Pinacoteca Tosio Martinengo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+ link |
|||
(188 versioni intermedie di 63 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Museo
|
|Stato = Italia
|Località = {{simbolo|Brescia-Stemma.svg}} [[Brescia]]
|Indirizzo = Piazza Moretto 4
|Tipologia = [[Museo]]
|Immagine = Pinacoteca Tosio Martinengo facciata Piazza Moretto Brescia.jpg
|Didascalia = La pinacoteca e la prospiciente piazza Moretto
|Larghezza =
|Proprietà = Comune di Brescia
|Gestione = Fondazione Brescia Musei
}}
{{Via Moretto}}
La '''Pinacoteca Tosio Martinengo''' è una [[Pinacoteca|galleria]] d'[[arte]] antica e moderna ospitata nello storico [[palazzo Martinengo da Barco]] e situata in piazza Moretto a [[Brescia]], in pieno [[Brescia Antica|centro storico cittadino]].
Il museo espone un considerevole patrimonio artistico, che spazia da opere [[Gotico internazionale in Italia|gotiche]] e [[tardo gotico|tardo gotiche]] del pieno Trecento e Quattrocento, sino alle opere dell'Ottocento e del [[Romanticismo]] di [[Francesco Hayez]] e [[Antonio Canova]].<ref name=":6">{{Cita web|url=https://www.bresciamusei.com/musei-e-luoghi/pinacoteca-tosio-martinengo/|titolo=Pinacoteca Tosio Martinengo|sito=Fondazione Brescia Musei|lingua=it-IT|accesso=2022-08-23}}</ref> Il nucleo più considerevole dei dipinti esposti, tuttavia, è costituito dalla corrente artistica della [[Rinascimento bergamasco e bresciano|pittura rinascimentale bresciana]], rappresentata da maestri quali il [[Romanino]], [[Il Moretto]] e [[Giovanni Gerolamo Savoldo]]. Degno di nota è anche la sezione dedicata alla pittura settecentesca di [[Giacomo Ceruti]], conosciuto come il [[Pitocchetto]], il pittore lombardo più importante del XVIII secolo.<ref name=":6" />
Nel 2018 si è concluso l'intervento di riqualificazione della pinacoteca, chiusa da diversi anni e rinnovata in tutti i suoi ambienti e nelle sue sale espositive.<ref name=":6" /> Nel corso del 2022, tra l'altro, sono state effettuate nuove acquisizioni di opere d'arte riguardanti il Settecento lombardo, con nuovi dipinti e un nuovo allestimento delle opere di Giacomo Ceruti.<ref>{{Cita web|url=https://www.finestresullarte.info/musei/brescia-pinacoteca-tosio-martinengo-nuovo-allestimento-settecento|titolo=Brescia, alla Pinacoteca Tosio Martinengo nuovo allestimento del '700 e nuove acquisizioni|sito=www.finestresullarte.info|lingua=it|accesso=2022-08-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bresciatourism.it/cosa-fare/pinacoteca-tosio-martinengo/|titolo=Pinacoteca Tosio Martinengo|sito=Brescia Tourism|lingua=it-IT|accesso=2022-09-13}}</ref>
La pinacoteca bresciana inoltre rientra, assieme alle altre istituzioni museali di [[Palazzo Tosio]] e del [[Museo del Risorgimento (Brescia)|Museo del Risorgimento Leonessa d'Italia]], nella rete dell'800 Lombardo.<ref>{{Cita web|url=https://www.rete800lombardo.net/musei/pinacoteca-tosio-martinengo/|titolo=Rete dell'800 Lombardo, Pinacoteca Tosio Martinengo|lingua=it-IT|accesso=31 gennaio 2024}}</ref>
== Storia ==
=== La collezione del conte Tosio e palazzo Tosio ===
{{Vedi anche|Palazzo Tosio|Paolo Tosio}}
[[File:Palazzo Tosio in Via Tosio facciata Brescia.jpg|sinistra|miniatura|218x218px|La facciata di palazzo Tosio progettata dall'architetto [[Rodolfo Vantini]].]]
Il conte e collezionista [[Paolo Tosio]] decise di allestire in [[palazzo Tosio]], dimora di sua proprietà progettata e ideata nel corso dell'Ottocento dall'architetto [[Rodolfo Vantini]], una prima pinacoteca civica, che volle nel 1832 legare al comune di Brescia tramite lascito testamentario.<ref>{{Cita|D'Adda|p. 27}}.</ref><ref name=":1">{{Cita|Antonio Fappani (a cura di)|''[[Enciclopedia bresciana]]''|Enciclopedia bresciana-13|titolo=Pinacoteca (Civica) Tosio - Martinengo}}.</ref><ref name=":10">{{Cita|Panazza 1958|p. 96}}.</ref>
Il palazzo dello stesso nobile bresciano era arrivato, nel corso degli anni, ad ospitare una ricca ed eterogenea collezione di opere d'arte, con dipinti della pittura cinquecentesca italiana appartenenti, tra gli altri, a [[Raffaello Sanzio|Raffaello]], al [[Il Moretto|Moretto]], al [[Lorenzo Lotto|Lotto]] e al [[Savoldo]]. Ciononostante, erano comunque presenti svariati dipinti della [[Pittura fiamminga|scuola fiamminga]] e della [[Secolo d'oro olandese|pittura olandese]] del XVI e XVII secolo, oltre che della [[Neoclassicismo|corrente neoclassica]] e [[Romanticismo|romantica]].<ref name=":0">{{Cita|De Leonardis|p. 43}}.</ref> Questo considerevole patrimonio artistico, per volontà testamentaria dello stesso conte Tosio, fu donato all'autorità comunale «onde siano conservati perpetuamente in Brescia stessa a pubblico comodo».<ref>{{Cita|D'Adda|pp. 30-31}}.</ref><ref>{{cita testo|autore=|curatore=Antonio Fappani|titolo=|enciclopedia=[[Enciclopedia bresciana]]|editore=[[La Voce del Popolo (settimanale di Brescia)|La Voce del Popolo]]|città=Brescia|url=https://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=TOSIO|volume=19|cid=Enciclopedia bresciana-19|voce=TOSIO (Giovanni) Paolo|anno=2004|SBN=LO10825483|OCLC=955572641}}</ref> Alla morte della moglie del conte, inoltre, si aggiunse a questo cospicuo lascito anche la stessa dimora nobiliare:<ref name=":10" />{{Citazione|[...] ''perché abbia a lasciarvi in perpetuo gli oggetti d'arte disposti a favore della città medesima dall'ottimo mio marito e dove potrebbe a piacere collocarsi con tutto comodo quegli altri oggetti che la munificenza d'altri amatori della patria potesse lasciare ad aumento della collezione.''|Roberta D'Adda (a cura di), Pinacoteca Tosio Martinengo, p. 31.}}
[[File:Museo - Tosio Martinengo.jpg|miniatura|La facciata della pinacoteca progettata da [[Antonio Tagliaferri]] in una visione d'insieme.]]
