Cavalieri templari: differenze tra le versioni

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|tipologia = [[ordine religioso cavalleresco]]
|motto = ''[[Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam]]''
|status = sospesosoppresso
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{{unità militare
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|Categoria = esercito
}}
I '''cavalieri templari''', (ufficialmente: '''Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone (o di Gerusalemme)''', {{latino|Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis (o Hierosolimitani)}}), furono uno dei primi<ref group="N">Solo l'[[Ordine dei canonici del Santo Sepolcro]] era sorto prima, nel 1100. In {{cita|de Gennes, 2004|p. 189}}.</ref> e più noti [[ordini religiosi cavallereschi]] [[Cristianesimo|cristiani]] [[Medioevo|medievali]].
 
La nascita dell'ordine si colloca nella [[Terra santa|Terrasanta]] al centro delle guerre tra forze cristiane e [[Islam|islamicheislam]]iche scoppiate dopo la [[prima crociata]] indetta nel 1096. In quell'epoca le strade della Terrasanta erano percorse da [[pellegrinaggio|pellegrini]] provenienti da tutta Europa, che venivano spesso assaliti e depredati. Per difendere i luoghi santi e i pellegrini, nacquero diversi ordini religiosi. Intorno al 1119 un gruppo di cavalieri decise di fondare il nucleo originario dell'ordine templare dopo essersi staccato dall’obbedienza al Priore dei [[Canonici regolari del Santo Sepolcro di Gerusalemme]], dandosi il compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare [[Gerusalemme]]. L'ordine venne ufficializzato nel 1129, assumendo una regola [[monachesimo|monastica]], con l'appoggio di [[Bernardo di Chiaravalle]]. Il doppio ruolo di monaci (alcuni testi li considerano frati) e combattenti, che contraddistinse l'ordine templare negli anni della sua maturità, suscitò naturalmente perplessità in ambito cristiano.<ref name="CardiniMontesano2006">{{Cita |Cardini e Montesano, 2006 |p. 257}}.</ref>
 
L'ordine templare si dedicò nel corso del tempo anche ad attività agricole, creando un grande sistema produttivo, e ad attività finanziarie, gestendo i beni dei pellegrini e arrivando a costituire il più avanzato e capillare sistema bancario dell'epoca. Cresciuto nei secoli in potere e ricchezza, l'ordine si inimicò il re di Francia [[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]] e andò incontro, attraverso un drammatico processo iniziato nel 1307, alla dissoluzione definitiva nel 1312, a seguito della bolla ''Vox in excelso'' di [[papa Clemente V]], che sospese l'ordine in via amministrativa. Le recenti ricerche storiche hanno rivelato in maniera inequivocabile che il papa Clemente V in realtà, così facendo, decise di non decidere: non voleva creare un nuovo scisma con la corona francese (come minacciato da Filippo il Bello) così, per evitarlo, sospesesoppresse l'ordine del Tempio senza condannarlo.
 
Nell'immaginario popolare la figura dei templari rimane controversa a causa delle tante leggende nate tra il XVIII e il XIX secolo che parlano di strani riti e di un legame con la massoneria (nata circa 400 anni dopo la sospensione dell'ordine). In realtà queste leggende sono frutto dell'immaginario collettivo dei movimenti culturali dell'[[illuminismo]], del [[romanticismo]] e della [[massoneria]], che per attaccare la Chiesa cattolica hanno dipinto l'ordine dei templari in maniera così fosca senza aver condotto degli accurati studi storici. In epoca recente tutti questi falsi miti sono stati sconfessati dagli atti del processo, che sono stati studiati a fondo e hanno rivelato che in realtà le accuse erano montate ''ad hoc'' sulla base di confessioni estorte con la tortura dall'inquisizione francese, che a sua volta era stata manipolata da [[Guglielmo di Nogaret]], guardasigilli di Filippo il Bello, per permettere al re di impossessarsi degli ingenti averi appartenenti all'ordine del Tempio e per sanare l'enorme debito contratto dal re di Francia nei confronti dell'ordine stesso. Infatti la legge canonica del tempo prevedeva che chi veniva accusato di eresia perdesse tutti i crediti contratti e tutti i propri averi.<ref name="Cesnur" />
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== Storia ==
=== Origine ===
==== Contesto religioso, politico-militare: la prima crociata ====
{{Vedi anche|Riforma della Chiesa dell'XI secolo|Prima crociata}}
[[File:Saint Urbain II prêchant la croisade.jpg|miniatura|sinistra|[[Papa Urbano II]] predica la [[crociata]], miniatura delle ''Grandes Chroniques de France'' di [[Jean Fouquet]]]]
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==== Riconoscimento papale ====
{{Vedi anche|Omne Datumdatum Optimumoptimum|Milites Templi|Militia Dei}}
[[File:164-Innocent II.jpg|miniatura|[[Papa Innocenzo II]]]]
 
Ulteriore definizione del ruolo e delle prerogative dell'ordine fu espressa nel 1138 dalla [[bolla pontificia|bolla]] ''[[Omne Datumdatum Optimumoptimum]]'' di [[Papa Innocenzo II|Innocenzo II]] emanata quando il Maestro dell'ordine era [[Robert de Craon]] e considerata l'atto istituivo dell'ordine. La bolla fu di vitale importanza per l'ordine dei cavalieri templari perché sancì la totale indipendenza del suo operato essendo soggetti solo all'autorità papale, l'essere esente dal pagare tasse e gabelle, di avere un proprio clero e di beneficiare della protezione apostolica. Tale documento creò anche attriti con il clero regolare che portò a molti conflitti di interesse tra i templari e i sacerdoti che portarono a mettere più volte in discussione la bolla stessa, tanto che dovette essere confermata ben dodici volte tra il 1154 e il 1194.<ref>{{Cita |Riley-Smith |ppp. 139}}.</ref><ref>{{Cita |Cardini, 2011 |p. 44}}.</ref>
 
La bolla ''[[Milites Templi]]'', promulgata il 9 gennaio 1144<ref name="Demurger111">{{Cita |Demurger, 2008 |p. 111}}.</ref> da [[papa Celestino II]] concedeva ulteriori privilegi, tra cui il permesso ai cappellani dei templari di officiare una volta all'anno in regioni o città interdette, "per l'onore e il rispetto della loro cavalleria", oltre che di raccogliere questue.<ref name=Barber118-119/>
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[[File:Map Crusader states 1135-it.png|thumb|verticale|sinistra|Gli [[stati crociati]] (in toni di verde) in [[Vicino oriente]] nel 1135.]]
 
