Álmos: differenze tra le versioni

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{{Monarca
| nome = Álmos
| immagine = Picta.jpg
| legenda = Álmos in un'illustrazione tratta dalla ''[[Chronica Picta]]''
| stemma =
| titolo = [[Sovrani d'Ungheria|Gran principe dell'Ungheriadegli Ungari]]
| regno = [[850]] circa-[[895]] circa
| predecessore = [[Levedi]] ?
| successore = [[Árpád d'Ungheria|Árpád]]
| dinastia = [[Arpadi]]
| consorte =
| figli = [[Árpád d'Ungheria|Árpád]]
| padre = [[Ügyek]] o Elöd
| madre = [[Emese (nobile)|Emese]]
| data di nascita = [[820]] circa
| luogo di nascita = [[Ungheria]]
| luogo di sepoltura =
| data di morte = [[895]] circa
| luogo di morte = [[Transilvania]]
| religione = [[Mitologia ugrica|paganesimo]]|
|}}
{{Bio
|Nome = Álmos
|Cognome =
|PostCognome = (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[aːlmoʃ]}}), '''Almos'''<ref name="spi72">{{cita|Spinei (2009)|p. 72}}.</ref> o '''Almus'''<ref name="kir40">{{cita|Kirschbaum (2005)|p. 40}}.</ref>, talvolta italianizzato in '''Almo'''<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=O4V2AAAAMAAJ&pg=PA551&dq=I+Turchi+ed+i+Tartari+,+sa-+Aquileia+scappò+quasi+miracolosamente+.+Nel+920+puto+il+disordine+,+presero+tosto+d%27assalto+il+cam-+condotti+da+Bogai+e+Darsac&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjjhLX6gPfzAhU1h_0HHcxqAvIQ6AF6BAgDEAM#v=onepage&q&f=true|p=551|titolo=Dizionario delle date, dei fatti, luoghi ed uomini storici, o: Repertorio alfabetico di cronologia universale|volume=6|autore=A.L. d'Harmonville|editore=G. Antonelli|anno=1847}}</ref>
|ForzaOrdinamento = Almos
|PostCognome = (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[a:lmoʃ]}}), '''Almos'''<ref name="spi72">{{cita|Spinei (2009)|p. 72}}.</ref> o '''Almus'''<ref name="kir40">{{cita|Kirschbaum (2005)|p. 40}}.</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ungheria
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 895 circa
|Epoca = 800
|Attività = nobile
|Nazionalità = ungherese
|PostNazionalità = e, secondo il resoconto fornito dalle cronache magiare di epoca successiva, il primo capo della "federazione libera" delle [[ungheresiUngari|tribù ungheresiungare]]<ref name="kir39"/>
}}
 
Salito al potere intorno all'850, resta oggetto di dibattito accademico se fosse il [[re sacro|regnante sacro]] (''[[Kende (titolo)|kende]]'') dei magiariMagiari o il loro capo militare (''[[Gyula (titolo)|gyula]]'').<ref name="kir39">{{cita|Kirschbaum (2005)|p. 39}}.</ref> La sua biografia è costellata di elementi immaginari e reali: nato, secondo la leggenda, grazie all'intervento di una figura mitologica, secondo [[Costantino VII Porfirogenito]], accettò la sovranità del [[khagan]] dei [[cazariCazari]] nel primo decennio del suo regno, ma gli ungheresiUngari agirono indipendentemente da questi ultimi dall'860 circa. La ''[[Chronica Picta]]'' narra che morì assassinato in [[Transilvania]] all'inizio della [[Honfoglalás|conquista ungherese del bacino dei [[Carpazi]] intorno all'895.
 
