Isola Ferdinandea: differenze tra le versioni

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{{Isola
<!--template semplificato-->|Nome = Isola di gulloFerdinandea
|Nome_originale = gullolandia
|Soprannome = gullo è down
|Immagine = L'isola Ferdinandea - Camillo De Vito.jpg
|Didascalia = L'isola Ferdinandea in un dipinto di Camillo De Vito
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|Ref =
}}
L{{'}}'''isola Ferdinandea''' (''ìsula Firdinandea'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]; storicamente nota come ''Graham Island'' in [[Lingua inglese|inglese]] e ''île Julia'' in [[Lingua francese|francese]]) è una vasta piattaforma rocciosa situata a circa 6 metri dalla superficie marina, nel [[canale di Sicilia]], tra [[Sciacca]] e l'[[isola di Pantelleria]]. Essa costituisce i resti di un apparato [[Vulcano|vulcanico]] che emerse nel [[1831]], a seguito dell'eruzione sottomarina di un vulcano, si innalzò dall'acqua formando l'isola, la quale crebbe fino ad una superficie di circa 4&nbsp;km² e 65&nbsp;m di altezza.<ref>{{Cita news|url=https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/ferdinandea--la-breve-vita-di-un-vulcano-italiano-nato-dal-mare-176773|titolo=Ferdinandea, la breve vita ma la storia infinita di un vulcano italiano nato dal mare|pubblicazione=3BMeteo {{!}} Previsioni Meteo|data=16 gennaio 2018|accesso=16 gennaio 2018}}</ref>
 
Essendo composta prevalentemente da [[tefrite]], materiale roccioso eruttivo facilmente erodibile dall'azione delle onde, l'isola Ferdinandea non ebbe vita lunga. A conclusione dell'episodio eruttivo si verificò un rapido smantellamento erosivo dell'isola che scomparve definitivamente sotto le onde nel gennaio del [[1832]], ponendo fine temporaneamente alle dispute internazionali sorte circa la sua sovranità.
 
== Geologia ==
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Verso la fine di giugno [[1831]], nel tratto di mare a metà strada tra [[Sciacca]] e Pantelleria si verificarono alcune scosse sismiche di fortissima intensità, che vennero avvertite fino a [[Palermo]] e che causarono gravi danni alla costa sudoccidentale della Sicilia. Successivamente gli abitanti delle zone vicine e gli equipaggi di alcune navi di passaggio affermarono di aver visto colonne di fumo e pietra pomice uscire dalle acque, assieme a violenti [[Zampillo|zampilli]] di [[lava]] eruttati dal vulcano. Fu poi segnalata nei giorni seguenti dai pescatori del luogo, una zona in cui il mare ribolliva continuamente e dove vi erano morìe di pesci, causate molto probabilmente dall'esalazione dei gas vulcanici.<ref>Dati raccolti e riuniti dall'INGV</ref>
[[File:Cgemmellaro2.jpg|thumb|upright|left|Il prof. [[Carlo Gemmellaro]], che compì studi sull'isola per conto del governo del Regno delle Due Sicilie.]]
Il 7 luglio, F. Trifiletti, capitano della nave ''Gustavo'', riferì di aver avvistato un isolotto alto circa 8 metri che sputava cenere e lapilli. La completa emersione dell'isola avvenne però il 12 luglio [[1831]]<ref>{{Cita libro|nome=Fiori, Fabio,|cognome=author.|titolo=Isolario italiano : storie, viaggi e fantasie|url=http://worldcat.org/oclc/1259681694|accesso=1º marzo 2022-03-01|OCLCoclc=1259681694|ISBN=978-88-6549-360-1}}</ref>, quando dopo una scossa tellurica, il vulcano sottomarino aprì la sua bocca eruttando detriti e lava che formarono una piccola isola di circa quattro chilometri di circonferenza e sessanta metri d'altezza.
 
Michele Arena scriveva delle eruzioni e dell'aspetto dell'isola: {{Citazione|sono state sempre precedute da brevi scosse di terremoto che si sono susseguite con fortissimo fragore di boati […] testimoni dell'evento furono i capitani Trifiletti e Corrao, naviganti in quel mare (latitudine 37,11 nord e longitudine 12,44 est) che osservarono un getto d'acqua a cui tennero dietro colonne di fiamme e di fumo che si elevavano ad un'altezza di 550 metri circa. Il 16 luglio si vide emergere la testa di un vulcano in piena eruzione e il 18 lo stesso capitano Corrao, di ritorno, osservò il cono del vulcano che sporgeva dal mare. Presto si vide emergere un'isoletta che crebbe sempre in eruzione e raggiunse, il 4 agosto, una base di tre miglia di circonferenza ed un'altezza di sessanta metri, con due preminenze, una da levante ed una da tramontana, a guisa di due montagne legate insieme; con due laghetti bollenti}}
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L'isoletta suscitò subito l'interesse di alcune potenze straniere europee, che nel [[mar Mediterraneo]] cercavano punti strategici per gli approdi delle loro [[Flotta navale|flotte]], sia mercantili che militari<ref>{{Cita web|url=https://www.nelmaredeldiritto.it/2023/08/01/lisola-ferdinandea/|titolo=L’isola Ferdinandea|autore=Andrea Galati}}</ref>.
 
