Android: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Versioni di Android}}
{{F|sistemi operativi|giugno 2020}}
Nell'ottobre [[2003]] [[Andy Rubin]] (cofondatore di [[Danger (Azienda)|Danger]])<ref name="AndyRubin">{{Cita news |url=https://www.nytimes.com/2007/11/04/technology/04google.html?pagewanted=all |titolo=I, Robot: The Man Behind the Google Phone |accesso=14 ottobre 2008 |cognome=Markoff |nome=John |data=4 novembre 2007 |editore=New York Times}}</ref>, [[Rich Miner]] (cofondatore di Danger e di [[Wildfire Communications]])<ref>{{Cita news | url=https://www.boston.com/business/technology/articles/2007/09/02/introducing_the_google_phone/ | titolo=Introducing the Google Phone | nome=Scott | cognome=Kirsner | accesso=24 ottobre 2008 | pubblicazione=[[The Boston Globe]]}}</ref>, [[Nick Sears]] (vicepresidente di [[T-Mobile]])<ref name="Nick">{{Cita web |url=https://www.nokia.com/A4136002?newsid=918410 |titolo=T-Mobile Brings Unlimited Multiplayer Gaming to US Market with First Launch of Nokia N-Gage Game Deck |accesso=5 aprile 2009 |data=23 settembre 2003 |editore=Nokia |urlmorto=sì |urlarchivio=http://arquivo.pt/wayback/20090710001107/http://www.nokia.com/A4136002?newsid=918410 |dataarchivio=10 luglio 2009 }}</ref> e Chris White (principale autore dell'interfaccia grafica di [[Web TV]])<ref>{{Cita news |url=http://www.businessweek.com/technology/content/aug2005/tc20050817_0949_tc024.htm |accesso=23 aprile 2009 |titolo=Google Buys Android for Its Mobile Arsenal |pubblicazione=[[Bloomberg Businessweek]] |nome=Ben |cognome=Elgin |data=17 agosto 2005}}</ref>, fondarono una società, l'Android Inc., per lo sviluppo di quello che Rubin definì «... dispositivi cellulari più consapevoli della posizione e delle preferenze del loro proprietario».
 
Inizialmente, la società operò in segreto, rivelando solo di progettare [[software]] per [[dispositivo mobile|dispositivi mobili]]. Durante lo stesso anno il [[budget]] iniziale si esaurì, motivo per cui fu fondamentale un finanziamento di 10&nbsp;000 [[Dollaro statunitense|dollari]] da parte di [[Steve Perlman]] (amico intimo di Rubin) per poter continuare lo sviluppo. Steve Perlman consegnò a Rubin il denaro in una busta, ma rifiutò ogni proposta di partecipazione al progetto.
 
Il 17 agosto [[2005]] [[Google (azienda)|Google LLC]] acquisì l'[[azienda]]<ref name="AndroidInc">{{Cita web |url=http://www.businessweek.com/technology/content/aug2005/tc20050817_0949_tc024.htm |titolo=Google Buys Android for Its Mobile Arsenal |accesso=7 novembre 2007 |cognome=Elgin |nome=Ben |data=17 agosto 2005 |editore=Business Week}}</ref>, in vista del fatto che la società di [[Mountain View (California)|Mountain View]] desiderava entrare nel mercato della telefonia mobile. È in questi anni che il team di Rubin comincia a sviluppare un [[sistema operativo]] per dispositivi mobili basato sul [[Linux (kernel)|kernel Linux]]. La presentazione ufficiale del "robottino verde" avvenne il 5 novembre [[2007]] dalla neonata [[Open Handset Alliance|OHA]] (Open Handset Alliance), un [[consorzio]] di aziende del settore ''Hi Tech'' che include Google, produttori di ''[[smartphone]]'', come [[HTC]] <nowiki/>e [[Samsung]], operatori di telefonia mobile, come [[Sprint Corporation|Sprint Nextel]] e [[T-Mobile]], e produttori di [[microprocessori]], come [[Qualcomm]] e [[Texas Instruments Incorporated]]. I primi demo di Android dimostrano come la società non pensò a un'interfaccia appositamente studiata per essere comandata con le dita, come invece fece Apple e questo è confermato anche dalle cause legali tra i principali marchi Android e Apple per violazione di brevetti sviluppati dall’azienda di Cupertino.
 
