Leopoldo I d'Asburgo: differenze tra le versioni

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leopoldo I
 
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|FineIncipit = è stato [[Imperatore del Sacro Romano Impero]] dal [[1658]] alla morte, nonché [[Re di Ungheria]] dal [[1655]], di [[Re di Boemia|Boemia]] dal [[1656]] e, infine, di [[Regno di Croazia e Slavonia|Croazia e Slavonia]] dal [[1658]]
}}
}}fece anche delle belle azioni
 
Il regno di Leopoldo è noto per i conflitti con l'[[Impero Ottomano]] nella [[Guerra austro-turca (1683-1699)|Grande Guerra Turca]] (1683–1699) e per la rivalità con [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]]. Dopo più di un decennio di guerra, Leopoldo uscì vittorioso in Oriente grazie ai talenti militari del principe [[Eugenio di Savoia]]. Con il [[Pace di Carlowitz|trattato di Karlowitz]], Leopoldo recuperò quasi tutto il [[Regno d'Ungheria (1538-1867)|Regno d'Ungheria]], che era caduto sotto il potere turco negli anni successivi alla [[Battaglia di Mohács (1526)|battaglia di Mohács del 1526]].
 
Leopoldo combatté tre guerre contro la [[Francia]]: la [[Guerra d'Olanda|guerra franco-olandese]], la [[Guerra della Grande Alleanza|guerra dei nove anni]] e la [[guerra di successione spagnola]]. In quest'ultima, Leopoldo cercò di dare al figlio minore [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo]] l'intera eredità spagnola, ignorando la volontà del defunto [[Carlo II di Spagna|Carlo II]]. Leopoldo iniziò una guerra che presto inghiottì gran parte dell'Europa. I primi anni della guerra andarono abbastanza bene per l'Austria, con vittorie a [[Battaglia di Schellenberg|Schellenberg]] e [[Battaglia di Blenheim|Blenheim]], ma la guerra si trascinò senza esito fino al [[1714]], nove anni dopo la morte di Leopoldo. Quando la pace tornò con il [[Pace di Rastatt|Trattato di Rastatt]], non si può dire che l'Austria sia emersa trionfante come dalla guerra contro i turchi<ref name="Schumann2012">{{Cita libro|cognome=Schumann |nome=Jutta |titolo=Die andere Sonne: Kaiserbild und Medienstrategien im Zeitalter Leopolds I. |url=https://books.google.com/books?id=EbBJAAAAQBAJ&pg=PP3 |data=13 settembre 2012 |editore=Walter de Gruyter |isbn=978-3-05-005581-7 |ppp=3– 3}}</ref>.
 
== Biografia ==
=== I primi anni ===
Era il secondo figlio dell'Imperatore [[Ferdinando III d'Asburgo]], e della sua prima moglie, [[Maria Anna di Spagna]]. Suoi nonni materni furono [[Filippo III di Spagna]] e [[Margherita d'Austria]]; Leopoldo era fratello minore di [[Ferdinando IV del Sacro Romano Impero|Ferdinando IV]] e di [[Maria Anna d'Asburgo (1634-1696)|Maria Anna D'Asburgo]]. Leopoldo era basso ed era stato, da bambino, di salute malferma, ma, da adolescente, si era irrobustito; aveva inoltre ereditato il caratteristico ''[[Mento asburgico|Labbro sporgente degli Asburgo]]'', che tendeva ad afflosciarsi verso il basso. Di carattere era freddo, riflessivo e flemmatico. Ricevette il tradizionale programma di educazione nelle arti liberali, storia, letteratura, scienze naturali e astronomia. Era particolarmente interessato alla musica, come lo era stato suo padre<ref name="JPS">John P. Spielman;, ''Leopold I of Austria'' (1977)</ref>. Fin dalla tenera età Leopoldo mostrò un'inclinazione verso l'apprendimento. Parlava fluentemente in latino, italiano, tedesco, francese e spagnolo. Oltre al tedesco, l'italiano sarebbe diventata la lingua preferita a corte<ref name="JPS" />.
 
