Mignanego: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Mignanego
|Panorama = Mignanego (Panoramica).jpg
|Didascalia = Panorama del territorio mignaneghese
|Bandiera = Mignanego-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma = ▼
|Stato = ITA▼
▲|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3▼
▲|Stato=ITA
▲|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado
▲|Divisione amm grado 2=Genova
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-sinistra]] Tu sei Mignanego▼
▲|Amministratore locale=Maria Grazia Grondona
|Data elezione = 10-6-2024
▲|Partito=[[lista civica]] di [[centro-sinistra]] Tu sei Mignanego
|Data
|Altitudine = 137▼
|Sottodivisioni = Fumeri, Giovi, Montanesi, Paveto, Ponterosso, Vetrerie▼
|Divisioni confinanti = [[Busalla]], [[Campomorone]], [[Fraconalto]] (AL), [[Genova]], [[Savignone]], [[Serra Riccò]], [[Voltaggio (Italia)|Voltaggio]] (AL)▼
▲|Altitudine=137
▲|Sottodivisioni=Fumeri, Giovi, Montanesi, Paveto, Vetrerie
▲|Divisioni confinanti=[[Busalla]], [[Campomorone]], [[Fraconalto]] (AL), [[Genova]], [[Savignone]], [[Serra Riccò]], [[Voltaggio (Italia)|Voltaggio]] (AL)
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 1962
|Nome abitanti = mignaneghini o mignaneghesi
|Patrono = [[san Giovanni Battista]]
|Festivo = 24 giugno
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Mignanego (province of Genoa, region Liguria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Mignanego nella città metropolitana di Genova
}}
'''Mignànego''' (''Mignanego'' in [[Lingua ligure|ligure]]<ref>{{cita libro|Gaetano|Frisoni|Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese|1910-2002|Nuova Editrice Genovese|Genova}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] [[Comune sparso|sparso]] di {{
== Geografia fisica ==
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== Storia ==
[[File:Mignanego-panorama.jpg|thumb|left|upright=1.8|Veduta panoramica dell'alta valle del torrente [[Riccò]] (sulla destra il [[passo dei Giovi]], al centro in primo piano la frazione di Montanesi, a sinistra si notano i due viadotti dell'[[autostrada A7 (Italia)|autostrada A7]]).]]
Il comune di Mignanego ha origini antichissime; era attraversato dalla [[via Postumia]], che raggiungeva il [[passo della Bocchetta]] (772 m s.l.m.) percorrendo il crinale tra le valli dei torrenti [[Riccò]] e Verde. La strada romana, tanto importante per lo spostamento di truppe e merci verso il nord, non seguiva l'attuale tragitto, ma sul passo della Bocchetta deviava a destra percorrendo il tracciato attuale che giunge alla zona denominata Pian di Reste e proseguendo sulla costa raggiunge l'abitato alessandrino di [[Fraconalto]], l'antica Fiaccone. Fraconalto ebbe notevole importanza appunto nel [[Medioevo|periodo medievale]] e studiosi hanno trovato documenti secondo i quali si dice che vi fossero quasi 100 forni<ref>Affermazione del professor [[Massimo Quaini]], docente di Geografia storica all'[[Università di Genova]]</ref> in grado di soddisfare le esigenze dell'imponente traffico verso la [[pianura Padana]]. Non esistono certezze sul numero esatto dei forni, ma il numero indicato indica di certo una grande attività in zona. Si ricorda inoltre la presenza di un monastero poco oltre i pianori di Pian di Reste, centro di culto e assistenza ai viandanti
Di particolare importanza storica la piccola frazione di Costagiutta, l'antica Costaiota, e Paveto nominata in alcuni documenti come Paverio. Pare che già nell'XI secolo vi fosse traccia di questa frazione con poche abitazioni, ma già con una chiesa e un prelato. Invece attorno all'Ottocento pare che una prima scuola fosse attiva a Costagiutta.