[[File:T-Mobile G1 launch event 2.jpg|thumb|[[HTC Dream]], il primo dispositivo con Android]]
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[[File:Android Samsung Smartphones.jpg|thumb|sinistra|Alcuni smartphone della serie Galaxy con a bordo Android Marshmallow, Nougat e Oreo]]
 
Il prezzo di lancio era di 179 dollari negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], con obbligo di sottoscrizione a un contratto biennale con il carrier [[T-Mobile]], mentre in altri Paesipaesi, tra cui l'[[Italia]], il dispositivo fu noto con il nome di [[HTC Dream]] e il prezzo iniziale fu di 450 euro senza contratto. In seguito è stato commercializzato l'[[HTC Magic]], un dispositivo con caratteristiche simili a quelle del [[HTC Dream|T-Mobile G1]], seppur non dotato di una tastiera a livello hardware; è poi stato introdotto da parte della [[Samsung]] il dispositivo [[Samsung i7500|Galaxy]], dotato di schermo [[AMOLED]].
 
Dal 2008 in poi sono stati apportati numerosi aggiornamenti di Android per migliorarne le prestazioni e per eliminare eventuali problemi di sicurezza delle precedenti versioni {{Senza fonte|ed Android è cresciuto, anno su anno, del 615,1%}}.
 
[[File:HTC Evo 4G.jpg|thumb|Schermata principale di un [[HTC Evo 4G]], che mostra un orologio e widget meteo nella parte superiore, e le scorciatoie app nella parte inferiore]]
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Ad esempio, nel menù<ref>Sul web si trovano guide, più o meno complete, sui comandi della modalità sviluppatore. Ad esempio: https://tecnologia.libero.it/opzioni-sviluppatore-android-5-cose-che-puoi-fare-31632.</ref> c'è il comando per permettere di connettere il dispositivo a un PC o un Mac con un cavetto USB ed eseguire il debug del sistema operativo con cui si possono installare app, riavviare da linea di comando avendo installato ADB ([[Android Debug Bridge]]) sul computer [[host]].
 
Inoltre è possibile abilitare lo '''[[Sblocco del bootloader|sblocco bootloader]]''' o '''sblocco del costruttore-OEM''' che permette all'utente di modificare la partizione (o le partizioni) del sistema operativo a proprio piacimento e di ottenere i permessi di [[Root (utente)|root]] (''su'' in '''[[Linux]]''').
 
=== Backup e ripristino ===
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Per gli utenti avanzati, l'utilizzo delle custom ROM Android rese disponibili dalla community permette di liberarsi dalle applicazioni e personalizzazioni del produttore (del dispositivo), quasi sempre non disinstallabili o modificabili (cosa che non succede nel mondo dei [[Personal computer|PC]]). Questi procedimenti, nel gergo, si chiamano, [[modding]].
 
I permessi di [[root (utente)|root]] permettono ai dispositivi di accedere a funzioni avanzate, come gestire direttamente [[CPU]] e app di sistema, altrimenti inaccessibili, ma permettono anche all'utente di cambiare il [[firmware]] del telefono. Senza i permessi aggiuntivi è comunque solitamente possibile installare eventuali aggiornamenti firmware ufficiali del produttore del dispositivo, senza far decadere la garanzia dello stesso. Condizione necessaria per ''rootare'' il dispositivo è quello di sbloccorresbloccare il bootoader che, di norma, è personalizzato e bloccato dall'OEM.
 
