Esonimo ed endonimo: differenze tra le versioni
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Per luoghi di minore importanza, approssimazioni scritte sono esistite nel passato sin dall'epoca [[crociata]], tanto nella lingua inglese (con ''Leghorn'' per [[Livorno]]), quanto in quella italiana (''Baruti'' o ''Berito'' per [[Beirut]]). Per luoghi minori, come ad esempio [[Rapallo]] per gli inglesi o [[Manchester]] per gli italiani, nessun esonimo veniva formato. Caso a sé è la [[lingua latina]], il cui prestigio faceva sì che sorgessero latinizzazioni per pressoché qualsiasi luogo anche secoli dopo l'estinzione di parlanti natii, come ad esempio la creazione dell'esonimo ''Sciamhaevum'' per [[Shanghai]]; il [[Lingua lettone|lettone]] e l'[[esperanto]], dove per esigenze di coerenza alfabetica (ossia che le lettere abbiano sempre e comunque il medesimo suono) ogni toponimo deve essere riscritto e adattato alla morfologia della lingua, dandoci quindi per [[Shanghai]] il lettone ''{{lang|lv|Šanhaja}}'' (la -a indica il nominativo) e l'esperanto ''{{lang|eo|Ŝanhajo}}'' (la -o indica che è un sostantivo). Non contano, però, come esonimi, le mere trascrizioni in altri alfabeti: né [[Novgorod]] è l'esonimo italiano della città russa scritta ''{{lang|ru|Новгород}}'', né ''{{lang|ru|Венеция}}'' è l'esonimo russo della città di [[Venezia]].
Caso a parte è la questione [[Kiev]]/Kyiv, dove la trascrizione russa viene usata a mo' di esonimo dagli italiani per abitudine, ma che a partire dal crollo dell'Unione Sovietica e in special modo dalla guerra nel
La circolare ucraina non è poi così inusuale nella storia: già altre nazioni hanno diverse volte richiesto, con più o meno successo, la cancellazione degli esonimi riferentesi a loro, interpretando tali esonimi come offensivi o colonialisti. Ad esempio, la [[Bielorussia]] ha ottenuto l'utilizzo di ''Belarus'' in lingue come l'inglese o il francese ma non in italiano, l'[[Iran]] ha fatto decadere l'esonimo ''Persia'' nel corso degli [[anni 1930]]. Un caso storico più antico è quello del primo esonimo dato dai cinesi al [[Giappone]], '''[[Wa (Giappone)|Wa]]''' (倭); poiché questo carattere in cinese ha anche il significato di ''servile, genuflesso'', i Giapponesi riuscirono nell'ottavo secolo a farlo sostituire dall'omofono '''Wa''' (和), dal significato di ''armonia''.
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== Declino nell'uso ==
Verso il tardo Novecento, l'uso di alcuni esonimi è decaduto sia per maggiori contatti diretti con le comunità in questione, sia per semplice ignoranza dell'esonimo stesso, o persino ritenendo confusionaria la coesistenza di due nomi differenti
Contatti più diretti con gli interessati possono portare all'uso di una forma più vicina all'endonimo, sia perché l'esonimo viene sentito come offensivo, ma anche perché sentito come antiquato. In certi casi, è l'interessato a chiedere che l'esonimo non venga più usato (ad esempio, l'[[Ucraina]] ha ribadito più volte di utilizzare l'endonimo ''Kyïv'' anziché la forma russa ''Kiev'' per [[Kiev|la sua capitale]]<ref>{{Cita web|url=https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/la-capitale-dellucraina-kiev-o-kyjivky%C3%AFv/1727|titolo=La capitale dell’Ucraina: Kiev o Kyjiv/Kyïv? - Consulenza Linguistica - Accademia della Crusca|sito=accademiadellacrusca.it|accesso=2025-03-31}}</ref>; [[Erdoğan]] ha ribadito nel 2023 che il nome del paese che noi conosciamo come [[Turchia]] sia da scriversi ''Türkiye'' in ogni lingua<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://luce.lanazione.it/attualita/la-turchia-non-vuole-essere-piu-un-tacchino-e-cambia-nome-in-turkiye-ulta77ul|titolo=La Turchia non vuole essere più un "tacchino" e cambia nome in Türkiye|sito=Luce|data=2022-06-03|accesso=2025-03-31}}</ref>).
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