Esonimo ed endonimo: differenze tra le versioni
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In [[etnolinguistica]] '''esonimo''' (dal [[lingua greca antica|greco]] ἔξω, ''éxō'', "fuori", e ὄνομα, ''ónoma'', "nome") ed '''endonimo''' o autonimo (dal greco ἔνδον, ''éndon'', "dentro", o αὐτό, ''autó'', "sé stesso" e ὄνομα, ''ónoma'', "nome") sono due termini antitetici atti a qualificare il nome dato a una località ([[toponimo]]), una popolazione ([[etnonimo]]), una lingua o attribuito a una persona come nome proprio ([[antroponimo]]) in base al gruppo etnico o alla lingua, essendo tale nome, rispettivamente, esterno e differente dal nome locale (esonimo) o interno e locale (endonimo) in riferimento a quel toponimo, etnonimo, lingua o antroponimo.
== Definizione ==
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==Categorie di esonimi==
Gli esonimi possono derivare da diverse radici delle parole originarie come nel caso di ''Deutschland'', ''Germania'', menzionato sopra, possono essere [[parole imparentate]] con [[pronuncia]]
Gli esonimi possono essere anche divisi in ''nativi'' e ''mutuati'' (vale a dire, presi in prestito da un'altra lingua). Per esempio, lo sloveno usa gli esonimi nativi ''Dunaj'' ([[Vienna]]) e ''Benetke'' ([[Venezia]]), ma gli esonimi ''Kijev'' ([[Kiev]]) e ''Vilna'' ([[Vilnius]]) sono presi in prestito rispettivamente dal russo e dal polacco.
== Tendenze nello sviluppo di esonimi ==
Gli esonimi si sviluppano solitamente in presenza di luoghi di particolare significato per i parlanti stranieri, come [[Atene]] (dal [[greco antico]] ''{{lang|grc|
Per luoghi di minore importanza, approssimazioni scritte sono esistite nel passato sin dall'epoca [[crociata]], tanto nella lingua inglese (con ''Leghorn'' per [[Livorno]]), quanto in quella italiana (''Baruti'' o ''Berito'' per [[Beirut]]). Per luoghi minori, come ad esempio [[Rapallo]] per gli inglesi o [[Manchester]] per gli italiani, nessun esonimo veniva formato. Caso a sé è
Caso a parte è la questione [[Kiev]]/Kyiv, dove la trascrizione russa viene usata a mo' di esonimo dagli italiani per abitudine, ma che a partire dal crollo dell'Unione Sovietica e in special modo dalla guerra nel Donbass nel 2022, ha fatto sorgere una polemica secondo la quale l'utilizzo di ''Kiev'' (la traslitterazione dal russo) sia interpretabile da alcuni come un tacito assenso ad una dominazione russa della città. Essendovi simili diatribe anche per altre città ucraine, il governo ucraino ha mandato su Twitter delle infografiche per educare il resto del mondo ad utilizzare le trascrizioni dall'ucraino anziché dal russo, tra cui L'viv anziché L'vov o [[Leopoli]], [[Mykolaïv]] anziché Nikolaev, Odesa anziché [[Odessa]], [[Charkiv]] anziché Char'kov. La diatriba in italiano verte sulla considerazione se ''Kiev'' sia da considerarsi esonimo a tutti gli effetti nonostante l'evidente fonologia non-italica o come mera traslitterazione secondo criteri desueti.
In tempi antichi il nome dei villaggi o delle tribù incontrate diveniva un esonimo impiegato per designare l'intero popolo che vi apparteneva. In questo modo, i Romani utilizzavano il nome tribale ''Graecus'' (Greco) per indicare gli abitanti della penisola ellenica, i Russi il toponimo ''Čečen'' ([[Cecenia]]) per indicare il popolo ceceno, gli europei al tempo del Medioevo il nome ''[[Tatari]]'' come indicazione generica per l'intera Confederazione mongola, a cui aggiunsero poi la "r" per confusione con il [[Tartaro (mitologia)|Tartaro]] della mitologia classica. In modo simile gli invasori dell'attuale [[Ungheria]], i [[Magiari]], furono associati con gli [[Unni]], che avevano invaso lo stesso territorio circa 500 anni prima, oppure confusi con gli [[Onoguri]], alleanza di tribù e non propriamente popolo,<ref>Per un approfondimento si faccia riferimento alla voce [[Magiari#L'origine_delle_parole_"Ungari"_e_"Magiari"|Magiari]] (sezione: L'origine delle parole "Ungari" e "Magiari")</ref> e fu così che nacque l'esonimo ''Ungheresi'' a fronte dell'endonimo ''Magyarok''.▼
La circolare ucraina non è poi così inusuale nella storia: già altre nazioni hanno diverse volte richiesto, con più o meno successo, la cancellazione degli esonimi riferentesi a loro, interpretando tali esonimi come offensivi o colonialisti. Ad esempio, la [[Bielorussia]] ha ottenuto l'utilizzo di ''Belarus'' in lingue come l'inglese o il francese ma non in italiano, l'[[Iran]] ha fatto decadere l'esonimo ''Persia'' nel corso degli [[anni 1930]]. Un caso storico più antico è quello del primo esonimo dato dai cinesi al [[Giappone]], '''[[Wa (Giappone)|Wa]]''' (倭); poiché questo carattere in cinese ha anche il significato di ''servile, genuflesso'', i Giapponesi riuscirono nell'ottavo secolo a farlo sostituire dall'omofono '''Wa''' (和), dal significato di ''armonia''.