Si venne dunque a creare, a seguito della trasformazione della galleria Tosio in bene pubblico, un primo esempio di [[Pinacoteca|pinacoteca civica]], nonché la prima raccolta pubblica d'arte contemporanea in Italia.<ref>{{Cita|D'Adda|p. 34}}.</ref><ref group="N">Infatti, la Civica Galleria d'Arte Moderna di Torino avrebbe aperto solo nel 1860.</ref> Nel 1851 la stessa galleria fu aperta al pubblico, mantenendo tra l'altro l'originaria disposizione delle opere e degli arredi del palazzo. La collezione di opere esposte aumentò sensibilmente grazie al trasferimento di pale d'altare ed affreschi da [[Chiese di Brescia|chiese cittadine]] soppresse (tra le altre, la [[Chiesa di San Domenico (Brescia)|chiesa di San Domenico]], la [[Chiesa di San Barnaba (Brescia)|chiesa di San Barnaba]], il [[Santuario della Madonna delle Grazie (Brescia)|santuario della Madonna delle Grazie]] e la [[Chiesa di Santa Maria dei Miracoli (Brescia)|chiesa di Santa Maria dei Miracoli]]) da palazzi e dimore signorili demolite oltre che da edifici municipali.<ref>{{Cita|D'Adda|p. 36}}.</ref>
Alcuni illustri cittadini bresciani, inoltre, tra i quali Camillo Brozzoni, Alessandro Sala, senza trascurare la stessa [[Calini|famiglia Calini]], donarono un'ingente quantità di collezioni ed opere private.<ref name=":1" /><ref name=":0" /> Tra questi va citato anche il nome del collezionista Antonio Pitozzi che, nel 1844, chiese che i ventisei oggetti di pittura e scultura che aveva intenzione di donare ''«non abbiano a collocarsi nella galleria del benemerito fu C.te Tosio, ma bensì in separato, modesto locale, lusingandosi che con ciò possa avere origine la desiderata Civica Pinacoteca, della quale ancora difetta questa R. Città»''.<ref name=":7">{{Cita|D'Adda|p. 38}}.</ref>
Le aspirazioni espresse dal Pitozzi trovarono una concreta attuazione solo a seguito del lascito testamentario del conte Leopardo Martinengo.<ref name=":7" />
=== La collezione del conte Martinengo e la Pinacoteca Martinengo ===
[[File:Faustini - Martinengo.jpg|sinistra|miniatura|158x158px|Il conte [[Leopardo Martinengo]] in un ritratto di [[Modesto Faustini]].]]
Infatti, nel 1884, il conte [[Leopardo Martinengo|Leopardo Martinengo da Barco]], senatore, patriota e dotto uomo di cultura, tramite lascito testamentario fece dono al comune dell'[[Palazzo Martinengo da Barco|omonimo palazzo]] di sua proprietà, oltre che della propria biblioteca, delle proprie collezioni scientifiche e di opere d'arte:<ref name=":10" /> tra le tante, si annoveravano nella sua collezione dipinti di [[Vincenzo Foppa]], del [[Floriano Ferramola|Ferramola]], di [[Paolo da Caylina il Giovane]], del [[Savoldo]] e del [[Romanino]], oltre che del Moretto e di [[Lattanzio Gambara]]; senza poi contare le innumerevoli medaglie pontificie, alcune di epoca classica ed una ricca raccolta di libri e manoscritti poi trasferita alla [[Biblioteca Queriniana|biblioteca queriniana]].<ref name=":1" />
In un primo momento, dunque, si decise di trasferire in questa sede le collezioni di privati non pertinenti a quella originaria del conte Tosio: dopo che tra il 1889 e il 1898 furono effettuati lavori di adeguamento strutturale da [[Antonio Tagliaferri]], fu infine inaugurata la Pinacoteca Comunale Martinengo.<ref name=":0" /><ref name=":7" /><ref>{{Cita|Panazza 1958|pp. 98-99}}.</ref> Nell'occasione, fu anche creata di fronte ad essa l'odierna piazza Moretto, abbellita con l'erezione del [[monumento al Moretto]] ad opera di [[Domenico Ghidoni]].<ref name=":1" /><ref>{{Cita|De Leonardis|p. 44}}.</ref>
Restituita alla galleria Tosio la sua integrità originaria, dunque, la stessa pinacoteca aperta negli spazi di palazzo Martinengo fu consacrata a tempio della scuola pittorica bresciana: la nuova collezione, infatti, aveva il suo cuore pulsante nel suo grande salone che, nella sua visione complessiva, portò lo storico dell'arte [[Gustavo Frizzoni]] a dire:
{{Citazione|''le impressioni del visitatore non possono se non sentirsi profondamente mutate, ossia mosse da un senso d'inaspettata maraviglia, trovandosi egli trasportato da un tratto in mezzo agli elementi più splendidi dell'arte bresciana.''|Roberta D'Adda (a cura di), Pinacoteca Tosio Martinengo, pp. 38-41.}}
=== La Pinacoteca Tosio-Martinengo ===
[[File:Pinacoteca Tosio Martinengo Via Martinengo da Barco Brescia.jpg|sinistra|miniatura|250x250px|L'ingresso monumentale della pinacoteca bresciana su via Martinengo da Barco.]]