Suo figlio [[Árpád d'Ungheria|Árpád]] risultò il capostipite della [[Arpadi|prima casa regnante]] d'[[Regno d'Ungheria (1000-1538)|Ungheria]], rimasta al potere fino al 1301.
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== Biografia ==
=== Origini ===
L'[[anonimo notaio di [[Bélare III d'Ungheria|Béla III]], lo sconosciuto autore delle ''[[Gesta Hungarorum]]'' realizzato intorno al 1200 al 1210, affermava che Álmos discendeva dalla dinastia di [[Attila]], [[re]] degli [[Unni]].<ref>{{cita|Róna-Tas (1999)|p. 59}}.</ref><ref name="kri9">{{cita|Kristó e Makk (1996)|p. 9}}.</ref><ref name="ges17">{{cita|Gesta Hungarorum|cap. 5, p. 17}}.</ref><ref name="eng19">{{cita|Engel (2001)|p. 19}}.</ref><ref name="len16"/> [[Simone di Kéza]], cronista della fine del XIII secolo, riferiva che Álmos era "«della stirpe dei [[Turul]]"».<ref name="spi71">{{cita|Spinei (2009)|p. 71}}.</ref><ref>{{cita|Gesta Hunnorum et Hungarorum|cap. 2.27, p. 81}}.</ref> Lo scrittore riportava inoltre lo stendardo del condottiero [[Unni|unno]], il quale recava "«l'immagine dell'uccello mitologico che gli ungheresiUngari chiamano ''turul''"» identificato come [[girfalco]] o falco.<ref name="eng19"/><ref>{{cita|Gesta Hunnorum et Hungarorum|cap 1.10, p. 43}}.</ref> La presenza del volatile gioca un ruolo importante nella leggenda sulla nascita di Álmos, come riferiscono sia le ''Gesta Hungarorum'' sia la ''Chronica Picta''.<ref name="kri10">{{cita|Kristó e Makk (1996)|p. 10}}.</ref> La leggenda narra che la madre di Álmos, già incinta di lui, sognò di un uccello predatore "«che aveva le sembianze di un falco"» e che la fecondava.<ref>{{cita|Chronica Picta|cap. 25, p. 98}}.</ref><ref>{{cita|Kristó e Makk (1996)|pp. 10-11}}.</ref> Una simile vicenda vanta strette analogie a livello folkloristico nell'ambiente nomade della steppa. In particolare, nella ''[[Storia segreta dei mongoli]]'', si sostiene che la suocera di [[Genghis Khan]] sognò un falco bianco che teneva "«il Sole e la Luna nei suoi artigli"» (il ''turul'' viene solitamente raffigurato con un sole) che piombava dal cielo e si appoggiava sulla sua mano, predicendo così la nascita di un bambino e della dinastia reale.<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Paul Khan|titolo=The Secret History of the Mongols based (An Adaptation of the Yuan Ch'ao Pi Shih, Based Primarily on the English Translation by Francis Woodman Cleaves)|url=https://faculty.washington.edu/qing/kahn_the_secret_history_of_the_mongols%5b1%5d.pdf|editore=North Point Press|accesso=29 ottobre 2021}}</ref><ref name="Macdonald"/> Una simile storia si spiega col fatto che i falchi erano spesso associati alla fertilità. Più nel dettaglio, questa specie ornitologica "«compare in molte leggende sulla fondazione di dinastie e imperi"» ed è popolare nelle tradizioni e nel simbolismo di tutti i popoli steppici.<ref name="Macdonald">{{cita libro|lingua=en|autore=[[Helen Macdonald]]|titolo=Falcon|url=https://books.google.it/books?id=vDOHDAAAQBAJ&pg=PT53&dq=populate+many+legends+of+the+foundation+of+dynasties+and+empires&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiA84jGtvDzAhWmsKQKHd12BHgQ6AF6BAgJEAM#v=onepage&q&f=false|anno=2016|editore=Reaktion Books|isbn=978-17-80-23689-6|p=53}}</ref>
 
Gli storici Gyula Kristó e [[Victor Spinei]] hanno riferito che questa storia inizialmente narrava l'origine della famiglia di Álmos da un antenato totemico.<ref name="spi71"/><ref name="kri10"/>
 
Secondo le ''Gesta Hungarorum'', Álmos nacque dal capo scita [[Ügyek]] e da [[Emese (nobile)|Emese]], figlia del "«principe Eunedubeliano"».<ref name="kri9"/><ref name="Macdonald"/> Kristó ha immaginato che il suo nome, contenente l'antico termine ungherese che stava per madre (''em''), potrebbe essere stato inventato dall'anonimo.<ref name="kri9"/> Per quanto riguardava la moglie di Álmos, l'autore si riferiva alla donna come alla "«figlia di un certo nobilissimo principe della [[Scizia]]"».<ref name="ges4"/> Il nome del padre di Álmos rimane incerto perché le cronache magiare lo riportano in due varianti distinte.<ref name="kri9"/> L'anonimo afferma che si chiamava Ügyek, mentre la ''Chronica Picta'' del XIV secolo sostiene che Elöd, lo stesso figlio di Ügyek era il padre di Álmos.<ref name="kri9"/><ref>{{cita|Gesta Hungarorum|cap. 3, pp. 12-13}}.</ref> Kristó dice che entrambi i nomi potrebbero essere stati inventati dai ​​cronisticronisti, in quanto il nome di Ügyek deriva dall'antico termine ungherese ''ügy'' ("santo, sacro"), mentre con Elöd si farebbe semplicemente riferimento a un antenato.<ref name="kri9"/> L'anonimo sostiene che Ügyek celebrò le nozze con Emese nell'819.<ref name="kri9"/> Qualora questa data fosse corretta, Álmos nacque intorno all'820.<ref name="kri10"/>
 
