Protone: differenze tra le versioni

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Il '''protone''' è una [[particella subatomica]] dotata di [[carica elettrica]] positiva, formata da due [[quark up]] e un [[quark down]] uniti dalla [[interazione forte]] e detti "di valenza" in quanto ne determinano quasi tutte le caratteristiche fisiche.
 
Costituisce il [[nucleo atomico]] assieme al [[neutrone]], con il quale si trasforma continuamente mediante l'emissione e l'assorbimento di [[Pione|pioni]] [[Particella virtuale|virtuali]].<ref>{{Cita web|url=https://www.jlab.org/intralab/calendar/archive04/pn12/talks/Gaskell.pdf|titolo=Exploring the Role of Pions in the Nucleus|sito=Jefferson Lab}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=T.E.O.|cognome=Ericson|data=1978-01|titolo=Somewhat virtual pions|rivista=Progress in Particle and Nuclear Physics|volume=1|pp=173-192|accesso=23 marzo 2024|doi=10.1016/0146-6410(78)90009-1|url=https://doi.org/10.1016/0146-6410(78)90009-1}}</ref> In quanto formato da [[Quark (particella)|quark]] appartiene alla famiglia degli [[Adrone|adroni]], in particolare al gruppo dei [[Barione|barioni]], e, avendo [[spin]] semi-intero, è un [[fermione]]. Oltre che legato dall'interazione forte nel nucleo atomico, può trovarsi libero, stato nel quale è fra le particelle più stabili esistenti, con una [[vita media]] stimata ''τ'' > 3,6×10<sup>29</sup>&nbsp;anni,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=SNO+|cognome=Collaboration|nome2=M.|cognome2=Anderson|nome3=S.|cognome3=Andringa|data=20 febbraio 2019|titolo=Search for invisible modes of nucleon decay in water with the SNO+ detector|rivista=Physical Review D|volume=99|numero=3|p=032008|accesso=23 marzo 2024|doi=10.1103/PhysRevD.99.032008|url=http://arxiv.org/abs/1812.05552}}</ref> moltomiliardi superioredi allamiliardi di volte la stima attuale dell'età dell'universo (1,37x10<Sup>10</sup> anni).
 
==Scoperta ed etimologia==
Scoperto da [[Ernest Rutherford]] nel 1919,<ref>{{cita pubblicazione|autore=Ernest Rutherford|anno=1920|titolo=Nuclear constitution of atoms|rivista=Proceedings of the Royal Society of London, A|volume=97 |pp=374-400|lingua=en}}</ref> il nome "protone" venne introdotto nel 1920 dallo stesso Rutherford come "proton" (in inglese), basandosi sul termine ''πρῶτον'' (pròton) del [[lingua greca antica|greco antico]],<ref>{{Cita web|url=https://www.etymonline.com/word/proton|titolo=proton {{!}} Etymology of proton by etymonline|lingua=en|accesso=19 marzo 2024}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|data=1º agosto 1920|titolo=The Cardiff Meeting of the British Association|rivista=Nature|volume=105|numero=2651|pp=780-781|lingua=en|accesso=19 marzo 2024|doi=10.1038/105780a0|url=https://www.nature.com/articles/105780a0}}</ref> un [[Grado di comparazione|superlativo]] di [[Neutro (linguistica)|genere neutro]] che significa "che è dinanzi a tutti, il primo".<ref>{{Cita web|url=https://www.grecoantico.com/dizionario-greco-antico.php?lemma=PRWTOS100|titolo=DIZIONARIO GRECO ANTICO - Greco antico - Italiano|accesso=19 settembre 2022}}</ref> Il termine inglese "proton" è stato importato in italiano aggiungendovi una -e finale (e spostamento di accento) per italianizzarne la forma;<ref>{{Cita web|url=https://dizionario.internazionale.it/parola/www.internazionale.it|titolo=Italianizzare > significato - Dizionario italiano De Mauro|sito=Internazionale|lingua=it|accesso=19 settembre 2022}}</ref> quindi, la parte finale "-one" di "protone" è parte della parola greca originale e non è qui un suffisso italiano accrescitivo,.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/one1/,%20https://www.treccani.it/vocabolario/one1/|titolo=-óne¹ - Treccani|sito=Treccani|lingua=it|accesso=14 marzo 2024}}</ref> come peraltro accade in diversi altri casi in italiano;<ref>{{Cita web|url=http://www.grandionline.net/nicola/pubblicazioni/grandisli00.pdf|titolo=Mutamenti innovativi e conservativi nella morfologia valutativa dell’italiano. Origine, sviluppo e diffusione del suffisso accrescitivo –one|autore=Nicola Grandi|accesso=15 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402091516/http://www.grandionline.net/nicola/pubblicazioni/grandisli00.pdf|urlmorto=sì}}</ref> questo in contrapposizione a quanto accaduto al nome del [[neutrino]], dove la desinenza -''ino'' ha invece effettivamente valore diminutivo.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/ino1/,%20https://www.treccani.it/vocabolario/ino1/|titolo=-ino¹ - Treccani|sito=Treccani|lingua=it|accesso=14 marzo 2024}}</ref> Il nome venne infatti proposto da [[Enrico Fermi|Fermi]] nel 1932 per l'allora "neutrone di [[Wolfgang Pauli|Pauli]]" per differenziarlo dal "neutrone di [[James Chadwick|Chadwick]]" (l'attuale [[neutrone]]), particella ben più massiva; poi il nome rimase.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Edoardo|cognome=Amaldi|data=1984-09|titolo=From the discovery of the neutron to the discovery of nuclear fission|rivista=Physics Reports|volume=111|numero=1-4|pp=1-331|lingua=en|accesso=20 settembre 2022|doi=10.1016/0370-1573(84)90214-X|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/037015738490214X}}</ref> Esperimenti precedenti, fra cui quelli condotti dai fisici [[Eugen Goldstein]] e [[Wilhelm Wien]], avevano già messo in luce l'esistenza nei [[Raggi anodici|raggi canale]] di [[Particella (fisica)|particelle]] con [[Carica elettrica|carica positiva]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=W.|cognome=Wien|data=1904-01|titolo=Über positive Elektronen und die Existenz hoher Atomgewichte|rivista=Annalen der Physik|volume=318|numero=4|pp=669-677|lingua=en|accesso=19 marzo 2024|doi=10.1002/andp.18943180404|url=https://zenodo.org/record/2190505}}</ref>
 
==Caratteristiche generali==