Già a partire dal 1888, tuttavia, l'assessore del comune di Brescia Pertusati commissiona il trasporto di diverse opere dalla galleria Tosio alla pinacoteca Martinengo. Inoltre, nel 1893, la neonata pinacoteca Martinengo ebbe modo di ospitare altre collezioni private come quelle della galleria Faustini: è già nel settembre del medesimo anno, comunque, che il [[ministro della Pubblica Istruzione]] esorta le autorità comunali affinché fosse creata un'unica pinacoteca civica. Nel corso del 1900, nonostante l'opposizione dei conti Zuccheri, eredi del conte Tosio, sono molte le opere trasferite appunto da palazzo Tosio a quello Martinengo. L'11 luglio, a sancire definitivamente il trasferimento di sede nel palazzo di [[via Moretto]], il comune vota all'unanimità la collocazione delle opere all'interno appunto di palazzo Martinengo. A favore di questa operazione museale si conta anche il parere favorevole di [[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]] e [[Corrado Ricci]].<ref name=":8">{{Cita|D'Adda|p. 42}}.</ref> La creazione della nuova pinacoteca viene anche formalizzata tramite un accordo con gli eredi dei conti Tosio, oltre che con una delibera comunale del 12 marzo 1903: nasceva così la "Civica Pinacoteca Tosio-Martinengo".<ref>{{Cita|D'Adda|p. 41}}.</ref> Nel 1906 l'unione è formalizzata e nel 1908 la sede riapre al pubblico.<ref name=":1" /><ref>{{Cita|Panazza|p. 98}}.</ref>
Inoltre il pittore [[Giuseppe Ariassi]], tra l'altro allievo di [[Francesco Hayez]] e maestro di [[Francesco Filippini]], fu il presidente della pinacoteca Tosio Martinengo per oltre trent'anni; ebbe anche modo di dirigere personalmente la scuola di disegno ad essa annessa, oltre che essere il principale organizzatore, nel 1878, dell'«Esposizione della Pittura Bresciana» allestita nella rinascimentale [[Ospedale di San Luca|crociera di San Luca]].<ref name=":7" /><ref>{{cita testo|autore=|curatore=Antonio Fappani|titolo=|enciclopedia=[[Enciclopedia bresciana]]|editore=[[La Voce del Popolo (settimanale di Brescia)|La Voce del Popolo]]|città=Brescia|data=|url=http://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=ARIASSI_Giuseppe|volume=1|cid=Enciclopedia bresciana-1|oclc=163181886|sbn=MIL0272979|voce=ARIASSI Giuseppe|anno=1974}}</ref>
==== Il riassetto delle opere e delle sale all'inizio del Novecento ====
[[File:Raffaello Angelo 1 (frammento pala Baronci).jpg|miniatura|180x180px|L'[[Angelo (Raffaello Brescia)|Angelo]] dipinto da Raffaello e conservato nelle collezioni della pinacoteca]]
Nel frattempo la collezione si era arricchita di molte opere, frutto perlopiù di lasciti testamentari di privati o di famiglie, tra i quali si annovera, nel 1920, l'acquisizione di preziosi dipinti e stampe giapponesi dei [[Fè-d'Ostiani]], portata in Italia dal conte [[Alessandro Fè d'Ostiani (politico)|Alessandro Fè d'Ostiani]]. Nel 1912, d'altro canto, gli studi del tedesco Oskar Fischel rivelarono la presenza, tra le collezioni della pinacoteca, dell'[[Angelo (Raffaello Brescia)|Angelo]] che un tempo fece parte della [[pala Baronci]] di [[Città di Castello]], opera di [[Raffaello Sanzio]]. Senza aspettare conferme circa la paternità dell'opera, alcuni ignoti tentarono, nella notte tra il 30 aprile ed il 1º maggio, di rubare il dipinto.<ref name=":1" /> Nel settembre dello stesso anno poi, grazie a studi più approfonditi da parte di [[Corrado Ricci]] e [[Luigi Cavenaghi]], l'attribuzione fu certamente attribuita all'[[Urbino|urbinate]].<ref name=":8" />
Nel 1914, inoltre, grazie all'intervento di Giulio Zappa e del suo aiutante, [[Ettore Modigliani]], fu cambiata la disposizione delle sale e del percorso espositivo,<ref name=":11">{{Cita|Panazza 1958|p. 101}}.</ref> da allora più logico e lineare nella sua interezza, dato che partiva dalle opere più antiche per arrivare a quelle più cronologicamente vicine:<ref>{{Cita|D'Adda|pp. 43-44}}.</ref> furono anche esposti molti dipinti prima conservati nei magazzini, tra i quali lo stesso ''Angelo'' raffaellesco e un ''Cristo colla croce'' proveniente dalla [[chiesa di Santa Maria in Solario]]. Oltre a ciò, furono anche collocati nei saloni centrali le opere del Romanino e del Moretto. Furono anche murate le finestre ed aperti ampi e spaziosi [[Lucernario|lucernari]], benché comunque l'operazione venne interrotta a causa dello scoppio della [[prima guerra mondiale]]: il 22 maggio 1915, infatti, la pinacoteca fu chiusa al pubblico e le opere più preziose trasferite a [[Roma]].<ref name=":1" /><ref name=":11" /><ref>{{Cita|D'Adda|p. 44}}.</ref>
La pinacoteca venne riaperta già nel 1916 in occasione di un'esposizione sulla pittura del [[Rinascimento lombardo]];<ref name=":0" /> ciononostante, riaprì ufficialmente al pubblico soltanto nel 1920. Attorno al 1925 e fino al 1927, inoltre, [[Giorgio Nicodemi]] riorganizzò lo schema espositivo della pinacoteca.<ref name=":11" />
==== Lo scoppio della seconda guerra mondiale ====
Nel 1939 fu istituita una commissione formata da studiosi dell'arte quali [[Fausto Lechi]], Gaetano Panazza e Virgilio Vecchia affinché fossero riordinate le opere e la disposizione delle stesse, in occasione di una nuova mostra incentrata sulla pittura bresciana nel Rinascimento; tuttavia, a seguito dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]], il tutto si interruppe.<ref name=":11" /> Molte opere infatti furono sfollate in diversi luoghi, nel corso del 1941: nella Villa Fenaroli di [[Seniga]], in quella Lechi di [[Erbusco]], nel [[Abbazia di San Nicola (Rodengo-Saiano)|abbazia di Rodengo-Saiano]] ed anche fuori [[Provincia di Brescia|provincia]].
Il 15 ottobre 1946 la pinacoteca poté finalmente riaprire al pubblico e venne inaugurato, nel 1953, un nuovo riassetto dei dipinti fortemente voluto da Alessandro Scrinzi, allora direttore, oltre che da Giovanni Vezzoli e anche da Fausto Lechi.<ref name=":1" /><ref name=":9">{{Cita|D'Adda|p. 46}}.</ref>
=== La sistemazione e riqualificazione della pinacoteca ===
[[File:2017-03 Brescia Mattes Pana (83).JPG|miniatura|La pinacoteca in fase di ristrutturazione, prima della riapertura definitiva nel 2018.]]
Chiusa già nel 1969, comunque, la pinacoteca venne chiusa al pubblico per lavori di restauro e riaperta subito dopo, nel 1970. In quell'occasione si rinnovarono gli impianti d'illuminazione e si pulirono gli [[Stucco|stucchi]], senza contare gli innumerevoli restauri di dipinti ed affreschi effettuati; anche nel 1990 venne intrapresa una vasta operazione di restauro che si concluse solo nel 1994.