Nel frattempo la [[contea di Edessa]] era [[Assedio di Edessa (1144)|caduta]] nelle mani dei musulmani guidati da [[‘Imād al-Dīn Zangī]] e lo stesso Bernardo di Chiaravalle indisse nel 1147 la [[seconda crociata]] nel tentativo di riprendere la città ora in mano turca. La spedizione venne condotta da [[Luigi VII di Francia]] e dall'imperatore [[Corrado III di Svevia]]. Nell'estate dello stesso anno i templari guidati da [[Everard des Barres]], loro precettore in Francia, si dimostrano decisivi nel riportare all'ordine l'esercito del re francese che, in seguito a numerose imboscate turche nei pressi del monte Honaz, era finito allo sbaraglio e rischiava di essere massacrato dalle frecce turche. Dopo aver riportato la disciplina nei ranghi dell'esercito francese, alcuni gruppi di soldati guidati ciascuno da un templare riescono prima a proteggersi dalle frecce creando colonne protette da scudi triangolari ai fianchi, poi a infliggere pesanti perdite ai turchi nel corso di diverse sortite, fino a raggiungere la salvezza nel porto di [[Adalia|Antalya]] da cui poi l'esercito si imbarcherà per [[Antiochia di Siria|Antiochia]].<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |p. 49}}.</ref> Un [[Assedio di Damasco|assedio a Damasco]] (1148) in cui partecipò anche un gruppo di templari guidati dal maestro [[Robert de Craon]] ebbe un secondo insuccesso e pose praticamente fine all'avventura di [[Luigi VII di Francia|Luigi VII]] e [[Corrado III di Svevia|Corrado III]].<ref>{{Cita |Barber, 2003 |p. 85}}.</ref>
 
[[File:Siege of Ascalon (1153).jpg|miniatura|Miniatura che racconta l'[[Battaglia di Ascalona (1153)|assedio di Ascalona]]; nonostante la vittoria cristiana i templari vennero massacrati]]
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=== La terza crociata ===
{{Vedi anche|Terza crociata}}
[[File:Saladin and Guy.jpg|miniatura|sinistra|[[Guido di Lusignano]] rende le armi a [[Saladino]] dopo la disastrosa [[battaglia di Hattin]]]]
 
La comparsa di [[Saladino|Salah al-Din]], il [[Saladino]], capace di dare maggiore coordinamento alle forze musulmane locali, cambiò lo scenario della regione, portando quasi alla dissoluzione dei regni crociati. Dopo la morte del re [[Baldovino V di Gerusalemme]], [[Guido di Lusignano]] ascese al trono della Città Santa grazie al matrimonio con [[Sibilla d'Angiò]], sorella del re Baldovino IV. Su consiglio dei templari e degli ospitalieri, Guido si mosse con l'esercito per attaccare i musulmani. Poiché il clima era particolarmente arido e l'unica zona ove i crociati potevano rifornirsi d'acqua era a [[Hittin|Hattin]], vicino a [[Tiberiade]], il re condusse le sue truppe in questa direzione.<ref>{{Cita |Riley-Smith |pp. 168-169, 180-183}}.</ref> Il 4 luglio 1187, Saladino circondò i cristiani nel corso della [[battaglia di Hattin]], facendo prigioniero quasi l'intero esercito di circa quindicimila uomini, così come lo stesso re. Saladino fece giustiziare tutti i templari catturati per via del fatto che, secondo la Regola di San Bernardo, non potevano godere del diritto di riscatto, così come avvenne per gli ospitalieri; solo il maestro dei templari, [[Gérard de Ridefort]], venne risparmiato il quale, in cambio della vita, utilizzò la sua autorità per far arrendere alcune città crociate spianando la strada ai musulmani per la [[Assedio di Gerusalemme (1187)|presa di Gerusalemme]].<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |pp. 52-53}}.</ref><ref>{{Cita |Barber, 2003 |p. 81}}.</ref> Così, dopo avere conquistato altre città cristiane, il 2 ottobre Saladino fece il suo ingresso trionfale a Gerusalemme che nel frattempo si era anch'essa arresa al condottiero curdo.<ref>{{Cita |Riley-Smith |pp. 180-183}}.</ref>
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[[File:Siège d'Acre (1291).png|miniatura|sinistra|La [[Assedio di San Giovanni d'Acri (1291)|caduta di San Giovanni d'Acri]], nonostante la strenua difesa operata anche dai templari guidati da [[Guillaume de Beaujeu]] ]]
 
Una successiva serie di spedizioni in Terrasanta, sotto la guida di [[Luigi IX di Francia]], ebbe inizio nel 1249.<ref>{{Cita |Le Goff, 1996 |pp. 141, 145}}.</ref> Gli storici usano distinguere due episodi diversi, indicandoli come [[Settima crociata|settima]] e [[ottava crociata]]. Le navi cristiane si diressero verso l'[[Egitto]] e [[Damietta]], ancora in mani islamiche, fu rapidamente riconquistata. Sull'onda di questa vittoria i franchi non seguirono i consigli dei templari, ma si [[battagliaBattaglia di Mansura (1250)|gettarono sulla città di Mansura]], senza le necessarie precauzioni (1250). Il disastro fu totale. Dei duecentonovanta cavalieri templari che avevano partecipato al combattimento pur avendo ripetutamente cercato di dissuadere i comandanti franchi, se ne salvarono solo cinque.<ref>{{Cita |Le Goff, 1996 |p. 147}}.</ref> Ma la tragedia continuò: in fase di ritirata i soldati cristiani furono attaccati e decimati. Tra i molti prigionieri si contò anche lo stesso re Luigi.<ref>{{Cita |Le Goff, 1996 |pp. 145-147}}.</ref> Nel 1266 avvenne la caduta della fortezza di [[Safed (fortezza)|Safed]], per opera di un cavaliere traditore. Luigi IX promosse una seconda spedizione, indicata come ottava Crociata. La spedizione partì da [[Aigues-Mortes]] nel luglio del 1270. Il re sbarcò a [[Tunisi]] assieme al fratello [[Carlo I d'Angiò]], ma l'assedio si prolungò molto: la [[peste]] e la [[dissenteria]] decimarono l'esercito uccidendo lo stesso re nell'agosto dello stesso anno.<ref>{{Cita |Le Goff, 1996 |pp. 232-238}}.</ref>
 