Allo stesso modo aveva ricevuto una formazione ecclesiastica completa poiché era stato originariamente destinato per una carriera nell'alto clero. Questo piano, tuttavia, fu abbandonato alla morte del fratello maggiore, Ferdinando IV nel [[1654]], quando Leopoldo divenne l'erede apparente<ref name="JAB">Joseph A. Biesinger;, "Germany: European nations", in ''Facts on File library of world history''. pgp. 529.</ref>. Tuttavia, l'educazione spirituale di Leopoldo ebbe un impatto evidente su di lui. Leopoldo rimase sotto l'incantesimo della sua educazione clericale e dell'influenza gesuita per tutta la vita. Per essere un monarca era straordinariamente esperto di teologia, metafisica, giurisprudenza e scienze. Ha anche mantenuto il suo interesse per l'astrologia e l'alchimia che aveva sviluppato sotto i tutori gesuiti<ref name="JAB" />. Persona profondamente religiosa e devota, Leopoldo personificava la pietas Austriaca, o l'atteggiamento leale cattolico della sua casa. D'altra parte, la sua pietà e la sua educazione possono aver causato in lui una tensione fatalistica che lo ha portato a rifiutare ogni compromesso sulle questioni denominazionali, che non sempre è considerato una caratteristica positiva di un governante<ref name="Schumann2012" /><ref>Heide Dienst; Professor, Institute of Austrian History Research, University of Vienna.</ref>.
 
==Regno==
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Quasi subito dopo la conclusione della pace, Luigi XIV rinnovò le sue aggressioni alla frontiera tedesca attraverso la politica delle [[Camera di riunione|Réunions]]. Impegnato in una seria lotta con l'Impero ottomano, l'imperatore fu di nuovo lento a muoversi e, sebbene si unì alla Lega dell'Associazione contro la Francia nel [[1682]], fu lieto di concludere una tregua a [[Ratisbona]] due anni dopo. Nel [[1686]] fu costituita dall'imperatore e dai principi imperiali la [[Grande Alleanza|Lega di Augusta]], per preservare i termini dei [[Pace di Vestfalia|trattati di Westfalia]] e di [[Trattato di Nimega|Nimega]]. Tutta la posizione europea era ormai legata alle vicende inglesi, e la tensione durò fino al [[1688]], quando [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo III d'Orange]] conquistò la corona inglese attraverso il [[Gloriosa rivoluzione]] e Luigi XIV invase la [[Germania]]. Nel maggio [[1689]] fu formata la Grande Alleanza, che comprendeva l'imperatore, i re d'Inghilterra, Spagna e Danimarca, l'elettore di Brandeburgo e altri, e una feroce lotta contro la Francia fu condotta in quasi tutta l'Europa occidentale. In generale le numerose campagne furono favorevoli agli alleati e nel settembre [[1697]] Inghilterra, Spagna e Province Unite fecero la pace con la Francia nel [[Trattato di Rijswijk]]<ref name="Schumann2012" />.
 
Leopoldo si rifiutò di aderire al trattato, poiché riteneva che i suoi alleati avessero in qualche modo trascurato i suoi interessi, ma nel mese successivo fece i conti e un certo numero di posti furono trasferiti dalla Francia alla Germania. La pace con la Francia durò circa quattro anni e poi l'Europa fu coinvolta nella [[guerra di successione spagnola]]. Il re di Spagna, [[Carlo II di Spagna|Carlo II]], era un asburgico di discendenza ed era imparentato per matrimonio con il ramo austriaco, mentre un legame simile lo legava alla casa reale di Francia. Era debole e senza figli, e le potenze europee avevano tentato di organizzare una divisione pacifica del suo vasto regno. Leopoldo si rifiutò di acconsentire a qualsiasi spartizione, e quando nel novembre 1700 Carlo morì, lasciando la sua corona a [[Filippo V di Spagna|Filippo di Francia]], duca d'Angiò, nipote di Luigi XIV, tutte le speranze di una soluzione pacifica svanirono. Sotto la guida di Guglielmo III si formò contro la Francia una potente lega, una rinnovata Grande Alleanza; di questo l'imperatore era un membro di spicco e nel [[1703]] trasferì la sua pretesa sulla monarchia spagnola al suo secondo figlio, [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo]]. Il corso iniziale della guerra non fu favorevole agli imperialisti, ma l'ondata di sconfitte era stata respinta dalla grande [[Battaglia di Blenheim|vittoria di Blenheim]] prima che Leopoldo morisse il 5 maggio [[1705]]<ref name="Neuhaus2019">{{Cita libro|cognome=Helmut Neuhaus |url=https://books.google.com/books?id=X2KEDwAAQBAJ&pg=PA35 |titolo=Die Frühe Neuzeit als Epoche |data=6 maggio 2019 |editore=Walter de Gruyter GmbH & Co KG |isbn=978-3-11-065083-9 |ppp=35–35}}</ref>.
 