La pinacoteca, nel frattempo, aveva avuto modo di arricchirsi di pregevoli opere, tra le quali, per esempio, il ''[[ritratto di giovane flautista]]'' del Savoldo, la cosiddetta ''Pietà'' del Foppa, oltre che il ''Ritratto di dama'' e i ''Dieci busti di profeti'' del Moretto e alcune delle tele che costituivano il nucleo dei ''ciclo di Padernello'' di [[Giacomo Ceruti]].<ref name=":1" /><ref name=":9" />
Chiusa infine dal 2009, il 17 marzo 2018 la pinacoteca è stata riaperta dopo un lungo restauro.<ref>{{Cita web|url=https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/color-verde-pinacoteca-tosio-martinengo-si-svela-1.3110412|titolo=Color «verde Pinacoteca»: Tosio Martinengo si svela|sito=Giornale di brescia|data=2016-08-10|lingua=it|accesso=2020-07-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.brescia.it/news/2018/marzo/Pagine/Pinacoteca-Tosio-Martinengo.aspx|titolo=Comune di Brescia - Portale istituzionale|accesso=2020-07-26}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiorno.it/cultura/pinacoteca-1.3791413|titolo=Brescia, la Pinacoteca torna alla città|autore=Federica Pacella|sito=Il Giorno|data=17 marzo 2018|lingua=it|accesso=2020-07-27}}</ref> Nel corso del 2022, tra l'altro, una nuova serie di lasciti testamentari, donazioni e depositi ha portato al rinnovamento totale della sezione dedicata al Settecento, dedicata in particolare alla pittura della realtà di Giacomo Ceruti.<ref>{{Cita|D'Adda|p. 50}}.</ref>
== Percorso espositivo ==
La collezione ospita, tra le tante, innumerevoli opere dell'arte [[brescia]]na e lombarda databili dal [[XIV secolo|Trecento]] al [[XVIII secolo|Settecento]], disposte in un percorso espositivo di 21 sale; protagoniste della pinacoteca, tuttavia, sono le opere degli artisti del [[Rinascimento bergamasco e bresciano]], tra le quali figurano opere di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]], del [[Il Moretto|Moretto]] e del [[Giovanni Gerolamo Savoldo|Savoldo]], oltre che del [[Vincenzo Foppa|Foppa]], del [[Romanino]] e del [[Lorenzo Lotto|Lotto]].<ref name=":11" /><ref>{{Cita web|url=https://www.bresciamusei.com/pinacoteca.asp|titolo=Brescia Musei - Pinacoteca Tosio Martinengo|accesso=2020-07-25|dataarchivio=1 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210301170417/https://www.bresciamusei.com/pinacoteca.asp|urlmorto=sì}}</ref>
=== Sala 1 ===
Salendo al primo piano si incontra la prima sala del percorso, che offre un interessante spaccato di [[Tardo gotico|pittura Tardo gotica]] e [[Pittura gotica|Gotica]], con opere del [[XIV secolo]] e [[XV secolo]]. Nelle vetrine qui presenti, inoltre, si possono ammirare [[Avorio|avori]], [[Medaglia|medaglie]] ed oggetti di [[oreficeria]] di [[Pisanello]] e [[Matteo de' Pasti]].<ref name=":2">{{Cita|De Leonardis|p. 45}}.</ref>
;
;[[Paolo Veneziano]]
* ''San Giovanni Battista'', ''Sant'Agostino'', ''Sant'Ambrogio'' e ''San Paolo'', pannelli dal ''[[polittico dei santi Cosma e Damiano]]''
;
;[[Antonio Cicognara]]/pittore bresciano(?)[[File:San Giorgio e la principessa (Antonio Cicognara).jpg|miniatura|162x162px|<small>San Giorgio e la principessa, ignoto, 1460-1465.</small>]]
* [[San Giorgio e la principessa (Antonio Cicognara)|''San Giorgio e la principessa'']], tuttavia di difficile ed incerta attribuzione, 1460-1465 circa, tempera su tavola, oro a guazzo e foglia d'argento<ref>{{Cita web|url=http://www.turismobrescia.it/it/punto-d-interesse/san-giorgio-e-il-drago|titolo=SAN GIORGIO E IL DRAGO|lingua=it|accesso=2020-07-26|urlmorto=sì}}</ref>
;
;Maestro Paroto (Pasoto da Cemmo?)
* ''[[Madonna col Bambino, donatore e santi|Polittico, Madonna col Bambino, il donatore Francesco dal Ferro e i santi Stefano, Siro, Ludovico, Giovanni evangelista, Michele, Apollonia, Giovanni Battista e Agata]]'',1447, tempera su tavola.''
=== Sala 2 ===
Nella seconda sala del percorso, spostandosi anche da un punto di vista prettamente cronologico, si incontrano alcune opere già del primo [[Cinquecento]] bresciano; nelle vetrine si possono ammirare oreficerie a tema sacro e piatti decorati con smalti.<ref name=":2" />
;
;[[Vincenzo Foppa]]
* ''[[Pala della Mercanzia]]: Madonna con il Bambino tra i santi Faustino e Giovita, 1501-1509 circa, tempera e olio su tela.''[[File:Pinacoteca Tosio Martinengo Pala della Mercanzia Vincenzo Foppa Brescia.jpg|miniatura|Pala della Mercanzia di Vincenzo Foppa.|173x173px]]
* ''[[Stendardo di Orzinuovi]]'': ''Madonna con il Bambino tra Santa Caterina d'Alessandria e san Bernardino da Siena (fronte); San Sebastiano tra san Giorgio e san Rocco (retro), 1514, tempera e olio su tela.''
* ''San Giovanni Battista''
* Sant'Apollonia
;
;[[Floriano Ferramola]]
* ''Incontro degli sposi, 1517-1518 circa, affresco (strappo).''
;[[File:Pinacoteca Tosio Martinengo San Giovanni Battista e Santa Apollonia Vincenzo Foppa Brescia.jpg|miniatura|San Giovanni Battista e Santa Apollonia.|145x145px]][[Vincenzo Civerchio]];
* ''[[Polittico di San Nicola da Tolentino]]'' (pannelli con ''San Nicola da Tolentino'' e ''San Rocco'')
;
;[[Francesco Napoletano]]
* ''[[Polittico di San Nicola da Tolentino]]'' (pannello con ''San Sebastiano''), ''1495-1550 circa, tempera e olio su tavola.''
=== Sala 3 ===
Il grande ambiente della terza sala ospita la collezione di opere del rinascimento bresciano, a suo tempo appartenente al conte Tosio; sono infatti presenti pitture a tema sacro di [[Andrea Previtali]], di [[Francesco Francia]] e [[Andrea Solari]].<ref name="DeLeonardis">{{Cita|De Leonardis|p. 46}}.</ref>
;
;[[Andrea Previtali]]
* ''Busto di Cristo''
;
;[[Francesco Francia]]
* ''Madonna con il Bambino e san Giovannino, 1500-1505 circa, olio su tavola.''
