Linguistica storica: differenze tra le versioni

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{{F|linguistica|febbraio 2011}}
La '''linguistica storica''' (detta ancheo '''linguistica diacronica''',)<ref>{{Cita|Fanciullo o,2013|p. soprattutto in ambito italiano, '''glottologia''')20}}.</ref> è la disciplina che si occupa dello studio storicoin prospettiva storica delle [[Lingua (linguistica)|lingue]] e, delle loro [[Famiglia linguistica|famiglie]] e gruppi di appartenenza, e delle origini [[Etimologia|etimologiche]] delle parole, considerando, dunque, i loro rapporti e sviluppi inda un punto di vista [[diacroniaDiacronia|diacronico]]. Si contrappone idealmente alla [[linguistica descrittiva]], odetta anche [[linguistica sincronica]], che studiaanalizza lo stato di una lingua in un certo momento preciso (mache non necessariamente lacorrisponde alla fase attuale).
 
Gli strumenti principali della linguistica storica sono l'analisi delle attestazioni storiche e la comparazione delle caratteristiche interne a tutti i livelli — [[fonologiaFonologia|fonologico]], [[morfologiaMorfologia (linguistica)|morfologiamorfologico]], [[sintassiSintassi|sintattico]], [[lessicoLessico|lessicale]] — di lingue esistenti ed [[Lingua estinta|estinte]]. L'obiettivo è tracciare lo sviluppo e le affiliazioni genetiche delle lingue nel mondo, e di comprendere il processo di evoluzione linguistica attraverso il quale le lingue si presentano in un certo modo nella fase contemporanea. Una classificazione di tutte le lingue in alberi genealogici è al tempo stesso un risultato importante e uno strumento necessariofondamentale diper questo sforzo.
 
== Storia ==
Fu la necessità di conservare nelle sue forme originarie il testo sacro o il testo depositario dei miti a motivare i primi studi linguistici. L'opera del grammatico indiano [[Pāṇini]], probabilmente vissuto nel [[IV secolo a.C.]], è complessa e articolata, finalizzata a sistematizzare in un compendio grammaticale organico, intitolato ''[[Aṣṭādhyāyī]]'', tutto il sistema del [[Lingua sanscrita|sanscrito classico]]. Furono i [[Greci]] tra i primi ad occuparsi, oltre che di problemi [[Stile|stilistici]] e [[Retorica|retorici]], dei rapporti tra ''lingua'' e ''logica''.
 
[[Aristotele]] fondò la logica sulle forme linguistiche poiché era convinto che la lingua fosse nata da una convenzione che si era stata stabilita tra gli uomini di comune accordo. PartivaEgli partiva dal principio che le categorie si basano non tanto sulle operazioni mentali, quanto su osservazioni riguardanti la lingua. Secondo il filosofo, il ''nome'' sta ad indicare sia la [[Sostanza (filosofia)|sostanza]] che la [[Qualità (filosofia)|qualità;]], pertanto un nome, ad esempio ''"uomo",'' indica in un particolare individuo sia la sostanza che la qualità, ovvero la specie e il genere, mentre ''"bianco''" denota solamente la qualità.
L'opera del grammatico indiano [[Pāṇini]], probabilmente vissuto nel [[IV secolo a.C.]], è complessa e articolata.
Furono i [[Greci]] ad occuparsi, oltre che di problemi [[Stile|stilistici]] e [[Retorica|retorici]], dei rapporti tra '''lingua''' e '''logica'''.
 
Si deve pertanto ad Aristotele la nascita di una tradizione che si è mantenuta negli studi linguistici e nell'insegnamento della lingua fino ad oggi, quella cioè di avvicinare la [[logica]] alla [[grammatica]]; gli si deve anche il merito di aver concepito il nome (ὄνομα ''ónomaònoma'') come soggetto e il verbo (ῥῆμα ''rémarèma'') come predicato, e di aver elaborato il concetto di caso (πτῶσις ''pt&#333;sis'') da applicare alle declinazioni dei nomi, ai tempi e ai modi del verbo.
[[Aristotele]] fondò la logica sulle forme linguistiche poiché era convinto che la lingua fosse nata da una convenzione che si era stabilita tra gli uomini. Partiva dal principio che le categorie si basano non tanto sulle operazioni mentali, quanto su osservazioni riguardanti la lingua. Secondo il filosofo il ''nome'' sta ad indicare sia la sostanza che la qualità; pertanto un nome, ad esempio ''uomo,'' indica in un particolare individuo sia la sostanza che la qualità, ovvero la specie e il genere, mentre ''bianco'' denota solamente la qualità.
 