===Problemi interni===
Lo stesso imperatore definì le linee guida della politica. [[Giovanni Weikhard di Auersperg]] fu rovesciato nel [[1669]] come primo ministro. Fu seguito da [[Wenzel Eusebius von Lobkowicz]]. Entrambi avevano organizzato alcuni collegamenti con la Francia all'insaputa dell'imperatore. Nel [[1674]] anche Lobkowicz perse l'incarico.
 
Nel governare le proprie terre Leopoldo trovò le sue principali difficoltà in [[Ungheria]], dove i disordini furono causati in parte dal suo desiderio di schiacciare il protestantesimo e in parte dalla cosiddetta cospirazione dei magnati. Una rivolta fu soppressa nel [[1671]] e per alcuni anni l'Ungheria fu trattata con grande severità. Nel [[1681]], dopo un'altra insurrezione, furono rimosse alcune lamentele e fu adottata una politica meno repressiva, ma ciò non scoraggiò gli ungheresi dal ribellarsi nuovamente. Sposando la causa dei ribelli, il sultano inviò un enorme esercito in Austria all'inizio del [[1683]]; questo avanzò quasi incontrollato verso [[Vienna]], che fu assediata da luglio a settembre, mentre Leopoldo si rifugiò a [[Passavia|Passau]]. Rendendosi conto un po' tardi della gravità della situazione, alcuni principi tedeschi, tra cui gli [[Sovrani di Sassonia|elettori di Sassonia]] e [[Elettorato di Baviera|Baviera]], condussero i loro contingenti all'esercito imperiale, che era comandato dal cognato dell'imperatore, [[Carlo V di Lorena|Carlo, duca di Lorena]], ma il più temibile degli alleati di Leopoldo era il re di Polonia, [[Giovanni III Sobieski]], già temuto dai turchi. Le forze austriache occuparono il [[Trebišov|castello di Trebišov]] nel [[1675]]. Nel [[1692]] Leopoldo rinunciò ai suoi diritti sulla proprietà, cedendo i suoi diritti mediante donazione a [[Keglević|Theresia Keglević]]<ref>''Das Königreich Ungarn: Ein topograph.-hist.-statistisches Rundgemälde, d. Ganze dieses Landes in mehr denn 12,400 Artikeln umfassend'', Band 3, Seitep. 271, J.C. von Thiele, 1833.</ref><ref>Henryk Rechowicz:, ''Bielsko-Biała. Zarys Rozwoju miasta i powiatu.'', Katowice: Wydawnictwo "Śląsk", 1971.</ref>.
 
Ha anche espulso le comunità ebraiche dal suo regno, ad esempio la comunità ebraica viennese, che viveva in un'area chiamata "Im Werd" al di là del Canale del [[Danubio]]. Dopo l'espulsione della popolazione ebraica, con il sostegno popolare, l'area fu ribattezzata ''Leopoldstadt'' come ringraziamento. Ma [[Federico Guglielmo I di Brandeburgo|Federico Guglielmo I, elettore di Brandeburgo]], emanò un editto nel [[1677]], in cui annunciava la sua protezione speciale per 50 famiglie di questi ebrei espulsi<ref name="Schumann2012" />.
[[File:Grottger-Jan III Sobieski i Leopold I pod Schwechat.jpg|thumb|upright=1.6|Leopoldo I e Giovanni III di Polonia nella [[Battaglia di Vienna]].]]
 
