Rinuncia all'ufficio di romano pontefice: differenze tra le versioni
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[[File:Sede vacante.svg|thumb|
La '''rinuncia all'ufficio di romano pontefice''' o '''rinuncia al munus petrino''' o '''rinuncia papale'''<ref>[http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1688586&codiciTestate=1&sez=notfoundG&testo=papi&titolo=Sì%20al%20Papa%20emerito Sì al Papa emerito]</ref> (
== Abdicazioni e rinunce nella storia ==
Si tratta di un evento molto raro: oltre a quello di [[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]] (28 febbraio 2013)<ref>
[[File:Benedetto XVI megaschermo ultima udienza del mercoledì 1250808.JPG|thumb|27 febbraio 2013: [[Benedetto XVI]] parla della sua rinuncia, sui megaschermi di [[Piazza San Pietro]], durante l'ultima udienza pubblica.]]▼
Più precisamente
*[[Papa Ponziano]] si dimise perché condannato ''ad metalla'', cioè ai lavori forzati, nelle miniere in Sardegna da [[Massimino il Trace]];
*[[Papa Silverio]] fu spogliato del suo abito episcopale nel 537 e condannato all’esilio nell’isola di Ponza;
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*[[Papa Celestino V]], inesperto nella gestione amministrativa della Chiesa (era stato monaco per tutta la vita), rinunciò il 13 dicembre 1294 con una [[bolla pontificia|bolla]], che si dice fosse redatta dal cardinale Benedetto [[Caetani]], che gli successe col nome di [[papa Bonifacio VIII]];
*[[Papa Gregorio XII]] il 4 luglio 1415 rinunciò all'ufficio di Romano pontefice al fine di ratificare, per intervento dell'Imperatore del Sacro Romano Impero [[Sigismondo di Lussemburgo]], con il [[Concilio di Costanza]] la fine dello [[Scisma d'Occidente|Scisma Avignonese d'Occidente]]<ref>''Enciclopedia dei Papi'', Treccani, 2000.</ref>.
*[[Papa Benedetto XVI]] decise di rinunciare al soglio pontificio per via dell'età avanzata e delle forze personali ritenute da lui stesso non più adeguate all'esercizio del ministero petrino. In un'intervista rilasciata alla TV pubblica bavarese [[Bayerischer Rundfunk]] nel gennaio del 2020, il segretario
== Nel diritto canonico ==▼
▲In un'intervista rilasciata alla TV pubblica bavarese [[Bayerischer Rundfunk]] nel gennaio del 2020, il segretario personale e particolare del papa emerito, monsignor [[Georg Gänswein]], ha confermato che la decisione della rinuncia al soglio pontificio da parte di papa [[Benedetto XVI]] maturò al termine di un lungo periodo di preghiera e meditazione. L'intervento ha chiarito anche che le dimissioni non sono mai state per Joseph Ratzinger oggetto di rimpianti e ripensamenti.<ref>{{cita web | autore = Redazione di "Avvenire" | autore2 = [http://archive.is/WTEvB/ Tassillo Forchheimer] | url = https://www.avvenire.it/amp/chiesa/pagine/documentario-ratzinger | titolo = Documentario su Benedetto XVI, Gaenswein: «Mai pentito della rinuncia» | data = 6 gennaio 2020 | editore = [[avvenire|avvenire.it]] | via = [[Bayerischer Rundfunk]] | urlarchivio = https://archive.is/20200107135610/https://www.avvenire.it/amp/chiesa/pagine/documentario-ratzinger | dataarchivio = 7 gennaio 2020 | urlmorto = | accesso = 7 gennaio 2020 }}e </ref>
▲[[File:Benedetto XVI megaschermo ultima udienza del mercoledì 1250808.JPG|thumb|27 febbraio 2013: [[Benedetto XVI]] parla della sua rinuncia, sui megaschermi di [[Piazza San Pietro]], durante l'ultima udienza pubblica.]]