L'anonimo compie un collegamento tra il nome di Álmos e la parola ungherese con cui si indica il sogno (''álom''), che resta forse l'origine più accreditata del nome.<ref name="len16">{{cita|Lendvai (2021)|p. 16}}.</ref><ref name="llew">{{cita libro|lingua=en|nome=K.M. Sheard|titolo=Llewellyn's Complete Book of Names for Pagans, Wiccans, Witches, Druids, Heathens, Mages, Shamans & Independent Thinkers of All Sorts who are Curious about Names from Every Place and Every Time|url=https://books.google.it/books?id=FVyHTUQnnBgC&pg=PA49&dq=Hungarian:+álmos+“drowsy”+and+“sleepy&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiShuOGvPDzAhXHDOwKHcgyCw4Q6AF6BAgGEAM#v=onepage&q&f=false|anno=2011|editore=Llewellyn Publications|isbn=978-07-38-72368-6|p=49}}</ref> Poiché nell'ungherese moderno il sostantivo significa "assonnato", "assopito", appare lecito sostenere che il significato del nome Álmos potrebbe essere lo stesso.<ref name="llew"/> Se questa teoria fosse valida, il termine "sogno" si adatterebbe meglio alla leggenda che circonda la sua nascita, la quale riferisce di quanto immaginato da sua madre.<ref name="llew"/> ''Álom'' ha la sua radice nel [[Lingue ugrofinniche|proto ugro-finnico]] *''adema'' ("dormire, sogno"), ma anche il [[Lingua vogula|vogulo]] ӯлем (ūlem, "sogno") lascia palesare la somiglianza. Anche Kristó ha ammesso che l'etimologia del nome Álmos "«è possibile nel modo descritto dall'anonimo notaio, ovvero che il nome Álmos potrebbe derivare dall'ungherese ''álom'' (''almu'')"».<ref name="kri165">{{cita|Kristó (1996)|p. 165}}.</ref> Autori più scettici hanno inoltre osservato che "«la teoria etimologica legata ad ''álom'' resiste alle obiezioni"».<ref>{{cita libro|lingua=en|titolo=Shaman|volume=8-9|url=https://books.google.it/books?id=jenWAAAAMAAJ&q=The+etymology+relating+the+name+to+the+Hungarian+common+noun+álom+%27dream%27+cannot+be+rejected+as+readily&dq=The+etymology+relating+the+name+to+the+Hungarian+common+noun+álom+%27dream%27+cannot+be+rejected+as+readily&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiUuKKYvvDzAhUI16QKHZt6AlcQ6AF6BAgJEAM|anno=2000|editore=Molnar & Kelemen Oriental Publishers|p=101}}</ref>
 
Gli storici [[András Róna-Tas]] e Victor Spinei sostengono dal canto loro che il suo nome sia di origine [[lingue turche|turcica]].<ref name="spi72"/><ref>{{cita|Róna-Tas (1999)|p. 227}}.</ref> Ad ogni modo, lo stesso Spinei ha invitato a ricordare che l'etimologia di un nome non riflette sempre l'etnia del suo portatore.<ref>{{cita|Spinei (2009)|p. 353}}.</ref> Nonostante il 10% del lessico nell'ungherese moderno sia di origine turca e le influenze si estendano anche al campo genetico e culturale, i magiariMagiari non sono un [[Turchipopoli turchi|popolo turco]].<ref name="cso">{{cita pubblicazione|lingua=en|url=https://www.nature.com/articles/srep33446|titolo=Maternal Genetic Ancestry and Legacy of 10th Century AD Hungarians|autore=Aranka Csösz|autore2=Anna Szécsényi-Nagy|autore3=Balázs Gusztáv Mende|rivista=Scientific Reports|volume=6|numero=33446|anno=2016}}</ref>
 