▲In tempi antichi il nome dei villaggi o delle tribù incontrate diveniva un esonimo impiegato per designare l'intero popolo che vi apparteneva. In questo modo, i Romani utilizzavano il nome tribale ''Graecus'' (Greco) per indicare gli abitanti della penisola ellenica, i Russi il toponimo ''Čečen'' ([[Cecenia]]) per indicare il popolo ceceno, gli europei al tempo del Medioevo il nome ''[[Tatari]]'' come indicazione generica per l'intera Confederazione mongola, a cui aggiunsero poi la "r" per confusione con il [[Tartaro (mitologia)|Tartaro]] della mitologia classica. In modo simile gli invasori dell'attuale [[Ungheria]], i [[Magiari]], furono associati con gli [[Unni]], che avevano invaso lo stesso territorio circa 500 anni prima, oppure confusi con gli [[Onoguri]], alleanza di tribù e non propriamente popolo,<ref>Per un approfondimento si faccia riferimento alla voce [[Magiari#L'
La formazione degli esonimi solitamente si può attribuire ai seguenti casi:
* Evoluzione linguistica separata dei nomi, dove il nome in [[lingua alto-tedesca media|alto tedesco medio]] ''{{lang|gmh|munich}}'' si è evoluto in tedesco in [[Monaco di Baviera|München]], in francese Munich;
* Nomi classicizzanti o antichi, come l'uso di [[Egitto]], esonimo originato dall'[[antico egizio|egizio]] ''{{lang|egy|ḥwt-kꜣ-ptḥ}}'' e mutuato tramite greco e latino, che non riflette il nome attuale arabo, ossia ''{{lang|ar|مِصْر}}'' (''Miṣr'')
** Si noti che, in alcuni casi, certi nomi classicizzanti rimangono come evocativi di un tempo passato ma non sono utilizzati come esonimi nel presente. È il caso di [[Persia]]
* Approssimazioni fonetiche, come [[Barcellona]], che in spagnolo e catalano viene scritto ''{{lang|es|Barcelona}}'' e letto ''/baɾ.θeˈlo.na/'' o ''/bər.səˈlo.nə/''
** In certi casi, l'approssimazione di un suffissoide può estendersi per analogia e formare esonimi in quasi tutti i casi in cui compare, come il tedesco ''{{lang|de|-burg}}'', sovente italianizzato in ''{{lang|de|-burgo}}'', che viene automaticamente utilizzato anche per città di minore importanza ([[Oldenburg (Oldenburg)|
* In alcuni casi il calco, come [[Fiume Giallo]] per riferirsi al cinese ''{{lang|zh|黃河}}'' (''Huáng Hé''), che significa appunto ''fiume giallo''
