Gino Arias: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Gino Arias
|immagine = GinoArias.jpg
|didascalia =
|carica = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
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|tipo nomina =
|incarichi =
|sito = {{Deputati Regno}}
|partito =
|tendenza =
|titolo di studio =
|alma mater =
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Firenze
|GiornoMeseNascita = 1º ottobre
|AnnoNascita = 1879
|LuogoMorte = Córdoba
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== Biografia ==
=== Gli inizi della carriera ===
Figlio di di Alberto, medico condotto e chirurgo fiorentino, e di Adele Coen, frequenta il [[Liceo Galileo Galilei|liceo "Galileo Galilei"]] di [[Firenze]] e, nel 1900, si laurea con lode in [[Giurisprudenza]] all'[[Università di Bologna]]. Inizialmente [[Abilitazione|libero docente]] in storia del diritto italiano, si avvicina alle discipline economiche attorno alla metà del primo decennio del secolo. Il 22 gennaio 1906 è iniziato in [[Massoneria in Italia|Massoneria]] nella loggia ''Lira e Spada '' di Roma, appartenente al [[Grande Oriente d'Italia]]<ref>Fulvio Conti, ''I Fratelli e i Profani. La Massoneria nello spazio pubblico'', Pacini ed. Pisa, 2020, p. 216.</ref>. Dal 1909 è docente di [[Economia Politica]] alla facoltà di [[Giurisprudenza]] dell'[[università di Genova]]; nel 1924 si trasferisce nella stessa facoltà, all'[[Università di Firenze]], come ordinario prima di [[Scienza e tecnica del commercio]], poi di [[Economia politica]], rinominata nel 1934 [[Economia politica corporativa]]<ref>{{Cita libro|nome=Omar|cognome=Ottonelli|titolo=Gino Arias (1879-1940): dalla storia delle istituzioni al corporativismo fascista|url=http://www.fupress.com/catalogo/gino-arias-(1879-1940)--dalla-storia-delle-istituzioni-al-corporativismo-fascista/2436/|accesso=15 dicembre 2017|anno=2012|editore=Firenze : Firenze University Press|p=36}}</ref>. Ricopre numerosi incarichi, tra cui quello di preside di facoltà dal 1930 fino al trasferimento a [[Sapienza - Università di Roma|Roma]], nel 1936, dove eredita la cattedra di [[Maffeo Pantaleoni]].
 
=== L'adesione al fascismo ===
Simpatizzante [[Socialismo|socialista]], si avvicina al neonato [[Fascismo|movimento fascista]] e ne diviene una delle personalità più influenti<ref>{{Cita libro|autore=C. Giachetti|titolo=Fascismo liberatore: storia, biografie, profili|url=https://archive.org/details/fascismoliberato00giac|annooriginale=1922|editore=Bemporad|p=p.128-129}}</ref>. E', infatti, tra i [[Professore|docenti universitari]] invitati come relatori alla riunione del Consiglio nazionale del [[Partito Nazionale Fascista|PNF]] tenutasi a [[Napoli]] nei giorni precedenti allala [[Marcia su Roma]] <ref>{{Cita|Omar Ottonelli|p. 190}}.</ref>. Nel 1925 sottoscrive il [[Manifesto degli intellettuali fascisti]]<ref>{{Cita|Omar Ottonelli|p. 28}}.</ref>. Tra il 1927 e il 1932 è vicepresidente dell'[[Accademia dei Georgofili]]. Prende posizioni esplicite su periodici fascisti sui punti di programma del partito quali i rapporti tra [[governo]] e [[parlamento]], le [[Sindacato|organizzazioni sindacali]], l'[[editoria]], le [[Banca|banche]] e le [[Società segreta|associazioni segrete]]<nowiki/>. Partecipa alle commissioni incaricate di gettare le basi teoriche della riorganizzazione in [[Corporativismo|senso corporativo]] dell'ordinamento dello Stato (tra queste la ''Commissione dei 18 per le riforme costituzionali'' nel 1925<ref>{{Cita libro|autore=Paolo Simoncelli|titolo="Non credo neanch'io alla razza": Gentile e i colleghi ebrei|anno=2013|editore=Le Lettere|città=Firenze|p=p. 39}}</ref>). Sostiene e divulga le riforme istituzionali anche sulla [[Periodico|stampa periodica]], collaborando con [[Il Popolo d'Italia|''Popolo d'Italia'']] (quotidiano del PNF), [[Gerarchia (rivista)|''Gerarchia'']] e [[Critica fascista|''Critica Fascista'']]. Il tema del corporativismo fascista rappresenta da questo momento un argomento centrale nel suo impegno accademico, oltre che politico. Fa parte del [[Consiglio Nazionale delle Corporazioni]] (nel 1931) e tiene conferenze all'estero per presentare la politica economica fascista. Tra il 1934 e il 1939, siede alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]] ed è relatore di [[Disegno di legge|disegni di legge]] in materia finanziaria.
 