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[[File:Mignanego-santuario ns della vittoria1.jpg|thumb|Il [[santuario di Nostra Signora della Vittoria (Mignanego)|santuario della Vittoria]] e le case circostanti visti dalla strada del passo del Pertuso]]
Sino alla fine degli anni cinquanta del Novecento i terreni in quota, attualmente diventati zone boscate, erano
Un'analisi sociologica mostra come a partire dalla seconda metà dell'Ottocento si verificasse in [[val Polcevera]] un forte sviluppo industriale, in particolare con un gran numero di colorifici - tra i quali la ditta Brignola collocatasi proprio a Mignanego, in un primo tempo a Ponteacqua per la produzione della biacca, materiale innovativo per i tempi - ma vi erano anche fabbriche di sapone, lavorazione di grassi e oli commestibili, ferriere di varie dimensioni tra le quali si ricordano a [[Bolzaneto]] l'antica ILVA e la Bruzzo, stabilimenti per i refrattari poi diventati SANAC, e altro ancora. Mignanego non poteva non risentire dell'attrazione che proveniva dal fiorire di attività che partendo da [[Sampierdarena]] saliva verso [[Rivarolo (Genova)|Rivarolo]] e Bolzaneto per giungere sino a [[San Quirico (Genova)|San Quirico]] e [[Pontedecimo]].
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[[File:Mignanego-santuario ns della vittoria-cannone.jpg|thumb|Cannone della [[seconda guerra mondiale]] presso il santuario della Vittoria]]
Tra gli eventi storici più importanti, la battaglia combattuta il 10 maggio 1625 al passo del Pertuso, che vide la vittoria delle milizie volontarie locali guidate dal parroco di Montanesi sull'armata del duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]]. A seguito di quest'episodio fu eretto, in segno di rendimento di grazie, il [[santuario di Nostra Signora della Vittoria (Mignanego)|santuario di Nostra Signora della Vittoria]]. La zona fu nuovamente teatro di combattimenti negli anni 1746-1747, durante la [[guerra di successione austriaca]], dove tra i difensori della [[Repubblica di Genova]] si distinse il reggimento comandato dal colonnello Carlo Francesco Bembo. Altri combattimenti avvennero ancora nel 1800, con la vittoria del generale austriaco [[Casato di Hohenzollern|Hohenzollern]] sulle truppe francesi.
Con la dominazione francese di [[Napoleone Bonaparte]], il 2 dicembre 1797 il territorio di Mignanego rientrò nel dipartimento del Polcevera, con capoluogo Rivarolo, all'interno della [[Repubblica Ligure]]. Dal 28 aprile del 1798, con i nuovi ordinamenti francesi, divenne capoluogo del XII Cantone della giurisdizione della Polcevera e dal 1803 centro principale del II Cantone della Polcevera nella giurisdizione del Centro. Annesso al [[Primo Impero francese]], dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel [[dipartimento di Genova]].
Nel 1815 fu inglobato nel [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], così come stabilito dal [[congresso di Vienna]] del 1814, e successivamente nel [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel XIV mandamento di Pontedecimo del [[circondario di Genova]] dell'allora [[provincia di Genova]].
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La valle, un tempo prevalentemente abitata da contadini e piccoli artigiani, ebbe un notevole sviluppo con la realizzazione della [[strada statale 35 dei Giovi]] (ora SP 35). Questa fu progettata e realizzata a cominciare dall'epoca napoleonica, a partire dal 1802 (tra le varie consulenze tecniche vi fu anche quella di [[Gaetano Cantoni (architetto)|Gaetano Cantoni]]), e fu definitivamente portata a termine sotto il Regno Sardo, attorno al 1821. I centri più importanti del Comune divennero allora quelli posti lungo il tracciato, e la sede comunale fu stabilita nella località di Ponteacqua attorno al 1805. Altre infrastrutture importanti per il paese furono le due linee ferroviarie: la [[Ferrovia Torino-Genova|Torino-Genova]] realizzata tra la fine degli anni quaranta dell'Ottocento e il 1853 e l'altra, detta [[Ferrovia succursale dei Giovi|Succursale dei Giovi]], aperta nel 1889.
