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|Data istituzione =
|Altitudine = 5
|Abitanti = 43897
|Note abitanti = {{Istat|042|45|2024|data={{data|3|2|2025}}|accesso={{data|3|2|2025}}}}
|Aggiornamento abitanti = 30-11-2024
|Sottodivisioni = vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Belvedere Ostrense]], [[Mondolfo]] ([[Provincia di Pesaro e Urbino|PU]]), [[Monte San Vito (Italia)|Monte San Vito]], [[Montemarciano]], [[Morro d'Alba]], [[Ostra (Italia)|Ostra]], [[Trecastelli]]
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}}
 
'''Senigallia''' (''S'nigaja''<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Nicola|cognome=Leoni|data=1960|titolo=Sem a Snigaja, poesia|accesso=2025-08-03|url=http://archive.org/details/poesia-senigallia-1}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.tripadvisor.it:80/Attraction_Review-g194914-d6527780-Reviews-Associazione_Culturale_Gent_d_S_nigaja-Senigallia_Province_of_Ancona_Marche.html|titolo=Associazione Culturale Gent'd'S'nigaja - Senigallia - Recensioni su Associazione Culturale Gent'd'S'nigaja - TripAdvisor|sito=www.tripadvisor.it|accesso=2025-08-03|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20150929222945/http://www.tripadvisor.it:80/Attraction_Review-g194914-d6527780-Reviews-Associazione_Culturale_Gent_d_S_nigaja-Senigallia_Province_of_Ancona_Marche.html|dataarchivio=2015-09-29}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://m.dialettando.com/poesie-racconti/detail/?id=7475|titolo=Senza Titolo - Dialettando.com|sito=m.dialettando.com|accesso=2025-08-03}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Netservice srl Senigallia-Grafica Web Informazione- http://www.lanetservice.it|url=https://www.senigallianotizie.it/1327528263/l-mond-n-finira-e-manc-sta-parlata-machi-dsnigaja-a-leo-gli-amici|titolo=“… ‘l mond’ n’ finirà e manc’ sta parlata machì d’S’nigaja”. A Leo. Gli amici. - Senigallia Notizie|accesso=2025-08-03}}</ref> in [[dialetto senigalliese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Ancona]] nelle [[Marche]].
'''Senigallia''' (''S'nigaja'' in [[dialetto gallo-piceno]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:43897}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Ancona]] nelle [[Marche]].
 
La zona di Senigallia costituisce il [[Linea Massa-Senigallia|confine linguistico]] fra le [[lingue gallo-italiche]] e i [[dialetti italiani mediani]].
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=== Città romana<ref name="ReferenceA"/> ===
Dopo la [[battaglia di Sentino]] ([[295 a.C.]] circa) i romani ebbero il definitivo controllo sulla [[Campania]], l'[[Etruria]], l'[[Umbria]] e appunto il territorio tra il fiume [[Esino (fiume)|fiume Esino]] e il fiume [[Montone (fiume)|fiume Montone]] popolato dai Galli Senoni che fu denominato da quel momento ''[[Ager Gallicus]]''<ref>[[Tito Livio]], "Ab Urbe Condita", V, 3, 35.</ref>.
 
Nel [[284 a.C.]], su spinta del Console [[Manio Curio Dentato]] (che vinse [[Pirro]] a Benevento), i romani istituirono la [[colonia romana]] di ''Sena Gallica'', la prima sull'[[Mare Adriatico|Adriatico]]<ref name=storia/>, al posto di quella che era la "capitale" dei galli in Italia, per distinguerla dall'altra colonia ''Sena'' (ora [[Siena]]) situata in [[Etruria]], l'attuale [[Toscana]].
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Successivamente nel 551 nelle acque antistanti si combatté la [[Battaglia di Sena Gallica]], importante scontro navale avvenuto durante la [[Guerra gotica (535-553)|Guerra Gotica]] tra [[Bizantini]] ([[Impero Romano d'Oriente]]) e Goti.
 
