José Raúl Capablanca: differenze tra le versioni

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|Disciplina = Scacchi
|RigaVuota =
|PalmaresVittorie =
{{MedaglieCompetizione|[[Campionato del mondo di scacchi|Campionati del Mondo]]}}
{{MedaglieOro|[[Campionato del mondo di scacchi 1921|L'Avana 1921]]}}
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{{MedaglieCompetizione|[[Campionato cubano di scacchi]]}}
{{MedaglieOro|L'Avana 1901}}
|Vittorie =
|Aggiornato =
}}
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|GiornoMeseMorte = 8 marzo
|AnnoMorte = 1942
|Epoca = 1900
|Attività = scacchista
|Nazionalità = cubano
|PostNazionalità = , terzo [[campione del mondo di scacchi]] dal [[1921]] al [[1927]]
}}
 
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[[File:Capablanca jogando com o seu pai.jpg|thumb|Capablanca gioca con suo padre all’età di quattro anni]]
José Raúl Capablanca, il secondo figlio sopravvissuto di un ufficiale dell'esercito spagnolo,<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.chess-poster.com/english/great_players/jose_capablanca.htm |accesso=19 febbraio 2015|titolo=Jose Capablanca}}</ref> José María Capablanca, nacque all'Avana il 19 novembre 1888.<ref name="Dumont1959MemoirOfCapa">{{Cita libro|autore-capitolo=Du Mont, J. |capitolo=Memoir of Capablanca |titolo=Capablanca's Hundred Best Games of Chess |curatore=Golombek, H.|editore=G. Bell & Sons |anno=1959 |pp=1–181-18}}</ref> José Raúl si interessò agli scacchi già a quattro anni, guardando giocare il padre e avendo anche intravisto nelle strade della città il grande giocatore russo [[Michail Ivanovič Čigorin|Michail ChigorinČigorin]], impegnato nel match con il campione del mondo in carica [[Wilhelm Steinitz]]. A questo proposito scrisse: «La capacità dell'uomo verso una qualunque attività si manifesta normalmente nella prima età, per un fatto eccezionale che lo fa andare oltre i suoi abituali interessi. Così successe a me, durante uno degli storici incontri fra Steinitz e ChigorinČigorin.»<ref>{{cita web|autore=|titolo=Come giocare agli scacchi di Capablanca|sito=Pianeta Donna|url=http://faidatemania.pianetadonna.it/come-giocare-agli-scacchi-di-capablanca-13650.html|accesso=6 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160921114457/http://faidatemania.pianetadonna.it/come-giocare-agli-scacchi-di-capablanca-13650.html|dataarchivio=21 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
 
Lo stesso Capablanca racconta i suoi inizi nel libro “My Chess Career”. Il piccolo Raúl, assistendo a una partita del padre, a una sua mossa irregolare aveva esclamato: ''“Papà, hai fatto una mossa irregolare col Cavallocavallo!”''. I giocatori, sorridendo al bambino, avevano continuato a giocare ma, alla conclusione della partita, il padre aveva domandato al piccolo cosa sapesse di scacchi. Il fanciullo, dopo aver ripristinato la posizione sulla scacchiera, indicò al padre l'errore fatto. ''“Carramba“Caramba!”'' esclamò il padre stupito: ''“Ma sai giocare a scacchi?”'' e Josélito aveva risposto con decisione: ''“Yo te doy la salida!”'' (Io ti batto!).
 
A nove anni cominciò a frequentare, alla domenica, il circolo scacchistico dell'Avana, dove i migliori giocatori erano ancora i vecchi [[Celso Golmayo Zúpide|Golmayo]] e Vazquez. Nel 1899 divenne campione cubano [[Juan Corzo]], con il quale un talento precoce come quello di José Raúl non poteva non confrontarsi: l'incontro si tenne nel novembre-dicembre 1901 e si concluse con la vittoria del tredicenne Capablanca con 4 vittorie e 3 sconfitte su 13 partite.
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Convinto dei propri mezzi, progettava già una carriera internazionale da tenere anche nella vecchia Europa, dove si concentravano i migliori giocatori del tempo. A questo proposito scrive: "Considerando il mio stile negli anni 1906-1908, ci furono grandi progressi: nell'apertura acquisii una forza magistrale, per quanto inferiore al dovuto, perché realizzai spesso piani poco efficaci, quando avrei dovuto invece effettuare mosse semplici e precise; migliorai nel mediogioco, con combinazioni più profonde ed esatte e giocai i finali con sufficiente precisione, raggiungendo quella maestrìa che distingue ogni maestro di scacchi".
 
