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{{Azienda
|nome = Permindex A.G.<ref name="The Financial Post">{{Cita news|lingua = en|url = https://news.google.com/newspapers?id=ZGU_AAAAIBAJ&sjid=zFMMAAAAIBAJ&pg=5733%2C4254472|titolo = Permindex: All-Year Fair to Open|pubblicazione = [[Financial Post]]|data=21 novembre 1959|p = 65|accesso=4 giugno 2019}}</ref>
|forma societaria = holding
|data fondazione =
|luogo fondazione =
|
|data chiusura =
|causa chiusura =
|nazione = CHE
|nazioni = {{ITA}} (1962-1964)<ref name="Dorril3233" /><br/>{{ZAF}} (1964-?)<ref name="Dorril3233" />
|sede = {{Lista|tipo = inherit|[[Basilea]]<ref name="The Financial Post" /><ref name="Ryan">{{Cita news|lingua = en|autore = Nigel Ryan|url = https://news.google.com/newspapers?id=mic_AAAAIBAJ&sjid=IlAMAAAAIBAJ&pg=3202%2C5930011|titolo = Phantom City of Mussolini To Become Shopping Centre|pubblicazione = [[Windsor Star|Windsor Daily Star]] / [[Reuters]]|data=16 aprile 1959|p = 51|accesso=4 giugno 2019}}</ref> (1956-1962)<ref name="Dorril32">{{Cita|Dorril|p. 32}}.</ref>|[[Roma]] (1962-1964)<ref name="Dorril3233">{{Cita|Dorril|pp. 32-33}}.</ref>|[[Sudafrica]] (1964-?)<ref name="Dorril3233" />}}
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|persone chiave = {{Lista|tipo = inherit|[[Ferenc Nagy]], presidente<ref name="Ryan" /><ref name="The Age">{{Cita news|lingua = en|url = https://news.google.com/newspapers?id=1n5VAAAAIBAJ&sjid=U7MDAAAAIBAJ&pg=3196%2C1580973|titolo = A Market Place for All the World|pubblicazione = [[The Age]] / [[Associated Press|Australian Associated Press]] / [[Reuters]]|data = 12 marzo 1959|p = 2|accesso=4 giugno 2019}}</ref>|[[Clay Shaw]], rappresentante USA nel direttivo<ref name="Clark">{{Cita news|lingua = en|autore = William Clark|url = http://archives.chicagotribune.com/1960/09/17/page/25/article/romes-trade-center-how-it-came-to-be|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150612152326/http://archives.chicagotribune.com/1960/09/17/page/25/article/romes-trade-center-how-it-came-to-be/|titolo = Rome's Trade Center — How It Came to Be|dataarchivio = 12 giugno 2015|pubblicazione = [[Chicago Tribune]]|data = 17 settembre 1960|p = 39|accesso = 4 giugno 2019|urlmorto = sì}}</ref>}}
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}}
La '''Permindex A.G.'''<ref name="The Financial Post" /> (anche chiamata '''Permanent Industrial Exposition''',<ref name="The Financial Post" /> '''Permanent Industrial Expositions'''<ref name="Ryan" /><ref name="The Age" /> o '''Permanent Industrial Exibit''')<ref name="Clark" /> è stata una [[holding]] commerciale svizzera, con sede principale a [[Basilea]] e altre filiali a [[Roma]] e [[Montréal]].<ref name="The Financial Post" /> La Permindex fu costituita con capitali italiani, svizzeri, canadesi e statunitensi e contava 20 azionisti nel [[1960]].<ref name="Clark" />
Secondo alcune ricostruzioni, ma smentite dalla stessa [[CIA]], la Permindex fu accusata di essere una società di [[Operazione sotto copertura|copertura]] per operazioni della CIA.<ref name="Holland">{{Cita|Holland}}.</ref>
== Storia ==
Le prime notizie certe sulla Permindex risalgono al [[1956]], quando l'azienda spostò il suo quartier generale a [[Basilea]]. La presidenza della società fu affidata all'ex primo ministro [[Ungheria|ungherese]] [[Ferenc Nagy]] (secondo il giornalista britannico [[Stephen Dorril]], il suo ruolo fu più quello di «un uomo di facciata che potesse apparire interessante a ufficiali governativi e politici»).<ref name="Dorril32" />
Nel [[1959]], Nagy presentò un piano per costituire «il primo [[centro commerciale]] per [[Imprenditore|imprenditori]] d'Europa» aperto tutto l'anno, attraverso la riqualificazione di quattro palazzi e di un'area complessiva di circa {{converti|400000|sqft|m2|2|disp=out|lk = out}} all'interno dell'[[EUR]].<ref name="The Financial Post" /><ref name="Ryan" /><ref name="The Age" /><ref name="Clark" /> Il progetto iniziale, che ricalcava l'[[International Trade Mart]] di [[New Orleans]], prevedeva 126 sale d'esposizione divise in 15 grandi categorie di prodotto.<ref name="The Financial Post" /><ref name="Ryan" /><ref name="The Age" /> Il 20% degli spazi espositivi sarebbe stato riservato ai prodotti di aziende italiane, il 20% a quelli di aziende statunitensi e il restante 60% a quello degli altri Paesi interessati, sulla base della loro produzione.<ref name="Ryan" /> Il costo iniziale dell'operazione fu di 140 milioni di [[Lira italiana|lire]] l'anno per l'affitto dei palazzi<ref name="Ryan" /><ref name="The Age" /> (con un contratto di affitto di nove anni, con opzione di rinnovo per altri nove),<ref name="Clark"/> più i costi per la riqualificazione (inizialmente stimati in circa un miliardo di lire).<ref name="Ryan" /> Il centro aprì ufficialmente il 16 gennaio 1960<ref>{{Cita pubblicazione|lingua = en|titolo = Exhibitions: Trade centre in Rome|rivista = Design|numero = 133|editore = Design Council|data = 1960|p = 73|ISSN =}}</ref> e già nel settembre di quell'anno circa il 60% delle aree espositive risultava occupato.<ref name="Clark" />