La costruzione delle due ferrovie diede impulso alle capacità economiche della zona; infatti giunsero molte maestranze per i lavori, manovali, operai e tecnici, nonché carrettieri che avevano l'incarico di cercare e trasportare pietre prelevandole dai rivi interni alle vallate. I lavori diedero quindi impulso all'economia locale dando spazio anche ai contadini che potevano lavorare per la realizzazione delle strade ferrate. A sera, terminati i turni di lavoro, i contadini avevano tempo per seguire la propria attività agricola. Una simile situazione portò un benessere inaspettato alla popolazione abituata da secoli a vivere con poco, solo curando pastorizia, allevamento di qualche bovino e i frutti dell'agricoltura locale. Le frazioni collinari di Mignanego come Paveto, Fumeri e Montanesi iniziarono e svilupparono specifiche produzioni agricole come fichi, mele e soprattutto pesche. Le pesche di Mignanego, o meglio quelle di Paveto in prevalenza, ebbero grande fama
L'apertura della strada e delle due linee ferroviarie, favorendo l'accesso ai vari paesi della valle, spinse molti benestanti, anche stranieri, a costruirvi le proprie case di villeggiatura. Nella zona del passo dei Giovi sorsero anche strutture ricettive e pure, nei pressi della località Ponterosso, una stazione idrominerale che sfruttava una [[
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della [[Comunità montana Alta Val Polcevera]] e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008<ref>[http://www.federalismi.it/ApplOpenFilePDF.cfm?artid=10598&dpath=document&dfile=15072008190233.pdf&content=LIGURIA,+L.R.+n.+24/2008,Disciplina+di+riordino+delle+comunit%C3%A0+montane,+disposizioni+per+lo+sviluppo+della+cooperazione+intercomunale+e+norme+a+favore+dei+piccoli+comuni+-++-++-+ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008]</ref>, ha fatto parte fino al 2011 della [[Comunità montana Valli Genovesi Scrivia e Polcevera]].
===Simboli===
[[File:Mignanego-Stemma.
[[File:Mignanego-Gonfalone.png|border|right|100px]]
;Stemma
{{Citazione|D'azzurro, a due [[Monte (araldica)|monti]] d'oro, moventi dai lati dello scudo e fra i quali scorre un fiume ondeggiante [[in palo]], al naturale, i monti sormontati da cinque [[Stella (araldica)|stelle]] d'oro, ordinate [[in fascia]]. Ornamenti esteriori da Comune.
{{quote|Drappo di azzurro…|Descrizione araldica del gonfalone<ref name="Araldica"/>}}▼
;Gonfalone
Lo stemma è stato concesso con il
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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* [[Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Mignanego)|Santuario di Nostra Signora della Vittoria]]. Eretto nel XVII secolo in ricordo della battaglia del passo del Pertuso in cui un drappello di volontari locali ebbe la meglio sull'esercito [[Francia|franco]]-[[Casa Savoia|savoiardo]] di [[Carlo Emanuele I di Savoia]]. Il santuario fu distrutto nel 1747 durante la [[guerra di successione austriaca]] e ricostruito nel 1751.
* [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Mignanego)|Chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio]] nel capoluogo. La chiesa<ref>Approfondimenti sul sito della [http://www.sambrogiodimignanego.it parrocchia di Sant'Ambrogio] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20200308181438/http://www.sambrogiodimignanego.it/ |data=8 marzo 2020 }}</ref> è citata in un documento del 31 marzo 1210 e nel XIII secolo furono annesse alla sua pieve le due rettorie di Fumeri e Paveto.
* Chiesa di Nostra Signora di Lourdes nel capoluogo, costruita negli anni sessanta del Novecento.
* Chiesa parrocchiale del Bambino Gesù e San Giuseppe nella località Barriera di Mignanego. Costruita nel 1959, la prima pietra fu benedetta dal cardinale genovese [[Giuseppe Siri]] il 25 ottobre, la sua consacrazione risale al 13 agosto del 1960.
* Chiesa di San Giuseppe nella località di Costagiutta. L'edificio venne edificato poco prima del 1650 per volere della famiglia Sobrero.
* [[Chiesa di San Fruttuoso (Mignanego)|Chiesa parrocchiale di San Fruttuoso]] nella frazione di Fumeri. La sua prima citazione risalirebbe
[[File:S Ambrogio Mignanego.jpg|thumb|La [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Mignanego)|chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio]] nel capoluogo]]
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* Chiesa parrocchiale dell'Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo nella località Chiesa Giovi. Fu costruita per iniziativa dei fratelli Giovo nel 1637 ed eretta in parrocchia l'anno seguente. Completamente ricostruita nel 1736 subì danni e saccheggi durante l'occupazione austriache del 1747; ingrandita e ristrutturata nel XIX secolo, fu consacrata dall'arcivescovo [[Salvatore Magnasco]] il 3 ottobre 1880.
* Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea nella frazione di Montanesi. È citata per la prima volta in documenti del 1270. Il territorio della parrocchia comprende il santuario della Vittoria. Divenne definitivamente parrocchia autonoma nel 1593. L'avvenimento più importante nella storia della parrocchia fu la battaglia del passo del Pertuso, che diede origine al santuario.
