Cosimo Corsi: differenze tra le versioni

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{{Cardinale
|nome=Cosimo Barnaba Corsi
|immagine=Cosimo Corsi.jpg
|stemma=Template-Cardinal (Metropolitan Archbishop).svg
|ruoliricoperti=
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== Biografia ==
Nato da nobile famiglia fiorentina, dal marchese Giuseppe Antonio Corsi e da Maddalena della Gherardesca, abbracciò lo stato ecclesiastico nel [[1815]]. Ottenne la laurea in [[diritto canonico]] a [[Roma]], nel giugno del [[1818]].
 
Fu ordinato sacerdote nel [[1821]]. Nel [[1825]] divenne segretario della Congregazione dei Sussidi e nel [[1835]] decano degli uditori del [[Tribunale della Rota Romana|Tribunale della Sacra Rota]].
 
Nel [[concistoro]] del 24 gennaio [[1842]] fu elevato da [[papa Gregorio XVI]] al rango di [[cardinale]] del [[titolo cardinalizio|titolo]] dei [[Santi Giovanni e Paolo (titolo cardinalizio)|Santi Giovanni e Paolo]].
 
Nel 1843 divenne patrono della congregazione dei [[Vallombrosani]], succedendo al cardinale [[Agostino Rivarola]].<ref>Federico Zucchelli, ''Il vescovo e il cardinale. Girolamo Gavi e Cosimo Corsi: storie parallele'''',Mediaprint editore, 2024 </ref>
 
Il 20 gennaio [[1845]] fu nominato vescovo di [[Diocesi di Jesi|Jesi]] e il 26 gennaio dello stesso anno fu consacrato [[vescovo]] dal cardinale [[Ludovico Micara]]. L'anno successivo partecipò al [[conclave del 1846|conclave]] che elesse [[papa Pio IX]].
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Tra il 1860 e il [[1866]] aiutò il partito federalista-cattolico legato ai giornali ''Patria'' e ''Firenze'' e a personalità come [[Eugenio Alberi]].
 
Partecipò al [[Concilio Vaticano I]]. Durante il Concilio, nell'aprile [[1870]], fu promotrepromotore (insieme al [[cardinale]] [[Carlo Luigi Morichini|Morichini]] e al [[cardinale]] [[Leone XIII|Pecci]]) di una petizione - sottoscritta dalla maggioranza dei [[Vescovo|vescovi]] dell'[[Italia centrale]] e appoggiata da diversi [[Cardinale|cardinali]] di [[Curia romana|Curia]] con incarichi direttivi nel Concilio - che proponeva di seguire lo schema originario dei lavori assembleari senza anticipare la discussione del [[dogma]] sull'[[infallibilità pontificia]], al fine di non deteriorare i rapporti con la minoranza dei Padri conciliari anti-infallibilisti. Per volontà ultima di [[Pio IX]] tale richiesta non fu tuttavia accolta, in quanto l'acuirsi delle tensioni internazionali che portarono allo scoppio della [[guerra franco-prussiana]] facevano presagire la fine anticipata del Concilio (nonché il ritiro della guarnigione francese da [[Roma]] e la caduta dello [[Stato Pontificio]]), circostanze che entrambe si verificarono nei mesi immediatamente successivi.
 
Morì nella villa di Agnano all'età di 72 anni e fu sepolto temporaneamente nella cappella della villa.<ref>Secondo [[Pius Bonifacius Gams]], in ''Series episcoporum Ecclesiae catholicae, quotquot innotuerunt a beato Petro apostolo'', il cardinale morì tre giorni dopo, il 10 ottobre.</ref> Il governo italiano si oppose alla sua sepoltura nella [[Duomo di Pisa|cattedrale di Pisa]]<ref>[http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=print&sid=4461 Rassegna stampa - Centro Cattolico di Documentazione di Marina di Pisa] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140714140558/http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=print&sid=4461 |data=14 luglio 2014 }}</ref> che poté avvenire in tutta la sua solennità solo il 30 giugno 1898<ref>{{Cita news|autore = |titolo = Traslazione del cadavere di un cardinale arcivescovo|pubblicazione = La Stampa|data = 3 luglio 1898}}</ref>.
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* Vescovo [[Giovanni Rosati]] (1855)
* Vescovo [[Jean-Dominique Barbero]], [[Pontificio istituto missioni estere|P.I.M.E.]] (1870)
 
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
| 1 = Cosimo Corsi
| 2 = Giuseppe Antonio Corsi, marchese di Caiazzo
| 3 = Maria Maddalena della Gherardesca
| 4 = Cosimo Corsi, marchese di Caiazzo
| 5 = Camilla Altoviti
| 6 = conte Camillo della Gherardesca
| 7 = Teresa Riccardi
| 8 = Antonio Corsi, marchese di Caiazzo
| 9 = Laura Riccardi
|10 = Amerigo Francesco Altoviti
|11 = Ottavia Cattani
|12 = conte Guido Filippo della Gherardesca
|13 = Virginia Pandolfini
|14 = marchese Vincenzo Riccardi
|16 = Giovanni Corsi, marchese di Caiazzo
|17 = Teresa Lotteringhi della Stufa
|18 = marchese Cosimo Riccardi
|19 = Giulia Spada Veralli
|20 = Alfonso Altoviti
|21 = Camilla Arrighi
|22 = Urbano Cattani
|24 = conte Ugo della Gherardesca
|25 = Virginia Ughi
|26 = Camillo Pandolfini
}}
 
== Note ==
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*[[Diocesi di Jesi]]
*[[Arcidiocesi di Pisa]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
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|carica=[[Tribunale della Rota Romana|Decano della Rota Romana]]
|periodo=6 aprile [[1835]] - 24 gennaio [[1842]]
|precedente=[[Alessandro Spada (cardinale)|Alessandro Spada]]
|successivo=[[Giuseppe Bofondi]]
|immagine=Emblem Holy See.svg
Riga 135 ⟶ 169:
|successivo=[[Paolo Micallef]], [[Ordine di Sant'Agostino|O.S.A.]]
|immagine=ArchbishopPallium PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia=titolo onorifico
|carica=[[Arcidiocesi di Pisa|Primate di Corsica e Sardegna]]
|periodo=19 dicembre [[1853]] - 7 ottobre [[1870]]
|precedente=[[Giovanni Battista Parretti]]
|successivo=[[Paolo Micallef]], [[Ordine di Sant'Agostino|O.S.A.]]
|immagine=PrimateNonCardinal PioM.svg
}}
{{Arcivescovi di Pisa}}
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[[Categoria:Vescovi di Jesi]]
[[Categoria:Federalisti]]
[[Categoria:Morti a San Giuliano Terme]]
[[Categoria:Padri del Concilio Vaticano I]]