SuccessivamenteCon l'invasione [[Longobardi|longobarda]] d'Italia del 568, la città rimase sotto dominio [[Impero bizantino|bizantino]] ala diretto controllo dell'[[Esarcato di Ravenna]], costituendo assieme con [[Ancona]], ''Fanum Fortunae'' ([[Fano]]), ''Pisaurum'' ([[Pesaro]]) e ''Ariminum'' ([[Rimini]]) la cosiddetta [[Pentapoli bizantina]] e seguendone tutte le vicende storiche fino alla donazione della Pentapoli al dominio del [[Papa]] di Roma.
 
Istituiti già da tempo la [[diocesi]] e il [[vescovado]], la città conobbe un interessante sviluppo anche economico, che vide l'istituzione della cosiddetta [[Fiera della Maddalena]] attorno al XIII secolo. Ma durante il [[Basso Medioevo]] si scontrò con gli interessi delle città vicine, in particolare Fano, [[Jesi]] ed Ancona a causa delle lotte tra fazioni [[guelfi e ghibellini|guelfe e ghibelline]] in Italia. Senigallia venne conquistata e in gran parte distrutta dalle truppe di [[Manfredi di Sicilia]], che ne fece abbattere le [[Mura (fortificazione)|mura]].
 
A peggiorare la situazione contribuì la presenza a [[sud]] della città di una vecchia [[salina]] che, abbandonata a se stessa, divenne una malsana e insalubre palude salmastra: questi eventi ridussero la città a poco più di un borgo arroccato attorno ad un vecchio fortilizio edificato sui resti di un'antica torre di avvistamento romana. Dello stato di Senigallia e di altre città Dante traccia la morale storica nel canto XVI del ''Paradiso''.
 
Senigallia (al tempo nota come ''Sinigaglia'' o ''Sinigallia'') sopravvisse all'abbandono fin quando [[papa Gregorio XI]] decise durante il suo papato ([[1370]] - [[1378]]) di riportare la sede papale a Roma da [[Avignone]], dove(dopo nelil frattempoperiodo eradella stata[[Cattività trasferitaavignonese|Cattività Avignonese]]). Delegò il [[cardinale]] [[Egidio Albornoz]] a restaurare l'autorità pontificia nel territorio dello [[Stato Pontificio]]: quest'ultimo visitò anche "il borgo" e decise una serie di lavori da realizzare, in particolare l'inizio della bonifica della [[palude]] salmastra sorta al posto delle antiche [[Salina|saline]] ed il rinforzo del fortilizio che era ancora un'utile torre d'avvistamento sul mare.
 
=== I Malatesta<ref name="ReferenceB"/> ===
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Infatti, dal matrimonio di Giovanni della Rovere e Giovanna da Montefeltro era nato nel frattempo ([[1490]]) [[Francesco Maria I della Rovere]], che verrà adottato dall'ultimo duca del Montefeltro, [[Guidobaldo da Montefeltro|Guidobaldo]], e unirà i domini delle due famiglie diventando [[Ducato di Urbino|Duca di Urbino]] nel [[1508]] e Signore di Senigallia.
[[File:Senigallia Comune targa 1643.jpg|thumb|Senigallia Comune targa 1643, episodio guerra per il Ducato di Castro, <ref>{{Cita libro|titolo=L'incursione veneziana contro Senigallia - Un episodio della guerra per il ducato di Castro|editore=Comune di Senigallia, stampa 1975 (Senigallia : Tipografia Marchigiana)|p=48|url=https://archive.org/details/l-incursione-veneziana-contro-senigallia/mode/2up?q=contarini}}</ref>.]]
Da questo momento i Della Rovere governarono sul Ducato di Urbino (con Pesaro) e su Senigallia fino alla morte dell'ultimo maschio della dinastia, avvenuta nel [[1631]]<ref>{{Cita libro|titolo=I Della Rovere e la rocca di Senigallia tra storia e restauro : guida alla Mostra|editore=[S.l. : s.n.], stampa 1995 (Rimini : Grafica Nanni)|p=9}}</ref>: in base alla legge salica, con la mancanza di un erede maschio il ducato fu reintegrato nei domini diretti del papato. Fu costruito il [[Palazzo ducale (Senigallia)|palazzo ducale]], il [[palazzo comunale (Senigallia)|palazzo comunale]], la [[Chiesa della Croce (Senigallia)|chiesa della Croce]] e si incluse nella cinta muraria [[Pentagono (geometria)|pentagonale]] parte della riva sinistra del [[Misa (fiume)|fiume Misa]], cioè il quartiere del porto.
 