Nel 1909 venne organizzato il match con lo statunitense [[Frank James Marshall|Frank Marshall]], uno dei più forti maestri del mondo e il miglior giocatore del continente (nel 1904 fu vincitore del grande [[torneo di Cambridge Springs 1904|torneo di Cambridge Springs]]). Capablanca trionfò con otto vittorie e una sconfitta su ventitre partite. Nel libro già citato, Capablanca commenta così questa vittoria: "La cosa più sorprendente fu che giocai con lui senza conoscere la teoria delle aperture né consultare alcun libro... tutto il mio bagaglio teorico si fondava sulla pratica del gioco... questa vittoria mi mise nel gruppo dei maggiori maestri e rivelò i miei difetti nell'apertura e la mia bravura nelle posizioni ''semplici''. La mia forza si manifestò nelle combinazioni del mediogioco e nei finali, dove sono migliore di ogni altro giocatore".
 
Nel 1910 si sposò con la cubana Gloria Simoni Beautucourt, dalla quale avrà una figlia e un figlio che chiamò José Raúl; ne divorzierà nel 1937 per sposare l'anno dopo la georgiana Olga Chagodaev, che aveva conosciuto nel 1934 a New York.<ref> {{en}} [[EdwardCita Winter (scrittore)web|Edward Winter]], [httpurl=https://www.chesshistory.com/winter/extra/capablancaolga.html |titolo=The PrincessGenius and the Genius]Princess by Edward Winter|sito=www.chesshistory.com|accesso=2023-11-19}}</ref>
 
Visse soprattutto a New York, e qui partecipò nel 1910 al campionato dello [[New York (stato)|Stato di New York]], che vinse con sette vittorie su sette partite. L'anno dopo, al [[Campionato statunitense di scacchi|campionato degli Stati Uniti]], si classificò secondo con otto vittorie e una sconfitta su dodici partite, superato da Marshall.
 
Nel 1911 partecipò per la prima volta a un grande torneo internazionale in Europa, a [[San Sebastián]] in [[Spagna]], al quale parteciparono quasi tutti i migliori giocatori del momento, tranne il campione del mondo [[Emanuel Lasker|Lasker]]. Ottenne il primo posto con 6 vittorie e una sola sconfitta (contro [[Akiba Rubinstein]]) su quattordici partite.
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Alla fine del [[1911]] invitò ufficialmente il campione del mondo Lasker a disputare un incontro valido per il titolo. Questi impose condizioni inaccettabili - lo sfidante avrebbe dovuto vincere due partite in più per ottenere il titolo - e le trattative si interruppero; a quel tempo, non esisteva una federazione internazionale del gioco degli scacchi che gestisse lo svolgimento dei campionati mondiali e la messa in palio del titolo era a discrezione del detentore.
 
Nel [[1913]] partecipò a un torneo a L'Avana, dove si classificò secondo, superato da Marshall, e a quattro brevi tornei newyorkesi, che vinse facilmente. Nel novembre giunse in Europa per partecipare a incontri non ufficiali e sessioni di simultanee in diverse città finché, fra aprile e maggio del [[1914]], prese parte a [[San Pietroburgo]] prese parte a un grande [[Torneo di San Pietroburgo 1914|torneo internazionale]] che vedeva presenti tutti i migliori giocatori del tempo. Il torneo aveva una formula singolare: tutti e undici i partecipanti giocarono un girone all'italiana e successivamente i primi cinque si affrontarono in un doppio girone finale. La classifica finale era data dalla somma dei punti conseguiti nelle due fasi del torneo. Capablanca vinse il girone preliminare con un punto e mezzo di vantaggio su Lasker e [[Siegbert Tarrasch|Tarrasch]] e incominciò quindi la fase finale nel ruolo di favorito. In vantaggio di un punto e mezzo all'inizio del secondo girone, incontrò per la terza volta Lasker, che, con il Bianco, impiantò una partita ''tranquilla'', una [[Partita spagnola#Variante di cambio|variante di cambio della partita spagnola]]. Probabilmente convinto di condurre in porto una patta, Capablanca giocò in modo passivo e cadde in una posizione svantaggiosa che lo portò alla sconfitta. Nel turno seguente, contro Tarrasch, commise un grave errore e perse nuovamente, venendo superato da Lasker, che vincendo le ultime due partite conquistò così il primo premio con mezzo punto di vantaggio su Capablanca.
 