Gli scarsi risultati dell'azienda portarono la stampa elvetica a diventare più critica lungo i primi [[Anni 1960|anni sessanta]]. Nel [[1961]], il quotidiano ''Basler Arbeiterzeitung'' arrivò a definire Nagy e gli altri dirigenti della Permindex «un branco di truffatori». Nagy querelò il quotidiano e vinse la causa, ottenendo un rimborso di 3 000 [[Franco svizzero|franchi svizzeri]]. Tuttavia, una delle controllate dell'azienda, la Parkhof, dichiarò [[bancarotta]] poco dopo, rendendo chiaro che «quello che Nagy e la Permindex stavano facendo era sostanzialmente una truffa».<ref name="Dorril32" /> L'azienda decise quindi di spostare nuovamente il proprio quartier generale a [[Roma]] nel [[1962]], ma dopo soli due anni la compagnia spostò nuovamente la propria sede in [[Sudafrica]].<ref name="Dorril3233" />
==Note==▼
Il 1º marzo 1967, il rappresentante statunitense nel direttivo della holding e presidente dell'[[International Trade Mart]], [[Clay Shaw]],<ref name="Clark" /> venne arrestato con l'accusa di aver architettato l'[[assassinio di John Fitzgerald Kennedy]] dal procuratore di [[New Orleans]] [[Jim Garrison]].<ref name="Holland" /> Tre giorni dopo, ''[[Paese Sera]]'' pubblicò un articolo nel quale accusava Shaw di essere in realtà legato alla [[CIA]] e che la filiale italiana della Permindex, la "Centro Mondiale Commerciale", fosse in realtà «una creatura della CIA messa su come facciata per il trasferimento in Italia di fondi della CIA e dell'[[FBI]] per attività politiche e di spionaggio illegali». Fra le varie accuse rivolte, il quotidiano italiano indicava il finanziamento di gruppi anti-comunisti, l'esistenza di collegamenti con i gruppi fascisti italiani e il sostegno all'[[Organisation armée secrète]], così come un coinvolgimento nel cosiddetto "putsch dei generali" del [[1961]], volto a deporre il presidente francese [[Charles de Gaulle]].<ref name="Holland"/><ref>{{Cita|Dorril|pp. 29-30}}.</ref>
Mentre le accuse del quotidiano furono ripubblicate nei giorni successivi da vari quotidiani legati ai partiti comunisti in [[Italia]] (''[[l'Unità]]'', 5 marzo), [[Unione Sovietica]] (''[[Pravda]]'', 7 marzo) e [[Francia]] (''[[L'Humanité]]'', 8 marzo), così come da alcuni giornali di sinistra in [[Grecia]] e [[Canada]],<ref name="Holland"/> il 6 marzo ''Paese Sera'' coinvolse nella questione anche l'imprenditore canadese [[Louis Bloomfield]], descrivendolo come «un agente americano che finge di essere un imprenditore dal Canada» e che ha «stabilito legami segreti a Roma con deputati della [[Democrazia Cristiana]] e dei partiti neo-fascisti».<ref>{{Cita|Dorril|p. 29}}.</ref> Il 18 marzo, infine, il quotidiano affermò che Shaw in persona organizzò il viaggio del Presidente Kennedy a [[Dallas]] (affermazione che poi si rivelò completamente falsa).<ref>{{Cita|Dorril|p. 30}}.</ref>
Nonostante gli articoli di ''Paese Sera'' costituissero la base delle accuse del procuratore Garrison contro Shaw (e per le successive teorie del complotto che considerano la CIA coinvolta nell'omicidio di Kennedy), nessuna di queste accuse fu mai comprovata: Shaw fu assolto completamente nel 1971 dalle accuse, mentre qualunque collegamento fra la CIA e la Permindex fu smentito più volte dall'agenzia statunitense.<ref name="Holland"/>
▲== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita pubblicazione|lingua = en|autore = [[Stephen Dorril]]|url = http://www.8bitmode.com/rogerdog/lobster/lobster02.pdf|titolo = PERMINDEX: The International Trade in Disinformation|rivista = Lobster|numero = 2|data = 1983|accesso=4 giugno 2019}}
* {{Cita pubblicazione|lingua = en|autore = Max Holland|url = https://www.cia.gov/library/center-for-the-study-of-intelligence/csi-publications/csi-studies/studies/fall_winter_2001/article02.html|titolo = The Lie That Linked CIA to the Kennedy Assassination|rivista = Studies in Intelligence|numero = 11|editore = [[CIA]], Center for the Study of Intelligence|data = 2001|accesso = 4 giugno 2019|dataarchivio = 14 febbraio 2020|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200214090752/https://www.cia.gov/library/center-for-the-study-of-intelligence/csi-publications/csi-studies/studies/fall_winter_2001/article02.html|urlmorto = sì}}
{{Portale|aziende}}
[[Categoria:Assassinio di John Fitzgerald Kennedy]]
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