Tomismo: differenze tra le versioni

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{{torna a|Tommaso d'Aquino}}
{{F|cristianesimo|arg2=scuole e correnti filosofiche|aprile 2013}}
{{P|La voce sembra difendere il pensiero tomista piuttosto che spiegarlo e talvolta il linguaggio è eccessivamente enfatico e catechistico. Le poche obiezioni al pensiero presentate vengono liquidate in modo troppo sbrigativo. |filosofia|maggio 2015}}
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La sua ricerca culmina nella ''[[Summa Theologiae]]'' (cioè "Somma di teologia"), in cui tratta in maniera sistematica il rapporto fede-ragione ed altre grandi questioni teologiche.
 
Secondo [[Étienne Gilson]], [[Cornelio Fabro]], [[Joseph de Finance]], [[Mieczyslaw Albert Krapiec]] e [[Réginald Garrigou-Lagrange]], Tommaso d'Aquino rappresentò il vertice della "filosofia dell'essere", una tradizione metafisica che è un bene da preservare.<ref>{{cita web|url=https://www.avvenire.it/amp/agora/pagine/jacques-maritain-e-la-necessita-di-pensare-metafisico|titolo=Jacques Maritain e la necessità di pensare “metafisico”|autore=[[Vittorio Possenti]]|data=16 ottobre 2023}}</ref>
 
== Il metodo della metafisica ==
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Così come un illetterato può parlare correttamente la sua lingua pur non conoscendo le regole della [[grammatica]], e solo studiando la [[sintassi]] si rende conto delle regole che ordinano il suo parlare; regole che peraltro anche ignorandole venivano da lui usate anche prima di conoscerle. Così tutti gli uomini nel loro pensiero e nel loro parlare usano correttamente i principi della metafisica, almeno implicitamente, e il compito del filosofo è condurre alla luce della [[ragione]] questi principi.
 
Il punto di forza della [[Aristotelismo|filosofia aristotelico]]-tomista è l' autoevidenza dei principi innati [[innatismo|innati]] della ragione la cui negazione implica una loro affermazione implicita.
 
{{Citazione|I principi innati nella ragione si dimostrano verissimi: al punto che non è neppure possibile pensare che siano falsi.|Tommaso d'Aquino in ''Contra Gentiles'' I, c.7 n.2}}
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Il senso d'essere dell'''ens'' è quello stabilito dall'ontologia medioevale, che intende l{{'}}''ens'' come ''ens creatum'', al di là del quale sta solo l{{'}}''ens infinitum'', il solo ''increatum'', cioè Dio.
 
===La logica tomista===
Gli elementi della logica tomista, ripresa da quella aristotelica sono: [[genere (filosofia)|genere]] e [[specie (filosofia)|specie]], [[universale]] e particolare, le [[Categorie (Aristotele)|categorie]], le definizioni e i predicabili; quindi l’[[enunciato]], il [[sillogismo]], la [[dimostrazione]] e l'[[Induzione#L'induzione in Tommaso d'Aquino|induzione]]<ref name="Turi 2021">{{Cita pubblicazione|nome=Niccolò|cognome=Turi|data=2021-09-27|titolo=Claudio Antonio Testi, La Logica di Tommaso d'Aquino: Dimostrazione, induzione e metafisica|rivista=AUC THEOLOGICA|volume=11|numero=1|pp=165-167|lingua=en|formato=PDF|issn=1804-5588 |oclc=9456646457|accesso=2024-11-14|doi=10.14712/23363398.2021.9|url=https://karolinum.cz/casopis/auc-theologica/rocnik-11/cislo-1/clanek-9529}}</ref>.
 
Secondo [[Tommaso d'Aquino]], ai cinque sensi esterni corporei (distinti in [[organi di senso#Nella filosofia tomistica|sensi superiori ed inferiori]]) e al "[[senso comune]]", si aggiungono poi i sensi interni<ref name="Turi 2021"/>: [[memoria]], [[fantasia]] (chiamata anche "[[immaginazione]]"), e la "cogitativa", che è facoltà sensibile (detta ''"aestimativa"'' negli animali) che coglie da molti diversi ricordi un qualcosa di comune, il ''phantasma'' ("il fantasma"). Tale atto di cogliere è detto [[esperimento]] (''experimentum'') ed è il pensare "Callia-uomo" e "Aristotele-uomo". Dall'esperimento l'[[intelletto attivo]] opera l'[[astrazione (filosofia)|astrazione]] del [[concetto]] di "uomo" (''simplex apprehensio''); rivolgendosi di nuovo ai dati empirici (''conversio ad phantasmata'') formula giudizi come "Aristotele è un uomo", "Callia è un uomo". L'induzione parte da questi giudizi per formulare [[proposizione|proposizioni]] universali (come "Ogni uomo è un animale razionale") principi e [[dimostrazione|dimostrazioni]] [[sillogismo|sillogiastiche]]. Esperimento, astrazione ed induzione sono processi distinti.<ref name="Turi 2021" />
 