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L'importanza della fiera per Senigallia e per i senigalliesi è dimostrata dalla stagione teatrale di quel tempo, che veniva fatta coincidere con il periodo fieristico per promuoverlo e "incoraggiarlo". Difatti la stagione del teatro "La Fenice" era molto nota e molti illustri artisti hanno presentato altrettanto note opere.
 
Con l'[[Unità d'Italia]] Senigallia (insieme a [[Monterado]], [[Castel Colonna]] e [[Ripe (Italia)|Ripe]]) non venne fatta rientrare nella neoformata [[Provincia di Pesaro e Urbino]] (come la quasi totalità della [[Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro]] di cui faceva parte) bensì nella [[Provincia di Ancona]]. Decisione meramente dettata dalla volontà politica del nuovo stato unitario di dare dignità ad un [[Ancona|capoluogo regionale]] che, altrimenti, si sarebbe ritrovato con un [[Delegazione apostolica di Ancona|territorio provinciale]] molto ristretto.
 
Ma per Senigallia l'unità nazionale comportò anche la perdita definitiva della Fiera Franca (ufficialmente nel [[1869]], ma come detto già in declino da molti anni), soppiantata dal turismo come attività economica prevalente: Senigallia fu tra le prime città a promuoversi a livello nazionale ed internazionale come luogo di svago e di riposo, approfittando della spiaggia che di lì a pochi anni verrà soprannominata ''spiaggia di velluto'' e che tuttora ne è il simbolo turistico. Particolare è il panorama dalla riva: diversamente da altre località adriatiche, con un litorale rettilineo, da Senigallia il panorama è costituito dal [[Golfo di Ancona]].
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L'apertura della città all'esterno rese ancora più chiara la voga turistica che stava prendendo la città, e purtuttavia manteneva una zona portuale dedita alla pesca che si accompagnava al cementificio che si era sviluppato sin dalla fine del XIX secolo nella zona del porto, e che fino a tutti gli anni '70 del '900 ha rappresentato una delle principali aziende cittadine.
 
Gli eventi bellici della [[prima guerra mondiale|prima]] e [[seconda guerra mondiale]] hanno lasciato nella città fortunatamente pochi segni: i fori di proiettile che si trovano al Foro Annonario, la demolizione e ricostruzione dei principali ponti cittadini. Nel 1943-44 Senigallia fu sede, presso i locali della Colonia marina UNES, di uno di [[campi di concentramento della Repubblica Sociale Italiana]] destinato a ospitare gli ebrei arrestati nella provincia di Ancona. Vi passarono 20-30 ebrei trasferiti a [[Fossoli]] nel maggio 1944 e di lì deportati ad [[Auschwitz]]. Gli altri detenuti furono liberati dai partigiani nel giugno 1944. L'edificio è stato demolito nel 2009.<ref>[https://www.cdec.it/formazione/percorsi/per-la-storia-della-shoah/l-picciotto-i-campi-di-concentramento-provinciali-per-ebrei-1943-1945/ Centro di documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC)].</ref> <ref>Giuseppe Morgese e Daniele Duca, ''Una regione e i suoi "campi": tra concentramento, internamento, liberazione, deportazione e supplizio (1940 - 1944)'', Ikona Venezia, 2014.</ref>
 
Nel secondo dopoguerra la città attraversò un forte periodo di crescita, e segnale della ripresa fu di nuovo il turismo.
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* [[Chiesa di Santa Maria del Ponte al Porto]]
* [[Chiesa della Madonna della Misericordia (Senigallia)|Chiesa della Madonna della Misericordia]], detta anche Chiesa Bedini
* [[Seminario vescovile (Senigallia)|Seminario]]
* Chiesa di Sant'Angelo nella frazione omonima, che custodisce all'interno una pala di [[Giovanni Baglione]] con la Madonna col Bambino e Santi, firmata e datata in modo non completamente leggibile, 1604 o 1614 (con una preferenza per quest'ultima datazione).<ref>Michele Nicolaci, ''Giovanni Baglione nelle Marche'', in ''Capriccio e Natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento. Percorsi di rinascita.'', catalogo di Mostra, Macerata, 2017, pag. 54.</ref>
* Chiesa della Madonna del Buon Consiglio (Cesano)
* Chiesa del Buon Pastore (Cesanella)
* [[Seminario vescovile (Senigallia)|Seminario]]
 
=== Architetture civili ===
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Inutilizzato da dopo il terremoto del [[1930]], è stato completamente ricostruito alla fine del [[XX secolo]].
 