Álmos, nato da un principe magiaro ed Emese, "«la madre di tuttiogni glipersona ungheresidi etnici"etnia ungara», condusse il suo popolo alla conquista del bacino dei Carpazi dopo essere stato attaccato dai [[peceneghiPeceneghi]].<ref name="Macdonald"/><ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Brackette William|anno=2013|titolo=Women Out of Place The Gender of Agency and the Race of Nationality|url=https://books.google.it/books?id=_JisY358TWQC&pg=PA167&dq=Looking+for+the+roots+of+Hungarian+nation,+nineteenth-century+romantic-nationalist+authors+selected+the+figure+of+Emese,+declaring+her+the+mother+of+all+ethnic+Hungarians&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwipz82uxPDzAhWM2aQKHTFzCdUQ6AF6BAgEEAM#v=onepage&q&f=false|editore=Taylor & Francis|isbn=978-11-35-23483-6}}</ref><ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=SKwmGQCT0MAC&pg=PA11&dq=pechenegs+carpathian+basin+almos&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiq18KOxfDzAhXOm6QKHaCbBoAQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q&f=false|p=11|titolo=A History of Hungary|autore=Peter F. Sugar|autore2=Péter Hanák|editore=Indiana University Press|anno=1990|isbn=978-02-53-20867-5}}</ref> Scelto come capo dei magiariMagiari dai nobili della sua terra, subentrando a Lebed, la fazione capeggiata da Álmos si rivelò la più forte delle sette tribù ungheresiungare.<ref>{{cita|Lendvai (2021)|p. 15}}.</ref>
 
{{citazione|lingua=la|Nell'anno 819 delldall'incarnazione di Nostro Signore, Ügyek, che, come abbiamo detto sopra, essendo della famiglia del re Magog divenne molto tempo dopo il più nobile principe della Scizia, prese in moglie a Dentumoger la figlia del duca Eunedubeliano, chiamata Emese, dalla quale ebbe un figlio, Álmos. Ebbene, egli era detto Álmos per un evento divino, perché quando lei era incinta una visione divina apparve in sogno a sua madre sotto forma di falco. Come se stesse piombando su di lei, la ingravidò e le fece sapere che dal suo grembo sarebbe fuoriuscito qualcosaun digiovane speciale e daidalla suoisua lombistirpe sarebbero stati generati re gloriosi, ma che non sarebbero cresciuti nella loro terra. Poiché, come si sa, con "álom" si indica illa termineparola "sogno" nella lingua ungherese e la sua nascita fu predetta in fase onirica, andò chiamato Álmos. Potrebbe altresì essere stato chiamato Álmos, cioè santo, perché dalla sua linea nacquero re e duchi santi.|Anonimo, ''[[Gesta Hungarorum]]''<ref name="ges4">{{cita|Gesta Hungarorum|cap. 3, p. 4}}.</ref>| Anno dominice incarnationis DCCC XVIIII Vgek, sicut supra diximus, longo post tempore de genere Magog regis erat quidam nobilissimus dux Scithie, qui duxit sibi uxorem in Dentumoger filiam Eunedubeliani ducis nomine Emesu, de qua genuit filium, qui agnominatus est Almus. Sed ab euentu diuino est nominatus Almus, quia matri eius pregnanti per sompnium apparuit diuina uisio in forma asturis, que quasi ueniens eam grauidauit et innotuit ei, quod de utero eius egrederetur torrens et de lumbis eius reges gloriosi propagarentur, sed non in sua multiplicarentur terra. Quia ergo sompnium in lingua Hungarica dicitur almu et illius ortus per sompnium fuit pronosticatus, ideo ipse uocatus est Almus. Vel ideo uocatus est Almus, id est sanctus, quia ex progenie eius sancti reges et duces erant nascituri.}}
 
=== Regno ===
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[[File:Almos2.jpg|miniatura|sinistra|Álmos in un'illustrazione immaginaria]]
 
Stando all'anonimo, l'elezione al potere di Álmos fu suggellata definitivamente quando i sette capi "«prestarono giuramento secondo usanze pagane, ovvero versando delle gocce di sangue su un'unica nave"».<ref name="ges17"/><ref name="eng19"/> Si introdussero inoltre dei princìpi di base del governo, incluso il diritto ereditario dei discendenti di Álmos a succedergli nella carica e la facoltà per l'erede dei suoi elettori a godere di un seggio nel consiglio reale.<ref name="eng19"/> Secondo lo storico Pál Engel, la vicenda del "«patto di sangue"» ({{ungherese|Vverszerződes}}), la quale riflette la filosofia politica degli autori basso-medievali piuttosto che gli eventi reali, è stata "«spesso presentata dagli studiosi ungheresi come la primissima manifestazione del pensiero parlamentare moderno in Europa"» fino al 1945.<ref name="eng19"/>
 