Nel 1291 [[Assedio di San Giovanni d'Acri (1291)|cadde definitivamente San Giovanni d'Acri]] e con il massacro di almeno {{formatnum:60000}} cristiani che ne conseguì, i templari decisero di evacuare [[Tortosa]] e [[Atlit]]. Nel 1302 la perdita di [[Ruad]] e il massacro della guarnigione templare pose definitivamente fine alle [[Crociata|Crociate]] e all'avventura dei cristiani in Terrasanta. Sporadici tentativi e velleitari pronunciamenti dei decenni successivi non avrebbero incitato nessuno a prendere nuovamente le armi in nome della fede. Gli insuccessi militari in Terrasanta furono accompagnati anche da una decadenza morale progressiva dell'ordine, tanto che «la fama di superbia e di viziosità che i Templari si portavano dietro non era sempre frutto di calunnia». La perdita dell'austerità che aveva contraddistinto i primi Cavalieri è testimoniata perfino da alcune lastre funerarie che mostrano i dignitari dell'ordine sbarbati e con i capelli lunghi e curati, in contraddizione con le loro consuetudini.<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |pp. 55-56}}.</ref>
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[[File:Philippe IV le Bel.jpg|miniatura|verticale|[[Filippo IV di Francia]] detto "il Bello"]]
 
Il primo a muovere delle accuse formali contro l'Ordine fu il templare rinnegato [[Esquieu de Floyran]] che nel 1305 presentò le proprie tesi al re [[Giacomo II d'Aragona]] il quale, tuttavia, non gli volle dare seguitocredette. Diversa sorte ebbe de Floyran quando si rivolse al re francese [[Filippo IV il Bello]] che dette ordine ai suoi consiglieri [[Guglielmo di Nogaret]] e [[Guglielmo di Plaisans]] di aprire un'inchiesta formale.<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |p. 71}}.</ref> Lo stesso Guillaume de Nogaret pagò successivamente Esquieu de Floyran per diffondere tra la popolazione le accuse di «Negazione di Cristo e sputi sulla croce, rapporti carnali tra fratelli, baci osceni esercitati dai Cavalieri del Tempio».<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gabrielle M. Spiegel|anno=1980|titolo=The Trial of the Templars|rivista=[[Speculum (rivista)|Speculum]]|volume=55|numero=2|p=329|lingua=en|url=https://archive.org/details/sim_speculum_1980-04_55_2/page/329}}</ref> Gli addebiti mossi ai Templari erano talmente infamanti, ([[eresia]], [[idolatria]] e [[sodomia]],) che [[papa Clemente V]], (da poco trasferitosi ad [[Avignone]] e quindi sottoposto a una sostanziale pressione da parte della corona di Francia), decise di aprire un'inchiesta il 24 agosto 1307.<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |pp. 76-77}}.</ref> Tuttavia, Filippo di Francia non era intenzionato a dare campo libero al papa nel condurre le indagini e, il 14 settembre, inviò messaggi sigillati a tutti i [[balivo|balivi]], [[siniscalco|siniscalchi]] e soldati del regno ordinando l'arresto dei templari e la [[Confisca (diritto penale)|confisca]] dei loro beni, in quella che alcuni storici hanno definito come “la prima retata della storia”.<ref name="C77">{{Cita |Cardini, 2011 |p. 77}}.</ref>
 
[[File:Templar.jpg|miniatura|sinistra|verticale|Un templare bacia un ecclesiastico, [[miniatura]] in un manoscritto di Jacques de Longuyon del 1350 circa]]
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==== Il processo ====
[[fileFile:Procès-verbal_d’interrogatoire_de_treize_templiers_du_bailliage_de_Caen_1_-_Archives_Nationales_-_J-413,_n°_20.jpg|miniatura|verticale|Verbale di un processo contro i templari]]
 
Agli arresti e alle confessioni seguì un processo che, per via della sua portata e del modo con cui vennero mosse le accuse, lo storico [[Franco Cardini]] definisce come uno dei primi “processi massmediali”.<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |p. 82}}.</ref> Riguardo alle confessioni, sempre Cardini, nota come tutte riportino pressoché le stesse dichiarazioni: di aver rinnegato Cristo, di aver [[venerazione|venerato]] idoli [[paganesimo|pagani]] (come gatti, teste a tre facce o [[Bafometto]]) e compiuto atti osceni;<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |pp. 78-80}}.</ref> un segno che fa pensare a un'orchestrazione da parte degli accusatori che vollero dare una giustificazione giuridica alla chiara volontà regia di arrivare alla condanna dell'Ordine e alla espropriazione dei beni senza dargli possibilità di una vera difesa. Vennero biasimati anche per aver intrattenuto rapporti giudicati troppo amichevoli con i signori [[musulmano|musulmani]], arrivando con alcuni di loro, come [[Usama ibn Munqidh]], a porgergli veri e propri favori, come quello di concedergli di pregare nella [[Cupola della Roccia]], benché già trasformata in [[chiesa (architettura)|chiesa cristiana]].<ref name="chinazzi174" /> Lo storico italiano, tuttavia, non esclude che alcuni Templari fossero, almeno in parte, colpevoli di alcune delle accuse a loro mosse; innanzitutto c'è da rimarcare il fatto che molti Templari erano entrati nell'Ordine per espiare precedenti "peccati", come eresia e sodomia, e che una volta ammessi non fossero stati immuni da aver reiterato tali comportamenti, inoltre è normale presupporre che all'interno di un gruppo così grande vi potessero essere alcuni soggetti che avevano compiuto, magari solo in passato come un cavaliere che confessò fatti di trentasei anni prima, i peccati di cui erano accusati, ma è da escludere che questi fossero sistematicamente diffusi a tutto l'Ordine come l'accusa voleva dimostrare.<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |pp. 78-80, 90}}.</ref>
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Per legittimare maggiormente il processo in corso contro i Templari e rafforzare la propria autorità a discapito di quello papale, Filippo IV convocò gli [[stati Generali del 1308]] a [[Tours]] con cui si reiterò la condanna nei confronti dell'Ordine.<ref>{{Cita |Rolland, 1999 |p. 210}}.</ref> In risposta, il Papa chiese di potere ascoltare i Templari a [[Poitiers]], ma poiché la maggior parte dei dignitari erano imprigionati a [[Chinon]], re Filippo ricorse al pretesto che essi erano troppo deboli per affrontare il viaggio, per negare al papa tale possibilità. Quindi Clemente V delegò due cardinali perché si recassero a Chinon ad ascoltare i testimoni. Il [[manoscritto]] noto come [[pergamena di Chinon]], ritrovato nel 2001 nell'[[Archivio Segreto Vaticano]], dimostrerebbe come in quell'occasione il papa avesse concesso l'assoluzione agli alti dignitari dell'Ordine dalle accuse formulategli dalla corona francese.
 