L'La [[InghilterraGran Bretagna]], che col suo ammiraglio sir [[Percival Otham]] si trovava nelle acque dell'isola, dopo un'accurata ricognizione prese possesso di questa in nome di [[Maestà britannica|sua maestà britannica]]. Il 24 agosto giunse sul posto il capitano Jenhouse, che vi piantò la [[Bandiera del Regno Unito|bandiera britannica]], chiamando l'isola "Graham". Il nome "Banco di Graham" è utilizzato nella cartografia recente per indicare il banco sottomarino costituente l'area su cui si trova il vulcano che diede origine all'isola Ferdinandea.
 
Questi avvenimenti fecero montare una protesta degli abitanti del [[Regno delle Due Sicilie]], che assieme a quelle del capitano Corrao, arrivarono anche alla [[Borbone delle Due Sicilie|casa borbonica]]. Si propose di nominare l'isola "Corrao", chiedendo inoltre al re provvedimenti contro il sopruso inglese. Il 26 settembre dello stesso anno la [[Francia]], per contrastare l'azione inglese, inviava il brigantino ''La Fleche'', comandato dal [[capitano di corvetta]] Jean La Pierre, il quale recava con sé una missione diretta dal geologo [[Constant Prévost]] insieme al pittore [[Edmond Joinville]], al quale si devono i disegni di quel fenomeno eccezionale.
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Non passò molto tempo che il pronostico francese cominciò ad avverarsi. Le persone che viaggiavano sul [[vaporetto]] ''Francesco I'' riferirono che l'isola aveva un perimetro di mezzo miglio e l'altezza si era abbassata.
 
Il 7 novembre di quell'anno, l'inglese Walker, capitano dell{{'}}''Alban'', misurò l'isola, che risultava ridotta a un quarto di miglio con un'altezza di venti metri. Il 16 novembre si scorgevano soltanto piccole porzioni e l'8 dicembre il capitano Allotta, del [[brigantino]] ''Achille'', ne constatò la scomparsa, mentre alcune colonne d'acqua si alzavano e si abbassavano. Dell'isola rimaneva un vasto banco di roccia lavica.
 
{{Senza fonte|Nel [[1846]] e nel [[1863]] l'isoletta è riapparsa ancora in superficie, per poi scomparire nuovamente dopo pochi giorni.}} Di essa rimangono solo i molti nomi avuti in seguito alla disputa internazionale: ''Giulia'', ''Nerita'', ''Corrao'', ''Hotham'', ''Graham'', ''Sciacca'', ''Ferdinandea''.
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[[File:Isola ferdinandea stampa anonima dell'epoca.jpg|thumb|Isola Ferdinandea in una stampa popolare dell'epoca]]
{{Senza fonte|Con il [[Terremoto del Belice del 1968|terremoto del 1968 nella valle del Belice]] le acque circostanti il banco di Graham furono viste intorbidirsi e ribollire, cosa che venne interpretata come un probabile segnale che l'isola Ferdinandea stesse per riemergere. Così non fu, ma venne segnalato un movimento nelle acque internazionali di alcune navi britanniche della flotta del Mediterraneo.}} Un gruppo di sub siciliani colse l'occasione per posare sulla superficie del banco sottomarino una targa in pietra, sulla quale si legge: {{Citazione|Questo lembo di terra una volta isola Ferdinandea era e sarà sempre del popolo siciliano.}}
Andata successivamente distrutta, probabilmente colpita da un'ancora, la targa è stata prontamente sostituita. Successivamente il vulcano è rimasto dormiente per decenni, con la cima circa 8 metri sotto il livello dell'acqua. Nel [[1986]] fu erroneamente scambiato per un sottomarino [[Libia|libico]] e colpito da un missile della [[United States Air Force|U.S. Air Force]] nella sua rotta per [[Operazione El Dorado Canyon|bombardare Tripoli]].<ref>{{cita news|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/article1181110.ece|titolo=Italy stakes early claim to submerged island|editore=[[The Times]]|lingua=en|data=27 novembre 2002|accesso=4 settembre 2010|urlmorto=sì}}</ref>
 
[[File:Sigmografo ferdinandea.jpg|thumb|Il recupero del sensore di pressione.]]
 