▲== Nel diritto canonico ==
Nel [[XII secolo]] i [[Giurista|giuristi]] cominciarono a porsi il problema dell'ammissibilità di una rinuncia al papato, cercando di distinguere le eventuali cause legittime da quelle inammissibili, e ponendo anche il problema dell'inesistenza di un superiore gerarchico nelle cui mani il papa in carica potesse rassegnare le dimissioni.
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Le decretali di [[papa Gregorio IX]], pubblicate nel ''Liber Extra'' del [[1234]], precisavano altre cause di rinuncia: oltre alla debilitazione fisica, veniva rintracciata l'inadeguatezza del papa per ''defectus scientiae'', nell'aver commesso delitti, nell'aver dato scandalo («''quem mala plebs odit, dans scandala cedere possit''») e nell'irregolarità della sua elezione, ma si escludeva quale legittimo motivo di rinuncia il desiderio di condurre una vita religiosa, il cosiddetto ''zelum melioris vitae'', già ritenuto ammissibile dai canonisti.<ref>Valerio Gigliotti, "La ''renuntiatio papae'' nella riflessione giuridica medioevale (secc. XIIIXV): tra limite ed esercizio del potere", in ''Rivista di Storia del diritto italiano'', LXXIX (2006), pp. 291-401: 332-336.</ref>
Nell'immediatezza della rinuncia di [[papa Celestino V]], altri interventi di canonisti, come il francescano [[Pietro di Giovanni Olivi]]<ref>{{cita libro|autore=Pietro di Giovanni Olivi|titolo=Scritti scelti|anno=1989|pagine=218-225}}</ref>
Successivamente alla rinuncia di Celestino V, fu [[papa Bonifacio VIII]]
{{Citazione|Papa Celestino V nostro predecessore [...] con autorità apostolica stabilì e decretò che il Romano Pontefice può liberamente rinunciare. Noi pertanto, affinché una decisione di questo genere non cada nell’oblio per il passare del tempo, o accada che il dubbio conduca ulteriormente a recidive discussioni, abbiamo stabilito su consiglio dei nostri confratelli che lo stesso sia da inserire tra le altre costituzioni a perpetua memoria|[[Decretale]] ''[[Quoniam aliqui]]'', ''[[Liber Sextus]]'', [[Papa Bonifacio VIII]], 1294<ref>{{Cita web|url=https://pars-edu.it/visualizza-percorso-formativo/nojs/3001/4|titolo=La prima codificazione - La rinuncia al soglio di Pietro|sito=Pars|lingua=it|accesso=2023-09-14}}</ref>}}
Il [[Codice di diritto canonico]], o ''Codex Iuris Canonici'', del 1983, al Libro II "Il popolo di Dio", parte seconda "La suprema autorità della Chiesa", capitolo I "Il Romano Pontefice e il Collegio dei Vescovi", contempla la rinuncia all'ufficio di romano pontefice<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__P16.HTM|titolo=Codice di Diritto Canonico|editore=vatican.va|accesso=3-5-2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.rassegna.it/2002/esperti/carte%20vaticane/baku.htm|titolo=Ancora viaggi ma si parla di dimissioni|editore=rassegna.it|autore=Franck Barretti|accesso=3-5-2010|data=23-5-2002|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.rassegna.it/2005/esperti/cartevaticane/articoli/papa.htm|titolo=Se il Papa non governa più|editore=rassegna.it|autore=Franck Barretti|accesso=3-5-2010|data=11-2-2005|urlmorto=sì}}</ref>: ▼
Tale norma fu recepita anche dal ''[[Codice Piano Benedettino|Codex Iuris Canonici]]'' del [[1917]], nel canone 221, secondo il quale la validità delle dimissioni del pontefice non è condizionata o sottoposta all'assenso dei cardinali o di altri.
