Modena: differenze tra le versioni
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'''Modena''' (<small>AFI:</small> {{IPA|/ˈmɔdena/|it}} {{audio|It-Modena.ogg}}, ''Mòdna'' in [[dialetto modenese]]<ref>{{cita libro|autore1=Teresa Cappello|autore2=Carlo Tagliavini|wkautore2=Carlo Tagliavini|titolo=Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani|città=Bologna|editore=Pàtron|anno=1981|p=326|sbn=UMC0979712}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Giulio Bertoni|wkautore=Giulio Bertoni|titolo=Profilo storico del dialetto di Modena : con un'appendice di giunte al vocabolario modenese|url=https://archive.org/details/BertoniDialettoModena_201802/page/n5/mode/2up|collana=Biblioteca dell'Archivum Romanicum|città=Genève|editore=[[Leo S. Olschki]]|anno=1925|p=3|sbn=RMS2640622|via=Internet Archive}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti,<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />
Nelle fonti le prime notizie su Modena risalgono alla guerra tra [[Civiltà romana|Romani]] e [[Boi]] che abitavano nel territorio chiamato fin dalla prima epoca repubblicana [[Gallia Cisalpina]] o Gallia Citeriore. Il centro fungeva da presidio anche prima della fondazione ufficiale della città da parte dei romani.
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{{Citazione|Firmissimam et splendidissimam populi Romani coloniam|[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], ''[[Filippiche (Cicerone)|Filippiche]]''}}
=== Età antica e Medioevo ===
Le origini più antiche sembrano liguri o [[celto-liguri]]. Successivamente fu un insediamento [[etruschi|etrusco]], poi [[galli]]co ([[Galli Boi]]). Nel 183 a.C. venne fondata come colonia [[Civiltà romana|romana]] da mille cives provenienti da Roma guidati dai triumviri Marco Emilio Lepido, Tito Ebuzio Parro e Lucio Quinzio Crispino. Divenne capoluogo dell’ex Gallia Cisalpina e sede del governatore per due secoli. Successivamente Modena venne abbandonata fra il V e il VII secolo, causa le numerose inondazioni dei fiumi [[Secchia]] e [[Panaro]], gli abitanti si rifugiarono nel vicino borgo più a ovest, Cittanova.<ref name=Mutina /> Tornò a ripopolarsi gradualmente intorno alla sede vescovile, che aveva assunto la guida della città e il vescovo Leodoino la fece cingere di mura nell'[[891]].<ref name=Mutina >{{Cita web|url= http://www.mutinaromana.it/it/tra-tarda-antichita-e-altomedioevo/|titolo=Tra Tarda Antichità e Alto Medioevo|accesso=25 aprile 2023|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230322221214/http://www.mutinaromana.it/it/tra-tarda-antichita-e-altomedioevo/|urlmorto=no}}</ref> Durante la signoria dei vescovi, venne eretta la nuova [[Duomo di Modena|cattedrale]]. Il potere vescovile ebbe termine con l'autonomia comunale nel [[1135]] ma, nel [[1249]], con la [[battaglia di Fossalta]], Modena ghibellina venne sconfitta da [[Bologna]] guelfa facendo tornare al potere il partito filovescovile degli Aigoni capitanato dal vescovo Alberto Boschetti, nel [[1288]], si consegnò agli [[Este]]nsi di [[Ferrara]]. Il 15 novembre [[1325]] nella [[battaglia di Zappolino]] Modena inflisse una pesante sconfitta ai bolognesi fino a giungere sotto le mura della città delle due torri e ad assediarla. Dopo una settimana i modenesi tolsero l'assedio e tornarono in città portando come trofeo un secchio di legno sottratto da un pozzo fuori [[porta San Felice]], la "[[La secchia rapita|Secchia Rapita]]" che divenne spunto per l'omonimo poema eroicomico del poeta modenese [[Alessandro Tassoni]].
===Età moderna e contemporanea===
Modena diventò veramente la "città estense" solo dopo il [[1598]], quando il duca [[Cesare d'Este|Cesare]] [[Devoluzione di Ferrara|trasferì da Ferrara a Modena]] la [[Cesare d'Este#Modena capitale|capitale]] del suo [[Ducato di Modena e Reggio|ducato]]. Uno Stato destinato a barcamenarsi con alterne fortune nelle lotte tra le potenze italiane ed europee, e che malgrado le ripetute occupazioni da parte degli eserciti stranieri (i francesi nel [[1702]]; gli austriaci nel [[1742]]) resisterà fino all'unificazione dell'Italia, con una sola interruzione nel periodo napoleonico.
A questo periodo risalgono le enormi [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche del ducato di Modena]]: furono sottratte collezioni di opere d'arte, beni archivistici e librari, ma anche la collezione [[glittica]] degli [[Este]]. Durante l'occupazione francese, diverse opere d'arte presero la via della Francia.<ref>{{Cita libro|titolo=Notice de tableaux dont plusieurs ont été recueillis à Parme et à Venise : exposés dans le grand salon du Musée Napoléon, ouvert le 27 thermidor an XIII|edizione=De l'imprimerie des sciences et des arts, Paris}}</ref> Secondo il catalogo pubblicato nel ''Bulletin de la Société de l'art français'' del [[1936]],<ref>{{Cita libro|autore=Marie-Louise Blumer|titolo=Catalogue des peintures transportées d'Italie en Francce de 1796 à 1814 |url= https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k4237081q/f296.item|collana=Bulletin de la Société de l'art français, 1936, fascicule 2}}</ref> delle 20 opere d'arte provenienti da Modena e inviate in Francia nel giugno [[1796]], solo 10 fecero ritorno in Italia dopo il [[Congresso di Vienna]], mentre delle 30 opere d'arte trafugate nell'ottobre del
Il [[Risorgimento]] poté contare su larghe adesioni fra i Modenesi, tra cui [[Ciro Menotti]] e i numerosi gruppi mazziniani e carbonari della città che votarono compattamente per l'Unità d'Italia nel [[Plebiscito]] del [[1860]]. Tra fine Ottocento e inizio Novecento l'Emilia (e in particolare la provincia di Modena) divenne un baluardo socialista prima e comunista poi.
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{{Citazione|D'oro, alla croce d'azzurro, accollato da due trivelle di ferro e oro in croce di Sant'Andrea, sormontato da una corona aurea ducale tempestata di gemme sostenente nove fioroni d'oro, cinque visibili, caricato ciascuno di una perla nel cuore. Motto “Avia Pervia”}}
Le trivelle, come strumenti usati per scavare i pozzi, {{
La frase latina ''Avia pervia'' significa "Rendiamo facili le cose difficili": probabilmente ideato dal letterato [[Giovanni Maria Barbieri]] nel [[1561]], fu ufficialmente adottato nel secolo XVII, quando il sigillo accompagnato dalle trivelle e dal motto venne apposto ad un codice degli statuti dei calzolai.<ref>[http://www.comune.modena.it/~astor000/attivita/scuole/2i.htm Lo stemma di Modena su www.comune.modena.it] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927000058/http://www.comune.modena.it/~astor000/attivita/scuole/2i.htm |data=27 settembre 2007 }}.</ref>
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:28412}}, ovvero il 15,39% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=14 luglio 2025}}</ref>
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== Cultura ==
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