Lucena (Spagna): differenze tra le versioni

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{{S|centri abitati della Spagna|dell'Andalusia}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Lucena
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|Panorama = Town hall of Lucena.jpg
|Didascalia =
|Stemma = COA_Lucena.svg
|Bandiera = Lucena.GIF
|Stato = ESP
|Grado amministrativo = 3
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|Longitudine decimale = -4.488333
|Altitudine =
|Superficie = 351
|Note superficie =
|Abitanti = 42748
|Note abitanti =
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|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa = CO
|Nome abitanti = Lucentini
|Patrono =
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|Didascalia mappa =
}}
'''Lucena''' è un [[Comuni della Spagna|comune spagnolo]] di circa 43.000 <!-- 42.248 nel 2009-->abitanti situato nella [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] dell'[[Andalusia]]. Capitale della [[comarche della Spagna|comarca]] [[Subbetica Cordobesa]] è situata nel centro dell'Andalusia a {{M|67&nbsp;|u=km}} da Cordova, {{M|80&nbsp;|u=km}} da Malaga, {{M|150&nbsp;|u=km}} da Siviglia e Granada, ed è un importante nodo stradale in posizione strategica fra [[Cordova]], [[MálagaMalaga]], [[Siviglia]], [[Granada]] e [[Jaén]].
 
È detta la "città delle tre culture": [[Cristianesimo|cristiana]], [[Islam|araba]] ed
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==Storia==
Dai ritrovamenti archeologici (nella [[Grotta dell'Angelo (Andalusia)|Grotta dell'Angelo]]) si deduce che già nel [[paleolitico]] si aveva una presenza umana nella zona di Lucena e in epoca protostorica vi furono insediamenti [[iberi]]ci.
 
Dopo la conquista [[Civiltà romana|romana]] e poi [[Visigoti|visigota]], Lucena fu occupata dagli [[Arabi]], dipese da Cordova e nel [[1010]] alla fine del califfato fece parte del [[regno di Granada]]. In Lucena all'epoca araba era presente una fiorente comunità giudea che aveva un importante centro di studi universitari per cui era chiamata dagli ebrei la "perla di Sefarad" e la Judería, il quartiere giudeo con le sue stradine, supera quelli famosi di [[Siviglia]] e [[Cordova]].
 
Nel [[1095]] questa importante colonia ebraica comprò la sua libertà dal Sultano [[Almoravidi|almoravide]] [[Yūsuf Ibn Tāshfīn]] e accolse, ingrandendosi, molti ebrei fuggiti da Cordova e Siviglia, ma nel [[1148]] quando arrivarono gli [[Almohadi]] dovette abbandonare Lucena e trasferirsi nei regni cristiani di [[Toledo]] e del nord della Spagna. Nel [[1240]] Lucena fu conquistata da [[Ferdinando III di Castiglia|Ferdinando III el Santo]] e assegnata al [[diocesi di Cordova|vescovo]] e al [[capitolo (canonicicristianesimo)|capitolo]] della cattedrale di Cordova che, a loro volta, la cedettero a doňa [[Leonor de Guzman]] amante di [[Alfonso XI]] in cambio di altri beni agrari e immobiliari in Cordova.
[[Enrico II di Castiglia|Enrico II]] l'assegnò in signoria a [[Juan Martínez de Argote]] che la lasciò a sua figlia [[Maria Alonso de Argote]] che sposò [[Martín Fernández de Córdoba]] e Lucena divenne signoria della casata dei Fernández detta degli ''Alcaides de Donceles''.
 
La città continuò ad essere frontiera fra i cristiani e musulmani e tale rimase fino al [[1492]] anno della cacciata definitiva degli Arabi dalla Spagna ad opera dei re cattolici. Nella battaglia presso Lucena del [[1483]] vinta dai cristiani guidati da Diego Fernández de Córdoba fu fatto prigioniero l'ultimo Sultano di Granada [[Boabdil]] che fu rinchiuso nella Torre del Moral del castello di Lucena. Per questo successo Diego Fernández de Córdoba fu nominato marchese di Comares dal re [[Ferdinando II di Aragona|Ferdinando il Cattolico]]. Nel [[XVI secolo]] la città visse un periodo di prosperità attestato anche dall'esplosione della sua popolazione che decuplicò in mezzo secolo passando dai {{formatnum:1500}} abitanti del 1496 ai 15.000 nel 1550.
 
Nel [[1618]] [[Filippo III di Spagna|Filippo III]] le diede il titolo di ''città'' sottomessa ai marchesi di Comares e vincolata al ducato di Medinaceli fino al [[1680]]. Stanchi dei soprusi esercitati su di loro dai marchesi, i lucentini cominciarono a ribellarsi e dopo lunghe lotte ottennero che la città ritornasse nel 1767 direttamente al vassallaggio reale. Nel corso del [[XVII secolo]] subì le conseguenze delle epidemie di [[peste]] e della crisi agricola dovuta all'andamento climatico sfavorevole. Da allora non vi fu più protagonismo nella storia di Lucena che seguì le sorti dell'Andalusia e del governo centrale di [[Madrid]].
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Fra i monumenti di architettura civile sono da ricordare il Castillo del Moral, di origine araba, il Palacio de los Duques de Bejar, del [[XV secolo]], il Palacio de los condes Santa Ana del 1730-50 e l'Hospital de San Juan de Dios con un bel patio rinascimentale del XVI secolo.
 
== Feste ==
La [[Settimana Santa]] che si svolge di una forma molto particolare con influenze da Málaga e Siviglia, le due più importanti correnti. Lucena, equidistante dalle due città, ha fuso tutt'e due in una forma unica e particolare di portare i "pasos" che non si trova altrove in Andalusia. I giorni più importanti sono la [[Domenica delle Palme]], [[Martedì santo]], [[Giovedì santo]], [[Venerdì santo]] e [[Sabato santo]].
 
La ''[[Cabalgata de los reyesReyes Magos]]'' in cui la notte del 5 gennaio previo annuncio solenne degli "ambasciatori dei [[Re Magi]]", questi girano per le vie della città con il loro seguito in carrozze o a cavallo e distribuiscono caramelle e dolciumi ai bambini.
 
Nei primi giorni di maggio con il concorso di molti partecipanti anche dei paesi vicini si svolgono le ''Fiestas Aracelitanas''.
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Lucena (Córdoba)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni della provincia di Cordova}}