;
;[[Andrea Solari]]
* ''Cristo portacroce con un certosino''
=== Sala 4 ===
La seconda parte di queste opere rinascimentali, provenienti dalle collezioni del Tosio, culmina con il confronto tra le opere di artisti bresciani, perlopiù il Moretto, e le opere del Sanzio; si vuole dunque tenere fede alla tradizione secondo cui il Bonvicini sarebbe da ritenersi il ''"Raffaello bresciano".''<ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.bresciamusei.com/npinacoteca.asp?nm=308&t=Il+progetto+scientifico|titolo=Brescia Musei - Pinacoteca Tosio Martinengo - Il progetto scientifico|accesso=2020-07-26|urlmorto=sì}}</ref>
;
;[[Raffaello Sanzio]]
* [[Angelo (Raffaello Brescia)|''Angelo'']], ''1501, olio su tavola (trasportato su tela).''
* [[Cristo benedicente (Raffaello)|''Cristo benedicente'']], ''1505-1506, olio su tavola.''
;
;[[Alessandro Bonvicino|Alessandro Bonvicino (Moretto)]]
* [[Salomé (Moretto)|''Ritratto di gentildonna come Salomé'']]'', 1537 circa, olio su tavola.''
* [[Annunciazione (Moretto)|''Annunciazione'']]
=== Sala 5 ===
Dalla sala numero cinque in poi, sino all'ottava, l'attenzione del percorso si focalizza volutamente sui grandi maestri del rinascimento bresciano, accorpando appositamente opere tra loro simili per suscitare un confronto continuo tra le opere presenti.<ref name=":3" />[[File:Pinacoteca Tosio Martinengo stendardo delle Sante Croci Moretto Brescia.jpg|miniatura|alt=Lo stendardo delle Sante Croci del Moretto.|Lo stendardo delle Sante Croci del Moretto.|217x217px]]
;
;[[Alessandro Bonvicino|Alessandro Bonvicino (Moretto)]]
* ''[[Stendardo delle Sante Croci]]''
* ''Mosè e il roveto ardente''
* ''Dieci figure di profeti, 1525 circa, affreschi (strappi).''
=== Sala 6 ===
Il percorso prosegue interponendo alcune opere del [[Savoldo]], del [[Lorenzo Lotto|Lotto]] e sempre del Moretto; dunque il punto d'incontro di questi dipinti, e del loro confronto, risiede nell'utilizzo della luce e della resa atmosferica dei colori.<ref name="DeLeonardis" /><ref name=":3" />
;[[File:Pinacoteca Tosio Martinengo Adorazione dei pastori Girolamo Savoldo Brescia.jpg|miniatura|alt=Adorazione dei pastori del Savoldo.|Adorazione dei pastori del Savoldo.]][[Alessandro Bonvicino|Alessandro Bonvicino (Moretto)]]
* [[Cena in Emmaus (Moretto)|''Cena in Emmaus'']], ''1527 circa, olio su tela.''
;
;[[Giovanni Gerolamo Savoldo]]
* [[Adorazione dei pastori (Savoldo)|''Adorazione dei pastori'']], ''1540, olio su tela.''
;[[Lorenzo Lotto]]
* [[Adorazione dei pastori (Lotto)|''Adorazione dei pastori'']], ''1530, olio su tela.''
=== Sala 7 ===
La settima sala ospita ed espone i maggiori esempi di opere prodotte dai maestri bresciani del pieno [[Cinquecento]]: provenienti dai più disparati contesti cittadini, ora chiese, ora dimore signorili, ora proprietà di confraternite, l'elemento in comune è una innata resa realistica e vicina dunque al dato reale.<ref name=":3" />
;[[File:Pinacoteca Tosio Martinengo Cristo portacroce Romanino Brescia.jpg|miniatura|alt=Cristo portacroce del Romanino.|Cristo portacroce del Romanino.]]
;[[Girolamo Romani|Girolamo Romani (Romanino)]]
* ''San Gerolamo penitente, 1516-1517, olio su tela.''
* [[Cristo portacroce (Romanino)|''Cristo portacroce'']], ''1545 circa, olio su tela.''
;
;[[Giovanni Busi]] detto il Cariani
* ''Incontro di Cristo con la Veronica, 1530-1540 circa, olio su tela.''
;[[Giovanni Gerolamo Savoldo]]
* ''Riposo nella fuga in Egitto, 1540 circa, olio su tela'' (Deposito [[Intesa Sanpaolo]] )
* ''Madonna con il Bambino e San Rocco'' (anch'esso deposito Intesa SanPaolo)
[[File:Pinacoteca Tosio Martinengo Fuga in Egitto Savoldo Brescia.jpg|miniatura|Riposo nella fuga in Egitto del Savoldo.]]
;[[Polidoro da Lanciano]]
* ''Cristo e l'adultera''
;
;[[Callisto Piazza]]
* ''Adorazione del Bambino''
;
;[[Alessandro Bonvicino|Alessandro Bonvicino (Moretto)]]
* ''[[Adorazione dei pastori con i santi Nazario e Celso]]''
=== Sala 8 ===
[[File:Sala 8.jpg|miniatura|La sala 8 in una visione d'insieme.]]
Il grande salone dalle pareti rosse ospita le altrettanto grandi [[Pala d'altare|pale d'altare]] provenienti dalle chiese cittadine e del territorio bresciano; notevole è anche il [[leggio]] intarsiato di fra' Raffaele da Brescia, proveniente dall'[[Abbazia di San Nicola (Rodengo-Saiano)|abbazia di San Nicola]] di [[Rodengo-Saiano]].<ref name=":3" /><ref name=":4">{{Cita|De Leonardis|p. 48}}.</ref><ref>{{Cita|De Leonardis|p. 49}}.</ref>
;
;[[Alessandro Bonvicino|Alessandro Bonvicino (Moretto)]]
* ''[[Cristo e l'angelo|Cristo in passione e l'angelo]], 1550 circa, olio su tela.''
* ''[[Sant'Antonio da Padova tra i santi Antonio Abate e Nicola da Tolentino]]''
* ''Natività con i pastori, San Gerolamo e un donatore girolamino, 1530-1535 circa, olio su tela'' (deposito della [[Basilica di Santa Maria delle Grazie (Brescia)|basilica di Santa Maria delle Grazie]])<ref name=":3" />
* [[Pentecoste (Moretto)|''Pentecoste'']]
* ''[[Pala Rovelli|Pala Rovelli: san Nicola di Bari presenta gli allievi di Galeazzo Rovellio alla Madonna in trono con il Bambino]], 1539, olio su tela.''
* ''[[Pala di Sant'Eufemia|Pala di Sant'Eufemia: Madonna con il Bambino e san Giovannino con i santi Benedetto, Paterio, Eufemia e Giustina]], 1527 circa, olio su tavola.''
;
;[[Girolamo Romani|Girolamo Romani (Romanino)]]
* ''Cena in Emmaus, 1532-1533 circa, affresco (strappo)''[[File:Pinacoteca Brescia (Sala 9).jpg|miniatura|Sala 9]][[File:Pinacoteca Tosio Martinengo pala di Sant'Eufemia Moretto Brescia.jpg|miniatura|La pala di Sant'Eufemia del Moretto.]]