Con lo scoppio della [[Primaprima guerra mondiale]] l'attività scacchistica in Europa si fermò. Capablanca, innegli [[Stati Uniti d'America|AmericaStati Uniti]], vinse facilmente i tornei di New York del [[1915]], [[1916]] e [[1918]]; nella primavera del [[1919]] vinse un incontro individuale contro il serbo Kostić e nell'autunno fu ad [[Hastings (Inghilterra)|Hastings]], in [[Inghilterra]], per partecipare al torneo che festeggiava la vittoria contro la [[Impero tedesco|Germania]] e i suoi alleati; mancavano naturalmente i giocatori dei paesi vinti e Capablanca si classificò primo con 10 vittorie e una patta su 11 partite.
 
=== Campione del mondo ===
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Ai primi del [[1920]] iniziarono estenuanti trattative con [[Emanuel Lasker|Lasker]] per organizzare l'incontro valido per il titolo mondiale. Alla fine, ottenuto un ingaggio di 11.000 dollari, il cinquantaduenne Lasker, campione del mondo da ventisette anni, accettò di giocare all'Avana su un limite di ventiquattro partite; il torneo iniziò il 15 marzo [[1921]], ma bastarono quattordici partite: il 27 aprile Lasker abbandonò il torneo dopo averne perdute quattro, con dieci patte, lamentando problemi di salute. Capablanca era campione del mondo.
 
Lasker commentò così l'incontro: "Questo match, che mi ha procurato difficoltà quali nessun altro, è stato per me un piacere scacchistico. Circostanze estrinseche mi furono veramente sfavorevoli, ma il gioco di Capablanca mi pose legittimi problemi. Le sue mosse sono chiare, logiche e vigorose, non hanno nulla di occulto o di artificioso, vi si avverte il suo pensiero, anche quando vorrebbe essere astuto. Giochi per vincere, per pattare o tema di perdere, le sue mosse lasciano vedere chiaramente quel che sente. Con tutto questo, se le sue mosse sono trasparenti, non sono per niente facili da trovare e a volte sono profonde. Capablanca non ama le complicazioni né le avventure: preferisce sapere prima dove andare. La sua profondità non è quella di un poeta, ma quella di un matematico, il suo spirito è romano, non greco. Le combinazioni di Anderssen e CigorinČigorin furono realizzate in situazioni particolari, in esse si manifestavano i loro caratteri individuali; quelle di Capablanca possono essere previste con varie mosse d'anticipo, perché si basano sui principi generali del gioco".
 
Nell'agosto [[1922]] partecipò, per la prima volta nella veste di campione del mondo, all'importante torneo internazionale di Londra, che vinse facilmente, davanti ad [[Aleksandr Aleksandrovič Alechin|Alechin]], con undici vittorie e quattro pareggi su quindici partite. Il maestro [[Savelij Tartakover|Tartakover]], partecipante al torneo, così lo giudicò: "Capablanca domina meravigliosamente la tecnica scacchistica, grazie al suo focoso carattere cubano, influenzato da un pratico istinto americano. Il suo gioco è impeccabile, la sua mente lavora con una precisione straordinaria, la sua rapida capacità di previsione scopre le sottigliezze di ogni posizione complessa".
 
Durante il torneo, Capablanca stabilì le regole del futuro campionato mondiale: tra l'altro, si sarebbe giocato fino alle 6 partite vinte e al campione uscente sarebbero stati garantiti 10.000 dollari e i rimborsi di spese di viaggio e alloggio.
 
Già nel novembre ricevette una sfida da [[Akiba Rubinstein|Rubinstein]], che non riuscì però a raccogliere il denaro sufficiente. L'anno dopo fu Alechin a contattare uomini d'affari americani per ottenere il finanziamento necessario; questi rifiutarono, ma finanziarono un torneo che si svolse a New York (vedi [[Torneo di New York 1924]]). Vinse il vecchio Lasker, davanti a Capablanca, che collezionò dieci vittorie, nove patte e subì la prima sconfitta dopo otto anni contro il cecoslovacco [[Richard Réti]]. Terzo fu Alechin.
 