=== Successi contro i turchi e in Ungheria ===
Il 12 settembre [[1683]] l'esercito alleato si abbatté sul nemico, che fu completamente sconfitto, e [[Vienna]] fu salva. Le forze imperiali divennero rapidamente vincitrici sul campo (sul quale ebbe il battesimo del fuoco il principe [[Eugenio di Savoia]]), proseguendo di vittoria in vittoria, tra cui quelle di [[battaglia di Mohács (1687)|Mohács]] nel [[1687]], di [[battaglia di Slankamen|Slankamen]] nel [[1691]] e di [[battaglia di Zenta|Zenta]] nel [[1697]]. Nel gennaio del [[1699]] il sultano [[Mustafa II]] firmò la [[pace di Carlowitz|pace di Karlowitz]] con la quale riconobbe la sovranità degli Asburgo sull'Ungheria. Quando le forze asburgiche si ritirarono, ritirarono 37.000 famiglie serbe sotto il patriarca [[Arsenije III Čarnojević]] del Patriarcato serbo di Peć . Nel [[1690]] e nel [[1691]] l'imperatore aveva concepito attraverso una serie di editti (Privilegi) l'autonomia dei Serbi nel suo Impero, che sarebbe durata per più di due secoli fino alla sua abolizione nel [[1912]]. Prima della conclusione della guerra, ad ogni modo, Leopoldo aveva preso misure per rafforzare le proprie armate. Nel [[1687]], il Parlamento ungherese, a [[Bratislava]] (a quel tempo chiamata [[Presburgo]]) cambiò la costituzione, ammettendo il diritto di successione per gli Asburgo ed in particolare per il figlio maggiore dell'Imperatore, l'Arciduca [[Giuseppe I d'Asburgo|Giuseppe]] che venne incoronato re ereditario d'Ungheria.
 
== Il Sacro Romano Impero ==
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Il regno di Leopoldo vide alcuni importanti cambiamenti apportati alla costituzione dell'Impero. Nel [[1663]] la dieta imperiale entrò nell'ultima fase della sua esistenza e divenne un organismo permanentemente in seduta a [[Ratisbona]]. Questa dieta perpetua sarebbe diventata uno strumento vitale per il consolidamento del potere asburgico sotto Leopoldo<ref name="Schindling">[[Anton Schindling]]. "The Development of the Eternal Diet in Regensburg". The Journal of Modern History 58 (December 1986). p. S69.</ref>.
 
Nel [[1692]] il duca di Hannover fu elevato al rango di elettore, diventando il nono membro del collegio elettorale. Nel [[1700]] Leopoldo, fortemente bisognoso di aiuto per l'imminente guerra con la Francia, concesse il titolo di [[Sovrani di Prussia|re di Prussia]] all'elettore di Brandeburgo. Il risultato netto di questi e simili cambiamenti fu di indebolire l'autorità dell'imperatore sui membri dell'Impero e di costringerlo a fare sempre più affidamento sulla sua posizione di sovrano degli arciducati austriaci e dell'[[Ungheria]] e della [[Boemia]]<ref name="Klueting1999">{{Cita libro|cognome=Harm Klueting |url=https://books.google.com/books?id=W7MzdP2N9hUC&pg=PA56 |titolo=Das Reich und Österreich 1648-1740 |editore=LIT Verlag Münster |anno=1999 |isbn=978-3-8258-4280-2 |ppp=56–56}}</ref>.
 
==Personalità==
Leopoldo era un uomo di industria e istruzione e durante i suoi ultimi anni mostrò una certa abilità politica. Considerandosi un sovrano assoluto, era estremamente tenace dei suoi diritti. Fortemente influenzato dai gesuiti, fu un convinto sostenitore della Controriforma. Di persona era basso, ma forte e sano. Pur non avendo alcuna inclinazione per la vita militare, amava gli esercizi all'aria aperta, come la caccia e l'equitazione; aveva anche gusto e talento molto spiccati per la musica e compose una notevole quantità di [[oratorio (musica)|oratori]] e [[suite (musica)|suites]].
 