Il ''magister'' offre all'allievo aiuti e strumenti intellettuali. In secondo luogo, gli mostra la derivazione delle conclusione a partire dai principi primi, che l'alunno potrebbe non essere in grado di raggiungere con la sola propria forza dialettica (''[[Summa Theologiae|ST]]'' I,117,1, r.).<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Pasquale|cognome=Giustiniani|data=2015-03-01|titolo=La sintesi teologica di fra' Tommaso d'Aquino di fronte alla divina bellezza|rivista=Aisthema: International Journal|volume=2|numero=1|pp=23-42|issn=2284-3515|formato=PDF|lingua=en|oclc=1135317396|accesso=2024-11-15|url=https://doaj.org/article/eb44724aed44472c96bea94c120799d9}}</ref>
 
== Un sistema filosofico ==
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Nella teologia di san Tommaso il fine ultimo della vita umana è la visione della verità e la contemplazione di Dio. Il fine è l'unione la visione eterna di Dio, che consiste nell'esperienza personale di una visione totale e perfetta dell'essenza di Dio, e una partecipazione alla sua gioia senza fine. La visione può essere vissuta in questa vita attraverso l'inabitazione delle Trinità nell'anima umana, ma è possibile al massimo grado di perfezione e senza fine soltanto dopo la morte, come dono di Dio verso quanti hanno sperimentato la salvezza e redenzione attraverso Cristo. L'appartenenza al suo [[Corpo mistico]] è l'unica possibilità di salvezza (''[[extra Ecclesiam nulla salus]]'').
 
Il fine dell'unione con Dio ha delle implicazione nella vita umana terrena. Tommaso afferma che la iberalibera volontà individuale deve essere ordinata dalla ragione alla carità, alla pace e alla santità, e tali orientamenti sono la via per il raggiungimento della felicità. La relazione tra volontà e fine preesiste e si dà in una legge naturale, in quanto "la rettitudine della volontà consiste nel suo essere ordinata al proprio fine ultimo [che è la visione beatifica di Dio]". Coloro che veramente vedono e veramente credono in Dio, necessariamente amano ciò che Dio ama. Questo amore richiede moralità e genera frutti nelle scelte di vita quotidiana. {{Chiarire|<nowiki><ref>Kreeft, p. 383.</ref></nowiki>}}
 
Nella ''Summa Theologiae'', sostiene che l'ordine della ragione è l'ordine della realtà, per cui gli organi sessuali in quanto attribuzioni di ordine naturale non sono state né sottratte, né conferite dal Creatore all'uomo a motivo del peccato, ma per generare mediante la copula, allo stesso modo che per gli altri animali perfetti, secondo la vita animale posseduta anche prima del peccato. Perciò, ritiene che non è ragionevole l'opinione di vari teologi contemporanei secondo la quale lo stato di innocenza prima del peccato nega l'uso degli organi sessuali (I, q. 98, a. 2 ad 3.) e l'intensità del piacere in genere, così come il ritorno a questa. Alla ragione non spetta rendere minore il piacere dei sensi, ma impedire che la facoltà del concupiscibile aderisca sfrenatamente al piacere dei sensi; e sfrenatamente qui significa oltre i limiti della ragione.<br />
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{{Citazione|''Veritas ex diversitate personarum non variatur, unde cum aliquis veritatem loquitur vinci non potest cum quocumque disputet'', "la verità non cambia a seconda della diversità delle persone, per cui, quando uno dice la verità, chiunque sia la persona con cui disputa, non può essere vinto"|Commento al libro di Giobbe, 13, 19}}
{{citazione|Qualsiasi verità, da chiunque sia detta, viene dallo Spirito Santo, che infonde la luce naturale dell’intelligenza e muove ad intendere e ad esprimere la verità. Non deriva però da lui in quanto [[inabitazione|inabitante]] mediante la grazia abituale o in quanto elargente qualche dono abituale aggiunto alla natura|''[[Summa Theologiae|ST]]'', I-II, q. 109, a. 1}}
Tale concetto è ribadito anche nel fondamentale ''Commento al Vangelo di Giovanni''.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giovanni|cognome=Turco|titolo=Tommaso d&#39;Aquino luce del pensiero cristiano I|accesso=2025-04-03|url=https://www.academia.edu/68225019/Tommaso_dAquino_luce_del_pensiero_cristiano_I?email_work_card=title}}</ref>
 