Una versione fortemente contrastante del 950 circa redatta dall'imperatore bizantino Costantino VII Porfirogenito afferma invece di Álmos che suo figlio Árpád fu il primo capo supremo delle tribù ungheresiungare; inoltre, riporta che l'elezione di Árpád fu avviata dal khagan cazaro.<ref name="spi72"/><ref name="kri12">{{cita|Kristó e Makk (1996)|p. 12}}.</ref> Sempre nello stesso resoconto, si asserisce che il khagan spedì un delegato ai [[voivoda|voivodi]] (capi delledei tribùvari gruppi ungheresiungari), dopo essere stati costretti dai peceneghiPeceneghi a lasciare le loro dimoreterre vicino al khaganato cazaro e a stabilirsi in un nuovo territorio chiamato [[Etelköz]].<ref name="kri12"/><ref>{{cita|De administrando imperio|cap. 38, p. 171}}.</ref> Il khagan ipotizzava di nominare uno dei voivodi, di nometale Levedi, a guidare le tribù ungheresiungare per meglio perseguire i suoi interessi.<ref name="spi72"/><ref name="kri12"/> Inaspettatamente Levedi rifiutò l'offerta del khagan, proponendo invece al suo posto uno dei suoi pari, Álmos o il figlio di Álmos, [[Árpád d'Ungheria|Árpád]], alla carica proposta.<ref name="spi72"/><ref name="kri13">{{cita|Kristó e Makk (1996)|p. 13}}.</ref> Il khagan accettò l'offerta di Levedi e diede le disposizioni necessarie affinché si tenessero le elezioni. Così, gli ungheresiUngari elessero il loro primo principe, ma preferirono investire Árpád anziché suo padre.<ref name="spi72"/><ref name="kri13"/> L'opera di Costantino VII, che definiva i magiariMagiari "turchi"«Turchi», benché fornisca elementi veritieri nella sostanza a giudizio degli studiosi occidentali, indica spesso dati confusi e intrisi di leggende.<ref name="cso"/><ref>{{cita|Ostrogorsky (2011)|p. 100 (nota 1)}}.</ref><ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Henry Hoyle Howorth|titolo=History of the Mongols from the 9th to the 19th Century: The So-called Tartars of Russia and Central Asia|url=https://books.google.it/books?id=hFc4mwsHZ7IC&pg=PA3&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|anno=2008|editore=Cosimo, Inc.|isbn=978-1-60520-134-4|p=3}}</ref>
 
Gyula Kristó e altri autori confutano il resoconto di Porfirogenito dell'omissione di Almos a favore di suo figlio, dicendo che la leggenda del ''turul'' collegata alla nascita di Álmos dimostra il suo ruolo come capostipite della sua dinastia.<ref name="kri165"/><ref name="kri13"/> Stando a tale ricostruzione storiografica, il racconto dell'imperatore si baserebbe su un resoconto di uno dei discendenti di Árpád di nome Termacsu, il quale sottolineò con questo resoconto dell'elezione di Árpád che solo gli eredi di quest'ultimo erano adatti a guidare gli ungheresiUngari; gli altri figli di Álmos rimanevano infatti esclusi.<ref name="kri13"/> András Róna-Tas afferma che Costantino Porfirogenito riferiva in modo maldestro di un colpo di stato organizzato contro il ''[[Kende (titolo)|kende]]'' Levedi ad opera del ''[[Gyula (titolo)|gyula]]'' Álmos, che fece eleggere suo figlio Árpád come sovrano al posto del suo precedente avversario.<ref name="ron330">{{cita|Róna-Tas (1999)|p. 330}}.</ref> Uno studioso dell'[[Asia centrale]] della fine del IX secolo, [[Abu Abdallah Jayhani|Abu Abdallah al-Jayhani]], le cui opere sono state parzialmente trasmesse grazie ai lavori di [[Ibn Rusta]] e di altri autori musulmani, conferma l'esistenza di queste due alte cariche tra gli ungheresiUngari.<ref name="kri14">{{cita|Kristó e Makk (1996)|p. 14}}.</ref><ref>{{cita|Kristó (1996)|pp. 104-105}}.</ref> Egli descrive il ''kende'' come il sacro sovrano degli ungheresiUngari e il ''gyula'' come il loro comandante militare.<ref name="kri14"/> Gli storici discutono ancora su quale dei due incarichi fosse stato davvero ricoperto da Álmos.<ref name="eng19"/><ref name="ron330"/><ref name="kri14"/>
 