Nel [[1660]] compose l'oratorio ''Il sacrifizio d'Abramo'' che ebbe la prima assoluta il 26 marzo a [[Hofburg]], nel [[1664]] l'opera ''La simpatia nell'odio, ovvero Le Amazoni amanti'' in Vienna, il 29 marzo [[1668]] ''Il lutto dell'universo'' con il libretto di [[Francesco Sbarra]] a [[Wiener Neustadt]] ed il 12 aprile [[1675]] ''L'ingratitudine rimproverata'' con il libretto di [[Nicolò Minato]] a Vienna. Chiamò a lavorare a Vienna vari artisti, fra cui il pittore [[Guido Cagnacci]] e lo [[scrittore]], [[docente]] e gesuita [[Nicola Avancini]].
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== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Golden Fleece Ribribbon bar.gifsvg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro
|collegamento_onorificenza=Toson d'Oro
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== Bibliografia ==
* {{de}} Constantin Wurzbach, ''Biographisches Lexikon des Kaisertums Österreich'', Vienna, 1860, Vol. VI, pp.&nbsp;418–431 {{cita testo|url=http://www.literature.at/webinterface/library/ALO-BOOK_V01?objid=11804&page=426&zoom=3&ocr=|titolo=(versione online)|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929100049/http://www.literature.at/webinterface/library/ALO-BOOK_V01?objid=11804&page=426&zoom=3&ocr= }}
* {{fr}} Jean Bérenger, ''Léopold Ier (1640-1705), fondateur de la puissance autrichienne'', Parigi, 2004;.
* {{de}} Evliyâ Çelebi, ''Im Reich des goldenen Apfels'', Vienna, 1964.
* Crankshaw, Edward, ''The Habsburgs: Portrait of a Dynasty'' (New York, The Viking Press, 1971).
* {{Cita news|cognome1=Frey |nome1=Linda |cognome2=Frey |nome2=Marsha |anno=1978 |titolo=A Question of Empire: Leopold I and the War of Spanish Succession, 1701–1715 |rivista=Austrian History Yearbook |volume=14 |pp=56–7256-72 |doi=10.1017/s0067237800009061}}
* {{Cita news|cognome1=Frey |nome1=Linda |cognome2=Frey |nome2=Marsha |anno=1978 |titolo=The Latter Years of Leopold I and his Court, 1700–1705: A Pernicious Factionalism |url=https://archive.org/details/sim_historian_1978-05_40_3/page/479 |rivista=Historian |volume=40 |numero=3 |pp=479–491479-491 |doi=10.1111/j.1540-6563.1978.tb01904.x}}
* Linda Frey, Linda ande Marsha Frey., ''A Question of Empire: Leopold I and the War of Spanish Succession, 1701–1705'' (1983)
* Maria Goloubeva, Maria. ''The Glorification of Emperor Leopold I in Image, Spectacle and Text'' (Mainz, 2000) (Veröffentlichungen des Instituts für Europäische Geschichte. Abteilung für Universalgeschichte, 184).
* {{Cita news|cognome=Kampmann |nome=Christoph |anno=2012 |titolo=The English Crisis, Emperor Leopold, and the Origins of the Dutch Intervention in 1688 |url=https://archive.org/details/sim_historical-journal_2012-06_55_2/page/521 |rivista=Historical Journal |volume=55 |numero=2 |pp=521–532521-532 |doi=10.1017/S0018246X1200012X}}
* {{Cita libro|cognome=Mckay |nome=Derek |curatore1=Oresko |curatore2=Gibbs |url=https://archive.org/details/royalrepublicans0000unse |titolo=Small Power Diplomacy in the age of Louis XIV in Royal and Republican Sovereignty: Essays in Memory of Ragnhild Hatton |data=1997 |editore=Cambridge University Press |isbn=978-0521419109|cid=Mckay, 1997 }}
* {{Cita libro|cognome=O'Connor |nome=John T. |titolo=Negotiator out of Season |url=https://archive.org/details/negotiatoroutofs0000ocon |editore=University of Georgia Press |anno=1978 |isbn=0-8203-0436-0 |città=Athens, GA|cid=O'Connor, 1978}}