La conoscenza delle verità naturali deriva dal solo lume della luce naturale, senza la necessità di ulteriori doni soprannaturali o senza l'inabitazione divina che reca con sé la [[grazia (teologia)|grazia]].
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si giunga al [[Motore immobile|Motore primo eterno]]»".<ref>''Metafisica'',<math>\theta</math> 5, 1048, a 20-24. Citato in: {{cita web|url=https://www.academia.edu/28525867/Duns_Scoto_interprete_del_concetto_aristotelico_di_potenza|titolo=Duns Scoto interprete del concetto aristotelico di potenza|autore=Chiara Marelli|pagina=12}}</ref>
 
Forte è l'interesse di Tommaso per il mondo dei fenomeni e per le scienze (si nota che ebbe anche fama di [[alchimia|alchimista]] di valore: secondo alcuni, avrebbe potuto disporre, grazie al maestro [[Alberto Magno]], della [[pietra filosofale]], ma si tratta di un accertato falsouomo storico)universale.
 
Però, ci avverte di non dare mai per assolutamente certe le teorie scientifiche, perché può sempre accadere che gli uomini pensino a qualche nuova teoria, da nessuno elaborata prima. Si noterà, qui, la fiducia critica nella ragione umana, che contraddistingue l'[[Tommaso d'Aquino|Aquinate]]: libertà di indagine, ma cautela nelle conclusioni.
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San Tommaso riprende la distinzione aristotelica fra Essere ed Essenza, rielaborandola con la distinzione fra ''ens per essentiam'' ed ''ens per partecipationem'', centrale in tutta la filosofia scolastica.
 
{{citazione|dal fatto che una cosa è ente per partecipazione ne segue che è causata da un altro (che è essere per [[essenza (filosofia) |essenza]]): ''ex eo quod aliquis est ens per participationem, sequitur quod sit causatum ab alio''|S. Th., I, q. 44, a. 1, ad 1)}}
{{citazione|dalla prima realtà, aduque, che è bene per essenza, ogni cosa può dirsi buona ente in quanto ''partecipa'' di essa secondo una certa somiglianza, sia pure lontana e in misura limitata [...]. Così, per conseguenza, ogni cosa si dice buona e della bontà Divina, come da prima causa esemplare, efficiente e finale di ogni bontà. |[[Summa contra Gentiles]], I, 6,4}}
 
Viceversa, il bene per essenza è anteriore al bene per partecipazione, ragione per cui è impossibile quindi che Dio sia composto di materia e di forma, perché la materia è potenza e principio individuativo, e partecipazione alla forma. Le forme che possono essere ricevute dalla materia sono rese individuali per mezzo della materia, che non può essere ricevuta in un altro soggetto, essendo essa stessa il primo sostrato [della realtà corporea]; la forma invece, di per sé, se non vi sono ostacoli, può essere ricevuta in più soggetti. Quella forma però che non può essere ricevuta dalla materia ed è di per sé sussistente ha la sua individuazione per il fatto stesso che non può essere ricevuta in un altro soggetto.<br />
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Questo movimento non è un vagare senza senso eterno, con una fine qualunque, ma ha una fine determinata (non infinite possibili) che, essendo unica, è anche il suo fine. Dunque, la fine è il fine.
 
==Il problema del male==
Riprendendo a [[teodicea#La teodicea nella cultura cristiana|teodicea agostiniana]], Tommaso fa propria la nozione del male, inteso come non-essere e privazione del [[bene (filosofia)|bene]]. Così afferma:
{{citazione|il male non è altro che privazione di ciò che una cosa è fatta per avere e deve avere. |''[[Summa contra Gentiles]]'' III, 7}}
Il male è la mancanza di una proprietà che appartiene all'essenza e che l'ente invece ancora non possiede.
 
