alla creazione delle ''[[Katakombenschulen]]'' ("scuole nelle catacombe"), ad opera di [[Michael Gamper]] e [[Josef Noldin]], dove si seguitava ad insegnare clandestinamente ai bambini la lingua tedesca.▼
▲Il 24 ottobre 1923,<ref>Karl Wieninger, ''Südtiroler Gestalten'', Athesia 1977, pag. 339 (libro con biografie di personaggi sudtirolesi).</ref>
Nel [[1939]], con l'accordo sulle [[opzioni in Alto Adige]], [[Adolf Hitler]] e [[Benito Mussolini]] concordarono che i cittadini di lingua tedesca residenti nella suddetta provincia potessero decidere se emigrare in [[Germania]] o nella [[Penisola di Crimea|Crimea]] (annessa in seguito all'invasione dell'Unione Sovietica al [[Germania nazista|Grande Reich tedesco]]), oppure rimanere in Italia ed accettare la loro completa [[Italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]]. Coloro che restarono vennero denominati ''Dableiber'' (letteralmente "i rimanenti") e furono additati come traditori, mentre coloro che decisero di andare (''Optanten'') vennero tacciati di filo[[nazismo]]. Dei 246.036 aventi diritto, 211.799 optarono per la cittadinanza tedesca e l'emigrazione, mentre 34.237 decisero di rimanere: tuttavia, con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], l'accordo non fu mai pienamente attuato, e gli emigranti effettivi furono circa 75.000.<ref>[http://www.consiglio-bz.org/it/banche-dati-raccolte/archivio-storico.asp "Manuale dell'Adige Adige 2009"] pag. 25, edito dalla Giunta provinciale di Bolzano</ref>▼
Nel suo «discorso dell'Ascensione» del 26 maggio 1927 alla Camera dei deputati, Mussolini affermò di aver creato la provincia di Bolzano nel 1927, staccandola da quella di Trento, per poter meglio italianizzare il territorio («si è fatta la provincia di Bolgiano per più rapidamente italianizzare quella regione»).<ref>[http://www.adamoli.org/benito-mussolini/pag0402-10.htm ''Discorso dell'Ascensione'', 26 maggio 1927].</ref>
▲Nel [[1939]], con l'accordo sulle [[opzioni in Alto Adige]], [[Adolf Hitler]] e [[Benito Mussolini]] concordarono che i cittadini di lingua tedesca residenti nella suddetta provincia potessero decidere se emigrare in [[Germania]] o nella [[Penisola di Crimea|Crimea]] (annessa in seguito all'invasione dell'Unione Sovietica al [[Germania nazista|Grande Reich tedesco]]), oppure rimanere in Italia ed accettare la loro completa [[Italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]]. Coloro che restarono vennero denominati ''Dableiber'' (letteralmente "i rimanenti") e furono additati come traditori, mentre coloro che decisero di andare (''Optanten'') vennero tacciati di
== Programma di italianizzazione ==
=== Periodo fascista (1922-1945) ===
[[File: Südtiroler Platz - Innsbruck.jpg | thumb | Cartello stradale a [[Innsbruck]], [[Tirolo del Nord]], che commemora la separazione dell'Alto Adige dal [[Tirolo]].]]
Nel 1923, tre anni dopo l'annessione dell'[[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] al [[Regno d'Italia]], i toponimi italiani, basati sul ''[[Prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige]]'' vennero resi ufficiali per [[decreto]].<ref name="Steininger, 21-23"/> Il nome tedesco "Tirol" venne bandito, così come i suoi derivati e le parole composte come "tirolese" e "sud tirolese".<ref name="Steininger, 21-23"/> I giornali tedeschi, le case editrici e le associazioni, tra cui
Alla base vi era un manifesto pubblicato da [[Ettore Tolomei]] il 15 luglio 1923, chiamato'' Provvedimenti per l'Alto Adige'' (anche detto "Misure per l'Alto Adige"), che divenne il modello per la campagna di italianizzazione. Le misure suggerite erano 32:<ref>{{Cita
# Unione dell'Alto Adige e del [[Trentino]] in una sola provincia con [[Trento]] città capoluogo.
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# Italianizzazione dei nomi tedeschi di strade e percorsi e divieto dell'uso di questi ultimi.
# Italianizzazione dei cognomi germanici.
# Rimozione del monumento dedicato al poeta [[Walther von der Vogelweide]] da piazza Walther a Bolzano (
# Aumento della consistenza dell'[[arma dei Carabinieri]] (specialmente in provincia), con reclute esclusivamente di lingua italiana.
# Incentivi all'immigrazione e all'acquisizione di terre in provincia per gli italiani.
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== Bibliografia ==
* {{collegamento interrotto|1=[http://itra.esteri.it/trattati/AUSTRI012.pdf Accordo per la salvaguardia del carattere etnico e dello sviluppo culturale e economico del gruppo di lingua tedesca in Alto-Adige. Costituisce allegato n. 4 al trattato di pace del 10.02.1947)] |
* Miro Tasso (2018), ''Il lavacro dei cognomi altoatesini: Ettore Tolomei e il fallito progetto di onomasticidio di Stato. Con l’elenco dei 5365 cognomi altoatesini da italianizzare'', Venezia, Editum Per Me Ipsum.
* {{de}} Gottfried Solderer (2000), ''Faschistenbeil und Hakenkreuz (1920-1939)''. Bolzano, Raetia. ISBN 978-88-7283-148-9
* {{de}} Rolf Steininger (2003), ''Südtirol - Vom Ersten Weltkrieg bis zur Gegenwart''
* Idem (2004), ''Alto Adige/Sudtirolo 1918-1999''
* Carlo Romeo (2003), ''Alto Adige/Südtirol XX secolo. Cent'anni e più in parole e immagini'',
* Andrea Bonoldi, [[Hannes Obermair]] (2006), ''Tra Roma e Bolzano - Nazione e provincia nel ventennio fascista'', Bolzano, Città di Bolzano. ISBN 88-901870-9-3
* {{de}} Andrea di Michele (2008), ''Die unvollkommene Italianisierung - Politik und Verwaltung in Südtirol 1918-1943'', Innsbruck, Wagner. ISBN 978-3-7030-0444-5
* Maurizio Ferrandi, Hannes Obermair (2023), ''Camicie nere in Alto Adige (1921-1928)'', Merano, Edizioni Alphabeta Verlag. ISBN 978-88-7223-419-8
== Voci correlate ==
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