Lo studio della [[morfologia (linguistica)|morfologia]] fu fondato nella seconda metà del [[II secolo a.C.|II sec. a.C.]] dal greco [[Dionisio Trace]], che formulò una grammatica che distingueva il [[discorso]] in otto parti. La linguistica storica moderna si sviluppò in buona parte dalla [[filologia]], cioè dallo studio di testi e documenti antichi. Nei suoi primi tempi, questa si concentrò sulle note [[lingue indoeuropee]], ma da allora sono state scritte opere importanti di linguistica storica sulle [[lingue uraliche]], sulle [[lingue austronesiane]], su varie famiglie di [[lingue native americane]], e molte altre.
Si deve pertanto ad Aristotele la nascita di una tradizione che si è mantenuta negli studi linguistici e nell'insegnamento della lingua fino ad oggi, quella cioè di avvicinare la [[logica]] alla [[grammatica]]; gli si deve anche il merito di aver concepito il nome (''ónoma'') come soggetto e il verbo (''réma'') come predicato, e di aver elaborato il concetto di caso (''pt&#333;sis'') da applicare alle declinazioni dei nomi, ai tempi e ai modi del verbo.
 
Lo studio della [[morfologia (linguistica)|morfologia]] fu fondato nella seconda metà del [[II secolo a.C.|II sec. a.C.]] dal greco [[Dionisio Trace]], che formulò una grammatica che distingueva il [[discorso]] in otto parti.
 
La linguistica storica moderna si sviluppò in buona parte dalla [[filologia]], cioè dallo studio di testi e documenti antichi. Nei suoi primi tempi, questa si concentrò sulle note [[lingue indoeuropee]], ma da allora sono state scritte opere importanti di linguistica storica sulle [[lingue uraliche]], sulle [[lingue austronesiane]], su varie famiglie di [[lingue native americane]], e molte altre.
 
La prima cattedra di Glottologia in Italia si ebbe nel [[1936]] a [[La Sapienza]] di Roma, quando il professor [[Antonino Pagliaro]] trasformò il precedente insegnamento di "Storia comparata delle lingue classiche e neolatine".
 
== L'evoluzione linguistica e la linguistica comparativa ==
{{vediVedi anche|linguisticaLinguistica comparativa}}
LeUn assunto basilare è che le lingue cambianonon sono entità monolitiche, immutabili e perfette, e che quindi sono soggette al [[Cambiamento linguistico|cambiamento]]. Quelli che una volta erano dialetti o semplici varietà sociolinguisticamente marcate di una lingua possono eventualmente divergere abbastanza da non essere più intercomprensibili, e da essere consideratiquindi considerabili lingue separate e autonome.
 
Un metodo per illustrare la relazione tra lingue così divergenti eppure imparentate è di costruire alberi genealogici;, un'idea introdotta e fortemente promossa dal glottologo ottocentesco [[August Schleicher]]. La base è il [[metodo comparativo]]: le lingue che si presumono imparentate vengono confrontate, e i glottologi cercano corrispondenze fonetiche regolari basate su ciò che si sa del cambiamento linguistico, usandole per ricostruire l'ipotesi migliore sulla natura dell'antenato comune da cui discendono le lingue attestate.
Le lingue cambiano. Quelli che una volta erano dialetti di una lingua possono eventualmente divergere abbastanza da non essere più intercomprensibili, e da essere considerati lingue separate.
 
Un metodo per illustrare la relazione tra lingue così divergenti eppure imparentate è di costruire alberi genealogici; un'idea introdotta dal glottologo ottocentesco [[August Schleicher]]. La base è il [[metodo comparativo]]: le lingue che si presumono imparentate vengono confrontate, e i glottologi cercano corrispondenze fonetiche regolari basate su ciò che si sa del cambiamento linguistico, usandole per ricostruire l'ipotesi migliore sulla natura dell'antenato comune da cui discendono le lingue attestate.
 
L'uso del metodo comparativo è validato dalla sua applicazione a lingue il cui antenato comune è noto. Così, quando il metodo viene applicato alle [[lingue romanze]], ne viene fuori una lingua comune abbastanza simile al [[lingua latina|latino]] - non il latino classico di [[Orazio]] e [[Cicerone]], ma il [[latino volgare]], colloquiale, parlato nelle varie parti dell'Impero Romano.
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Il metodo comparativo può essere usato per ricostruire lingue di cui non esistono testimonianze scritte, o perché non sono state preservate o perché i locutori erano analfabeti. Così, le [[lingue germaniche]] possono essere paragonate per ricostruire il [[protogermanico]], una lingua probabilmente contemporanea al latino, e di cui non è preservata alcuna testimonianza.
 