==I quattro sensi della Sacra Scrittura==
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Secondo san Tommaso, ogni ente in quanto opera di un Creatore perfetto e intelligente, avrebbe dall'inizio una legge naturale, composta da un proprio fine e da un modo e ordine debiti al raggiungimento di tale fine. Questa legge naturale non può che essere una e vera e buona, per due motivi: il creato per analogia dell'Ente è a immagine e somiglianza del creatore, e la legge naturale nel creato è posta da un Dio che è Uno, Verità e Sommo Bene.
 
Se l'ente segue il debito modo e il debito ordine al raggiungimento del suo proprio fine, vale a dire segue la legge naturale datagli dal Creatore, non può che automaticamente raggiungere l'obiettivo e il possesso della cosa amata. Tale obiettivo e possesso può essere raggiunto unicamente tramite il un solo debito modo e un solo debito ordine, e non per un'altra via scelta liberamente o comunque intrapresa, essendo unica la legge naturale di ogni ente (modo, ordine e fine).
 
Il piacere e la felicità, per ogni ente e non solo per l'essere umano, consistono nel raggiungimento del fine proprio. L'uomo è un particolare animale, libero e cosciente, che può scegliere di non seguire la propria legge naturale e cadere nella colpa-peccato, perché devia dall'ordine divino e naturale delle cose.
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L'enciclica ''[[Pastor Aeternus|Aeterni Patris]]'' di Papa [[Leone XIII]] (1879) rilanciò il tomismo scolastico e il pensiero di san Tommaso d'Aquino come la massima autorità fra tutti gli autori cristiani, "a preferenza di tutte le altre", fondamento primo della formazione dei sacerdoti e di tutti gli ordini religiosi riconosciuti dalla Chiesa Cattolica.
 
==Le 24 tesi tomistiche di san Pio X==
Con il ''[[motu proprio]]'' ''Doctoris Angelici'' (29 giugno 1914), [[papa Pio X]] prescrisse che in tutti i corsi di filosofia dovessero essere insegnati "i principi e le principali dottrine di s. Tommaso" e comandava ai maestri di teologia degli istituti con facoltà di conferire gradi accademici di avere la ''[[Summa Theologiae]]'' come il loro libro di testo.<ref>[[Antonio Masnovo]], ''Un recente documento della Sacra Congregazione dei Seminari'', in ''Rivista di Filosofia Neo-Scolastica'', vol. 8, n. 4, 31 agosto 1916, pp. 401-404. {{JSTOR|43065445}}</ref><ref>{{cita libro|url=https://catholiclibrary.org/library/view?docId=/Contemporary-EN/XCT.142.html;chunk.id=00000113|titolo=Reality - a Synthesis of Thomistic Thought |autore=[[Reginald Garrigou-Lagrange]], O. P.|capitolo=55 - The Twenty-Four Thomistic Theses}}</ref> Il 27 luglio 1914<ref>{{cita web|url=https://parrocchiariesepiox.it/san-pio-x/opinioni-e-news-pio-x/355-sintesi-delle-xxiv-tesi-del-tomismo-approvate-da-s-pio-x|titolo=Sintesi delle XXIV Tesi del Tomismo approvate da S. Pio X|data=13 ottobre 2017|urlarchivio=https://archive.is/wip/OiYv6|dataarchivio=11 febbraio 2025|urlmorto=no}}</ref> la [[Congregazione per l'educazione cattolica|Sacra congregazione degli studi]], con l'approvazione di Pio X, pubblicò XXIV tesi e proposizioni che alcuni professori avevano sottoposto alla loro attenzione per averne una garanzia di sicuro tomismo.<ref>{{cita web|url=https://tomasdeaquino.org/vi-tomismo-e-magistero-ecclesiastico/|titolo=Tomismo e magistero ecclesiastico|urlarchivio=https://archive.is/wip/aMyqh|dataarchivio=12 aprile 2021|accesso=11 febbraio 2025|urlmorto=no}}</ref> Sempre il 27 luglio 1914 papa Pio X promulgò il decreto ''[[Postquam sanctissimus]]'', stabilendo che le 24 tesi formulate "da insegnanti di varie istituzioni [...] contenevano chiaramente i principi e più importanti insegnamenti" dell'Aquinate.<ref>[http://vaxxine.com/hyoomik/aquinas/theses.eht ''Postquam sanctissimus''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070810225643/http://www.vaxxine.com/hyoomik/aquinas/theses.eht|date=10 agosto 2007}}, traduzione in latino e in inglese
 