=== La conversione al cattolicesimo e le conseguenze delle leggi razziali ===
[[Ebrei in Italia|Ebreo]], nel 1932 si converte al [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]]. Per questo nel 1938 è convinto di non subire conseguenze dall'entrata in vigore delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]]<ref>Scrive, infatti, in una lettera alla moglie il 6 agosto 1938: ''"Avrai letto nei giornali d'oggi come gli ebrei siano stati cacciati da tutti nella vita dello Stato: rimane l'un per mille! Io però non posso essere considerato ebreo, perché ho respinto a calci i giudei e sono cattolico''"{{Cita|Omar Ottonelli|p. 38}}.</ref>. Tuttavia c'è anche il suo nome nell'elenco dei docenti universitari costretti a lasciare l'insegnamento in seguito alla promulgazione dei ''Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista''<ref>RD-L 5 settembre 1938, n. 1390. [{{cita testo|url=http://www.cdec.it/dsca/Leggi/DL1390.htm |titolo=Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171124152839/http://www.cdec.it/dsca/Leggi/DL1390.htm }}</ref>. Deve, quindi, abbandonare anche gli incarichi politici e istituzionali, nonostante i tentativi di accreditarsi come "cattolico, italiano fascista"<ref>"''Cattolico, italiano, fascista, chiedo pertanto di rimanere sulla cattedra della quale non ho demeritato, ma ben meritato dalla Patria, dalle Scienze, dal Fascismo [...]. Rivolgendo questo appello al Duce e al Ministro della Educazione Nazionale, sento di obbedire ancora una volta alla legge suprema del dovere che è stata la regola della mia vita''". In Gino Arias. ''Memorie per la valutazione delle benemerenze eccezionali''. Cit. in Ottonelli, p. 41.</ref>[[Leggi razziali fasciste|.]]
 
=== L'espatrio in Argentina ===
Costretto all'espatrio, si trasferisce con la famiglia in [[Argentina]], dove insegna Economia politica all'università di [[Córdoba (Argentina)|Cordoba]]. Non condannerà mai esplicitamente il fascismo, limitandosi a qualche allusione negli scambi epistolari con i familiari rimasti in Italia, probabilmente per non metteremetterne a repentaglio la sicurezza<ref>{{Cita|Omar Ottonelli|ppp. 42-43}}.</ref>. Muore nel 1940 senza sapere che la sua domanda di essere confermato alla cattedra in Italia è stata personalmente accolta da [[Mussolini]]<ref>{{cita|Paolo Simoncelli|p. 40}}.</ref>.
 
