Muhammad Zia-ul-Haq: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Muhammad Zia ul-Haq
|immagine =
|didascalia =
|carica = 6º [[Presidenti del Pakistan|Presidente del Pakistan]]
|mandatoinizio =
|mandatofine = 17 agosto [[1988]]
|mandato =
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|presidente =
|vicepresidente =
|primoministro = [[Muhammad Khan Junejo]]
|viceprimoministro =
|vice =
|predecessore = [[Fazal Ilahi Chaudhry]]
|successore = [[Ghulam Ishaq Khan]]
|carica2 = Amministratore capo della legge marziale
|mandatoinizio2 = 5 luglio [[1977]]
|mandatofine2 = 24 marzo [[1985]]
|predecessore2 = [[Zulfiqar Ali Bhutto]]<small><br/>(come Primo ministro)</small>
|successore2 = [[Muhammad Khan Junejo]]<small><br/>(come Primo ministro)</small>
|legislatura =
|gruppo parlamentare =
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|partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]]
|titolo di studio =
|alma mater = [[St. Stephen's College, Delhi]] <br/> [[Reale accademia militare indiana]] <br/> [[United States Army Command and General Staff College]]
|professione = [[Militare]]
|firma =
}}
{{
|Nome = Muhammad Zia-ul-Haq
|Immagine =
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|Nato_a = [[Jalandhar]]
|Data_di_morte = 17 agosto 1988
|Morto_a = [[
|Cause_della_morte = Incidente aereo
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{simbolo|British Raj Red Ensign.svg|21|border}} [[
|Forza_armata = [[File:Purported flag of the Royal Indian Army.svg|21px]] [[British Indian Army]] <br
|Arma =
|Corpo =
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|Unità =
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|Anni_di_servizio =
|Grado = [[Generale]]
|Ferite =
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|Campagne =
|Battaglie = [[Settembre nero in Giordania]]<br />[[Operazione Cyclone]]
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|Decorazioni =
|Studi_militari = [[Reale accademia militare indiana]] <br/> [[United States Army Command and General Staff College]]
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
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|GiornoMeseNascita = 12 agosto
|AnnoNascita = 1924
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 17 agosto
|AnnoMorte = 1988
|Epoca = XX
|Attività =
|AttivitàAltre = e [[dittatore]]
|Categorie = no
|Nazionalità = pakistano
}}
== Carriera militare ==
Zia nacque a [[Jalandhar]], nel [[1924]], secondo figlio di Muhammad Akbar, un impiegato di alto livello del quartier generale dell'esercito a [[Delhi]]. Nel [[1943]] si unì al [[British Indian Army]] e servì contro la [[Germania nazista]] nella [[seconda guerra mondiale]]; quando il Pakistan divenne indipendente entrò nell'esercito con il grado di maggiore. Durante la
== Colpo di
Con il procedere del suo mandato, il [[
Dopo aver assunto il potere, il generale Zia ul-Haq promise naturalmente di indire nuove elezioni nazionali e provinciali ''entro 90 giorni'', e di cedere il potere ai rappresentanti della nazione; inoltre affermò che la [[
▲Dopo aver assunto il potere, il generale Zia ul-Haq promise naturalmente di indire nuove elezioni nazionali e provinciali ''entro 90 giorni'', e di cedere il potere ai rappresentanti della nazione; inoltre affermò che la [[Costituzione]] del Pakistan non sarebbe stata abrogata ma solo temporaneamente sospesa. Tuttavia, già nell'ottobre del 1977, il generale annunciò il rinvio delle elezioni e decise, sotto le pressanti richieste di entrambi gli schieramenti, di avviare un processo per accertare le responsabilità dei politici.<br />
Un Tribunale militare venne istituito appositamente per tale scopo e molti membri del Parlamento vennero accusati di corruzione ed esclusi dalla partecipazione alla vita politica a qualsiasi livello per i successivi sette anni. Un apposito fascicolo venne aperto a carico del deposto governo Bhutto, accusato di numerosi incredibili soprusi.
== Presidente del Pakistan ==
Il 16 dicembre [[1978]], il generale Zia ul-Haq subentrò al dimissionario Fazal Ilahi Chaudhry, e divenne il sesto presidente del Pakistan. Appena quattro mesi dopo fece condannare a morte per impiccagione l'ex-[[
Nei successivi sei anni Zia emise numerosi decreti che modificarono la Costituzione e aumentarono notevolmente il suo potere, instaurando così un [[dittatura|regime dittatoriale]]; contemporaneamente estese la [[legge marziale]] a tutto il paese e sostituì i governatori provinciali con alti ufficiali dell'esercito a lui fedeli: in questo modo tutti i disordini e tutti i movimenti d'opposizione al nuovo regime vennero repressi nel sangue e con sistematica efficienza.