Si veda anche [http://www.u.arizona.edu/~aversa/scholastic/24Thomisticpart2.htm P. Lumbreras's commentary on the 24 Thomistic Theses] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110605055456/http://www.u.arizona.edu/~aversa/scholastic/24Thomisticpart2.htm|date=5 giugno 2011}}.</ref>
 
Nuovamente, il 7 marzo 1916 la Congregazione dei Seminari e delle Università, con l'approvazione di [[papa Benedetto XV]], stabilì che le 24 tesi non erano definizioni [[dogma|dogmatiche]], sebbene:<ref>{{cita web|autore=Don [[Curzio Nitoglia]]|url=http://www.unavox.it/Segnalazioni_Rete/Nitoglia_XXIV_tesi_tomismo.html|titolo=Un nuovo commento alle XXIV tesi del tomismo|urlarchivio=https://archive.is/wip/GD5qH|dataarchivio=24 settembre 2015|accesso=11 febbraio 2025|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Leonard Callahan, O.P.|rivista=DOminicana|volume=IX|numero=4|data=marzo 1925|pagina=6|formato=PDF|url=https://www.dominicanajournal.org/wp-content/files/old-journal-archive/vol9/no4/dominicanav9n4twentyfourthesesstthomasaquina.pdf|titolo=Twenty-four theses of St. Thomas Aquinas|accesso=11 febbraio 2025|dataarchivio=11 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180811201403/https://www.dominicanajournal.org/wp-content/files/old-journal-archive/vol9/no4/dominicanav9n4twentyfourthesesstthomasaquina.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
{{citazione|esprimono la genuina dottrina di San Tommaso e son proposte come sicure (''tutae'') norme direttive.}}
 
Le tesi rispettano il seguente schema:<ref>{{cita web|url=https://www.radiospada.org/2016/07/le-xxiv-tesi-del-tomismo-in-estrema-sintesi-per-come-sono-state-approvate-da-s-pio-x/|titolo=Le XXIV Tesi del Tomismo in estrema sintesi, per come sono state approvate da S. Pio X|data=19 luglio 2016|urlarchivio=https://archive.is/wip/RbpSa|dataarchivio=5 agosto 2016|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita libro|url=https://archive.org/details/MattiussiVentiquattroTesiTommaso|titolo=Le XXIV tesi della filosofia di san Tommaso D'Aquino approvate dalla Sacra Congregazione degli Studi|autore=Guido Mattiussi|anno=1947|città=Roma|editore=Tip. Pontificia Università Gregoriana}}</ref><ref>{{cita web|url=https://franciscan-archive.org/thomas/24theses.html|titolo=Testo delle 24 tesi in latino e in inglese}}</ref>
* La [[metafisica]] tomistica — dalla I alla VII tesi;
* La [[cosmologia]] tomistica — dalla VIII alla XII tesi;
* La [[psicologia razionale]] tomistica — dalla XIII alla XXI tesi;
* La [[teologia naturale]] tomistica — dalla XIXI alla XXIV tesi.
 
==Influenza sul pensiero ebraico==
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==Il Tomismo nella Chiesa Ortodossa==
Il pensiero di Tommaso d'Aquino ebbe studiosi anche nell'oriente greco. Le Summe di Tommaso d'Aquino furono tradotte in greco nel XIII secolo dai fratelli [[Demetrio Cidone|Demetrio]] e [[Procoro Cidone]]. Il maggiore sostenitore del tomismo in oriente fu il un [[Patriarca di Costantinopoli]], [[Gennadio II di Costantinopoli|Gennadio Scolario]].
Particolarmente influenzati dal pensiero di Tommaso furono i teologi greci critici dell'[[esicasmo]], i cosiddetti tomisti orientali, come i fratelli Cidone, [[Barlaam di Seminara]], [[Gregorio Acindino]] e [[Giovanni Ciparissiota]].<ref>''[[La Civiltà Cattolica]], Edizioni 3709-3712'', 2005, [https://books.google.it/books?id=QCwTAQAAMAAJ&pg=PA205&lpg=PA205&dq=Giorgio+ciparissiota&source=bl&ots=PzJPK-zuUI&sig=ZxH0xfXvtHj0csa4WbuIuavMLjU&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwio1Yad3dPaAhWJwxQKHetlDYoQ6AEwAXoECAkQAQ#v=onepage&q=Giorgio%20ciparissiota&f=false p. 205]</ref>
 