L'anno dopo partecipò al [[torneo di Mosca 1925|Torneo internazionale di Mosca]], il primo grande torneo organizzato in [[Unione Sovietica]]; si classificò terzo, dietro al russo [[Efim Bogoljubov|Bogoljubov]] e all'eterno Lasker, con 9 vittorie e 2 sconfitte (contro gli allora pressoché sconosciuti maestri russi [[Aleksandr Il'in-Ženevskij|Il'in-Ženevskij]] e [[Borys Verlins'kyj|Verlins'kyj]]). In questo torneo si manifestarono i difetti di Capablanca: trascurò la preparazione fisica e teorica e non si allenava giornalmente, confidando nella sua esperienza e nella sua grande tecnica.
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Lo stesso Capablanca se ne rese conto, giustificandosi: nel [[1937]] scrisse che “lo stile del mio gioco attuale non corrisponde a quello dei miei primi anni. Tendendo alla semplicità, gioco con cautela ed evito ogni rischio. Questo atteggiamento è, secondo me, giusto, perché l'eccesso di audacia è contrario alla natura degli scacchi, che non sono un gioco d'azzardo ma un confronto essenzialmente intellettuale fondato su basi logiche”.
 
Nel [[1926]] vinse facilmente il modesto torneo di [[Lake Hopatkong]]; nel frattempo Alechin ottenne che il governo argentino finanziasse e organizzasse il campionato del mondo da tenersi a [[Buenos Aires]] fra lui e Capablanca entro il [[1927]]. Quasi a preparazione dell'imminente campionato, il 19 febbraio 1927 si disputò un [[Torneo di New York 1927|torneo a New York]] fra Capablanca, Alechin, [[Milan Vidmar|Vidmar]], [[Frank James Marshall|Marshall]], [[Rudolf Spielmann|Spielmann]] e [[Aaron Nimzowitsch|Nimzowitsch]]: Capablanca trionfò, senza subire sconfitte e battendo nettamente Alechin, che si classificò secondo.
 
=== La perdita del titolo mondiale ===
[[File:Alekhine Capablanca 1927.jpg|thumb|Alechin e Capablanca a Buenos Aires (1927)]]
{{vedi anche|Campionato del mondo di scacchi 1927}}
Quando, il 16 settembre [[1927]], i due grandi avversari si sedettero nel circolo degli scacchi di Buenos Aires, le previsioni di vittoria erano tutte per Capablanca, che aveva dimostrato nell'ultimo torneo di New York di essere il più forte di tutti, mentre Alechin, fino ad allora, non aveva mai vinto una partita con il cubano, anche se aveva ottenuto grandi successi in altri tornei. Il russo si era limitato a commentare: "Non so come potrò vincere sei partite con Capablanca, ma non so nemmeno come potrà farlo lui". E la prima partita sembrò dargli ragione, perché Alechin vinse con il Nero; Capablanca recuperò alla terza partita e passò in vantaggio nella settima. Tutto sembrava avviarsi nei binari previsti, ma Alechin vinse l'undicesima e, forse demoralizzato per i molti errori commessi, Capablanca perse anche la successiva.
 
Sul 3-2 per Alechin, seguirono otto patte; nella ventunesima Capablanca perse la pazienza, complicò il gioco e finì col perdere; nella ventisettesima commise un clamoroso errore e perse l'occasione di vincere, ma vinse la ventinovesima. Sul 4–3 sembrò che l'incontro potesse riequilibrarsi, ma, dopo due patte, Alechin vinse la trentaduesima e Capablanca crollò: pattata la successiva, perse la trentaquattresima e il titolo, e non ebbe più l'occasione di una rivincita, perché Alechin non gliela concesse mai.
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L'inattesa perdita del titolo mondiale da parte di Alechin a favore dell'olandese [[Max Euwe|Euwe]], nel 1935, sembrò rianimare le sue speranze, tanto che nel 1936 vinse brillantemente il torneo di Mosca, imbattuto con otto vittorie su diciotto partite e, nell'agosto, quello di [[Torneo di Nottingham 1936|Nottingham]], a pari merito con la grande speranza russa [[Michail Botvinnik|Botvinnik]], prendendosi anche la grande soddisfazione di battere Alechin, che incontrava per la prima volta dai tempi del campionato di Buenos Aires.
 
Ora giocava con maggiore aggressività, ma solo con gli avversari più deboli; tuttavia era nuovamente ritenuto in grado di poter aspirare al massimo titolo: doveva solo aspettare il risultato dell'incontro di rivincita fra Euwe e Alechin. Se l'olandese avesse vinto… ma non fu così: Alechin si riprese il titolo nel 1937 e le speranze di Capablanca di poter ancora disputare un incontro mondiale tramontarono definitivamente.
 
