Arcidiocesi di Doclea: differenze tra le versioni

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{{Sede titolare della chiesa cattolica
|nome= Doclea
|latino= Archidioecesis Docleensis
|immagine=
|didascalia=
|arcivescovile=si
|istituita= [[XX secolo]]
|arcivescovo= [[Pier Luigi Celata]]
|eretta= ?
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|stato= [[Montenegro]]
|chiesasuiiuris=[[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato di Costantinopoli]]
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}}
[[File:Doclea Roman city Podgorica.jpg|thumb|upright=1.2|Vista aerea parziale delle rovine di Doclea.]]
 
L{{'}}'''arcidiocesi di Doclea''' (in [[lingua latina{{latino|latino]]: ''Archidioecesis Docleensis''}}) è una sede soppressa e [[sede titolare]] della [[Chiesa cattolica]].
 
==Storia==
[[Doclea (città)|Doclea]] (o [[Dioclea]]), le cui rovine, patrimonio dell'umanità<ref>[http://whc.unesco.org/en/tentativelists/5563/ Sito dell'UNESCO].</ref>, si trovano nei pressi di [[Podgorica]] in [[Montenegro]], fu una delle capitali della [[provincia romana]] della ''Praevalitana'', istituita dall'imperatore [[Diocleziano]] nella sua riforma amministrativa del [[293]] con la separazione della parte meridionale dalla provincia della [[Dalmazia (provincia romana)|Dalmazia]].
 
La cristianizzazione della Praevalitana è attestata per la prima volta all'inizio del [[IV secolo]] da alcuni reperti archeologici. Notevole è la cosiddetta "coppa di Podgorica ", scoperta nel [[1870]], una coppa in vetro con raffigurazioni tratte da episodi dell'[[Antico testamento|Antico]] e del [[Nuovo Testamento]].<ref>Hoxha, ''Osservazioni sul processo di cristianizzazione nella provincia Praevalitana…'', pp. 182-183.</ref>
Pochi sono i vescovi noti di questa diocesi ed in alcuni casi confusi con i vescovi della sede quasi omonima di [[Diocesi di Diocleziana|Diocleziana]].
 
Ignota invece è l'origine della diocesi di Doclea, i cui pochi vescovi noti sono spesso confusi con quelli di [[Diocesi di Dioclea di Frigia|Dioclea]] nella [[Frigia|Frigia Pacaziana]] o con quelli di [[Diocesi di Diocleziana|Diocleziana]] nella [[Dardania (Balcani)|Dardania]]. Primo vescovo che [[Daniele Farlati|Farlati]]<ref>Concordano con Farlati gli editori degli ''Acta Albaniae'' (vol. I, p. 4, nº 21) e l'autore della voce nel ''Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques''.</ref> assegna a questa diocesi è Evandro, che prese parte al [[concilio di Calcedonia]] nel [[451]]; studi recenti e gli editori dell'edizione critica degli atti conciliari assegnano invece questo vescovo alla diocesi di Dioclea in Frigia.<ref>Sylvain Destephen, [https://books.google.it/books?id=8rjYAAAAMAAJ&pg=PA273 ''Prosopographie chrétienne du Bas-Empire 3. Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)''], Paris, 2008, pp. 273-274.</ref> Due vescovi certi di Doclea sono documentati nell'epistolario di [[Papa Gregorio I|papa Gregorio Magno]]: Paolo, che fu deposto per aver commesso dei crimini, e il suo successore Nemesio, a cui il papa nel [[602]] prescrisse le pene canoniche previste per le violenze commesse dal vescovo.<ref>''Acta Albaniae'', vol. I, pp. 9-10, nn. 46-47.</ref>
Inizialmente Doclea era [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[Arcidiocesi di Spalato-Macarsca|arcidiocesi di Salona]].<ref>Farlati, ''op. cit.'', p. 1.</ref> Nella lettera di [[papa Gregorio I]] al vescovo Costantino (o Costanzio) (circa [[602]]), Doclea sembra essere suffraganea dell'[[Arcidiocesi di Scutari-Pult|arcidiocesi di Scutari]]. Nell'[[877]] circa, in occasione del sinodo di [[Diocesi di Mostar-Duvno|Dumno]] (''Delmitanus''), essa fu elevata al rango di [[Metropolia|sede metropolitana]] della Chiesa bulgara a scapito della sede di Scutari.<ref>Farlati, ''op. cit.'', p. 5.</ref> Nel secolo successivo avrebbe perso però la dignità di sede metropolitana, perché non era più contigua territorialmente con la Bulgaria.<ref>Farlati, ''op. cit.'', p. 1.</ref> Infatti in una ''[[Notitia Episcopatuum]]'' del [[X secolo]]<ref>Lequien attribuisce questa ''Notitia'' all'[[Imperatori bizantini|imperatore bizantino]] [[Leone VI il Saggio|Leone VI]] ([[886]]-[[912]]). Cfr. ''op. cit.'', col. 277.</ref>, essa è al quinto posto fra le sedi suffraganee di [[Arcidiocesi di Tirana-Durazzo|Durazzo]], sottoposta all'autorità del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarca di Costantinopoli]].<ref>Vedi [http://books.google.it/books?id=WIY-AAAAcAAJ&pg=PA125 ''Hieroclis Synecdemus et notitiae graecae episcopatuum''], a cura di Gustav Parthey, Berolini (Berlino) 1866, p. 125, nº 610 (''Diocleias''). La stessa ''Notitia'' distingue Doclea dalla sede ''Antibarensis'' (nº 617).</ref>
 