Il [[missionario]] [[Ordine dei frati predicatori|domenicano]] [[Bartolomeo da Bologna (missionario)|Bartolomeo da Bologna]] e il frate domenicano armeno Yovhannēs K‘ṙnec‘i, introdussero il clero armeno alle sofisticate teologie di [[Anselmo d'Aosta]], [[Pietro Abelardo|Abelardo]] e [[Tommaso d'Aquino]].<ref name="Q">''The Armenians in the Medieval Islamic World: Armenian Realpolitik in the Islamic World and Diverging Paradigmscase of Cilicia Eleventh to Fourteenth Centuries'', Seta B. Dadoyan, Routledge, 2017, [https://books.google.it/books?id=lKw0DwAAQBAJ&pg=PT154&dq=aquinas&f=false#v=onepage&q=aquinas&f=false]</ref> Bartolomeo da Bologna tradusse in lingua armena un certo numero di opere teologiche latine, tra le quali la ''Summa contra Gentiles'' e una parte della ''Summa Theologica''.<ref>{{catholic encyclopedia|Bartholomew}}.</ref> [[Hovhannes Erznkatsi]] tradusse alcune parti della ''[[Summa Theologiae]]'' di [[Tommaso d'Aquino]] in [[Lingua armena|armeno]]. Le traduzioni delle opere teologiche di Tommaso d'Aquino causarono una profonda trasformazione nella letteratura teologica e filosofica armena.<ref name="Q"/> I teologi [[Armenia|armeni]] svilupparono una profonda affinità con il pensiero di Tommaso d'Aquino, un fatto che contribuì ai tentativi di unione della [[Chiesa apostolica armena]] con Roma nel corso del [[XV secolo]].<ref>''Historical Handbook of Major Biblical Interpreters'', Donald K. McKim, InterVarsity Press, 1998, [https://books.google.it/books?id=mkmcaVKsXbgC&pg=PA90&dq=thomism+armenian&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj25fSk1sbaAhVB6RQKHd8cCLQ4ChDoAQg7MAM#v=onepage&q=thomism%20armenian&f=false p. 90]</ref>
 
==Rapporto con la fenomenologia==
S. Tommaso fu oggetto di studio da parte di fenomenologi come [[Edith Stein]], [[Martin Heidegger]], [[Max Müller]], [[Karol Wojtyla]], [[Josef Seifert]], [[Jean-Luc Marion]], [[Emmanuel Falque]] e [[Jean-Louis Chrétien]]. Secondo questi autori, il tema centrale è il donarsi dell'Essere. Tomismo e fenomenologia sono accomunati dall'esperienza sensibile, dalla custodia
dell'universalità e dall'apertura alla [[trascendenza]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Marco|cognome=Salvioli|titolo=IL DONARSI DELL&#39;ESSERE. Fenomenologi leggono san Tommaso d&#39;Aquino|rivista=Divus Thomas 117, 3 (2014)|accesso=2025-04-07|url=https://www.academia.edu/11479389/IL_DONARSI_DELLESSERE_Fenomenologi_leggono_san_Tommaso_dAquino?email_work_card=title}} (''ivi'': pp. 14-16)</ref>
 
Lo stretto rapporto fra le due correnti di pensiero fu intuito dalla [[Société Thomiste]], che il 12 settembre 1932 organizzò delle giornate di studio a [[Juvisy]] cui presero parte numerosi esperti.<ref>[[Pierre Mandonnet]], O.P., [[Jacques Maritain]], [[Marie-Dominique Roland-Gosselin]], O.P., [[Henri-Marie Féret]], O.P., [[Aimé Forest]], [[Louis-Bertrand Geiger]], O.P., [[Étienne Gilson]], [[Henri Gouhier]], [[Alexandre Koyré]], [[Leon Noël]], [[Gaston Rabeau]], [[Edith Stein]]8 e [[August Valensin]], S.J. Interventi parzialmente tradotti e pubblicati in E. STEIN, ''La ricerca della verità. Dalla fenomenologia alla filosofia cristiana'', Città Nuova, Roma 1993, pp. 108-114.</ref>
[[Étienne Gilson]] ebbe a dire:
{{citazione|La vera metafisica dell’essere non ha mai avuto la fenomenologia a cui aveva diritto, la fenomenologia moderna non ha la metafisica che sola può fondarla e, fondandola, guidarla|É. GILSON, ''L'être et l'essence'', Librairie Philosophique J. Vrin, Paris 1981, p. 22.}}
 