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Mignanego)|Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta]] nella frazione di Paveto.<ref>Approfondimenti sul [http://www.paveto.it/ sito sulla frazione di Paveto]</ref> La sua originaria citazione appare in un lodo dei consoli di Mignanego - ''Ecclesia de Paverio'' - datato al 26 aprile 1203 e ancora in un atto notarile del 7 ottobre 1232. Eretta in parrocchia probabilmente nel 1515, fu gravemente danneggiata nella guerra del 1746-1747. Le funzioni religiose si svolsero per molti anni nel vicino oratorio di S. Bartolomeo. I lavori per la nuova chiesa, molto probabilmente la terza ricostruzione, iniziarono il 9 luglio del 1872 affidando i lavori al capomastro Angelo De Negri detto il Montaldeo. Alla costruzione della nuova chiesa contribuirono finanziariamente anche ricchi genovesi che possedevano case di villeggiatura a Paveto. La chiesa, che ha una struttura a croce latina
* Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice nella località di Ponterosso, edificio di culto moderno, architettonicamente molto semplice, costruito negli anni sessanta del XX secolo. Questa chiesa non è parrocchiale, ma una rettoria curata.
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[[File:Villa Ida (particolari).jpg|miniatura|Villa Ida, particolarità delle finestre liberty della scala.]][[File:Villa anna.jpg|miniatura|Villa Anna]]
* Villa Ida, via Giovanni Parodi 1.<ref name=atlante>{{cita web|url=http://www.culturainliguria.it/cultura/download/fstore/1488793444730/Atlantedeigiardini_210217.pdf|titolo=Atlante dei giardini storici della Liguria|accesso=21 maggio 2020|dataarchivio=23 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201023052743/http://www.culturainliguria.it/cultura/download/fstore/1488793444730/Atlantedeigiardini_210217.pdf|urlmorto=sì}}</ref> In stile [[Art Nouveau|liberty]], fu costruita nel 1904 come casa di villeggiatura, presentava in passato sulle facciate disegni tipici di quello stile architettonico e decorativo; nel recinto della proprietà è compresa una casa che serviva da alloggio dei manenti (i custodi della villa), che vi risiedevano tutto l'anno; la villa appartiene
* Villa Anna, via Andrea Carpaneto 35. Fu costruita nel 1907 da Andrea Carpaneto e appartiene
* Villa San Luigi, ex villa D'Orsi, via Annita e Mella D’Orsi.<ref name="franzone"/><ref name="atlante"/>
* Villa Gavarone, via XXV Aprile 33, passo dei Giovi, costruita nel 1920<ref name="atlante"/>.
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|Istat]] al 31 dicembre
# [[Romania]], {{formatnum:
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
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Il territorio comunale è formato, oltre alla sede comunale di Ponteacqua, dalle frazioni storiche di Fumeri, Giovi, Montanesi, Paveto e Vetrerie<ref>Fonte dallo [http://incomune.interno.it/sites/incomune/files/contenuti/statuti/statuto-comune-ge-mignanego.pdf Statuto Comunale di Mignanego]</ref> e da altre località, per un totale di 16,27 km<sup>2</sup>.
Confina a nord con
=== Frazioni ===
* Fumeri: la frazione, raggiungibile con due strade che iniziano rispettivamente dalle località Pile e Ponterosso, in linea d'aria si trova a breve distanza da Costagiutta, con cui non è però collegata.
* Giovi: comprende due gruppi distinti di case situate lungo la [[strada statale 35 dei Giovi]]: Chiesa Giovi, nei pressi della chiesa dell'Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo e [[Passo dei Giovi]], da dove si dirama la strada per il [[santuario di Nostra Signora della Vittoria (Mignanego)|santuario della Vittoria]]. La zona del valico dei Giovi era quella con maggiore presenza di case di villeggiatura e alberghi, e fu definita "la [[Svizzera]] ligure". Il passo era stato anche per molti anni il traguardo della corsa auto-motociclistica [[Pontedecimo]]-Giovi, che in alcune edizioni vide in gara il famoso campione [[Tazio Nuvolari]]. Le località più vicine sono Ponterosso e Migliarina.