[[fileFile:Templars_on_Stake.jpg|miniatura|sinistra|Templari condannati alla [[morte sul rogo]]]]
 
Poiché l'Ordine del Tempio si trovava sotto l'autorità papale e non sotto quella regia, furono le autorità ecclesiastiche a dover istruire il processo contro di loro. A seguito della bolla ''[[Faciens misericordiam]]'', in cui furono definite le accuse portate contro il Tempio, il 12 novembre 1309 si tenne a Parigi la prima commissione pontificia che doveva giudicare l'Ordine, non tanto come insieme di persone fisiche (ovvero gli appartenenti) ma come una personalità giuridica in sé.<ref>{{Cita |Demurger, 2008 |p. 460}}.</ref><ref>{{Cita |Cardini, 2011 |p. 84}}.</ref> Nell'agosto successivo tutti i vescovati ricevettero l'ordine di far comparire davanti alla commissione tutti i Templari arrestati. In quest'occasione, solo uno di essi confermò la confessione fatta precedentemente: il 6 febbraio 1310, quindici Templari su sedici, proclamarono la loro innocenza, ben presto seguiti dalla maggior parte dei loro fratelli. Preoccupato di poter perdere la propria autorità sul processo in corso, Filippo IV fece nominare [[Arcidiocesi di Sens|arcivescovo di Sens]] il fidato [[Philippe de Marigny]], fratellastro di [[Enguerrand de Marigny]], suo stretto collaboratore e consigliere. Così il processo prese una chiara direzione e andò a velocizzarsi tanto che, il 12 maggio 1310, vennero condannati alla [[morte sul rogo]] cinquantaquattro Templari che avevano ritrattato le loro precedenti confessioni fatte tre anni prima. Entro il 26 maggio dell'anno successivo vennero portati a termine tutti gli interrogatori.<ref>{{Cita |Demurger, 2008 |p. 464}}.</ref><ref>{{Cita |Cardini, 2011 |p. 85}}.</ref> Nel generale clima di condanna ci fu l'eccezione rappresentata da [[Rinaldo da Concorezzo]], [[arcidiocesi di Ravenna-Cervia|arcivescovo di Ravenna]] e responsabile del processo per l'Italia settentrionale: egli assolse i cavalieri e condannò l'uso della tortura per estorcere confessioni (concilio provinciale di Ravenna, 1311).<ref name="chinazzi174" />
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La precedente bolla ''Faciens misericordiam'', con cui il papa istruiva la commissione incaricata di giudicare l'Ordine, disponeva inoltre l'apertura entro il 1310 di un [[concilio ecumenico]] con cui sarebbe stato valutato l'operato dei Templari. L'apertura del concilio, passato alla storia come il [[Concilio di Vienne]] poiché tenutosi nella [[Cattedrale di San Maurizio (Vienne)|Cattedrale di San Maurizio]] a [[Vienne (Francia)|Vienne]], venne ritardata e i lavori poterono iniziare solamente il 16 ottobre 1311,<ref>{{Cita |Demurger, 2008 |p. 465}}.</ref> con tre obiettivi: decidere sulle sorti dell'ordine, discutere la riforma della Chiesa e organizzare una nuova crociata. A esse parteciparono anche alcuni Templari desiderosi di difendere il proprio Ordine dalle accuse. Tuttavia re Filippo IV, desideroso di mettere fine ai Templari, mise pressione alla commissione conciliare tanto da marciare con l'esercito sulla città di Vienne. Così, il 22 marzo, Clemente V si trovò costretto a emanare a bolla ''[[Vox in excelso]]'' con cui, dopo aver tracciato la storia dell'Ordine, delle accuse, dei processi, si ammetteva che dalle risultanze non si potesse procedere giuridicamente contro i Templari ma a causa dei sospetti l'Ordine veniva comunque soppresso per via amministrativa.<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |p. 86}}.</ref><ref>{{Cita |Demurger, 2008 |p. 383}}.</ref><ref>[http://www.totustuus.biz/users/denziger/cl5voxin.htm Testo della bolla papale ''Vox in Excelso'' del 1312] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050422145136/http://www.totustuus.biz/users/denziger/cl5voxin.htm |data=22 aprile 2005 }}</ref>
 
Quanto alla sorte dei Templari e delle loro proprietà, il Papa emise altre due bolle: con la bolla ''[[Ad providam]]'', del 2 maggio 1312, i beni dei templari passavano all'[[Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme|Ordine degli Ospitalieri]] (con l'eccezione che in [[Spagna]] e in [[Portogallo]], due ordini nacquero dalle ceneri dei Templari, l'[[ordine di Montesa]] e l'[[Ordine di Cristo]]) anche se nella pratica non sempre questo avvenne;<ref>{{Cita |Lamy, 1995 |p. 234}}.</ref><ref>{{Cita |Cardini, 2011 |p. 88}}.</ref><ref>{{Cita |Demurger, 2008 |p. 467}}.</ref> la bolla ''Considerantes dudum'', del 6 maggio, con cui venne determinato il destino degli appartenenti all'Ordine. A coloro i quali avevano confessato o erano stati riconosciuti innocenti, sarebbe stata concessa una pensione e avrebbero potuto aderire a un altro ordine monastico, mentre quelli che avevano negato gli addebiti e riconosciuti colpevoli o che avevano ritrattato le confessioni, sarebbero stati condannati a morte.<ref>{{Cita |Demurger, 2008 |p. 474}}.</ref>
 
==== Sorte dei dignitari e delle ricchezze ====
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[[File:Bandeira Templária.svg|miniatura|sinistra|Bandiera utilizzata in battaglia dai templari]]
 
La regola dei templari conteneva anche delle disposizioni riguardo alla veste da indossare che doveva essere bianca, nera, o bigia; inoltre i [[Cavalleria medievale|cavalieri]] indossavano un mantello bianco mentre per i sergenti e per gli altri appartenenti all'ordine ne era previsto uno di colore marrone scuro. Era inoltre vietato qualsiasi accessorio a ornamento, anche se con la bolla pontificia ''[[Omne Datumdatum Optimumoptimum]]'', emanata nel marzo 1139, venne permesso di portare una croce patente rossa, ricamata in alto a sinistra sul mantello come ricordo del pellegrinaggio armato a Gerusalemme.<ref>{{Cita |Cardini, 2011 |pp. 41-42}}.</ref> Tale croce era di piccole dimensioni (come ben si evince dalle rappresentazioni dell'epoca) e non di grandi dimensioni sul torace o sulla schiena, come si vede invece in varie rappresentazioni ottocentesche o nella filmografia moderna.
 