=== Gli ultimi anni ===
Nel novembre [[1938]], la AVRO, l'emittente radiofonica [[Paesi Bassi|olandese]], organizzò un grande torneo, noto come [[Torneo AVRO|AVRO 1938]], al quale parteciparono gli otto migliori giocatori del momento: vinsero i giovani [[Paul Keres|Keres]] e [[Reuben Fine|Fine]]; nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, Capablanca perse con Alechin in quella che resterà l'ultima partita giocata fra i due grandi campioni; il suo risultato finale nel torneo fu un deludente settimo posto.
 
Si manifestarono i primi sintomi di [[sclerosi]] cerebrale; nel [[1939]] fu secondo nel piccolo torneo di Margate e fu capitano della squadra cubana alle [[Olimpiadi degli scacchi del 1939|Olimpiadi di Buenos Aires]], dove vinse sei partite su undici senza sconfitte, vincendo la medaglia d'oro individuale in prima scacchiera. Durante le Olimpiadi scoppiò la [[Secondaseconda guerra mondiale]] e naturalmente ogni attività scacchistica si arrestò.
[[File:The tomb of Jose Raul Capablanca.jpg|thumb|La tomba di José Raúl Capablanca nel cimitero di Colón a L'Avana]]
La sera del 7 marzo [[1942]], mentre stava analizzando una partita al [[Manhattan Chess Club|circolo di scacchi di Manhattan]], si sentì male: soccorso immediatamente dal dottor [[Eli Moschcowitz]], membro del club, fu trasportato nell'ospedale del Monte Sinai, lo stesso dove l'anno prima era morto Lasker. CapablacaCapablanca morì verso le 6:00 della mattina successiva, per [[ictus cerebrale]]. I suoi resti riposano all'Avana nel cimitero di Colón. Sulla tomba, posta nel viale principale, c'è una sola scritta "Capablanca". Un [[Re_(scacchi)|Rere]] di marmo bianco adorna la sepoltura.
 
Alechin, che gli sopravviverà quattro anni, morendo alla stessa età di 54 anni, avendo giocato con lui quarantasette partite, con sette vittorie e nove sconfitte, scriverà di lui: &nbsp;''Con la sua morte abbiamo perduto un grande genio, quale mai ci fu e mai più ci sarà''.
 
In tutta la sua carriera Capablanca giocò oltre 600 partite ufficiali, in tornei e incontri, contro avversari di livello magistrale, perdendone soltanto 35. Non considerando gli anni della sua estrema giovinezza, da quando divenne un affermato maestro solo quattro giocatori (Alechin, Lasker, Spielmann e Marshall) sono stati capaci di vincergli più di una partita. Se escludiamo il russo Il'in–Ženevskij, l'ucraino Verlins'kyj e il pakistano [[Mir Sultan Khan|Sultan Khan]] (che sconfissero il cubano nell'unica partita disputata con lui), l'unico giocatore con cui Capablanca ha uno score negativo è [[Paul Keres]] (una sconfitta e cinque pareggi); il suo bilancio è in parità con Botvinnik, Spielmann, Rubinstein, [[Samuel Reshevsky]], [[Ruben Fine]], [[Andor Lilienthal]] e [[Erich Eliskases]]. Con tutti gli altri maggiori giocatori del suo tempo, Capablanca ha un bilancio nettamente positivo.
 
Capablanca era fortissimo anche nel gioco ''[[gioco rapido|rapid]]'' e ''[[partita lampo|blitz]]''. In un torneo rapid giocato al Marshall Chess Club di New York il 6 dicembre 1933, vinse con il punteggio pieno di 9/9. Al secondo posto si classificarono Fine e Reshewsky con 7/9<ref> {{en}}Cita [httpweb|url=https://www.chesshistory.com/winter/extra/fast.html |titolo=Fast Chess] diby [[Edward Winter (scrittore)|Edward Winter]]sito=www.chesshistory.com|accesso=2023-11-19}}</ref>. Nel 1914 giocò un match ''blitz'' di 10 partite a Berlino contro Lasker, vincendo 6½–3½; al termine del match Lasker gli disse: “''It is remarkable, you never seem to make a mistake''”.<ref> ''The Unknown Capablanca'', di David Hooper e Dale Brandreth (Londra, 1975), p. 168. </ref>
 
Dal [[1962]] si gioca annualmente a Cuba un grande torneo internazionale in suo onore, il [[Capablanca Memorial]].
 