Inizialmente Doclea era [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[Arcidiocesi di Spalato-Macarsca|arcidiocesi di Salona]],<ref name="Farlati, op. cit., p. 1">Farlati, ''Illyricum sacrum'', vol. VII, p. 1.</ref> ma successivamente entrò a far parte della [[provincia ecclesiastica]] di [[Arcidiocesi di Scutari-Pult|Scutari]], come documentano le lettere di papa Gregorio Magno. Nel [[VII secolo]] la sede fu di fatto soppressa dopo le distruzione portate dalle invasioni degli [[Avari]] e delle altre tribù slave.
Secondo altre fonti Dioclea sarebbe rimasta sede metropolitana fino alla distruzione della città, nel [[927]]. L'arcivescovo Giovanni trovò allora rifugio a [[Ragusa di Dalmazia|Ragusa]], di cui poi divenne vescovo, ritenendo il titolo arcivescovile. Con la distruzione della città, della sede metropolitana restò solo il titolo.<ref>Farlati, ''op. cit.'', pp. 6-7.</ref> Questo titolo fu unito a quello della vicina diocesi di [[Arcidiocesi di Antivari|Antivari]] prima del [[1062]], quando una lettera di [[papa Alessandro II]] ([[1061]]-[[1073]]) fu indirizzata a Pietro, arcivescovo ''Diocleensis atque Antibarensis ecclesiae''. Probabilmente l'unione non serviva che a giustificare il diritto metropolitico di Antivari.
 
Nell'[[877]] circa, in occasione del sinodo di [[Diocesi di Mostar-Duvno|Dumno]] (''synodus Delmitanus''), la diocesi fu ripristinata ed elevata al rango di [[sede metropolitana]] della Chiesa bulgara a scapito della sede di Scutari. Secondo Farlati alla [[provincia ecclesiastica]] di Doclea appartenevano ben 12 [[Diocesi suffraganea|diocesi suffraganee]]: [[Arcidiocesi di Antivari|Antivari]], [[Diocesi di Budua|Budua]], [[Diocesi di Cattaro|Cattaro]], [[Diocesi di Dulcigno|Dulcigno]], [[Diocesi di Suacia|Suacia]], Scutari, [[Diocesi di Drivasto|Drivasto]], [[Arcidiocesi di Scutari-Pult|Pult]], Serbia, [[Arcidiocesi di Đakovo-Osijek|Bosnia]], ''Zachlumium''<ref>Secondo J. Lucic ([https://archive.org/details/dictionnairedhis0014unse/page/n489/mode/1up v. ''Dubrovnik''], «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. XIV, Paris, 1960, col. 959) ''Zachlumium'' farebbe riferimento alla [[diocesi di Stagno]].</ref> e [[Diocesi di Trebigne e Marcana|Trebigne]].<ref>Farlati, ''Illyricum sacrum'', vol. VII, 5.</ref> Di questo periodo è noto un solo arcivescovo, Giovanni, che prese parte nel [[925]] ad un concilio celebrato a [[Spalato]]. Due anni dopo però la città fu definitivamente distrutta e il vescovo fuggì a [[Ragusa (Croazia)|Ragusa in Dalmazia]].
Oggi Doclea sopravvive come [[sede titolare|sede arcivescovile titolare]]; l'attuale [[arcivescovo titolare]] è [[Pier Luigi Celata]], già vice camerlengo della [[Camera Apostolica]] e già segretario del [[Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso]].
 