{{Citazione|Si contingat ut Romanus Pontifex renuntiet, ad eiusdem renuntiationis validitatem non est necessaria Cardinalium aliorumve acceptatio|{{Cita web|url=http://www.internetsv.info/Text/CIC1917.pdf|titolo=Codice di diritto canonico del 1917 di papa Benedetto XV|lingua=Latino}}}}
▲Il [[Codice di diritto canonico]]
{{citazione|Can. 332 - §2. Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti.<ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/cic_index_it.html|titolo=Codice di diritto canonico|sito=www.vatican.va|accesso=2023-09-14}}</ref> |[[Codice di diritto canonico]], Libro II, Can. 332, secondo comma|Can. 332 § 2. Si contingat ut Romanus Pontifex muneri suo renuntiet, ad validitatem requiritur ut renuntiatio libere fiat et rite manifestetur, non vero ut a quopiam acceptetur.<ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/latin/documents/cic_liberII_la.html|titolo=Codex Iuris Canonici - Liber II (Cann. 204-746)|sito=www.vatican.va|accesso=2022-11-15}}</ref> |lingua=latino}}
Una disposizione analoga è contenuta al canone 44 - §2 del [[Codice dei canoni delle Chiese orientali]] (''Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium'') che recita<ref>[http://www.intratext.com/X/ITA1881.HTM Codice dei canoni delle Chiese orientali]</ref>:▼
▲Una disposizione analoga è contenuta al
{{citazione|Can. 44 - §2. Se capita che il Romano Pontefice rinunci alla sua funzione, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e sia debitamente manifestata; non si richiede invece che sia accettata da qualcuno.<ref>{{Cita web|url=https://www.intratext.com/X/ITA1881.HTM|titolo=CCEO - Indice generale - IntraText CT|sito=www.intratext.com|accesso=2023-09-14}}</ref>|[[Codice dei canoni delle Chiese orientali]], can. 44, secondo comma|Si contingit, ut Romanus Pontifex muneri suo renuntiet, ad validitatem requiritur, ut renuntiatio libere fiat et rite manifestetur, non vero, ut a quopiam acceptetur.<ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/la/apost_constitutions/documents/hf_jp-ii_apc_19901018_codex-can-eccl-orient-1.html#TITULUS_III|titolo=Codex Canonum Ecclesiarum orientalium, die XVIII Octobris anno MCMXC - Ioannes Paulus PP. II {{!}} Ioannes Paulus II|sito=www.vatican.va|accesso=2023-09-14}}</ref>|lingua=latino}}
I canoni 187-189 del Libro I "Norme generali", parte IX "Gli uffici ecclesiastici", capitolo IX "la rinuncia" del Codice di diritto Canonico, disciplina in generale la rinuncia agli uffici canonici che recitano:<ref>[http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__PN.HTM Codice di Diritto Canonico at. 187-189]</ref>.▼
▲I
{{citazione|Can. 187. Chiunque è responsabile dei suoi atti può per giusta causa rinunciare all'ufficio ecclesiastico.}}
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{{citazione|Can. 189 - §1. La rinuncia, perché abbia valore, sia che necessiti di accettazione o no, deve essere fatta all'autorità alla quale appartiene la provvisione dell'ufficio di cui si tratta, e precisamente per iscritto oppure oralmente di fronte a due testimoni.}}
I canoni non specificano tuttavia quale sia l'autorità alla quale il pontefice debba manifestare la propria rinuncia, ma alcuni commentatori, hanno suggerito che nel caso di rinuncia pontificia, l'autorità alla quale presentare la rinuncia sia il [[Collegio cardinalizio]], in quanto autorità investita della nomina del nuovo pontefice.<ref name="CLSA">
== Cronotassi delle rinunce pontificie ==