Ai templari era inoltre vietato portare i capelli lunghi mentre la barba doveva essere lunga e non curata, anche se tali disposizioni non furono seguite a lungo. Ai cavalieri non era concesso nemmeno di usufruire dei bagni alla maniera orientale.<ref name="Cardini43">{{Cita |Cardini, 2011 |p. 43}}.</ref>
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La vastissima diffusione delle sedi dell'ordine, in Europa e anche in Italia, fu legata anzitutto alla necessità di mantenere attiva in [[Terra santa]] la forza combattente, in termini economici e finanziari. La maggioranza degli insediamenti era rivolta alle colture agricole, ma non mancavano le sedi dedicate alla gestione amministrativa delle proprietà, al reclutamento o al controllo di attività complementari, come l'allevamento di cavalli da trasporto e da combattimento, o le attività metallurgiche connesse con la produzione di armi. A titolo di esempio, la presenza delle [[sedi templari in Italia]] ammontava ad almeno 200 località, dal nord al sud.<ref name="CaponeImperioValentini">{{Cita |Capone, Imperio e Valentini, 2002}}.</ref>
 
Per oltre due secoli, i Cavalieri templari, grazie anche ai concili loro favorevoli ([[Concilio di Pisa (1135)|concilio di Pisa]], 1135 e [[Concilio Lateranense II|Lateranense II]], 1139), acquisirono - attraverso lasciti, donazioni e altre forme di liberalità laiche ed ecclesiastiche - terre, castelli, casali in quantità tali da farli diventare l'Ordine più potente, dunque invidiato e temuto, dell'epoca. La [[bolla pontificia]] ''[[Omne Datumdatum Optimumoptimum]]'' di [[Papa Innocenzo II|Innocenzo II]] del 29 marzo 1139 fu di vitale importanza per l'Ordine dei cavalieri templari perché sancì la totale indipendenza del suo operato e l'esenzione dal pagamento di tasse e gabelle.<ref name="chinazzi168169" /> Essi avviarono con meticolosità e professionalità la loro organizzazione nell'intero Occidente, trasformandolo in grande magazzino per l'approvvigionamento dell'Oltremare, costituendo in tutti gli Stati d'Europa propri insediamenti agricoli, economici e politici.<ref name="chinazzi168169">{{Cita |Chinazzi, 2013 |pp. 168-169}}.</ref>
 
=== Grandi insediamenti ed edilizia templare ===
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In campo militare, come gli altri Ordini cavallereschi, i Templari realizzarono castelli, ''[[ribāṭ]]'',<ref group="N">[[Ribāṭ]] è vocabolo arabo che definisce una struttura volta alla difesa delle frontiere, abitata da volontari organizzati su base religiosa e monacale. In {{Treccani|/ribat_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)/|Ribat}}</ref><ref>{{Cita |Napier, 2014 |p. 288}}.</ref> cittadelle fortificate, posti di guardia in genere, con caratteristiche di grande solidità e di notevole funzionalità bellica. Da questi presidi erano pronti a partire piccoli drappelli o grandi corpi militari, per le azioni di soccorso o di protezione dei pellegrini e degli eserciti cristiani.<ref>{{Cita |Boas, 2006 |p. 15}}.</ref>
 
Gli insediamenti più significativi furono, secondo i dati disponibili, oltre quaranta, distribuiti strategicamente sui confini della Terrasanta, in prossimità delle vie di comunicazione più frequentate o delle aree militarmente più critiche. Parte di essi era localizzato nella zona settentrionale, nella regione di [[Antiochia di Siria|Antiochia]], partendo dal mare e giungendo a est oltre il gruppo di rilievi del [[monte Amano]].<ref name="barber98" /> Fra essi rivestiva particolare importanza [[Bagras]], in prossimità del [[passo di Belen]].<ref name="barber98">{{Cita |Barber, 2003 |p. 98}}.</ref>
 
Più a sud, non lontano da [[Tripoli]], si trovavano [[Tartus|Tortosa]], [[Al-Arimah]] e Chastel Blanc ([[Safita]]). In Galilea fu affidato ai Templari il castello di [[Safed (fortezza)|Safed]], presso il [[Battaglia del Guado di Giacobbe|Guado di Giacobbe]].<ref>{{Cita |Baldwin, 1969 |p. 149}}.</ref> In prossimità del mare si localizzavano [[Atlit]] e [[Destroit]], quest'ultimo ritenuto storicamente il primo presidio dei Templari.<ref>{{Cita |Pernoud, 1977 |p. 9}}.</ref> Oltre il Giordano si localizzava [[Amman|Ahamant]].<ref>{{Cita |Barber, 2003 |per questi insediamenti, da p. 96 a 108}}.</ref> Lungo la costa i Cavalieri Templari disponevano anche di strutture fortificate ad [[Acri (Israele)|Acri]], a Cesarea, ad [[Ascalona]], a Tripoli.<ref name="cls">Elena Percivaldi, [https://conoscerelastoria.it/castelli-templari-in-terrasanta-ecco-quali-erano/ "Castelli templari in Terrasanta: ecco quali erano"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20210426202635/https://conoscerelastoria.it/castelli-templari-in-terrasanta-ecco-quali-erano/ |date=26 aprile 2021 }}, ''conoscerelastoria.it'', 8 giugno 2019, link verificato il 2 ottobre 2020.</ref>
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=== Organizzazione agricola ===
In funzione delle attività militari i templari crearono un grande sistema agricolo e produttivo. Le aziende agrarie del Tempio si chiamavano casali, grange, masserie.<ref>{{Cita |Barber, 2003 |pp. 268 e ss}}.</ref> I casali della [[Puglia]] talora ricordavano le fattorie fortificate d'[[Oltremare (terreStati crociati)|Oltremare]].<ref name="omrcc1">[https://web.archive.org/web/20170602131546/http://www.omrcc.com/crescitatemplari.htm "La storia templare: la crescita dell'Ordine"], ''OMRCC'', link verificato il 3 agosto 2020.</ref> I templari davano da lavorare le loro terre a concessionari (''conductores''); ma, dove il personale delle commende rurali era più numeroso, essi coltivavano direttamente il suolo. In tal caso, secondo il modello cistercense, si ricorreva per il lavoro dei campi ai membri più umili dell'ordine, quando non addirittura alla manodopera servile, rappresentata dai contadini [[Saraceni]] del [[regno di Sicilia]] o di [[Storia della Siria|Siria]].<ref name="omrcc1" />
L'allevamento del bestiame da carne, da latte, da lana e da lavoro costituiva una voce primaria nel bilancio del Tempio: le fertili campagne della Puglia offrivano ricchi pascoli alle mandrie di buoi e bufali di proprietà dei templari, mentre in [[Toscana]] le loro greggi di pecore praticavano la [[transumanza]]; allevamenti di ovini, bovini, suini, di [[Trota|trote]] erano infine segnalati in [[Valmala (Busca)|Piemonte]], come in [[Sicilia]], mentre le colture più diffuse erano quelle dei cereali, della vite e dei legumi. Generalmente in Italia la produzione agricola dell'ordine serviva al consumo interno, le eccedenze erano destinate alla vendita e parte del ricavato veniva versato al tesoro centrale sotto forma di ''responsiones'';<ref name="omrcc1" /> ma è soprattutto dai [[porto|porti]] della Puglia che nella seconda metà del Duecento salpavano [[nave|navi]] cariche di cereali e legumi, per andare a rifornire le case dei templari in [[Siria]], rese sempre più dipendenti dalle occidentali sotto l'aspetto alimentare a causa della progressiva perdita di territori e aree coltivabili a vantaggio dei Saraceni. Dopo la catastrofe del 1291 divenne [[Cipro]] la destinazione delle vettovaglie pugliesi.<ref name="omrcc1" />
 
