Dodona: differenze tra le versioni
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{{Sito archeologico
|Nome = Dodona
|Nome_altro =
|Immagine = D70-0404-dodona.jpg
|LarghezzaImmagine =
|Didascalia = Il teatro di Pirro a Dodona.
|Civiltà = [[Antica Grecia
|Utilizzo = [[Tempio]]
|Stile =
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|GRE
|label=Dodona
|lat=39.546508
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|position=right
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|caption=Localizzazione di Dodona in Grecia
}}
Lo studioso di Oxford e membro della British Academy [[Martin Litchfield West]] ha sostenuto nel 2007 che il sito religioso di Dodona nell'[[Iliade]] di [[Omero]] era un'istituzione illirica e che la dea Demetra ha un'etimologia correlata all'illirico "Da-" (Alb. "dhe" [ terra]).<ref>Indo-European Poetry and Myth</ref>
== Culti e storia del santuario ==
A Dodona, Zeus fu associato ad un altro dio
All'epoca in cui [[Omero]] compose l'[[Iliade]] ([[800 a.C.|800]]-[[750 a.C.]] ca.), non era presente nessun edificio nel sito, e i ''Selloi'', i sacerdoti del culto, dormivano sul terreno senza alcun riparo
Il culto, incentrato attorno alla [[Quercus|quercia]] sacra a Zeus, prevedeva l'interpretazione da parte dei ''Selloi'' del
Nonostante non riuscisse ad eclissare la fama e ricchezza dell'[[Oracolo di Delfi|oracolo di Apollo]] a [[Delfi (città antica)|Delfi]], Dodona acquistò allo stesso modo una certa importanza e celebrità fra i [[Antica Grecia|Greci]]. Nelle ''[[Le Argonautiche (Apollonio Rodio)|Argonautiche]]'' di [[Apollonio Rodio]], la narrazione dei viaggi di [[Giasone (mitologia)|Giasone]] e degli [[Argonauti]], la nave di questi ultimi
Nel [[219 a.C.]], gli [[Etolia|Etoli]] invasero la regione e bruciarono il tempio fino alle fondamenta. Nonostante [[Filippo V di Macedonia]] avesse fatto ricostruire tutti gli edifici più grandi e belli di quanto fossero mai stati, e avesse aggiunto al complesso uno stadio per i giochi annuali, l'oracolo di Dodona non si riprese mai completamente. Nel [[167 a.C.]] il centro fu nuovamente distrutto e
▲{{cn|Nel [[III secolo a.C.]], [[Pirro]], re dell'Epiro, fece ricostruire il santuario di Zeus in maniera grandiosa, e aggiunse molti altri edifici, con festeggiamenti che prevedevano giochi atletici, agoni musicali e tragedie da rappresentarsi nel teatro. Furono costruite delle mura che circondavano l'oracolo e gli alberi sacri, così come vennero edificati i templi di [[Eracle]] e Dione.}}
▲Nel [[219 a.C.]], gli [[Etolia|Etoli]] invasero la regione e bruciarono il tempio fino alle fondamenta. Nonostante [[Filippo V di Macedonia]] avesse fatto ricostruire tutti gli edifici più grandi e belli di quanto fossero mai stati, e avesse aggiunto al complesso uno stadio per i giochi annuali, l'oracolo di Dodona non si riprese mai completamente. Nel [[167 a.C.]] il centro fu nuovamente distrutto e riedificato, per poi essere saccheggiato dalla tribù Trace dei [[Maedi]]. Fu poi ancora riedificato, per l'ultima volta, nel [[31 a.C.]] grazie all'[[imperatore Augusto]]. Quando il geografo e viaggiatore [[Pausania il Periegeta|Pausania]] vi sostò nel [[167]] d.C., Dodona era ridotta ad una singola quercia <ref>{{cita libro|autore=Pausania|titolo=Descrizione della Grecia|posizione= libro I, cap. XVIII}}</ref>. {{cn|I pellegrini ad ogni modo continuarono a consultare l'oracolo fino al [[391]] d.C., quando i [[cristiani]] abbatterono l'albero. Anche se ciò che rimaneva della città era un insignificante agglomerato di casupole, il vecchio sito pagano dovette sembrare di una certa importanza alla comunità cristiana, visto che il vescovo di Dodona partecipò al [[Concilio di Efeso]] nel [[431]].}}
Scavi archeologici durati ben più di un secolo hanno riportato alla luce diversi manufatti, molti dei quali sono ora conservati al [[Museo Archeologico Nazionale di Atene]], altri al museo archeologico sito vicino a [[Ioannina]].
== Erodoto e le origini di Dodona ==
Quando nel V secolo a.C. Erodoto giunse per i suoi studi a [[Tebe (Egitto)|Tebe]] (in [[Egitto]]), alcuni sacerdoti della città gli raccontarono che due grandi sacerdotesse erano state rapite dai [[Fenici]] molto tempo addietro, e che una fu venduta come schiava in [[Libia]], l'altra in [[Ellade]]; costoro furono le fondatrici dei due più importanti santuari dedicati al dio supremo: Dodona (nel quale era adorato Zeus) e [[Siwa (oasi)|Siwa]] in Libia (ove si venerava [[Amon]], divinità [[Antico Egitto|egizia]] che i greci identificarono con il padre degli dei [[Olimpo (mitologia)|olimpici]])<ref name="
[[File:Dodona valley.png|thumb|Posizione di Dodona nell'Epiro.]]
