Regia Armata Sarda: differenze tra le versioni
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{{F|forze armate|arg2=storia moderna|marzo 2025}}
{{unità militare
|Nome = Regia Armata Sarda
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=== Le origini e la milizia ===
Nel 1414 la [[contea di Savoia]] venne
Ad apportare notevoli cambiamenti fu [[Emanuele Filiberto I di Savoia|Emanuele Filiberto, detto Testa di Ferro]] il quale si prodigò largamente per riformare radicalmente l'embrione che sarebbe diventato l'esercito sabaudo rendendolo sempre più una componente stabile dello Stato e nel contempo slegandolo dai feudatari locali (il che gli consentì anche di avere un controllo più radicale sulla regione piemontese), assicurandosene la fedeltà.
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===L'Armata sarda===
I duchi di Savoia nel luglio 1713 ottennero il titolo regale, come [[re di Sicilia]], fino a quando nel 1720 lo cedettero per il [[Regno di Sardegna]].
Nel 1713 l'esercito sabaudo era suddiviso in fanteria d'ordinanza, nazionale e straniera, e della neocostituita fanteria provinciale, che sostituiva la milizia. Così nel 1714 l'esercito fu denominato "regio" anziché ducale. In Sicilia vennero formati due reggimenti, "Gioeni" e "Valguarnera", che quando fu lasciata l'isola sarebbero stati unificati nel reggimento di Sicilia.
Nel periodo 1718-1720 i reggimenti dei Savoia combatterono sull'isola contro gli spagnoli. Allo scoppio della guerra erano attivi, tra la terraferma e la Sicilia, 19 reggimenti fanteria (di cui 4 di mercenari stranieri), 2 di cavalleria, 3 di dragoni, uno di artiglieria e uno di fanteria di marina.
Nel XVIII secolo l'esercito fu, insieme all'abilità nello stringere alleanze
Durante tutto il secolo ci fu una generale tendenza all'ampliamento dell'esercito che, nel
In quanto ai numeri, sappiamo che nel
[[File:Bernero - Victor Emmanuel I of Sardinia.jpg|thumb|Vittorio Emanuele I di Savoia fondò il corpo dei Reali Carabinieri nel 1814]]
Dopo l'[[Armistizio di Cherasco]] del [[1796]] ed il tentativo da parte del Regno di Sardegna di opporsi all'invasione napoleonica, l'Armata Sarda veniva gradualmente smobilitata per poi andare a formare con le sue ceneri
Con la restaurazione, [[Vittorio Emanuele I di Savoia|Vittorio Emanuele I]] dal [[1815]]
Nel 1848 esso dovette affrontare nella [[prima guerra d'indipendenza italiana]]
=== Il regno di Vittorio Emanuele II e la seconda guerra d'indipendenza ===
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Sotto il regno di [[Vittorio Emanuele II di Savoia]], la regia armata sarda cambiò molti dei propri aspetti, ingrandendosi ma aumentando anche la propria qualità e la propria forza. Nel 1855 per la prima volta fu creato un [[corpo di spedizione]] di circa 15.000 uomini (circa un terzo delle forze) per prendere parte alla [[guerra di Crimea]].
Nel
Con questa riforma vennero esclusi dal servizio militare i condannati ai lavori forzati, i condannati alla pena della reclusione o dell'esilio, i colpevoli di reati riferiti al codice penale, i condannati dai tribunali esteri a pene corrispondenti e
L'esercito piemontese in questo periodo raggiunse la forza totale di 79.000 uomini circa di cui 22.000 ufficiali e 56.000 uomini della truppa oltre a circa 20.000 tra ufficiali e soldati dei corpi volontari non piemontesi (come i [[Cacciatori delle Alpi]]). I volontari dell'esercito regolare ammontavano a circa 20.000 uomini. La chiamata e l'assegnazione avveniva per sorteggio ed era prevista la sostituzione dietro pagamento o con parente corrispondente. La ripartizione avveniva in base alle età ed i soldati più anziani e non analfabeti
Nel 1860 esso inglobò nuove divisioni formate dalla Lega dell'Italia Centrale (comprendente Granducato di Toscana, Ducato di Parma, Ducato di Modena e Legazione delle Romagne).
Dopo la [[campagna piemontese in Italia centrale]] con il IV e il V corpo d'armata, e l'annessione del [[regno delle Due Sicilie]], che portò all'unità d'Italia nel febbraio 1861, incorporò tra le sue file l'[[Esercito delle Due Sicilie]] e parte dell'[[Esercito meridionale]] garibaldino e il 4 maggio 1861 assunse la denominazione di ''[[Regio Esercito]] italiano''.