== Opere di san Tommaso d'Aquino ==
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* ''Ad Bernardum'' (''A Bernardo'')
* ''[[Aurora Consurgens]]'' (''Il sorgere dell'[[Aurora (giorno)|aurora]]'')
* ''[[Compendium Theologiae|Compendium theologiae]]'' (''Compendio di teologia'')
* ''[[Contra errores Graecorum]]'' (''Contro gli errori dei Greci'')
* ''Contra impugnantes Dei cultum'' (''Contro coloro che avversano il culto di Dio'')
* ''Contra retrahentes'' (''Contro coloro che distolgono'')
Riga 449 ⟶ 484:
* ''[[De principiis naturae]]'' (''I principi della natura'')
* ''De rationibus Fidei'' (''Le ragioni della Fede'')
* ''[[De regno ad regem Cypri|De regimine principum]]'' (''Il governo dei principi''; scritto politico incompiuto)
* ''De spiritualibus creaturis'' (''Le creature spirituali'')
* ''De substantiis separatis'' (''Le sostanze separate'')
* ''De unione Verbi Incarnati'' (''L'unione del Verbo Incarnato'')
* ''De unitate intellectus contra Averroistas'' (''L'unità dell'intelletto contro gli Averroisti'')
* ''De veritate'' (''La verità''; dalle ''[[Quaestiones disputatae de veritate|Quaestiones disputatae]]'')
* ''De virtutibus'', (''Le virtù''; dalle ''Quaestiones disputatae'')
* ''[[Summa contra Gentiles]]'' (''Il complesso contro i Gentili''; rivolta contro i [[Gentili]], cioè i [[Islam|Musulmani]] ed i [[Paganesimo|pagani]], per sostenere la superiorità della religione cristiana)
Riga 476 ⟶ 511:
* Étienne Gilson, ''Realisme Thomiste et Critique de la Connaissance'', J. Vrin, Parigi, 1947
* Étienne Gilson, ''Le Thomisme. Introduction a la Philosophie de Saint Thomas d'Aquin'', J. Vrin, Parigi, 1986
* [[Marcello Landi (filosofo)|Marcello Landi]], ''Un contributo allo studio della scienza nel Medio Evo. Il trattato Il cielo e il mondo di Giovanni Buridano e un confronto con alcune posizioni di Tommaso d'Aquino'', in ''[[Divus Thomas]]'' 110/2 (2007) 151-185
* [[Dietrich Lorenz]], ''I Fondamenti dell'Ontologia Tomista'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1992
* [[Amato Masnovo]], ''[[Aurelio Agostino d'Ippona|San Agostino]] e S. Tomaso'', [[Vita e Pensiero (casa editrice)|Vita e Pensiero]], Milano, 1950
Riga 493 ⟶ 528:
* [[Tomáš Týn]], ''Metafisica della sostanza'', ESD, [[Bologna]], 1991
* [[Sofia Vanni Rovighi]], ''Introduzione a Tommaso d'Aquino'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], [[Bari]], 2002
* [[James Athanasius Weisheipl]], ''Tommaso d'Aquino. Vita, pensiero, opere'', [[Jaca Book]], [[Milano]], 2003
* [[Louis de Wohl]], ''La Liberazione del Gigante''
* Padre Vincenzo Ottorino Benetollo, Compendio di morale: Tommaso d'Aquino spiegato ai non addetti. {{ISBN|979-8751258542}}
Riga 533 ⟶ 568:
 
;Riviste
* {{en}} {{cita web|https://www.thomist.org/|sito=[[The Thomist]]|editore=[[Catholic University of America Press|CUA Press]]|titolo=The Thomist }}
* {{es}} {{cita web|url=http://cienciatomista.dominicos.org/|titolo=Ciencia tomista|editore=Pontificia Facoltà di Teologia "san Esteban"|città=Salamanca|anno=1910|ISSN=
0210-0398|OCLC=1774675}} (trimestrale dal 1980)
 
; Associazioni
* {{cita web|url=https://www.sitaroma.com/it|titolo=Società Internazionale San Tommaso d'Aquino}}
* {{es}} {{cita web|titolo=Sociedad Internacional Tomás de Aquino|url=http://www.sita.cl/}}
 
{{Controllo di autorità}}