All'epoca il territorio era conteso, dal punto di vista ecclesiastico, tra la [[Santa Sede|Chiesa di Roma]], la Chiesa bulgara e il [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarcato di Costantinopoli]]. Infatti, in una ''[[Notitia Episcopatuum]]'' del patriarcato, databile alla fine del [[X secolo]], compare anche la sede di Doclea, che però era suffraganea dell'[[Arcidiocesi di Tirana-Durazzo|arcidiocesi greca di Durazzo]].<ref>Jean Darrouzès, [http://www.scribd.com/doc/268014527/Jean-Darrouzes-Notitiae-Episcopatuum-Ecclesiae-Constantinopolitanae ''Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes''], Paris, 1981, p. 330, nº 612.</ref> Questa indicazione sembrerebbe tuttavia più teorica che reale, poiché all'epoca della stesura della ''Notitia'' l'arcidiocesi di Doclea non esisteva più.<ref>Secondo Farlati (''Illyricum sacrum'', vol. VII, p. 1), la perdita della dignità di sede metropolitana sarebbe invece giustificata col fatto che il territorio dell'arcidiocesi non era più contiguo territorialmente con quello dell'impero bulgaro.</ref>
==Cronotassi degli arcivescovi greci==
 
* Evandro † (menzionato nel [[451]])
Nel corso dell'[[XI secolo]] iniziò una lunga controversia, che si protrasse fino al [[XIII secolo]], tra le sedi di [[Diocesi di Ragusa di Dalmazia|Ragusa in Dalmazia]] e di [[Arcidiocesi di Antivari|Antivari]], poiché entrambe rivendicavano i diritti [[Metropolita|metropolitici]] che erano stati di Doclea. I vescovi di Antivari, per giustificare i propri presunti diritti, si fregiarono a lungo del titolo di "vescovi di Doclea", come appare, per la prima volta, in una lettera di [[papa Alessandro II]] nel [[1067]] indirizzata a Pietro, arcivescovo ''Diocleensis atque Antibarensis ecclesiae''.<ref>''Acta et diplomata res Albaniae'', vol. I, p. 17, nº 63. La lettera è tuttavia ritenuta spuria.</ref> Il titolo era ancora appannaggio nel [[1199]] di Giovanni ''Diocliensi archiepiscopus''.<ref>''Acta et diplomata res Albaniae'', vol. I, p. 38, nn. 114-119.</ref>
 
OggiDal [[XX secolo]] Doclea sopravviveè comeannoverata tra le [[sedeSede titolare|sedesedi arcivescovilearcivescovili titolaretitolari]] della [[Chiesa cattolica]]; dal 12 dicembre [[1985]] l'attuale [[arcivescovo titolare]] è [[Pier Luigi Celata]], già vice camerlengo della [[Camera Apostolica]] e già segretario del [[Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso]].
 
