Distributismo: differenze tra le versioni
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[[File:Shaw, Belloc e Chesterton.jpg|thumb|Hilaire Belloc (al centro) e Gilbert Keith Chesterton (a destra), qui fotografati insieme a [[George Bernard Shaw]], furono - insieme a Vincent McNabb - i "padri fondatori" del distributismo]]
Il '''distributismo''', noto anche come '''distribuzionismo''', è una filosofia economica formulata da alcuni pensatori quali [[Gilbert Keith Chesterton]], [[Cecil Chesterton]], padre [[Vincent McNabb]] e [[Hilaire Belloc]] per applicare quei principi di [[dottrina sociale della Chiesa cattolica]] che affondano le proprie radici nell'esperienza benedettina (''ora et labora'') ed espressi modernamente nella dottrina di [[papa Leone XIII]] contenuta nell'[[enciclica]] ''[[Rerum Novarum]]''<ref>Pope Leo XIII, [http://www.vatican.va/holy_father/leo_xiii/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_15051891_rerum-novarum_en.html Rerum novarum], 1891.</ref> e ulteriormente sviluppati da [[papa Pio XI]] nell'enciclica ''[[Quadragesimo Anno]].''<ref>Pope Pius XI, [http://www.vatican. va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19310515_quadragesimo-anno_en.html Quadragesimo anno] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130725150432/http://vatican/ |data=25 luglio 2013 }}, 1931</ref>
Secondo il distributismo, la proprietà dei mezzi di produzione deve essere ripartita nel modo più ampio possibile fra la popolazione generale, piuttosto che essere centralizzata sotto il controllo dello Stato (nei variegati capitalismi di stato), anche se tale affermazione riguarda in particolare il bolscevismo/postbolscevismo. Sia nel
Il distributismo sostiene che, mentre il socialismo non permette alle persone di possedere proprietà (che sono sotto il controllo dello Stato o del comune) ed il capitalismo permette a pochi di possedere (come inevitabile risultato di [[competizione]] [[Meritocrazia|meritocratica]]), il distributismo cerca di consentire che la maggior parte delle persone diventino i proprietari dei mezzi di produzione e della propria casa. Come Hilaire Belloc stabilì, lo "Stato distributivo" (cioè lo Stato che ha attuato il distributismo) contiene "''un agglomerato di famiglie di diversa ricchezza, ma di gran lunga il maggior numero di proprietari dei mezzi di produzione''".<ref name="ReferenceA">Hilaire Belloc,''The Servile State'', 1913</ref> Questa più ampia distribuzione non si estende a tutti i beni, ma solo a mezzi di produzione e di lavoro, la proprietà che produce ricchezza, cioè, le cose necessarie per l'uomo per sopravvivere. Esso include terra, strumenti, ecc., ma anche la casa, fondamentale per la vita stessa dell'uomo e della famiglia.<ref name="ReferenceA"/>
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=== Banche ===
Il distributismo favorisce l'eliminazione dell'attuale sistema bancario o, in ogni caso, la sua rielaborazione. Ciò non ne comporta obbligatoriamente (può esserlo come no) la nazionalizzazione, ma necessariamente la partecipazione alle necessità del governo, ad esempio tramite accordi fiscali finalizzati all'incentivazione della fiducia delle banche nei confronti dei creditori fruitori del "
== Teoria sociale ==
{{
Nel capitalismo, un'entità produttiva è di proprietà di una persona o di una [[società (sociologia)|società]] di persone anche estranee alla produzione, mentre la produzione è affidata a lavoratori dipendenti.
Nel [[comunismo]], la proprietà è sostituita "[[Capitalismo di Stato|dallo Stato]]" e viene gestita tramite [[burocrazia|burocrati]] di nomina politica.
Il distributismo a differenza della [[collettivizzazione]] [[Comunismo|comunista]], non prevede l'attuazione dei propri contenuti dottrinali mediante un [[espropriazione per pubblica utilità|esproprio]], ma mediante una proibizione legislativa del [[lavoro]] salariato e la concessione di un credito. In modo che il padrone sia costretto di propria volontà a ''svendere'' ai propri dipendenti quote di partecipazioni, mantenendo per sé stesso una quota uguale a quella degli oramai ex-dipendenti. Per poter permettere ai dipendenti di raggiungere una cifra che accontenti entrambe le parti verrebbe emesso dallo Stato un "credito sociale" che potrà essere restituito nel corso della vita. La [[gerarchia]] e la [[Dividendo (economia)|divisione dei guadagni]] delle aziende verrebbe decisa elettoralmente da tutti i partecipanti all'azienda, nello stile del corporativismo e in un'ottica di meritocrazia.
Il distributismo auspica possibilmente il frazionamento in tante piccole società, eventualmente consorziate in grandi aziende e riunite in corporazioni secondo specializzazione: alla fine del ciclo scolastico
Come il capitalismo, la teoria del credito sociale prevede il diritto alla [[proprietà (diritto)|proprietà privata]], la [[Autonomia privata (diritto civile)|libertà d' iniziativa]] economica, il rispetto della [[Domanda e offerta|legge della "domanda-offerta"]] e della [[Concorrenza (diritto commerciale)|libera concorrenza]].
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== Teoria geopolitica ==
=== Ordine politico ===
Il distributismo teoricamente non favorisce un sistema politico su un altro, può andare da [[democrazia]] a [[monarchia]]. Tuttavia come è comprensibile, i [[Plutocrazia|poteri forti]] che caratterizzano i sistemi politici ottocenteschi sono avversi al distributismo, {{
=== I partiti politici ===
{{
=== Guerra ===
Il distributismo è solito utilizzare la pragmatica per determinare se una guerra deve essere combattuta o meno. Ogni opinione è personale. Sia Chesterton che Belloc si opposero all'imperialismo britannico, in generale, così come specificamente contro le [[guerre boere]], ma sostennero il coinvolgimento britannico nella [[prima guerra mondiale]]. {{
== Influenza ==
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