Il protogermanico e il latino (più precisamente, il protoitalico, l'antenato del latino e di alcune lingue vicine) sono a loro volta imparentati, essendo discesi entrambi dal [[protoindoeuropeo]], parlato forse {{formatnum:5000}} anni fa. Gli studiosi hanno ricostruito il protoindoeuropeo sulla base di dati provenienti dai nove rami sopravvissuti: il germanico, l'italico, il celtico, il greco, il baltico, lo slavo, l'albanese, l'armeno, l'indo-iranico, e da due rami estinti, il tocarico e l'anatolico.
 
È importante notare che il metodo comparativo si propone di distinguere la derivazione cosiddetta genetica - cioè il passaggio di una lingua di padre in figlio attraverso le generazioni - da somiglianze dovute a [[contatto linguistico|contatti culturali]] tra lingue contemporanee.
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== Teorie non comparative ==
Molto più controverse sono attualmente le ipotesi di parentela non supportate dall'applicazione della linguistica comparativa. Gli studiosi che tentano di scavare più in profondità di quanto non permetta il metodo comparativo (ad esempio, tabulando le similitudini trovate mediante un [[confronto lessicale di massa]] senza stabilire corrispondenze fonetiche) sono spesso accusati di illusione accademica. Il problema è che due lingue qualsiasi hanno una possibilità enorme di somiglianze completamente accidentali (vedisi confronti il [[falso amico]]), quindi indicare soltanto somiglianze isolate ha scarso valore probatorio. Un esempio è la parola persiana بَد (''bæd'') che significa "cattivo", e si pronuncia più o meno come la sua traduzione inglese ''bad''. Si può far vedere che la somiglianza tra le due parole è completamente accidentale e non ha niente a che fare con la remota parentela genetica tra inglese e persiano. L'idea è che questo "rumore" linguistico possa essere ridotto aumentando il numero delle parole confrontate. Tuttavia, ignorando i cambiamenti storici noti, il confronto lessicale di massa incorpora tanto rumore da rendere le sue conclusioni intrinsecamente inaccurate e difficilmente valutabili.
 
Poiché è così difficile supportare relazioni genetiche distanti, ede raggruppanti territori tanto vasti e il metodo per trovarle e dimostrarle non è ben stabilito e codificato come quello comparativo, il campo delle parentele più remote abbonda di controversie accademiche e ipotesi non pienamente scientifiche. Nondimeno, la tentazione di inseguire parentele remote resta un'attrazione potente per molti studiosi: dopo tutto, il protoindoeuropeo doveva sembrare a molti un'ipotesi piuttosto azzardata, quando fu proposto inizialmente.
 
== Note ==
Poiché è così difficile supportare relazioni genetiche distanti, ed il metodo per trovarle e dimostrarle non è ben stabilito come quello comparativo, il campo delle parentele più remote abbonda di controversie accademiche. Nondimeno, la tentazione di inseguire parentele remote resta un'attrazione potente per molti studiosi: dopo tutto, il protoindoeuropeo doveva sembrare a molti un'ipotesi piuttosto azzardata, quando fu proposto inizialmente.
<references/>
 