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Alla tradizione dei cavalieri templari si rifanno numerosi e variegati gruppi e associazioni, talora rivendicando una qualche forma di derivazione diretta dall'ordine. Si tratta di un fenomeno moderno che va sotto il nome di "templarismo" o "[[neotemplarismo]]", sorto a partire dal [[XVIII secolo]] in Francia, in coincidenza con la diffusione dell'[[Illuminismo]].<ref>{{Cita web |url=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:waKSuBArcaYJ:www.napoliontheroad.com/franchini_pannone.htm+&cd=1&hl=en&ct=clnk&gl=it&client=safari |titolo=Novus Ordo Templi |autore=Fiorella Franchini |accesso=3 agosto 2020}}</ref> Non esiste tuttavia alcuna prova storicamente accertata della sopravvivenza dell'Ordine Templare dopo il 1314, né del resto appare possibile tracciare, dopo quasi sette secoli dall'abolizione di tale ordine religioso da parte del papa, una qualche forma di discendenza storicamente valida.<ref name="Cesnur" />
 
L'idea di una nascosta continuazione dell'ordine dei templari si è diffusa nella [[massoneria]], in particolare in [[Francia]] e in [[Germania]], e in alcuni casi riti massonici (come il [[Rito scozzese antico ed accettato]], il Rito di York e il Rito Scozzese Rettificato) adottano riferimenti templari. Alcuni ritengono che i templari siano all'origine sia dei riti sia di vari rami cavallereschi della massoneria ma, malgrado alcuni storici abbiano tentato di disegnare una successione tra i due fenomeni storici, un collegamento di questo tipo non è mai stato provato; taluni studiosi che si sono occupati del problema, come [[Michele Moramarco]], sono tassativi nel rigettare la "leggenda templare".<ref>{{Cita |Partner, 1991 |pp. 124-126}}.</ref> La tesi di una prosecuzione segreta dell'ordine è stata definita da specialisti di storia medievale quali [[Régine Pernoud]] come «completamente demenziale» e legata a pretese e leggende «uniformemente sciocche».<ref name="Cesnur" /><ref>{{Cita |Pernoud, 1977 |p. 11}}.</ref>
 
Il legame fra massoneria e templarismo, in cui l'ordine come una società iniziatica segreta, iniziò a essere costruito dal nuovo corso spiritualista della Muratoria settecentesca. Nel 1803, [[Napoleone Bonaparte]] unitamente al suo ''entourage'' di dignitari e sacerdoti massonici celebrarono a [[Parigi]] un rito di assoluzione e riabilitazione della figura storica di [[Jacques de Molay]]. Alla fine del XVIII secolo, il periodico di riferimento italiano ''Rivista Massonica'' tendeva ad assimilare i seguaci di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] ai nuovi Templari.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=[[Marco Tangheroni]] |data=7 ottobre 2011 |titolo=La leggenda templare massonica e la realtà storica |url=https://alleanzacattolica.org/la-leggenda-templare-massonica-e-la-realta-storica/ |accesso=7 agosto 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200922002648/https://alleanzacattolica.org/la-leggenda-templare-massonica-e-la-realta-storica/ |urlmorto=no }}</ref>
 
Nel XXI secolo, il ricercatore Domenico Lancianese ha assimilato i Templari alla Libera Muratoria per l'aspirazione ideale a una pacifica convivenza e a una [[sinarchia]] ecumenica di popoli liberi e eguali, in confronto continuo con il [[Medio Oriente]] islamico ed ebraico.<ref>{{Cita web |url=https://www.granloggiaditalia.eu/2017/11/02/i-templari-e-la-massoneria/ |titolo=I Templari e la Massoneria |sito=Gran Loggia d'Italia |data=2 novembre 2017 |accesso=7 agosto 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210204092008/https://www.granloggiaditalia.eu/2017/11/02/i-templari-e-la-massoneria/ |urlmorto=no }}</ref> Secondo Piero Vitellaro Zuccarello, la maggior parte degli storici e accademici non aveva preso in considerazione la natura di società segreta e fratellanza mistica dell'ordine templare, i suoi rapporti intimi con l'élite spiritualista islamica, la componente satanista (adorazione di un idolo con la [[Baphomet|testa barbuta]], la pratica omosessuale, i baci rituali fra ombelico-zona sacrovertebrale-bocca, la messa priva di [[consacrazione]] eucaristica, la formula rituale di abiura di Cristo e della croce).<ref>{{Cita web |url=https://www.ritosimbolico.it/rsi/2012/08/le-radici-della-massoneria-i-templari/ |titolo=Le radici della Massoneria. I Templari |autore=Piero Vitellaro Zuccarello |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200815050904/https://www.ritosimbolico.it/rsi/2012/08/le-radici-della-massoneria-i-templari/ |urlmorto=no |via=[https://archive.todayis/20200807221816/https://www.worldcat.org/search?qt=worldcat_org_all&q=au:%22Piero+Vitellaro+Zuccarello%22 archive.is] |accesso=7 agosto 2020 }}</ref>
 