Ecco come Erodoto
{{Citazione|
L'elemento della colomba potrebbe essere comparato all'etimologia popolare del nome arcaico con cui si indicavano le donne sacre, che non aveva perso di significato. L'elemento ''pel-'' di peleiadi potrebbe essere collegato con l'omografa radice (traducibile con "nero", "fangoso") nei nomi "[[Peleo]]" o "[[Pelope]]".
Erodoto aggiunge:
{{Citazione|Da parte mia, ho in proposito quest'opinione. Se veramente i Fenici rapirono le donne consacrate, e una di esse la portarono a vendere in Libia, l'altra in Grecia, credo che quest'ultima sia stata venduta ai [[Tesprozia|Tesproti]], in quella che adesso è Grecia ma che prima, pur essendo la stessa, era chiamata [[Pelasgi]]a. Quindi, essendo schiava lì, sotto una quercia che era cresciuta spontaneamente, innalzò un santuario di Zeus: era naturale infatti che la donna, che a Tebe aveva servito in un tempio di Zeus, ne conservasse il ricordo là dove era giunta. In seguito, dopo aver appreso la lingua greca, istituì un oracolo. E fu lei a dire che la sorella era stata venduta in Libia da quegli stessi Fenici da cui anch'essa era stata venduta.
Credo che le donne fossero chiamate colombe dai Dodonei per questo motivo: perché erano barbare e sembrava loro che emettessero suoni come uccelli. Dicono che con il tempo la colomba avrebbe parlato con voce umana: la donna quindi parlò con una voce ad essi comprensibile; finché parlava barbaro, sembrava ai Dodonei che emettesse suoni come un uccello. Poiché, come avrebbe potuto una colomba esprimersi con voce umana? Quando dicono che la colomba era nera, fanno intendere che la donna era egiziana.|Erodoto, ''Storie'', libro II, 56-57}}
{{Citazione necessaria|Thesprotia, sulla costa a ovest di Dodona, non sarebbe stata mai accessibile ai navigatori Fenici, che già i lettori di Erodoto ritenevano non essere penetrati così tanto all'interno da raggiungere Dodona.}}▼
▲{{
Molti secoli dopo, comunque, anche i cristiani rimasero affascinati dal mito delle colombe, che interpretarono come un veicolo dello spirito di Dio.▼
▲Molti secoli dopo
==Galleria d'immagini==
'''Dodona'''
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File:20140415 dodoni063.JPG
File:20140415 dodoni055.JPG
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|1=http://www.mfa.gr/english/greece/through_time/archaeology/ancient_sites/dodoni.html|2=The Greek Ministry of Foreign Affairs' capsule history of the oracle and theatre of Dodona.|lingua=en|accesso=29 novembre 2006|dataarchivio=22 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060222150337/http://www.mfa.gr/english/greece/through_time/archaeology/ancient_sites/dodoni.html|urlmorto=sì}}
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20050422050641/http://www.calvin.edu/academic/clas/pathways/dodona/ Dodona: Pathways to the Ancient World] di Joe Stubenrauch
* {{en}} [http://www.isidore-of-seville.com/oracles/ The Oracle of Delphi and Ancient Oracles] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050801082640/http://www.isidore-of-seville.com/oracles/ |data=1 agosto 2005 }}, con una sezione su [https://web.archive.org/web/20052621372000/http://www.isidore-of-seville.com/oracles/9.html Dodona]
* {{cita web|1=http://witcombe.sbc.edu/sacredplaces/trees.html|2=C. E. Witcombe, "Sacred Places: Trees and the sacred"|lingua=en|accesso=29 novembre 2006|dataarchivio=13 dicembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091213220539/http://witcombe.sbc.edu/sacredplaces/trees.html|urlmorto=sì}}▼
* {{cita web|1=http://www.culture.gr/2/21/211/21112a/e211la01.html|2=Hellenic Ministry of Culture's page on Dodona|lingua=en|accesso=29 novembre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060404102055/http://www.culture.gr/2/21/211/21112a/e211la01.html|dataarchivio=4 aprile 2006|urlmorto=sì}}▼
▲* {{cita web|http://witcombe.sbc.edu/sacredplaces/trees.html|C. E. Witcombe, "Sacred Places: Trees and the sacred"|lingua=en}}
▲* {{cita web|http://www.culture.gr/2/21/211/21112a/e211la01.html|Hellenic Ministry of Culture's page on Dodona|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.filosofiatv.org/news_files2/107_Miti%20Simboli%20Quercia%20Sacra%20di%20Dodona.pdf|Platone e la Quercia sacra di Dodona}}
* {{cita web|http://www.montagnando.it/grecia/dodona/dodona.php|Dodona}}
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[[Categoria:Siti archeologici dell'Epiro-Macedonia Occidentale]]
[[Categoria:Città antiche dell'Epiro]]
[[Categoria:Culto di Zeus]]
[[Categoria:Culto di Ercole]]
[[Categoria:Oracoli classici]]
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