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|- style="background:palegoldenrod"
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| [[Papa Clemente I|Clemente I]]<br />[[File:StClement1.jpg|50px]] || || [[88]] || [[97]]<ref name="C. Rendina 30">C. Rendina, ''I Papi. Storia e segreti'', pa. 30.</ref><ref>{{Cita libro|autore=Mauro Bocci|titolo=Storia dei papi|editore=Gherardo Casini Editore|pp=19-21}}</ref><ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/clemente-i_(Enciclopedia_dei_Papi)/ Biografia di papa Clemente] nell'[[Enciclopedia dei Papi]] [[Enciclopedia Treccani|Treccani]]</ref><br />(dubbia: ''rinuncia tramandata dalla tradizione'') || || [[Roma]], [[Impero romano]];<br />[[Basilica di San Clemente al Laterano]], [[Roma]]
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| [[Papa Ponziano|Ponziano]]<br />[[File:
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| 29
|[[Papa Marcellino|Marcellino]]<br />[[File:29-St.Marcellinus.jpg|50px]] || || 30 giugno [[296]] || 25 ottobre [[304]]<ref name="Duchesne" /><br />(dubbia: ''rinuncia dedotta dal confronto di due opere medievali'')<ref>il ''Liber Pontificalis'' colloca al 1º aprile [[305]] la data di morte, ma secondo quanto riportato nel ''Catalogo Liberiano'' dovrebbe essere morto il 24 o il 25 ottobre dell'anno precedente, durante il pontificato: è quindi possibile, conciliando tutti questi dati, che il 25 ottobre [[304]] sia la data di rinuncia al papato e il 1º aprile 305 quella della morte.</ref> || || [[Roma]], [[Impero romano]];<br />[[Catacombe di Priscilla]], [[Roma]]
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| [[Papa Silverio|Silverio]]<br />[[File:
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| 141
| [[Papa Giovanni XVIII|Giovanni XVIII]]<br />[[File:Ioannes XVIII.jpg|50px]] || || 25 dicembre [[1003]] || giugno [[1009]]<ref>{{Cita libro|autore=Mauro Bocci|titolo=Storia dei papi|editore=Gherardo Casini Editore|p=105}}</ref><ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-xviii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/ Biografia di papa Giovanni XVIII] nell'[[Enciclopedia dei Papi]] [[Enciclopedia Treccani|Treccani]]</ref><ref>{{Catholic encyclopedia|Pope John XVIII}}</ref><br />(dubbia: ''rinuncia menzionata solo in due opere medioevali'') ||Giovanni Fasano|| [[Roma]], [[Stato Pontificio]];<br />[[Basilica di San Pietro]], [[Roma]]
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| [[Papa Gregorio VI|Gregorio VI]]<br />[[File:
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| [[Papa Celestino V|Celestino V]]<br />[[File:Papa Celestino V (cropped).jpg|50px]] ||[[File:C o a
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| [[Papa Gregorio XII|Gregorio XII]]<br />[[File:Gregory XII.jpg|50px]] || [[File:C o a
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| [[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]<br />[[File:Benedykt XVI (2010-10-17) 4.jpg|50px]] || [[File:Coat of
|}
C'è inoltre il caso dubbio di [[Papa Liberio|Liberio]]: alcuni storici hanno ipotizzato che egli avesse abdicato nel [[365]] al momento del suo esilio per poter comprendere il motivo dell'instaurazione dell'[[antipapa Felice II]], [[arianesimo|ariano]]<ref>{{Catholic encyclopedia|Pope Liberius}}</ref>, ma secondo il ''Liber Pontificalis'' egli rimase in carica fino alla morte, anche durante il suo esilio.
== Rinunce condizionali non attuate ==
* [[Pio VII]] (14 marzo [[1800]] - 20 agosto [[1823]]).