==Pensiero economico==
 
=== Gli studi di storia del diritto ===
Agli inizi della sua carriera accademica si occupa prevalentemente di temi di storia del diritto, inserendosi in quella tradizione storico-giuridica, che ha come capostipite [[Pasquale Villari]], che studia in modo particolare i cambiamenti dei [[Sistemi economici|sistemi economici]]<nowiki/> e degli [[Istituto giuridico|istituti giuridici]]. Considera suo maestro [[Achille Loria]] con cui intrattiene una relazione epistolare tra il 1902 e il 1940<ref>{{Cita web|url=http://archiviodistatotorino.beniculturali.it/work/elemdetot.php?uid=511226|titolo=Loria, Achille|sito=Archivio di stato di Torino|accesso=31/1/ gennaio 2018}}</ref><ref>La trascrizione delle lettere è consultabile in {{Cita|Omar Ottonelli|ppp. 313-416}}.</ref>. Il rapporto tra i due si indebolisce dopo le prese di posizione di orientamento nazionalista e l'adesione al fascismo non condivise da Loria<ref>{{Cita|Omar Ottonelli|p.6 e 64}}.</ref>. Le sue prime opere riguardano la storia del pensiero giuridico medievale. Molti degli studi di quegli anni confluiscono ne ''Il sistema della costituzione italiana nell'età dei Comuni'', che esce nel 1905. Definisce "naturalismo storico sociale" il suo approccio di stampo [[Positivismo|positivista]]<ref>{{cita|Omar Ottonelli|ppp. 81-82}}.</ref>. Il presupposto di partenza è un'analogia tra fenomeni naturali e sociali, entrambi dominati da [[Evoluzione|leggi evolutive]]. Come un embrione può crescere nel ventre materno, ambiente ideale di sviluppo della vita, così, nel Medio Evo, l'economia puòha potuto svilupparsi grazie agli scambi commerciali, alla divisione in [[Classe sociale|ceti sociali]], all'organizzazione produttiva cheil vedecui ilcentro propriosi baricentroè spostarsispostato dalle campagne alle città<ref>''"Nel suo complesso, nel suo coordinamento, il sistema delle energie comunali può paragonarsi all'insieme dei processi [...] pei quali le infinite sostanze che l'embrione circondano tutte sono impegnate a dargli vita''". Gino Arias. Il sistema della costituzione italiana nei Comuni. Torino ; Roma : Roux e Viarengo, 1905, p. 385. Cit. in Ottonelli, p. 81.</ref>. La vita economica medievale è quindi finalizzata alla tutela della produzione e questo influisce ed orienta il funzionamento della società. Successivamente affronta problemi di tipo teorico relativi allo studio dell'economia: ogni verità ricavata in modo deduttivo, dovrà essere verificata dal riscontro con i fatti, in maniera induttiva; le tesi potranno quindi essere utilizzate per formulare nuove verità<ref>{{cita|Omar Ottonelli|p. 109}}.</ref>. Un'opera fondamentale per gli sviluppi successivi della sua riflessione esce nel 1917. Si tratta dei ''Principii di economia commerciale;'' il testo, che si inserisce nel dibattito sul [[Nazionalismo|nazionalismo]]<nowiki/> economico di quegli anni<ref>{{cita|Omar Ottonelli|p. 125}}.</ref>, è suddiviso in sette parti: la storia dello scambio economico, le teorie riguardanti le variabili economiche del valore e dei [[Prezzo|prezzi]], l'[[Impresa|'impresa]], il [[commercio]]. L'economia deve misurarsi con la vita quotidiana e l'economista deve misurare la sua analisi con la realtà delle cose, non limitandosi a rimanere solo su un piano astratto. Nel contesto economico e sociale lo [[Stato]] svolge un ruolo di regolazione e armonizzazione che preesiste ai cittadini, ruolo fondamentale specialmente nell'ambito delle [[relazioni internazionali]]<ref>{{cita|Omar Ottonelli|ppp. 144-145}}.</ref>.
 