==Cronotassi==
==Cronotassi=Vescovi deglie arcivescovi greciresidenti===
* Evandro ? † (menzionato nel [[451]])
* Paolo † (menzionato nel [[590]] circa)
* Nemesio † (menzionato nel [[602]])
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* Giovanni † (menzionato nel [[900]] circa)
 
==Cronotassi degli arcivescovi=Arcivescovi titolari===
* [[Carlo Bertuzzi]] † (10 maggio [[1910]]<ref name=AAS>Negli ''[[Acta Apostolicae Sedis]]'' è nominato arcivescovo di ''Diocletanae''.</ref> - 4 gennaio [[1914]] deceduto)
* Henri Doulcet, [[Congregazione della Passione di Gesù Cristo|C.P.]] † (17 marzo [[1914]]<ref name=AAS/> - 27 luglio [[1916]] deceduto)
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* [[Paolo Marella]] † (15 settembre [[1933]] - 31 marzo [[1960]] nominato cardinale presbitero di [[Sant'Andrea delle Fratte (titolo cardinalizio)|Sant'Andrea delle Fratte]])
* [[Egano Righi-Lambertini]] † (9 luglio [[1960]] - 30 giugno [[1979]] nominato cardinale diacono di [[San Giovanni Bosco in via Tuscolana (diaconia)|San Giovanni Bosco in Via Tuscolana]])
* [[Jozef Tomko]] (12 luglio [[1979]] - 25 maggio [[1985]] nominato cardinale diacono di [[Gesù Buon Pastore alla Montagnola (diaconia)|Gesù Buon Pastore alla Montagnola]])
* [[Pier Luigi Celata]], dal 12 dicembre [[1985]]
 
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<references/>
 
==FontiBibliografia==
*{{fr}} G. Mikulin, [https://archive.org/details/dictionnairedhis0014unse/page/n280/mode/1up v. ''Doclea''], «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. XIV, Paris, 1960, coll. 541-546
*{{fr}} Paul Richard, [https://archive.org/details/dictionnairedhis0003unse/page/n376/mode/1up v. ''Antivari''], «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. III, Paris, 1924, coll. 717-724
* Gèzim Hoxha, [https://www.academia.edu/19003340/Osservazioni_sul_processo_di_cristianizzazione_nella_provincia_Praevalitana_dal_Tardoantico_all_Alto_Medioevo_secoli_IV_VII_ ''Osservazioni sul processo di cristianizzazione nella provincia Praevalitana dal Tardo Antico all'Alto Medioevo''], Quaderni Friulani di Archeologia XV, 2005, pp.&nbsp;169–192
* {{la}} [[Michel LequienLe Quien]], [http://books.google.it/books?id=86weAemI-e4C&pg=PA277 ''Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus''], Parigi, 1740, Tomo II, coll. 277-282 e Indice, p.&nbsp;III
* {{la}} [[Daniele Farlati]]-Jacopo Coleti, ''[[Illyricum Sacrum]]'', vol. VII, Venezia 1817, [http://books.google.it/books?id=z1zLr_T1esUC&pg=PA1 ''Illyricum Sacrum''], vol. VII, Venezia, 1817, pp. 1-7]&nbsp;1–7
*{{la}} [https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5626659j ''Acta et diplomata res Albaniae mediae aetatis illustrantia''], collegerunt et digesserunt Dr. Ludovicus de Thallóczy, Dr. Constantinus Jireček et Dr. Emilianus de Sufflay, vol. I, [[Vienna|Vindobonae]], 1913
 
==Voci correlate==
* [[Arcidiocesi di Antivari]]
 
==Collegamenti esterni==
*{{Catholic-hierarchy}}
*{{en}} [http://www.gcatholic.org/dioceses/former/t0651.htm La diocesi] nel sito di www.gcatholic.org
* {{la}} Michel Lequien, [http://books.google.it/books?id=86weAemI-e4C&pg=PA277 ''Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus''], Parigi 1740, Tomo II, coll. 277-282 e Indice, p.&nbsp;III
* {{la}} [[Daniele Farlati]]-Jacopo Coleti, ''[[Illyricum Sacrum]]'', vol. VII, Venezia 1817, [http://books.google.it/books?id=z1zLr_T1esUC&pg=PA1 pp. 1-7]
 
{{Portale|diocesi}}