Il Teatro Fatati è uno dei più piccoli Teatri delle Marche. {{cnSenza fonte|Dedicato alla famiglia nobile anconetana Fatati in ricordo dell'ultima esponente Luisa vissuta nel secolo scorso di cui il Museo conserva importanti cimeli, il piccolo Teatro è situato nelle scuderie dell'antico palazzo settecentesco Monti Malvezzi, Il Teatro si trova all'interno del Museo del Giocattolo Antico collezione Turchi Schiavoni. Nota storica: qui nel 1728 fu allestito il primo teatrino privato cittadino dalla famiglia Monti. Numerosi artisti di fama internazionale hanno suonato al Teatro Fatati tra i tanti il clavicembalista Ennio Cominetti e i chitarristi Dodi Battaglia Maurizio Di Fulvio Giuseppe Continenza Josep Manzano.}}
 
=== Cucina ===
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== Economia ==
Tra le principali risorse vi è il settore turistico legato all'attività balneare, il comune dal 1997 si fregia ininterrottamente della [[Bandiera Blu]], riconoscimento conferito dalla [[Foundation for Environmental Education|FEE]] alle migliori città costiere europee. Senigallia negli [[Anni 2020|anni recenti]] si è imposta come località più visitata della regione [[Marche]].<ref>{{cita news|url=https://www.regione.marche.it/News-ed-Eventi/Post/108673/Le-Marche-dei-record-si-presentano-alla-BIT-Flussi-turistici-totali-4-e-stranieri-15-rispetto-al-2023-13-e-28-rispetto-al-2019#:~:text=Tra%20le%20destinazioni%20pi%C3%B9%20gettonate,169.414%20arrivi%20e%20825.385%20presenze.|titolo=Le Marche dei record si presentano alla BIT - Flussi turistici totali +4% e stranieri +15% rispetto al 2023; +13% e +28% rispetto al 2019|sito=regione.marche.it|accesso=12 febbraio 2025}}</ref><ref>{{cita news|url= https://www.senigallianotizie.it/1327621886/senigallia-pesaro-san-benedetto-del-tronto-il-podio-del-turismo-marche-2024|titolo=Senigallia, Pesaro, San Benedetto del Tronto il podio del turismo Marche 2024|data=11 febbraio 2025|sito=senigallianotizie.it|accesso=12 febbraio 2025}}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
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=== Ferrovie ===
La [[stazione di Senigallia]] si sviluppa su tre binari. Un sottopassaggio pedonale ne permette l'accesso sia dal lato mare che dal lato città<ref name=trasporti>{{cita web|url=http://www.comune.senigallia.an.it/senigalliaTurismo/senigalliaTurismo/da_vivere/8649.html|titolo=Come spostarsi|sito=comune.senigallia.an.it|accesso=16 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100630064908/http://www.comune.senigallia.an.it/senigalliaturismo/senigalliaTurismo/da_vivere/8649.html|dataarchivio=30 giugno 2010}}</ref>.
 
La linea che la percorre è la [[Ferrovia Bologna-Ancona|Bologna-Ancona]].
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== Amministrazione ==
[[File:Senigallia-Gonfalone.png|thumb|100px|Il gonfalone comunale]]
{{Vedi anche|Sindaci di Senigallia}}
[[File:Senigallia-Gonfalone.png|thumb|100px|Il gonfalone comunale]]
Elenco dei sindaci di Senigallia dal 1987.<ref name="Ministero dell'Interno">{{Cita web|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletStoriaEnte1|titolo=Ministero dell'Interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|autore=|sito=amministratori.interno.it|accesso=6 maggio 2018}}</ref>
{{ComuniAmminPrecTitolo}}