{{citazione|Il chagan gli disse [a Levedi]: "Ti abbiamo invitato per questo motivo, affinché, dato che sei nobile, saggio, valoroso e primo [tra gli ungheresiUngari], ti nominiamopotessimo nominare principe della tua nazione: che tu possa essere obbediente alla nostra parola e ai nostri ordini". Tuttavia egli, per tutta risposta, risposeaffermò: "Stimo molto le tue considerazioni e la tua fiducia nei miei confronti e ti ringrazio in modo sincero, ma poiché non sono abbastanza forte per questo governoincarico, non posso obbedirti; d'altra parte, però, c'è un voivoda diverso da me[, chiamato Álmos], che ha un figlio [di nome Árpád]. Suggerisco piuttosto che uno di essi sia fatto principe e possa così obbedire alla tua parola". Il chagan si rallegrò per quanto detto, incaricando alcuni dei suoi uomini ad andare con lui e a giungere da loro [gli ungheresiUngari]. Dopo averne discusso con questi, essi preferirono il figlio [Árpád] al padre [Álmos], perché assai ammirati per la saggezza, il consiglio e il valore, oltre che perché lo ritenevano capace di governare. Così, lo nominarono principe dei cazariCazari, ovvero ''zakanon'', secondo le proprie usanze, sollevandolo su uno scudo.|[[Costantino VII Porfirogenito]], ''[[De administrando imperio]]''<ref>{{cita|De administrando imperio|cap. 38, p. 173}}.</ref>}}
 
Kristó riferisce che Álmos fu a capo della confederazionedell'unione tribale unghereseungara dall'850 circa.<ref>{{cita|Kristó (1996)|p. 166}}.</ref> Secondo la narrazione di Porfirogenito, inizialmente il nobile accettò la sovranità del khagan al di sopra della sua.<ref name="kri14"/> Ad ogni modo, gli ungheresiUngari apparentemente raggiunsero la loro indipendenza intorno all'860, poiché da allora in poi compaiono i primi rapporti sui loro saccheggi in Europa centrale.<ref name="kri14"/> Gli ''[[Annales Bertiniani]]'' indica poi la loro incursione nel regno di [[Ludovico il Germanico]] nell'862.<ref name="kri133">{{cita|Kristó (1996)|p. 133}}.</ref> In quel frangente storico, tre tribù che si separarono dal khaganato cazaro, conosciute da Porfirogenito come Κάβαροι (''Kabaroi''), scelsero di unirsi agli ungheresiUngari negli anni 860 o 870.<ref>{{cita|De administrando imperio|cap. 40, p. 175}}.</ref><ref>{{cita|Kristó (1996)|p. 148}}.</ref> Spinei sottolinea che il loro arrivo fu testimoniato dall'anonimo, che cita "«i sette duchi [[cumani]]"» che "«si sottomettevano al principe Álmos"» a [[Kiev]].<ref>{{cita|Gesta Hungarorum|cap. 10, p. 29}}.</ref><ref name="spi187">{{cita|Spinei (2009)|p. 187}}.</ref>
 
Lo scrittore basso-medievale scrive di una guerra tra gli ungheresiUngari e la [[Rus' di Kiev]] conclusasi con la vittoria dei primi, comandati da Álmos.<ref name="spi186">{{cita|Spinei (2009)|p. 186}}.</ref> La ''[[Cronaca degli anni passati]]'', redatta in Rus', racconta di una "collina in mano unghereseungara" situata a Kiev nell'882, in concomitanza con l'occupazione della città da parte di [[Oleg di Kiev|Oleg di Novgorod]].<ref name="spi186"/><ref>{{cita|Cronaca degli anni passati|(anni 880-882), p. 61}}.</ref> La stessa cronaca menziona altresì il "«castello di Ol'ma"» (Олъминъ дворъ), localizzato sulla stessa collina.<ref name="kri133"/> Georgij Vernadskij afferma che questa fortificazione difensiva doveva il suo nome ad Álmos, ma questa teoria non risulta unanimemente accettata a livello storiografico.<ref name="kri133"/>
 
=== Morte ===
[[File:Honfoglalas.gif|miniatura|Conquiste effettuate dagli ungheresiUngari nell'IX secolo]]
 
Gli ungheresiUngari che vivevano nelle parti più occidentali delledella [[steppesteppa pontico-caspichecaspica]] venivano occasionalmente assunti dalle potenze vicine come mercenari per intervenire nelle loro guerre.<ref name="spi187"/> Si pensi, a titolo di esempio, a quando furono incaricati di invadere la [[Grande Moravia]] al soldo di [[Arnolfo di Carinzia]] nell'892.<ref name="kir40"/><ref name="spi187"/> Il loro intervento in un conflitto tra il [[Primo Impero Bulgaro]] e l'[[impero bizantino]] provocò una contro-invasione congiunta da parte dei [[bulgariBulgari]] e dei peceneghiPeceneghi.<ref>{{cita|Spinei (2009)|pp. 187-188}}.</ref> I magiariMagiari dovettero lasciare le steppe del Ponto e attraversare i Carpazi in cerca di nuovi territori in cui stanziarsi intorno all'895.<ref>{{cita|Kirschbaum (2005)|p. 30}}.</ref><ref>{{cita|Spinei (2009)|pp. 186, 189}}.</ref>
[[File:Honfoglalas.gif|miniatura|Conquiste effettuate dagli ungheresi nell'IX secolo]]
 