Le moderne associazioni neotemplari sono laiche e, sebbene si rifacciano ai valori religiosi [[Cristianesimo|cristiani]] e caritativi, non hanno alcun tipo di riconoscimento ufficiale da parte della [[Chiesa cattolica]] e quindi non sono in alcun modo assimilabili ai Templari che erano un Ordine monastico cavalleresco sciolto dall’unica Autorità che poteva e può legittimarli: il Papa. <ref group="N">Come più volte [[l'Osservatore Romano]] ha precisato, la [[Santa Sede]] riconosce ufficialmente e tutela solamente il [[Sovrano Militare Ordine di Malta]] e l'[[Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme]]. Nel [[2005]] il [[cardinale]] [[Vicario di Roma|vicario]] [[Camillo Ruini]] ha invitato le chiese della [[diocesi di Roma]] a non ospitare le cerimonie dei cosiddetti gruppi neotemplari, dichiarando esplicitamente che la Chiesa riconosce solo il "[[Sovrano Militare Ordine di Malta]] e l'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.In {{Cita news|autore=Andrea Tornielli|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=11747|titolo=Riti, cavalieri e scomuniche: è la guerra dei Templari italiani|pubblicazione=[[Il Giornale]]|data=1º luglio 2005|accesso=25 luglio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060605223206/http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=11747|urlmorto=no}}</ref>
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{{div col|2}}
* {{Cita libro|autore=Selvaggio Maria Pia|titolo=Ai Templari il Settimo libro|url=http://books.google.it/books?id=JD6RnBzP-lAC&pg=PA51&lpg=PA51&dq=%22la+vendetta+di+Jacques+de+Molay%22|anno=2011|editore=Pubbliedi-Si-RaiEri|città=Firenze|ISBN=978-8897399025}}
* {{Cita libro|autore=Malcolm Barber|traduttore=Mirco Scaccabarozzi|titolo=La storia dei templari|anno=2003|editore=Piemme|cid=Barber, 2003|ISBN=88-384-4796-9|SBN=IT\ICCU\PUV\0996258PUV0996258}}
* {{Cita libro|autore2=Judith Mary Upton-Ward|titolo=The Military Orders: On land and by sea|url=https://books.google.it/books?id=AcbrOqLyAtMC&pg=PA155&dq=templars+military+agriculture+economy&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiYgrTmq4vsAhVCjqQKHZfgCfQQ6AEwAHoECAAQAQ#v=onepage&q&f=false%7C|anno=1994|editore=Ashgate Publishing, Ltd.|lingua=en|cid=Barber e Upton-Ward, 1994|ISBN=978-07-54-66287-7|autore1=Malcolm Barber}}
* {{Cita libro|autore=Martin Bauer|titolo=Il mistero dei Templari|edizione=Universale storica Newton|anno=2005|editore=Newton & Compton|cid=Bauer, 2005|ISBN=88-541-0403-5|SBN=IT\ICCU\LO1\1023351LO11023351}}
* {{Cita libro|autore=Enzo Bellini|titolo=The Middle Ages: from 900 to 1300|anno=1981|editore=Winston Press|lingua=en|cid=Bellini, 1981|ISBN=978-00-30-56828-2}}
* {{Cita libro|autore=Adrian Boas|titolo=Archaeology of the Military Orders|url=https://books.google.it/books?id=KXKCAgAAQBAJ&pg=PA15&dq=templars+fortifications&hl=it&sa=X&pli=1#v=onepage&q&f=false%7C|anno=2006|editore=Routledge|lingua=en|cid=Boas, 2006|ISBN=978-11-34-42284-5}}
* {{Cita libro|autore=[[Georges Bordonove]]|titolo=La vita quotidiana dei Templari nel XIII secolo|anno=1995|editore=Mondadori|cid=Bordonove, 1995|ISBN=88-17-16714-2|SBN=IT\ICCU\RLZ\0259511RLZ0259511}}
* {{Cita libro|autore=Bianca Capone|autore2=Loredana Imperio,|autore3=Enzo Valentini|titolo=Guida all'Italia dei Templari|anno=2002|editore=Ed. Mediterranee|cid=Capone, Imperio e Valentini, 2002|ISBN=no|SBN=IT\ICCU\TO0\1371847TO01371847}}
* {{Cita libro|autore=Franco Cardini|wkautore=Franco Cardini|autore2=Marina Montesano|titolo=Storia medievale|anno=2006|editore=Le Monnier Università|cid=Cardini e Montesano, 2006|ISBN=88-00-20474-0|SBN=IT\ICCU\LIG\0029620LIG0029620}}
* {{Cita libro|autore=Franco Cardini|titolo=I templari|anno=2011|editore=Giunti|cid=Cardini, 2011|ISBN=9788809758810}}
* {{Cita libro|autore=[[Simonetta Cerrini]]|titolo=La rivoluzione dei Templari|anno=2008|editore=Mondadori|cid=Cerrini, 2008|ISBN=978-88-04-58074-4|SBN=IT\ICCU\IEI\0282415IEI0282415}}
* {{Cita libro|autore=Paolo Chinazzi|titolo=Gli ordini cavallereschi: Storie di confraternite militari|url=https://books.google.it/books?id=oVgLAQAAQBAJ&dq=ma+potrebbe+avere+un+significato+allegorico+1119&hl=it&source=gbs_navlinks_s|anno=2013|editore=GAIA srl - Edizioni Univ. Romane|cid=Chinazzi, 2013|ISBN=978-88-60-22207-7}}
* {{Cita libro|autore=Alain Demurger|titolo=Vita e morte dell'Ordine dei Templari|anno=1987|editore=Garzanti|cid=Demurger, 1987|ISBN=88-11-67653-3}}
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* {{Cita libro|autore=Marilyn Hopkins|autore2=Graham Simmans|autore3=Tim Wallace-Murphy|titolo=Rex Deus: The True Mystery of Rennes-Le-Chateau|url=https://archive.org/details/rexdeustruemyste0000hopk|anno=2000|editore=Element Books|lingua=en|cid=Jopkins, Simmans e Wallace-Murphy, 2000|ISBN=1-86204-472-4}}