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La cavalleria sarda, molto apprezzata per il valore in combattimento, era interamente di estrazione nazionale. Distintasi largamente nel corso della [[Guerra di successione spagnola]], la forza media disponibile era di 2.420 cavalieri in tempo di pace che potevano essere raddoppiati in periodo di guerra. La cavalleria sarda includeva 3 corpi di guardie del corpo al servizio del sovrano (120 in tempo di pace e 260 in tempo di guerra) oltre a 6 reggimenti regolari tra i quali citiamo il [[Piemonte Cavalleria|"Piemonte reale"]] ed il [[3º Reggimento "Savoia Cavalleria"|"Savoia Cavalleria"]] che sono perdurati anche durante il [[Regno d'Italia]] e nella [[Repubblica Italiana]] poi.
Il 19 marzo
* 4 reggimenti di cavalleria di linea ([[1º Reggimento "Nizza Cavalleria"|Nizza]], [[Piemonte Cavalleria|Piemonte Reale]], [[Savoia Cavalleria|Savoia]], [[Genova Cavalleria|Genova]])
* 1 squadrone [[Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19º)|guide]]
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=== Genio ===
Il reggimento di zappatori di sede a [[Casale Monferrato]]
Le compagnie venivano assegnate in vario modo alle divisioni ed erano dotate di diversi materiali da lavoro, telegrafici, ecc. Ai lavori del genio venivano interessate anche ditte civili.
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I fanti erano armati essenzialmente con fucili a baionetta e con una daga trattenuta al corpo tramite un cinturone di cuoio da portare assieme alla bandoliera per il fucile. Gli ufficiali non avevano armi da fuoco, ma disponevano solo dell'arma bianca, rispettivamente la sciabola Mod. 1855 (Fanteria), la sciabola Mod. 1833 (Artiglieria), la sciabola Mod. 1843 "alla turca" (Stato Maggiore), la sciabola Mod. 1850 (Bersaglieri).
Nuovi modelli di fucili comparvero nel
Parallelamente si sviluppò il '''moschetto''' il cui primo modello ottocentesco apparve nel
La [[carabina]] era in prevalenza distribuita ai bersaglieri, ma era anche l'arma distintiva del corpo dei carabinieri.
Le pistole vennero assegnate all'armata sarda per la prima volta nel
I cavalieri, sin dal Settecento, apparivano armati di carabine che avevano una notevole precisione a breve distanza. I cavalli utilizzati erano essenzialmente di colore [[baio (cavallo)|baio]] importati dalla [[Germania]] e la loro età di servizio era tra i 4 ed i 6 anni (di questi 1/6 erano femmine).
Il cannone tipico dell'artiglieria dell'armata sarda fu il sagro a retrocarica mod.704, utilizzato regolarmente sino al [[1848]]. L'artiglieria pesante era contraddistinta da cannoni lunghi (colubrine da 8-16-32 libbre) per controllare anche a lunghe distanze i luoghi essenziali di passaggio anche in montagna.
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== Il personale ==
=== Sottufficiali ===
I sottufficiali dell'armata sarda venivano tratti, in prevalenza, dai soldati d'ordinanza, secondo il merito e le capacità. Una parte di loro veniva preparata dalle diverse scuole reggimentali, mentre l'altra parte veniva inviata alle scuole specializzate previste per il loro ramo. I sottufficiali che provenivano per diserzione dall'esercito austriaco (soprattutto durante la prima e la seconda guerra d'indipendenza italiana)
=== Ufficiali ===
La legge sullo stato degli ufficiali approvata il 25 maggio
Le promozioni avvenivano come segue:
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== Gradi ==
=== Ufficiali generali ===
{| style="border:1px solid #8888aa; background-color:#f7f8ff; padding:5px; font-size:95%; margin: 0px 12px 12px 0px;" width="100%"
|- align="center"
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== Cultura e studi ==
Gli istituti di formazione per militari dell'armata sarda erano i seguenti:
* [[Accademia Reale di Torino|Regia Accademia Militare]], era la base di tutta l'istruzione militare con corsi della durata di tre anni ai quali venivano ammessi giovani che avevano già compiuto i 15 anni di età, cattolici e dotati del corredo previsto a loro spese. Per essere ammessi, inoltre, gli aspiranti dovevano avere un'altezza minima di 1,56 m.
* Scuola complementare di artiglieria e genio, costituita da 2 anni complementari all'accademia
* Scuola complementare di fanteria, per ufficiali e sottufficiali, che prevedeva 2 anni di corso e perfezionamento, dei quali il secondo poteva essere svolto anche presso la scuola di cavalleria
* Scuola complementare di cavalleria, per ufficiali e sottufficiali, che prevedeva 2 anni di corsi e perfezionamento, accogliendo di norma giovani dai 19 ai 20 anni. Vi erano ammessi tutti i sottotenenti di prima nomina, tutti i tenenti in promozione e 80 sottufficiali per ogni corso.
* Scuola per ufficiali dei bersaglieri, venne istituita nel
* Scuola di Stato Maggiore di Torino, per ufficiali prescelti a seguire i corsi per morale, cultura e fisico. I corsi avevano la durata di 6 mesi con esami finali di lingue, matematica, disegno topografico e disegno di fortificazioni.
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== Bibliografia ==
* [[Ambrogio Viviani]], ''4 giugno 1859
== Voci correlate ==
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