Secondo le ''Gesta Hungarorum'', gli ungheresiUngari invasero il bacino dei Carpazi sotto la guida di Álmos, che "«elevò suo figlio, Árpád, al rango di comandante e maestro"» della federazione tribale unghereseungara situata a Ungvár ([[Užhorod]], [[Ucraina]]).<ref name="kri15">{{cita|Kristó e Makk (1996)|p. 15}}.</ref><ref>{{cita|Gesta Hungarorum|cap. 13, p. 37}}.</ref> Da quel momento in poi, l'anonimo autore non menziona più Álmos.<ref name="kri15"/> Nella contrastante versione fornita dalla ''Chronica Picta'', si asserisce che Álmos "«non poté arrivare in [[Pannonia]] perché ucciso a Erdelw"», ovvero in [[Transilvania]].<ref name="eng19"/><ref name="kri14"/><ref>{{cita|Chronica Picta|cap. 28, p. 98}}.</ref> A giudizio di Kristó, la cronaca conserva la memoria del sacrificio di Álmos per glorificare la catastrofica sconfitta del suo popolo subita da parte dei peceneghiPeceneghi.<ref name="kri15"/> Se questo fosse vero, il suo omicidio dimostra che Álmos era il capo sacro della federazione tribale unghereseungara.<ref name="eng19"/><ref name="kri15"/> Róna-Tas mette in dubbio quanto riportato e afferma che, qualora il resoconto della cronaca fosse attendibile, il passaggio andrebbe interpretato come una congiura ordita per fini politici ai danni di Álmos da parte del figlio.<ref>{{cita|Róna-Tas (1999)|p. 344}}.</ref> Preferendo la narrazione delle ''Gesta Hungarorum'' al resoconto della ''CronacaChronica illuminataPicta'', Victor Spinei non ritiene plausibile l'assassinio di Álmos in Transilvania, considerando che l'anonimo scrive che gli ungheresiUngari aggirarono questa regione quando invasero il bacino dei Carpazi.<ref name="spi72"/>
Gli ungheresi che vivevano nelle parti più occidentali delle [[steppe pontico-caspiche]] venivano occasionalmente assunti dalle potenze vicine come mercenari per intervenire nelle loro guerre.<ref name="spi187"/> Si pensi, a titolo di esempio, a quando furono incaricati di invadere la [[Grande Moravia]] al soldo di [[Arnolfo di Carinzia]] nell'892.<ref name="kir40"/><ref name="spi187"/> Il loro intervento in un conflitto tra il [[Primo Impero Bulgaro]] e l'[[impero bizantino]] provocò una contro-invasione congiunta da parte dei [[bulgari]] e dei peceneghi.<ref>{{cita|Spinei (2009)|pp. 187-188}}.</ref> I magiari dovettero lasciare le steppe del Ponto e attraversare i Carpazi in cerca di nuovi territori in cui stanziarsi intorno all'895.<ref>{{cita|Kirschbaum (2005)|p. 30}}.</ref><ref>{{cita|Spinei (2009)|pp. 186, 189}}.</ref>
 
== Famiglia ==
Secondo le ''Gesta Hungarorum'', gli ungheresi invasero il bacino dei Carpazi sotto la guida di Álmos, che "elevò suo figlio, Árpád, al rango di comandante e maestro" della federazione tribale ungherese situata a Ungvár ([[Užhorod]], [[Ucraina]]).<ref name="kri15">{{cita|Kristó e Makk (1996)|p. 15}}.</ref><ref>{{cita|Gesta Hungarorum|cap. 13, p. 37}}.</ref> Da quel momento in poi, l'anonimo autore non menziona più Álmos.<ref name="kri15"/> Nella contrastante versione fornita dalla ''Chronica Picta'', si asserisce che Álmos "non poté arrivare in [[Pannonia]] perché ucciso a Erdelw", ovvero in [[Transilvania]].<ref name="eng19"/><ref name="kri14"/><ref>{{cita|Chronica Picta|cap. 28, p. 98}}.</ref> A giudizio di Kristó, la cronaca conserva la memoria del sacrificio di Álmos per glorificare la catastrofica sconfitta del suo popolo subita da parte dei peceneghi.<ref name="kri15"/> Se questo fosse vero, il suo omicidio dimostra che Álmos era il capo sacro della federazione tribale ungherese.<ref name="eng19"/><ref name="kri15"/> Róna-Tas mette in dubbio quanto riportato e afferma che, qualora il resoconto della cronaca fosse attendibile, il passaggio andrebbe interpretato come una congiura ordita per fini politici ai danni di Álmos da parte del figlio.<ref>{{cita|Róna-Tas (1999)|p. 344}}.</ref> Preferendo la narrazione delle ''Gesta Hungarorum'' al resoconto della ''Cronaca illuminata'', Victor Spinei non ritiene plausibile l'assassinio di Álmos in Transilvania, considerando che l'anonimo scrive che gli ungheresi aggirarono questa regione quando invasero il bacino dei Carpazi.<ref name="spi72"/>
 