* {{Cita libro|autore=Katherine Kurtz|titolo=Tales of the Knights Templar|url=https://books.google.it/books?id=6r-ZCwAAQBAJ&pg=PT6&dq=each+knight+would+have+required+at+least+two+or+three+horses+in+order+to+function+in+any+military+capacity—and+sergeants+and+other+lay+retainers&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwjovuWeiJjsAhUyMewKHRGyA0oQ6AEwAHoECAUQAg#v=onepage&q=each%20knight%20would%20have%20required%20at%20least%20two%20or%20three%20horses%20in%20order%20to%20function%20in%20any%20military%20capacity—and%20sergeants%20and%20other%20lay%20retainers&f=false%7C|anno=2009|editore=Hachette UK|lingua=en|cid=Kurtz, 2009|ISBN=978-04-46-56122-8}}
* {{Cita libro|autore=Jacques Le Goff|wkautore=Jacques Le Goff|titolo=San Luigi|anno=1996|editore=Einaudi|città=Torino|cid=Le Goff, 1996|ISBN=978-88-06-12700-8|SBN=IT\ICCU\MIL\0308690MIL0308690}}
* {{Cita libro|autore=Luigi Manglaviti|titolo=Dossier Templari Graal|anno=2008|editore=LM|cid=Manglaviti, 2008|ISBN=978-88-65-01000-6}}
* {{Cita libro|autore=Bernard Marillier|titolo=I Templari|annooriginale=1998|anno=2000|editore=Edizioni l'Età dell'Acquario|città=Torino|cid=Marillier, 1998|ISBN=88-7136-196-2}}
* {{Cita libro|autore=Marion Melville|titolo=La vie des Templiers|anno=1974|editore=Gallimard|lingua=fr|cid=Melville, 1974|ISBN=978-2-0702-4377-8}}
* {{Cita libro|autore=Mario Moiraghi|titolo=L'italiano che fondò i Templari|anno=2005|editore=Ancora|cid=Moiraghi, 2005|ISBN=88-514-0279-5|SBN=IT\ICCU\UBO\2732070UBO2732070}}
* {{Cita libro|autore=Massimo Montanari|wkautore=Massimo Montanari|titolo=Storia medievale|anno=2006|editore=Laterza|cid=Montanari, 2006|ISBN=978-88-420-6540-1}}
* {{Cita libro|autore=Gordon Napier|titolo=The A-Z of the Knights Templar: A Guide to Their History and Legacy|url=https://books.google.it/books?id=wKBvAwAAQBAJ&pg=PT288&dq=ribat+monastery+templars&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi3267Un5jsAhVCDewKHVqZBE0Q6AEwAHoECAMQAg#v=onepage&q=ribat%20monastery%20templars&f=false%7C|anno=2014|editore=The History Press|lingua=en|cid=Napier, 2014|ISBN=978-07-50-95854-7}}
* {{Cita libro|autore=Helen Nicholson|titolo=A Brief History of the Knights Templar|anno=2014|editore=Hachette UK|lingua=en|cid=Nicholson, 2014|ISBN=978-14-72-11787-8}}
* {{Cita libro|autore=Peter Partner|titolo=I Templari|anno=1991|editore=Einaudi|città=Torino|cid=Partner, 1991|ISBN=88-06-13331-4|SBN=IT\ICCU\BVE\0046811BVE0046811}}
* {{Cita libro|autore=Alla Peace|autore2=John Anderson|titolo=Modern Technology and Sciences... in the Bible|url=https://books.google.it/books?id=MyS-3zaLpSoC&pg=PT122&dq=secret+technologies+temple+jerusalem+templar&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjG3eT5npjsAhVNCewKHQRHCmAQ6AEwAXoECAIQAg#v=onepage&q&f=false%7C|anno=2012|editore=Xlibris Corporation|lingua=en|cid=Pace e Anderson, 2012|ISBN=978-14-79-74042-0}}
* {{Cita libro|autore=Régine Pernoud|wkautore=Régine Pernoud|titolo=I templari|annooriginale=1977|anno=2000|editore=Effedieffe|città=Milano|cid=Pernoud, 1977|ISBN=88-85223-09-5|SBN=IT\ICCU\UM1\0047878UM10047878}}
* {{Cita libro|autore=Andrea Pighin|titolo=La regola templare: Un'analisi nel segno della tradizione monastica|url=https://books.google.it/books?id=Cde8DwAAQBAJ&pg=PR4-IA42&dq=1118+1119+templari&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwimkfHb_P7qAhXNpYsKHWQfBL4Q6AEIPjAD#v=onepage&q&f=false%7C|anno=2019|editore=Attilio Fortini|cid=Pighin, 2019|ISBN=978-88-31-90998-3}}
* {{Cita libro|autore=Ennio Pomponio|titolo=Templari in battaglia|anno=1996|editore=Penne e Papiri|città=Latina|cid=Pomponio|ISBN=no|SBN=IT\ICCU\LO1\0406464LO10406464}}
* {{Cita libro|autore=Michele Paolo Puntoniere|titolo=L'Ordine del Tempio|anno=2013|editore=Città del Sole|cid=Puntoniere, 2013|ISBN=978-88-73-51623-1}}
* {{Cita libro|autore=Karen Ralls|titolo=I Templari e il Graal|url=https://books.google.it/books?id=X63yILgBPGkC&pg=PA70#v=onepage&q&f=false|anno=2004|editore=Edizioni Mediterranee|cid=Ralls, 2004|ISBN=978-88-27-21729-0}}
* {{Cita libro|autore=Jonathan Riley-Smith|titolo=Storia delle crociate|anno=2017|editore=Mondadori|città=Milano|cid=Riley-Smith|ISBN=9788804678113|SBN=IT\ICCU\CFI\0966240CFI0966240}}
* {{Cita libro|autore=Pierfrancesco Rolando|titolo=Valmala – Un paese unico, come la sua storia|anno=2019|editore=Umberto Soletti Editore|città=Cuneo|cid=Rolando, 2019|ISBN=no}}
* {{Cita libro|autore=Jacques Rolland|titolo=L'Ordre noir des Templiers|anno=1999|editore=Traditionnelles|lingua=fr|cid=Rolland, 1999|ISBN=978-2713801617}}
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* [[Ordini religiosi cavallereschi]]
* [[Terra santa]]
* [[Tomar]]
 
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