== Principali risultati ==
{|class="wikitable"
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*{{cita libro|titolo=Ultime lezioni|città=Milano|editore=Italia scacchistica|anno=1950|ISBN=no}}
 
== Citazioni inNei romanzi ==
 
* In ''[[Auto da fé (romanzo)|Auto da fé]]'' di [[Elias Canetti]], José Raúl Capablanca è più volte nominato nel testo, dovequando l'ebreo nano, malvivente, scacchista e [[millantatore]] Fischerle vuole recarsi in America per battere l'allora campione mondiale in una partita a scacchi.<ref>{{cita libro
|titolo = Auto da fé
|autore = Elias Canetti
Riga 454:
|anno = 1981
|pagine = 216-219-364-377-378-382-385-394}}</ref>
*Ne ''[[La variante di Lüneburg]]'' di [[Paolo Maurensig]], del 1993, Capablanca è nominato, assieme ad altri celebri scacchisti.
 
* Ne ''[[La variante di Lüneburg]]'' di [[Paolo Maurensig]], del 1993, Capablanca è nominato, assieme ad altri celebri scacchisti.
*Capablanca era anche il protagonista del romanzo ''L'ultima partita di Capablanca'' (''Shah Mat'') di [[Gesualdo Bufalino]]; l'opera, di cui sono rimasti solo i primi due capitoli, è rimasta incompiuta per la morte dell'autore<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/12/Capablanca_Bufalino_scacco_matto_alla_co_9_060812015.shtml Capablanca e Bufalino- Scacco matto alla vita]</ref>.
 
* Capablanca era anche il protagonista del romanzo ''L'ultima partita di Capablanca'' (''Shah Mat'') di [[Gesualdo Bufalino]]; l'opera, di cui sono rimasti solo i primi due capitoli, è rimasta incompiuta per la morte dell'autore<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/12/Capablanca_Bufalino_scacco_matto_alla_co_9_060812015.shtml Capablanca e Bufalino- Scacco matto alla vita]</ref>.
 
* Ne ''Il selvaggio'' di [[Guillermo Arriaga]], padre Arturo, che è guida spirituale di una setta di cattolici ultraconservatori e violenti, parla di Capablanca al giovane protagonista Juan Guillermo, presentandolo da un lato come il miglior giocatore di scacchi della storia, dall'altro come uomo dissoluto. Secondo padre Arturo, Capablanca dovette proprio alla sua dissolutezza la perdita del titolo di campione mondiale in favore di [[Aleksandr Alechin]], esempio di rigore e disciplina. Il sacerdote invita quindi il giovane ad uniformare la sua condotta a quella del russo Alechin. Juan Guillermo compie poi sue ricerche sui due campioni: riferisce che Alechin sarebbe stato ripudiato nei circoli scacchistici per essersi rifiutato di concedere la rivincita a Capablanca e che per questo, in seguito, le regole degli scacchi sarebbero cambiate, costringendo i campioni in carica a concedere sempre la rivincita al campione detronizzato, pena la perdita del titolo. A dispetto dei tentativi di padre Arturo, Juan Guillermo arriva alla sua conclusione: "Sto, e starò sempre, dalla parte dei Capablanca".<ref>''Il selvaggio'', Bompiani, 2018, pp. 314-316.</ref>
 