Nessuna fonte narra del nome della moglie di Álmos.<ref>{{cita|Gesta Hungarorum|p. 15 (nota 9)}}.</ref><ref name="kria1">{{cita|Kristó e Makk (1996)|appendice 1}}.</ref> L'anonimo scrive che era "«la figlia di un certo nobilissimo principe"».<ref>{{cita|Gesta Hungarorum|cap. 4, p. 15}}.</ref> L'unico figlio di Álmos conosciuto per nome era Árpád, subentrato ad Álmos dopo la sua dipartita.<ref name="kria1"/> Quello che segue è un albero genealogico che presenta i parenti più stretti di Álmos:<ref name="kria1"/>
==Famiglia==
 
Nessuna fonte narra del nome della moglie di Álmos.<ref>{{cita|Gesta Hungarorum|p. 15 (nota 9)}}.</ref><ref name="kria1">{{cita|Kristó e Makk (1996)|appendice 1}}.</ref> L'anonimo scrive che era "la figlia di un certo nobilissimo principe".<ref>{{cita|Gesta Hungarorum|cap. 4, p. 15}}.</ref> L'unico figlio di Álmos conosciuto per nome era Árpád, subentrato ad Álmos dopo la sua dipartita.<ref name="kria1"/>
Quello che segue è un albero genealogico che presenta i parenti più stretti di Álmos:<ref name="kria1"/>
 
{{Albero genealogico/inizio}}
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=== Fonti primarie ===
 
* {{cita libro|autore=[[Anonimo notaio di re Béla]]|traduttore=Martyn Rady e László Veszprémy|anno=2010|editore=CEU Press|isbn=978-963-9776-95-1|titolo=Gesta Hungarorum|cid=Gesta Hungarorum}}
* {{cita libro|autore=[[Costantino Porfirogenito]]|titolo=[[De administrando imperio]]|cid=De administrando imperio|curatore=Gyula Moravcsik|traduttore=Romillyi J. H. Jenkins|anno=1967|lingua=en|editore=Dumbarton Oaks Center for Byzantine Studies|isbn=0-88402-021-5}}
* {{cita libro|autore=[[Simone di Kéza]]|titolo=Gesta Hunnorum et Hungarorum|cid=Gesta Hunnorum et Hungarorum|traduttore=László Veszprémy e Frank Schaer|anno=1999|editore=CEU Press|isbn=963-9116-31-9}}
* {{cita libro|cid=Chronica Picta|titolo=Chronica Picta|curatore=Dezső Dercsényi|anno=1970|editore=Corvina, Taplinger Publishing|isbn=0-8008-4015-1}}
* {{cita libro|titolo=Cronaca degli anni passati: XI-XII secolo|cid=Cronaca degli anni passati|autore=[[NestorNestore di PečerskaPečers'k]]|traduttore=Alda Giambelluca Kossova|editore=San Paolo|anno=2005|isbn=978-88-21-55264-9}}
 
=== Fonti secondarie ===
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* {{cita libro|autore=[[Georg Ostrogorsky]]|titolo=[[Storia dell'impero bizantino (Ostrogorsky)|Storia dell'Impero bizantino]]|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2011|isbn=88-06-17362-6|traduttore=Piero Leone|cid=Ostrogorsky (2011)}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=András Róna-Tas|cid=Róna-Tas (1999)|anno=1999|titolo=Hungarians and Europe in the Early Middle Ages: An Introduction to Early Hungarian History|editore=CEU Press|isbn=978-963-9116-48-1}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=[[András Róna-Tas]]|cid=Róna-Tas (1999)|anno=1999|titolo=Hungarians and Europe in the Early Middle Ages: An Introduction to Early Hungarian History|editore=CEU Press|isbn=978-963-9116-48-1}}
* {{cita libro|lingua=en|nome=Victor|cognome=Spinei|titolo=The Romanians and the Turkic Nomads North of the Danube Delta from the Tenth to the Mid-Thirteenth Century|editore=Brill|anno=2009|isbn=978-90-04-17536-5|cid=Spinei (2009)|url=https://books.google.it/books?id=2vl538CMBsAC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false}}