Nel [[2002]] una rinnovata attività [[sismologia|sismica]] nella zona ha indotto i [[Vulcanologia|vulcanologi]] a congetturare sopra un imminente nuovo episodio eruttivo con conseguente nuova emersione dell'isola. PerCol fine di evitare in anticipo una nuova disputa di sovranità, dei [[Sommozzatore|sommozzatori]] italiani hanno piantato un [[tricolore]] sulla cima del vulcano di cui si aspettava la riemersione.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/primo_piano/liv_primo_a5.20001113202600.shtml|titolo=Un tricolore sull'isola Ferdinandea|editore=[[Corriere della Sera]]|accesso=4 settembre 2010}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/26/Etna_grazia_rifugio_Sapienza_dal_co_0_0211265445.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150927160452/http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/26/Etna_grazia_rifugio_Sapienza_dal_co_0_0211265445.shtml|titolo=L'Etna «grazia» il rifugio Sapienza. Ma dal mare risale l'Isola Ferdinandea|editore=[[Corriere della Sera]]|data=26 novembre 2002|accesso=4 settembre 2010|urlmorto=sì}}</ref> Anche allora le eruzioni non si sono verificate e la cima di Ferdinandea è rimasta circa 8 metri sotto il livello del mare.
 
Nel mese di settembre del [[2006]], una spedizione subacquea della LNI di Sciacca e del Dipartimento della Protezione civile Siciliana, coordinata dal professor Giovanni Lanzafame dell'[[Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia|Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia]] di Catania, da bordo di un'unità della [[Guardia costiera|Guardia Costiera]], ha posizionato un sensore di pressione sulla vetta sottomarina della Ferdinandea, per il monitoraggio dell'attività sismica dell'importante edificio vulcanico. Il "sarcofago" contenente lo strumento di misurazione registratore è stato recuperato da un'altra équipe il 22 settembre [[2007]].
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* L'emersione dell'isola è al centro della storia raccontata nel graphic novel ''La lingua del diavolo'', del fumettista italiano [[Andrea Ferraris]].
*La storia dell'isola è citata da Gesualdo Bufalino nel decimo capitolo del libro "Argo il Cieco ovvero I sogni della memoria", Sellerio Editore, 1984.
*Le vicende legate all'isola e all'assegnazione del nome sono descritte da [[Fabio Genovesi]] nel romanzo ''Il calamaro gigante'', Milano, Feltrinelli, 2021<ref>{{Cita libro|nome=Fabio|cognome=Genovesi|titolo=Il calamaro gigante|collana=Narratori Feltrinelli|data=2021|editore=Feltrinelli Editore|ISBN=978-88-07-03442-8}}</ref>
 
== Note ==
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* [[Sicilia]]
* [[Regno delle Due Sicilie]]
* [[Lista di isoleIsole dell'Italia]]
* [[Ferdinando II delle Due Sicilie]]
* [[Carlo Gemmellaro]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/pilastro-logistico/scientifici/idrografico/cosafacciamo/Pagine/BancodiGraham.aspx|titolo=Banco di Graham}}
* {{Collegamento interrotto|1=http://www.ct.ingv.it/index.php?option=com_content&view=article&id=206%3Aferdinandea-banco-di-graham&catid=52%3Auf-vulcanologia&lang=it }} pagina dell'[[INGV]]
* {{cita web|url=http://www.vulkaner.no/v/volcan/etna/ferdinan_e.html|titolo=Information from 'Volcanoes and Volcanism'|lingua=en}}
*
* {{cita web|http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/2516655.stm|BBC News article|lingua=en}}
{{Cita news|lingua=en-GB|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/2516655.stm|titolo=Volcano may emerge from the sea|data=2002-11-26|accesso=2025-08-16}}
* {{cita web|http://www.guardian.co.uk/international/story/0,,396512,00.html|Guardian Unlimited article|lingua=en}}
*{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Rory|cognome=Carroll|url=https://www.theguardian.com/world/2000/nov/13/rorycarroll1|titolo=Bourbons surface to retake island|pubblicazione=The Guardian|data=2000-11-13|accesso=2025-08-16}}
* {{cita web|url=http://www.dnaindia.com/report.asp?NewsID=1037287|titolo=Daily News & Analysis India article|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://decobed.club.fr/Julia.html|titolo=L'exploration de île Julia par Constant Prévost le 27, 28, et 29 septembre 1831|lingua=fr|accesso=16 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060501002151/http://decobed.club.fr/Julia.html|urlmorto=sì}}