* [[Pio XII]] (2 marzo [[1939]] - 9 ottobre [[1958]]). Durante la [[seconda guerra mondiale]], papa Pacelli stilò un documento in cui ordinava che la sua abdicazione entrasse in vigore immediatamente se [[Operazione Rabat|fosse stato rapito dai nazisti]], come si pensava probabilmente nell'agosto del [[1943]]. Si pensava che il Collegio cardinalizio sarebbe evacuato in un paese neutrale, forse il [[Estado Novo (Portogallo)|Portogallo]], e lì avrebbe eletto il suo successore.<ref>{{Cita news|lingua=en
* [[Paolo VI]] (21 giugno [[1963]] - 6 agosto [[1978]]). Secondo il [[cardinale]] [[Giovanni Battista Re]], papa Montini aveva scritto due lettere alla fine degli anni '60 o '70, molto prima della sua morte, in previsione di una malattia invalidante. Una lettera era indirizzata al [[Collegio cardinalizio]]
▲* [[Pio XII]] (2 marzo [[1939]]-9 ottobre [[1958]]). Durante la [[seconda guerra mondiale]], papa Pacelli stilò un documento in cui ordinava che la sua abdicazione entrasse in vigore immediatamente se [[Operazione Rabat|fosse stato rapito dai nazisti]], come si pensava probabilmente nell'agosto del [[1943]]. Si pensava che il Collegio cardinalizio sarebbe evacuato in un paese neutrale, forse il [[Estado Novo (Portogallo)|Portogallo]], e avrebbe eletto il suo successore.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Nick|cognome=Squires|url=https://www.telegraph.co.uk/news/religion/5195584/Vatican-planned-to-move-to-Portugal-if-Nazis-captured-wartime-Pope.html|titolo=Vatican planned to move to Portugal if Nazis captured wartime Pope|data=2009-04-21|accesso=2018-09-16}}</ref>
* [[Giovanni Paolo II]] (16 ottobre [[1978]] - 2 aprile [[2005]]) scrisse 2 lettere, mai pubblicate, nel corso del suo pontificato: nel [[1989]] una lettera al collegio cardinalizio offrendosi di abdicare se fosse diventato incapace e nel [[1994]] un altro documento, che inizialmente pianificò di rendere pubblico, nel quale spiegava che non poteva abdicare solo per l'età, come gli altri vescovi sono tenuti a fare, ma solo "in presenza di una malattia incurabile o di un impedimento" e quindi sarebbe rimasto in carica.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.ncronline.org/news/vatican/pope-john-paul-practiced-self-mortification|titolo=Pope John Paul practiced self-mortification|pubblicazione=National Catholic Reporter|data=2010-01-26|accesso=2018-09-16}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Slawomir Oder|autore2=Saverio Gaeta|titolo=Why He Is a Saint: The Life and Faith of John Paul II and the Case for Canonization|anno=2010|editore=Arnoldo Mondadori Editore}}</ref> Nel suo testamento, scritto nel [[2000]], pregò Dio affinché "mi aiutasse a riconoscere per quanto tempo avrei dovuto continuare questo servizio", suggerendo che la rinuncia era possibile.<ref>{{Cita news|lingua=en
▲* [[Paolo VI]] (21 giugno [[1963]]-6 agosto [[1978]]). Secondo il [[cardinale]] [[Giovanni Battista Re]], papa Montini aveva scritto due lettere alla fine degli anni '60 o '70, molto prima della sua morte, in previsione di una malattia invalidante. Una lettera era indirizzata al [[Collegio cardinalizio]], l'altra al [[Segreteria di Stato della Santa Sede|Segretario di Stato]], il cui nome non era specificato. [[Giovanni Paolo II]] le ha mostrate a Re e nel [[2003]] sono state mostrate al cardinale Joseph Ratzinger, futuro [[papa Benedetto XVI]].