== Bibliografia ==
;Fonti in italiano
* {{cita libro|autore=Tristano Bolelli|titolo=Introduzione alla glottologia|anno=1950|editore=Trieste, Libreria goliardica}}
* {{Cita libro |titolo=Introduzione alla glottologia |autore=Tristano Bolelli |wkautore=Tristano Bolelli |url=https://books.google.it/books/about/Introduzione_alla_glottologia.html?id=xDcjAQAAMAAJ&redir_esc=y |editore=Libreria Goliardica |città=Pisa |anno=1950 |collana=Linguistica |ISBN=no |SBN=CUB0121740 |cid=Bolelli 1950}}
* {{cita libro|autore=Franco Fanciullo|titolo=Introduzione alla linguistica storica|anno=2013|editore=Bologna, Società editrice il Mulino}}
* {{Cita libro |titolo=Itinerari ottocenteschi tra linguistica storico-comparativa e linguistica generale |autore=Maria Patrizia Bologna |url=http://www.orioles.it/materiali/indice_comunicazione.pdf |editore=Il Calamo |città=Roma |anno=2016 |collana=Lingue, Culture e Testi |ISBN=978-88-98640-11-9 |SBN=USM1970246 |cid=Bologna 2016}}
* {{cita libro|autore=Silvia Luraghi|titolo=Introduzione alla linguistica storica|anno=2006 (II ediz., 2016)|editore=Roma, Carocci editore}}
* {{Cita libro |titolo=Introduzione alla linguistica storica |autore=Franco Fanciullo |url=https://books.google.it/books/about/Introduzione_alla_linguistica_storica.html?id=f_IfnAEACAAJ&redir_esc=y |editore=Il Mulino |città=Bologna |anno=2013 |annooriginale=prima pubblicazione 2007 |collana=Manuali |edizione=3 |ISBN=978-88-15-24582-3 |SBN=UBO4033867 |cid=Fanciullo 2013}}
* {{cita libro|autore1=Terry Crowley|autore2=Claire Bowern|titolo=An Introduction to historical linguistics|anno=2010|editore=Oxford-New York, Oxford University Press}}
* {{Cita libro |titolo=Due secoli di pensiero linguistico. Dai primi dell'Ottocento a oggi |autore=Giorgio Graffi |wkautore=Giorgio Graffi |url=https://books.google.it/books?id=N3GVyQEACAAJ |editore=Carocci |città=Roma |anno=2019 |annooriginale=prima pubblicazione in diversa collana 2010 |collana=Aulamagna |ISBN=978-88-430-9662-6 |SBN=BVE0832972 |cid=Graffi 2019}}
* {{Cita libro |titolo=Introduzione alla linguistica storica |autore=Silvia Luraghi |url=https://books.google.it/books/about/Introduzione_alla_linguistica_storica.html?id=BmdZzgEACAAJ&redir_esc=y |editore=Carocci |città=Roma |anno=2021 |annooriginale=prima pubblicazione in diversa collana 2006 |collana=Aulamagna |ISBN=978-88-290-0531-4 |SBN=VIA0453296 |cid=Luraghi 2021}}
* {{Cita libro |titolo=Linguistica diacronica. La prospettiva tipologica |autore=Maria Napoli |url=https://books.google.it/books/about/Linguistica_diacronica.html?id=EwSoxgEACAAJ&redir_esc=y |editore=Carocci |città=Roma |anno=2019 |collana=Studi Superiori |ISBN=978-88-430-9608-4 |SBN=UPO0000282 |cid=Napoli 2019}}
 
;Fonti in altre lingue
==Voci correlate==
* {{Cita libro |titolo=Language History, Language Change, and Language Relationship. An Introduction to Historical and Comparative Linguistics |autore1=Hans Henrich Hock |autore2=Brian D. Joseph |url=https://books.google.it/books?id=ULNUtgEACAAJ |editore=De Gruyter Mouton |città=Berlin |anno=2019 |lingua=en |annooriginale=prima apparizione 1996 |collana=Mouton Textbook |edizione=3 |ISBN=978-3-11-060969-1 |LCCN=2019935654 |DOI=10.1515/9783110613285 |SBN=VEA1310522 |cid=Hock, Joseph 2019}}
* {{Cita libro |titolo=The Handbook of Historical Linguistics |curatore1=Brian D. Joseph |curatore2=Richard D. Janda |altri=prefazione di Brian D. Joseph e Richard D. Janda |url=https://edisciplinas.usp.br/pluginfile.php/5670764/mod_resource/content/1/%28Blackwell%20Handbooks%20in%20Linguistics%29%20Brian%20D.%20Joseph%20and%20Richard%20D.%20Janda-The%20Handbook%20of%20Historical%20Linguistics-Blackwell%20Publishing%20%282003%29.pdf |editore=Blackwell |città=Oxford |anno=2003 |lingua=en |collana=Blackwell Handbooks in Linguistics |ISBN=0-631-19571-8 |LCCN=2002074363 |DOI=10.1002/9780470756393 |SBN=MIL0581427 |cid=Joseph, Janda 2003}}
* {{Cita libro |titolo=Trask's Historical Linguistics |autore=Robert Lawrence Trask |curatore=Robert McColl Millar |url=http://tscheer.free.fr/scan/Trask%2015%20(3rd%20ed%20by%20McColl%20Millar)%20-%20Historical%20linguistics.pdf |editore=Routledge |città=New York |anno=2015 |lingua=en |annooriginale=prima pubblicazione presso diversa casa editrice 1996 |collana=Linguistics |edizione=3 |ISBN=978-0-415-70658-2 |LCCN=2014031176 |SBN=PUV1423147 |cid=Trask 2015}}
 
== Voci correlate ==
*[[Glottoteta]]
* [[LinguisticaGlottoteta]]
* [[Linguistica]]
* [[Grammatica storica]]
* [[Linguistica sincronica]]
* [[Linguistica comparativa]]
* [[Metodo comparativo]]
* [[Evolutionary Phonology]]
* [[Scuola linguistica romana]]
 
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== Collegamenti esterni ==
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