* ''Cena in casa di Simon fariseo, 1532-1533 circa, affresco (strappo)''
* ''Natività, 1545 circa, olio su tela.''
* ''[[Pala di San Domenico (Romanino)|Pala di San Domenico: incoronazione della Vergine e san Domenico tra i santi Faustino, Paolo, Tommaso d'Aquino, Pietro Martire, Antonino, Vincenzo Ferrer, Pietro e Giovita]], 1545-1548 circa, olio su tela.''
[[File:Pinacoteca Tosio Martinengo Natività Romanino Brescia.jpg|miniatura|alt=Natività del Romanino.|Natività del Romanino.]]
=== Sala 9 ===
La sala successiva è invece dedicata al [[Manierismo]] e a ceramiche e bronzetti decorativi di produzione italiana; sono anche presenti diversi paramenti murari recanti affreschi asportati da dimore private e palazzi.<ref name=":3" />
;[[Lattanzio Gambara]];
* ''Cerere''
* ''Apollo, 1557, affresco (stacco)''
* ''Autoritratto''
* ''Otto frammenti dal fregio del palazzo del Podestà''
;
;[[Pietro Marone]]
* ''Il corteggio della regina di Saba''
;
;[[Alessandro Maganza]]
* ''Il banchetto di Baldassarre''
=== Sala 10 ===
Nella sala successiva si incontrano alcuni [[Ritratto|ritratti]] di figure eminenti e di spicco del panorama lombardo, ad opera di altrettanti artisti provenienti dal medesimo contesto.<ref name=":3" /><ref name=":4" />
;
;[[Lucia Anguissola]]
* ''Ritratto della sorella Europa''
;
;[[Sofonisba Anguissola]]
* ''Ritratto di canonico lateranense, 1556, olio su tela.''
;
;[[Giovan Battista Moroni]]
* ''Il magistrato (ritratto di dottore), 1560, olio su tela.''
* ''[[Ritratto di gentiluomo (Moroni)|Il poeta sconosciuto (ritratto di gentiluomo)]], 1560, olio su tela.''
La pinacoteca, inoltre, conserva parti di un taccuino smembrato che raccoglieva i disegni dell'artista risalenti al suo esordio del 1543.<ref>{{cita libro|autore=[[Simone Facchinetti]]|titolo=Giovan Battista Moroni: Un 'ritratto magnifico' e otto opere restaurate|anno=2015|editore=Fondazione Credito Bergamasco|città=Bergamo|SBN=LO11600503}}</ref>
;
;[[Girolamo Romani|Girolamo Romani (Romanino)]]
* ''Ritratto di uomo con giubbetto striato''
;
;[[Alessandro Bonvicino|Alessandro Bonvicino (Moretto)]]
* ''[[Ritratto di gentiluomo con lettera]]''
;[[Pier Maria Bagnadore]]
* ''Ritratto di uomo in armatura''[[File:Giovanni Gerolamo Savoldo 009.jpg|miniatura|150x150px|Ritratto di giovane flautista.]]
;[[Giovanni Gerolamo Savoldo]]
* ''[[Ritratto di giovane flautista]], 1525 circa, olio su tela'' (deposito nella collezione d'arte [[UniCredit]])<ref name=":3" />
=== Sala 11 ===
Nella sala numero 11 del percorso si arriva ad osservare la pittura dell [[XVII secolo]], con un costante confronto tra la pittura di matrice classica (perlopiù di provenienza emiliana) e quella invece più "tenebrosa", considerando anche le diverse declinazioni geografiche della medesima.<ref name=":3" /><ref name=":4" />
;
;[[Simone Cantarini]]
* ''Madonna del Rosario''
;
;[[Giovan Battista Salvi|Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato]]
* ''Madonna con il Bambino e san Giovannino, 1650 circa, olio su tela.''
;
;[[Domenico Fiasella]]
* ''San Sebastiano''
;
;[[Caravaggismo|Pittore Caravaggesco]]
* ''Cristo risana il cieco''
;
;[[Nicolas Tournier]]
* [[File:Giordano-democrito-brescia-pinacoteca-tosio-martinengo.jpg|miniatura|162x162px|Democrito di Luca Giordano.]]''Ritratto di suonatore di flauto, 1626 circa, olio su tela.''
;
;[[Luca Giordano]]
* ''Eraclito, 1655-1660 circa, olio su tela.''
* ''Democrito, 1655-1660 circa, olio su tela.''
;[[File:Giordano-heraclito-brescia-pinacoteca-tosio-martinengo.jpg|miniatura|173x173px|Eraclito di Luca Giordano.]]
;[[Johann Carl Loth]]
* ''Sansone e Dalila'' (deposito da collezione privata)
;
;[[Matthias Stomer]]
* ''Incredulità di san Tommaso''
=== Sala 12 ===
Il percorso della mostra prosegue con un'intera sala dedicata ed incentrata sulla produzione artistica di Giacomo Ceruti, meglio noto come il Pitocchetto; si inaugura così la pittura tipica del [[XVIII secolo]], con i pezzi più pregiati dell'intera collezione.<ref name=":3" /><ref name=":5">{{Cita|De Leonardis|p. 50}}.</ref>
[[File:Giacomo Ceruti - The Laundress - WGA04667.jpg|miniatura|180x180px|La lavandaia del Pitocchetto.]]
;
;[[Giacomo Ceruti|Giacomo Ceruti (Il Pitocchetto)]]
* ''La lavandaia, 1720-1725 circa, olio su tela.''
* ''Due pitocchi, 1730-1734 circa, olio su tela.''
* ''L'incontro nel bosco (Due poveri in un bosco), 1730-1735 circa, olio su tela.''
* ''Scuola di ragazze, 1720-1725 circa, olio su tela.''
* ''Figure di calzolai con un cliente''
* [[File:Pinacoteca Tosio Martinengo filatrice Pitocchetto Brescia.jpg|miniatura|alt=La filatrice del Pitocchetto.|La filatrice del Pitocchetto.|176x176px]]''La filatrice''
* ''Portarolo, 1730-1734 circa, olio su tela'' (deposito di una collezione privata)
* ''Giocatori di carte''
=== Sala 13 ===
[[File:Sala 13.jpg|miniatura|La sala 13 in una veduta d'insieme.]]