Inizialmente tutto il lavoro si era concentrato sull'[[HTC Dream]] con firmware come Mikhael, JacHero, TheDudes e altri e storicamente, i produttori di dispositivi e i gestori di telefonia mobile in genere non hanno supportato lo sviluppo di [[firmware]] di terze parti. I produttori esprimono preoccupazione per il funzionamento improprio dei dispositivi che eseguono software non ufficiale e dei costi di supporto derivanti da ciò.<ref name="htcdev">{{Cita web|url=http://htcdev.com/bootloader|titolo=HTC's bootloader unlock page|editore=Htcdev.com|data=|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121019020546/http://htcdev.com/bootloader}}</ref> Inoltre, firmware modificato come CyanogenMod a volte offrono funzionalità, come il [[tethering]], per le quali i gestori addebiterebbero un sovrapprezzo. Di conseguenza, ostacoli tecnici tra cui [[boot]]loader bloccati e accesso limitato alle autorizzazioni di root sono comuni in molti dispositivi. Tuttavia, poiché il software sviluppato dalla comunità è diventato più popolare e in seguito a una dichiarazione del Bibliotecario del Congresso negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] che consente il "[[Jailbreak (iOS)|jailbreaking]]" sui dispositivi mobili,<ref>{{Cita web|url=http://www.tuaw.com/2010/07/26/library-of-congress-rules-in-favor-of-jailbreaking/|titolo=LoC rules in favor of jailbreaking|cognome=Sadun|nome=Erica|editore=Tuaw.com|data=26 luglio 2010|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121030023251/http://www.tuaw.com/2010/07/26/library-of-congress-rules-in-favor-of-jailbreaking/}}</ref> produttori e operatori hanno ammorbidito la loro posizione in merito allo sviluppo di terze parti, con alcuni, tra cui [[HTC]],<ref name="htcdev" /> [[Motorola]],<ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2011/10/24/motorola-offers-unlocked-bootloader-tool-for-droid-razr-verizon-removes-it/|titolo=Motorola Offers Unlocked Bootloader Tool For Droid RAZR, Verizon Removes It|cognome=Crook|nome=Jordan|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=24 ottobre 2011|accesso=25 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111025174051/http://techcrunch.com/2011/10/24/motorola-offers-unlocked-bootloader-tool-for-droid-razr-verizon-removes-it/}}</ref> [[Samsung]]<ref>{{Cita web|url=http://www.inspiredgeek.com/2011/06/08/cyanogenmod-7-for-samsung-galaxy-s2-ii-development-already-started/|titolo=CyanogenMod 7 for Samsung Galaxy S2 (II): Development Already Started!|sito=Inspired Geek|data=8 giugno 2011|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120822051352/http://www.inspiredgeek.com/2011/06/08/cyanogenmod-7-for-samsung-galaxy-s2-ii-development-already-started/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/cyanogenmod-coming-galaxy-sii-thanks-samsung|titolo=CyanogenMod coming to the Galaxy S 2, thanks to Samsung|cognome=Menno|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=6 giugno 2011|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170408230750/http://www.androidcentral.com/cyanogenmod-coming-galaxy-sii-thanks-samsung}}</ref> e [[Sony Mobile Communications|Sony]],<ref>{{Cita web|url=http://developer.sonyericsson.com/wp/2011/09/28/sony-ericsson-supports-independent-developers/|titolo=Sony Ericsson supports independent developers – Developer World|cognome=Forian|nome=Daniel|editore=Developer.sonyericsson.com|data=|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120212160322/http://developer.sonyericsson.com/wp/2011/09/28/sony-ericsson-supports-independent-developers/}}</ref> fornendo supporto e incoraggiando lo sviluppo. Di conseguenza, nel tempo la necessità di eludere le restrizioni hardware per l'installazione di firmware non ufficiale è diminuita in quanto un numero crescente di dispositivi viene spedito con [[boot]]loader sbloccati o sbloccabili, simili alla serie di telefoni [[Google Nexus|Nexus]], sebbene di solito richiedano che gli utenti rinuncino alla garanzia dei loro dispositivi per farlo.<ref name="htcdev" /> Tuttavia, nonostante l'accettazione da parte del produttore, alcuni operatori negli Stati Uniti richiedono ancora che i telefoni siano bloccati, frustrando sviluppatori e clienti.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2012/11/20/3666668/access-denied-android-unlocked-bootloaders|titolo=Access Denied: why Android's broken promise of unlocked bootloaders needs to be fixed|cognome=Kopfstein|nome=Janus|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=20 novembre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210040817/http://www.theverge.com/2012/11/20/3666668/access-denied-android-unlocked-bootloaders}}</ref>
 
== Fastboot ==
[[Fastboot]] è un protocollo di comunicazione sviluppato da Google per dispositivi Android, utilizzato per la gestione e la modifica delle partizioni di sistema tramite connessione USB a un computer. Viene generalmente impiegato per operazioni avanzate come lo sblocco del bootloader, il flashing di firmware e il ripristino del sistema. Fastboot opera a livello di bootloader, permettendo di eseguire modifiche senza che il sistema operativo Android sia attivo.
 
Per accedere alla modalità Fastboot, gli utenti possono utilizzare una combinazione di tasti specifica, che varia a seconda del produttore, oppure un comando ADB (<code>adb reboot bootloader</code>) se il dispositivo è già acceso e connesso a un computer. Una volta avviato in modalità Fastboot, il dispositivo può ricevere comandi tramite il terminale del computer, come <code>fastboot devices</code> per verificarne la connessione, <code>fastboot flash</code> per scrivere dati su partizioni specifiche o <code>fastboot oem unlock</code> per sbloccare il bootloader, operazione necessaria per installare ROM personalizzate.