Ca' Rezzonico: differenze tra le versioni
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{{Edificio civile
|nome edificio = Ca' Rezzonico
|immagine = Ca' Rezzonico (Venice) crooped.jpg
|didascalia = La facciata dopo il restauro.
|paese = ITA
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Fu progettato da [[Baldassarre Longhena]] a partire dal [[1649]], su incarico della nobile [[Bon (famiglia)|famiglia Bon]]. Il cantiere venne aperto solo nel [[1667]] con l'abbattimento degli edifici preesistenti.<ref name=VI117/> A causa delle difficoltà economiche dei committenti e della morte del Longhena nel [[1682]] la costruzione venne abbandonata.<ref name=VI117/> Rimase solo la facciata nobile verso il [[Canal Grande]] e un primo piano coperto da travi in legno.
[[File:
[[File:Salone da ballo.jpg|miniatura|left|]]
Nel frattempo una famiglia originaria del borgo di [[Rezzonico (Italia)|Rezzonico]], sul [[lago di Como]], i [[Della Torre]]-[[Rezzonico (famiglia)|Rezzonico]], si era stabilita a Venezia e ne aveva ottenuto l'ammissione al [[patriziato veneziano|patriziato]] nel [[1687]]. Fu proprio un Rezzonico, Giambattista, che nel [[1751]] comprò il palazzo. Affidò il completamento dell'opera a [[Giorgio Massari]], che nel [[1752]] aveva ultimato il secondo piano e riuscì a chiudere il cantiere nel [[1758]], realizzando nel [[1756]] alcune opere di completamento e di abbellimento del retro del palazzo: furono costruiti il magnifico [[scala (architettura)|scalone d'onore]], la scalinata d'acqua, l'atrio monumentale, l'imponente [[salone da ballo]] (costruito eliminando il solaio) e fu ultimata la decorazione della facciata sul Canal Grande.<ref name=VI117/>.
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Ca' Rezzonico subì quindi varie cessioni, durante le quali venne spogliata dell'arredo. Nel [[1888]] fu acquistata per 250.000 [[lira italiana|lire]] da [[Robert Barrett Browning]], figlio degli scrittori inglesi [[Robert Browning]] ed [[Elizabeth Barrett Browning]], che la restaurò grazie al sostegno finanziario della moglie, la statunitense Fannie Coddington. Il padre Robert, che ne aveva finanziato l'acquisto, vi morì, nell'appartamento del mezzanino, il 12 dicembre [[1889]].
Nel [[1906]] Robert Barrett Browning, ignorando un'offerta fattagli dall'imperatore [[Guglielmo II di Germania]], vendette il palazzo al [[conte]] e [[deputato]] [[Lionello Hierschel de Minerbi]], che nel [[1935]] lo cedette al [[Comune di Venezia]].<ref name=VI117/> Il compositore americano [[Cole Porter]] vi abitò dal 1926 al 1927, dopo il soggiorno parigino.<ref>{{Cita web|url=https://carezzonico.visitmuve.it/it/il-museo/sede/la-sede-e-la-storia/|titolo=MUVE - Ca' Rezzonico}}</ref>
Dal [[1936]] è diventata sede del [[Ca' Rezzonico#Museo del settecento veneziano|Museo del Settecento Veneziano]] che, oltre a ricostruzioni di ambienti con mobili e suppellettili dell'epoca, ospita importanti opere pittoriche del [[Canaletto]], [[Francesco Guardi]], [[Pietro Longhi]], [[Tintoretto]], nonché dei [[Giambattista Tiepolo|Tiepolo]] e numerosi bozzetti in terracotta di [[Giovanni Maria Morlaiter]]. Nel [[Anni 2000|primo decennio]] del [[XXI secolo]] all'interno della Ca' Rezzonico sono state collocate la [[Pinacoteca Egidio Martini]] e la Collezione Mestrovich.
== Descrizione ==
▲[[File:(Venice) Ca' Rezzonico ballroom chandelier.jpg|miniatura|Ca' Rezzonico - Salone da ballo]]
Soggetta alle critiche di numerosi cultori d'arte veneziana, primo fra tutti [[John Ruskin]], la facciata si distingue per le sue dimensioni e per la sua monumentalità. È divisa in tre importanti fasce orizzontali: il piano terra, arricchito da decorazioni in bugnato e da un portale d'acqua a tre fori con architrave e due piani nobili, caratterizzati da colonne e da finestre a tutto sesto con testa in chiave. Ogni piano si conclude con colonne binate. Il mezzanino sottotetto è caratterizzato da monofore ovali, nascoste nell'articolato disegno della facciata.<ref name=VI117>{{cita|Brusegan|p. 319 e ss.}}</ref>
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