La sala seguente, detta "degli specchi", è interamente dedicata a preziosi [[Vetro veneziano|vetri veneziani]] della collezione Brozzoni; una quarantina di esemplari testimoniano infatti l'evoluzione di tale arte tra la fine del [[Quattrocento]] e l'inizio del [[Settecento]].<ref name=":3" /><ref name=":5" />
=== Sala 14 e 15 ===
Incentrate sul tema della [[pittura di genere]] e su [[Allegoria|figure allegoriche]], espone opere di artisti non soltanto bresciani; i soggetti propendono comunque verso il paesaggio e scene di vita bucolica ed agreste, con la presenza preponderante di figure di contadini e pastori.<ref name=":3" /><ref name=":5" /> Nel 2022 sono state acquisite e qui collocate nuove opere di Giacomo Ceruti.<ref>{{Cita|D'Adda|p. 142}}.</ref>
;
;[[Giacomo Ceruti|Giacomo Ceruti (Il Pitocchetto)]]
*''Le due sorelle (Ritratto di due fanciulle), 1720-1725 circa, olio su tela.''
*''Ritratto di Laura Vitali, 1740 circa, olio su tela.''
*''Ritratto del marchese Erasmo Aliprandi Martinengo, 1740 circa, olio su tela.''
;
;[[Francesco Paglia]]
*''Passione effimera''
* ''Amore duraturo''
;
;Antonio Rasio
* ''Primavera''
* ''Estate''
* ''Autunno''
* ''Inverno''
;
;[[Pieter Mulier]]
* ''Paesaggio notturno con pastori''
* ''Paesaggio con pastori''
;
;[[File:Pinacoteca Tosio Martinengo ragazza che cuce mugnaio Antonio Cifrondi Brescia.jpg|miniatura|alt=La ragazza che cuce ed il mugnaio di Antonio Cifrondi.|La ragazza che cuce ed il mugnaio di Antonio Cifrondi.]][[Antonio Cifrondi]]
* ''Vecchio sotto la neve''
* ''Mugnaio, 1720 circa, olio su tela.''
* ''Giovane contadina, 1720-1725 circa, olio su tela.''
* ''Vecchio con clessidra''
;
;[[Francesco Londonio]]
* ''Pastorella''
;
;Giorgio Duranti
* ''Due garzette''
* ''Zuffa tra tacchini e galli''
* ''Gufo con preda''
* ''Gufo con picchio''
* ''Gallo, gallina, chioccia con pulcini e pianta di iris''
;
;Con Andrea Torresani
* ''Paesaggio con gallinacei''
;
;[[Francesco Zuccarelli]]
* ''Il riposo del cacciatore''
* ''I viandanti''
;
;Pittore anonimo lombardo
* ''L'imboscata''
* ''Scontro di cavalleria''
=== Sala 16 ===
Le sale seguenti sono un chiaro esempio di [[arte rococò]], le cui movenze e decorazioni sono state conciliate con i colori degli stucchi e dei soffitti stessi; anche in questa sala, comunque, sono presenti ritratti di maestranze lombarde.<ref name=":3" />
;
;[[Giacomo Ceruti|Giacomo Ceruti (Il Pitocchetto)]]
* ''Ritratto di Marina Cattaneo''
* ''Ritratto di gentiluomo''
;
;[[Antonio Paglia]]
* ''Ritratto di gentiluomo''
* ''Ritratto di gentiluomo''
=== Sala 17 ===
Questo ambiente presenta un interessante pendant di Antonio Cifrondi, definito dallo [[Storia dell'arte|storico dell'arte]] [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]] un "[[Pierrot]] lunaire",<ref>{{Cita|D'Adda|p. 144}}.</ref> chiarificando così lo stile del pittore.<ref name=":3" />
;[[Antonio Cifrondi]][[File:Binding of Isaac Simon Troger Pinacoteca Tosio Martinengo Brescia.jpg|miniatura|Sacrificio di Isacco di Simon Troger.|376x376px]]
* ''Ragazza che cuce''
=== Sala 18 ===
Nella sala successiva, allestita secondo il gusto delle dimore signorili [[Settecentesco|settecentesche]], si può osservare la singolare opera di [[Simon Troger]]: elogiata da [[Leopoldo Cicognara]] nella sua opera "tanto per il virtuosismo tecnico dell’esecutore quanto per la purezza preclassica delle figure".<ref name=":3" />
;
;[[Simon Troger]]
* ''Il sacrifico di Isacco, 1738 circa, avorio e legno (altezza 265 cm)''
=== Sala 19 ===
L'ultimo ambiente a tema settecentesco è appunto la sala numero 19, che esemplifica perfettamente l'arte promossa da [[Faustino Bocchi]]; con esso, anche una chiara espressione della cosiddetta "pittura a pigmei".<ref name=":3" /><ref>{{Cita|D'Adda|p. 150}}.</ref>
;
;[[Faustino Bocchi]]
* ''Il guastafeste, olio su tela.''
* ''Caccia al pulcino, olio su tela.''
* ''Armadio dipinto con grottesche e scene di nani'' (legno e dipinto dorato)
=== Sala 20 ===
Il percorso delle precedenti esposizioni, escludendo quelle di recente allestimento degli [[anni 2000]], avrebbe terminato la mostra con queste ultime sale; tuttavia sono esposte in questo ambiente opere del primo [[Ottocento]].<ref name=":3" />
;
;[[Angelika Kauffmann]]
* ''Nascita del Battista''
;
;[[File:Andrea Appiani - Giunone abbigliata dalle Grazie.jpg|miniatura|A. Appiani, Toeletta di Giunone.]][[Andrea Appiani]]
* ''Madonna con il bambino dormiente''
* ''Toeletta di Giunone, 1810 circa, olio su tela.''
;
;[[Gaspare Landi]]
* ''Ebe''
;
;[[Bertel Thorvaldsen]]
* ''Il Giorno, 1821, marmo.''
* ''La Notte, 1821, marmo.''
* ''Ganimede e l'aquila di Giove''
=== Sala 21 ===
[[File:FRANCESCO HAYEZ - Incontro di Giobbe ed Esaù (1844).jpg|thumb|F. Hayez - Incontro di Giacobbe ed Esaù (1844),olio su tela 298 x 210 cm.]]
Il percorso della mostra si conclude con alcune opere dei maggiori esponenti del [[Neoclassicismo]] e del [[Romanticismo]] italiano ed europeo. La preponderante componente classica di questa fase pittorica è interconnessa infine con quella della [[pala di Sant'Eufemia]] del Moretto, anch'essa emblematica per quanto riguarda l'influenza dell'arte classica.
La mostra, poi, si chiude idealmente con un'opera di [[Luigi Basiletti]], un ''Ritratto del Conte Paolo Tosio''.<ref name=":3" />
;
;[[Francesco Hayez]]
* ''[[I profughi di Parga]], 1831, olio su tela.''
[[File:Francesco Hayez - The Refugees of Parga - WGA11213.jpg|miniatura|227x227px|F. Hayez, I profughi di Parga, 1831.]]
* ''Incontro di Giacobbe e di Esaù, 1844, olio su tela.''