* In ''[[Finestra sul vuoto]]'' di [[Raymond Chandler]], [[Philip Marlowe|Marlowe]] nel finale gioca una partita a scacchi da solo, partendo da un libro di schemi di partite di Capablanca e guardandosi allo specchio; il libro si conclude: “Tu e Capablanca”.
*Ne ''Il selvaggio'' di [[Guillermo Arriaga]], padre Arturo, che è guida spirituale di una setta di cattolici ultraconservatori e violenti, parla di Capablanca al giovane protagonista Juan Guillermo, presentandolo da un lato come il miglior giocatore di scacchi della storia, dall'altro come uomo dissoluto. Secondo padre Arturo, Capablanca dovette proprio alla sua dissolutezza la perdita del titolo di campione mondiale in favore di [[Aleksandr Alechin]], esempio di rigore e disciplina. Il sacerdote invita quindi il giovane ad uniformare la sua condotta a quella del russo Alechin. Juan Guillermo compie poi sue ricerche sui due campioni: riferisce che Alechin sarebbe stato ripudiato nei circoli scacchistici per essersi rifiutato di concedere la rivincita a Capablanca e che per questo, in seguito, le regole degli scacchi sarebbero cambiate, costringendo i campioni in carica a concedere sempre la rivincita al campione detronizzato, pena la perdita del titolo. A dispetto dei tentativi di padre Arturo, Juan Guillermo arriva alla sua conclusione: "Sto, e starò sempre, dalla parte dei Capablanca".<ref>''Il selvaggio'', Bompiani, 2018, pp. 314-316.</ref>
* Ne ''[[La tavola fiamminga]]'' di [[Arturo Pérez-Reverte]], il club di scacchi è intitolato a Capablanca.
* Viene nominato ne ''[[L'amore ai tempi del colera]]'' di [[Gabriel García Márquez]], perché un uomo si vantava di averlo battuto a scacchi.
* È citato nel "romanzo" ''Tre tristi tigri'' dello scrittore cubano Guillermo Cabrera Infante (alle pp. 401-402 della traduzione italiana edita da Il Saggiatore, 1976).
* In ''[[Poirot e i quattro]]'' di [[Agatha Christie]], di un personaggio campione di scacchi si dice "[...] si parlava di lui come di un secondo Capablanca".
* [[Fabio Stassi]], ''La rivincita di Capablanca'', Roma, Minimum Fax, 2008 (romanzo).
 
*In ''[[Finestra sul vuoto]]'' di [[Raymond Chandler]], [[Philip Marlowe|Marlowe]] nel finale gioca una partita a scacchi da solo, partendo da un libro di schemi di partite di Capablanca e guardandosi allo specchio; il libro si conclude: “Tu e Capablanca”.
*Ne ''[[La tavola fiamminga]]'' di [[Arturo Pérez-Reverte]] il club di scacchi è intitolato a Capablanca.
*Viene nominato ne ''[[L'amore ai tempi del colera]]'' di [[Gabriel García Márquez]], perché un uomo si vantava di averlo battuto a scacchi.
*È citato nel "romanzo" ''Tre tristi tigri'' dello scrittore cubano Guillermo Cabrera Infante (alle pp. 401-402 della traduzione italiana edita da Il Saggiatore, 1976).
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore1=[[Adriano Chicco]], |autore2=[[Giorgio Porreca]], ''|titolo=Dizionario enciclopedico degli scacchi'', Milano, |editore=[[Mursia, ]]|città=Milano|anno=1971.}}
* [[Vasilij Panov]], ''Capablanca mito intramontabile'', Roma, Prisma Editori, 1999. ISBN 88-425-2419-0
* {{cita libro|autore=[[Al Horowitz]], ''|titolo=I campioni del mondo di scacchi'', |editore=Mursia|città=Milano, Mursia, |anno=1988.|edizione=2}}
* [[Adriano Chicco]], [[Giorgio Porreca]], ''Dizionario enciclopedico degli scacchi'', Milano, Mursia, 1971.
* {{cita libro|autore=[[Edward Winter (scrittore)|Edward Winter]]|titolo=Capablanca: A Compendium of Games, Notes, Articles, Correspondence, Illlustrations and Other Rare Archival Materials on the Cuban Chess Genius Jose Raul Capablanca, 1888-1942| editore=[[McFarland & Company]]|città=[[Jefferson (Carolina del Nord)|Jefferson]]|anno=2011|edizione=2|lingua=en|ISBN= 978-0786466344}}
* [[Al Horowitz]], ''I campioni del mondo di scacchi'', Milano, Mursia, 1988.
* {{cita libro|autore=[[Vasilij Panov]], ''|titolo=Capablanca mito intramontabile'', Roma, |editore=Prisma Editori, |città=Roma|anno=1999. |ISBN= 88-425-2419-0}}
* [[Fabio Stassi]], ''La rivincita di Capablanca'', Roma, Minimum Fax, 2008 (romanzo).
 
== Voci correlate ==
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* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.messaggeroscacchi.it/articoli/capablanca.html|Un dossier su Capablanca della rivista ''Torre e Cavallo''}}
* [https://www.youtube.com/watch?v=qiRUKqqqaok ''Capablanca's Rare Footages''], video [[YouTube]] (3' 32")
 
{{Box successione