<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.lastampa.it/2017/08/27/vaticaninsider/eng/documents/the-autographed-letters-with-paul-vis-preventive-resignation-Xd6t645bT8ElxyEjqbuPaO/pagina.html|titolo=The autographed letters with Paul VI's preventive resignation|pubblicazione=LaStampa.it|accesso=2018-09-16}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://cruxnow.com/analysis/2017/08/27/popes-problem-preemptive-resignation/|titolo=On popes and the problem with preemptive resignation|pubblicazione=Crux|data=2017-08-27|accesso=2018-09-16|dataarchivio=16 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180916130224/https://cruxnow.com/analysis/2017/08/27/popes-problem-preemptive-resignation/|urlmorto=sì}}</ref> Nel [[2018]] fu pubblicata la lettera di Paolo VI datata 2 maggio [[1965]] e indirizzata al [[decano del Collegio cardinalizio]], nella quale aveva scritto che "In caso di infermità, che si ritiene incurabile o di lunga durata e che ci impedisce di esercitare sufficientemente le funzioni del nostro ministero apostolico, o nel caso di un altro impedimento grave e prolungato", avrebbe rinunciato al suo ufficio "sia come vescovo di Roma che a capo della stessa santa [[Chiesa cattolica]]".<ref>{{Cita web|url=http://www.thetablet.co.uk/news/9082/pope-paul-vi-prepared-resignation-letter-|titolo=Pope Paul VI prepared 'resignation letter'|autore=The Tablet - w: enquiries@thetablet.co.uk|sito=The Tablet|lingua=en|accesso=2018-09-16}}</ref>
* [[Papa Francesco|Francesco]]
▲* [[Giovanni Paolo II]] (16 ottobre [[1978]]-2 aprile [[2005]]) scrisse 2 lettere, mai pubblicate, nel corso del suo pontificato: nel [[1989]] una lettera al collegio cardinalizio offrendosi di abdicare se fosse diventato incapace e nel [[1994]] un altro documento, che inizialmente pianificò di rendere pubblico, nel quale spiegava che non poteva abdicare solo per l'età, come gli altri vescovi sono tenuti a fare, ma solo "in presenza di una malattia incurabile o di un impedimento" e quindi sarebbe rimasto in carica.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.ncronline.org/news/vatican/pope-john-paul-practiced-self-mortification|titolo=Pope John Paul practiced self-mortification|pubblicazione=National Catholic Reporter|data=2010-01-26|accesso=2018-09-16}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Slawomir Oder|autore2=Saverio Gaeta|titolo=Why He Is a Saint: The Life and Faith of John Paul II and the Case for Canonization|anno=2010|editore=Arnoldo Mondadori Editore}}</ref> Nel suo testamento, scritto nel [[2000]], pregò Dio affinché "mi aiutasse a riconoscere per quanto tempo avrei dovuto continuare questo servizio", suggerendo che la rinuncia era possibile.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/4420879.stm|titolo=Pope 'considered standing down'|data=2005-04-07|accesso=2018-09-16}}</ref> Nelle settimane precedenti la sua morte, il 2 aprile [[2005]], c'era stata una speculazione della stampa secondo cui Giovanni Paolo II avrebbe potuto abdicare a causa delle sue condizioni di salute.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Bruce|cognome=Johnston|url=https://www.telegraph.co.uk/education/3350359/Cardinal-hints-that-ailing-Pope-may-resign.html|titolo=Cardinal hints that ailing Pope may resign|data=2005-02-08|accesso=2018-09-16}}</ref>
▲* [[Papa Francesco|Francesco]], pontefice dal 13 marzo 2013, nel dicembre del 2022 ha reso noto di aver firmato, già pochi mesi dopo la sua elezione, la rinuncia al ministero petrino in caso di grave e comprovata incapacità sopravvenuta per motivi di salute, e di averla consegnata nelle mani dell'allora [[cardinale]] [[Segretario di Stato della Santa Sede|segretario di Stato]] [[Tarcisio Bertone]].<ref>{{Cita web|url=https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-12/quo-289/ho-gia-firmato-la-mia-rinuncia-in-caso-di-impedimento-medico.html|titolo=Dimissioni di Papa Francesco: «La mia rinuncia in caso di impedimento medico» - L'Osservatore Romano|sito=www.osservatoreromano.va|lingua=it|accesso=2023-01-01}}</ref>
== Note ==
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