* Montanesi: la frazione sorge a nord del comune, lungo una strada pedemontana nella [[val Polcevera]],
* Paveto: la frazione sorge ai piedi del monte Poggio, lungo una strada pedemontana che si dirama da "via Monte Pasubio", a breve distanza dalla località di Costagiutta. Il piccolo centro si espande principalmente lungo la sua strada principale, via Angelo Gazzo. Cognome tipico di Paveto è quello dei "Sobrero". Si suppone che tale cognome scaturisca da qualche mercante o soldato in transito fermatosi in zona certamente durante il periodo medievale. Curioso il cosiddetto "lascito Sobrero", documento notarile ancora esistente secondo il quale, grazie
* Vetrerie: detta anche "Vetreria", è situata ai piedi della collina sulla quale sorge la [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Mignanego)|chiesa di Sant'Ambrogio]], ed è la frazione più popolosa del comune, spesso identificata semplicemente come "Mignanego". Si trova a sud del comune, lungo la SS 35, vicina al quartiere genovese di Pontedecimo e pressoché contigua con Ponteacqua e Barriera. La contrada Prelo, a sud dell'abitato, amministrativamente fa parte del comune di [[Serra Riccò]].
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[[File:Costagiutta (Panorama).JPG|thumb|La località di Costagiutta]]
[[File:Mignanego Santuario Vittoria.jpg|thumb|La località Vittoria]]
* Barriera: un tempo denominata Armirotti, fu così chiamata perché nei primi tempi dopo la costruzione della [[Strada statale 35 dei Giovi|strada dei Giovi]], intorno al 1817, qui fu istituita una stazione di posta e imposto il pagamento di un pedaggio. La frazione sorge al centro del comune, sulla statale 35 e al lato occidentale del
* Costagiutta: la località sorge ai piedi del monte Poggio, lungo la strada pedemontana "Via Monte Pasubio", vicina alla frazione di Paveto e in linea d'aria non distante da Fumeri. L'abitato, concentrato fra due tornanti con diversa altimetria di questa strada, prosegue a nord con sporadiche case sparse fino a pochi chilometri dal confine con il [[Piemonte]]. La piccola frazione pare abbia un'antica storia che risale forse ancor prima del Medioevo. Come già detto in precedenza, si tratta dell'antica "Costaiota". Si pensa che Costagiutta un tempo fosse molto popolata, questo perché vi è una piccola chiesa utilizzata attualmente nel periodo estivo e la casa di proprietà della Chiesa medesima usata come abitazione dai "prevosti" dell'epoca. Inoltre vi sono anche terreni sempre di proprietà della Chiesa, un tempo necessari e preziosi per il mantenimento del curatore di anime. Anche in questa frazione è predominante il cognome "Sobrero" tipico di Paveto e Costagiutta.
* Migliarina: la località sorge a nord del comune, lungo la SS 35, lungo un tornante occidentale del [[passo dei Giovi]], tra la chiesa dei Giovi e il valico. Tramite un sentiero è collegata col monte Poggio, al confine con il Piemonte. È ivi posizionata la famosa "curva della morte", così denominata a causa dei numerosi incidenti mortali avvenuti proprio in quel punto durante le gare motociclistiche della [[Pontedecimo]]-Giovi.
* Pile: sorge sulla SS 35, a nord del comune, tra Ponterosso e Barriera e nei pressi della stazione ferroviaria di Mignanego.
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== Economia ==
L'economia del comune si basa principalmente sull'attività [[industria]]le ([[chimica]], [[Industria metalmeccanica|metalmeccanica]], [[Alimento|alimentare]]).
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Il territorio di Mignanego è attraversato principalmente dalla [[strada statale 35 dei Giovi]] che gli permette il collegamento stradale con il quartiere genovese di [[Pontedecimo]], a sud, e con [[Busalla]] in [[Scrivia|valle Scrivia]]. Attraverso la strada provinciale 47 del Santuario di Nostra Signora della Vittoria è possibile il collegamento con il centro di [[Savignone]] e l'omonimo santuario.
=== Ferrovie ===
Il territorio comunale è attraversato dalle due linee ferroviarie che collegano [[Genova]] con la [[pianura
=== Mobilità urbana ===
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* {{cita libro|||Guida d'Italia - Liguria|1982|Touring Club Italiano}}
* {{cita libro|G.|Casalis| Dizionario geografico, storico, statistico e commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna |1849}}
* Bruno Giontoni and Franca Balletti. ''Alle origini di una città industriale: Genova e i Comuni del Ponente dalla metà dell'Ottocento agli anni Trenta.'' Genova: Erga Edizioni, 2021.
== Voci correlate ==
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