=== La questione meridionale ===
Un'altra opera che richiede grande impegno e diversi viaggi di ricerca è ''La questione meridionale''. E'È organizzata in due volumi, il primo dei quali riguarda la storia del [[Mezzogiorno (Italia)|meridione]], anche dal punto di vista [[Geografia|geografico]] e [[Clima italiano#Centro e Sud|climatico]]. Il secondo libro tratta degli aspetti economici e [[Tributo|tributari]]. Tra le risposte viene indicata la [[migrazione]] dal settentrione<ref>Il termine utilizzato è quello di "colonizzazione interna". Sul tema era vivo il dibattito. Cfr Ottonelli p. 169.</ref> di lavoratori e capitali oltre ad una serie di interventi statali di riforma degli enti pubblici, della [[Amministrazione finanziaria|fiscalità]], fortemente iniqua, la lotta alla [[malaria]] e alla [[Criminalità organizzata|criminalità]]. E'È fondamentale il sostegno alla [[Ceto medio|classe media]] sia agricola che urbana. Non viene affrontato, invece, il tema della [[riforma agraria]]. Il testo si inserisce idealmente nel dibattito sul [[Questione meridionale|meridione italiano]] avviatosi intorno alla fine dell'Ottocento. L'opera vince il Premio Villari nel 1919<ref>{{cita|Omar Ottonelli|ppp. 164-172}}.</ref>.
 
=== Il corporativismo fascista ===
Al sempre maggiore coinvolgimento negli apparati del PNF corrisponde uno spostamento dei suoi interessi di studioso verso l'economia corporativa che contribuisce a definire in senso fascista<ref>{{Cita|Omar Ottonelli|p. 33}}.</ref>. A questo tema sono dedicati i saggi pubblicati nella seconda metà degli anni Venti. In particolare si concentra sulla motivazione che spinge individui e società private ad aggregarsi in nome di un interesse comune che definisce ''affectio societatis''<ref>"La volontà consapevole ed operosa d'uniformare , anche nel campo economico, la propria attività agli interessi veri e duraturi della collettività nazionale". La citazione, tratta da ''Economia corporativa ed economia liberale: commento alla dichiarazione IX''. In ''La Carta del lavoro illustrata e commentata a cura di A. Turati e G. Bottai, Edizioni del Diritto del lavoro, 1929'', p. 217, è riportata in Ottonelli, p. 31-32</ref>'','' mutuando il termine daglidal studi giuridico-commerciali[[diritto commerciale]].<ref>{{cita|Omar Ottonelli|p. 232}}.</ref>. Sistematizza il suo pensiero nel ''Corso di Economia politica corporativa,'' che esce in tre edizioni aggiornate e corrette tra il 1937 e il 1938, quando è costretto alla fuga in Argentina.
 
=== Opere ===
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* ''Antologia di scritti'', a cura di P. Roggi, con introduzione di O. Ottonelli, Firenze-Grassina, Bagno a Ripoli, Fondazione Spadolini-Nuova antologia, Le Monnier, 2009. ISBN 88-00-84164-3.
 
== Biblioteca personale e archivio ==
La Biblioteca di Scienze sociali dell'Università degli studi di Firenze conserva la sua biblioteca<ref>{{Cita web|url=http://www.sba.unifi.it/CMpro-v-p-761.html|titolo=Biblioteca di Gino Arias|sito=Università degli studi di Firenze. Biblioteca di Scienze sociali|accesso=20 luglio 2017}}</ref>, comprendente 948 libri di carattere economico pubblicati tra la fine dell'800 e i primi decenni del ‘900. L'inventario dell'archivio è consultabile a stampa<ref>{{Cita|Omar Ottonelli|ppp. 281-312}}.</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Paolo Simoncelli]] "''Non credo neanch'io alla razza''" Gentile e i colleghi ebrei, Le Lettere, Firenze, 2013
* Luciano Cafagna, «[{{cita testo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/gino-arias_(Dizionario-Biografico)/ |titolo=Arias, Gino]}}». In: ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 4, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1962.
* Omar Ottonelli, ''[{{cita testo|url=http://www.fupress.com/catalogo/gino-arias-(1879-1940)--dalla-storia-delle-istituzioni-al-corporativismo-fascista/2436/ |titolo=Gino Arias (1879-1940). Dalla storia delle istituzioni al corporativismo fascista]}}'', Firenze, FUP, 2012.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/gino-arias/ Àrias, Gino] la voce nella ''Treccani.it L'Enciclopedia Italiana''. <small>URL visitato il 21 novembre 2012.</small>
 
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{{portale|biografie|economia|politica}}
 
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