;
;[[Antonio Canova]]
* ''Ritratto di Eleonora d'Este, 1819, marmo (altezza 45 cm)''
;
;[[Luigi Ferrari (artista)|Luigi Ferrari]]
* ''Laocoonte, 1853, marmo (altezza 186 cm)''
<gallery>
Pinacoteca Tosio Martinengo Busto di Eleonora d'Este Antonio Canova Brescia.jpg|Busto di Eleonora d'Este di Antonio Canova.
Pinacoteca Tosio Martinengo Luigi Ferrari Laocoonte 3 Brescia.jpg|Laocoonte di Luigi Ferrari.
Pinacoteca Tosio Martinengo Luigi Ferrari Laocoonte 2 Brescia.jpg|Laocoonte di Luigi Ferrari.
Pinacoteca Martinengo Statua di Camilla Lera Brozzoni in veste di Flora di Giovanni Franceschetti Brescia.jpg|Statua di Camilla Lera Brozzoni di Giovanni Franceschetti.
</gallery>
=== Sul soffitto dello scalone monumentale in uscita ===
;[[Giuseppe Tortelli]]
* ''Convito di Baldassarre''
* ''Cacciata di Eliodoro''
== Opere contemporanee ==
* [[Figura di forme geometriche cilindriche (Kodra)]]
== Galleria d'immagini ==
;Esterno
<gallery>
File:Pinacoteca Tosio Martinengo Via Martinengo da Barco Brescia.jpg|L'ingresso laterale del palazzo su via Martinengo da Barco
File:Statua di Minerva Pinacoteca Tosio Martinengo Brescia.jpg|Statua di Minerva posta in sommità del portale
File:Statua Palazzo Martinengo da Barco Brescia.jpg|Statua di Marte
</gallery>
== Note ==
;Note al testo
<references group="N" />
;Fonti
<references />
== Bibliografia ==
;Fonti antiche
* {{Cita libro|autore=Paolo Brognoli|illustratore=Pietro Bassaglia|titolo=Nuova guida per la città di Brescia opera di Paolo Brognoli|url=https://books.google.it/books?id=0os1AAAAcAAJ&pg=PA3&hl=it&source=gbs_selected_pages&cad=3#v=onepage&q&f=false|anno=1826|editore=presso Federico Nicoli-Cristiani tipografo nel palazzo Avogadro a S. Alessandro|città=Brescia|SBN=RMRE000817}}
;Fonti moderne
* {{Cita libro|autore=Roberto Longhi|titolo=Cose bresciane del Cinquecento|anno=1917|editore=Tip. Unione Ed.|città=Roma|cid=Longhi|SBN=CUB0379420}}
* {{Cita libro|autore=Luigi Francesco Fè d'Ostiani|curatore=Paolo Guerrini|titolo=Storia, tradizione e arte nelle vie di Brescia|anno=1927|editore=Figli di Maria Immacolata|città=Brescia|cid=Fè d'Ostiani|SBN=VEA1145856}}
* {{Cita libro|autore=Gaetano Panazza|autore2=Camillo Boselli|titolo=Pitture in Brescia dal Duecento all'Ottocento: catalogo della mostra|anno=1946|editore=Tip. Morcelliana|città=Brescia|cid=Panazza, Boselli|SBN=NAP0128859}}
* {{Cita libro|curatore=Gaetano Panazza|titolo=I civici musei e la Pinacoteca di Brescia|anno=1958|editore=Credito Agrario Bresciano|città=Brescia|pp=95-164|capitolo=La Pinacoteca Tosio-Martinengo|cid=Panazza 1958|SBN=SBL0487415}}
* {{Cita libro|autore=Roberto Longhi|titolo=Me pinxit e quesiti caravaggeschi: 1928-1934|annooriginale=1929|anno=1968|editore=Sansoni|città=Firenze|cid=Longhi 1929|SBN=LI30008107}}
* {{Cita libro|autore=Fausto Lechi|titolo=Vol. 6: Il Settecento e il primo Ottocento nella città|anno=1979|editore=Edizioni di Storia bresciana|città=Brescia|pp=66-74|volume=VII|opera=Le dimore bresciane in cinque secoli di storia|cid=Lechi|SBN=MIL0006847}}
* {{Cita libro|autore=Bruno Passamani|titolo=Guida della pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia|anno=1988|editore=Grafo|cid=Passamani|SBN=CFI0126839}}
* {{Cita testo|autore=|curatore=Antonio Fappani|voce=Pinacoteca (Civica) Tosio - Martinengo|titolo=|enciclopedia=[[Enciclopedia bresciana]]|editore=[[La Voce del Popolo (settimanale di Brescia)|La Voce del Popolo]]|volume=13|cid=Enciclopedia bresciana-13|città=Brescia|data=|anno=1996|url=http://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=PINACOTECA|sbn=BVE0117115|oclc=163181641}}
* {{Cita libro|autore=Andrea Bayer|titolo=North of the Apennines: Sixteenth-Century italian painting in Lombardy and Emilia-Romagna|anno=2003|editore=Metropolitan Museum of Art|città=New York|lingua=inglese|cid=Bayer 2003|SBN=VIA0102337}}
* {{Cita libro|curatore=Francesco De Leonardis|titolo=Guida di Brescia, La storia, l'arte, il volto della città|anno=2018|editore=Grafo|città=Brescia|cid=De Leonardis|OCLC=1124648622|ISBN=9788873859918|SBN=BVE0818515}}
* {{Cita libro|curatore=Roberta D'Adda|altri=con un portfolio fotografico di Gianni Berengo Gardin|titolo=Pinacoteca Tosio Martinengo|url=https://archive.org/details/pinacotecatosiom0000unse|anno=2022|editore=Skira|città=Milano|cid=D'Adda|ISBN=978-88-572-4814-1|SBN=MIL1036564}}
== Voci correlate ==
* [[Palazzo Tosio]]
* [[Palazzo Martinengo da Barco]]
* [[Rinascimento lombardo]]
* [[Rinascimento bergamasco e bresciano]]
* [[Scultura rinascimentale bresciana]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url=https://www.rete800lombardo.net/musei/pinacoteca-tosio-martinengo/#/|titolo=Pinacoteca Tosio Martinengo|accesso=23 dicembre 2022|sito=rete800lombardo.net}}
* {{Cita web|url=https://www.bresciamusei.com/musei-e-luoghi/pinacoteca-tosio-martinengo/|titolo=Fondazione Brescia Musei - Pinacoteca Tosio Martinengo|sito=https://www.bresciamusei.com}}
{{Musei della provincia di Brescia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Brescia|musei|pittura|scultura|rinascimento}}
[[Categoria:Pinacoteca Tosio Martinengo| ]]
[[Categoria:Tosio]]
[[Categoria:Musei Civici di Arte e Storia di Brescia]]
|