** Possono esistere anche calchi parziali, come l'ormai desueto ''Nuova York'' per riferirsi a [[New York]].
== Differenza tra esonimi e ridenominazioni ==
Esonimi ed endonimi non devono essere confusi con le ''ridenominazioni geografiche'', come nel caso di [[San Pietroburgo]] che nel 1914 divenne Pietrogrado (Петроград), nel 1924 Leningrado (Ленинград) e nel 1991 di nuovo San Pietroburgo (Санкт-Петербург ''Sankt-Peterbúrg''). In questo caso, nonostante ''Sankt-Peterburg'' abbia un'etimologia germanica, non è mai stato un esonimo per la città tra il 1914 e il 1991
Un caso più complesso si verifica quando, a seguito di una
== Declino nell'uso ==
Verso il tardo Novecento, l'uso di alcuni esonimi è decaduto sia per maggiori contatti diretti con le comunità in questione, sia per semplice ignoranza dell'esonimo stesso, o persino ritenendo confusionaria la coesistenza di due nomi differenti
Contatti più diretti con gli interessati possono portare all'uso di una forma più vicina all'endonimo,
In alcuni casi
Invece per quanto riguarda alcuni Stati del mondo è preferibile oggigiorno utilizzare l'endonimo piuttosto che l'esonimo. È il caso di [[Seychelles]] e [[Mauritius]], note anche come ''Seicelle'' e ''Maurizio''.<ref>Sandro Toniolo, ''I perché e i nomi della geografia'', Istituto Geografico Militare, Firenze 2005, p. 88-89, n. 170-171.</ref>
Tuttavia, non bisogna per questo pensare che le nuove forme non possano essere considerate altrettanto esonimi. Infatti, solitamente, nonostante la grafia venga ripresa dall'endonimo (possibilmente mantenendo i [[segni diacritici]]<ref>Non è raro che, per ignoranza o noncuranza del copista, i segni diacritici non noti vengano dimenticati. ''Plzen'' compare spesso in luogo di ''Plzeň'', ''Wurzburg'' anziché ''Würzburg''. La parola senza i segni diacritici è poi da considerarsi come scritta in maniera errata.</ref>), la pronuncia può venire ricostruita in maniera diversa dall'originale. È il caso di [[Göteborg]], un tempo nota ''Gotemburgo'', la cui pronuncia in [[Lingua svedese|svedese]] è ''/jœtəˈbɔrj/'' (approssimabile in italiano con ''/jøtˈbɔr(i)/''), ma spesso letta ''/ˈɡø.te.borɡ/~/ˈɡɛ.te.borɡ/''.<ref>Sulla pronuncia di Göteborg: https://unitalianoinsvezia.com/2013/09/30/goteborg-non-esiste/</ref>▼
▲Tuttavia, non bisogna per questo pensare che le nuove forme non possano essere considerate altrettanto esonimi. Infatti, solitamente, nonostante la grafia venga ripresa dall'endonimo (possibilmente mantenendo i [[segni diacritici]]<ref>Non è raro che, per ignoranza o noncuranza del copista, i segni diacritici non noti vengano dimenticati. ''Plzen'' compare spesso in luogo di ''Plzeň'', ''Wurzburg'' anziché ''Würzburg''. La parola senza i segni diacritici è poi da considerarsi come scritta in maniera errata.</ref>), la pronuncia può venire ricostruita in maniera diversa dall'originale. È il caso di [[Göteborg]], un tempo nota ''Gotemburgo'', la cui pronuncia in [[Lingua svedese|svedese]] è ''/jœtəˈbɔrj/'' (approssimabile in italiano con ''/jøtˈbɔr(i)/''), ma spesso letta ''/ˈɡø.te.borɡ/~/ˈɡɛ.te.borɡ/''.<ref>
La formazione di nuovi esonimi, inoltre, è praticamente inesistente nelle maggiori lingue occidentali, comprendendo l'italiano, per il fatto che, grazie alla globalizzazione, non solo è possibile acquisire la conoscenza dell'endonimo, sia nella pronuncia che nella grafia, ma non è più diffuso il riadattamento alla morfologia e fonetica italiana. Esempio è [[Sharm el-Sheikh]], località turistica divenuta nota a molti dagli [[anni 1980|anni '80]] e mai italianizzata in un ipotetico ''Sciarmes Sceicco''. Si può tuttavia trovare dei filologi in Internet che si cimentano alla creazione di esonimi italiani<ref>https://www.achyra.org/cruscate/viewforum.php?f=22 L'intera sezione del forum è dedicata a rispolverare esonimi desueti (''Chiovia'' per [[Kiev|Kyïv]] [https://www.achyra.org/cruscate/viewtopic.php?p=74713]) o alla creazione di nuovi (''Littestano'' per [[Liechtenstein]] [https://www.achyra.org/cruscate/viewtopic.php?t=8339])</ref>.▼
▲La formazione di nuovi esonimi, inoltre, è praticamente inesistente nelle maggiori lingue occidentali
== Note ==
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* {{En}} [http://translationdirectory.com/article103.htm "Does Juliet's Rose, di Any Other Name, Smell as Sweet?"] di Verónica Albin.
* {{De}} [http://familientagebuch.de/rainer/2007/09.html#18:11 Cercare] nel database degli esonimi.
{{portale|linguistica}}
[[Categoria:Toponomastica]]
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