* Sviluppo economico: Zia sconfessò completamente la politica economica del suo predecessore e avviò una graduale privatizzazione delle principali compagnie pubbliche del
* Programma nucleare pakistano: Zia proseguì nello sviluppo del programma nucleare pakistano, inaugurato da Bhutto, per tutto il resto degli [[Anni 1970|anni settanta]], programma che sfociò nel 1998 in un esperimento nucleare coronato da successo e che rilanciò su basi paritarie il conflitto con l'[[India]] (che aveva costruito precedentemente un'[[arma nucleare]]) a proposito dell'irrisolto contenzioso riguardante la provincia [[Musulmani|musulmana]] del [[Kashmir]]. L'Unione Indiana infatti non aveva mai consentito che questa provincia - quasi interamente musulmana - si unisse al Pakistan, malgrado i precisi accordi che avevano portato alla spartizione del sub-continente indiano nelle due nazioni dell'India e del Pakistan.
* L'[[invasione sovietica dell'Afghanistan|invasione dell'Afghanistan]]: il 25 dicembre [[1979]], i sovietici invasero l'Afghanistan e il generale Zia ul-Haq svolse un ruolo politico importante nel corso del conflitto [[Unione Sovietica|sovietico]]-[[Afghanistan|afghano]], fornendo aiuto militare ed economico agli afghani, specialmente alla formazione [[Fondamentalismo islamico|fondamentalista]] di [[Gulbuddin Hekmatyar]]. Aiuto che fu massicciamente sostenuto e finanziato dagli [[Stati Uniti]], specialmente dopo l'elezione di [[Ronald Reagan]] alla presidenza degli USA nel [[1980]]: gli aiuti a favore della resistenza afghana passarono da 50 milioni di dollari l'anno a 1 miliardo di dollari (stime più prudenti parlano di 600 milioni di dollari).
* Islamizzazione del Pakistan: contrariamente a Zulfikar Ali Bhutto, attirato dagli ideali di [[laicità]], il generale Zia-ul-Haq volle instaurare un [[Islam]] di tipo [[integralismo islamico|integralista]], appoggiandosi ai [[mullah]]: vietò quindi l'applicazione dei tassi d'interessi bancari, istituì il prelievo obbligatorio della ''[[zakat]]'', vietò gli [[alcolici]], impose punizioni corporali pubbliche per i criminali e reintrodusse la lapidazione per le adultere e l'obbligo per le donne di velarsi in televisione e in pubblico. Il Pakistan moderno effettuò in tal modo vari passi indietro rispetto agli anni in cui era stato fondato da [[Mohammad Ali Jinnah]]. Il generale Zia ul-Haq volle spingersi anche oltre, tentando di restaurare alquanto goffamente il [[Califfo|califfato]].
Zia ul-Haq giocò la carta dell'Islam per difendere se stesso e i suoi generali contro le crescenti accuse di malgoverno e corruzione: essi infatti avevano intascato milioni di dollari dal traffico illecito di [[eroina]] e [[armi]], oltre ad enormi appropriazioni indebite dai fondi destinati alla resistenza afghana; l'[[islamizzazione]] era una manovra per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica sui suoi crimini.
Nel 1988, mentre era accompagnato da diplomatici statunitensi, l'aereo del generale Zia-ul-Haq si schiantò al suolo nella provincia pakistana del [[Punjab (Pakistan)|Punjab]] in circostanze rimaste misteriose che hanno logicamente fatto pensare a un attentato, peraltro mai rivendicato.
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La democrazia fu restaurata per un breve lasso di tempo, sufficiente comunque a consentire l'elezione della signora [[Benazir Bhutto]], figlia di Zulfikar Ali Bhutto (fatto giustiziare per ordine del defunto dittatore), a dimostrazione del radicato consenso popolare suo e di suo padre, i cui ideali erano condivisi appieno dalla figlia.
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=== Onorificenze pakistane ===
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Gran Maestro
|collegamento_onorificenza=Ordine del Pakistan
|motivazione=
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}}
{{Onorificenze
|immagine=
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell’Ordine di Nishan-e-Imtiaz (classe civile)
|collegamento_onorificenza=Nishan-e-Imtiaz
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}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Rajamitrabhorn (Thailand) ribbon.svg
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*[[Nawaz Sharif]]
*[[Massacro di Gilgit del 1988]]
*[[Mohammad Ali]]
== Altri progetti ==
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|successivo = [[Ghulam Ishaq Khan]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{
[[Categoria:Presidenti del Pakistan]]
[[Categoria:Storia del Pakistan]]
[[Categoria:Morti per incidente aereo]]
[[Categoria:Generali pakistani]]
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